Author: Abbatini, Antonio Maria
Title: De Vsu Dissonantiarum
Editor: Massimo Redaelli
Source: Bologna, Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, MS C.48, f.<1r>-<5v>

[--] [Numero 10. [11. ante corr.] add. m sec.] De Vsu Dissonantiarum Il padre Kircherio libro 5. capitolo XIII. De dissonantijs earumque [multiplici usu add. infra lin.] in Compositione Dissonantie itaque musico non minus quam Consonantie necessarie sunt. hisce enim modulationes omnem gratiam aquirunt, idemque in harmonia prestant quod in picturaartificious umbrarum tractus. [[sen]] [--] Positio Dissonantiarum non arbitralis est, sed quibusdam seruiendum est Regulis. Stefano Vannei libro 3. capitolo XVI. De floridi Contrapuncti institituine. [[con quel che segue.]] Veduto il modo ò miei signori come si deue Comporre un Contrapunto semplice, restaua di vedere la maniera che era necessaria per formare [[un]] il Contrapunto florido, ò uogliamo dire Diminuito, [ò fratto. add. supra lin.] [[e]] si disse che il Contrapunto florido nnon solo si componeua di Consonanze [[Ancora]], mà di Dissonanze Ancora; che però secondo la mente di Ludouico Fogliani sessione seconda capitolo sesto. Alcune dissonanze [[erano]] [disse essere corr. supra lin.] Considerate dal musico necessariamente perche senza di loro non si poteua [poteuano ante corr.] formare alcuno interuallo Consonante; perche le Consonanze [[essendo]] [come corr. supra lin.] la Terza, la Quarta la Quinta, la Sesta e l' Ottaua [[era impossibile]] [si compongono da Dissonanze, perche corr. supra lin.] la Terza [maggiore add. supra lin.] si Compone Di Dui Tuoni, la Terza minore di un Tuono; e d' un semituono maggiore, la Quarta di Dui Tuoni e di un semituono maggiore, la Quinta di Tre Tuoni, [--] et un semituono magiore, la sesta minore di Trè Tuoni, e Dui semituoni maggiori, la sesta maggiore di Quattro [T ante corr.] Tuoni [tuoni ante corr], e d' un semituono maggiore, e l' ottaua finalmente di cinque Tuoni, e Dui semituoni maggiori come si legge in franchino libro primo Capitolo quinto, sesto, [[et <...>]] e settimo come altre uolte in altro proposito hauuete sentito; componendosi Dunque le Consonanze Di Tuoni e semituoni come si è detto essendo i Tuoni, e semituoni Dissonanze, dunque [[a formare le consonanze sono necessa]] di Dissonanze [[si formano le]] si compongno le Consonanze, mà per formar l' Armonia sono necessarie le Consonanze, dunque necessariamente le Dissonanze sono Considerate dal musico. che però Ludouico fogliani [[nella sessione 2. capitolo 6. della sua Theorica]] [nel sopracitato luogo corr. supra lin.] dice à questo proposito; cum igitur modulatio et Harmonia, omnino sint de Consideratione musici, [--] [secondo add. supra lin.] et expredictis manifestum sit, modulationem, et Harmoniam non sine Dissonantijs, hoc est sine gradibus Dissonis exuere posse sequitur de necessitate nonnullas Dissonantias musici Contemplationem non subterfugere: mà perche intendo hoggi di parlare non delle Dissonanze che Compongono le Consonanze mà di quelli Interualli che sono [per se stessi add. supra lin.] Dissonanti, come [sono add. supra lin.] la seconda la settima et altre, che dal musico sono considerate [[dal musico]]per Accidente, come dice Gioseffo Zarlino nella Terza parte delle sue istitutioni Harmoniche Capitolo 27. Delle quali ancora si forma il Contrapunto florido, non per altro fine che per far sentire più uaga e dolce [[l' Armonia]] [la consonanza corr. supra lin.], seruendosi il Compositore di esse conforme si serue l' industre pittore [nella pittura add. supra lin.] dell' ombre, come riferisce il padre Kircherio nel libro quinto capitolo XIII De Dissonantijs earumque in Compositione multipliici Vsu, parlando [[a [[q]] nostro proposito]] [a questo proposito corr. supra lin.] [uà dicendo add. in marg.] [dice ante corr. add. in marg.] denique in Armonia prestant quod in pictura artificiosus umbrarum tractus; lasciarò da parte ogn' altra Consideratione che si potesse [--] [[fare]] [hauere corr. supra lin.] intorno alle dette Dissonanze; mà mi ristringerò solo come il Compositore ne suoi Componimenti si deue seruire di esse. [dico dunque che add. supra lin.] mentre è uero [[che positio]] che il porre le Dissonanze ne Contrapunti [[non sia]] non è arbitrario mà [[è necessario]] [per corr. supra lin.] seruirsi d' esse [sono necessarie add. supra lin.] [[<...>]] alcune Regole come dice il Vannei nel sopracitato capitolo [[che]] positio Dissonantiarum, non arbitralis est, sed quibusdam seruiendum est Regulis; per intelligenza [dunque add. supra lin.] si dueue auuertire che [[la massima la lunga la Bre]] la Dissonanza deue essere di pochissimo ualore, et in consequenza ne la massima ne la lunga ne la Breue ne la semibreue si possono porre nel Contrapunto Dissonanti, mà deuono essere tutte Consonanti, benche la semibreue sincopata possa [[essere]] [hauere corr. supra lin.] la sua seconda parte Dissonante [[come la seconda, settima [[settima]] e simili]], come [[rife]] n' insegna Gafforio nel libro III. Capitolo IIII. dicendo; semibreuis enim recte, plenam temporis mensuram consequeris in modum, [--] scilicet pulsus eque respirantis in contrapuncto, discordantie subiacere non potest, ut artis posuere magistri. similiter, et Breuem notulam discendentem non admittunt. corrumpit enim Concentus naturam, et uarietatem ipsa Discordantia quum nota est. Que uero per sincopam, et ipso rursus celeri transitu, latet, Discordantia admittitur in contrapuncto. L' istesso leggo in Gioseffo Zarlino nella Terza parte delle sue institutioni Harmoniche capitolo 42. Delli Contrapunti Diminuiti et in qual modo si possino usare le Dissonanze. Da questi [[Aut]] scrittori che parlano delle Dissonanze per auicinarmi al fine racolgo, [[che la Dissonanza]] [in somma corr. supra lin.] per ridurre in poche parole le loro opinioni, [la loro opinione, ante corr.] che la Dissonanza non puole essere di maggior ualore di una [minima add. supra lin.] benche nel capitolo sopracitato, sciolta [e libera add. supra lin.] il Zarlino non lo conceda; Aducendo [--] per proua della sua opinine, che Douendosi are [nel contrapunto florido add. supra lin.] per ciascheduna semibreue del soggeeto almeno Dui minime ouero quattro semiminime, che essendo le Dui Teste della Battuta molto ben considerate dal senso, dandosi una minima nel battere e l' altra nel leuare della Battuta [si deuono [[debbino]] essere ambidue, consonanze add. supra lin.], benche poco più à basso muti parere dicendo [[che si possono]] [potersi corr. supra lin.] Dare Dui minime, una Consonante, e l' altra Dissonante, purche la Dissonanza [[si dia]] [caschi corr. supra lin.] nel leuare della Battuta. e Douendosi dare quattro semiminime la prima [[e l' ultima Deue]] e la Terza, Deuono essere Consonanti, e la seconda, e l' Vltima Dissonanti, benche in alcune occasioni possino le Dui ultime semiminime [[possino]] frà di loro cambiarsi, potendo esser la penultima cattiua, e l' Vltima bona. E ciò solo si intende, quando [[la p]] il contrapunto procede per [--] mouimenti congiunti, e non per [mouimenti add. supra lin.] separati. perche in tal caso deuono essere tutte le figure Consonanti. Anzi secondo l' opinione di Oratio Tigrini libro terzo capitolo x. non solo si tollera Dissonante la minima nella forma che si è detto, mà alle uolte la medesma [semibreue add. in marg.] che è della metà più ualore della minima si tollera tutta dissonante, e ne dà lo stesso Tigrini l' esempio. che trouandosi il Basso Verbi Gratia in F fa ut con una semibreue con il punto e descendendo di grado con una minima, si conduce in D sol re doue dermandosi per spatio di Cui battute termina in C sol fa ut. Il Tenore toruandosi in A la mi re in una semibreue Terza con il Basso, si porta di salto di Terza in sù in C sol fa ut in una Breue che trouandosi la prima parte della Breue [[con la minima del Ba]] con il punto alla nota Del Basso in F fa ut forma Quinta [poi add. supra lin.] descendendo il Basso i E la mi con una minima il Tenore forma sesta, e descendendo il Basso in D sol re formando con la seconda parte [--] della breue del Tenore settima poi descendendo il Tenore in B fa b mi forma sesta con il Basso e descendendo il Basso di grado, e di grado Ascendendo il Tenore, ambedue per contrario moto terminano in C sol fa ut. Ecco che in simil caso la seconda parte della Breue che è il tempo di una [[d]] semibreue intiera eccola dico Dissonante: si Contenti nulla di meno il Contrapuntista uolendo dare una Dissonanza [che solo sia add. infra lineas] del ualore della minima, e non più, che seruendosi ne suoi Contrapunti delle Dissonanze nella [maniera [[che]] add. supra lin.] che si è Dimostrato [[che sono certo di non falla]] cioè la minima sciolta nel leuar della Battuta legata ò [e ante corr.] sincopata nel Battere della Battuta, che in tale ordine dependendo tutte le altre figure diminuite sarà sicuro [[di seruirsi bene]] [[solo Di compo corr. supra lin.]] [[di comporre]] di seruirsi bene delle Dissonanze non solo nel Contrapunto florido, mà in qualsiuoglia altra Compositione. hò detto.

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