Author: Anonymus
Title:
<Trattato della musica degli antichi>
Source: Florence, Biblioteca Magliabechiana, MS XIX, 42 f.<1r>-<2v>
[--] antichi Musici furono per lo più finissimi Poeti, o grandissimi Filosofi, che non tanto a stuzzicar gli orecchi come i moderni, pensauano; ma ad imprimere nell' intelletto parte nobilissima dell' Uomo secondo il soggetto o allegrezza, o dolore, o altra passione. E ciò auueniua imperochè i uersi fatti dal Poeta eran seguiti da essi secondo il ritmo, e accompagnati dal suono di uoce e strumenti con tanta destrezza e dolcezza, che d'esso uerso non si perdeua parola; ad altro non pensando che a farsi intendere; ne come si costuma oggi, guadauano il uerso con passaggi e altri modi disdiceuoli, nomati da' moderni musici ornamenti del cantare; ì quali non curando, com’ eziandio il compositore un uerso di sette sillabe d'allungarlo, e altresì quel d'undici, gli fanno perdere 1' efficacia: ne i tuoni intendendo, commettono infiniti errori. Ma i tuoni de gli Antichi erano appropriati al parlare in colera, al parlar soaue, e secondo ch' essi uersi richiedeuano la musica alta, o bassa, o mezzana ed eziandio al ballo, de’ qua’ tuoni usauano nel coro i più alti, cioè lidio e Missolidio accomodati a' pianti, e a' lamenti. Ma poiche sono perduti, conuiene il più che si puote approssimarsi hauendo mutici di buona e soaue uoce, e non usi all' adulazion de’ passaggi: e altresì Compositore che non guasti il uerso, il cui ritmo eziandio senza musica o ballo ha forza grande: e sonatori che bene intauolando, e accompagnando il uerso con la lunga, e con la breue non fuggano la fatica. Ma ritorniamo a dire dell’uscita del coro, le cui maschere a tre a tre dopo il primo atto ueniuano, il qual ordine gli antichi Greci gioghi appellarono: o in altra guisa a cinque a cinque, il cui modo dissero secondo 1' ordine; e ciò per mio auuiso perchè alcuna fiata a cinque a cinque stauano in iscena l'un dopo 1' altro. e ueniuano ballando su lo strumento, o cantando [--]o più o un solo senza ballo, o insiememente tutte le cose faceuano. i quai balli o rappresentauano il moto dell' ottaua sfera o del sole, o della luna, o d' altro pianeta. o la teorica d’ essi, o altri marauigliosi sogetti. E per più intelligenza addurremo 1' esempio di quando rappresentauano il primo mobile conducente i globi celesti. Questi uenuti in iscena si metteuano in giro o presi per mano, o disgiunti, e mouendosi da sinistra col canto, e col ballo faccendo un giro intero al medesimo luogo se ne tornauano; poscia 1' altro moto imitando con li medesimi passi e musica dall' altra mano rigirauano al primo luogo. stando poi fermi la fermezza della terra rappresentauano: questi del coro niuno strumento sonauano; iui ben era in disparte il sonatore. e '1 corago che aueuano e la musica, e '1 ballo insegnato. Al qual ballo nomato da gli antichi saltazione haueano grande auuertenza i poeti, usando molto ne' uersi del coro il trocheo, e l’ anapesto. ha l' anapesto le due prime breui e l'altra lunga: e' 1 trocheo lunga la prima e la seconda breue, onde accomodati al ballo. Vn solo cantaua in su li strumenti, o tutti insieme all' unisono, imperoche que’ gran saui intendenti della natura sappiendo che le uoci basse erano atte all' ubbriachezza e sonnolenza, e di natura tarde: e le altre per 1' acutezza conueneuoli a' mouimenti ueloci ed a' lamenti: e quelle di mezzo alla magnificenza e al decoro, non uoleuano, dico, mescolarle cantando, perche auuerrebbe come a chi nero e bianco mescolando farebbe colore che ne l'uno, ne 1' altro assomiglierebbe; onde faceuano com’habbiam detto, cantare per potere secondo il proposito loro altrui a quella, o a questa passione commouere. Al qual proposito ragionando Aristotele dice non esser’ buon musico chi secondo il suo intento non muoue altrui a questa, o a quella passione: e altroue che i musici erano tanto esercitati, e uniti che quantunque più [--] uoci insieme all' unisono cantassero, pareuano una uoce sola. e nella Politica dice queste parole. Ne il Maestro del coro lascerebbe uno con gl’ altri, che più soauemente o più forte cantasse. Ma ritornando al Coro diciamo, che cantato, che haueano la prima fiata, ad uno de' lati della scena si ritirauano, e per mio auuiso a tre a tre, o a cinque a cinque, secondo uenuti erano nel qual luogo doue debban sedere conuiene auer gran riguardo, uedendoli in ciò per amor dell'apparenza far grandissimi errori. Finito il secondo atto nomato episodio ritornaua il coro col ballo e col canto: e ciò fatto, a sedere sen’ ritornaua, e questo il coro stabile era nomato; e ciò per mio auuiso, perche sino alla fine della Tragedia più non partiua di scena. Ritornaua poi il coro pur detto stabile la terza fiata cantando e ballando; di nuouo dopo il quarto atto nella medesima guisa, ma non ballando, imperoche tra '1 quarto e quinto atto rappresentandosi i fatti orribili disdiceuole saria stato ogni ballo che allegro fosse <;> ben qualche mouimento della persona faceua il coro con batter di mano, o altr gesti diceuoli a' tragici auuenimenti. Ciò fatto più non cantaua: ben stando fermo fino alla fine alcuna fiata fauellaua con gl' istrioni. Auuertendo che in alcuna sorta di tragedie patetiche oue nella fine auueniuano fieri e sanguinolenti successi (e ciò si nomaua Commo) recando qualche orribil nouella nunzio, o altri, il coro insiememente con gì' istrioni con atti e uoci piene di dolore inarticolate, o che poco s'intendessero, accompagnando mani e gesti, mostrauano la passione che sentiuano. Commo importa miserabil lamento o cosa simile. Quest’ ultimo atto esodo nomato era il fine della Tragedia: ed è d’ auuertire che fecondo i personaggi rappresentati nel coro, si faceuano i balli o lieti, o posati. [--] Non si usauano ne' cori, o nelle tragedie auanti ne dopo macchine, imperoche non auueniua come ne gl' intermedij nostri delle commedie, che per esser disgiunti dalla fauola, altri fa uenir macchine; e quel che più gli aggrada. Ben usarono alcuna fiata macchine annesse con la stessa Tragedia; oue ne hauea di quelle che accomodate dietro alla sinistra porta della scena in un momento riuoltandosi conduceuano Acheloo, o Aretusa, o Teti , o Proteo, o altri. Altra ue n’ era che facendo di mestieri aiuti soprumani in un momento conduceua dal cielo qualche Dio che la fauola discioglieua: la medesima portaua eziandio per aria eroi, come fu Bellerofonte, Trepolemo, Perseo, Medea, o altri. Altra ue n' era nomata Grù che d'alto prestissima scendendo rapiua altrui, e se ne lo portaua in Cielo, come auuenne quando 1' Aurora Mennone e Borea oritia rapì: e altra che prestamente riuoltandosi, trasformaua gli eroi in Dei, come quando Ercole trasmutò. E ciò sia basteuole ragionamento delle macchine, e di questo nostro breue discorso, che troppo fora uoler partitamente dire delle magnificentissime spese che in recitar tragedie fecero gli antichi; poiché si legge gli Ateniesi più in recitar tragedie auere speso, che in una grande e lunga guerra, c’ hebbe quella Repubblica fioritissima.
Source: Florence, Biblioteca Magliabechiana, MS XIX, 42 f.<1r>-<2v>
[--] antichi Musici furono per lo più finissimi Poeti, o grandissimi Filosofi, che non tanto a stuzzicar gli orecchi come i moderni, pensauano; ma ad imprimere nell' intelletto parte nobilissima dell' Uomo secondo il soggetto o allegrezza, o dolore, o altra passione. E ciò auueniua imperochè i uersi fatti dal Poeta eran seguiti da essi secondo il ritmo, e accompagnati dal suono di uoce e strumenti con tanta destrezza e dolcezza, che d'esso uerso non si perdeua parola; ad altro non pensando che a farsi intendere; ne come si costuma oggi, guadauano il uerso con passaggi e altri modi disdiceuoli, nomati da' moderni musici ornamenti del cantare; ì quali non curando, com’ eziandio il compositore un uerso di sette sillabe d'allungarlo, e altresì quel d'undici, gli fanno perdere 1' efficacia: ne i tuoni intendendo, commettono infiniti errori. Ma i tuoni de gli Antichi erano appropriati al parlare in colera, al parlar soaue, e secondo ch' essi uersi richiedeuano la musica alta, o bassa, o mezzana ed eziandio al ballo, de’ qua’ tuoni usauano nel coro i più alti, cioè lidio e Missolidio accomodati a' pianti, e a' lamenti. Ma poiche sono perduti, conuiene il più che si puote approssimarsi hauendo mutici di buona e soaue uoce, e non usi all' adulazion de’ passaggi: e altresì Compositore che non guasti il uerso, il cui ritmo eziandio senza musica o ballo ha forza grande: e sonatori che bene intauolando, e accompagnando il uerso con la lunga, e con la breue non fuggano la fatica. Ma ritorniamo a dire dell’uscita del coro, le cui maschere a tre a tre dopo il primo atto ueniuano, il qual ordine gli antichi Greci gioghi appellarono: o in altra guisa a cinque a cinque, il cui modo dissero secondo 1' ordine; e ciò per mio auuiso perchè alcuna fiata a cinque a cinque stauano in iscena l'un dopo 1' altro. e ueniuano ballando su lo strumento, o cantando [--]o più o un solo senza ballo, o insiememente tutte le cose faceuano. i quai balli o rappresentauano il moto dell' ottaua sfera o del sole, o della luna, o d' altro pianeta. o la teorica d’ essi, o altri marauigliosi sogetti. E per più intelligenza addurremo 1' esempio di quando rappresentauano il primo mobile conducente i globi celesti. Questi uenuti in iscena si metteuano in giro o presi per mano, o disgiunti, e mouendosi da sinistra col canto, e col ballo faccendo un giro intero al medesimo luogo se ne tornauano; poscia 1' altro moto imitando con li medesimi passi e musica dall' altra mano rigirauano al primo luogo. stando poi fermi la fermezza della terra rappresentauano: questi del coro niuno strumento sonauano; iui ben era in disparte il sonatore. e '1 corago che aueuano e la musica, e '1 ballo insegnato. Al qual ballo nomato da gli antichi saltazione haueano grande auuertenza i poeti, usando molto ne' uersi del coro il trocheo, e l’ anapesto. ha l' anapesto le due prime breui e l'altra lunga: e' 1 trocheo lunga la prima e la seconda breue, onde accomodati al ballo. Vn solo cantaua in su li strumenti, o tutti insieme all' unisono, imperoche que’ gran saui intendenti della natura sappiendo che le uoci basse erano atte all' ubbriachezza e sonnolenza, e di natura tarde: e le altre per 1' acutezza conueneuoli a' mouimenti ueloci ed a' lamenti: e quelle di mezzo alla magnificenza e al decoro, non uoleuano, dico, mescolarle cantando, perche auuerrebbe come a chi nero e bianco mescolando farebbe colore che ne l'uno, ne 1' altro assomiglierebbe; onde faceuano com’habbiam detto, cantare per potere secondo il proposito loro altrui a quella, o a questa passione commouere. Al qual proposito ragionando Aristotele dice non esser’ buon musico chi secondo il suo intento non muoue altrui a questa, o a quella passione: e altroue che i musici erano tanto esercitati, e uniti che quantunque più [--] uoci insieme all' unisono cantassero, pareuano una uoce sola. e nella Politica dice queste parole. Ne il Maestro del coro lascerebbe uno con gl’ altri, che più soauemente o più forte cantasse. Ma ritornando al Coro diciamo, che cantato, che haueano la prima fiata, ad uno de' lati della scena si ritirauano, e per mio auuiso a tre a tre, o a cinque a cinque, secondo uenuti erano nel qual luogo doue debban sedere conuiene auer gran riguardo, uedendoli in ciò per amor dell'apparenza far grandissimi errori. Finito il secondo atto nomato episodio ritornaua il coro col ballo e col canto: e ciò fatto, a sedere sen’ ritornaua, e questo il coro stabile era nomato; e ciò per mio auuiso, perche sino alla fine della Tragedia più non partiua di scena. Ritornaua poi il coro pur detto stabile la terza fiata cantando e ballando; di nuouo dopo il quarto atto nella medesima guisa, ma non ballando, imperoche tra '1 quarto e quinto atto rappresentandosi i fatti orribili disdiceuole saria stato ogni ballo che allegro fosse <;> ben qualche mouimento della persona faceua il coro con batter di mano, o altr gesti diceuoli a' tragici auuenimenti. Ciò fatto più non cantaua: ben stando fermo fino alla fine alcuna fiata fauellaua con gl' istrioni. Auuertendo che in alcuna sorta di tragedie patetiche oue nella fine auueniuano fieri e sanguinolenti successi (e ciò si nomaua Commo) recando qualche orribil nouella nunzio, o altri, il coro insiememente con gì' istrioni con atti e uoci piene di dolore inarticolate, o che poco s'intendessero, accompagnando mani e gesti, mostrauano la passione che sentiuano. Commo importa miserabil lamento o cosa simile. Quest’ ultimo atto esodo nomato era il fine della Tragedia: ed è d’ auuertire che fecondo i personaggi rappresentati nel coro, si faceuano i balli o lieti, o posati. [--] Non si usauano ne' cori, o nelle tragedie auanti ne dopo macchine, imperoche non auueniua come ne gl' intermedij nostri delle commedie, che per esser disgiunti dalla fauola, altri fa uenir macchine; e quel che più gli aggrada. Ben usarono alcuna fiata macchine annesse con la stessa Tragedia; oue ne hauea di quelle che accomodate dietro alla sinistra porta della scena in un momento riuoltandosi conduceuano Acheloo, o Aretusa, o Teti , o Proteo, o altri. Altra ue n’ era che facendo di mestieri aiuti soprumani in un momento conduceua dal cielo qualche Dio che la fauola discioglieua: la medesima portaua eziandio per aria eroi, come fu Bellerofonte, Trepolemo, Perseo, Medea, o altri. Altra ue n' era nomata Grù che d'alto prestissima scendendo rapiua altrui, e se ne lo portaua in Cielo, come auuenne quando 1' Aurora Mennone e Borea oritia rapì: e altra che prestamente riuoltandosi, trasformaua gli eroi in Dei, come quando Ercole trasmutò. E ciò sia basteuole ragionamento delle macchine, e di questo nostro breue discorso, che troppo fora uoler partitamente dire delle magnificentissime spese che in recitar tragedie fecero gli antichi; poiché si legge gli Ateniesi più in recitar tragedie auere speso, che in una grande e lunga guerra, c’ hebbe quella Repubblica fioritissima.
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