Author:
Furio, Angelo
Title:
Armonica Cultura del Divino Officio, a Beneficio del Clero secolare,
e Regolare. Composta, et ordinata da fra Angelo Furio da Todi
Minorita Conuentuale, e Dottore in Sacra Teologia. Libretto Terzo.
Regole per sonar l'organo, o altro Instrumento di Tasto sopra la
Partitura di qualsiuoglia Cantilena Musicale.
Editor:
Massimo Redaelli
Source:
Bologna, Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, MS D.52,
f.1r-16v
[-f.1r-]
Libretto Terzo. Regole per sonar l'organo, o altro Instrumento di
Tasto sopra la Partitura di qualsiuoglia Cantilena Musicale.
Richiede
questo mistiere di sonar l'organo, e altro simile Instromento di
Tasto sopra la parte del Basso, o Partitura nell'Organista l'esser
prima bene instruito nelle regole di Musica non solo per prattico, ma
co' fondamenti di tale scienza: cioè della natura, e proprietà
delle sette lettere sonore che unite alle sei Note della Scala si
leggono con i proprij termini musicali così
A la mi re, B fa [sbq] mi, C sol fa ut, D la sol re, E la mi, F fa
ut, G sol re ut. Secondo. della natura delle tre Chiaui, e loro
proprij processi. Terzo del ualore delle Note figurate con tutte le
Proportioni sotto la Battuta eguale, et ineguale. Quarto.
dell'Intauolatura per conferir i luoghi delle Chiaui con quelli de'
Tasti nell'Istromento, e per ritrouar le Note secondo la distanza
ch'hanno à dette Chiaui.
Finalmente deue il buon Organista hauer anco i principij del
Contrapunto per saper discernere le consonanzedalle dissonanze, e un
interuallo dall'altro, la proprietà
delli dui segni diesis e b molle, le legature, et altri accidenti
ch'interuengono nell'accompagnamento delle quattro Parti. Cio
supposto si potrà il
Principiante accingere al possesso di quanto regolatamente
s'appartiene à questo
mistiero, con la rimembranza principalmente delle consonanze, e
dissonanze, che sono le qui uiaggiunte.
[-f.1v-]
Delle Consonanze, e Dissonanze.
Capitolo
i.
Le
Consonanze sono la Terza, Quinta, Sesta, et Ottaua; le dissonanze
sono la Seconda, e Settima. Tra queste s'interpone la Quarta come
bastarda di Consonanza, e Dissonanza, poiche da se sola è
un certo suono insipido, mentre non consuona totalmente come le
Consonanze, né anco
totalmente dissuona come le Dissonanze: et è
di tal natura, che postoli sotto una Terza diuenta Consonanza
imperfetta, e postoli sotto una Quinta diuiene perfetta; il che
accade per una certa proportione, che tiene con l'estrema corda
dell'Ottaua, doue l'acuta si congionge essentialmente con la graue.
Due
sorti di consonanze generalmente, e due di dissonanze si trouano,
cioè semplici, e
composte, o uero deriuate. Le semplici sono tutti gl'interualli
minori dell'Ottaua; le composte tutti i maggiori, onde qualunque
uolta s'aggiongerà il
sette à ciascuna
Consonanza, o [e ante corr.] dissonanza semplice ne nascerà
parimente una Consonanza o dissonanza dell'istessa specie, che si
chiama deriuata o replicata: e ciò
accaderà aggiongendo il
sette anco à qualunque
deriuata in infinito. Di più
tra le Consonanze la Quinta et Ottaua sono perfette, e la Terza e
Sesta sono imperfette, e così
tutte le loro deriuate.
La
perfetta Armonia consiste in tre corde di diuersa specie, cioè
nella fondamentale del Basso, nella sua Terza, e nella sua Quinta
sopra; ma perche nelle Cantilene ui sono alcune corde, che non hanno
la Quinta sopra, ui si pone in sua [-f.2r-] uece la Sesta. Le
Consonanze poi deriuate seruono à
rendere il Canto, e Suono più
spiritoso, e però di raro
si pongono in uso le sole semplici che non ui si ponga qualche
deriuata, massime l'Ottaua.
[Furio,
Piena instruttione, f.2r,1; text: Tauola, ouero Figura delle
Consonanze, Ottaua, Sesta, Quinta, Terza, Nota. A, B, C, D, E, F]
Deuesi
auuertire, che tanto la Quarta quanto la Quinta può esser buona, e
falsa. La Quarta buona è composta de' due Tuoni, et un Semituono: la
falsa poi è di due sorti, perche, o è tale per eccesso, e questa è
di tre tuoni: o è tale per difetto, e questa costa di semituono,
tuono, e un altro semituono. La Quinta buona è composta di tre
tuoni, et un semituono: e la falsa, o è tale per eccesso perche
costa di quattro tuoni, o è tale per difetto, che costa di due
tuoni, e due semituoni.
[Furio,
Piena instruttione, f.2r,2; text: Esempio, Quarta buona. Falsa.
Quinta, Consonanza perfetta. Imperfetta.]
[-f.2v-]
Delle Consonanze imperfette ciascuna si diuide in maggiore, e minore;
così la Terza maggiore costa di due tuoni, e la minore d'un tuono et
un semituono. La sesta maggiore costa di quattro tuoni, et un
semituono: la minore di tre tuoni, e due semituoni.
[Furio,
Piena instruttione, f.2v,1; text: Esempio, Terza maggiore. minore.
Sesta]
Onde
per uia del diesis, e del b molle la Terza, e Sesta di maggiori ponno
diuentar minori, e di minori maggiori, come quì si uede.
[Furio,
Piena instruttione, f.2v,2; text: Esempio, Terze per uia del b molle,
Di minore in maggiore, Seste, diesis]
Per
uia delle Note della Scala, si può anco discernere la differenza tra
dette Terze e Seste: poiche nella Terza maggiore non [-f.3r-] u'entra
il mi fa come nella minore; nella Sesta poi maggiore il Mi fa u'entra
una sol uolta, e nella minore u'entra due uolte. Deuesi anco
auuertire che i segni del b molle, e del diesis uengono applicati
alle note del Basso in due diuersi siti, cioè, o sopra alla Nota, o
al pari di essa. Quando sono posti sopra si deue con essi alterare la
Terza sopra, facendola maggiore col diesis, e minore col b molle. Il
medesimo s'intende quando detti segni sono aggionti alla Sesta, cioè,
che col diesis si deue toccare la Sesta maggiore, e col b molle la
minore. Quando poi detti Segni sono posti al pari della Nota,
significano con essi douersi alterare essa Nota nella propria
lettera.
[Furio,
Piena instruttione, f.3r,1; text: Esempio, Terza, Sesta sopra.
maggiore, minore, Segni posti al pari, Alterate nella propria
lettera.]
Finalmente
deuesi sapere, che di tutte le Note del Basso, alcune hanno al pari
il segno di b molle, altre del diesis, et altre non hanno alcun
[alcuno ante corr.] di detti segni. Quelle ch'hanno al pari il segno
di b molle deuono essere accompagnate con Terza, Quinta, et Ottaua, e
così quelle senza alcun di detti segni. Quelle poi ch'hanno alpari
il segno del diesis, o uero di [sbq] mi deuono esser accompagnate con
Terza, Sesta, et Ottaua.
[Furio,
Piena instruttione, f.3r,2; text: Esempio, Con Terza, Quinta, et
Ottaua. Sesta]
[-f.3v-]
Dell'applicatione delle Consonanze sopra le Note del Basso<.>
Capitolo
2.
Nell'accompagnare
le Note fondamentali del Basso si deuono impiegare ambi le mani con
sonare almeno quattro Tasti purche il Basso non uada troppo in alto,
perche in tal caso basta toccare solamente tre Tasti, e tal'impiego
consiste principalmente ne' moti della mano sinistra. Onde deuesi
sapere, che delle Note del Basso se ne fanno cinque diuisioni, delle
quali a ciascuna si deuono dare le Consonanze adattate, toccando con
la propria Nota o un Tasto solo, o insieme con esso un altro Tasto
d'una sola Consonanza, come di Terza, di Quinta, di Sesta, o
d'Ottaua, come sotto si dirà.
[Furio,
Piena instruttione, f.3v; text: Esempio, Diuisioni, 1, 2, 3, 4, 5]
Prima
di porre gl'accompagnamenti distinti per le Note di ciascuna
diuisione si deue auuertire, che di queste quattro Consonanze
Unisono, Terza, Quinta, et Ottaua si diuide ogn'una in uuota, e piena
così; il Tasto solo dell'Unisono all'hora sà uuoto, quando dalla
sinistra sarà toccato senza compagnia d'altre Consonanze, ma dalla
destra sarà accompagnato con la Terza sola: all'hora poi sarà pieno
quando dalla destra oltre la Terza gli s'aggiuntarà anco la Quinta.
La Terza sarà uuota quando dalla sinistre delli tre Tasti si
toccaranno i due estremi, e con la destra la Quinta solamente, senza
dargli l'Ottaua: sarà poi piena quando dalla destra oltre la Quinta
li si darà anco l'Ottaua. La Quinta sarà uuota quando dalli
[-f.4r-] cinque Tasti si toccaranno dalla sinistra i due estremi, e
dalla destra s'aggoingeranno l'altre Consonanze; sarà poi piena
quando oltre i due estremi sudetti si toccarà colla sinistra anco il
terzo Tasto di mezzo, e con la destra si darà l'altra Consonanza che
manca. L'Ottaua allhora sarà uuota quando d'ogni otto Tasti si
toccaranno con la sinistra solamente i due estremi, e con la destra
l'altre Consonanze che mancano; sarà poi piena quando con la
sinistra oltre i due estremi sudetti s'aggiungerà un' altro Tasto di
mezzo, supplendo con la destra l'altra Consonanza, cioè la Terza.
Queste Consonanze uuote, e piene nelle sudette diuisioni si douranno
disporre nella maniera che segue. Nella [prima add. supra lin.]
diuisione si potranno toccar più Ottaue successiuamente ascendo, e
descendendo di grado e di salto, e tutte quest'Ottaue deuono esser
uuote, né mai piene. Nella seconda diuisione si ponno toccar
successiuamente due Ottaue si ascendendo come descendendo di grado,
ma non di salto: e ciò si dourà fare à uicenda, cioè ch'una sia
uuota e l'altra piena, e con l'istessa uicenda si potranno toccare
anco due Quinte. Nella terza diuisione si ponno toccar con l'istessa
uicenda due Quinte e due Terze, ma non due Ottaue. Nella quarta, e
quinta diuisione si ponno con l'istessa uicenda toccar due Terze, e
due Tasti soli, ma non due Ottaue, né due Quinte. Auuertendo, che
nell'ascendere la prima di ciascuna combinatione deue essere uuota, e
la seconda piena: ma nel descendere si deue far al contrario, cioè
che la prima sia piena, e la seconda uuota.
[Furio,
Piena instruttione, f.4r; text: Esempio, uuota, piena, 8, 6, 5, 3, 1]
[-f.4v-]
Secondariamente deuesi auuertire, che non si deuono mai con ambi le
mani, e con le parti estreme toccar succesiuamente due Quinte, né
due Ottaue, ma solo con la sinistra, e parte graue, con le regole
sopra dichiarate, poiche ciò si permette per caminar con buon'
ordine; onde all'hora s'intenderà caminar con buon'ordine, quando
ascendendo il Basso di grado, alla Nota più bassa li si darà con la
sinistra mano l'Ottaua, indi alla seguente si darà la Quinta, poi
all'altra la Terza, et in fine il Tasto solo. Descendendo poi il
Basso parimente di grado, alla Nota più alta si darà il Tasto solo,
alla seguente la Terza, all'altra la Quinta, et in fine l'Ottaua.
[Furio,
Piena instruttione, f.4v; text: Esempio, 8, 5, 3, 4, 1, i]
Se
poi il Basso ascenderà, o descenderà con due sole Note, bisogna
osseruare se l'ascesa e discesa è di grado, o di salto; s'è di
grado, sempre la prima Nota ascendente si toccarà con una Consonanza
di minor numero, e la seconda ascesa con quella di numero maggiore;
ma ascendendo di salto si farà al contrario. Descendendo poi il
Basso con due sole note, o che descenda di grado, o di salto sempre
alla prima se li darà Consonanza di minor numero, et alla seconda
discesa di numero maggiore.
[-f.5r-]
[Furio, Piena instruttione, f.5r; text: Esempio, 1, 3, 5, 8]
Dell'accompagnamento
semplice delle Note del Basso in ogni diuisione
Capitolo
3.
L'accompagnamento
da darsi alle Note del Basso può esser semplice, o diuiso. Semplice
s'intende quando la Nota uien' accompagnata da un altra del medemo
ualore; diuiso poi s'intende quando la Nota uien accompagnata da più
Note di minor ualore, che la diuidono nel suo.
Cominciando
dunque dall'accompagnamento semplice deuesi sapere, che le Note della
prima diuisione si toccano sempre o col Tasto solo, o coll'Ottaua ne'
pieni, né mai li si dà la Terza, ne la Quarta. Nelle Note della
seconda diuisione con la sinistra si può toccare l'Ottaua, o la
Quinta nelle due inferiorei [inferiore ante corr.], e nelle due
superiori si può anco dar con la mano sinistra la Terza si
ascendendo come descendendo. Nelle Note della terza diuisione si può
toccare la Quinta, e la Terza, o il Tasto solo. Nelle Note della
quarta diuisione, la Terza, o il Tasto solo. Nelle Note della quinta
diuisione, si deue toccare solamente il Tasto solo. Il tutto si deue
osseruare in ambidue li mouimenti, con le seguenti osseruationi.
Alle
Note della sconda diuisione dell'ascendere, e nel cominciar la
Cantilena gli si dà l'Ottaua; gli si poi la Quinta quando nella
precedente Nota s'è toccata l'Ottaua, e se doppo toccata la Quinta
ascendono più Note, si dourà nella seguente toccar l'Ottaua, ma se
non ascendo ch'una [-f.5v-] sola Nota, si tornarà nella seguente à
toccar un altra Quinta, anco doppo toccata la Sesta di salto gli si
deue dar la Quinta. La Terza gli si dà quando nella precedente Nota
s'è toccata la Quinta, et anco quando s'è toccata l'Ottaua, poi
segue un salto più che di Quinta. Se poi tornarà un altro salto
simile all'hora nella Nota ascesa si toccarà il Tasto solo.
[Furio,
Piena instruttione, f.5v,1; text: Esempio, 8, 5, 6, 3, 1]
Bisogna
auuertire, che qualche uolta in questa seconda diuisione ui sarà una
Nota di mezzo, che richiede due accompagnamenti diuersi, per i due
rispetti che tiene, uno all'antecedente, e l'altro alla seguente
Nota. In tal caso se detta Nota nel suo ualore si può comodamente
diuidere, si darà alla sua prima parte l'accompagnamento, che
risguarda l'antecedente Nota, et alla seconda parte quello che
risguarda la Nota seguente. Se poi detta Nota non si potrà
comodamente diuidere li si darà l'accompagnamento, che risguarda
l'antecedente, toccando poi la seguente nell'Ottaua bassa, o uero
nella propria corda col Tasto solo.
[Furio,
Piena instruttione, f.5v,2; text: Esempio, 8, 5, 6, 3, 1]
Ad
[A ante corr.] elle Note della terza diuisione gli si dà la Quinta
quando comincia la Cantilena, et anco quando la seguente [-f.6r-]
Nota fà il salto più che di Quinta, toccando poi la nota ascesa col
Tasto solo. Gli si dà pure la Quinta quando quando nella precedente
Nota della seconda diuisione s'è toccata l'Ottaua purche non faccia
il salto più che di Quinta. La Terza gli si dà quando nella
precedente nota s'è toccata la Quinta, et anco quando s'è asceso
con un salto più che di Quinta; e se doppo toccata la Terza si sale
di grado più d'una Nota, all'hora doppo la Terza si toccarà la
Quinta: ma se con una sola Nota si sale di grado si dourà poi toccar
un' altra Terza, o il Tasto solo.
[Furio,
Piena instruttione, f.6r,1; text: Esempio, 8, 5, 3, 1]
Alla
Nota della quarta diuisione gli si dà la Terza nel cominciar la
Cantilena, et anco quando nella precedente Nota s'è toccata
l'Ottaua, o la Quinta, e quando si sale o di grado o di salto alle
Note della Quinta diuisione. Il Tasto solo gli si dà doppo toccata
la Terza, e nella Nota ascesa sino alla quinta diuisione.
[Furio,
Piena instruttione, f.6r,2; text: Esempio, 3, 8, 5, 1]
Nel
descendere. Alle note della quarta diuisione gli si dà il Tasto solo
quando comincia la Cantilena descendendo [-f.6v-] di grado, o uero di
salto più che di Quinta; auuertendo che la Nota discesa di salto si
dourà accompagnare poi con la Quinta, o con l'Ottaua, cioè con la
Quinta quando doppo la Nota del salto descenderà un altra Nota: con
l'Ottaua poi quando non descenderà altra Nota. Di nuouo gli si darà
il Tasto solo anco quando descenderanno due, o tre, o più Note. La
Terza gli si darà quando alla precedente Nota sarà stato toccato il
Tasto solo.
[Furio,
Piena instruttione, f.6v,1; text: Esempio. 1, 5, 8, 3]
Alle
Note della terza diuisione gli si dà il Tasto solo quando descendono
molte Note. La Terza gli si dà doppo toccato il Tasto solo, et anco
nel cominciar la Cantilena, che poi non descendino più di due o tre
Note: quali se descenderanno con salto più che di Quinta si potrà
toccar la Terza, o il Tasto solo.
[Furio,
Piena instruttione, f.6v,2; text: Esempio. 1, 3, 6]
Alle
Note della seconda diuisione gli si dà la Terza, o la Quinta, o
l'Ottaua. La Terza gli si dà quando descendono solamente due o tre
Note di salto. La Quinta gli si dà quando nella precedente Nota s'è
toccata la Terza, seguitando poi l'Ottaua: doppo la quale se
seguitano à descendere di grado altre Note si dourà toccar la
Quinta. Gli si dà parimente la Quinta quando comincia la Cantilena
con una Nota che descende. L'Ottaua gli si dà quando [-f.7r-] nella
precedente Nota s'è toccata la Quinta.
[Furio,
Piena instruttione, f.7r,1; text: Esempio, 3, 5, 8]
Epilogo
di tutti gl'accompagnamenti da f<arsi> con la mano sinistra
sopra le Note conforme alle regole date.
[Furio,
Piena instruttione, f.7r,2; text: Esempio, 8, 6, 5, 3, 1]
Dell'accompagnamento
semplice delle Note alterate dal diesis, e delle Consonanze
imperfette sopra le Note del Basso.
Capitolo
4.
Nella
prima diuisione non si troua il diesis: onde quando con le Note di
essa ui si uedrà segnato si dourà trouare all'ottaua alta. Nella
seconda diuisione poi alle Note segnate col diesis, et anco al [sbq]
mi primo si darà con la [-f.7v-] sinistra la Sesta, e con la destra
la Terza, et Ottaua. Salendosi poi da detto diesis o [sbq] mi di
salto più
che di Terza, o col Tasto solo. E descendendosi à
dette Note di salto più che di Terza, la Nota dalla quale si
descende si toccarà dalla sinistra perimente colla Terza, o col
Tasto solo.
[Furio,
Piena instruttione, f.7v; text: Esempio, 6, 3, 1]
Intorno
alle Consonanze imperfette, Terza, e Sesta, essendo ciascuna di esse
o maggiore, o minore; bisogna uedere quando s'habbia ad usar l'una, e
quando l'altra: ilche s'adempirà secondo i cinque mouimenti del
Basso si nell'ascendere, come nel descendere, che sono, per grado,
per Terza, per Quarta, per Quinta, e per Sesta, come segue. Per
l'accompagnamento della Terza nell'ascendere: quando il Basso sale
per grado, o per Terza li daremo la Terza naturale. Quando sale per
Quarta li daremo la Terza maggiore, e se naturalmente non sarà
maggiore si farà tale aggiungendoui il diesis. Quando sale per
Quinta li darem<o> la Terza naturale, ma in alcuni luoghi li si
da la Terza minore, particolarmente nell'andare alle cadenze. Quando
sale per Sesta, li daremo la Terza naturale. Il salire per ottaua non
fà uariatione. Nel descendere poi: quando [-f.8r-] descende per
grado, o per Terza li daremo la Terza naturale; Quando descende per
Quarta li daremo la Terza maggiore come quando sale per Quarta.
Quando descende per Sesta, e per Ottaua li daremo la Terza naturale.
Nelle cadenze finali sempre si finisce con Terza maggiore.
Per
l'accompagnamento della Sesta nell'ascendere. Quando il Basso sale
per grado, o per Terza accadendo usarla <.....> la daremo
naturale. Nel salir per Quarta non s'usa la Sesta. Quando sale per
Quinta li daremo la Sesta maggiore. Nel descendere. Quando descende
per grado li daremo la Sesta maggiore. Quando descende per Quarta li
daremo parimente la Sesta maggiore. Nel descendere per Quinta non si
dà la Sesta se non alle uolte alla prima parte della Nota si dà la
minore e poi la Quinta. Di più quando il Basso descende per grado, e
per Quarta si può usar la Settima risoluta da Sesta maggiore. Quando
descende la Quinta, o sale la Quarta si deue usar la Quarta risoluta
dalla Terza maggiore in atto di cadenza.
[Furio,
Piena instruttione, f.8r; text: Esempio delle Terze. Salita per
grado. Terza. Quarta. Quinta. Descesa, 3 maggiore. naturale. minore]
[-f.8v-]
[Furio, Piena instruttione, f.8v; text: Esempio delle Seste. Salita
per grado. Terza. Quarta. Quinta. Discesa, 6 maggiore. minore.
naturale.]
[signum]
[-f.9r-]
<...>ma La
[-f.9v-]
[signum] Dell'accompagnamento delle Note del Basso con tutti i suoi
mouimenti.
Capitolo
5.
L'accompagnamento
diuiso non si deue dare alle Note maggiore di maggior ualore della
Semibreue, ne anco à quelle di minor ualore della Minima: e si può
fare in ambidue i Mouimenti, cioè o ascendendo e descendendo per
grado, o ascendendo e <descen>dendo per salto. Circa il primo
mouimento. Quando il Basso ascende per grado con Semibreui o Minime,
si deue dare a ciascuna l'accompagnamento diuiso con Quinta e Sesta:
facendo che la parte acuta accompagni il Basso con decime, eccetuando
E la mi, e [sbq] mi, à quali nell'ascendere per grado si darà prima
la Sesta, e poi la Quinta. Quando il Basso descende per grado, deuesi
à ciascuna Nota dar prima la Sesta, e poi la Quinta: ma meglio sarà
dargli la Settima, e poi la Sesta naturale, e la Settima deue esser
legata con l'antecedente Nota, accompagnando sempre il Basso con
decima dalla parte acuta, e seguitando nelle seguenti Note
descendenti il medesimo ordine di Settima e Sesta sino alla penultima
Nota, alla quale si darà la Sesta maggiore; auuertendo che qualunque
uolta si trouerà E la mi et A la mi re li si darà Sesta maggiore,
et alla Nota, che segue si darà Quinta, e Sesta, si come anco alla
prima dalla quale si comincia à descendere.
[f.10r-]
[Furio, Piena instruttione, f.10r,1; text: Esempio. 5, 6, 7, 6#]
Circa
il secondo mouimento, alle Note del Basso si dourà l'accompagnamento
secondo che si uedranno segnati gl'Abachi o numeri sopra esse Note.
Onde quando i numeri si uedono posti per filo uno doppo l'altro si
deuono toccare separati ad uno ad uno: Quando poi saranno descritti
uno sopra l'altro, si toccaranno ambi in una uolta, o con legatura, o
senza.
[Furio,
Piena instruttione, f.10r,2; text: Esempio, 4, 3, 5, 6, 6 5, 6 4, 5
3, 4 2, #, Con legatura, Senza]
Tre
numeri [[segnati]] segnati di sotto, e due di sopra così:
[Furio,
Piena instruttione, f.10r,3; text: 6 3, 5 4, 3]
si
deuono i tre di sotto considerare corrispondenti à tre figure, delle
quali, quella di mezzo si deue diuidere, dandone la prima parte al
primo numero di sopra, la seconda al secondo: di modo che il primo
numero di sopra comprenda nel ualore tutto il primo posto di [[<et>
supra lin.]] sotto con la metà del secondo ch'è quello di mezzo: et
il secondo numero di sopra comprenda l'altra metà di quello di mezzo
posto di sotto, et insieme tutto il terzo seguente; e così saranno
egualmente diuise le figure del numero di sopra con quelle del numero
di sotto. Due numeri segnati sopra una figura puntata così
[Furio,
Piena instruttione, f.10r,4; text: 7, 6]
o
in altra simil maniera, significano, che sopra essa figura cade il
primo numero, et il secondo <c>ade sopra il punto. Tutte [:utte
ante corr.] l'altre dispositioni de numeri che si trouano [-f.10v-]
sopra le Note del Basso uanno regolate conforme al sito di ciascuno
con le regole già sopra insinuate, come sono gl'infrascritti, e
simi<li.>
[Furio,
Piena instruttione, f.10v; text: 5, 6, 7 3, 6 4, 5 3, 7, 3, 4, b, 10
9, 8 7, 6 5, 9, #]
La
Cadenza poi è un'Armonia che fanno le Parti quando pare c<h'>habbino
à finir di cantare, e porta seco un prurito diletteuole fuo<ri>
dell'ordinario. Tra le Cadenze le più frequentate sono
l'infrascrit<te.> Primieramente u'è la Cadenza semplice, che
si fà con la Quarta <ri>soluta dalla Terza maggiore sopra una
medesima nota del Basso<,> quando sale di Quarta, o descende di
Quinta: auuertendo che con la Quarta ui uada anco la Quinta che fà
seconda con la medesima Quarta. U'è poi la Cadenza composta, quale
si forma in dui maniere; la prima maniera è con Terza Quarta, e
Terza sopra la Nota medesima del Basso, quando salta di Quarta in sù,
o di Quinta in giù come sopra; doue alle uolte con la Quarta ui uà
unita la Quinta, et alle uolte la Sesta<.> L'altra maniera è
con Settima, e Sesta sopra la medesima Nota del Basso qua<n>do
descende di grado in una Nota finale. Doue si deue auuertire che se
la Nota che fà Cadenza [-f.11r-] sarà preceduta immediatamente da
un altra Nota di <g>rado in giù; all'hora à detta Nota si
deue dar la Sesta, <c>he poi legata con la succedente diuenta
Settima; onde <og>ni legatura si fà senza rimuouere il dito
già impiegato <n>ella precedente Nota quando uien toccata la
seguente <d>el Basso: si risolue poi detta Settima con la Sesta
ma<ggi>ore col dito più comodo.
[Furio,
Piena instruttione, f.11r; text: Esempio, 5 4, 3#, 6 3, 4, 3, #3, 5,
6, 7, #6, #, <Ca>denza semplice. composta prima. seconda.]
<A>ltre
Cadenze ui sono, che succedono doppo alcune Note di grado si
ascendendo com'anco descendendo, quali uanno regolate nel modo che
segue. Se saranno due note ascendenti di grado, e la terza ch'à
questa segue facci Cadenza semplice, alla prima Nota si darà la
Quinta e Sesta, una sopra l'altra, et alla seconda il debito
accompagnamento di Cadenza, come sopra. Se poi saranno tre Note
ascendenti di grado, à quali succeda l'ultima che facci Cadenza,
all'hora alla prima Nota si darà la Sesta minore, alla seconda
Quinta e Sesta una sopra l'altra, et alla terza il suo debito
accompagnamento di cadenza.
[-f.11v-]
[Furio, Piena instruttione, f.11v,1; text: Esempio, 6 5, 5 4, 3#, #,
4]
Se
saranno due Note descendenti di ualore sopra la Semiminima, sempre
alla prima Nota doppo il solito accompagnamento gli si dà la Sesta
maggiore, et alla seconda Nota Terza maggiore. Ma se fossero
Semiminime, o Crome si darà immediatamente alla prima Sesta
maggiore, benche in tal caso non si possino [possono ante corr.]
chiamare uere Cadenze.
[Furio,
Piena instruttione, f.11v,2; text: 5, 6#, 6]
Se
saranno tre Note descendenti di grado di ualore sopra la Semiminima,
alla prima Nota doppo l'ordinario accompagnamento gli si darà la
Sesta naturale, et alla seconda Nota la Settima risoluta con la Sesta
maggiore, alla terza Nota poi la Terza maggiore.
[Furio,
Piena instruttione, f.11v,3; text: 6, 7, 6#, 5, #]
Alcune
cadenze si dicono miste, che partecipano della semplice, e composta
diuersamente disposte. Una sorte [-f.12r-] di queste è simile à
quella delle due Note di grado in sù, ma quì la prima di dette due
Note è una Semibreue o minima sincopata, la prima parte dell'a quale
s'accompagna ordinariamente, ma alla sua seconda parte si dà la
Quinta, e Sesta insieme una sopra l'altra. L'altra cadenza mista è
simile a quella delle tre Note di grado in giù, con questa
differenza che quì la Settima uiene spezzata, e risoluta dalla
seguente Nota di Quarta in sù, o di Quinta in giù.
[Furio,
Piena instruttione, f.12r,1; text: Esempio, Prima maniera, Seconda.
5, 6 5, 7]
Simile
à questa seconda mista ue n'è un altra, doue auanti di toccar la
Settima si deue alla precedente Nota dar la Quinta e Sesta una sopra
l'altra.
[Furio,
Piena instruttione, f.12r,2; text: Esempio, 6 5, 7]
Alcun'altre
cadenze si chiamano sfuggite, perche iui le Note fingono di far
cadenza, e poi fuggono altroue.
[Furio,
Piena instruttione, f.12r,3; text: Esempio, 4, 3, 7, 6]
[f.12v-]
Alcun'altre cadenze diconsi diminuite, cioè nel Basso,
correspondenti alle semplici, e composte delle Parti superiori.
[Furio,
Piena instruttione, f.12v,1; text: 6 5, #, 7, 4, 3]
Finalmente
ui sono due altre sorti di cadenze, l'una di Quinta in su, o Quarta
in giù, l'altra di legatura di Seconda risoluta con la Terza. Doue
si deue notare, che nella prima cadenza si dà alla prma Nota la
terza o minore, o maggiore: la minore si dà à tutto il ualore della
Nota o per natura, o per accidente: ma la maggiore si dà alla metà
del ualore di essa Nota, et all'altrà metà si dà la Quarta
alterata col diesis insieme colla Sesta maggiore una sopra l'altra.
Nella seconda cadenza poi legata, alle uolte con la seconda uà unita
la Quarta naturale, et alle uolte la Quinta: con la Terza poi alle
uolte uà unita la Quinta falsa, et alle uolte la Sesta. Si suol dare
anco Quinta e Sesta alla prima Nota della prima cadenza quando ha la
Terza minore.
[Furio,
Piena instruttione, f.12v,2; text: Esempio. #, 3, 6 4#, 6#, 4 2, 5 2,
5 3, Prima, Seconda cadenza.]
[-f.13r-]
Proprio accompagnamento delle Note Minute.
Le
Note minute del Basso richiedono diuerso accompagnamento da quello
delle Note grosse; onde le Semiminime, Crome, e Semicrome quando
ascendono, o [e ante corr.] descendono di grado, alla prima Nota di
esse nel battere, e nel leuare della Battuta si deue dare tutto il
solito accompagnamento, à cui poi soggiacciono tutte l'altre; ma
quando ascendono, o descendono di salto, tutte si deuono accompagnare
col proprio accompagnamento di ciascuna, fuori che quelle del salto
di Terza, e di Sesta maggiore, e d'Ottaua, doue tutte caminano per
buone sotto un solo accompagnamento. Nell'infrascritto Esempio con la
lettera b sopra la Nota, cioè buona, uien denotato il capo d'ogni
accompagnamento in ogni battuta intiera, o mezza, o quarto di essa.
[Furio,
Piena instruttione, f.13r; text: Esempio, b, 4, 3, #]
Di
più le dette Note minute si deuono interrompere con qualche Nota di
maggior ualore di qualch'altra Parte; onde se il Basso camina con
minime, ad ogni due Minime si farà fermare un altra Parte con una
Semibreue, e ciò specialmente si dourà fare nelle Cantilene di Note
grosse, et alla Breue, perche in quelle di Note minute, et in Tempo
ordinario si farà al contrario, doue ogni Minima si deue
interrompere con due Semiminime; se il Basso camina con Semiminime,
[-f.13v-] Crome, o con Semicrome bisogna fermar la mano destra più
che si puole, purche si faccia Consonanza su la prima Nota d'ogni
quattro Semiminime di grado: così sia data la Consonanza anco ad
ogni quattro Crome, et ad ogni otto Semicrome. Quando poi il Basso
camina con Note di maggior ualore delle sudette, queste si deuono
interrompere con qualche Tasto superiore: così la Semibreue
s'interromperà con due Minime almeno. Quando nel Basso sarà una
Minima puntata si dourà interrompere il punto con un'altra Nota di
qualch'altra Parte. Quando il Basso fà una Minima, doppo la quale
descendono di grado due Semiminime, si deue far la Consonanza
immediatamente sopra la seconda Semiminima, battendo la prima sotto
la Consonanza della seconda; l'istesso s'intende anco d'una
Semiminima con due seguenti Crome descendenti di grado.
[Furio,
Piena instruttione, f.13,v; text: Esempio]
[-f.14r-]
Della Trasporatione delle Chiaui, e de' Modi nel Basso da Sonare.
Capitolo
ultimo.
Nel
trasportare le Chiaui del Basso si uiene à trasportare il tuono da
una Chiaue e sua qualità in un altra con i medemi interualli de'
tuoni e semituoni, di maniera che in ambi le Chiaui, cioè naturale e
trasportata deuonsi render consimili i sudetti interualli, altrimenti
si guastarebbe la compositione, e l'Armonia: quali interualli doue
non si trouono consimili si faranno tali con l'aggiunta del diesis, o
del b molle toccando nell'Instromento i Tasti negri in uece de'
bianchi, e questi in uece di quelli secondo il bisogno. Si potranno
dunque dette Chiaui trasportare un tuono più alto, o più basso del
naturale, o alla terza, o alla quarta, o alla quinta bassa con le
seguenti regole. Qualunque uolta s'ha da sonar trasportato un tuono
più alto, o più basso, senza mutar Chiaue basta di seruirsi della
medesima naturale: quale se sarà di [sbq] quadro si toccarà per un
tuono più alto il Tasto negro nelle due lettere C F, e se sarà di b
molle, si toccarà il negro solamente nella lettera F. Per un tuono
più basso, se la Chiaue sarà di [sbq] quadro si trouarà il negro
nelle due lettere [sbq] E; et essendo di b molle, il negro si toccarà
nelle tre lettere A b E. Quando poi s'ha da sonar trasportato alla
Terza, o alla quarta, o alla quinta più bassa si suole adoprar la
Chiaue di C sol fa ut in quarto rigo o uero quella di F fa ut in
terzo rigo. Per la terza bassa, adoprando l'una, o l'altra [-f.14v-]
che sia di [sbq] quadro si douranno toccar i Tasti negri nelle tre
lettere C F G: se poi l'una o l'altra di dette Chiaui sarà di b
molle, si toccaranno I Tasti negri solamente nelle due lettere C F.
Per la quarta bassa, se l'una o l'altra Chiaue sarà di [sbq] quadro
si dourà trouar in luogo d'un F ut bianco il suo negro: ma se sarà
di b molle non accaderà uariar in detta lettera il Tasto bianco:
Finalmente per la quinta bassa, se la Chiaue sarà di [sbq] quadro si
toccarà il Tasto negro nella lettera b in uece di [sbq]: ma essendo
di b molle si toccarà il negro nelle due lettere b E.
[Furio,
Piena instruttione, f.14v; text: Esempio, 6 5, #, 6, Naturale di
[sbq] quadro. b molle. Un tuono più alto. Basso. al suo luogo. Alla
terza bassa. quarta. Quinta.]
[-f.15r-]
Circa la Trasportatione de' Modi deuesi sapere, che si come nel
trasportar le Chiaui si trasportano anco gl'interualli de' tuoni e
semituoni da una Chiaue in un altra senza uariare i proprij della
Chiaue naturale, così nel trasportar i Modi si trasportano i medemi
tuoni da un Ottaua in un altra senza uariare i proprij del Modo e sua
Ottaua naturale nella propria lettera. Similmente anco col diesis e
col b molle accidentale in ambidue le trasportationi gl'interualli
difformi si rendono conformi. Sono i Modi sudetti di dodeci specie e
ciascuna di queste si può trasportare in otto luoghi conforme in
questa Tauola si scorge.
[Furio,
Piena instruttione, f.15r; text: primo e 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9.
10.11.12. Un tuono più alto. Una terza, alta. Maggiore, basso.
bassa. Quarta]
[-f.15v-]
Auuertimento all'Organista.
Quando
la Cantilena è in stile recitatiuo, particolarmente ne gl'Oratorij,
et Ariette deue l'Organista star oculato sopra gl'affetti che si
sogliono usare con alcune dissonanze, toccandoli con prestezza, e con
i debiti accompagnamenti. Questi affetti per il più soglionsi fare
in due maniere: cioè quando il Basso stà per fare un salto
[-f.16r-] di quarta in sù, o di quinta in giù, doue il medesimo
Basso persiste nella medesima corda con una o più Note bianche, cioè
d'una battuta, o meza: nel qual caso gli darà le dissonanze che sono
in questo Esempio; parimente quando il Basso stà per fare un salto
di quinta in su, o di quarta in giù.
[Furio,
Piena instruttione, f.15v; text: 9 7#, 6, 7, #, #7, 8, 6# 4#, 6 4#,
3]
Quando
la Cantilena è fugata, cioè ch'una Parte [parte ante corr.] sola
comincia in fuga, e poi segue l'altra Parte ad imitar la medesima
fuga, quale uiene parimente imitata dall'altre Parti: all'hora deue
l'Organista principiar à sonare con un solo dito, toccando le
medesime Note della fuga; nell'entrar poi dell'altra Parte sonarà
con due dita, e così con ambi le mani moltiplicherà i
ditinell'entrar delle seguenti. E benche alcune Cantilene non siano
in stile fugato, contengono però tra mezzo qualche passo di fuga
massimamente in concerto: all'hora l'Organista nel ripigliar il
periodo deue imitar la fuga, e scherzandoui sopra con qualche
capriccio mentre trouerà qualche pausa per riposo de' Cantanti, et
esser sollecito nel ripigliar presto detto periodo: e generalmente
deue sempre esser presto di mano nel toccar le uoci de' Cantanti, e
non sia tardiuo per non tener i medemi perplessi in ritrouar subito
le uoci. Di più deue l'Organista star auuertito negl'accompagnamenti
particolari delle quattro Parti; onde nel sonare il Soprano, o
Contralto non deue [-f.16v-] diminuire, né toccare le corde
superiori alla Parte che canta; L'istesso deue osseruare nel sonare
il Tenore, ma con meno rigore: poiche alle uolte sarà lecito d'andar
sopra, ma non già di toccar l'Ottaua della medesima Parte. Nel sonar
il Basso si deue astenere da' i mouimenti straordinarij,
principalmente quando detta parte passeggia. Nell'accompagnare una
uoce sola, o due, o tre al più deue astenersi di trouar l'Ottaua
sopra, ma dourà solamente toccare due, o tre Tasti, e di raro
quattro. Sonando poi sopra quattro Uoci potrà toccare anco l'Ottaua
sopra, ma non già i diesis et i mi
nelli fondi. Sonando finalmente à più di quattro Uoci, et à più
Chori potrà toccare anco i fondi, et empire a proportione della
moltiplicità delle Uoci.
Finis.
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