Author: Abbatini, Antonio Maria
Title: Lettione quarta De Genere Multiplici et eius species. Li 2 Luglio 1668 Di Antonio Maria Abbatini
Editor: Massimo Redaelli
Source: Bologna, Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, MS C.48, f.<1r>-<6v>

[--] [Numero 2. add. m. sec.] Lettione quarta De Genere Multiplici et eius species. Li 2 Luglio 1668 Di Antonio Maria Abbatini [signum]. [[]] [--] Per prouidenza Diuina come fù detto nella ultima Academia, o Signori Academici pitagora ritrouò ne i quattro martelli, che della proportion Dupla riceue la sua forma la Consonanza Ottaua, dalla proportion sesquialtera la Consonanza Quinta, e dalla proportion sesquiterza, riceue parimenti la sua forma la Consonanza Quarta. E che dà queste proportioni si uenne in cognitione, e si prouò, che ogni musico Interuallo riceue la sua forma il suo essere da una proportione ineguale come sentiste. Resta di uedere con ordine quanti siano i Generi di proportioni, et in spetie qual sia il Genere moltiplic come primo Genere e d’ ogn’ altri più nobile, del quale, e delle sue spetie di proportioni hoggi breuemente sarò per ragionare. Dico dunque che il Genere moltiplice si forma quando il numero maggiore comparato [[co]] al minore, contiene in sè più uolte [[il minore]] [egualmente corr. infra lin.] [--] [[il minore multiplex Genus dice franchino est quum maior numerus comparatus minori comprehendit ipsum intra se plures precise Vt bis, uel Ter, uel Quater]] il minore. multiplex Genus est dice franchino nella sua pratica di musica, nel libro 5. capitolo III De Genere multiplici et eius speciebus quum maior numerus comparatus minori comprehend ipsum intra se plures precise. ut bis, uel ter, uel quater, et sic in infinitum. Le spetie di prportioni di questo Genere sono infinite. conforme, infinito è il Numero. mà gran facilità haueremo in praticarle perche se il numero maggiore comparato al minore contiene in sè Due uolte egualmente il minore si chiama questa Proportione proportione Dupla; come Verbi Gratia Dui et Vno. In questa proportione, noi uediamo che il numero maggiore che è il Dui, contiene in sè Dui uolte il numero minore che è l’ Vno. Duplam esse diximus dice il Vannei nella sua musica d’ oro nel capitolo 23 [--] del secondo libro De Dupla proportione cum minori numero, maiorem bis continere. Vt est [Verbi Gratia add. supra lin.] ad Vnum, et quatuor ad Duos, et sic de . E se il numero maggiore contiene in se tre uolte il numero minore come Verbi Gratia Tre Vno si chiama Triplo. Se quattro uolte come quattro, e uno, si chiama Quadrupla. Se cinque [[Volte quintupla]] volte, come cinque e Vno Quintupla, e cosi in infinito. Appellatur, uà dicendo Boetio à [[qu]] questo proposito nel capitolo 4. De speciebus Inequalitatis uel Duplum, uel Triplum, uel Quadruplum atque ad hunc ordinem ad infinita progreditur. Dunque da quanto si è detto si uiene in cognitione, che quando uedremo una proportione, che il numero maggiore contiene in sè più uolte [[il mino]] egualmente il minore allora diremo che quella è una proportione del Genere moltiplice. se lo contiene Dui uolte è Dupla, se tre uolte è Tripla, se quattro uolte è quadrupla: e con quest’ ordine si procede in infinito come si è detto. Ciascheduna proportione [[d’ Inegualità]] [ineguale corr. supra lin.], dà la forrma ad uno Interuallo [--] musico come non solo ne pesi de Martelli [[di pitha]] di Pithagora nell’ Academia passata si dimostrò con quelle poche proportioni, mà come si può diffusamente uedere nelle Dimostrationi fatte dà Scipion Cerreto nel capitolo quarto del primo libro della sua pratica, e nel capitolo quinto del libro 1. De i pplimenti di Gioseffo zerlino et in Boetio, in Gaffurio nel Glareano, et in infiniti altri scrittori di musica. e come, per maggior certezza si proua con l’ esperienza; perche cominciandosi dà la Dupla prima spetie di proportioni del Genere moltiplice, dico; che se si prenderanno Dui pesi, che siano in proportion Dupla, ciò è che uno sia di peso di Dui lire, e l’ altro di una libbra, e si attaccheranno [[tutti]] ambidue à Due Corde [di budella add. supra lin.] della stessa grossezza, se si sospenderanno le corde con i pesi attaccati, toccandosi le Corde si uedrà, che ne faranno sentire il soaue suono de la Consonanza Ottaua. O prodigio o miracolo de la Natura. Hora qui mi fermo. Porgetemi Attenti, ò Signori Academici l’ orecchie. Anno primo, Anno secondo. Vno e Dui. Ò che bella Dupla. La più Nobile, la più [- -] uera, la più riguardeuole d’ ogni altra proportione. E che forma? non lo sapete? Non ue l’ hò detto hor hora? La Consonanza Ottaua il i668. non lo uedete? mà che sarà mai questa Consonanza Ottaua? lo uolete sapere? hor sentite Cerreto quello che dice uà dicendo nel capitolo 39 del terzo libro della sua pratica. L’ Ottaua è Regina, madre, origine, principio, luogo, Ricetto, e soggetto uniuersale d’ ogni Consonanza, et Interuallo quantounque minimo. perche da essa cominciano, per essa caminano et in essa si concludono, e finiscono. Boetio nel capitolo 17 del secondo libro De la Musica De modo Consonantiarum, Gioseffo Zerlino nel capitolo 12. della quarta parte Delle istitutioni Hrmoniche dicono che l’ Ottaua è più perfetta d’ ogn’ altra Consonanza. e che è una Consonanza, che non riceue altra addittione, che la possa rendere più perfetta di quello, che ella è. conforme al detto filosofo perfectum est quod non recipit addictionem nec fertur in aliuud esse. Che però il Vannei nel capitolo 43. De Archisinfonia idest De Octaua la chiama Sinfonia Regia, che tiene la Corona [--] sopra ogn’ altro Interuallo. e che tiene il scettro di tutta l’ Armonia. Tanta est huius regiae Symphoniae suauitas, uis atque decus summaque inter ceteras consonantias potestas, ut merito ei in sede ueluti maiestatis suae residenti, sceptraque tenenti tota Musicorum manus, illud Virgilianum applicare possit. Ad te confugio et supplex tua numina posco. Namque tibi diuum pater atque hominum rex, et mulcere dedit mortalia pectora Cantu. con quel che segue che ne fà stupire. Sentite franchino nel capitolo VII. del primo libro De Consonantia, et eius speciebus. dice che l’ Ottaua si chiama con nome di Diapason parola Greca, che in latino uol dire per omne. quasi omnibus discretis sonis melopeiam seu modulationis effectionem sustinens. Leggete Atthanasio nel cpitolo sesco a carte ceonto che parlando della Diapason, o uero ottaua comincia con le seguenti parole. Diapason omnium Consonantiarum Regina con quel che segue. Ne ui rincresca di leggere il 4. capitolo della seconda sesione della Theorica di Ldouico fogliano, Quo modo ad Diapason tota Consonantiarum Diuersitas [--] terminetur. Et il capitolo quinto che segue Quaenam Consonantie sint perfecte, queue imperfecte. ne uedrete che l’ Ottaua ò Vero Diapason, è più perfetta d’ ogni altra Consonanza. Che perciò piacque ad Aristotele di non attribuire ad altro Interuallo, la perfettione, che all’ Ottaua; per la grand’ Armonia, che si ritroua in Lei. Vedete ne Commentarij d’ Andrea Matteo Acquauia Duca d’ Andria, che fa di Plutarchi, il capitolo 12 De Diapason che comincia con le sequenti parole. Excussit item Pithagoras Duplicato pondere Consonantiarum omnium suauissimam Diapason prestantissimam, pulcherrimamque ut ait Aristoteles. si può di più? Restate sodisfatti? mà sento chi mi dice che hà che fare il 1668 con la Diapason, con l’ ottaua? ò questo si che è quesito ridicolo. Il numero otto non è composto del uno, del Dui del tre, del quattro, del cinque, del sei, del sette e dell’ otto numeri che formano il numero otto? L’ ottaua che è lo stesso otto uien formata dall’ Vno, che è l’ Vnisono, dal Dui che è la seconda dal tre che è la terza dal quattro, che è la quarta [--] Dal cinque, che è la quinta dal sei, che è la sesta, dal sette che è la settima e dall’ otto che è la stessa Ottaua. Che perciò uà dicendo stefano [Vannei add. supra lin.] nel Recaneto: Diapason Consonantia a musicis octo Vocum . perciò uien detta Ogdofonia, ab ogdo Grece Latine octo, e phonia Grece, Latine sonoritas. Id est octo Vocum perfecta sonoritas. Ò primo, e secondo Anno; o prodigiosa Dupla; mai più, cosi perfetta cosi Armoniosa che produci cosi bella Armonia in questa Ottaua in questo anno i668 mentre l’ hai fatto cosi perfetto, cosi Consonante, che lontano da ogni Dissonanza è tutto dolce, tutto soaue, colmo d’ ogni Delitia [[e d’ o]] e tutto pace. Tu bella Dupla, o come bene informi questa Vaghissima Dolcissima Ottaua. E fai teco si dolce Armonia e cosi dolce Concento, che tù mentre termini l’ Vnità che è la mettà del Dui numeri Relatiui che formano la Dupla, ecco terminati [terminano ante corr.] i sei mesi dell’ Anno del i668 Gennaro Febraro Marzo Aprile Maggio e Giugno. Tu hai cominciato ò Dupla miracolosa il Dui numero maggiore relatiuo all’ Vno per perfettionarti [[in tutto]] col fine dell’ anno secondo e tù ò i668 hai cominciato il settimo [--] mese per inuiarti [[à i Dodici suo termine]] [al Duodecimo corr. supra lin.]. Ò che bella Consonanza di Dupla, e d’ Ottaua. ò, come d’ accordo con si gran Dolcezza uanno modulando insieme. [[Mà se in perfetta hanno ne loro principij hanno s]] ò Anno primo e secondo. Mà se ne tuoi principij, ò Dupla, hai prodotto si Armoniosa ottaua che hai accordato il mondo tutto, che altro hoggi non è che Armonia senza Dissonanza alcuna! [[che sarà nella]] [[nell’ Armonica nella perfettione de]] Nell’ Auuenire dunque nella Tripla, nella Quadrupla nella Quintupla [[et cosi e in infinitum]] nella sestupla cosi e in infinitum che sarà? Anndiamolo ò Signori Academici pensando insieme. e per meglio indouinarlo, facciamo in quella guisa, che faceuano i profeti, quando uoleuano profettizzare, come uà dicendo sopra il salmo dicidotto Ambrosio santo. che prima [[dunque]] di uenire all’ Atto della profezia dimandauano, che un Dotto musico si mettesse à Cantare, e suonare, accopche inuitati dà quella dolcezza, gli fosse infusa la gratia spirituale. Che tale bisognerà anche à noi per rintracciare [- hauendolo formato tutto dolcezza tutto dolce Armonia e tutto pace]] hauendolo formato tutto dolcezza tutto Armonia e tutto pace come di sopra si è dimostrato. Il Signor Don Carlo sinibaldi grande ingegnere fauorì di fare una obbiettione, [cioè add. supra lin.] che in Altri tempi [ancora add. supra lin.] possono essere stati più uolte e possono per l’ auuenire accadere in altri soggetti i medesimi Anni primi e secondi in tempo di altri Anni [[con questi]] [[doue interuengono l’ istessi numeri corr. supra lin.]] [che terminino cosi corr. infra lin.] [[28. 48. 58. e simili]] il numero otto come Verbi Gratia 28. 38. 48. 58. e simili che considerati [d’ Anni primo e secondo add. supra lin.] come duple haueranno dato e daranno anch’ essi la forma all’ Ottaua cioè a quell’ Anno che terminerà nel [istessi add. supra lin.] numeri [numero ante corr.] [[<..>]] [come sopra add. supra lin.] conseguentemente [[<...>]] la lode che si dà à la Dupla che forma il numero non è sua pro [-pria lode, mà etiam competit alter come sarà Dimostrato Dunque poco si è concluso in far Lodare la Dupla che da la forma al i668. con il Discorso d' [[a Veni<...>i]] il mostrare, che molti dubbij nascono perche non si ha la uera notitia di questa nostra orica si dichiara <.....> è, o si risponde al dubbio

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