Author: Beccatelli, Giovanfrancesco
Title: Instruzione dell’ Organo
Editor: Massimo Redaelli
Source: Bologna, Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, MS F 8, [-<1>-]-[- <3>-]
[-<1>-] Numero 4. Instruzione dell' Organo Per li Cantori e Organisti Primo Tuono: resta a tutto in Re di Natura grave; e se fosse scritto spostato, resta nulladimeno nella sua fondamentale dove è scritto. Cosi il Nono, che si riduce sotto la denominazione del Primo. Se l' Organo è comodo di Tuono si suona in D: sol re naturale: se fusse alto in C fa ut per Re, cioè per Terza Minore; particolarmente per le Cantilene, che arrivano alla sua perfezione; così il Nono. Secondo Tuono. Resta a tutto in Re di Natura grave: e se fusse scritto spostato, resta nella sua fondamentale, dove è scritto. Cosi il Decimo che si riduce sotto la denominazione del Secondo. Se l' Organo è comodo di Tuono si suona in G sol re ut per Terza Minore: se fusse alto in Elami per RE; cioè col Diesis fisso in Ffaut, e terminato con cadenza reale. Così il Decimo. Chi fusse buon pratico lo potrebbe sonare ancora in Ffaut per Terza minore. Terza Tuono. Resta in Mì di Natura grave ad ogni cosa, fuora de Salmi; alli Salmi poi resta in Re di B quadro acuto. E se si desse Spostato resta sempre nella sua fondamentale fuora de' Salmi, e alli Salmi resta sempre dove termina il suo principale Evovae. Si suona in Gsolreut per Re, cioè per Terza Minore e si lascia in Dsolre per mezza cadenza a ogni cosa fuora de' Salmi. Alli Salmi si suona come il Secondo Tuono. Se l' Organo fusse comodo si può sonare in Alamirè naturale terminando in Elami per mezza Cadenza particolarmente per le Cantilene, che andassero poco in alto. Quarto Tuono. Resta a tutto in Mi di Natura grave; e se fusse scritto spostato, resta nella sua Fondamentale, dove è scritto. Si suona a tutto in Elami per Mì, cioè in Alamire naturale, e si termina in Elami per mezza cadenza; come ho detto qui sopra del Terzo Tuono quando l' Organo fusse comodo. Quinto Tuono. Resta a tutto in Fa di Natura grave; e se fusse spostato resta nella sua fondamentale. dove è scritto. Cosi L' Undecimo, che si riduce sotto la denominazione del Quinto. Se l' Organo è comodo si suona ad ogni cosa in Dsolre per Ut, cioè per terza maggiore e se fusse alto si suona in Cfaut naturale, particolarmente per le Cantilene, che arrivano allo loro perfezione. Alli Salmi però si suona per D sol re per Ut; Cosi l' Undecimo. Sesto Tuono resta a tutto in Fa di Natura Grave; e se fusse spostato resta nella sua fondamentale: Così il Duodecimo che si riduce sotto la denominazione del Sesto. Si suona a tutto in Ffaut naturale. Cosi il Duodecimo. E quando fusse qualche Cantilena alta, e l' Organo alto si può sonare in E lami per Ut, cioè per Terza Maggiore. Settimo Tuono resta in Do di B quadro acuto, ad ogni cosa, fuora de Salmi; alli salmi resta o in Re di B quadro acuto, ovvero nel Sol dello stesso B quadro: E se fusse spostato resta nella sua Fondamentale fuora de' Salmi; alli Salmi, resta dove termina la sua maggiore Evovae; ovvero nella Corda, dove si salmeggia. Se nell' Organo è comodo si suona in Dsol re, per Ut, come il Quinto; e Se fusse alto si suona in Cfaut naturale ad ogni cosa fuora de Salmi; alli Salmi si suona in Gsolreut terza minore, e si termina nello stesso Gsolreut; o pure in Dsol re per mezza cadenza. Ottavo Tuono resta a tutto in Do di B quadro acuto; e se fusse spostato resta nella sua fondamentale dove è scritto. Se l' Organo sia alto si suona in D sol re per Ut, cioè per Terza Maggiore; se l' Organo è comodo si suona per Ffaut naturale. Ma se l' Organista è buon pratico si suona in Elami per Ut circolando molto il Tuono d' Alamire terza maggiore e poi terminando in detto Elami in cadenza reale. [-<2>-] Per gli Cantori. Quando li Tuoni sono Misti l' Organo resta sempre nella loro fondamentale Per gl' Organisti. Quando gli tuoni son Misti si suona sempre in Dsol re, e se l' Organo è alto in C da ut con quella Terza, che richiede il Tuono. La notata Istruzione dell' Organo è una Regola Universale, che non ha altra eccezione he la Messa della madonna, e il Te Deum all' uso antico; mentre in questo per le diverse finali, e varia modulazione ne' suoi versi, è necessario variar ancora la finale con l' Organo: E in quella medesimamente per la diversa modulazione nelli versi della sua Gloria per far comodo agli Cantori, e maggior unione nell' Armonia è necessario sonar con l' Organo li primi quattro versi nella sua Corda Fondamentale, e tutti gli altri seguenti terminarli nella sua confinale. D' altre Cantilene, che richiedano variazione non mi sovviene d' averne vedute. Io però molto stimo lodevole per non dir necessario di praticare il Te Deum, secondo l' uso comune della Chiesa Fiorentina; mentre che tolti li due primi Sanctus tutti gli antri versi si cantano in una stessa maniera, secondo l' uso di tutti gl' altri Inni. Conciossiacche a questa foggia vien tolta la difficultà, e la confusione, che agevolmente seguire potrebbe per le molte variazioni, che nell' Antica aria sua, ne' suoi versi si ritrovano, particolarmente in quei Cori; dove non tutti fussero di tal aria ben pratici, e molto più nelle funzioni Ecclesiastiche dove interviene il Concorso del Popolo. Questo sia detto per mio puro pensiero, intendendo sempre di rimettermi al sano Giudicio degli Uomini dotti. Eccole il Modo di restar con l' Organo nelle infrascritte Cantilene. La Gloria della Messa della Madonne è di Settimo Tuono, onde l' organo nelli primi quattro Versi Resta nella sua fondamentale; cioè in Do di B quadro acuto, e negli altri seguenti resta nella sua Confinale; cioè in Sol di B quadro acuto. Si resta con l' Organo in Cfaut natural e negli altri seguenti in Gsolreut; per <.....> cioè per terza minore. Al Te Deum Antico Dal Primo verso fino al Sanctus resta in Do di B quadro acuto. Dal Primo verso fino al Sanctus si suona Ffaut. Al Secondo Sanctus in Re di B quadro acuto. Al secondo Sanctus resta in Gsolre terza minore. A tutti gli altri versi fino a Tu Rex et cetera exclusivè in Do di B quadro acuto. A tutti gl' altri versi fino al verso Tu et cetera exclusivè in Ffaut. Al verso sudetto Tu Rex in mì di Natura grave. Al Verso sudetto Tu Rex si suona in Are per Mì. [-<3>-] A tutti gli altri fino a Te ergo exclusivè in Do di B quadro acuto A tutti gli altri infino a te ergo exclusive in F fa ut. Al Verso Te ergo in Mi di Natura Grave Al Verso Te ergo in Dsolre per Mi. Al Verso Aeterna fac in Fa di Natura Grave Al Verso Aeterna fac in Fa fa ut. A tutti gli altri eccetto l' ultimo in Mi di Naura Grave. Al Ultimo in Ffaut. Alli Versi ne quali L' Organo resta in Ffaut Eccettuato Aeterna fac e l' ultimo si deve in essi Circolare il Tuono di B fa. Il Te Deum all' uso Fiorentino A tutti li Versi resta in Do di B quadro acuto, eccettuato solamente il Secondo Sanctus nel quale resta in Re di B: quadro acuto A tutti li Versi si resta con l' Organo in Ffaut, circolando sempre il Tuono di Bfa: Eccettuato il Sanctus, nel qual verso si resta in Gsolreut per Terza minore.
Title: Instruzione dell’ Organo
Editor: Massimo Redaelli
Source: Bologna, Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, MS F 8, [-<1>-]-[- <3>-]
[-<1>-] Numero 4. Instruzione dell' Organo Per li Cantori e Organisti Primo Tuono: resta a tutto in Re di Natura grave; e se fosse scritto spostato, resta nulladimeno nella sua fondamentale dove è scritto. Cosi il Nono, che si riduce sotto la denominazione del Primo. Se l' Organo è comodo di Tuono si suona in D: sol re naturale: se fusse alto in C fa ut per Re, cioè per Terza Minore; particolarmente per le Cantilene, che arrivano alla sua perfezione; così il Nono. Secondo Tuono. Resta a tutto in Re di Natura grave: e se fusse scritto spostato, resta nella sua fondamentale, dove è scritto. Cosi il Decimo che si riduce sotto la denominazione del Secondo. Se l' Organo è comodo di Tuono si suona in G sol re ut per Terza Minore: se fusse alto in Elami per RE; cioè col Diesis fisso in Ffaut, e terminato con cadenza reale. Così il Decimo. Chi fusse buon pratico lo potrebbe sonare ancora in Ffaut per Terza minore. Terza Tuono. Resta in Mì di Natura grave ad ogni cosa, fuora de Salmi; alli Salmi poi resta in Re di B quadro acuto. E se si desse Spostato resta sempre nella sua fondamentale fuora de' Salmi, e alli Salmi resta sempre dove termina il suo principale Evovae. Si suona in Gsolreut per Re, cioè per Terza Minore e si lascia in Dsolre per mezza cadenza a ogni cosa fuora de' Salmi. Alli Salmi si suona come il Secondo Tuono. Se l' Organo fusse comodo si può sonare in Alamirè naturale terminando in Elami per mezza Cadenza particolarmente per le Cantilene, che andassero poco in alto. Quarto Tuono. Resta a tutto in Mi di Natura grave; e se fusse scritto spostato, resta nella sua Fondamentale, dove è scritto. Si suona a tutto in Elami per Mì, cioè in Alamire naturale, e si termina in Elami per mezza cadenza; come ho detto qui sopra del Terzo Tuono quando l' Organo fusse comodo. Quinto Tuono. Resta a tutto in Fa di Natura grave; e se fusse spostato resta nella sua fondamentale. dove è scritto. Cosi L' Undecimo, che si riduce sotto la denominazione del Quinto. Se l' Organo è comodo si suona ad ogni cosa in Dsolre per Ut, cioè per terza maggiore e se fusse alto si suona in Cfaut naturale, particolarmente per le Cantilene, che arrivano allo loro perfezione. Alli Salmi però si suona per D sol re per Ut; Cosi l' Undecimo. Sesto Tuono resta a tutto in Fa di Natura Grave; e se fusse spostato resta nella sua fondamentale: Così il Duodecimo che si riduce sotto la denominazione del Sesto. Si suona a tutto in Ffaut naturale. Cosi il Duodecimo. E quando fusse qualche Cantilena alta, e l' Organo alto si può sonare in E lami per Ut, cioè per Terza Maggiore. Settimo Tuono resta in Do di B quadro acuto, ad ogni cosa, fuora de Salmi; alli salmi resta o in Re di B quadro acuto, ovvero nel Sol dello stesso B quadro: E se fusse spostato resta nella sua Fondamentale fuora de' Salmi; alli Salmi, resta dove termina la sua maggiore Evovae; ovvero nella Corda, dove si salmeggia. Se nell' Organo è comodo si suona in Dsol re, per Ut, come il Quinto; e Se fusse alto si suona in Cfaut naturale ad ogni cosa fuora de Salmi; alli Salmi si suona in Gsolreut terza minore, e si termina nello stesso Gsolreut; o pure in Dsol re per mezza cadenza. Ottavo Tuono resta a tutto in Do di B quadro acuto; e se fusse spostato resta nella sua fondamentale dove è scritto. Se l' Organo sia alto si suona in D sol re per Ut, cioè per Terza Maggiore; se l' Organo è comodo si suona per Ffaut naturale. Ma se l' Organista è buon pratico si suona in Elami per Ut circolando molto il Tuono d' Alamire terza maggiore e poi terminando in detto Elami in cadenza reale. [-<2>-] Per gli Cantori. Quando li Tuoni sono Misti l' Organo resta sempre nella loro fondamentale Per gl' Organisti. Quando gli tuoni son Misti si suona sempre in Dsol re, e se l' Organo è alto in C da ut con quella Terza, che richiede il Tuono. La notata Istruzione dell' Organo è una Regola Universale, che non ha altra eccezione he la Messa della madonna, e il Te Deum all' uso antico; mentre in questo per le diverse finali, e varia modulazione ne' suoi versi, è necessario variar ancora la finale con l' Organo: E in quella medesimamente per la diversa modulazione nelli versi della sua Gloria per far comodo agli Cantori, e maggior unione nell' Armonia è necessario sonar con l' Organo li primi quattro versi nella sua Corda Fondamentale, e tutti gli altri seguenti terminarli nella sua confinale. D' altre Cantilene, che richiedano variazione non mi sovviene d' averne vedute. Io però molto stimo lodevole per non dir necessario di praticare il Te Deum, secondo l' uso comune della Chiesa Fiorentina; mentre che tolti li due primi Sanctus tutti gli antri versi si cantano in una stessa maniera, secondo l' uso di tutti gl' altri Inni. Conciossiacche a questa foggia vien tolta la difficultà, e la confusione, che agevolmente seguire potrebbe per le molte variazioni, che nell' Antica aria sua, ne' suoi versi si ritrovano, particolarmente in quei Cori; dove non tutti fussero di tal aria ben pratici, e molto più nelle funzioni Ecclesiastiche dove interviene il Concorso del Popolo. Questo sia detto per mio puro pensiero, intendendo sempre di rimettermi al sano Giudicio degli Uomini dotti. Eccole il Modo di restar con l' Organo nelle infrascritte Cantilene. La Gloria della Messa della Madonne è di Settimo Tuono, onde l' organo nelli primi quattro Versi Resta nella sua fondamentale; cioè in Do di B quadro acuto, e negli altri seguenti resta nella sua Confinale; cioè in Sol di B quadro acuto. Si resta con l' Organo in Cfaut natural e negli altri seguenti in Gsolreut; per <.....> cioè per terza minore. Al Te Deum Antico Dal Primo verso fino al Sanctus resta in Do di B quadro acuto. Dal Primo verso fino al Sanctus si suona Ffaut. Al Secondo Sanctus in Re di B quadro acuto. Al secondo Sanctus resta in Gsolre terza minore. A tutti gli altri versi fino a Tu Rex et cetera exclusivè in Do di B quadro acuto. A tutti gl' altri versi fino al verso Tu et cetera exclusivè in Ffaut. Al verso sudetto Tu Rex in mì di Natura grave. Al Verso sudetto Tu Rex si suona in Are per Mì. [-<3>-] A tutti gli altri fino a Te ergo exclusivè in Do di B quadro acuto A tutti gli altri infino a te ergo exclusive in F fa ut. Al Verso Te ergo in Mi di Natura Grave Al Verso Te ergo in Dsolre per Mi. Al Verso Aeterna fac in Fa di Natura Grave Al Verso Aeterna fac in Fa fa ut. A tutti gli altri eccetto l' ultimo in Mi di Naura Grave. Al Ultimo in Ffaut. Alli Versi ne quali L' Organo resta in Ffaut Eccettuato Aeterna fac e l' ultimo si deve in essi Circolare il Tuono di B fa. Il Te Deum all' uso Fiorentino A tutti li Versi resta in Do di B quadro acuto, eccettuato solamente il Secondo Sanctus nel quale resta in Re di B: quadro acuto A tutti li Versi si resta con l' Organo in Ffaut, circolando sempre il Tuono di Bfa: Eccettuato il Sanctus, nel qual verso si resta in Gsolreut per Terza minore.
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