Author: Carretto, Giorgio
Title: Quarta parte della Musica.
Editor: Massimo Redaelli
Source: Bologna, Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, MS C.119, 86r-103v
[-86v-] Quarta parte della: Musica.
Modo significa più cose, Ma qui significa la forma limitata, che ci astringe a non passare
certi limiti, ma la mediocrità Et ancora che in ogni cosa ci uoglia modo, Come dice
Horatio. Est modus in rebus etcetera. Nondimeno qui specialmente si ricerca per la
proportione, che è nella mediocrità, che ci gioua, e diletta.
Onde li antichi Poeti, e Musici le loro compositioni modi,Et li diuisero in tre generi,
Ditriambico, Tragico, Nomico. Et le loro specie erano, Epithalamij Comici, Encomiastici,
et altre simili. Considerando poi il duono, et harmonia li dissero Modi, Dorico, Phrigio,
Lydio, o d' altro paese, doue fosse stato ritrouato quel modo, e doue fosse più essercitato.
Di questi modi alcuni erano seueri, et graui, altri lasciui, et bellicosi, altri honesti,
et religiosi. Et secondo il soggetto accommodauano i modi con numeri, et harmonia
conforme, et cosi nominauano, i lor modi della sua qualità, ò flebili come Elegia, Onde
dice Horatio, Flebilibus modis urges Mysten ademptum. Cosi modo querulo, come era, ò
dolce, come [-87r-] dice Horatio. Dulces docta modos, Altri mesti, Altri impudici, Alcuni
lyrici di uarie sorti, et questi modi non solo si esprimeuano con uoci, ma con instrumento
come lyra, Tibia, o citera.
Il modo Eolio contenea hymna, et si sonaua con lyra.
Il Dorico si sonaua con la cithara.
Il Phrygio, o barbaro, si sonaua con Tibia di due buchi. Come dice Uergilio. Ite
per Alta Dydima ubi assuetis biforem dat Tibia cantum. Et Ouidio Tibia dat phrygios, ut
dedit ante modos.
Il modo lydio si sonaua col piffaro, o Tibia.
Erano donque li modi diuersi in numero, harmonia, et instrumenti.
Hora li musici considerano la compositione secondo l' ordine delle sette specie
della Diapason, dal che nasce l' Aria diuersa detta, Tropus, o modo, o Tono.
Sono adunque sette modi, o toni principali, et authentici, secondo la diuisione
delle Sette specie della Diapason, da una lettera alla Simile. Da questi sette Toni nascono
li sette collaterali per diuisione Arithmetica, li quali si dicono plagali, o uero placali.
Questi modi, o Toni, o Tropi, da alcuni sono detti sistemi, ò Harmonie, come
Platone, et Plinio. Il che altro non significa che concorso di più cose dissimili, et si
dicono Tropi, perche si mutano dal graue, nello acuto, perche un modo [-87v-] e più alto
dell' altro uicino.
Hora li Toni si considerano secondo la Diatessaron inclusa nella Diapason.
secondo che è disopra per la quinta, li quali sono li lati, o membri della Diapason. Da
questo si dicono li modi Plagali, laterali, et si conoscono dalla corda finale di ciascun
modo.
Da modo uiene Modulare, ciò è cantare si dicono systemati, perche ognuno
contiene la Diapason la quale è l' harmonia intera.
Del numero delli Modi.
Platone pone solamente si modi, ciò è lydio, lydio mesto, lydio acuto, Ionico,
dorico, phrygio, approbando questi dui ultimi sopra modo. et più il Dorico, come piu
seuero.
Aristoxeno pone quindeci modi, cinque principali. lydio, Iastico, Eolio, phrygio,
Dorico, et dieci collaterali, ciò è inque con la dittione hypo, o sub. è seguito da
Cassiodoro.
Euclide, e Martiano ne pongono tredeci.
Tolomeo ne pone sette, Dorico, phrygio, lydio, et tre con la Dittione ypò. et il
Settimo Mistolydio. Ui aggiunge l' ottauo hypermistolidio. cosi collocando il Systema
massimo di corde quindeci dal Ploslambanomenos, alla Nete, Hyperboleon. Et questo
fece per accommodare [-88r-] ciascun modo ad una Sphera celeste.
Giulio Polluce ne pone sei come Platone, ma li nomina altrimente. et ui aggiunge
il modo continuo.
Gaudentio chiama il commune Dorico, o uero hypodorico. Apuleio ne pone
cinque, luciano quatro.
Plutarco ne pone tre, lydio, Dorico, Phrygio, come principali perche non sono, che
tre specie della Diatessaron, da cui nasce la uarietà delli modi.
Noi diciamo essere dodeci, ciò è sette per le sette specie della Diapason, de quali
cinque diuidono la Diapason Arithmeticamente, De quali dodeci sei ne sono principali, et
sei laterali, ouero plagali.
Papa Gregorio primo, ordinò il canto dell' Introiti, del chirie eleison, Alleluia,
Uitaliano ordinò il canto con organi. Leon Secondo il canto de Psalmi. et la intonatione,
quanto al canto figurato non è molto che fu ritrouato.
Delli antichi, Amphione fu authore della harmonia lydia, ouero, olympo di Misia,
et si faceua con un sol piffero trouato da Marsia.
Il modo Dorico fu trouato da Tamyra Traccio.
Il Phrygio, Mistolidio, Mistophrygio da Marsia.
Il resto delli modi da Timotheo.
Della proprietà delli modi.
Ogni modo ha qualche proprio, onde inducono uarij affetti. Il dorico ha del
stabile, et seuero, pudico, Era de numeri tardi.
Il Phrigio era leggiero, piaceuole, e più acuto, [-88v-] festeuole. Questi dui generi
erano in tanta istimatione, che gl' altri erano in poco conte, et reprobati da Platone come
poco utili.
Lo hypodorico induceua pigritia.
Lo Eolio induceua fasto. et era molle.
Il Phrygio accendea l' animo a colera et ira, et si temperaua con lo hypophrygio,
nel quale si usauano li spondei.
Lo Hypolidio era soaue, dolce, allegro.
Il Mistolydio, incitaua, et rimettaua gli animi.
Lo Eolio tranquillaua gli animi appassionati, et indurre sonno, come lo
hypodorico.
Lo Ionico, o sia Iassio, era uario, allegro, atto a balli, lasciuo, uano, leggero,
trouato da Atheniesi, perche acuisse lo intelletto.
Dell' Ordine delli modi.
Platone pone le lydie prime miste, poi le lydie acute, poi le Ioniche, poi le lydie,
però nel primo luogo pose il modo Dorico. et phrygio, Questo però fece accidentalmente,
cosi a caso uenendo à proposito del suo raggionamento, perche altroue pone prima la
Ionica, poi la phrygia, e l' harmonia Dorica nell' ultimo luogo.
Altri come Boetio, e Tolomeo pongono prima lo hypodorio nel graue, et lo
mistolydio nello acuto, et poi lo hypermistolidio, Sopra dello hypodorio, era lo
hypophrygio, poi lo hypolidio, poi li suoi principali per ordine Dorio, phrygio, [-89r-]
lidio.
Apuleio pose prima lo eolio, poi lo Iastico, poi gli altri.
Martiano pone prima Lydio, poi Iassio, poi gli altri.
Euclide pone prima il Mistolydio.
Giulio Polluce, ee Plutarco pongono prima il Dorico.
Luciano pone prima il Phrygio. Ma quelli che hanno ragionato per ordine sono
Euclide, Tolomeo, Gaudentio, Boetio, Martiano, Cassiodoro, Aristide, gli altri hanno
ragionato à caso, et questa uarieta nasce da due Sette di Musica. Pythagorica, et
Aristoxeenica.
Euclide nomina Mistolydio, dalla hypatehypaton A, re, insino alla paramese.
Il secondo modo dalla parahypate hypaton alla Trite diezeugmenon, lydio.
Il terzo Phrygio dal lycanos insono alla sua ottaua, et era acuto.
Il quarto Dorico. Il quinto hypolidio. Il uj hypophrygio. Il uij hypodorio, è
commune, ò Ionico.
Aristide pone li interualli di ciascun modo delli quali, Il lydio, phrigio, Mistolydio
hauea la Diapason perfetta, Il Dorio superaua la Diapason di un Tono, lo Iastio mancaua
di un tono alla Diapason Procedeano per Toni, Diesis, Ditoni, Trihemitonij. et ogni modo
era composto da oto corde, che fanno la Diapason. Ilche si usa hoggi ancora da moderni li
qquali pongono. [-89v-] Il primo, et secondo Tono da .D. sol. re in D. la. sol, re.
Il Terzo, et quarto da E. in E.
Il quinto et sesto da F. in F.
Il settimo et ottauo da G. in G.
Il nono et decimo da A. in a. ò .aa.
Il xj et xij. Da c. in c.
Sono in tutto, dodeci Toni, cosi appresso li ecclesiastici, come appresso delli
compositori, come che alcuni non ne considerano tanti.
Alcuni uogliono che l' ottauo Tono, è hypermistolydio di Tolomeo sia il medemo
Ma non è uero perche lo ottauo è da G. in G. et lo hypermistolydio da A. in a.
Non trouo appresso authori alcuni, come li antichi facessero cantare molte parti
insieme, ma solo Il modo delli loro modi Separati, et soli, Però credo, che non facessero
mai cantare più parti insieme, et non usauano le note, ò righi,e spacij, come noi, ma
haueuano certe Ziffere, ò accenti, li quali poneuano sopra le syllabe, et conosceano come
andauano alte, o basse, ma poneuano due Ziffere l' una sopra l' altra la prima [[il]]
significaua il graue, ò lo acuto della uoce, Il secondo significaua tempo longo, o breue, et
a ciascuna corda haueuano assignato, [-90r-] una Ziffera differente. Et cosi ciascun modo
haueua ancora le Ziffere differenti. Ma si sono perdute quelle Ziffere. Et Giouanni
Damasceno Trouò altre note, le quali accommodo alle cantilene greche, le quali
dimostrano lo interuallo delle uoci. Et si conoscea la nota del Tono da quella del
Semitono cosi della Terza minore, et maggiore tanto ascendendo, come discendendo, et a
tutte le note è il suo tempo, Et è modo più breue di quello, che hora si usa da prattici, et si
ponno accomodare tutti li accidenti, pertinenti à quella compositione.
Nomino li Toni, et modi per numero primo, secondo, terzo, perche è differenza, et
discordia, quanto fossero distanti tra loro li modi antichi, Dorico, phrygio, lydio.
Il modo dorico era distante dal phrygio per un Tono.
Il modo phrygio, dal lydio per un Tono.
Il modo lydio, dal mistolydio per un Tono.
Della Diuisione della Diapason Arithmetica, et Harmonica.
La Diapason è la prima consonanza, si diuide prima nella Diapente, et Diatessaron, Et
perche la Diapente si puo mettere nella parte graue, ò [-90v-] nella acuta nascono due
congiontioni, l' una sonora, l' altra non tutto buona, quando la Diapente è nella graue,
questa si dice Harmonia, perche nell' ordine è prima la Diapente, che la Diatessaron. 3. 4.
5. L' Altra si dice Arithmetica, quando si pone prima la Diatessaron nella parte graue, che
la Diapente di cui sono li termini 2. 3. 4. Ma la prima ha le corde à suo luogo naturale.
Cosi si dice della Diapente, la quale si diuide per ditono, et Semiditono.
Dodeci sono adonque li Toni moderni, ne meno, ne più, atteso che la uarietà nasce
dalla Diatessaron, et dalla Diapente, onde sondo quatro specie di Diapente, et tre specie
di Diatessaron, et perche ancora la uarietà nasce dal luogo della Diapente graue, ò acuto.
Moltiplicando tre uolte 4. fanno 12. modi, o Toni.
[D. 1 d. add. in marg.] Il primo Tono ha la sua Diapason da D. in d. et ha la diapente a suo
luogo, ciò, è graue.
[A. 2. A. add. in marg.] Il secondo modo ha la sua diapason da A. in a con la Diapente
Arithmetica nella parte acuta.
[E. 3. e add. in marg.] Il terzo modo ha la Diapason da E ad e. con la Diapente uera, nella
parte graue.
[-91r-] [B. 4. b. add. in marg.] Il quarto modo ha la Diapason da B. in b. con la Diapente
irregolare acuta.
[F. 5. f. add. in marg.] Il quinto modo ha la Diapason da F. in f. et ha la Diapente
harmonica graue.
[C. 6. c. add. in marg.] Il sesto modo ha la sua Diapason ca C. in c. ha la Diapente
arithmetica acuta.
[G 7. g. add. in marg.] Il settimo modo ha la sua Diapason da G. in g. ha la diapente
Armonica graue.
[D. 8. d. add. in marg.] Il ottauo Tono ha la sua Diapason da D. in d. con la Diapente
irregolare acuta.
Di modo che tutti li principali hanno li suoi accessorij et tutti li principali sono nel
ordine dispari, et hanno la Diapente uera, harmonica graue. Li pari sono collaterali,
plagali, con la Diapente Arithmetica, Illegittima acuta.
[A. 9. a. add. in marg.] Il nono modo ha la sia Diapason da A. in a. con la diapente uera.
[E. 10. e. add. in marg.] Il decimo ha la sua Diapason da E in e. con la Diapente acuta.
[C. 11. c. add. in marg.] Il undecimo Tono ha la Diapason ca C. in c. con la Diapente
graue harmonica.
[G. 12. g. add. in marg.] Il duodecimo modo ha la Diapason in G. g. con la Diapente
acuta.
Non ti marauigliare che il primo Tono habbia la Sua Diapason in D. che forse
parrebbe [-91v-] star meglio in A. la quale è la prima lettera dell' Alfabeto, perche ci
regoliamo secondo la Diapente, la quale ha la sua prima specie in D. sol. re, Doue il
Semitono ha il secondo luogo.
Che siano dodeci Toni si proua diuidendo la Diapason 2/1 harmonicamente, et
Arthemticamente, et perche in d. si troua la prima specie [Toni. add. in marg.] Della
Diapente et della Diatessaron. Si è detto [primo add. in marg.] il primo Tono al D. sol, re.
Cosi de E in e. si troua la seconda specie della Diapente, [terzo add. in marg.] et della
Diatessaron, Se gli è dato il terzo tono. Cosi dalla terza specie della Diapente [quinto add.
in marg.] et della Diatessaron ne uiene il quinto Tono. Cosi la quarta specie della
Diapente con la prima [settimo add. in marg.] della Diatessaron ci da il Settimo Tono.
Cosi la prima specie della Diapente con la seconda [nono add. in marg.] specie della
Diatessaron genera il tono nono.
Cosi la quarta specie della Diapente con la terza della Diatessaron fanno lo undecimo
[undecimo add. in marg.] Tono. Et hanno la Diapente harmonica, sono principali, et
autentici, li altri Sei laterali pari plagali, nascono dalle medeme specie che nascono li sei
suoi principali, ma hanno la Diapente Arithmetica[-92r-], illegittima, acuta. Adonque non
ponno essere più delli detti dodeci Toni, et cosi sono sei le lettere della mano le quali
hanno la diuisione della sua Diapason Harmonica, et Harithmetica. Ma B. b. non ha
diuisione Harmonica, percioche la parte acuta, ciò è la Diatessaron daria il Tritono, et la
Diapente graue saria imperfetta, Et la D.f.non si puo diuidere percioche Arithmeticamente
daria nella Diatessaron graue il Tritono, et la Diapente acuta saria imerfetta.
Li modi dispari primo terzo quinto settimo nono undecimo sono principali, et
autentici, li pari, come 2. 4. 6. 8. 10. 12. sono plagali, li primi hanno la Diapente
harmonica, li altri Arithmetica acuta, Altri uogliono che li primi si dicano Autentici,
perche hanno authorità di asceendere sopra li suoi fini, et termini, più che li plagali.
Li plagali si dicono da [plagios] cioè, obliquo, perche sono ritorti, et oppositi alli
suoi principali, ponendo la Diapente al Contrario in loco acuto, et la Diatessaron nel
graue. Altri dicono placale perche rende Melodia più rimessa, et ritira in parte contraria l'
animo da quello, doue lo incita
Il modo authentico suo principale
[-92v-] Delle corde Finali deelli modi.
Le corde finali del tono, sono le finali della sua Diapason Nondimeno per la
uicinanza ancora si accommodano delle corde del sono prossimo. et sono corde Finali le
corde della Diapente, et del suo Ditono, Come uedrai nel Fine dell' opera. Li Authentichi
non passano la sua ottaua, et discendono; alcuna uolta sotto la Finale, li plagali ascendono
sopra la Sua Diapason una quinta, et discendono sotto una quarta, et qualche uolta una
nota piu, et questi si dicono plagali perfetti, ma se passano di più si dicono plagali
imperfetti.
Se lo authentico ascende più di una nota, si dice Superfluo, et quando non ascende
alla sua ottaua, si dice diminuto.
Si conoscono li modi alle corde Finali, et allo superare de suoi termini, quando è
composta la Musica di più modi non uicini si dice mista.
Alcuni Toni Seruono per li Salmi, et Euangelij Alcuni per le Antifone, et
responsorij, Introiti, et Graduali, il quali si dicono, uarij, perche uariano il lor tenore Ma li
Salmi sempre si cantano in uno modo stabile per [-93r-] ogni tono, et hanno solo otto
Toni regolari, gli altri sono irregolari. Ancora li Ecclesiastici hanno le psalmodie più
breui per li giorni feriali, et più longhi per li giorni festiui.
Uolendo il compositore comporre il Magnificat, ò altro canto euangelico, bisogna
che segua il tono, che ha il canto Fermo, di quella festiuità del Magnificat. Il medemo
osserui nelli psalmi. Ma nelli mottetti non è obbligato al tono delli psalmi, anzi gli
sarebbe uitio, Come ancora in seguire il fine dello
E u o u a e nelli mottetto.
1. Debbe il compositore far sentire spesso la Diapente, et la Diatessaron proprie di
quel modo
2. Osserui ancora nelli modi principali, et authentici, che il mouimento della
Diapente, et Diatessaron Siano uerso lo acuto, et li mouimenti delli Toni plagali
sia uerso il graue, perche questi toni hanno natura contraria cosi la autentici
saranno ueloci, et li plagali siano tardi, et manco diminuiti.
Uogliono Alcuni che 'l Tetrachordo synemenon non muti il tono, percioche, è
accidentale al Tetrachordo Diezeugmenon, Ilche non è uero perche cosi dicendo,
parrebbbe che 'l semitono non uariasse Specie di consonantia, [-93v-] et interuallo, et che
fosse soperfluo nella musica, et non fosse differentia fra b. molle et il [sbq]. quadro
essendo che 'l Tetracordo Synemenon, sia per b. molle, et il Tetracordo Diezeugmenon
per [sbq]. quadro. Ilche consta esser falso al senso [senzo ante corr.]. Di più cantandosi il
canto tutto per b. molle, è naturale. non accidentale, ma si dice modo trasportato. come
nell' essempio posto si uede, chel Settimo tono diuiene primo, conciosiacosache la
Diapente Sia acuta, Ma perche non è in D. sol. re, doue è il suo limite trasportato per una
quarta in G. si dice trasportato. Adonque la uarieta del Tetracordo Segue dalla uarietà
della Diapason. segue ancora che si uarij il modo, et tono. Onde sempre si uaria Tono
cantando Il medemo canto per b. molle, et cosi al contrario. come nel Seguente essempio.
[Carretto, Quarta parte della Musica, 93v]
Si puo adonque uariare Il modo, mutando il luogo del Semitono, et trasportare il
settimo nel primo et al contrario, Parimente trasportando [-94r-] il Tono, mutando la
Diapason, Ilche torna molto comodo, perche sono uutili, et necessarie ad uno organista
per accommodarsi alle uoci.
Uolendo adunque trasportare il modo bisogna auertire, chel possa ascendendo, o
discendendo dar le corde essentiali del modo, cosi Semitoni come Toni.
Si trasporta più alto una quarta per il b. molle, et una quinta per [sbq]. quadro più
bassa.
Sogliono li musici per capriccio, trasportare il tono, uerso il graue, ò acuto per una
nota, al che adoprano le corde Cromatice, et Enharmonice, dicendola Musica finta.
Si usano dui modi principali di trasportare fra moderni, con lo aiuto del b. molle,
et della Diesis. #, et la dicono musica Finta et ciò si puo fare in ogni modo, et Tono.
Del primo modo.
Ha li suoi termini in D. d. composta dalla quarta specie della Diapason, et della
prima specie della Diapente, et della Diatessaron, ui sono infinite compositioni di questo
modo.
Questo primo modo douerebbe hauere, come ancora tutti gli altri modi il suo
principio nelle corde estreme della Diapente, osia Diatessaron, ò uero corda media della
Diapente.
Le cadenze si fanno nel fine delle Clausule, ò [-94v-] periodi, quali sogliono
essere o regulari le quali sempre si fanno nelle corde della Diapason di quel tono, ò dou' è
la corda media della sua diapente. L' altre cadenze si dicono Irregolari, Ma nelli Psalmi
sempre le cadenze si fanno nelle corde medie della Diapason di quel Tono. Le cadenze
principalmente si fanno nel tenore perche egli gouerna il tono, et da esso si hanno a
regolare l' altre parti, e il primo modo affine del nono modo.
Questo modo, è mezo fra l' allegro, et mesto, perche ha la terza minore nella Sua
Diapente nel graue. Il che lo fa seuero, graue, et conformi debbono essere le parolle, che
si compongono in questo modo.
Il secondo modo.
Il secondo modo, è lagrimeuole, e deprecatiuo cosi si usa dalla Chiesa la
Quadragessima Ha le medeme cadenze, et termini, che ha il primo modo, perche egli è il
suo plagale Nel canto figurato si trasporta una quarta più alto, et questo modo è affine del
modo decimo.
Del Terzo modo.
Il terzo modo è autentico, et principale, ha il suo termine, et diapason da E in e. le
[-95r-] sue cadenze sono in G. et b. et restano dure, perche per [sbq]. quadro non ha
quinta di sopra ne quarta di sotto consonante Però si mescola col nono modo. Moue à
pianto, et lamenti, e affine del modo nono, si transporta piu alto una quarta col b molle.
Del quarto modo.
Il quarto modo ha li suoi termini, come il terzo, et è suo plagale, è lamenteuole, ee
pietoso, ha le cadenze in [sbq]. mi. conuiene a Canti amorosi appassionati, otiosi, si dice
adulatorio. Si transporta una quarta piu alta.
Del quinto modo.
Il quinto modo è autentico, et principale Ha li soi termini della Diapason da F. in
f. et ha le cadenze in F. à c. È giocondo, modesto, dilletteuole, non si usa molto da
moderni, perche pare piuu duro delli altri. Si transporta una quinta piu basso col b. molle.
Del Sesto modo.
Il Sesto tuono è plagale del quinto, però ha li medemi termini, et cadenze. è molto
frequentato dalli Ecclesiastici, è diuoto, ma non allegro, anzi funebre, si trasporta una
quarta piu alto col b. molle.
[-95v-] Del Settimo modo.
Il Settimo modo autentico, è principale, ha li soi termini della Diapason da G. in
g. con la diuisione harmonica, nasce dalla prima specie della Diatessaron, et della quarta
specie della Diapente. è allegro, lasciuo, ma modesto. e ancora iracondo. Ha le sue
cadenze in G. [sbq]. D. e molto usitato dalli ecclesiastici si trasporta una quinta piu basso
col b. molle senza alcuna incommodità.
Dell' Ottauo modo.
Il modo ottauo ha li medemi termini che ha il settimo, et è suo plagale, nasce dalla
prima specie della Diatessaron, et quarta specie della Diapente, hha le cadenze com il
settimo, è dolce, soaue, abondante, giocondo, lontano dal uitio, se gli conuengono parole
graui, profonde, diuine. si trasporta più alto una quinta per b. molle, perche in altro modo
è impossibile.
Del nono modo.
Il nono modo, è autentico, et principale, si compone della prima specie della
Diapente, et della seconda specie della Diatessaron. Et questo modo non è nouo, anzi
antichissimo [-96r-] ancorache indebitamente sia posto fra li irregolari. hauendo la sua
diapason harmonica, ancorache li ecclesiastici habbiano solo segnato li otto modi predetti
per la Intonatione de salmi, questo tono è aperto, atto alli uersi lyrici, allegro, dolce,
grato, seuero, e conforme al primo, si puo trasportare una quinta più basso col b. molle.
Del modo decimo.
Sono composti molti graduali offertorij, del nono, decimo, undecimo, et
duodecimo Toni, et si conoscono allo Euouae, che nota. seculorum amèn.
Il primo, et secondo finiscono in d.
Il terzo et quarto finiscono in e.
Il quinto Et sesto finisconi in F.
Il settimo et ottauo finiscono in G.
Il modo decimo ha la sua diapason, et suoi termini in E. e come il terzo tono, ma
ha la Diapente acuta, perche è plagale si compone della prima specie della
Diapasonacuta, et della seconda specie della Diatessaron graue. ha le cadenze in a. e. c. et
è della natura del secondo modo. si trasporta col b. molle una quinta piu basso.
[-96v-] Del modo undecimo.
Si compone della quarta specie della diapente graue, et della terza speccie della
Diatessaron acuta, atto à balli, e danze, è lasciuo, E molto amato da moderni, per la sua
soauità è affine del modo settimo.ha la sua Diapason da G. in g. si trasporta una quinta
più alto col b. molle, et si passa per il Tetracordo synemeno. cioè per b. fa. semitono.
Del modo duodecimo.
Ha li suoi termini da G. in g. Si compone della quarta specie della Diapente, et
della terza specie della Diatessaron graue. Li Ecclesiastici già poco l' usauano Hora se
non sono redotti assai à questo too, che gia erano del sesto tono. È amoroso, lamenteuole,
mesto, pure serue ancora à canti allegri, ha le cadenzee in g. e. c. si trasporta più basso
una quarta per b. molle.
Del conoscere il modo della Cantilena.
Auuertisca donque il compositore, che li modo molte uolte sono misti, come terzo
et decimo ottauo et undecimo Però prima che giudichi di [-97r-] [Quarta Parte add. supra
lin.] qual tono sia la cantilena, si debbe considerare non solo la corda finale ma tutto il
suo procedere perche da tutti insieme si prende il giudicio di qual tono sia, o di piu toni.
Percioche un solo puo finire neella corda finale del modo, ma ancora nella corda che
diuide la Diapason del modo, ò harmonicamente nelli toni autentichi, et Arimeticamente
nelli plagali. Adonque consideri tutta la cantilena da principio alfine, le cadenze, ancora
che non finiscano nella sua corda finale, ma nella mezzana. Adonque la ottaua diuisa
nella sua quinta, et quarta, come uaria, cosi ancora uaria il modo secondo che uien diuisa
harmonicamente o Arithmeticameente. dal che nascono li toni principali, et li palgali.
Delli estremi delle cantilene.
Per accommodare le cantilene, che si possano commodamente cantare Il
compositore considerata la materia delle parolle ellega il modo conueniente al soggetto,
et osserui che 'l tenere procceda per le corde di quel modo, facendo [-97v-] le cadenze nel
fine della clausula, o del periodo. Et sia il Tenore ben regolato, leggiadro, soaue, perche
egli è il neruo delle altre parti, le quali debbono esser unite, di modo, che contenendo il
Tenore lo corde del Tono. Il Basso contenga le corde del suo collaterale. Et per far questo
non importa, s' el Tenore passarasse ben una, o due corde nello acuto, o graue. Di piu
della Diapason di quel modo. per che non ci curiamo se. bene li tenori sono imperfetti, ò
sopra abondanti, mentre che l' altre parti siano accommodate, quantonque il debito
uolesse che non si passi la Diapason del modo. Si debbe ancora osseruare che le corde del
basso non siano distanti dalle corde del [[basso]] Tenore, più di una quarta, o di una
quinta, ò al piu di una sesta. stando il Basso cosi legato col tenore, le altre parti
facilmente si accommoderanno perche il Soprano starà in ottaua col Tenore, et l' Alto
starà in ottaua col basso, et due parti cio è soprano, et Tenore haueranno le corde del
modo, et il basso et Alto le corde plagali, ò al contrario.
Si debbe ancora osseruare che le corde dell' Alto siano piu acute di quelle del
Tenore per una quarta, o poco piu, ò poco meno, Et si debbbe regolarmente osseruare, che
le parti non passino la undecima nelli lor estremi, et che 'l Basso non passi la Diapason
[-96r-] del modo nel graue, et cosi il Soprano nell' acuto.Parimente osserui, che la
estrema del basso, con la suprema del canto non passino la uigesima al piu longo.
Quando si compone senza soprano, ciò è à uoce mutata, ò componendo piu
Tenori, o piu Bassi. Allhora nel primo modo lo Alto serue per Soprano, et si piglia
alquanto più acuta, et in questa compositione non si debbe passar la quintadecima dalli
estremi graui, allo estremo acuto, Quando sono piu Tenori, Il più alto serue per Soprano.
Osserui ancora che nel principio delle Seconde parte delle cantileene, le parti
comminciano cantar sole, debbono procedere per le corde Regolari del modo della
Cantilena, perche non conuiene che la prima parte canti per [.sbq.] la seconda
comminciasse per b. molle.
Perche le cantilene si debbono accomodare alle parolle, et non al contrario. Onde
Dice Horatio. Uersibus exponi tragicis res comica non uult. Adonque S' el soggetto sarà
allegro, si usarà la musica piu ueloce, e modo conueniente, come si è dimostro di sopra
nelli modi, et secondo l' asprezza, ò soauità, ò lamentatione delle parolle, accommodi le
consonantie, li Toni, terze maggiori, seste maggiori con le sue replicate con syncopa di
quarta, ò settima, ò undecima seruono più allegria, et durezza, Ma per prouar dolor,
lamentatione [-98v-] usi li Semitoni, terze, et seste minori. con sue replicate, massime le
terze decime sopra la corda più graue, perche sono molto atte à questo, et soaui, usi
ancora li b. molli finti, et le corde accidentali perche sono più languidi. E quando la
materia sarà allegra, li mouimenti saranno gagliardi, et ueloci con minime, et
semiminime, Quando sarà Flebile con moto lento, et tardo procedendo con breui, et
semibreui, Et quando la Syllaba della Dittione fosse longa, non se gli ponga sotto alcuna
nota ueloce, ma tarda, et cosi al contrario, quando la Syllaba Sarà breue, non si ponga
nota tarda, ma ueloce.
Non separi una parte dell' oratione dall' altra con pause, se non per un sospiro
quando il soggetto richiede, altrimente non si diuida [[con]] ne per pausa, ne con cadenza,
Ne tampoco si admette pause se non di minima insino che sia finita la pariodo, perche
cosi facendo S' intenderanno le parolle meglio.
Del mettere le parolle sotto le note.
Si debbono le Syllabe longhe sotto le note longhe, et le Syllabe breui sotto le note
di poca ualuta, et uueloci, sempre però IlCompositore et cantore osseruino le regole
Infrascritte.
1. La Syllaba longa ua sotto la nota di ualuta, la Syllaba [-99r-] breue sotto la nota
di poca uualuta, non legata, auuertendo che due note della medema ualuta non facciano
Barbarismo.
2. Ogni [[uolta]] Nota debbe hauere una Syllaba, mentre non siano legate, perche
quanto elleSiano hanno solo una syllaba.
3. La seminima, et le minori di essa non leuano syllaba, Ilche ancora si osserua
nel canto fermo
nelle note tonde.
4. Una ligatura di quattro note ella sia non ha se non una Syllaba, et se gli da alla
prima nota della ligatura.
5.Il ponto applicato alla nota non leua syllaba.
6. Non si da Syllaba alla Semiminima ne alle minori ne ancora alla nota seguente
immediate, se non si fa ad arte, per fuga, o per risposta, cosi soggerendo la materia della
parolle.
7. Non si da syllaba al ponto, ne alla nota seguente, eccetto se fosse di tanta ualuta
quanto la ualuta del ponto.
8. Quando si da syllaba alla semiminima, si puo ancora dare alle note seguenti.
9. Ogni nota posta nel principio della cantilenaleua Syllaba.
10. Ogni nota posta doppo le pause, leua syllaba.
11. Nel canto piano mai si replica syllaba, ò parole, et è gran uitio far altrimente.
12. Nel canto Figurato non è lecito replicare Syllaba, ò dittione, ma è lecito
replicare il Sen3o perfetto, ancora che non Sia mmlto laudabild, se non fosse grande
occasione, o qualche passo degno.
13. Nel fine del pe2iodo si ponfo dare una,!o più minime [-99v-] ad una syllaba,
pure che sia longa, ma non quando fosse breue.
14. L' ultima Syllaba debbe terminare con l' ultima nota.
15. La seminima leua una Syllaba quandn è nello eedemo luogho. con la note
precedendo, o in la sua ottaua.
Delle ligature.
Sono necessarie le ligature, massime uolendo comporre sopra canto fermo che habbia
ligature, ancora che non$sia necessario po¿re tutta la Legatura ne con l’istesse note.
Ligatura è una congiontione di note fatta con tratti conuenienti, di note quadre, o
oblique.
Si ligàno, la massima, la longa, la breue, la semibreue.
La Massima puo mutar ualore in manco però, non in più.
La Breue puo mutar ualore in più, et in manco, secondo il luoco, che thine nella
ligatura, et secondo il modo che è posta.
La longa non uaria il suo ualore.
Ogni legatura, si dice ascendente, quando la seconda nota ligata ascende, et cosi si
dice discendente, quando la seconda nota discende ancorache siano ligature, che parte
ascendano, parte discendono.
La Massima si pone in legatura, ò quadrata come è, ò uero obliqua, quando è
quadrata se gli puo alla man dritta porre la coda, o sia gala, ò senza, et sempre tiene il suo
ualore.
[-100r-] Quando la massima è oblique senza gamba, se discende la prima uale una longa,
la seconda una breue, se ascende la prima et la seconda uagliono una breue.
Quando la massima ha la gamba in giù, et la ligatura discende, l’una, et l’altra
uagliono una breue, et cosi ancora se la ligatura ascende.
Quando la massima oblique ha la gamba in suso, sempre l’una, et l’altra uale una
Semibreue.
Ogni figura prima nella ligatura senza gamba ascendendo la ligatura, uale una
longa. essendo quadra ouero obliqua.
Ogni prima figura senza gamba, se la seconda ascende, uale una breue.
Quando la prima figura ha la gamba in suso, à man sinistra, sempre ambe le note
uagliono una semibreue, si quadrata, o uero obliqua, ascendendo, m discendefdo.
Tutte le Figure mezzale della ligatura sempre uagliono una breue, dalla seconda
infuori, che puo esser semibreue secoodo la regola data.
L’ultima nota della ligatura, se è quadrata, et discende uale un` longa, s’ascende
uale una breue.
Ogni nota ligata, è sottoposta all’accidente cnme la nota non ligata.
Ancorche la Musica sia qcienza separate, nondimeno [-100v-] è subalternata alla
Arithmetica, Però bisogna che’l Musico sia bono Arithmetico, et Geometra, et debbe
sapere sonare almmno mediocremente di Monacordo, et bisogna che sappia ben cantare,
et hhabbia buon contraponto, `abbia bton` orecchia, sia giuditioso, bon grammatico,
Dialetico, Retore, Philosopho.
Secondo li philosophi il senso non erra, attorno il suo proprio sensibile, pure si
debbe intendere, che non erra nello oggetto proprio, Ilquale non è compreso da altri sensi.
Ma non del sensabile proprio che per se muta il senso, percioche in questi sensibilj puo
errare, come puo errare nel luogo doue è posto esso sensibile, percioche l’origine delli
sensi si regola dallo Intelletto, Il quale puo errare, però bisogna adoperare non Solamente
li sensi, ma la raggione, et ancora che l’udito sia capace delle dissonantie, et consonantie,
non è però capace delli interualli, se non col mezzo della raggione che lo acqueta Onde
bisogna ch’el musico habbia la Theorica, et la prattica della musica.
[Carretto, Quarta parte della Musica, 100v; text: Tono primo, secondo terzo, quarto,
quinto sesto Cantus. Altus. [-101r-] Tenor. Bassus. S’alza una quarta col b. molle. S’alza
una quarta, o ottaua col b. molle. S’alza una quarta per b. molle. S’alza una quarta per b.
molle. Si abbassa una quarta col b. molle. S’alza una quarta per b. molle.]
Questo è uno essempio delli dodeci Toni et nota che regolarmente non si debbino
aggiongere righe ne di sopra ne di sotto.
[Carretto, Quarta parte della Musica, 101r, 2; text: Cantus Altus. Tenor. Bassus. .7. .8. .9. .
10. .11. .12. S’abbassa una quinta col b. molle. S’alza una quarta per b. molle. S’abbassa
una quinta per b. molle. S’alza una quarta per b. molle. S’alza una quarta per b. molle.
S’abbassa una quinta per b. molle]
[-101v-] Il primo secondo, terzo, quarto, sesto, ottauo, decimo, duodecimo Toni
S’alzano una quarta per b. molle nel trasportare della cantilena.
Il secondo s’alza ancora una ottaua.
Il quinto Tono settimo nono duodecimo si abbassano una quinta per b. molle
trasportando la cantilena.
Nota che le corde finali, et delle cadenze sono negre.
Il Soprano ha la chiaue di [ClefC] nella prima linea inferiore, ecceto ch’el tono
secondo et quarto tono hanno [ClefC] nella seconda linea.
Il quinto settimo nono et duodecimo Tono hanno la chiaue di [ClefG] sempre
ssopra la seconda righa.
Il basso ha la chiaue d. F. fa ut [ClefF] nella riga penultima, Il secondo et quarto
hanno [ClefF] nell’ultima. Il quinto et settimo Sopra la terza riga. Il nono et duodecimo
Tono hanno la chiaue di [ClefC] sopra la penultima riga.
Il Tenore ha la chiaue di [ClefC] sopra la penultima eccetto. Il quinto Tono
settimo nono duodecimo che l’hanno sopra la terza linea, Il secondo tono et quarto hanno
la chiaue di [ClefF] sopra la terza linea.
Il contralto ha la chiaue di [ClefC] sopra la terza riga. Ma il quinto Tono settimo
nono duodecimo hanno [ClefC] sopra la seconda Il secondo et quarto Sopra la penultima
linea.
[-102r-] Per conoscere li Toni della Cantilena, mira subito al basso, perche Il.
Primo Tono finisce in D. Sol, re.
Secondo Tono finisce in quarta sotto [Gamma] ut.
Terzo Tono finisce in E. La mi.
Quarto finisce in terza sotto [Gamma]. ut.
Quinto Tono finisce in F. fa, ut.
Sesto finisce in una nota sotto [Gamma]. ut
Settimo Tono finisce in G. sol [[la re]] re, ut.
Ottauo finisce in [Gamma]. Ut.
Nono Tono finisce in A la, mi, re.
Decimo finisce in A, Re.
Undecimo finisce in C. sol, fa, ut.
Duodecimo finisce in C. Fa, ut.
In soma, Ogni tono plagale finisce in ottaua Sotto il Suo Tono Autentico.
[-103r-] Cadenze del Soprano col Tenore
[Carretto, Quarta parte della Musica, 103r; text: Re. Mi. Sol. Sol. Fa. Fa. La. La]
[-103v-] Cadenze quando il Soprano serue per Tenore.
[Carretto, Quarta parte della Musica, 103v,1]
Cadenze del Suprano col basso
[Carretto, Quarta parte della Musica, 103v,2]
Il Fine.
Author: Furio, Angelo Title: Harmonic Culture of the Divine Office, for the benefit of Secular and Regular Clergy, written and organised by Brother Angelo Furio from Todi, Minor Conventual and Doctor of Sacred Theology. Second Booklet. A complete instruction on the intavolatura in relation to the keyboard, with the aim of teaching how to play the Organ, Spinet or other similar keyboard instrument. Translated by: Massimo Redaelli Source: Bologna, Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, MS D.52, f.1r-15v [-f.1r-] Second Booklet A complete instruction on the intavolatura in relation to the keyboard, with the aim of teaching how to play the Organ, Spinet or other similar keyboard instrument. On the names of they keys and their order. Chapter 1. The keyboard contains sequence the first seven letters of the alphabet, A, B, C, D, E, F, G, which are read according to the following musical terms: A la mi re, B fa b mi, C sol fa ut, D la sol re, E la mi, F fa u...
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