Author: Cerreto, Scipione
Title: Dialogo Harmonico
Editor: Massimo Redaelli
Source: Bologna, Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, MS C. 131, 1- 220 [Page numbers are given in accordance with the ones marked by Cerreto himself on each page of the treatise proper up until page 20 and continued thereafter. Roman numerals have been supplied for the first page and the Proemio.] [-<i>-] Iesus Hominum Saluator. Dialogo Harmonico. Oue si tratta con un sol Raggionamento di tutte le regole del Contrappunto che si fa sopra Canto Fermo, et sopra Canto Figurato, et anco della Compositione di piu uoci, de Canoni, delle Proportionj, et d' altre cose essentiali ad essa Prattica Musica. Fatto tra il Maestro, et suo Discepolo per Scipione Cerreto Napolitano. Moderata Durant. Musica est discordia concors. [-<ii>-] Il Cerreto al Lettore Lettor gentil à che mirando stai non mirar più, ma leggi assortamente di quel che tratta il Libro che sarai Saggio Melopeo, e intelligente. Et auuerti che si tu questo farai e che capisce il tutto facilmente te fò sicuro, et te ne dò la fede che presto sarai posto il alta sede Il Lettor al Cerreto O Saggio Melopeo chi potrà mai esser della tua Musa intelligente senza gran studio, e con fatica assai perch' il ricerca l' opra certamente. Dico di più, e certo lo uedrai che mai io mancarò d' esser frequente, perche tu detto m' hai, e data fede [[chi ben sà [[sta]] uirtù ch' in alto sede]] che viuo, è già, chi, tal virtù possiede. [-<iii>-] È Cosa certa, che hauendo il Sommo Dio creato il primo nostro Padre Adamo, che lo formò d' ogni bellezza, et perfettione, dotandolo di tutte le uirtù, et scienza: Imperoche hebbe principalmente la Scienza infusa di tutte le cose essentiali, et conosceua molto bene la uirtù dell' herbe, delle pietre, et de i frutti che faceuano per conseruatione di lui stesso, et della sua generatione, et questo andando di uno et un' altro insino al Diluuio. Per il che diremo, che dopò che si persero tutte queste prime prerrogatiue, sono state acquistate in progresso di tempo da Posteri con grandissima fatica, et stento, lequali cose con la lunga prattica l' hanno posto in uso, come chiaramente hoggi si uede intorno la Musical Scienza, et la sua Prattica, del che ne fanno testimonianza diuersi Libri posti in Stampa di tanti dotti Musici, [[et]]] Teorici, et Prattici, come si legge di [Lamech]] Iubal figliuolo di Lamech [[c]] che fù il primo che essercitò la Musica del Canto, et del Suono per uia della natura, mà non fù cosi di Pittagora Filosofo, et Astrologo, che trouò l' interualli musici per uia de martelli. Tolomeo poi can la sua Theorica aggiunsi il Tetrachordo Synemmenon al Sustema Greco. Aristosseno con la sua capricciosa opinione operò, et posi in uso l' interualli del Genere Enarmonico. Didimo facendo poco conto del Genere Cromatico, et dell' harmonio uolse seruirse solamente del Genere Diatonico; mà Boetio Seuerino, et Franchino Gaffurio loro posteri nè hanno dimostrato [-<iv>-] la uerita di tutta la Musica, et che sia la uerità altri Musici che ne hanno trattato dopo di loro, hanno abbracciato, et seguito la loro opinione, quali sono il Toscanelli, il Zarlino, et altri; per non essere lungo non se ne fà mentione. Pertanto dico che hora hauendo questa opinione, anzi questa occasione di ritornare à trattare delle raggioni della Musica, et del Contraponto con breuissime, et facili resposte date dal Maestro al Discepolo à modo di Dialogo, et questo non già in lingua tosca, perche essendo il parlar mio Napolitano, m' apparso ispidiente seruirmi di questa semplice, et materna lingua, in questa Terza Opera, com' altre uolte hò fatto nell' altre opere mie poste in Stampa, quali sono la Prattica Musicale, et l' Arbore Musicale, che ambedue hanno trattato medesimamente della Musica. Siche per non essere più lungo raccomando questo mio Trattato all' Onnipotente Dio fattore, et Creatore del tutto, et non uò mancare di notarui qui appresso una Ottaua, nella quale si dichiara chi fù il Primo che essercitò la Musica. .1. Ottaua E ben chi leggi appresso ch' io li conti Chi fù dell' interualli il primo Autore, io lo dirò, e con raggioni pronti Che fù Iubal il primo Cantatore. La Genesi l' affirma, e lo racconti E l' è pur uero, et io non faccio error: [[e se]] [pur chi corr. supra lin.] nol crede cerca p' altra uia, così [[la]] [si corr. supra lin.] trouarà che n' è buggia. [-1-] Dialogo harmonico, Oue si tratta con un Solo Raggionamento di tutte le regole del Contrapunto, che si fà Sopra Canto fermo, et sopra Canto figurato. della Compositione di più uoci, de Canoni, delle Proportionj, et d' altre cose essentiali a essa Musica. Io per non uoler defraudare l' eccellenza della Musica, della quale ne hò fatto professione dal principio della mia giouentù insino à quest' hora, che sono gionto all' età di anni Ottanta; et perche per gratia del mio Creatore che m' hà dato tempo, et forza tale, che possa ancora scriuere per utile commune delli Giouani curiosi che desiderano hauer cognitione di questa Uirtù, mi son contentato di ritornare à scriuer il presente Dialogo con l' occasione di una richiesta fattami da un nuouo Discepolo (dico nuouo) percioche li mesi passati mi fù tolto nascostamente il simile Trattato in Dialogo, et questo fù mentre nella mia Cademia si cantauano alcuni miei componimenti harmonici, nella quale ui erano molti moderni Musici, et altri della professione, mà buon prode li faccia chi mel' ha tolto, forsi ne hauea bisogno siche per non essermi insino à quest' hora stato restituito, et [-2-] per far conoscere al Mondo che dopò la mia morte uscisse fuor della Stampa sotto il nome d' alcun' altro Autore m' hà spinto la uoluntà ch' io ritornasse di nuouo à comporlo, tanto maggiormente hauendo quest' altra occasione di questo nuouo Discepolo, che li suoi prieghi hanno hauto tanta forza in me, che m' hanno ridutto ch' io tornasse à pigliar questo peso. Horsù Discepol mio poi che hoggi siete uenuto da me per uoler intendere, et imparar le raggioni, et difficoltà che u' impidiscono à non capir di questa Scienza musicale, proponeteli allegramente che io fauorito dalla diuina gratia con facilità, et chiarezza ui farò capace d' ogni cosa. Discepolo. Prima ch' io comincia á dimandarli quello che uoleuo da uoi intendere ui dirò solamente due paroli. la prima é che mi dispiace molto hauendo inteso la perdita del uostro Dialogo ma [più add. supra lin.] a me pensando che la detta Opera era ouiamente della mia fatica, et guadagno di tempo, mà poscia considerando una tal cosa, mi fà star di buono animo, et contento, ch' io auanzarò qualche cosa di buono, che forse in quell' altro Dialogo no u' era? Si che car Signor Maestro lasciate ui priego tanta tristezza d' animo, et Melanconia, et ascoltami con allegro animo à tutto quello ch' io son adesso per dimandarli? Maestro. Certamente Discepol mio resto consolato, con queste uoste di lei parole, et fossi per dirli cosi, hauete indouinato, [-3-] percioche all' hora che m' accorsi del libro person er il mio pensiero uolerci aggiungere un' altro Trattato de Proportioni et altre cose necessarie à detta Prattica Musica. horsù gia io mi son quietato seguitate pur à dimandarmi questo che desidera intendere, perchioche à me sarà caro di sentirlo. Discepolo. Poiche cosi uuole, et cosi comanda, io uo scoprirli ch' io desidero sapere le uere regole di fare un Contraponto sopra Canto fermo, et poscia di quello che stà [si ante corr.] sopra Canto figurato perche appresso me fauorirà di trattare dell' altre regole più graui, si intorno la Compositione di più uoci, come anco di quanto mi bisogna per ridurme à qualche perfettione Maestro Horsù accorto mio Discepolo la uostra dimanda è molto bellissima, et necessaria per un Principiante per saper far Contraponto si intorno del Canto fermo, come ancora sopra al Canto figurato, e necessario hauer cognitione delle Consonanze, et dissonanze, che si dicono Consonanze semplici, et si dicono cosi perche loro nascono da loro stessi, senz' altro numero, come dal seguente essempio, et dalla sua Ottaua più facilmente s' intenderà. Seconda Ottaua Dirò qui appresso, e non uò più tardare di raggionare delle Consonanze, quali son Quattro, e sempre nel cantare rendon dolcezza, e non le dissonanze. Ma se l' accoppi poi co 'l buon oprare saran più dolci tali mescolanze, E quest' è uero, e fanni poi la proua che' l buon' oprar' assai piu molto gioua. [-4-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 4,1; text: Essempio delle prime Consonanze dette semplici.Terza, Quinta, Sesta, Ottaua] Ui sono ancora tre prime Dissonanze semplici, che anco loro sono necessarie per far gli Contraponti, et l' altre Compositioni harmoniche, et sono queste ciò è Seconda, Quarta, et Settima, et si dicono semplici, perche non nascono da altro numero mà da questa seguente Ottaua, et Essempio si dimostra il tutto Terza Ottaua Se acerti gia Lettor' accorto, e caro quali, e quante son le Consonanze [dissonanze ante corr.] Non uò qui appresso dimostrarmi auaro di non trattare delle Dissonanze. E si be queste hanno dell' amaro ponn' esser dolci con le mescolanze, Quest' è l' essempio com' appresso uedi che sono Tre, che sò che tu m' il credi. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 4,2; text: Essempio delle primo Dissonanze dette semplici Seconda, Quarta, Settima] [-5-] Discepolo. Io mi credeuo che questa Prattica del Contraponto fusse difficilissima, mà dalla Regola datami di sopra ueggio che me l' hauete fatta intendere in un battito d' occhi, che ueramente un Risposte ch' à dire il uero ne sono rimasto contento; mà di gratia passate più inante à dire del resto? Maestro. Pian Piano figliuolo mio ch' appresso te faro intendere più cose importanti? Hor senti, Dico che da queste prime Consonanze, et prime Dissonanze semplici ne deriuano l' altre Consonanze, et Dissonanze dette da Musici Consonanze, et dissonanze composte, et lo dicono cosi, perche si formano quando in essi ci se aggiunge à ciascheduna di loro il Numero settinario in questo modo cioè Aggiungendo sette alla Terza se ne compone la Consonanza Composta detta Decima. Aggiungendo sette alla Quinta sene compone la Consonanza Composta detta Duodecima. Aggiungendo sette alla Sesta sene compone la Consonanza composta detta Terzadecima Aggiungengo sette alla Ottaua sene compone la Consonanza composta detta Quintadecima. et poi Aggiungendo Sette alla Seconda sene compone la Dissonanza detta Nona. Aggiungendo sette alla Quarta sene compone la Dissonanza detta Undecima. Aggiungendo Sette alla Settima sene compone la Dissonanza detta Quartadecima, ma meglio si dichiara con l' essempio, et con la sua Ottaua. [-6-] Lettore leggi dotta inuentione c' han ritrouato i Saggi Melopei, et lo dimostra con uera raggione è ben preso il Sette, et han lasciat' il sei. Cossi del tutto han fatto il paragone con le ragioni quali non son mai, e cosi in questo modo hanno formath l' Interualli composti à si chiamatj. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 6,1; text: Essempio delle prime Consonanze Composte Decima, Duodecima, Terzadecima, Quintadecima] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 6, 2; text: Essempio delle prima Dissonanze Composte Nona, Undecima, Quarta decima] Discepolo. Dolce mio Maestro Poi che hauete raggionato delle Quattro Consonanze Composte, et Tre dissonanze [[pure]] Composte. Uorrei sapere se nella Musica facultà ui siano più Interualli delli sopranominati? [-7-] Maestro. In risposta alla dimanda fattami adesso Dico. che li Dotti Scrittori della Musica uuolero che tutte le specie dell' Interualli siano Quattordici cio è Unisono, Semitono, Tuono, Terza minore, Terza maggiore, Quarta Tritono, cio è Quarta maggiore, Quinta, Quinta minore, detta quinta falsa, Sesta minore, Sesta maggiore, Settima minore, Settima maggiore, et Ottaua. Et per maggior intelligenza notarò quì appresso la sua Ottaua, e l' essempio con li nomi dell' Interualli detti cosi da Gregi, come da Latinj. 5. Ottaua Leggi Lettor gentil di quanti modi son detti l' Interualli della Musa, come da Greci, e da Latini s' odi son tti tutti' in quest' ultim' inclusa. Qui non t' inganno, ne commetto errore ch' io dico il uer [uero ante corr.] senza trouaruj scusa, Ecco l' essempio appresso, e ben saprai quali, e quanti son' hor il uedraj [Cerreto, Dialogo Harmonico, 7; text: Cerreto, Dialogo Harmonico, 4, 2; text: Essempio di tuttj l' Interuallj della Musica, Unisono, seconda minore spatio, seconda maggiore Tono, terza minore Semiditono, terza maggiore Ditono, Quarta Diatessaron, Quarta maggiore Tritono, Quinta Diapente, Quinta falsa Diapente falso, Sesta minore Essachordo minore, Sesta maggiore Essachordo maggiore, Settima minore Eptachordo minore, Settima maggiore Eptachordo maggiore, Ottaua Diapason] [-8-] Discepolo. Sono adesso restato sodisfatto della dimostratione dell' Interualli fattami, et perche m' hauete accendato di sopra, che li due Interualli dissonanti non sono buoni per l' harmonie di più uoci? Ditemi quali sono questi due interualli? Maestro. Rispondo adesso alla sua dimanda, dico, che li due Interuali che non [sono add. supra lin.] atti per l' harmonie sono il Tritono, et la Diapente falsa, per ciò che non possano intrare negli Concenti harmonicj poscia che fanno mal sentire nell' orecchie nostre, come cosa più uolte prouata, anzi che da ambi due Interualli non se ne può formare il Diapason giusto, mà più tosto dissonante, e questo è il uero mà t' auuerto Discepol mio che in quanto al Diapente falso si può usare nell' harmonie purche il Compositore Dotto lo faccia battere immediatamente, la qual cosa non può farsi col Tritono, detto Quarta maggiore. per essere Interuallo troppo distonante. Discepolo. Già che me hauete detto che si può usare la Quinta falsa nell' harmonie, et negli Contraponti uorrei uederne un poco di essempio, acciò io mine possa seruire, et usarlo nelle mie compositioni harmoniche Maestro. lo notaro qui appresso mà prima la sua Ottaua. Sesta ottaua. È ben di raggionare qui appresso d' un interuallo falso, e che sia buono già che al Melopeo l' è concesso quando l' adopra [adop ante corr.] faccia dolce il suono. La Musa uuole con ordin' espresso che chi l' adopra saccia farlo buono quest' Interuall' è la Quinta minore ch' usar si puote [puo ante corr.] senza farsi errore. [-9-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 9,1; text: Essempio come si può usare la Quinta falsa. a due uoci.quinta falsa] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 9,2; text: Essempio come si può usare la Quarta falsa a 3 uoci, et a 4. uoci, a 3. uoci, a 4. uoci] Discepolo. Ho capito il tutto quanto di sopra m' hauete ragionate, et mostrato per essempio, mà uorrei Car Maestro se non li fusse impidimento sapere se si possano formare più Interualli Consonanti, et dissonanti di quelli che di sopra m' hauete mostrato? Maestro. Con aggiungere l' istesso numero Settenario formarete quante ne li piacesse? et se diranno puro Consonanze,et dissonanze composte, ò uero deriuate. [-10-] Hor sù non lasci per farmi gratia di raggionare d' altre cose importanti, et necessarie per la pratica del Contraponto? Maestro. Poi che mi uolete dar da fare più che io non mi credeuo non uò mancarli di darli questo contento, et per cio state attento. Dico, che mentre fù detto di sopra che 'l Contraponto si fà con le Consonanze, et con le Dissonanze, è bene uedere appresso quali delle quattro Consonanze sono perfette, et quali imperfette, et perciò diciamo, che la Quinta, et l' Ottaua, et le loro deriuate sono perfette, et la Terza, et la Sesta, e le loro deriuate sono imperfette, et si dicono perfette la Quinta, et l' ottaua et le loro composte, perche in loro non ci se può ne aggiungere, nè mancare, et nascono semplici, come per contrario si considera nelle Consonanze imperfette, che le Terze, et le Seste, et le loro composte, et deriuate possono essere alterate, et diminuite senza che si guasti [guasta ante corr.] il Concento, et anco la natura delle consonanze, et quelle che sono maggiori, se possono far [[maggiori]] [minori corr. supra lin.], et le [[maggiori]] minori maggiori, e tale maggioranze, et minoranza non può accadere alle Consonanze perfette. Si bene alcuni Musici antichi uoleuano che l' Unisono fusse annouerato tra l' altre Consonanze, la quale opinione non è uera, perciòche le Consonanze, et dissonanze si formano dalle Proportioni [Proportio ante corr.] di egualità, et non è Interuallo, mà principio d' Interuallo, come al suo [luogo add. supra lin.] trattando di esse si mostrarà, si che Discepol mio stà attento di quanto io te raggiono, che te bisogna perche le raggioni della Musica sono difficili. Discepolo. E perciò non mi manca de dirmi come le consonanze imperfette maggiori si posseno fare minori, e le minori maggiori? Maestro. Il caso propostomi Figliol mio à prima faccia pare cosi poco difficile, non però uedrò con poco parole l' intendiate con facilità; Onde si ricordi ch' io dissi nel principio che le Consonanze imperfette se possono nel medesimo tempo mutare della loro natura senza che si guasta l' harmonia, anzi che per questa causa gli Prattici Compositori dicono, et uogliono che possiamo dare gradatamente ascendendo, e discendendo infinite consonanze imperfette simili, ò di Terze, ò di Seste, ò con le loro deriuate, à beneplacito del Perito Compositore, lo che non è cosi con le Consonanze perfette, et per questo hora ui farò uedere come le Consonanze Imperfette maggiori si possono fare minori, et le minori maggiore, cosi come le Terze, et Seste naturali, come con l' accidentali. Ecco l' Ottaua sua, et l' Essempio. Settima Ottaua Ò quanto può la dotta Musa mia che in un medesimo tempo può usare l' accorto Melopeo all' harmonia diuerse consonanze e non fallare Dico di più quando la Melodia u' è mistion sarà meglio' l cantare, e quando tu di questo ne fai proua uedrai al fine quanto poi te ne gioua. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 11; text: 3. minore fatta maggiore] [-12-] Appresso farò uedere che le Terze maggiori se possono fare minori dalla parte di sotto, e le minori maggiori [Cerreto, Dialogo Harmonico, 12; text: 3. maggiore fatta minore] Discepolo. Hò inteso bene come si mutano le Consonanze di Terze minori, e maggiori, potrà seguir appresso di mostrarmi come si mutano le Consonanze di Sesta da maggiori, in minori, et da minori in maggiori, mà che siano dimostrate con quella facilità come di sopra haue osseruate? Maestro. La richiesta non è troppo curiosa, essendo cosi facili da [[do]] [-13-] dimostrare, et perciò osseruandosi l' istesso ordine c' habbiamo ueduto con le Terze maggiori, et minori, si può ancora ossaruare con le Consonanze di Seste maggiori, e minori, come qui appresso si può uedere non solo col la sua Ottaua, ma ancora col suo Essempio. Ottaua Ottaua Ē ben ancor trattar dell' Essachordo ò maggior' ò minor com' ello sia, quest' Interuallo sempre stà d' accordo ò con la [[Quinta]] [Terza corr. supra lin.], ò con la Simfonia. Del tutto hò fatto prou' al Monocordo Et hò trouato ciò' l mio cord desia, Si ch' ambi due' nterualli han questa usanza in giù, e in sù fan buona consonanza [Cerreto, Dialogo Harmonico, 13; text: Sesta maggiore fatta minore dalla parte di sotto dalla parte di sopra] [-14-] Siche, mentre hauete ueduto la regola di tramutare li sopradetti Interualli delle Terze, et delle Seste maggiori, et minori, si potrà con più facilità comporre l' harmonie di più uoci, et fargli Contraponti [in add. supra lin.] scritto, et all' improuiso, non solo sopra il Canto fermo, mà etiandio sopra il Canto figurato. Discepolo. Hò inteso il tutto con molta facilità, et per che mi è rimasto un dubbio nella memoria, uorrei prima che si passasse inante à raggionar d' altre cose più importanti, che mi si dichiarasse acciò non resti imperfetto delle raggioni della Musica? Maestro. Scuopra puro il suo intento, ch' io non restarò di darli satisfattione. Discepolo. Quanto si raggionò del numero dell' Interualli mi diceste no che l' Unisono non era Interuallo, nè tampoco era annouerato con le Consonanze? Datime contezza di questo dubbio? Maestro. Con il mio debile ingegno aiutato da Dotti Scrittori mi sforzaro dirli quelli solutioni ch' ad me saranno possibili. Dico [-15-] che l' Unisono nella Musica non si tiene per Consonanza, nè tampoco per Interuallo, mà si bene principio dell' uno, e dell' altro, atteso, tanto uuol dire Unisono nella Musica, quanto il numero uno all' Arithmetico ò all' Abbachista, ò uero diciamo, che tanto importa l' Unisono alla Musica, quanto il Punto al Geometra, come meglio da quest' Ottaua qui appresso notata meglio ci dichiara la sua natura, e proprieta? Nona Ottaua Felice Muse che sè annouerata tra le Scienze, et arti liberali tu sei l’Armonia tanto dotata et anco d' interualli essentiali. Io lo sò ben che sei molto stimata da dotti Melopei, e principali, questo n' è causa solo l' Unisono Che form' ogn' Interuall' ò mist' ò bono. Discepolo. La sopradetta Ottaua dichiara molto duttamente quanto quello c' appartiene all' officio dell' Unisono, mà passiamo un poco più inante. dicami di gratia, poi ch' il Semiuono, et il Tono sono posti al numero dell' altri Interualli, mi danno segno che sono ambi due necessarij nella nostra Prattica musica? Maestro. Respondo adesso al suo quesito, et dico. Ch' el Semitono detto da Musici Teorici Spatio d' Interuallo, et il Tono Uocale è detto Interuallo dissonante ò uero Seconda maggiore à rispetto del Semitono che si dice Seconda minore, per che la prima Consonanza e la Terza, e quando è maggiore è composta da due toni, et quando è minore è composta da un tuono, e da un Semitono. Si che il Spatio detto Semitono è parte del Tono, et il Tono è parte della Consonanza, [-16-] e si bene il Tono è detto ancora esso Interuallo, lo dicono intalmaniera per causa che esso haue la sua Diuisione, et in mezo di esso si troua un Semitono, e contiene la sua Distanza da tre tasti, come facilmente si può uedere con lo Strumento del Monochordo ò nel Grauecimbalo. Si che concludamo che lo Semitono detto Spatio è molto necessario per l' harmonie, tanto per alterare, quanto per diminuire l' Interualli, et il ono uocale detto Seconda maggiore è medesimamente necessario, come da queste due Ottaue si dichiara più facilmente la natura di essi. Del Semituono [Semitono ante corr.] Ottaua decima. Non tacerò del Semitono dire ch' Interuallo non è, ne Consonanza, nessun' in questo ci puo contradire ch' io dic' il uero, e non fo discordanza Mà Spatio è detto è sempre può seruire per alterare com' è sua usanza, E u' assicuro c' ogni dolce Suono maggior si fà con questo Semituono [Semitono ante corr.] Del Tono uocale Ottaua xj [[Ò Melopeo senti, e stai attento [errore add. in marg.] quel che uò dirti intorno all' harmonia, non te seruire mai nel tuo Concento]] Horsù diciamo del Tono uocale detto Interuallo, quale può formare ogn' altra Consonanza in modo tale che può render dolcezza nel Cantare Da [[og]] questo ogn' altro [[ogn']] suono essentiale uiene perfetto dal suo uariare si che Lettor t' ho detto quel ne sento che son raggioni buone, e non di uento [-17-] Discepolo. M' hanno dato grandissima sodisfatione [sodisfatio ante corr.] le sopra dette due Ottaue, le quali m' hanno dichiarato tutto l' effetto che operano nell' harmonie, mà per che resta dirmi alcuna raggione del Tritono, non mi manca per sua cortesia discorre alcuna cosa? Maestro. Non ui sò dir' altro che detto Interuallo non si può, ne si deue usare nelle Compositioni [Compositio ante corr.] harmoniche, nè anco egli Contrapunti à due uoci, perche è uno Interuallo molto distonante et schiuato, da ogni Musico Compositore, ne anco si può usar negli Canti fermi, et per ciò si deue fuggire, et non usarlo, mà che questo sia uero leggi questo Ottaua qui appresso che te dichiara con facilità la natura di esso. Eccola qui Del Tritono Ottaua duodecima O Melopeo senti, e statti attento quel che uò dirti intorno l' Armonia, non te seruire mai nel tuo Concento d' Interuallo la daccia aspra, e ria. Addesso te n' auuerto in un momento che fuggi quanto può sta mala uia, Il Tritono è questo, e non l' usare perche farà dissono il tuo cantare. Discepolo. Addesso mi sono accorto, ch' hauete fatto bene à non farmi essempio, del Semitono, del Tno, et del Tritono, atteso nel Trattato di tutti l' Interualli me l' hauete con facilità mostrati, e dichiarate, mà hora desidero intendere si appresso sono atto à potr cominciare à far Contraponto in Scritto con queste poche regole che m' hauete dichiarate; dicamelo per cortesia senza farmi adulationi, per che mi consente star sempre sotto la sua disciplina, et obidienza, come uero suo creato, et obidiente Discepolo? [-18-] Maestro. Questa licenza per hora non tela posso concedere perche bisogna che prima habbiate bona cognitione della Mano di Guidone Aretino, detta da altri Musici Introduttione musicale perciòche per mezo di quella se uiene à saper cantar perfettamente, per tutte le tre Chiaui, et saper fare le mutationi delle sei note cantabili, Ut Re Mu Fa, Sol, La, Discepolo. Ui ringratio car Maestro che m' hauete auisato di quel tanto che hò bisogno; mà poiche detta Introdutttione m' è necessaria, me sarebbe cara hauerne l' essempio, per mia intelligenza, perciòche il primo mio Maestro non me la diedi in Scritto? Maestro. Non è dubbio che la dichiaratione dell' Introduttione di Guidone è necessaria saperla, mà prima che la notiamo uoglio narrarli alcune cose del detto Guido, per essere egli stato huomo insegno della Musica et del Canto fermo, hauendo lui composto in Canto Ecclesiastico il Graduale, et altri libri necessarij, per la Santa Chiesa [Chisa ante corr.], del che ne hebbe notitia il Santo Papa Giouanni XX essendo desideroso uedere la detta Opera se lo mando à chiamare che uenesse in Roma, ilche ubidì, et presentossi auanti sua Santita, mostrandoli tutte le sue opere che hauea composte per seruitio della Santa Chiesa, del che nè hebbe molta allegrezza il Sommo Pontefice, e l' ordinò che facesse residenza nella sua Corte, per uolerlo gratificare essendo Monaco, perilche il detto Guidone lo ringratiò, dicendoli che esso tenea latre opere da finire per seruitio della Santa Chiesa: mà prima che partisse fe uedere l' Inuentione delle sei Sillabbe al Sommo Pontefice, et à tutta la Corte di Roma? e ueramente tale Inuentione non fù opera humana; mà diuina? [-19-] Discepolo. Desidero intendere il modo, che tende Guidone in formare le sei sillabbe, ciò è le sei note Uut, Re, Mi, Fa, Sol, La? Maestro. Accioche sappi Discepol mio di questo fatto nè ho trattato altre uolte, e preciso nella Prattica mia, che sono Trent' anni che usci fuori della Stampa; mà per esser breue te l' accindarò in breui parole, per ciò che il Dotto Guidone cantando l' Inno della Festiuità di San Giouanni Baptista, per uirtù diuina considerò che le sei sillabbe si poteuano cauare da detto Inno, et cosi fè come [cime ante corr.] chiaramente si può considerare con queste parole, perche dalla prima parola che dice Ut queant lapsis, nè cauò la prima Sillabba. Ut, dalla Seconda parola che dice Resonare fibris, nè cauò la Seconda Sillabba che dice Re, dalla Teza parola che dice Mira gestorum, nè cauò la Quarta Sillabba che dice Fa, dalla Quinta parola che dice Solue polluti, nè cauo la Quinta Sillabba che dice Sol, et dalla Sesta parola che dice Labij reatum Sancte Ioannes, nè cauò la Sesta Sillabba che dice La, e cosi con questo bell' ordine formò tutte le dette Sei Sillabbe, delle quali poi ne formò la Mano detta Introduttione [Introduttio ante corr.] musicale. che insino ad hoggi si dici Mano di guidone, e durarà insino al fine di questa Macchina del Mondo. Anzi aggiungo di più, che Guidone uolendo dimostrare di honorare gl' Antichi Musici Greci [-20-] pose nel principio della sua Introduttione una lettera greca così [gamma], quale in lingua nostra uuol dire G, et dette Gammaut, Are, seguitando poi con l' altre sue lettere, come si può uedere appresso nella sua Dimostratione, signandoci ancora le tre Chiaui, et l' altre cose necessarie per la Prattica si del Canto, come per il Contraponto, et del Comporre à più uoci, auuertendo [auuertendoui ante corr.] che hò uoluto accendare [accendareui ante corr.] di questa dotta Intuentione, acciò per l' auenire si faccia conto, et stima delli Musici uirtuosi, maggiormente di Guidone huomo insegno, [ecco l' essempio add. in marg.] et appresso [[ui]] notarò [prima] l' Ottaua che tratta chi fù l' Inuentore della detta Introduttione, [[e dopo ui notarò la mano dek detto]] Guidone. loco dell' Ottaua xiij [[signum] add. in marg.] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 20; text: Mano di Guidone Aretino, Chiaue, C, A, F, D, B, G, E, la, sol, fa, mi, re ut, [sqb]] [-<21>-] Discepolo. Ueramente dolcissimo mio Maestro fà stupiri chiunche la considera questa Introduttione, che mentre la sono andato essaminando m' ha portato un grandissimo contento al core, la quale m' ha dato animo, che per mezo di essa giungerò al desiato porto di questa Prattica musica? Maestro: Mi piace molto, che di quanto uò detto, e mostrato con l' essempi, nè sete restato appagato, e contento, et percio uoglio appresso che intendiate quest' altre poco parole di essa Introduttione: Dico dunque che dentro di detta Introduttione ui si trouano sette essachordi [essachor ante corr.] uinte, et uno Tetrachordi, tre Chiaui, e sei figure cantabili, che sono queste Ut, Re, Mi, Fa, Sol, La,et ui mostrarò qui appresso l' Essempio con le Tre chiaui, con tutte le mutioni ascendenti, e discendenti per tutte le righe, et gli spatij di essi chiaui, e le sei notule che si cantano per natura, per b molle, et per [sqb] quatro, mà prima uoglio, che leggete quest' Ottaua c' hò fatto in lode [di add, supra lin.] Guidone Autore di detta Introduttione Ottaua xiij Benedetto Guidone che sapesti le raggioni del Canto ritrouare, primieramente la Mano facesti giungendoci le note per cantare. L' Inuention' al Santo Papa desto accio che' l Mondo la potess' usare siche l' Inuention' è dotta, e santa c' ogn' Armonia con facilità si canta [Questa Ottaua si pone sopra l' Introduttione à questo [signum] Mano di Guidone add. in marg.] [-<22>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 22; text: Essempio delle tre Chiaui, e delle mutationi di essi cosi ascendenti come discendenti, Queste sei note si cantano per natura, Queste per [sbq] quatro. Queste per natura, Queste per b molle, Ut, re, mi, fa, sol, la, Chiaue di G sol re ut, Chiaue di C sol fa ut, Chiaue di F fa ut] Discepolo. Poiche habbiamo à raggionare delle Tre Chiaui, et delle sei notule, è bene che io resti sodisfatto del dubbio ch' io tengo nella memoria, per ciò che uorrei intendere, come le Chiaui son tre, e non più, per contenere l' Introduttione di Guidone uinti lettere e sei notule, di gratia datimi contezza del tutto. Maestro. Non sò si cosi presto mi potrò sbrigarmi intorno à cosi fatta materia, laquale è immensa. Non di meno ui dirò alcune cose, rimettendomi quant;al resto ad altri Libri de Dotti Scrittori, [-<23>-] che sopra di ciò nè hanno trattato. Dico dunque, che' l numero delle Chiaui che stanno signati nella sopradetta Introduttione non posseno essere ne più, ne meno di Tre, atteso le lettere sono ancore Tre, ciò è F, C, et G, Quella Chiaue che stà signata in F fa ut ci da ad intendere che l' Ut in F si canta per b molle, et quella Chiaue che sta signata in C sol fa ut ci da ad intendere che le sue sei notule si cantano per natura, et quella Chiaue che sta signate in G sol re ut ci da ad intendere che le sue sei notule si cantano per [sqb] quatro. Non però una sola è la Chiaue del Canto, mà le due sono Chiaui accidentali, perche una si regge dal b molle, et l' altra dal [sqb] quatro, anzi che questo nome di Chiaue è stato ritrouato da Musici poco prattici, che l' hanno detti con tal nome, considerandoli come che una Chiaue che serue per serrare, et aprire una Porta, e senza quella non si può entrare, nè uscire da una Stanza mentre stà chiusa, ò serrata come la uogliamo dire. Cosi à punto nella Prattica musica del Canto, l' hanno detto Chiaue, ciò è ch' è segno di cantare le sei notule ascendendo, e discendendo senza farci errore delle motationi, e gli Musici Theorici hanno dettti le Chiaui, Segni de cantare le sei notule, come u' hò mostrato nel sopradetto Essempio. Si bene alcun' altri musici dicono che sono tante le Chiaui, quante sono le lettere della detta Introduttione, laquale opinione non è uera, mà falsa, per ciò che all' hora potrebbe essere, quando l' istessi tre chiaui si formassero per accidente, ò per mezo del b molle, ò del [sqb] quatro, o uero [delli add. supra lin.] [-<24>-] Semitoni, mà per questo pur saranno l' istesse Chiaui, come l' altre ch' habbiamo mostrato? Discepolo. [Maestro ante corr.] M' hauete consolato con queste dotte raggioni, et ho inteso il tutto con ogni facilità, per tanto potrà discorre d' altre cose più importanti per mio utile? Maestro. Ueggio pur certamente che andate cercando di darmj da fare più ch' io non mi credeuo, mà non per questo uò mancarli dà fare il mio debito, e dirli quelle cose che li sono necessarie per la Prattica del Contrapunto, et della Compositione [Compositio ante corr.] di più uoci. Adunque Dico che uoglio qui appresso notaruj una Tauola numerale per mezo della quale potrete con facilità scriuere ò fare un Contraponto all' improuiso sopra qualsiuoglia Canto, anzi sarà buono à uoler comporre una harmonia à quantesiuoglia uoci in un battito d' occhi? Discepolo. Mi srarà cara il uederla accio ch' io arriui à quanto io desio, etla ringratio poi che considerate il mio bisogno? Maestro. Uoglio che sappiate; che per ciò uo notar ui questa nuoua Figura, detta da me Tabula numerale, perche per mezo di questa farrete profitto in breue tempo, perciòche in essa non hauerete da considerare [-<25>-] altro che una distanza di [tre add. supra lin.] che è tra l' una Chiaue all' altra per tutte le righe, e spatij di esse Chiaui, tanto che [siano add. supra lin.] signati col b molle, ò col [sqb] quatro, ò con quella di Natura. Giouarà ancora à quelli Compositorj [Compositore ante corr.] che non hanno buona cognitione dell' Introduttione della Mano di Guidone? Anzi potrà seruire ad uno che non sappia cantare, pur che osserua la sopradetta regola, et in breue tempo, e con poca fatica farà frutto, et ui notarò qui appresso la detta Figura, mà prima la sua Ottaua in lode dell' Autore, et il frutto che se ne caua da osseruarla. Ottaua xiiij Caro Lettor statti un poco attento Ch' io uò mostrarti appresso una figura la qual di certo te farà contento, e te farà compor senza paura. Di dentro trouarai un documento et te sò dir se tu ci poni cura non sol farai un Contraponto stretto m' ancor sarai [sacai ante corr.] un Musico perfetto. [-<26>-]> [Cerreto, Dialogo Harmonico, 26; text: Figura, detta Tabola numerale Composta dal Cerreto, Terzadecima., Undecima, Nona, Settima, quinta, Terza, Unisono, 1, 2 5, 7, ij, 13] Discepolo. Dolcissimo mio Maestro, ueggio che m' hauete notato una Figura, ò Tabola come la Chiamate, che ueramente non cosi à un tratto la posso intendere senza il suo aiuto ò dichiaratione, [[F]] per tanto la priego di fauorirmi, acciò ne sappia dar conto agli altri della Professione? [-<27>-] Maestro. Veramente ch' à primo incontro par ch' hauete raggione, mà non sarà cosi, quando considerate bene; percioche dalla prima Chiaue di F faut che stà signata ala Quarta riga di sopra da luogo al luogo alla Seconda Chiaue di F fa ut ui è la distanza di una Terza sopra, cosi ancora con l' altre chiauj seguenti, ui sarà una Terza sopra da luogo al luogo, cosi ascendendo, come discendendo: Di più dalla prima Chiaue di F fa ut all' ultima di Cs sol re ut ui è la distanza di Tridici uoci, et à quella di C sol faut nela [nel ante corr.] prima [riga add. supra lin.] ui è la distanza di undici uoci, et à quella di Csolfaut ne la Seconda riga, ui è la distanza di noui uoci, et à uquella di Csolfaut ne la Quarta ria, ui è la distanza di cinque uoci, come facilmente ui potete accorgere nel sporadetto Essempio. Hor dunque accorto Discepolo stà contento, et allegro, che osseruando di quanto t' hò detto, e mostrato della detta Figura, te sarà gioueuole, nel Contraponto, e nol comporre? Discepolo. Cosi à punto mi piace, che con breuità m' hauete resoluto tutti li dubbi, che io haueuo della sopradetta Figura ò Tabola; ma di gratia datimi un poco ad intendere alcun' altra Regola facile, e necessaria per mio bisogno, acciò che possa cominciare à far Contraponto, come proprio è il mio desio, con qesto però che sia atto hora di poterci dare principio, et si nò io mi contento stare sottto la sua obidienza? [-<28>-] Maestro. Veramente, queste son tutte belle, e curiose dimande, e per conseguenza meritano assai belle risposte, e non mancarò di farlo, però col mio debil' ingegno aiutato di quello che ne dicono gli Dotti Scrittori di questa Musica, mi forzarò di darui quelle regole, e solutioni che saranno necessarie, e ad me possibili, mà perche sò di quello i appreso hauete bisogno che sono l' Otto Regole essentiali del Contraponto, et del Comporre à più uoci, cominciarò in questo modo, e per cio auuerti Discepol' accorto che la prima regola per far' il Contraponto in iscritto, ò uero all' improuiso si fà di tre maniere, cio è sciolto, ligato, et Sincopato. Il Contraponto sciolto può farsi di due modi, uno sarà quando le notule caminano solamente da Consonanza in altra consonanza, l' altra maniera sarà quando il Contraponto procede gradatamente ascendendo, e discendendo per consonanze, e dissonanze. Il Contraponto ligato sarà, quando si legano le consonanze, con le dissonanze, che poi uieneno saluate le dissonanze con le loro Consonanze propinque, cio è la Settima uiene saluata dalla Sesta, et la Quarta uiene salua dalla Terza. Il Contraponto Sincopato sarà quando le notule procedeno sempre per Consonanze, mà che uadano contro la Battuta. Auuertendo però, che non è di minor importanza il saper ben ordinare cosi le Consonanze come le dissonanze, perche dicono gli Dotti (che oppisita iuxta seposita magis elucescunt, mà per maggior uostra Sodisfatione ui notarò prima l' Ottaua, e di poi l' Essempio [Essempo ante corr.] [-<29>-] Ottaua [[XI]] Quindicesima. Discepol mio sò che ben' hai inteso quanto del Contraponto te ho detto, uoglio hora dirti quel che n' hai compreso accio far possi un bel Concento stretto. T' ho detto la raggion con uerso steso accio non manchi farlo perfetto. horsù st' attento, e mira quel che fai per non dire che 'l tempo perdut' haj [Cerreto, Dialogo Harmonico, 29; text: Essempio della Prima Regola del Contraponto, Procedere sciolto, Procedere ligato, Procedere sincopato, sciolto, ligato, sincopato] Discepolo. Sia benedetto il Signore, che m' hauete consolato con questi uostri Essempi, e facili documenti, mà si non l' è impidimento desidero alcun' altra facil dimostratione della Seconda Regola del Contraponto, accio si camina per ordine? Maestro. Per sua curiosità li mostrarò, e trattarò della Seconda Regola essentiale del Contraponto, e per ciò dico, che secondo ci hanno insegnato gli nostri Antichi Musici la Seconda Regola del Contraponto è che il Contrapontista deue osseruare nel principio del suo Contraponto di prouuedere con passaggi deboli, facili, e fardi, è tal procedere è approbato non solamente da nostri Antichi Musici, Mà [-<30>-] etiandio da Modernj, et anco da Filosofi, perche dicono (che à facilioribus etst incoandum.) Dico ancora che il Contraponto può principiare per consonanze imperfette, mà finirlo per consonanza perfette, come anco confirma il Dotto Franchino Gaffurio nel fine del 3. Capitolo della sua Prattica musica. Et del tutto ui notarò l' essempio, mà prima ui notarò la sua Ottaua, poiche ella tratta dell' istessa materia. Ottaua [[xv]] xvj Leggi appresso Lettor' e statti attento di quanto deui far nell' osseruare, al primo incontro sij con dolce auento e il Contraponto lento al Caminare. Quest' è 'l precetto ch' al Scolar hà spento Che sia di tardi mot' il tuo cantare, osserua dunque quant' adesso hò detto acciò che 'l Contraponto sia perfetto. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 30; text: Essempio della Seconda Regola del Contraponto, Principiare per Consonanza imperfetta, e finire per Consonanza perfetta] Discepolo. Poi che ho inteso quello che comanda la Seconda Regola del Contraponto, uorrei se cosi li piace intendere alcun' altra Regola del [[secondo]] Terzo Precetto. [-<31>-] Maestro. È cosa certa, che questo u' è molto necessario, per che bisogna stare attento, e sentire quello che ne raggionano gli Dotti Musici. Dunque la Terza Regole è che il Contrapontista nel suo Contraponto, ò uero ad ogn' altra Compositione harmonica non può dare due, ò più consonanze perfette simili gradate ascendendo, e discendendo, cio è due ò più quinte ò uero due, ò più Ottaue, ò uero con le loro Composte, ò deriuate, e si causa che l' Ascoltante che ode tal procedere non ne riceue gusto, ne sodisfatione, perche il gusto dell' harmonie è quando la Compositione procede con diuersi Interualli, la qual cosa non opera cosi quando si batteno delle Consonanza imperfette due ò più gradate ascendendo, e discendendo, percuiche si uà da una imperfetta minore, ad una imperfetta maggiore, ò per contrario dà una imperfetta maggiore ad una imperfetta minore, cosi con le Terze, come con le Seste. Il simile sarà quando si procede del medesimo modo con le loro deriuate ò Composte. Discepolo. Questo è il maggior gusto che hoggi hò sentito, hauendo imparate tante dotte Regole del Contraponto. Si che potrà notarmi l' Essempio, acciò restandoci alcuna cosa che non l' intendesse con l' essemplarmi me restaranno più impresse nella memoria. Maestro. Lo farò uolentieri ma prima ui notarò la sua Ottaua, e dapoi l' Essempio [[8 add. in marg.] perche muoueno più [[le pa]] l' Essempi che le parole. [-<32>-]> Ottaua xvij È pur gran cosa ò Dotti quel ch' io dico che' l buono, è tristo, e non è mai accetto à Saggi Melopei, anz' inimico perche fà sempr' al Canto mal' effetto. Quel che uò dir è gia un bell' intrico ch' il perfetto interuallo stia soggetto la Regola lo dice chiaramente com' ha letto di sopra il buon Studente. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 32; text: Essempio della Terza Regola del Contrapunto. Quinte uietate ò le loro deriuate Ottaue uietate ò loro deriuate] Discepolo. Le raggioni della sopradetta Terza Regola m' hanno dato molta sodisfatione, mà di gratia passate inante à raggionar della Quarta Regola essentiale del Contraponto. Maestro. Assai cesto dimandate, mà non sò come ne uscirò. Dico che la Quarta Regola essentiale del Contraponto è ch' il Contrapontista facendo un Contraponto sopra un Canto Fermo [Contraponto ante corr.], ò sopra ad ogn' altro Soggetto, uolendo lo fare che sia dolce, e diletteuole, sarà molto à proposito farlo caminare al spesso [-<33>-] per contrarij moti, e che sia interposto alcune uolte con due consonanze perfette dissimili, cio è dalla Quinta, all' Ottaua, ò dall' Ottaua alla Quinta; mà sarà meglio quando ascendendo si uà da una Consonanza imperfetta maggiore, ad una perfetta minore, ò à una perfetta maggiore, che sarà da una Terza maggiore alla Quinta, ò da una Sesta maggiore à una Ottaua: Onde poi per contrario sarà meglio, e più osseruato il Contraponto quando discendendo si uà da una Consonanza imperfetta minore à una perfetta minore, [[ò da]] che sara dalla Sesta minore alla Quinta, ò uero dalla Terza minore all' Unisono; il simile sarà [[quad]] quando si procede della medesima maniera con le loro consonanze composte, ò deriuate. Discepolo. Questo è il maggior piacere che hò sentito hoggi hauendo imparato tante dotte refole del Contraponto, delle quali ne sono rimasto sodisfatto. Maestro. Et per ciò uò qui appresso notarni un facile Essempio accio ui resta meglio nella memoria; mà per osseruare l' ordine cominciato si notarà prima la sua Ottaua, acciò con più facilità si intenda il tutto. [-<34>-] Ottaua xviij Non uò mancar de dir Lettore mio come deui comporril tuo Concento, la Regola lo dice il dico anch' io mà stà quand' il componi molto attento. Che facciano le parti un mormorio l' una contro all' altro, e sempre in dolce accento, poni la mistion nel Contraponto in sin che nella fine sarai gionto. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 34; text: Essempio della Quarta Regola del Contraponto. Proceder non troppo uago, Proceder più dolce, e uago] Discepolo. Hauete discorso bene, mà meglio con l' Ottaua, e con l' Essempio m' hauete dato consolatione, che in uero il pensier mio giubila del contento che ne sento, e con questa buona ualunta uoglio pregarlo che uoglia appresso raggionare della Quinta Regola del Contraponto essentiale. Maestro. Il contento è commune car Discepol mio, perche conosco che del mio raggionare prendi alcun frutto, e che non perdi il tempo. Dico breuemente, che la Quinta Regola essentiale del Contraponto, è che il Contrapontista per fare i suoi Contraponti [- <35>-] uaghi, e deletteuoli. deue porre in mezo di due consonanze perfette simili due ò più consonanze imperfette, e questo si fà à fine, che le consonanze imperfette sono dissimili d' Interuallo, et è bene sempre tramezare le consonanza imperfette tra le perfette, la quale opinione uiene confirmata generalmente da Musici dotti, e pricise dal Dotto Franchino Gaffurio nel Capitolo 3. del 3. libro della sua Pratica musica, Ecco qui appresso l' Essempio, et anco la sua Ottaua per maggior facilita. Ottaua xviiij Conuien Letor gentil che te ricordi quel che fù detto delle Consonanze, si son perfette simil son discordi che non saran ccosi le dissoannze Però è ben che sempre tu t' accordi e uadi giusto come le bilanze quando componi in mezo à due perfette fà che sempre ui sian dell' imperfette. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 35; text: Essempio della Quinta Regola del Contraponto. Consonanze imperfette, D' altro modo di Consonanze intramezate con due perfette simili, perfette tramezate] [-<36>-] Discepolo. Hò considerato bene il sopra notato Essempio et anco la sua Ottaua, e l' uno, e l' altro m' hanno dato sodisfacione, non però me farà gratia passare più inante à trattare della Sesta Regola essentia del Contraponto? Maestro. Dichiarano gli Dottti Scrittori di musica, che quest' Otto Regole del Contraponto, e comporre à più uoci, non solamente sono essentiali, mà nè anco nessuno Compositore può preterire di non osseruarle, per esser come legge approuata dagli Antichi, et Moderni musici, et per questo diremo, che la Sesta Regola essentiale del Contrapunto, e del Comporre à più uoci è quando il Contrapontista batterà nel suo Contraponto più Consonanze perfette dissimili, cosi ascendendo, come discendendo, però stante l Parte graue in una medesima riga, ò uero in uno medesimo spatio, cio è andare da una consonanza perfetta minore che è la Quinta ad una perfetta maggiore che è l' Ottaua, questo sarà procedere per ascenso, mà per discenso sarà quando si discende da una perfetta maggiore ad una perfetta minore cio è dall' Ottaua andare alla Quinta. Questa Regola [-<37>-] è più atta per far Canoni, che à far Contraponto, per causa che tale procedere non rende uaghezza che l' Ascoltante nè possa riceuere dilettatione, e che sia cosi [[io] ui notarò l' essempio acciò del tutto u' accorgete della uerità, Mà meglio lo dichiararà la sua Ottaua seguente. Ottaua uentesima. Dirò qui appresso ancor dell' osseruanza che gli Contrapuntisti deuon fare, già che la Legge è come la bilanza che può forzare [farzare ante corr.], et anco commandare. La Regola di sopra è d' importanza che 'l Melopeo non deue mancare, di far quanto di sopra haue inteso nelli miei scritti, e non star più sospeso. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 37; text: Essempio della Sesta Regola del Contrapunto, Note contra note, e non è uago, Et è buono per far Canonj] Discepolo. Hauete fatto bene di auuisarmi del procedere del sopra detto Contraponto, e me ne seruirò ne i Canoni, come di sopra m' hauete accendato, per tanto potrà seguire à raggionare della Settima Regola essentiale del Contraponto. [-<38>-] Maestro. T' hauerto Discepol mio, che la Settima Regola del Contraponto è quando il Contrapontista batte la Sesta maggiore, e che discende, deue andare, e battere la Terza maggiore, e quando ascende deue andare à battere l' Ottaua, conla seguente note, e quando batte la Sesta minore deue andare alla Quinta, come sua Consonanza propinqua, e questa Regola deuesi piu osseruare negli Contraponti, che nell' altre compositioni arminiche, perciòche negli Contraponti à due uoci fatti sopra Cato fermo, ò uero sopra del Canto Figurato bisogna ch' il Contrapontista proceda più regolatamente, e fuggire alcune consonanze che non fanno buono effetto, cio è dou' è la Quinta, non ci deu' essere l' Ottaua, e dou' è l' Ottaua, non ci deu' essere la quinta, mà seruirsi delle consonanze imperfette ò maggiori, ò minori, secondo il bisogno che hauerà il Contrapuntista, e questo è quanto di può trascorre intorno questa Settima Regola, e per uostro documento notarò l' Ottaua, e l' Essempio qui appresso. Ottaua xxj Mentre uò raggionando della Musa tutto m' allegro, e sempre sto contento, mà quando uedo stà Uirtù confusa tutto m' arrabbio, e nè stò malcontento. Che si non fosse che ciascun si scusa che non son degno di tale talento, mà la speranza mia è solo in questo che dall' essempi miei fan frutto presto. [-<39>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 39; text: Essempio della Settima Regola del Contraponto. Come si battono le Consonanze imperfette maggiori, e minorj [minore ante corr.] ascendendo, e discendendo] Discepolo. Questa Settima Regola è importantissima, et essentiale, perche le Seste maggiori, e minori battute nel modo di sopra producano soaue,e dolce effetto? Maestro. Senza duubio dite la uerità, anzi in questo luogo uoglio accendarui, che sempre che prouedete nel fare gli Contrapontj, et anco l' harmonie di più uoci, quando ascendeno le consonanze minori, cosi le terze, come le Seste, sempre se debbano fare maggiorj e quando discendeno le maggiori, si debbano fare minori, e si il Contraponto si farà per sotto al Canto Fermo, ò a; Canto Figurato sidebbano fare minori cosi le terze, come le Seste, ò uero con le loro deriuate, e questa Regola è anco essentiale. Si che pocedendo di questa maniera uiene à farsi il Contraponto, et il Concento, uago, e diletteuole? Discepolo. Bene m' hauete dichiarato la sopradetta Settima Regola [-<40>-] pertanto potra seguire à raggionar dell' Ottaua Regola essentiale del Contraponto? Maestro. Questa Ottaua Regola è la più necessaria di tutti gli Contraponti, e dell' altre harmonie, perche il Contrapontista è obligato finire gli suoi Concenti sempre di Consonanza perfetta, cio è in Ottaua, in Quintadecima, in Uigesima seconda, et alcune uolte all' Unisono, si bene l' Unisono non è Consonanza, come altre uolte dicemmo, et è Regola essentiale, e legge stabilita da tutti gli Musici dotti, atteso ogni fine di qualsiuoglio Concento deue essere perfetto, acciò chi ascolta resta appagato, e sodisfatto, si bene si può anco finire per Quinta, ò con le sue composte, e deruato tutta uolta non è osseruato, ne laudabile, e ne mostraremo l' essempio, et anco la sua Ottaua che tratta di tal Materia? Ottaua xxij Si dice c' ogni fin deue finire d' ogni perfettion con gran contento, cosi è la Musa, et io lo posso dire come per arte, e per quel che ne sento. Questo si prou' ancor con il sentire i suoni, e i cantic' hanno dulce accento, questo l' afferma questa Musa mia che dice c' ogni fin perfetto sia. [-<41>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 41,1; text: Essempio dell' Ottaua Regola del Contraponto, Fine per unisono, per Ottaua, per Quinta decima, per uigesima Seconda] Si ben questo che uò dire appresso non è Regola importante per la Prattica del Comporre, tutta uolta dico che il Contrapontista può osseruare di battere due Ottaue, ò due quinte simili ascendendo, e discendendo, però immediatamente, per che altramente non si potrebbono usare? Discepolo. Hò caro uederne un poco d' Essempio per posserle anch' io nell' occasione usarle? Maestro. Qui appresso ui lo notarò con poco notule, per esser cosa di poco momento? [Cerreto, Dialogo Harmonico, 41,2; text: Come si posseno battere due consonanze perfette simili cosi ascendendo come discendendo] [-<42>-] Discepolo. Già che hò inteso, e capito il tutto intorno dell' Otto Regole del Contraponto, sarò à tempo adesspo potere dar principio ddi fare un Contraponto sopra il Canto fermo? Maestro. In risposta breuemente dico, che si potrà dar principio à quanto desij; mà bisogna sapere, et intendere alcun' altre regole, che sono anco necessarie per fare il Contraponto osseruato, cosi in scritto come ad uidendum, perche deue il Contrapuntista con gli occhi della mente uedere, e considderare quel che uuol dir cantando, non passando più inanti della Quinta [Quarta ante corr.], tanto di sopra, quanto di sotto delle notule del Canto fermo, cio è poneno sopra la prima sette, ne fa l' Ottaua, e la Seconda nè fà la Nona, e la Terza ne fà la decima, e la Quarta nè fà l' Undecima, e calando sotto l' Ottaua [[una Seconda]] una Seconda se nè fà la [[Nona]] [Settima a. supra lin.], e la Terza nè fà la [Decima]] [Sesta ad. Supra lin.], e la Quarta [[nè fà l' Undecima]] ne da la Quinta, e iscendendo sotto all' Unisono giungendici sette nè dà l' Ottaua, e la Seconda nè dà la Nona, la Terza nè dà la Decima, e la Quarta nè dà l' Undecima., e cosi in infinito Discepolo. Ueramente hauete fatto bene auisarmi di quest' altra Regola, mà di gratia car Maestro si resta altra cosa da dirmi non manchi d' auuisarmi? Maestro. Ascoltatemi ch' io concluderò il tutto con le Regole più [-<43>-] uere, e perciò dico, che uolendo il Contrapontista far contraponto in Choro, oue son più Cantori à far contraponto auuuertirà di seruirsi solo delli passaggi sciolti, quali si fanno in due maniera, cio è Nota contra Nota, ò di Minime Semiminime, Crome ò Semicrome, nè anco battere delle Seste tra le Semibreui; e minime, perche incontrandosi con quella Parte che batte la Quinta farrebbe la Dissonanza Seconda, mà nelle Semiminime, Crome, e Semicrome si comportano, perche passano presto; mà questa Regola non se dice per li Contrapontisti dotti, ma per quelli che sono Principianti, e perche gli passagggi sono uarij, e le notule del Canto fermo medesimamente sono uarie, per questo daremo principio à dimostrare alcuni passaggi sopra d' un Canto Fermo ascendente, e discendente, cosi con la Parte di sopra, come con la Parte di sotto, come qui appresso con facilità potrassi considerare; mà prima notarò la sua Ottaua, la quale con belle paroli dichiara il tutto? Ottaua xxiij Adesso è tempo accorto mio Studente alcuna cosa dir del Contraponto che si fà in Choro, et anco allà mente e chi l' ascolta ancor ne faccia conto Non battere la Sesta Intelligente accio la Quinta non li ueng' à fronto, osserua il tutto, e circa il caminare puoi far passaggi, quanti ne uoi fare. [-<44>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 44; text: Essempio el Contraponto che si fa in Choro sopra Canto Fermo senza batter Sesta per consonanza, mà per Dissonanza può usarsi cosi in ascendendo, come discendendo. Tenor, Basso, Saggio Cantore Canta perch' appresso, L' istesso cantarai molto diuerso.] [-<46>-] Discepolo. Ueniamo appresso se non l' è impedimento il Contraponto fatto da sotto il Canto fermo, come m' hauete promesso? Maestro. Ferma Carissimo mio Discepolo, ch' appresso uò notarlo, che sarà riuoltato, che l' istesso Canto Fermo proceda una Ottaua alta, e se potranno cantare gli medesimi passaggi una Quinta bassa, purche la Chiaue che porta il Contraponto Sia signata per b molle in b fa? qui si può uedere la sua forma, e la sua Ottaua. Ottaua xxiiij Di sopra dissi intorno il Contraponto che si fà in Choro sopr' il Canto [[fermo]] [piano add. supra lin.], uoglio qui appresso ancor ne facci conto di questo che dal Canto è più lontano. Ben uedi [[dou']] il Canto fermo dou' è gionto ch' è posto con la Chiaue del Soprano, il Contraponto è tutto riuoltato e il Basso il canta com' è qui notato. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 46; text: Essempio del Contraponto riuoltato per Quinta sotto fatto sopra l' istesso Canto fermo riuoltato per Ottaua sopra. Alto, Basso, uedi Cantor come la Musa dotta. Te fa cantar diuerso in una botta] Discepolo. Mi credo hauer' inteso bene la Regola d' ambi due Contrapontj [Contraponto ante corr.] composti per sopra, e sotto il Canto fermo, et hò trouato che battendoci delle Seste con la Parte che porta il Contraponto per sotto uieni à far dissonanza in uece di Consonanza [dissonanza ante corr.]. Si che uorrei appresso si potesse fare altro Contraponto con la Parte di sotto che riuscisse sopra l' istesso Canto fermo mi sarebbe molto grato il uederlo? Maestro. Senti Discepolo che la Prattica del Contraponto è molto sottile e tiene in se mol' taltre regole nascoste, e per ciò auuerti, che cantandosi l' istesso Canto fermo una Quinta alta potrassi cantare li medesimi passaggi una Ottaua bassa, e anco faranno buona reuscita, come dal seguente Essempio si può il tutto considerare, mà leggete prima la sua Ottaua che ui darà diletto? [-<49>-] Ottaua xxv, Conuien ch' appresso te facci uedere gentil Lettor come la nostra Musa tieni gran forza, e te lo fà sapere di quanti modi il Contraponto s' usa. Te l' hò composto questo in tre maniere come tu ued' in questa terz' inclusa Ecco l' Essempio, e più non dubitare che tu col tempo ancor lo saprai fare. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 49; text: Essempio del primo Contraponto riuoltato per Ottaua sotto sopra l' istesso Canto fermo che canta una Quinta alta del primo Canto fermo. Horsi ch' io dico il uero, e n' è buggia, Mentre che canti st' altra Simfonia.] [<-50->] Discepolo. Ueramente è una Prattica questa del Contraponto che si fà sopra [- <51>-]> del Canto Fermo in Choro, che non tutti gli Prattici Contrapontisti ne sanno dar conto, e l’hò considerato mentre mi sono essaminato negli stessi contraponti. Dunque per cortesia si degna Car Maestro di hora trattare del Contraponto che si fà solo senz’altri Cantori, accio io habbia cognitione del tutto, e non mi manca, che lo starò ad ascoltare? Maestro. Hauete pensato bene, per che n’hauete bisogno, mà bisogna [[prima]] auuertire, che prima che trattamo della richiesta fattami di sopra non è tempo adesso trattarne, perche sappia Discepol mio che nel Cantro fermo si suole scriuere, che habbia più notule cosi nelle righe, come negli Spatij, e per ciò è bene ch’adesso non passiamo inante à dimostrare altri Contraponti sopra l’altri Canti fermi, ma sopra l’istessi, che siano ridoppiati di notule cosi nelle righe, come negli Spatij per il che per sua sodisfatione ne’ notarò uno qui appresso, et che si possano fare gli passaggi, che si possano riuoltare cosi nel Canto fermo riuoltato per Ottaua, come per Quinta, pur che negli stessi passaggi non ci ponete delle Seste cosi ascendendo, come discendendo, perche quando si cantano gli passaggi con la Parte di sotto uiene à far dissonanze. Discepolo. Poi che s’è degnato di uolermi fauorire di notarmi l’istesso Canto fermo che ui siano più notule negli Spatij, et Righe mi sarà sommo diletto uederne [la forma add. supra lin.] et impararlo. Maestro. Ui notarò prima la sua Ottaua, e dopo l’essempio per maggior gusto. [-<52>-] Ottaua xxvj Vedi ancora Lettor questo Contento Che ui sono più note da cantare, in questo Canto u’è maggior talento che ueramente l’Opra è da lodare. Ch’ogni Cantor si ben fussero cento Ogn’uno lo desia di solfizare, dunque t’auuerto, e fa quel che te dico c’habbi lo studio sempre per amico. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 52; text: Essempio del Contraponto [che add. supra lin.] si fa in Choro col Canto fermo raddoppiato di figure, Quanto più aggiungi legna al tuo foco: Tanto più senti caldo nel tuo gioco.] [-<55>-] Discepolo. Dottamente ui siete portato dolcissimo mio Maestro con questo uago Contaponto, e l' hò inteso con grandissima facilità, e mente m' hauete detto che l' istesso Canto fermo, e Contraponto si può riuoltare non manchi di farne la proua? Maestro. Per mia sodisfatione uoglio mostrarne il principio, acciò si conosca la uerità, Ecco c' appresso ui lo notarò, e che il Canto fermo canta una Ottaua supra, et il Contraponto cantarà per Quinta sotto con la Chiaue di F faut per b molle, e per maggior uostro contento uò notarui anco la sua Ottaua. Ottaua xxvij Non bisogna qui appresso raggionare d' altro Concento ò d' altra Armonia, già che qui siegue l' istesso cantare che pur ui è l' istessa Simfonia. Differenza non ui è per quel che pare perche di sotto fa l' istessa uia, dunque canta sicuro, e statti attento che nel cantarlo haurai maggior contento. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 55; text: Essempio del Contraponto, e Canto fermo riuoltato, per Quinta, [[e per Ottaua]] sotto il Contraponto, et il Canto fermo per Ottaua supra,Chi impara stà uirtu può dir di certo. Ch' in breue tempo poi n' haurà il merto] [-<57>-] Maestro. Per non mancare dell' ordine cominciato di sopra non uò [[racontare]] [lasciare add. supra lin.] di notarui un' altro essempio che l' istesso Contraponto si può cantare che il Canto fermo proceda per Quinta sopra, et il Contraponto per Ottaua sotto, come appresso si può considerare, mà sarà con poche notule, per non essere lungo, e ci notarò la sua Ottaua, per maggior diletto del Lettore. Ottaua xxviij Vedi Lettore come chiaramente si mostrano gli dotti contraponti, che si cantan' ancora con la mente e' insiem' con Cantori Saggi, e pronti. Quest' è' l Concento che stà qui presente col Canto fermo, e coi passaggi gionti, horsù Lettore canta se te piace e fà da buon Cantor dotto è audace. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 57; text: Essempio del Contraponto riuoltato, che canta Ottaua sotto, et il Canto fermio riuoltato che canta Quinta Sopra, Te dico il uer Lettor, dhè non lasciade, dè dir de stà Uirtù quel che te pare. qui basta] [-<58>-] Maestro. Come chiaramente hai ueduto Discepol mio gli secreti del Contraponto che si fà il choro sopra del Canto fermo, cosi per supra, come per sotto, e riuoltato, del che credo che gli sopradetti Essempi te bastaranno per tal prattica. Discepolo. La ringratio molto d' hauersi pigliato questa fatica per me e sonostati tutti gli essempi à mia sodisfatione: Per tanto si non l' è impidimento potrà appresso trattare del Contraponto che si fà solo sopra al Canto fermo, et ancora dirmi tutte l' osseruationi, e Regole necessarie di tal materia? Maestro non uò mancare di quanto dimandi, e per maggior uostro contento ui notaro un Contraponto sopra una Antifona che si è del Primo Tono, per essere il primo Contraponto che si fà supra Canto fermo, mà accio ne prendiate maggior diletto, non uò mancar di scriuere ancor di questo la sua Ottaua. e dopo l' Essempio. Ottaua xxviiij Già c' habbiamo finito di trattare del Contraponto che si fà in Choro, è ben c' appresso s' habbia da mostrare di quello che si fà con gran decoro. Gia è composto qui con l' osseruare che sia tutto perfetto in buon lauoro, questo sarà il Contraponto stretto che si fà sol, e poi tutto perfetto. [-<59>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 59; text: Contraponto osseruato [[che si]] tutto sopra l' Antifona del Primo Tono, Deus in nomine tuo Saluum me fac et in uirtute] [-<60>-] Maestro Gia che seguita l' Antifona del Secondo Tono lo notaremo appresso, mà prima la sua Ottaua, la quale ci dichiara molte regole, et osseruationi del Comporre. Ottaua [[3a]] xxx Già fu da prima raggionato, e detto dell' osseruation del Contraponto, quando solo si fà come [che ante corr.] sia [si è ante corr.] perfetto acciò ch' il sente poi nè faccia conto. Cosi uuole la legge et il precetto che hà buon osseruato insin' à un punto, quest' è già fatto del secondo Tono il Primo fù del Primo, e tutto buono [-<61>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 61; text: Contraponto osseruato che si fà sopra il Canto fermo del Secondo tono, e della sua Antifona, del secondo tono. Voce mea ad Dominum clamaui ad Deum et intendit mihi] [-<62>-] Maestro. Insino ad hora u' [hò] notati due essempi de Contraponti, fatti sopra l' Antifona del Primo Tono, et anco sopra l' Antifona del Secondo Tono, per il che non ui dico altro, già che ambi due Contraponti sono stati composti con le debite regole, et osseruationi come ricerca la loro Regola, per non esser piu lungo nel raggionare, e di conuenienza mostar qui appresso un' altro Contraponto, e che sia fatto sopra l' Antifona del terzo Tono, per caminare per ordine per tutte l' Antifone de tutti gli Otto toni. Discepolo Il tutto mi fia grato Car Maestro, mà che la Parte che canta il Contraponto sia dell' istessa maniera di Chiaue, per cio che ad me uieni comoda il cantarlo, mà che non troppo proceda nelle parti graui? Maestro. Io sò molto bene, che ui bastariano li detti due Contraponti che i' hò notato per il uostro intento, mà perche io non uò schifar fatica per uostro utile mi contento di notarli tutti Otto, come dicemmo di sopra, mà prima ch' io ui nota il Terzo Essempio, uò che leggete la sua Ottaua per suo dilettto. [-<63>-] Ottaua xxxj Ascoltami gentil lettor mio caro quanta forza la nostra Musa tieni Che 'l Contraponto sia perfetto, e raro com' al Contrapontista li conuieni. Quand' il componi tu fà che sia raro per ciò che tu l' hai fatto tu 'l sostieni, dunque t' hò detto il tutto, e non mancare fuggir' il tristo, e' l buono osseruuare. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 63; text: Contraponto osseruato sopra l' Antifona del Terzo tono, IN te Domine speraui non confundar in e libera me] [-<65>-] Discepolo. Chi nol sà gentil Maestro che non si può arriuare in questi passaggj [passagge ante corr.], e belle, e dotte osseruationi di questi tre Contraponti che inante m' hauete notato, che non solo in essi hò imparato il modo di comporli, mà etiandio di saperci ponere le parole, per questo la priego à seguire l' ordine cominciato del resto di essi contraponti, et anco le sue Antifone. Maestro. Non è dubbio Discepol mio che dite la uerità, perche con questi pochi potete intendere tutte le regole, et osseruationi che siano [sia ante corr.] compostj [composto ante corr.] osseruati, mà perche il restante mi trouo hauerlo composto non è bene lasciarlo [lasciarli ante corr.], e perciò ui notarò appresso il Contraponto del Quarto Tono fatto sopra la sua Antifona medesimamente del Quarto Tono, non lasciando però di ponere prima la sua Ottaua, dalla quale sò che nè impararete alcuna cosa di buono eccola qui. Ottaua xxxij In questo Quarto discorso te uò dire quando fai gli passaggi, e spezzamenti che le parole faccian bel sentire accio che l' Uditor non si lamenti. Cosi facendo ancor uien' à fuggire che non parlan da dietro i maldicentj, osserua dunque quant' addesso ò detto che sarai dal Cantore benedetto. [-<66>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 66; text: Essempio del Contraponto fatto sopra l' Antifona del Terzo [terzo ante corr.] tono Miserere mei Deus secundum magnam misericordiam tuam] [-<67>-] Discepolo. Questo Contraponto fatto sopra l' Antifona del Quarto Tono hà passato il segno degli altri tre passatj [passato ante corr.], hauendo proceduto con le sue chorde secondo la natura di esso Tono, e per ciò potra seguire, e dimostrarmi il Contraponto sopra l' Antifona del Quinto Tono, essendo cosi di conuenienza? Maestro. Ueramente non sieti allontanato dalla uerità perche il procedere del Quarto Tono haue assai del mesto, et il Compositore, per darli spirito bisogna aiutarlo alle uolte con le Consonanze maggiorj, per contrario si uuederà nel Contraponto qui appresso, che sarà fatto sopra l' Antifona del Quinto Tono, per esser quello ch' è di natura superba, e altera, non però prima ch' io lo nota la sua Ottaua ui dichiarerò alcun' altra cosa di esso. Ottaua xxxiij Dic' il precetto della nostra Musa quando si compon del Quinto tono, che si proceda dolce insin' alla Chiusa accio che sia 'l Concento tutto buono. Mà questo Contraponto non uuol scusa ch' è fatto sopr' al Tuon [tuon ante corr.] ch' haue giun suono, il tutto si conosci facilmente quando dal buon Cantor cantar si sente. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 67; text: Conttraponto Osseruato fatto sopra l' Antifona del Quinto Tono. Laudate dominum omnes gentes laudate eum omnes populi Alleluya] [-<69>-] Discepolo. Ben uedo chiaramente, che questa Compositione di questi Contraponti dà da marauigliare à qualunche Musico di autorità, non solo nel procedere; mà etiandio nelle imitationi, e reditte, che ui entrano. mà potrà sequitare al resto? Maestro Non mancarò per essere debito mio, e perche siegue l' Antifona del Sesto Tono uedrò farci un Contraponto che habbia unpoco più del dolce del suo Autentico, non lasciando di ponere la sua Ottaua, dalla quale sò certo che ne sentireti delettione, e spasso, eccola qui appresso notata. [-<70>-] Ottaua xxxiiij Ricordati Lettor quando fù dettto delli passaggi fatti al Quarto Tuono, che siano dolci, e faccian buono effetto quest' è la lode del Scolaro buono. Quest' ordine in quest' altro Suggetto che s' osserua l' istesso al Sesto tuono, cosi conuiem e questo dee farsi dalla Natura del Tuono mai discostarsi. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 70; text: Contraponto osseruato fatto sopra l' Antifona del Sesto Tono.Laudate pueri dominum laudate nomen domini.] [-<71>-] Discepolo. Hò considerato bene il sopradetto Contraponto, e uisto il suo procedere, dal quale nè hò imparate molte osseruationi, e regole, per il che potra notare il Contraponto sopra l' Antifona del Settimo Tono, e che la Parte che fà il Contraponto sia segnata con la Chiaue di G sol re ut, per essere l' Antifona autentica? Maestro. Accortamente hauete pensato che la Chiaue che porti il Contraponto sia Scritta autentica, accio che gli passaggi possano procedere comodamente, si come appresso in essi si può considerare, mà auuerti che la sua Ottaua dichiararà alcune cose essentriali di esso Contraponto. Ottaua xxxv. È ben qui appresso dir Lettore mio come deui comperr' il [comporre ante corr.] tuo Concento la Regola lo dice il dico anch' io mà stà quand' il componi molto attento. Che facciono le note un mormorio l' un contro l' altro [sempre add. supra lin.] in dolce accento e fà la mistion nel Contraponto insin che nella fine sarai gionto. [-<72>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 72; text: Contraponto osseruato fatto sopra l' Antifona del Settimo Tono. Beati quorum remisse sunt iniquitates quorum recta sunt peccata] [-<73>-] Discepolo. Ò quanto m' hauete dato sodisfatione con quest' altro Contraponto, maggiormente con gli passaggi che sono proceduti allegri, si che per restar da farsi il Contraponto sopra l' Anttifona dell' Ottauo Tuono [Tono ante corr.], la priego uoler si dignare di compiacermi, e non mi manca? Maestro. Lo farò, e sarò breue, che ueramente per hauersi mostrato molti essempi di Contraponti sariano bastanti al suo bisogno; mà per compire il restante non mancarò di farlo come dal seguente essempio si potrà con facilità considerare, mà prima notarò la sua Ottaua, per essere curiosa à leggersi. Ottaua xxxuj Poiche mi resta sol di raggionare del Contraponto Ottauo è ben ch' io dica di quanto il buon Lettor haurà da fare anzi ch' ognun in questo s' affatica. Hora l' auuerto adesso à non mancare chi uuol che stà uirtù li sia amica, attend' al Contraponto, e nel auuerto che della sua fatica haurà il merto. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 73; text: Contraponto osseruato fatto sopra l' Antifona dell' Ottauo Tono. O Uirgo Uirginum Maria stella maris succurre cadenti] [-<75>-] Discepolo. Sia benedetto il Signore, che m' hà fatto giungere à questo termine d' hauere inteso con facilità le regole del Contraponto osseruato sopra al Canto fermo, per tanto uoglio adesso se non è impidimento al mio car Signor Maestro intendere le Regole, e uederne anco l' essempi del Contraponto che si fà sopra il Canto figurato, conoscendo che di questi ne hò ancora bisogno? Maestro. Sete stato molto sollicito à dimandarmi quello ch' io haueuo nell' animo di mostrarui, e dichiararuj; percio si deue auuertire, che questi Contraponti che si fanno sopra del Canto figurato, la sua Regola non è meno differente da quelli à questi che hauete ueduto fatti sopra al Canto fermo, come nel Contraponto, mà io per darli maggior contento uò cominciar il primo Contraponto sopra la Parte del Basso del Madrigale Fammi pur guerra Amor dell' Archadelt, del che la sua Ottaua seruirà per dichiarare alcuna cosa curiosa di tal materia. Eccola qui appresso. Ottaua xxxvij Se ben inante s' è trattato, e detto dell' obligo che tien' il Contraponto tutta uolta quest' altri hann' il precetto come gli essempi ch' hò mostrat' in pronto. Però quest' altri fann' un' altro effetto di fughe, e di parol di punto in punto, questi son fatti di Canto figurato che fa 'l Compositor star' obligato. [-<76>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 76 text: Contraponto osseruato fatto sopra Canto figurato con la Parte del Soprano, Fammi pur guerr' amor quanto tu uuoi Che gli occhi di costei pace mi danno come ueder tu puoi Che stimo poco di tuoi lacci' il danno] [-<77>-] Discepolo. Io mi auedo car Maestro, che questa Prattica di far contraponto osseruato è molto sottile, e ci uuo molto sapere per conoscere il modo come si farà, si bene in sino ad hora ne hò capito alcune regole, mà parte di essi, tutt auolta non manca notarmi appresso un' altro Contraponto, ma che lo facci la Parte del Basso sopra l' istesso Madrigale, accio non ci discostiamo dall' Opera stessa. Maestro. Tutta uia u' andate accomodando nel dimandare alcuni dubbj necessarij per uostro utile, e giouamento intorno di essa prattica Musica, per questo mi forzarò darle sodisfatione [con add. supra lin.] notarli uno Essempio, con la sua Ottaua? Ottaua xxxuiij Direm qui appresso delli Contrapontj [Contraponto ante corr.] Che si fan con il basso col Soggetto che canto col soprano ambi gionti chi meglio effetto fà chi meglio hà detto. Però uoglio mostrar con raggion pronti che 'l Basso hà più gran peso al suo soggetto perche la grauità [sua add. supra lin.] ha forza tale che sostenere può peso mortale. [-<78>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 78; text: Contraponto osseruato fatto sopra Canto figurato con la Parte del Basso. Occhi benigni il cui ualor eccede ogn' altro uiuo raggio uiuete lieti si di me curate lumi santi, e diuini la cui alta beltate mi mostra sù dal Ciel qual sia il uiaggio Uoi hauete mercede cosi di me nel mio intenso ardore Che poco curo le fiamme d' amore] [-<81>-] Discepolo. Questo Contraponto fatto con il basso è stato di stupore, e ci hauete mostrato molta maestria, si intorno gli passaggi, come nelle ridette, e fughe, che s' io non pensasse ch' a uoi dolce mio Maestro l' e facile il dimostrarmi infiniti Essempi, direi che questi due Contraponti sarebbono bastanza per quanto noi bisogna in questa materia; dunque se non l' è noia potrà notarmi un' altro Contraponto oseruato, e che lo facci la Parte del Contralto sopra à quella del Tenore, del medesimo Madrigale; mà sopratutto che ui siano belli passaggi, et imitationi de fughe, e riditte? Maestro. Ben m' accorgo adesso che sete pronto nel dimandare, e non pensate, nè considerate, che per la mia Età Senile non sempre mi trouo disposto di possere trattare, e scriuere tante regole di musica, mà perche le tue parole sono tanto dolci, che mi forzano oltremodo ch' io poni in esequtione à quanto mi dimanda, mà prima desidero che leggiate la sua Ottaua, accio ui sia più facile l' intendere la Regola del detto Contraponto. Ottaua xxxviiij Vediamo quest' altre parti c' hanno fatto col bello uagheggiar de contraponti, poscia che 'l Tenor ha fatt' il patto Chi prima deue sanzir chi tale cantj. Gia che sono aggiustati con il patto chi fà il Contraponto canti pronto, hor uederemo appresso con la proua sel fine è fatto con la Musa noua. [-<82>-] [Cerreto, Dialogo, 82; text: Contraponto osseruato fatto sopra Canto figurato, con la Parte del Contralto sopra q quel del Tenore, dell' istesso madrigale. Fammi pur guerr' Amore quanto tu puoi Che gli occhi di costej pace mi danno Come ueder tu puoi Che stimo poco di tuoi lacc' il danno] [-<83>-] Discepolo. Mi manca appresso di notarmi il Contraponto osseruato che tocca à fare il Tenore sopra la Parte del Contralto? Maestro. Cosi è non altrimente, mà che credi Discepol mio, che uò mancare di non notarlo, anzi, che essendo quell' [quest' ante corr.] ultimo Contraponto farò ogni mio forzo che habbia del uago, e del deletteuole, e che ui siano delle fughe, e reditte, come qui appresso si può meglio considerare, mà non lasciarò di notarci anco in questo la sua Ottaua, per trouarmela composta. Pttaua xxxx. Mirate bell' intrico che si uede con l' Alto, e col Tenor nello cantare e nello far passaggi ogn' un si crede d' hauer il uanto per lo uariare. Questo mi piace che nessuno cede che ambidue son dotti al caminare, e fanno ben, perche i lor Concentj rendon dolcezza à quelli che li senti [Cerreto, Dialogo Harmonico, 83; text: Contraponto osseruato fatto sopra Canto figurato con la Parte del Tenore con il Contralto. seconda parte, Occhi benigni il cui ualor eccede ogn' altro uiuo raggio uiuete lieti si di me curate lumi santi,e diuini la cui alta beltatemi mostra sù dal Ciel Uoi hauete mercede cosi nel mio intens' ardore Che poco curo le fiamme d' Amore] [-<87>-] Discepolo. Con quanta dottrina ui siete portato Saggio Maestro in questi quattro Contraponti, dalli quali n' hò preso molta utilita, e sapere, per il che spero di potere passare inante, et intendere il modo, e regole della Compositione di più uoci. Maestro. Tieni bisogno di risposta questa dimanda fattami cosi all' improuiso, la quale mi dà non so che di sospetto, mostrandoti cosi coraggiosi, credendoti forse d' essere gionto alla perfettione di far Contraponto osseruato, senza accorgersi che questa Prattica del Contraponto osseruato, e perfetto, ci uuol molto tempo, e continuatione di studio, mà non per questo uoglio disanimati, e che hoggi staj à tempo d' intendere le regole della Compositione di più uoci, ma pian piano, perche uò cominciare dalle più facili, accio con più facilità apprend' il tutto, e sarà un Duo, e lo farò con obligo sopra l' istesso suo Madrigale Che più foco al mio foco dell' Archadelt, acciò per ouiare che gli Musici Intendenti non mormorassero che 'l Duo l' hauesse composto senzobligo, e lo notarò qui appresso. ma principalmente la sua Ottaua per meglio uostra dichiaratione. Ottaua 41 Ò quanto è ben di raggionar qui appresso di qual si deue del compor perfetto, e quanto dalla Musa l' è concesso acciò che facci gli Concenti effetto Dice la Musa con precetto espresso che 'l comporr' a due uoci è molto stretto Mà con il tramezar dell' interualli saran più dolci, e facili di farli. [-<88>-][Cerreto, Dialogo Harmonico, 88; text: Madrigale à 2 uoci, fatto à imitatione, Fammi pur guerr' Amor quanto tu uuoi che gli occhi di costei pace mi danno come ueder tu puoi Che stimo poco di tuoi lacc' il danno] [-<90>-] Discepolo. Hò essaminato molto accortamente il uostro Duo, ò Madrigale come lo uogliamo dire, è ueramente l' hauete composto con gran dottrina e sapere non solo nella Imitatione, ma ancora delle fughe del Madrigale dell' Archadelt, non partendosi dal suo Tuono proprio, si con la Parte del Soprano, come quella del Contralto, per tanto ui priego appresso trattare come m' ho da regolare di comporre un Terzo non solo ad imitatione, mà libero? Maestro. Cerchi molto Car Discepolo, e non pensi ch' io hormai son stanco, e lassi, si per la uecchiezza, come ancho che te douriano bastare tanti essempi, e regole che t' ho dimostrate, mà per no uenirte manco, uo notarlo qui appresso, e che sia composto il restante sopra l'istesso Madrigale, non lasciandoci punto della sua imitatione, come habbiamo proceduto nella sopradetta Compositione à due uoci; mà prima ch' io lo nota, uò che leggiate la sua Ottaua, dalla quale spero ne prenderete utile, e diletto. Ottaua 42. Se ben fù detto nella prima Stanza che 'l comporre a due uoci, è molto stretto, per ciò uoglio che quì ancor s' auanza de dire quel ch' inante non fù detto. T' hauiso appresso, e pon la tua speranza a gl' essempi, e dottrina c' hai tu letto, cosi dirò che quand' osseruerai quel che t' ho detto il tutto ben farai. [-<91>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 91; text: Madrigale à 3 uoci, fatto ad imitatione. seconda parte, Occhi benigni il cui ualor eccede ogn' altro uiuo raggio uiuete siete lieti si di me curate Lumi santi, e diuini la cui alta beltate Mi mostra sù dal Ciel qual sia il uiaggio Uoi hauete mercede Cosi di me nel mio intenso ardore, Che poco curo le fiamme d' Amore] [-<93>-] Discepolo. Quest' Essempio fatto à 3. uoci, per quanto io ne posso dire dico che non si può migliorare, cosi nel procedere delle fughe, come anco nell'imitatione del Madrigale dell' Archadelt, anzi che mi sono accorto, che nell' osseruatione delle Consonanze, hò trouato che fuggite sempre di battere la Quinta, soue s' interpone l' Ottaua [-<94>-] tramezando tra di loro delle Consonanze imperfette cosi con le maggiori, come con le minori? Maestro. Se ben te ricordi Discepol mio t' hò detto più uolte che la buona harmonia nasce doue sono gli tramezamenti delle consonanze imperfette, ò che siano maggiori, ò minori la qual cosa non riesci cosi, quando il Compositore trameza gli suoi Concenti solamente di Consonanze perfette, che si ben non discorda il Concento, tutta uolta non rende soaue, i dolce effetto, e perciò dicono bene à questo proposito gli Musici dotto, che le Consonanze imperfette sono condimento dell' harmonie, et anco le Dissonanze: anzi aggiungo di più ch' è più facile il comporre un Concento à quattro, et à più uoci, che à comporre un Duo ò uero un Terzetto, per le raggioni addutte di sopra. Discepolo. Poi che m' hauete accindato del Comporre à quattro, et à più uoci; mi sarebbe caro hauerne anco di questo essempio. Maestro. Questa Prattica non è molto difficile per causa che il Compositore ordina le quattro consonanze à suo beneplacito, cosi in ascenso, come in discenso facendo le consonanze minori maggiori, e le maggiori minori secondo la Regola datoui nel principio. Non lasciarò di auuertire il Compositore che in tutte le sue Compositioni habbia da osseruare il Tono, con il quale hauerà cominciato il suo Concerto, e sia à quante si uoglia uoci, e da [di ante corr.] quello non uscirne se non sarà [-<95>-] forzato da qualche Concetto di parole, et accio da uoi sia tuttj [tutto ante corr.] queti auuertimenti osseruato ui notarò appresso uno facile essempio à quattro uoci, che sarà composto ad imitatione dell' istesso Madrigale Fammi pur guerr' Amore, mà solamente il principio di esso, Et acciòui sia più facile il comporre, notarò qui appresso la sua Ottaua, e appresso l' Esempio. Ottaua 43. Horsù Lettore statt' un poco attento di quello che uò dire in questo loco, per far ch' alfine nè stij contento intend' il parlar mio à poco à poco. Quando componi a quattr' il tuo Concento fa che le parti ogn' un facc' il suo gioco, ogn' Interuall' ancor sia posto giusto acciò che gl' intendenti sentan gusto. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 95; text: Madrigale à quattro uoci fatto ad imitatione, Fammi pur guerr' Amor quanto tu uuoi Che gli occhi di costej pace mi danno Come ueder puoi Che stimo poco di tuoi lacc' il danno.] [-<98>-] Discepolo. Mi sarebbe molto caro di sapere si potrò adesso comporre un Conceto à cinque uoci, gia che hò inteso la Regola del Comporre à quattro uoci, [[tanto più]], tanto maggiormente che le consonanze sono quattro, e le dissonanze sono trè? Dunque alla Quarta Parte che Consonanza ci hò da porre, et in questo sto confuso? Hora te rispondo Discepol mio, che questo dubbio che me hauete mosso adesso, sarà à uoi di molto utile, ad me dimostra fatica di daruelo ad intendere, e per ciò attendete, et auuertite [auuerte ante corr.], che la Regola che hauete da osseruare è questa. Quando ui uiene pensiero [-<99>-] di uolere comporre un Concento à più di Quattro uoci, si ricorda, che nel principio del nostro Discorso fù detto, che uolendo un Compositore seruirse di più Consonanze delle prime quattro, ò uero più delle prime tre dissonanze, che aggiungendo à ciascheduna di loro il Numero Settinario, nè potrà formare quante ad esso piacerà, che saranno l' istesse Consonanze, e dissonanze dette composte ò deriuate: si che, mentre uolete aggiungere una Quinta Parte, bisogna seruirse delle Consonanze composte e dissonanze pure composte, e con questo bell' ordine si potrà comporre un Concento à più di quattro uoci, ò ad quante di uoglia uogi; Ben uero, quando una Quinta parte sarà un' altro Tenore, ò uero un' altro Contralto, potranno dette due parti procedere per contrarij moti, senza seruirse delle consonanze, dissonanze compostj [composto ante corr.], e cosi in questo modo si potrà comporre à quante si uoglia uoci, et anco à due, ò à più Choriii del che se ue ne uolete l' Essempio ui lo notarò facilmente? Discepolo. Non bisogna pigliarsi questo fastidio [fastid ante corr.] di farne l' essempio perche lo studiarò da me, per tuanto se cosi li piacerà potrà discorre appresso alcune facili regole sopra la materia degli Canoni, per esserno cose importanti della Prattica Musica, et ad me tanto desiderosi di saperlo, et il tutto lo riciuerò à gratia, et fauore particulare. [-<100>-] Maestro. Discepolo mio sete stato molto sollecito à dimandarmi altre regole della Prattica musica, e preciso de Canonj, e perciò in risposta dico, che sono infinite le loro regole, e per dar principio da quelli che si fanno all' Unisono, è necessario auuertire, che mentre la Parte Conseguente pausarà una, due ò qualsiuoglia pause, con l' istessa quantità di figure di notule hauerà da terminare l' istessa Parte Conseguente, e s' il finale si farà nella Chorda propia del Tono con lo quale s' è cominciato il Canone, sarà detto Canone più osseruato, tanto maggiormente che 'l Canone procede con l' istessi mouimenti di chorde, e per li medesimi Interualli. Si deue anco fuggire in questi Canoni di non pausare al più di meza battuta per lo mezo, nè anco procedere con la Guida ne tropp' alto, ne troppo basso; ma facendosi Canoni all' Unisono in una Messa, ò in altro Concento Ecclesiastico, si possono usare delle pause quante nè piacerà al Compositore, hauendosi riguardo alle fughe, e procedere dell' altre Parti che Cantano. Sarà buona osseruatione ancor quando la Guida batte alcuna Chorda maggiore, ò minore far di modo, che l' istessa Conseguete faccia l' istesso accio uaria il procedere di ambi due parti. [-<101>-] Discepolo. La ringratio delli dotti auuertimenti, e regole che m' hauuete dato, mà acciò io resti del tutto sodisfatto, ne uorrebbe uno Essempio per maggior mia intelligenza acciò possa in quello con più facilità essemplar mi uolendo comporre delli simili? Maestro. Accortamente hauete fatto nel dimandarmi l' Essempio, che conosco ch n' hauete bisogno, tanto maggiormente che sono gli canoni difficili nel comporre, e più à uoi che sete Principiante e lo notarò qui appresso, che si possa ritornar dal principio quante uolte sarà à gusto de Cantori. Scriuerò anco la sua Ottaua. Ottaua 44. Conuien c' appresso dica alcuna cosa dello comporre Canoni perfettj e lo dirò in uersi, e non in prosa con le raggioni c' altri non l' hà detti. La regola non è tanto nascosa che non ui siano essempi più perfetti quest' è il primo Canone c' hò fatto Che si cant' all' Unisono in un tratto. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 101; text: Canone all' Unisono.Guida, Conseguente] [-<102>-] Discepolo. Hò essaminato il sopradetto Canone et ueramente hò trouato in esso più osseruatione di quello mi credeuo per essere riuscito molto diletteuole nel Cantarlo, per il che potrà seguire, e trattare delli Canoni che si fanno alla seconda alta, accio si siegue l' ordine cominciato? Maestro. Il comporre de Canoni alla Seconda alta hanno regole differente di quelli che si fanno all' Unisono, per ciòche gli mouimenti che da la Parte Conseguente sono diuersi di quelli che fà la sua Guida, e per questo prima ch' io [-<103>-] noti l' Essempio bisogna auuertire s' il Canone sarà composto per [sqb] quatro che la Guida non habbia da discendere gradatamente dalla Chorda di A la mi re insino à E la mi dicendo queste notule la, sol, fa, mi, ò uero la, mi, perche mentre la sua Conseguente canta una Seconda alta farà un duro Tritono cosi per grado, come per salto, del che ne nascerebbe uno tristo procedere, et anco uiene à ferirsi il Senso di chi ascolta, et accio del tutto u' essemplate notarò qui appresso il suo facile essempio, et anco la sua Ottaua, per maggior contento del Lettore. Ottaua. 45. Lettor' ascolta questo bel pensiero quando la Guida canta il suo Contento La conseguente sua fà il suo mistiero per esser' obligat' al Suo talento. Mentr' ella segu' un Tono alto intiero non solo fà per una mà per cento, quest' è l' essempio, come qui si uede ch' ogn' un che 'l canta sò che me lo crede. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 103; text: Canone alla Seconda alta. Guida, Conseguente] [-<105>-] Discepolo. Veramente che in uedere le sue Compositionj danno merauiglia à chiun che fa professione di musica, e particularmente à quelli ce si dilettano di comporre Canonj. Già mi [sono add. supra lin.] accorto quanto hauete [[contezza add. supra lin.]] osseruato nel sopradetto Canone, resta appresso di darmi [[regola]] [contezza corr. supra lin.] come m' hò da regolare uolendo comporre un Canone alla Terza alta? Maestro. In breui parole ui farò intendere quanto ui bisogna, e perciò douete auuertire che uolendo comporre un Canone alla Terza alta, principalmente douete signare la Chiaue de la Parte Conseguente una Terza alta, acciò si proceda regolatamente per tutte le righe, e spatij di essi canti, [[anco]] [et anco corr. supra lin.] il Cantore possa cantare comodamente [[cia]] ciascheduno la sua parte. Di più si deue osseruare che le fughe siano fatte della specie del Tono con la quale è stato cominciato esso Concento, e tale osseruatione tocca alla Guida, e non alla Conseguente, perche non è obligato à questo, et ui noterò l' essempio, et principalmente la sua Ottaua. Ottaua 46. Non uò uietar ancor che si raggioni dell' osseruationi, e del precetto e ueder com' un Canon si componi acciò sia tutto buon tutto perfetto. La Regola che ne tratta già l' esposij come si farn [far ante corr.] e l' hà più uolte detto, dunque è già fatto, e 'l Canon che sia una Terz' altra in della Symphonia. [-<106>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 106; text: Canone alla Terza alta, Guida, Conseguente] Discepolo. Per essere stato composto breue il sopradetto Canone alla Terz' alta ci hò considerato molta dottrina si nelle fughe, [-<107>-] come della uaghezza che ui è nel cantarlo, e tanto più miconuien lodarlo, perche l' hauete composto in mia presenza in un battito d' occhi, e percio potrà seguire à darmi contezza come si compone Un Canone alla quart' alta. Maestro. Il Comporre un Canone alla Quart' alta la sua Regula non hà del difficile poi lche la sua Conseguente procede quasi per li medesimi interualli della sua Guida, mà in questo sol si deue stare auuertente che la Chiaue della Conseguente sia signata una Quinta più alta di quella della sua Guida acciò che ambi due parti possano cantare aggeuolmente per tutte le righe e Spatij, non lasciandosi mai di non osseruasi il Tono, maggiormente in questo che procede per li medesimi interualli, e che sia la uerità si conoscerà dalla Compositione di questo essempio qui appresso notato; mà non lasciarò per questo do non notarci prima la sua Ottaua, sapendo certo che darà sodisfatione à chiunche la legge. Ottaua 47. Io stò ammirato, e sempre mi pauento quando raggion di questa Musa mia, che da gli suoi precetti à cento à cento de Canoni, e d' ogn' altra Melodia. Uoglio parlar, e gia ne stò contento, ch' adesso scopro la mia fantasia, dirò del Quarto Canone già fatto e chi lo uuol Cantar lo Cant' a un tratto. [-<108>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 108; text: Canone alla Quarta alta.Guida, Conseguente] [-<109>-] Discepolo. Tra l' altre cose notabili che sono nel sopradetto Canone, dico che hauete fatto il finale nella Corda stessa doue hà cominciato la Guida, lascio da canto le dotte osseruationi si intorno le fughe, comeanco del Tono.Si chhe non uoglio lasciare di pregarlo ch' appresso darmi Regola, come possa comporre un Canone alla Quinta alta? Maestro. Sono ueramente tanto dolci le sue parole che mi forzano oltramodo ch' io ui comiaccia, à quanto mi commanda. Ecco che qui apresso ui notarò un facile Essempio da doue si potrà regolare di comporre delli simili; mà prima ui notarò la sua Ottaua acciò del tutto s' habbia intelligenza. Ottaua 48. Il Canone che siegue è già composto con arte, con raggion, e col sauere quanto la nostra Musa haue disposto come si può qui sotto ben uedere. E lo dirò perche l' hò qui proposto perche la Conseguente puote hauere tutte le chorde sue equiualente acciò si canta poi [piu add. supra lin.] facilmente. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 109; text: Canone alla Quinta alta, Guida, Conseguente] [-<110>-] Discepolo. Caro e dolcissimo mio Maestro, io mi sgomento à dirli la uerità, mentre per lo passato hò conosciuto che sia sdegnato con me, mà ui fò sicuro che tutti questi Cinco Canoni m' hanno fatto stupiri si delle fughe, come [-<111>-] anco delle finali, et di altre osseruationi importantissime che io hò scorto in essi, mà non per questo uoglio lasciare di non pregarlo di notarmi appresso la Regola, et l' Essempio del Canone che si fà alla Sesta alta. Maestro. Io uò detto più uolte, che non ui mancarò di darli sodisfatione di quanto mi dimanda delle raggioni della Prattica Musica, e per ciò qui di sotto uò notarli un Canone alla Sesta [sesta ante corr.] alta, e che ui sia facile il farne delli simile, si ben questi hanno un poco dello fastidioso circa delli tramezamenti tra essi due parti, per causa che l' interuualli loro non caminano, nè procedono cun una istessa maniera di notule, come s' è ueduto degli altri fatti all' Unisono, alla Quarta et alla Quinta, e che sia la uerità dell' Essempio che qui appresso notarò si può conoscere la uariatione che è tra di loro, mà conuiene prima notarui l' Ottaua che tratta di questa materia, e dopò di quel che segue. Ottaua 49. Si poi l' arà qui appresso d' altro modo perch' il precetto uà d' altra maniera, erò bisogna star qui molto sodo mentre camin la Conseguent' altiera; Et io de sta raggion molto regardo per che sò molto ben che non è fiera questo si scorge al Canone presente ch' in Sesta canta la sua Conseguente. [-<112>-] [Cerreto, Canone in Sesta alta, Dialogo Harmonico, 112] [-<113>-] Discepolo. Già che siegue di notarmi l' essempio del Canone alla Settima alta, non uò mancare di pregarlo mi uoglia fauorire, mà che sia fatto, con quella facilita, e dottrina, come gli altri Canoni passati. Maestro. E perche tutto l' ordine di far Canoni consiste insino all' Ottaua alta, ò discendere dall' Ottaua alta insino alla Settima bassa, per questo è di conuenienza componere appresso il [[comporre]] Canone alla Settima alta, e perche la sua Conseguente procede per contrarij interualli della sua Guoda, [si add. supra lin.] deue auuertire [[il Compositore]] di non battere delle Tritoni, ò quinte false, et notarò l' Essempio, e prima la sua Ottaua. Ottaua 50. Horsù conuien' appresso raggionare del proceder che fà la Conseguente, che uuole alla Settima cantare per far dello Cantare intelligente. Del tutto il Melopeio lo può fare comporr' il suo Concento dottamente, acciò la Guida e la Seguent' ancora Cantino dolce con uoce sonora. [-<114>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 114; text: Canone alla Settima alta, Guida, Conseguente] Discepolo. Questo Canone alla Settima alta m' è stato di gran giouamento per la mia Prattica, nel quale ci hò considerato molte [-<115>-] molte buone osseruationi si intorno delle fughe, e reditte, com' ancora della specie del tono, che hà cominciato la sua Guida nella Chorda di G sol re ut, e con l' istessa chorda hà finito, per tanto potrà appresso norarmi l' ultimo Canone all' Ottaua alta, acciò habbia intelligenza di tutte le regole di Canoni, che si fanno sopra della Guida? Maestro. Non mancarò di compiacerli essendo debito mio acciò habbia sadisfatione di quanto li bisogna, si ben questa maniera di Canonj [Canone ante corr.] ch' adimandate adesso non ui è troppa difficulta di Comporlj [Comporlo ante corr.] mentre ambi due parti procedono per li medesimi interualli cosi accidentali, come naturali, et hanno del simile delli Canoni che si fanno all' Unisono, e non li dico altro, lasciando di ricordarli intorno l' osseruatione del Tono perche la sicuro che non di farrete errore; mentre il Canone procedera per una Ottaua alta, et ui notarò l' Essempio e prima la sua Ottaua. Ottaua 51 Te uò pregar ò dolce Musa mia che dello Canto porti la corona, e che sei Madre della Simfonia e di che canta, et anco di chi sona: Già c' hò composto questa fantasia acciò la uedi si è mista, ò bona quest' è l' Essempio, e poi qua la mente c' Ottaua sopra canta la Seguente. [-<116>-]> [Cerreto, Dialogo Harmonico, 116; text: Canone all' Ottaua alta. Guida., Conseguente.] [-<117>-]> Discepolo. Dolcissimo mio Maestro, già che hò considerato, et essaminato il Canone sopradetto fatto all' Ottaua alta, hò trouato che l' hauete composto con molta dottrina, come nel mezo, e meglio nel fine, et anco che l' hauete composto dell' Ottauo Tono, si non m' ingannano le Spetie di essi Tonj. Maestro. Poiche caro mio Discepolo m' haue accendato delle specie de toni, uuò notificarli adesso che tutti gli retroscritti Otto Canoni l' hò composti con l'Otto Tonj: il Primo con il Primo, il Secondo col Secondo, e cosi gli altri toni,e mi piace dire ch' adesso ue ne siete accorto: Discepolo. Con questo accorto raggionare m' è souuenuto nella memoria un' altra curiosità, e desiderio, che hauendo inteso con facilità tutte le regole de comporre canoni per sopra insino all' Ottaua alta nonmi sarebbe à discaro sel si potesse intender l' altre regole di comporre gli altri Canoni che si componeno per sotta la sua Guida [-<118>-] e a insino all' Ottaua bassa, e non mi manca per quanto tiene cara la mia seruitù. già sto aspettando che incominci. Maestro. Io mi credeuo Discepol mio che gli Otto Canoni notatoui ui bastassero per la Prattica di essi; mà perche cosi uoi desiderate non uoglio uenirle manco, anzi per maggior sua sadisfatione li componerò con diuerse spetie di toni, come hhabbiamo osseruato nelli Canoni passati,e cominciarò da quelli che si fanno la seconda bassa, quest' è l' essempio con la sua Ottaua. Ottaua 52 Uoi Parti già che seti due sorelle, E che cantate adesso si uicino, poiche la Musa hà fatto cose belle cantatele la sera, ò lo matino. Di dentro son le fughe tanto snelle che le porria cantare lo Torino, dunque cantate, e fate dolce accento acciò chi ascolta poi ne stia contento. Canone alla seconda bassa. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 118; text: [[Conseguente]], Guida, Conseguente] [-<119>-] Discepolo. Ueramente son cose d' ammirationi questi uostri Componimenti, che hauuendomi essemplato nel sopradetto Canone alla Seconda bassa, hò ritrouato che l' hauete composto con grandissimo arteficio maggiormente hauendole [hauendo ante corr.] composto con due Canti, per il che potrà appresso notarmi il Canone che si fà alla Terza bassa, accio si siegue l' ordine cominciato? [-<120>-] Maestro. Lo farò uolentiero, e che sia del Terzo Tono con la Parte ce porti la Guida, perche la Conseguente procede con altri interualli, come qui appresso si può meglio considerare, e meglio dalla sua Ottaua. Ottaua 53 Veramente conuien' ancora dire della dolcezza, e del suaue suono Che [ques ante corr.] fanno questi Canoni all' udire perche le parti gli cantano buono. E ben che hor cerchiamo di gioire del Canto che sarà del Terzo Tuono [tuono ante corr.], il dotto Melopeio l' hà promesso farlo dolce, e soaue, e qui l' hà messo. Canone alla Terza bassa [Cerreto, Dialogo Harmonico, 120; text: Guida, Conseguente] [-<121>-] Discepolo. Giache mi sono essemplato nel sopradetto Canone, e considerato bene quanto in esso si contiene in intorno della Regola come si compone, come anco del procedere delle fughe, e dell' osseruatione del tono, per tanto potrà sequitare e raggionare, e darmi regola come si compone un Canone alla quinta bassa, [-<122>-] ma l' essempio uorrei che fusse composto per b molle, et che la Compositione fusse del Quinto Tono? Maestro. Mi piace, che quel che adesso dimandate sono cose raggioneuoli, e sostantiali, et per questo non uò mancarli; anzi è bene che tutto il restante de Canoni sia composto per b molle, acciò da tal uariatione s' impara di comporre sopra tutti gli toni trasportati, e ui notarò qui appresso il canone alla Quinta bassa, mà principalmente la sua Ottaua Ottaua 54 mi piace molto che dal uariare il nostro senso più si pasce, e gode e maggiormente quando nel cantare se fan belli capricci senza prode: Cosi conuien c' appresso se dia lode à chi la Musà sà ben' operare, tutto questo si scorge in questo Canto Che conuien all'Autore dar il uanto. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 122; text: Canone alla Quinta bassa. Guida, Conseguente] [-<123>-] Discepolo. Giache hò ueduto, e considerato bene il Sopradetto Canone alla Quinta bassa, e m' hà piaciuto molto il suo procedere, per tanto mi sarà summo piacere notarmi il Canone alla Sesta bassa, mà che sia composto medesimamente per b molle? Maestro. Poiche m' hauuete detto che u' hà piaciuto il Canone alla Sesta bassa, et anco il procedere di esso, componerò il Sesto Canone alla Sesta bassa, e che sia del medesimo stile, e che sia breue, hauertendo però, che mentre la suà Conseguente procede per diuersi interualli, bisogna stare attento non batterci delle quinte false ò uero tritoni, come u' hò detto altre uolte degli altri Canonj che si fanno alla Seconda ò terza, o alla Settima cosi alta, come bassa et per essere breue ui notarò l' essempio, mà prima la sua Ottaua che tratta di esso. [-<124>-] Ottaua 55 Questo Concento, come qui si uede è fatto con grand' arte, e con raggione, per quest' il dico, e sò c' ogn' un mel crede che 'l Canone può star al paragone. E la mia Musa nè potrà far fede ch' è tutto uer quanto da me s' espone, quest' è la forma della Symfonia chi siegue, in Sesta sotto, è la sua uia. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 124; text: Canone alla Sesta [Settima ante corr.] bassa. Guida., Conseguente.] [-<125>-] Discepolo. Caro Maestro. Questi uostri Componimenti de Canoni sono [[sono]] di gran merauiglia, e stupore on solo ad me, che sono principiante della Prattica musica mà agli Dotti [[da questa Prattica musica]] di essa, maggiormente [quanto alla Sesta bassa add. in marg.] hauendolo fatto [[terminare]] [in un battito d' occhi et anco terminare corr. supra lin.] nella Chorda propria doue haue cominciato esso Canone, et per ciò potrà notarmi appresso il Canone alla settima bassa, acciò mi possa essemplare in quello per possere fare delli simili? Maestro. Non solamente uò notarui il Canone, che dicete ma mill' altri pur che non mancate uoi di farci studio, perche n' hauete bisogno; anzi uò ancora notarui l' Ottaua che ci hò fatto sopra di questa materia, della quale sò che ne hauerete gusto, e sodisfatione. Ottaua 56 Quando ch' io penso di quant' ho promesso acciò non sia buggiardo m' hò proposto, di far' un Canon con un nuouo eccesso mà che sia tutto buon è ben composto. Gia che la Musa mia m' haue concesso che i all' uso commun ne stia già che l' hò fatto, e quest' è 'l suo Concento Chi siegue con un Sette stà contento [-<126>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 126; text: Canone alla Settima bassa. Guida, Conseguente] Discepolo. Resta da farsi Essempio dell' ultimo Canone all' Ottaua bassa, mà che sia composto dell' Ottauo tono incitato per b molle, e non mi manca per quanto io li sono obidiente Discepolo. Maestro U' ho inteso à primo cenno et non mancarò qui appresso notarle et che sia dell' Ottauo tono trasportato, tanto più che 'l Canone sopradetto è del settimo tono. et in questo ultimo Canone uò notarci ancora la sua Ottaua. [-<127>-] Ottaua 57 Hora posso parlar come per arte perche uò dire della Simfonia, Che del suo corpo se ne fà la parte all' interualli minimo che sia. Quest' è l' Ottaua, e tutta si sconparte insin ch' arriu' il Sette alla sua uia cosi è composto st' ultimo Concento accio che l' Otto habbia il suo talento. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 127; text: Canone all' Ottaua bassa, Guida, Conseguente] Discepolo. Caro mio Maestro. è bene ch' hora diciamo insieme [-<128>-] (Benedicta sit Sancta Trinitas) Poscia che habbiano dato fine al Trattato de Canoni, et ancora diciamo (Benedicta sit Sancta Trinitas) per hauere considerato in quest' ultimo Canone tre perfettioni cio è nelle fughe, nell' osseruatione del Tono, e del finale dottamente terminato. Maestro. Discepol mio ben se dice per prouerbio chi poco hà assai stima uò dire à questo proposito, tu che sei principiante in questa Pratica Musica non può sapere quanto artificio ui è nella Regola de Canoni, per ciò che [tutti add. supra lin.] quelli Canoni che insino ad hora hai ueduti, et pratticati, non sono nulla à [[paraggio]] [paragone corr. supra lin.] di quelli che gli Dotti musici sanno comporre. Discepolo.In cortesia dicami. ui sono altre regole de Canoni, si è cosi, non mi [[nega]] [manca corr. supra lin.] farmi intendere la sua regola, et il modo come si componeno, acciò non resti imperfetto intorno questa materia. Maestro. Troppo inante passate e dimandate cose fastidiose, e difficili che sono il comporre un' [[altro]] Canone sopra un' altro Canone, e non tutti gli Musici del Mondo nè sono esperti, e pratici di simili cose. Discepolo. E per ciò io ardisco con confidenza di pregarlo uoglia dignarsi darmente contezza, et che sò che n' hauete composti infiniti, e posti in stampa, e non ui sono difficili à notarmi essempio d' alcuni d' essi? Maestro. Horsù per che non posso mancarli farò un' Sopra Canone al Canone composto all' Unisono, mà prima ui notaro a sua Ottaua che tratta dell' istessa materia. [-<129>-] Ottaua 58 [[Del Canone Sopra Canone all' Unisono]] Senti Lettor quanta forza la Musa tien nello comporre l' armonia, non può il Melopeo trouarsi scusa che non sà del compor qual meglio sia. Questa Regola qui non è confusa per che tratta, di uer, non di buggia, uedi questo Concento doppio fatto che t' impara di farlo in un tratto. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 129; text: Canone all' Unisono fatto sopra al sotto Canone all' Unisono. Guida, Conseguente, Canone all' Unisono] [-<130>-] Discepolo. Io son rimasto dolce, e car mio Maestro fuor di me stesso hbauendo essaminato il sopra Canone all' Unisono, che l' hauete composto con tanto arteficio, che fà merauiglare ogni Musico eccellente, e maggiormente ad me che in presentia mia l' hauete composto? Maestro. Ueramente sono cose difficultose, et oscure à chi non e buon Prattico, perciò che non tutti gli musici ci fanno studio intorno di questa materia; mà questo mi [te add. supra lin.] sò dire, che in questa nostra Città di Napoli Città principalissima del Mondo ui sono infiniti Musici di conto, non però non si attengono in queste regole faticose, et importanti, mà solamente à quelle che ne peruiene il ritratto del guadagno, non passando più oltre, basta à loro, che compongano un semplice Motetto, ò uero una Uillanella ariosa, ad imitanione d' alcuna Canzonetta alla Spagnola, lassando à fare l' uso degli anni dietro, che [-<131>-] sempre si è sentito, et osseruato, tanto per il uulgo quanto per l' Ecclesie Catratali cantare opere di musica con stile graue, e di dottrina compiuta da uarij eccellentissimi Musici come è chiaro senza nominare Autori delle Opere musicali. Discepolo Hò inteso il tutto, et è la uerita quanto da uoi uien detto. Uorrei appresso si non li fusse impedimento in rendere alcun' altra Regola intorno de questa stessa materia dii fare un Canone sopra un' altro Canone. ma che sia diuerso dal primo? Maestro. È carico mio di farlo, per che sò che n' hauete bisogno saperlo, et ui sò dire che (Nemo dat qui non habet) et ad me sono facili queste cose. Ecco qui appresso ui notarò un Sopra Canone sopra al Canone [sotto add. supra lin.] all' Ottaua bassa, e che cantarà Ello stesso una Ottaua bassa, et acciò ne siate più presto capace uò notarui la sua Ottaua dalla quale ne impararete alcuna cosa di bello. Ottaua 59 Non son di merauiglia questi Essempi Come li pingi tu Lettore mio, perche un ricco facilmente adempi à quanto uò cosi com' hò fatt' io Bisogna qui ancor che tu contemplj che pochi son che han questo desio, ma si lor andassero alla Scola porriàn cantar sto uerso [-<132>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 132; text: Canone all' Ottaua bassa, sopr' al Canone all' Ottaua bassa. Guida, Conseguente] [-<133>-] Discepolo Sia lodato il Signore che m' ha fatto giungere à un termine di potere essemplarmi in queste compositioni di musica cosi difficili, e ben conosco che non da tutti Professori di questa Uirtù sono intesi, e se non m' inganno, che nel finale ui sia il maggiore artefficio. Per tanto non uò lasciare appresso di pregarlo si u' è altra regola di tre Canoni non uoglia lasciare di mandarmene contezza Maestro. T' ho detto più uolte Discepol mio, che in questa materia di Canoni sono infinite le sue regole, come con infiniti essempi u' è stato dimostrato e per ciò farò ch' appresso intendiate come si componano altri Canoni che procedono per contrarij moti i Regola anco [-<134>-] difficile. auuertendoti che nella Guida che non si deue fare ligature di dissonanze, perche mentre la sua Conseguente procede per contrarij moti fanno tristo procedere. Di più non si deue con la Parte della guida ne troppo ascendere, ne discendere, ma procedere per tutte li cinque righe, e spacij, acciò ambe due parti possano cantare comodamente, come dal sotto notato essempio potrai meglio considerare, et anco dalla sua Ottaua. Ottaua 60 Bisogna qui Lettore d' auuertire con la Guida non dar n' anco ligare la Dissonanza, che fà mal sentire con la seguente quanto uuol cantare. Di più con la tua Guida non salire nè passar le righe nel calare; questo uuol la raggion questo commanda è il bel capriccio si lascia da banda. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 134; text: Canone per contrarij moti, Guida, Conseguente] [-<135>-] Discepolo. Resto admirato Caro mio Maestro di questo Canone che m' hauete notato adesso che procede per contrarij moti, nel quale mi sonoaccorto che la sua Regola habbia del difficile, non per questo restarà di non passare più inante di non raggionare d' alcun' altre regole sostantialj [sostantiale ante corr.] accertandolo [accertando ante corr.] che tutte mi sono care il saperle, per ciò che spero col continuo studio far profitto intorno di essj [esse ante corr.]? Maestro. Sappi Discepolo, ch' io prima che passi più inante à ragigonar d' altri Canoni uò scoprirti un secreto forsi nascosto ad altri Musici de nostri tempi, per ciò che il sopradetto Canone può farsi che la Parte Conseguente diuenta, Guida, e la Guida conseguente pausando però l' istesse pause che pausò la Consequente [-<136>-] come con facilità si potra considerare nel seguente Essempio, mà meglio con leggere la sua Ottaua qui sotto notata.. Ottaua 61 Mira lettor, è stà un poco attento perche la nostra Musa ha fatto un gioco tutto il contrario del primo Concento come si uede appresso nel suo loco. Et io di questo non mi ne pauento nè à scoprir 'l uer nessun c' inuoco, e se pur hai desio ueder' il tratto la Conseguent' alla Guida hà dato un matto. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 136; text: Canone per contrarij moti riuoltato con ambi due parti del Canone superiore. Guida, Conseguente] [-<137>-] Discepolo. Veramente è da stopire questa Regola datami di sopra in uedere che una Parte Conseguente possa deuenir Guida, e la Guida Conseguente, e l' assicuro che posso parlar liberamente per il Mondo che di quanti Libri hanno trattato di quest' harmonica facultà non hò trouato tanti dotti secreti, come questi, et in questo caso non mi tenga per Discepolo losinghiero, per che dico la uerità, mà non passamo più inante acciò non mi dimentichi di quello uolea pregarlo, et è questo, per ciò che hieri ritrouandomi in una Conuersatione di Uirtuosi Musici, e Cantori fù detto che ancora si trouano certi Canoni che li Chiamano Cancorizando [-<138>-] uorrei si non li fusse à discaro darmi contezza di quest' altra Regola, acciò non resti ombroso di questa materia. Maestro. Con dolci parole mi uai tirando al tuo desiderio, mà non per questo uò uenirte [[manco]] [meno corr. supra lin.] delle cose necessarie per la Prattica musica, e te ne uò compiacere non stimando fatica: non per questo uoglio restare di non d' auuertire che non lasci il Continuo Studio, maggiormente intorno de Canoni. Dunque uò notare qui appresso un Canone, che si canta cancarizando, chesarà breue, e sustantiale, mà statti attento che nel comporre di questi Canoni non ci se può far passaggi, ne per ascenso, ne per discenso, perche la Parte Conseguente mentre hauerà da Cantare che comincia nel fine della Guida gli passaggi uienono falsi, il che sarebbe contro la Regola del buon Comporre, e pr accertarti di quanto t' hò auuertito uoglio notarti ancora l' Ottaua che tratta di questa materia. Canone 62 Senti caro lettor hora che parlo di questo bell' intrico della Musa, il Caso è molto degno d' ascoltarlo si bene la Raggion nè stà confusa. Al melopeo conuieni d' impararlo accio nel Modo non ritroui Scusa, l' Essempio scritto, è Cancorizando e da primo, e dal fin sen uà cantando. <[-139-]> [Cerreto, Dialogo Harmonico, 139; text: Canon Cancorizando à due Uoci] Discepolo. Caro mio Maestro hò trouato la uerità di quanto m' hauete auisato che il comporre di questa maniera di Canoni ui sono proibite le diminutioni, e passaggi ascendenti, e discendenti, cio è in quanto al procedere che fà la Conseguente, per causa ch' ella procede al contrario della sua Guida. Siche mentre io son curioso di sapere il tutto di questa Prattica di far Canoni uorrà sapere se nel sopradetto canone sol si puo fare il sopra Canone loche ad me pare impossibile il potersi fare. U' hò inteso di quanto m' hauete richiesto, e per non mancarli mi forzarò seruirlo, ma prima uò auertirlo, Che nel comporre il Sopra Canone si osserua l' istessa Regola ch' habbiamo detti di sopra, che non si deue procedere con passaggi ascendenti, nè discendenti, per ciò che quando si cantano, ò si sonano fanno mal sentire ambi due parti, come dal sotto essempio si può considerare, et anco dall' auuertimento che ui da la sua Ottaua, come qui si può leggere. [-<140>-] Canone 63 L' Intrico già non è finito ancora perche la Musa sempre uà cercando, e la Raggione ua crescend' ogn' hora e 'l Melopeo sempre uà mancando. Per questo dico che [già add. supra lin.] meglio fora più della Musa andare raggiondo, per che gli Melopei son pigri, e lentj e uonn' il tutto sapere senza stentj. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 140,1; text: Sopra Canone al Canone Cancorizando a 2. Uocj] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 140,2; text: Canone Principale Cancorizando a 2 Uoci] Discepolo. Non si può negare dolcissimo mio Maestro che non ui sieti portato dottamente in questa aggiuntion di Canone, per il [-<141>-] che io mi credeuo che fusse stato impossibile a potersi comporre, ma dicami di gratia nella Prattica musica possono comporsi d' altra maniera di Canoni, acciò si degna darmine contezza? Maestro Hò detto più uolte si ben si ricorda che le regole de Canoni sono infinite, per ciò che oltre di quelli che hò mostrati ui sono li Canoni detti Enimmatici, che sono più oscuri degli altri tanto quelli che ui si scriueno parole latine, quanto quelli dj parole uulgari, ma però se desideri hauer cognitione del modo come si componeno, e come si risolueno potrai essemplarti negli miei Canoni che sono posti in stampa nel Libro della mia Prattica nel fine del 3. libro; ouero nel mio 2. libro a 2. uoci Intitulato Canoni Enitmatici. Discepolo. In risposta dico, che se piacesse al Signore ch' io mi trouasse in stato che potesse studiare che potesse studiare, e bene intendere ciò da Musici è stato scritto, assicurandolo che pur' non ardirei di darli fastidio intorno à detta, e perciò non uoglio lasciare di tornarlo à pregare di fauorirme di quelli altrj [altro ante corr.] Essempi [Essempio ante corr.]. Maestro. Per contentarti non uò mancar di notarlo, non pero bisogna auuertire che dal Concetto delle parole si caua la Resolutione del Canone, e come l' altre parti conseguente haueranno da Cantare, senza farci dimostratione alcuna ò altro Segno,comesi suole fare ad altri Canoni, e per questa causa gli Musici l' hanno dato il nome di Enimmatico. ma per maggior intelligenza uò notarci ancora la sua Ottaua. [-<142>-] Ottaua 64. Più uolte hò detto à te Letttore mio che lungo fora di uoler trattare de Canoni mà senti quel dic' io sarebbe meglio più non ne parlare. Maà perche sempro hò questo gran desio che non m' incresce di ne raggionare, gli Canoni Ennmatici son questi più oscuri assai degl' altri che uedesti. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 142; text: Canone Ennimmatico, Sequere me] Discepolo. Sono mirabili queste inuentioni de Canoni, de quali io nè sono rimasto attonito, tanto più che questa Prattica musica tieni e si gouerna da tante sorti di regole, maggiormente in questa cosa de Canoni, perciò che essendomi essaminato nel sopradetto Canone et letto le parole dell' Ennimma, si ben parlano chiaro in quanto al Concetto delle parole che dicono che la Parte Conseguente habbia da seguitare la sua Guida, mà non dice il modo, perche, bisogna che ciascuno che lo uuole Cantare che sia Cantore intelligente, accio sappia risoluere tale difficultà [[da Cantarsj]], tanto maggiormente che non ui sono posti segni doue la sua Conseguente possa cominciare il suo Canto, ne tampoco detto Canone è stato diuiso in Caselle, come hauete fatto con l' altri Canoni passati. [-<143>-] Maestro. È uero, che questi Canoni Enimmatici non cosi facilmente si risoluono, maggiormente che [si add. supra lin.] scriuono con una Parte sola, senza segni, liquali danno notitia alla Conseguento doue ella hauerà da cominciare à cantare, lo che un Musico poco pratico, e non dotto non se sapeua ritrouare, mà la Guida dice alla sua Conseguente seguere me, cio è che l' hauera da seguitare dopò pausati un tempo di Semibreue, e l' istessa Conseguente hà il suo finale una battuta di Semibreue prima del finale della sua Guida, e tornatene à far la proua, che trouarete la uerità Discepolo. Veramente tutto questo che hora m' hauete hauisato me l' hò imaginato, essere cosi, mà perche hò inteso il tutto del sopradetto Canone, non saria male sel ci potesse comporre un' altro Canone Ennimmatico sempre, e mi sarebbe molto caro hauero. Maestro. Molte cose dimandate, le quale non sono tanto necessarie da un principiante Compositore, e per ciò lasciatele da banda queste difficoltà, mà attendete à quello che più u' importa, perche col tempo, et col continuo studio aggiungerete alla perfettione di quanto ui bisogna: non però non uoglio lasciarlo discostato, uò notarli un' altro Canone Ennimmatico, e che sia composto sopra del sopradetto Canone Ennimmatico, e che le pausa siano in risposta delle parole del primo Canone, non lasciando di notare prima la sua Ottaua, dalla quale si nè auarà frutto, e piacere. Ottaua 65 Hora te uò dar' ogni contento caro Lettor di quanto tu m' hai detto, acciò che sapp' il uer questo Concento snodare non si può essendo stretto? E la fatica se la port' il uento Sel Melopeo non sà di quel c' hò detto, però te uo auuertir di tutto il fatto che nello studio stij sempre ratto. [-<144>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 144,1; text: Sopra Canone Ennitmatico, fatto sopra al sotto scritto Canone Ennitmatico Sequere me. Si legis me obserua mandata] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 144,2; text: Canone Principale Enimmatico, Sequere me] Discepolo Hora si ch' io posso dire liberamente che sono sodisfatto di quanto mi bisogna sapere intorno la materia de Canoni, assicurando il mio Car Maestro, che un Discepolo per ignorante ch' egli sia, che leggendo, è studiando le sopradette Regole, et essempi non può far, che non ne sappia dar conto à qualunche della professione. Si che uoglio hora pregarlo à uolersi dignare appresso, raggionare d' alcune dotte raggioni intorno le Proportioni, mà di quelle che si usano nelli Canti harmonici, conoscendo anch' ella [- <145>-] sono necessarie per la Prattica musica, et anco per che al tempo d' hoggi sono usate quasi da tutti gli Musici in qualsiuoglia Concento che componeno? Maestro. Mi piace che raggionate accortamente, e mi allegro che hauete fatto frutto di quanto si è trattato, per il che mi date occasione che mi compiaccia ch' io passi inante à raggionar di ciò mi dimanda, e principalmente delle Proportioni che ne nè hà richiesto: auertendolo che non sono da tutti intesi queste specolationi, essendo appresso de Prattici nomi incogniti [incognoti ante corr.], e quasi forastieri, e questo non per altro solo perche serueno à quelle cose che tendono, et uersano intorno le considerationi, e speculationi sottile, le quali più tosto si richiedeno à buono Aritmetico, che a Semplice Musico, che hà bisogno d' hauer le cose sue facili, domestichi, et fiamiliari? Discepolo Per risposta di quello che horà m' hà raggionato. Dico, che si ben le speculationi appartengono alli Musici speculatiuj, tutta uolta io non desidero altro che intendere la semplice Prattica di esse, perche appresso col tempo, e con il studio spero intendere il tutto? Maestro. Poiche cosi te contenti, non uoglio mancare di darti questo contento. Dunque si deue auuertire che un Principiate per hhauer buona cognitione delle specie, e generi delle proportioni harmoniche, cominciaremo prima à trattare che [-<146>-] cosa sia Dupla, Tripla, Quadrupla, et [signum] et principalmente ueniremo à trattare nella cognitione di alcune uoci uocale, quali non sono da tutti cosi bene intesi, nè meno il dir spetie, ò genere, perche l' uno, e l' altro nome per se stessi, per l' uso intelligibile, perche raggionando di queste specie conuerò alle uolte nominare col nome di genere, e li primi tre generi semplici sono questi, cio è il Genere semplice, Superparticulare e Superpartiente, e da questi nè sortiscono due altri generi composti cio è il Genere moltiplice superparticolare, et il Genere moltiplice superpartiente. per tanto si auuertisce che non si troua specie, la uale non sia da qualche particulare genere contenuta? e però che essendo poste la Dupla, la Tripla, et l' altre nelle Cantilene, se dice, che tutte le comparationi, et oppositioni de numeri che si fanno all' uso, tutte contengono ad essere abbracciate ad un particular genere, che si chiama Genere moltiplice, il cui essere, et essenza non è altro che contenere, et abbracciare tutti gli oppositi, e comparati numeri che si fanno ann' uno, se sino à Mille i Musici il uolessero comparare. Discepolo. E per ciò se cosi li piace ueniamo al fatto per maggior mia intelligenza? [-<147>-] Maestro. Poiche tu ne sei cosi curioso bisogna auuertire, che Proportione nella nostra Prattica musica non è altro che una conuenienza, ò uero una abitudine de numeri comparati insieme, una è detta di equalità hà li suoi numeri l' uno contra l' altro equali, mà quella di inequalità hà i numeri inequali, come per maggiore chiarezza potrassi da questo sotto notato Essempio considerare. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 147; text: Proportione di Equalità 2, 3, 4, Proportione di Inequalità] Discepolo. Di gratia datemi ad intendere che differenza è fra la Proportione di Equalità con quella di inequalità. Maestro. In risposta dico, che la differenza è questa, che mentre si fà la comparatione dall' una eguale all' altra genera una Specie detta Proportion Rationale di Equalità, la quale non fà al proposito de la Pratica musica: mà facendo comparatione di unqeual numero ne nasce la seconda speci detta Proportione Reale de inequalita, dalla quale ne nascono cinque generi, ò uero cinque specie cosi chiamati, come di sopra un' altra uolta dicemmo. S' auuerte ancora che da questa Proportione di maggiore inequalità ne deriuano cinque altri generi di minore inequalità cosi [-<148>-] chiamati con questa addittione Sub, come è Sub Moltiplice, Sub Super particulare, et Sub Super partiente, cosi ancora con l' altri due generi composti. Bisgona ancora auuertire, che nelle proportioni di maggior inequalità sempre il magggior numero si pone di sopra, et il minor di sotto,e poi in le proportioni di minore inequalità il minor numero si pone di sopra, et il maggior di sotto. E per che fù detto che la Proportione haue cinque generi, cio è ccinque specie, per questo sarà bene cominciare dalla prima specie, che è la Moltiplice. Di modo che la prima Specie sarà la Proportion Dupla, che sarà quando dua uieneno comparati all' Uno, il che si fà per uia di questa comparatione cosi. 2/1. la qual ne dimostra che quella Figura per prima solea andare, et intrare intera sotto un tempo di Battuta, per quel numero dua, dua di quella sorte ne habbiamo in esso Tempo di Battuta da essere contenute. Di modo che, si come ordinariamente una Semibre suole ualere un tempo di Battuta per l' oppositione del dua nè uenerà à ualer mezo, come dal suo Essempio di può meglio considerare, et ancora per quelllo che ni dice la sua Ottaua. Ottaua 66 È ben dunque qui appresso raggionare intorno le sonor proportionj, mi sarà meglio assai di lasciare le lor sottili specolationi. Perche ste cose le deueno usare l' Aritmetici sol con lor raggionj poscia che quiui d' altro non si tratta di Par, e in Paro, e qui la Forma è fatta. [-<149>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 149; text: Essempio della Dupla] Discepolo. Già mi sono accorto nel sopra notato Essempio che 'l Numero superiore sempre dimpstra l' attion presente, et l' inferiore della passata? Maestro. L' hauete inteso bene questo passo, perciò che quando entrano i numeri opposti, il numero superiore dimostra la quantità delle figure che hanno d' andare sotto il Tempo di una Battuta. Anzi che similmente ancora tutte l' oppositioni che si fanno si fanno sempre alla Figura della Battuta, perche l' altre figure possino in qualche quantità conuenire, come il Quattro, e con l' Otto, che formano medesimamente una Proportion Dupla che non per altro sono state ritrouate queste Specie di oppositi numeri, solo perche si come naturalmente si suol porre una Figura per battuta per i Segni, e per gl' inditij denumerise ne habbiamo à ponere dua, tre, et quattro, et incomma quante nè dimostra i detti numeri? Discepolo. Hò inteso bene quanto alla formatione della Dupla, mà uorrei intendere appresso della formatione della sub dupla, acciò me ne possa seruire nelle mie Compositioni harmoniche. [-<150>-] Maestro. Con facilità si può uedere, con il riuoltar i numeri per contrario ci è il dua di sotto, et l' Uno di sopra cosi; 1 2. come da quest' altro essempio si può facilmente capire. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 150; text: Essempio della Sub Dupla] Discepolo. Con facilità hò capito la formation della Subdupla per il che può passare più inante à raggionar dell' altre proportioni che sequitano? Maestro. Per non fraudare il primo Geno Semplice di inegualità conuieni di trattar della Proporiton Tripla. dirò che si osserua il simile come l' altre proportioni che nascono dall' istesso Genere moltiplice, per ciò che dalla cognotione della Dupla si può facilmente intendere della Tripla, e della Quadrupla, e la Tripla e la più propinqua specie della Dupla, e per non preterire dalle specie della Tripla, la qual si forma con questi numeri comparati insieme cosi . 3 1. [[<..>]] nè mostraremo un poco d' Essempio per maggiore intelligenza, et ancora la sua Ottaua. [-<151>-] Ottaua 67 Auuerti ben Lettor, e statti attento c' appresso uò mostrare un' altro Essempio del stesso Gen che te farà contento cosi conoscerai ch' io non son' empio. Questa Proportion questo Concento Tripla uera sarà senz' altro scempio, notato è qui di sotto, e la uedraj che da lei il tutto impareraj. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 151,1; text: Essempio della Tripla. Tripla] Discepolo. Resta appresso mostrarmi l' essempio della sub Tripla, acciò mi imprima meglio nella memoria? Maestro. Dicono gli Dotti Scrittori che (cognito de uno cognoscitur de reliquis) e per ciò con facilità si mostrarà, et il tutto si può conoscere dall' Essempio della Sub Dupla, che opponendo il numero minore di sopra, et il maggiore di sotto cosi 1 3. uedrete che si farà la Sub Tripla. Ecco la proua. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 151,2; text: Essempio della Sub Tripla. Tripla, Subtripla] [-<152>-] Discepolo. Potrà sequitare appresso, et trattare delle formationi della Quadrupla se cosi li piace? Maestro. Stà auuertente, che in un momento te farò uedere la formation della Quadrupla, poiche anch' ella si forma con l' istesso ordine, e con l' istessa [prima add. supra lin.] Specie c' habbiamo ueduto della Dupla, e della Tripla, e anco del primo Genere moltiplice di Ineuqalità. Anzi non uoglio restare di porui nel sotto notato Essempio la Tripla, acciò quello che forsi non è inteso s' intenda con più facilità. Di più diremo che i numeri che formano la Quadrupla s' opponeno l' uno contro l' altro di questa maniera cosi [. add. supra lin.] Ecco il suo Essempio, et anco la sua Ottaua, che dimostrano la natura, e qualita di detta Proportione. Ottaua 68 Resta scoprirsi appresso car Lettore La Forma uer della Proportione Quadrupla detta senza farci errore qui appresso stà formata la raggione Uedrai ancor sua forza, el suo uigore che stare può con l' altre al paragone gia che l' hò scritta co' l' Essempio chiaro per mostrarmi cortese, e non auaro. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 152; text: Essempio della Quadrupla. Tripla Sub Tripla Quadrupla] [-<153>-] Discepolo. Con breui, e dotte dimostrationi m' hauete fatto intendere come si forma la Proportione [[sub add. supra lin.]] Quadrupla, mi manca udire la forma della Subquadrupla. Maestro. Con breui parole ui farò capace del tutto, per ciò hauete d' auuertire che la Proportion Sub Quadrupla si forma medesimamente con la prima Specie della Proportione di maggiore inequalità che è il Genere Moltiplice di inequalità, e sarà quand' il Numero minore contieni il maggiore quattro uolte, e che detto minore sia posto sopra al maggiore con questa addittione Sub, all' hora diremo Proportion Subquadrpla con questi numeri comparati insieme cosi . 1 4. et ui notarò il suo Essempio. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 153; text: Essempio della Sub Quadrupla, Sub Quadrupla] Discepolo. Hauendo inteso molto bene come si formano, e scriuono le proportioni che nascono dal primo Genere Semplice detto Molteplice di inequalita, per tanto potrà seguire à raggionare del Secondo genere di inqualità, purche sia comodo di fauorirmi? [-<154>-] Maestro. Disse di sopra che dalla Specie della Dupla, Tripla, e Quadrupla sono deriuate l' altre proportioni uarie con uarie oppositioni di numeri, e per ciò st' attento, e senti questa sottile speculationi. Ricordati ch' io [[dissi di sopra, et anco]] hò mostrato con l' essempij alcune cose del primo Genere moltiplice, diremo appresso del [secondo add. supra lin.] Genere Superparticulare. Per tanto dico che la comparatione de numeri semplice, quantunque di sopra l' habbiamo ueduti, et assai con diligenza essaminatj, non per questo io restarò qui di porli per ordine, e de dire Che 'l Genere moltiplice si forma con la comparatione delli numeri semplici all' unità particolare, comparando il secondo, il terzo et cetera. mà perche comparando qualsiuoglia numero semplice ad altro composto numero si entra di un genere in un' altro: Se dice, che quelle comparationi non siano più del Genere moltiplice, ma del Genere superparticulare, perche i numeri non si comparano più all' Unità, come si comparauano prima, et però tutta uolta, che le coparationi si faranno giusto al modo di superiore, se entra con esse comparationi in altrj diuersi generi, e perche queste due comparationi prime per la simplicità loro sono ben chiare, et intelligibili per questo ueneremo à discorre delle composte. Donde [[hà]] [-<155>-] s' hà da sapere che uolendosi formare altre sorti de comparationi le specie saranno diuerse, et anco saranno i generi, questo si fà col sottrarre del numero maggiore quante uolte compararanno il numero minore facendosi le denominationi di dette specie del numero minore, e la numeratione del numero superiore. Si che per uenire alla prattica del Secondo genere, che se dice Genere superparticulare che è la Proportione di maggiore inequalità, e s' intende quando il numero maggiore contiene al minore una uolta, e l' altra minor parte che si chiama aliquota; di maniera che queste due parti, la parte minor sarà di egual numero con la maggiore, come due à tre, e quattro à tre in questa maniera consi opposti 3 2 et 4 3 Discepolo. Hò inteso bene quanto alla Raggione speculatiua, resta hora uederne uno Essempio in Prattica. Maestro. MI piace la richiesta fattami, perche rimoue piu l' intelletto l' essempio, che le parole, e lo noterò qui appresso, et che ue sia ancora l' Essempio della [Sesquiottaua e add. supra lin.] Sesquiterza, per esser dell' istesso Genere composta non lasciando di ponerci la sua Ottaua. Ottaua 68 Leggete ò Melopei, e non mancate Che ui conuien saper tutte le cose, che uuol la nostra Musa, e non tardate che qui ui stan scouerte, e non nascose. E le Proportion è ben che 'l fate perche son dotte, e disiderose, questa Proportion qui sotto, è posta, che del Geno Secondo è composta. [-<156>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 156,1; text: Essempio della Sesquialtera, e sesquiterza. Sesquialtera, Sesquiterza] Anzi Discepol mio per non tediarti, e per non essere lungo nel dire ui notarò qui appresso l' Essempio della Subsesquiatera, e Sub Sesquiterza. Discepolo. Caro mi sarà il uederlo, per che sò certo che dandoci una occhiata con più facilità intenderò la sua Regola. Maestro. Ma prima uò ricordarli il modo, e la Regola come si formano ambe due proportioni, e sarà quando si ponerà il numero maggior di sotto, et il minor di sopra in questo modo cosi 2 3 che si farà la Proportion Sub Sesquialtera, ò uero cosi 3 4. che si farà la Proportion Subsesquiterza. Ecco qui appresso il suo Essempio. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 156,2; text: Essempio della Subsesuiqltera, et Subsesquiterza, Sesquialtera, Sub Sesquialtera, Sub Sesquiterza] [-<157>-] Discepolo. Non posso negare, che per hauermi [hauer ante corr.] notato il Sopradetto essempio con molta facilità m' hà dato occasione che in un battito d' occhi hò capito il tutto, e perciò potrà appresso trattare dell' altre proportioni? Maestro. Dirò intorno della Proportione Superpartiente, che nasce dal terzo Genere semplice, ò dalla Terza spetie della Proportione di maggiore inequalità il quale ne mostra i numeri differentj, e sarà quand' il maggior numero contien' il minore una uolta il tutto, e di più li soprauanza due di più cosi 5 3., e tale Proportione si chiama Superbipartiente terza, esel maggior numero contien' il minore una uolta, e tre parti di più, sarà dettta Proportione Superbipartiente quarta cosi . 7 4. come in Prattica con questo facile essempio stò sicuro che del tutto sarai capace. tanto più, mentre si notarà la sua Ottaua che tratta dell' istessa materia. Ottaua 69 Gia ch' ad te Lettore fù mostrato quant ' al Geno secondo s' appartienj, poscia che nulla cosa u' è mancato e il tutto hò fatto che cosi conuienj. Perciò Lettore mio stà preparato quest' è l' Essempio acciò che tu 'l sostienj con gli altri Melopei, e quant' hò detto è tutto uer, e quest' el suo precetto? [-<158>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 158,1; text: Essempio della Proportion Superbipartiente terza, Super bi partiente terza] Discepolo. Mi manca uedere appresso l' Essempio della Proportione Sub superbipartiente Terza? Maestro. Con poche note ui lo notarò l' Essempio, et si forma di questa maniera, e sarà quand' il numero minore si pone di sopra al numero maggiore con aggiungere l' additione Sub. con questi numeri comparati insiemi cosi . 2 5. sarà detto tale proportione Sub superbipartiente Terza. Et ancora opponendo quest' altri numeri comparati insieme cosi 4 7. tale Proportione sarà detta sub super tripartiente quarta. Ecco qui la sua forma. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 158,2; text: Essempio della Proportione Sub superbipartiente terza. Sub superbipartiente Terza] [-<159>-] Discepolo. Con breuissimi discorsi m' hauete fattto intendere il tutto intorno del Terzo Genere Superpartiente, per il che mi sarà molto grato passare più inante, e trattare del Quarto Genere Composto, mà con quella breuità che sia possibile. Maestro. Bisogna auuertire che il Quarto Genere Composto, cio è la Quarta specie della Proportione di maggiore inequalità è il Genere moltiplice Superparticulare, il quale nè mostra i numeri differenti, e sarà quando il maggior numero contiene Il minore più uolte, e questo s' intende quanto al Molteplice, mà in quanto al Superparticulare, è quando sarà una parte aliquota del minor numero, e però è da uedere prima, quanteuolte come Molteplice il maggior numero contiene il minore, di poi come superparticulare, si quella parte aliquota è manco del minore due uolte tal Proportione gli Musici Theorici l' hanno detta Dupla Sesquialtera cosi 5 2 10 4 si due uolte, e la Terza parte la dicono dupla Sesquiquarta cosi 9 4. et cosi in questo modo procedendo si possono fare dell' altre proportioni dell' istesso Genere, et anco quella della Proportione sub moltiplice superparticulare [superparticula ante corr.]. Ecco ui appresso un facile essempio, e dell' uno, e dell' altro; mà non uò lasciare di scriuere la sua Ottaua, che ueramente anch' ella ne tratta direttamente di tal Proportione. [-<160>-] Ottaua 70 O Saggio Melopeo qui uò narrare la gran difficultà c' hora si uede in questo Quarto Gen ch' habbia da fare mà quel che non lo proua non m' il crede. E questo Geno s' hà da mescolare cosi dic' il Precetto, e lo concedi, dunque st' allegro, e quest' è la sua Forma che dalla sua Raggion non è difforma. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 160; text: Essempio della Proportion dupla, e sub dupla Sesquialtera. Dupla sesquialtera Sub Dupla sesquialtera] Discepolo. Con dotte raggioni, e facili essempi hò capito tutte le sopradette Regole intorno delli quattro generi delle Proportioni, e perche resta di trattare del Quinto, et ultimo Genere composto uoglio pregarlo che sia breue, e sustantiale? [-<161>-] Maestro. In quento ch' io sia breue nel discorre, questa Parte, per raggion di natura conuiene più ad me che son di età senile, che à uoi che sete Giouanetto, mà lo farò per obligo di amoreuolezza tanto più che uoj ne hauete bisogno il sapere tutte le raggioni essentiali della Prattica musica. Dunque è d' auuertire che il Quinto genere composto, cio è la Quinta Specie della Proportione di maggiore inequalità è il genere moltiplice Superpartiente, il quale nè mostra i numeri differenti, e sarà ogni uol uolta che 'l maggior numero contiene il minore più uolte in quanto Moltiplice, mà in quanto Superpartiente quando ui sono due, ò tre, ò quattro ò cinque parti di più di esso minor numero, tale Proportione si chiama Dupla superbipartiente terza 8 3. [[quindecim uerba]] Ma quando il minor numero sarà posto sopra et il maggior di sotto se dira Sub moltiplice superpartiente terza, e cosi in infinito. e ne mostrarò l' essempio d' ambe due proportionj ma notarò la sua Ottaua, dalla quale se ne receue utile, e piacere. Ottaua 71 Conuienc' adesso non s' habbi à lasciare di dir' il tutto, e non resta sospeso questo Discorrso intorno all' osseruare quanto la nostra Musa haue conceso. Pero del Quinto Gen, è ben trattare ciò che di lui il suo Precett' ha steso, la sua Proportio qui è notata con le sue zifre, e ben' essaminata. [-<162>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 162; text: Essempio della Dupla, et Sub Dupla Superbipartiente Terza, Sesquialtera, Dupla superbipartiente terza, Sub dupla Superpartiente Terza] Discepolo. Dolcissimo mio Maestro io mi ricordo, che nel principio di questo Trattato delle Proportioni, che bisognaua discorre con sottili speculationi, che ueramente ho ritrouato più di quello ch' io m' imaginauo; mà ringratio il Ciel che capito il tutto, senza intricarmi nella Theorica; non per questo restarò di pregarlo uoglia dignarse di sbrigarmi d' un altro dubbio che m' è rimasto nella memoria, che è questo? Maestro. O Discepol mio auuerti che uolendosi andar cercando saper tutti gli dubbij di quest' armonica facultà, e discorre di tutte quelle cose, che non sono cosi necessarie, sarebbe à punto [-<163>-] come uolere dal principio tornare à raggionar di quelle cose che non sono essentiali ad essa musica; mà scopra il suo pensiero ch' io uolentiero starò ad ascoltarlo. Discipolo. Quelo che uoleuo è questo che poco giorni sono, ritrouandomi in una conuersatione di Musici, e Cantori, et hauendosi cantata alcune opere di musica à cinque, e sei uoci, tra le quali si cantò un Madrigale à cinque uoci, bellissimo che non uoglio nominare l' Autore, doue ui erano scritte alcune Triple ò Meolie come le uogliamo dire, per il che per la difficoltà che ui era in quella nel cantare, ci nacque tra di loro una baruffa, che non si poteuano in conto nessuno accordardi, chi dicea d' un modo, e chi di un' altro chi uolea che fusse Emiolia maggiore, e chi minore. Maestro. A dir il uero Discepol mio, che il contrasto haue del simile di quello che diceuano gli Antichi (chi fusse prima l' Ouo, ò la Gallina, per il che io con breui parole te ne farò capace del dubbio. Dico, che alcuni Musici sono d' opinione quando una Opera Armonica è composta con notule di breui, e semibreui nere, uuoleno, e dicono che sia Emiolia maggiore, e quella scritta con semibreui, e minime uuoleno che sia Emiolia minore, e tutto questo dicono, perche hanno solamente mira, alla qualità, e quantità delle figure, mà non al Tempo, e non dicono bene? Perche gli Dotti Scrittori di musica sono di opinione che una Emiolia sia composta con figure di breui, e semibreui, ò di semibreui e minime fatte tutte [-<164>-] nere si cantarà cosi l' una, come l' altra con un medesimo Tempo di battuta, per che tanto si considera la emiolia quanto che si cantasse sotto la Proportione Sesquialtera, ò sotto la Tripla ò uero sotto la Prolatione perfetta, e siano di qualsiuoglia maniera le figure cantabili, ben uero, che tra di loro ui è alcuna differenza, perche la Emiolia si scriue sempre di color nero, e sempre le figure sono imperfette, per causa della negrezza: Si ben dicete che alcuni Musici moderni la Emiolia, una nè chiamano [[una]] Maggiore, et un' altra Minore [minore ante corr.], cio è quella ch' è posta col Semicircolo la dicono minore, e quella ch' è posta col Semicircolo mediato la dicono Emiolia maggiore, non dimeno cosi l' una, come l' altra, come di sopra dicemmo sono di una stessa ualuta, per causa di quel segno corrotto, qualle ch' era maggiore di figure si è pariggiata à quella ch' era di figure minore, talche è una stessa cosa, perche tanto pesa un Cantai di piombo, quato un Cantaio di bammace che occupa maggior luogo. Si che per darti maggior satisfatione nè farò appresso un facile essempio, mà prima la sua Ottaua. Ottaua 72 Ò mio Saggio Cantor non dubitare di quel c' appresso te uoglio scoprire, che differenza fai nello cantare che sia Tripla, ò Meolia allo sentire. Uò risponder' in pronto, e non fallare che son l' istessa cosa, e non mentire, fuggi l' opinion di maggioranza ch' a contradir al uer poco s' auanza. [-<165>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 165; text: Essempio della Emiolia] [[Per il che accorto]] [Si che corr. supra lin.] Discepolo [mio add. supra lin.] hai [ben add. supra lin.] ueduto come non u' è differenza tra l' una, e l' altra emiolia, perche si cantano ambe due sotto un Tempo di battuta. Siche falsamente si dice questo nome di maggioranza, e minoranza, posciache tal nome aspetta solamente al Modo magiore, ett la Modo minore, li quali serueno per perficere, et inperficere le loro figure, come nel suo [luogo add. supra lin.] si uederà, e di questa maniera l' hanno inteso gli [dotti add. supra lin.] Musici Antichi, e Modernj. Di più si eue auuertire che negli Canti Armonici si scriueno di figure nere, li quali medesimamente si cantano come le emiolie, come qui per essere breue le notarò con unpoco di Essempio, et acciò habbi maggior sodisfatione m' hò proposto di scriuere ancora la sua Ottaua, che ueramente è degna di leggere, eccola qui appresso. Ottaua 73 Per far buon fin del nostro raggionare ò che sia Melopeio ò uer Cantore, delle Triple ò d' altro più cercare che se n' è detto assai, di gran stupore. Però è ben d' altra cosa trattare e delle Triple non far più rumore, bastarà sol di mostarn' essempio acciò che dica ogn' un che non son empio. [-<166>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 166; Essempio delle Triple ] Discepolo. Sono restato appagato Carissimo Maestro di quanto m' hauete rattionato, e mostrato con l' essempi, e principalmente intorno delli cinque generi delle Proportioni Maestro. Non è poco hauere inteso insino ad hora buona parte della Prattica musica, et principalmente delle Proportioni, perciò che ui sono al tempo d' hoggi alcuni Musici c' appena sanno scriuere nelle loro Compositioni una semplice Tripla, ò Sesquialtera, anzi che nè fanno poco conto dell' altre Regole di esse proportioni, credendo che non sia necessario il saperlo; che sia come si uoglia, basta ad me che uoi ne siate intelligente. Per il che hò considerato che appresso bisogna hauer cognitione del Genere Quantitatiuo, cheè quello che contiene quasi tutta la Prattica di essa musica, anzi che per esso, et per mezo di esso il Musico Compositore di regge, et Gouerna intorno tutte l' harmoniche compositionj et senza saper questo nessuno Compositore può comporre cosa di ualuta. [-167-] Discepolo. Oime che sento hora car maestro. mi fate restar fuor di me stesso hauuendomi accendato di quest' altra Regola di gratia non manchi raggionarne essendo cosi necessaria. Maestro. Mi farò intendere à poco à poco, e per ciò dico che il Genere quantitatiuo non è altro, che nè mostra tutte le perfettioni, et imperfettioni delle cinque figure essentiali quali sono la Massima, la Lunga, la Breue, la Semibreue, e la Minima, per comodita del Canto figurato, si bene gli Musici cosi Antichi, come Moderni hanno uoluto che alcune di esse s' hauessero à cantare, et alcuno che si contenessero in pause, le quali non d' altronde nascono solo che dalla Figura Breue constituendoli il nome di tempo al quale loro hanno ordinato, [dj add. supra lin.] due numeri, uno detto perfetto, et un' altro imperfetto, e da questi saranno [misurate add. supra lin.] ciascheduna di loro con due differenti segni, cio è perfetto, et imperfetto, il perfetto del Ternario ualore, e l' imperfetto del Binario, i ualori de quali, e all' uno e all' altro è stato dato solamente à tre figure, cio è alla Lunga, alla Breue, et alla Semibreue, perciòche alla Massima li sono state dati proprij Segni, per cognitione del suo numero Ternario, e Binario, acciò quando bisognaua fusse stata intesa perfetta, et imperfetta, e questo nasce dal Genere quantitatiuo, del che ne fa testimonianza questa Ottaua. [-<168>-] Ottaua 74 O quant' autorità felice Musa tu tieni con gli dotti Melopeii, che nessun più si può trouare scusa che quello pur non sia ciò c' esser dei. Con questo Geno s' è fatta l' inclusa poi che ciascuno hà quel che uorrej, si che ogn' un dirà con uoce altera. Che della Musa portan la Bandiera. Discepolo. Veramente, che in leggere la soprascritta Ottaua nè hò capito molte cose utli [[della]] per la mia Prattica musica, anzi hà distinto dottamente della qualita che deue hauere il buon Compositore, e tra l' altre [cose add. supra lin.] importante dice, che l' è necessario hauer cognitione quanto contieni il Genere quantitiuo [quantiuo ante corr.], siche non manchi notarmi un poco d' essempio di questo fatto. Maestro. Uò darti sodisfatione di quanto comandi, e cominciarò dalla prima perfettione che è il Modo [maggior add. supra lin.] perfetto, ma prima dell' essempio noterò la sua Ottaua. Dalla quale ne senterete consolatione leggendola. Ottaua 75 Hor sù parliamo del Modo maggiore non sol Maggiore [[<..>]] mà ancor Perfetto, con il suo Segno tieni gran rigore che la Massima perfice com' è detto. E perciò dico senza fare errore che con la lunga opra molto effetto, si che sto Modo è di tal portata che puote [può ante corr.] far la Lunga alterata. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 168; text: Essempio del Modo maggior perfetto, Modo maggior perfetto 12, 4, 8] [-<169>-] Discepolo. È di conuenienza che appresso mi mostrate l' Essempio del Modo minor perfetto, acciò che io la sappia scriuere quando mi bisogna Maestro. Lo notarò uolentieri, e per che il Modo maggior perfetto si dimostra con signare nel Canto il Circolo, e due Zifre ternarie, come di sopra si è ueduto, per questa causa notaremo qui appresso il Modo minor perfetto solamente con il Circolo con una Zifra Ternaria, per che tali segni dimostrano la perfettione alla Lunga, et l' alteratione alla [ultima add. supra lin.] Breue, et notarò l' Essempio, ma che preceda la sua Ottaua per che da essa sene hauera utilità, e dottrina. Ottaua 76 Uò dir' ancora del Modo minore quand' è perfetto tieni gran potenza, e della Breue sua si fà Signora pur che s' accosti nella sua presenza. Di quel ch' io parl' il dico di buon core che questo Modo hà la sua eccellenza che può fare la Breue alterare quando mezo di sua maggior compare. Discepolo. Hò inteso di quanto tratta la sopradetta Ottaua, mà non dice quando, e doue si hà da fare la perfettione, alla Lunga, nè l' alteratione alla Breue. Maestro. Pian piano Discepol mio, che non si può dire, [[.]] e fare ogni cosa in un tratto, perche con l' occasione intenderai il tutto, e per ciò uedi bene l' essempio di tutti questi segni perfetti, acciò uedendolj, appresso con più facilita ne sarai capace. Ecco l' essempio. [-<170>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 170,1; text: Essempio del Modo minor perfetto. Modo minor perfetto, 6, 2, 4] Diremo appresso che il medesimo si dice, e può accadere nel Tempo perfetto, come habbiamo ueduto della Massima e della Lunga che sotto il Tempo perfetto può essere perfetta la Breue, et alterare la Semibreue. Ecco il suo Essempio, ma ancora la sua Ottaua che tratta del detto Tempo perfetto Ottaua 77 Già che fù detto del Modo minore quand' è perfetto quant' è il suo potere, direm' del Tempo di quant' è signore e di quanto può far il suo uolere. Quand' è perfetto tieni gran ualore che fà ualer la Breue al suo uedere, questo l' ha dichiarato il suo precettto quando suggiace al suo Tempo perfetto. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 170,2; text: Essempio del Tempo perfetto, Tempo perfetto, 3, 1, 2] Resta appresso mostrare la Quarta perfettione del Genere quantitatiuo che saral la Prolatione perfetta la quale si segna in Prattica ò con il Circolo, ò semicidcolo con punto mezo, lo quale dimostra la perfettione alla Semibreue, e l' alteratione alla Minima, [-<171>-] come appresso con l' occasione, et al suo luogo si mostrarà, mà di questo me n' assicura la sua Ottaua che leggendola sò certo che ne prenderete alcun frutto. Ottaua 78 Senti Lettor gentil quel che uò dire hora che siegue la perfettione della Semibreue uò compire di dir' ancor della Prolatione. Nessun' in questo ci può contradire Il Punto, e ' l Tempo mostran la Raggione Che tal Proportione è perfetta [[cosi da <.....>]] [[dallj co]] cosi dal' Intendenti è stata detta. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 171; text: Essempio della Prolatione perfetta, [[Prolatione perfetta, 3, 1, 2]] Prolatione perfetta 3, 2] Discepolo. Già che hò inteso le Quattro perfettio, che nascono dal Genere Quantitatiuo sarà bene appresso darmi raggione e mostrarmi l' Essempi delle quattro imperfettioni di esso Genere. Maestro. Chi nol sà, che accortamente m' hauete richiesto di quelche ui fà bisogno della Prattica musica, maggiormente di cose importati. e per cio state attento, e se ricorda, che fù detto di sopra, quando siraggionò del Modo mattior perfetto che la Massima potea essere perfetta, e la Longa alterata, e che sotto al Modo minor perfetto la Lunga puo essere perfetta, e la Breue alterata, e sotto il Tempo perfetto la Breue può essere perfetta, con la semibreue alterata, et sotto la Prolatione perfetta la [<-172>-] Semibreue può esser perfetta, e la Minima alterata; tutta uolta s' hà da prosopporre quando nel principio di una Cantilena si segna un Semicircolo se da intendere che quella Cantilena si canta col Tempo imperfetto, e tale imperfettione ancora può nascere il Modo maggior' e minor perfetto, con ponere un Semicircolo ò che sia mediato ò nò inante delle Zifre, come facilmente si può uedere nel sotto Essempio, cominciando dal Modo maggior imperfetto, et ancora dalla sua Ottaua che nè dice alcuna cosa di bello. Ottaua 79 Conuien parlar di te Modo maggiore hor ch' imperfetto sei te uoglio dire che della lunga non sei più signore n' all' imperfetto puoi contradire Per che [tu' add. supra lin.] hai pers' il proprio uigor te puoi co 'l altri canti tu spedire, la Massima, e la lunga gli conuieni cantar con quello Tempo che 'l sostienj [Cerreto, Dialogo Harmonico, 172; text: Essempio del Modo maggior' imperfetto. Modo maggior' imperfetto, 8, 4, 4] Il Modo minor perfetto può diuenire imperfetto con ponere uno semicircolo auante della Cantilena, quale imperfettione opera che la Lunga nonè perfetta, nè la Breue può essere alterata, e si cantano le figure iusta la natura di essi: come dal sottonotato essempio si potrà meglio considerare, et anco dalla sua Ottaua. [-<173>-] Ottaua 80 la Dotta Musa uuole, et anco dice che nel Modo minore, et imperfetto all' accorto Cantor cantar li lice imperfetta la Lunga cosi hà detto. Il dotto melopeo non contradice à qual uuol la Raggion' anch' il precetto, tutto questo confirma è uuol che sia quant' è qui scritt' è uero, e non buggia [Cerreto, Dialogo Harmonico, 173; text: Essempio del Modo minor imperfetto. Modo minor imperfetto, 4, 2, 2] Discepolo. Uediamo appresso, come si scriue nel principio della Cantilea il tempo imperfetto. Maestro. Non solamente nel principio della Cantilena si può scriuere il Tempo imperfetto, ma ancora in qualsiuoglia luogo del Concento, perche questo modo di ponere uariati segni stà in arbitrio del Compositore, ma però hora si tratta assolutamente della regola, e Raggione delle perfettioni, et imperfettioni delle figure cantabili, et essentiali. Per subito diremo, quando nel principio d' una Cantilena si pone un Semicircolo all' hora la Breue si canta imperfetta nel ualore di due Semibreui; come meglio con l' Essempio si mostra maggiormente con eggersi la sua Ottaua, che ueramente anco da essa se ne caua alcun frutto. Discepolo. M' è caro non solamente l' essempio che è augumento della mia Prattica, ma ancora l' Ottaua per trattare dell' istessa Regola. Maestro. qui appresso la notarò per darui maggior sodisfattione. [-<174>-] Ottaua 81 Diremo ancora del Tempo imperfetto Che la sua Breue si deue Cantare, cue Semibreu' il dico il suo precetto e quest' il buon Cantore deu' osseruare. Il Dotto Melopeo anch' è costretto con la Raggione di non contrastare, quest' è l' essempio, e chi l' hà qui notato l' hà molto bene prima essaminato. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 174; text: Essempio del Tempo Imperfetto. Tempo Imperfetto, 2, 1] Per non esser lungo intorno questa matera delle perfettioni, et imperfettioni uoglio mostrare l' Essempio come si scriue il Tempo che dimostra la imperfettione della Prolatione imperfetta che sarà quando si segna nella Cantilena un Semicircolo senza punto in mezo, et all' hora si canta la Semibreue nel ualore di due minime. Discepolo. M' hauete dato somma consolatione, non solo per che hauete detto con breuita la sustantia della Regola della Prolatione imperfetta, mà anco che me l' hauete fatta intendere, con facilità. E per cio potrà si l' è comodo farne un punto d' esempio, quanto sol pasta ch' io possa intendere la sustantia di essa Regola. Maestro. Senza che ui stendete à tanto la farò con poche notule, mà sarà posto prima la sua Ottaua,e dipoi l' essempio, come qui si può considerare. [-<175>-] Ottaua 82 Horsù finiam con l' imperfettionj che nascono dal Gen quantitatiuo e non mancamo dj dir d' altre raggionj acciò 'l Discorso sia più speditiuo. La Prolation' imperfett' ancor ci spronj acciò d' essa finisca il suo motiuo, la Semibreue sua s' hà da cantare due minime sole senz' alterare. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 175,1; text: Essempio della Prolatione imperfetta, Prolatione imperfetta 2 minime] S' auuerte che alle uolte suole accadere, che si rimoue il nome di del Tempo perfetto in nome detto Modo minore, per causa [[che]] che si li pone una Zifra ternaria inate del Tempo perfetto all' hora si dice, che quelle notule si cantano sotto il Modo minor perfetto, e Tempo perfetto, come qui appresso si considera con l' Essempio, e con la sua Ottaua. Ottaua 83 Già che la Musa uuole dimostrare la gran potenza tien con l' Armonie, hò uoluto qui appresso ancor notare due Tempi con diuerse fantasie. Non sol fanno diuers' il lor cantare e lor perfettion fann' altre uie, una è già del Modo minor perfetto, l' altr' è del Tempo, com' inant' hò detto. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 175,2; text: Essempio del Minor perfetto, et Tempo perfetto, Modo minor perfetto, et Tempo perfetto., 3] [-<176>-] Dirò ancora, che da Compositori si suole scriuere nelle loro Cantilene il Tempo imperfetto con una Zifra binaria, quali di dimostrano che la Cantilena si canta sotto il Modo minor imperfetto, e con il Tempo imperfetto, per il che la Lunga, e la Breue si cantano imperfette, no stante che il Tempo sia mediato e ne notarò un breue Essempio, e anco la sua Ottaua che ne dice alcuna cosa di buono. Ottaua 84 Diremo ancor dell' imperfettioni del Tempo, et anco del Modo minore, il Tempo canta con le sue raggioni e 'l Modo minor con il suo rigore. S' auuerte gia quanto da me s' esponj che tutt' è uer senza far rumore, siche l' Essempio più lo mostra chiaro che le sue note si cantan da paro. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 176; text: Essempio del Modo minor imperfetto, e Tempo imperfetto, Modo minor' imperfetto, Tempo imperfetto, 4, 2, 2] Con questa occasione d' hauer mostrato il sopradetto Essempio del modo minor Imperfetto [perfetto ante corr.], e del Tempo Imperfetto [perfetto ante corr.] m’è souenuto nella memoria che non è bene lasciare di trattare intorno del Modo maggior, e minor [perfetto add. su[ra lin.] et Imperfetto, usato con molta dottrina dalli nostri Antichi Musici, ueramente fonte della Theorica, e prattica musica, cio è in loco di ponere nel principio della Cantilena il [-177-] Circolo, e le due Zifre ternarie, per dimostrare il Modo Maggior perfetto, e quel che siegue dell' altre perfettioni, et imperfettionj ci segnauano due pause di Circolo, e le due Zifre ternarie, per dimostrare il Modo maggior perfetto, e qualche seigne dell' altre perfettioni, et imperfettionj ci segnauano due pause di Longhe perfette, et al Modo minor perfetto ci segnauano una pausa di Lunga perfetta, e quando uoleuano [uoleua ante corr.] che 'l Modo Maggior fusse inteso imperfetto segnauano due pause di lunghe imperfette, et al Modo minor accio fusse stato inteso imperfetto ci segnauano una pausa di lunga imperfetta, in questa maniera, come qui sotto si uedeno notati; mà accio s' intendano tutte queste cose con facilità ci ho notato prima l' Ottaua, dalla quale se ne raccorre alcun frutto. Eccola qui. Ottaua 85 La nostra Musa uuol ancor mostrare nel Modo [[maggior]] [s' è corr. supra lin.] perfett' il suo ualore, e uuol' ancor le pause possan fare perfetta la figur' s' e la Maggiore. Non uò mancar' ancora di trattare che gli Modi' imperfetti n' han uigore se la Pausa imperfetta innant' è posta cosi la sua Raggion l' hà disposta. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 177; text: Essempio del Modo Maggior, e minor perfetto, e del Modo maggior, e minor imperfetto usato dagli Antichi musici, Modo maggior perfetto ò uero cosi Modo maggior imperfetto Modo minor perfetto Modo minor imperfetto 12, 4, 8, 2, et Tempo perfetto, et Tempo imperfetto] [-<178>-] Discepolo. Hò receuuto un grandissimo contento dolcissimo mio Maestro con hauermi dato ad intendere questa nuoua prattica, che le pause habbiano forza, e uigore de perficere, et imperficere le due figure della Massima, e la Lunga, et anco di alterare la Breue nel Modo minor' perfetto? Maestro. Anzi uoglio passare più inante, e che sappi ancora che gl' Antichi Musici soleuano scriuere nel principio delle loro Cantilene due segni cosi C 2. uoleuano che si cantasse le loro Armonie sotto il Tempo imperfetto, e sotto il modo minor' imperfetto, si cosi C 3. uoleuano che si cantasse sotto il Tempo imperfettto, e sotto il Modo minor' perfetto, si cosi O 2. si cantasse sotto il Tempo perfetto, e sotto il modo minor imperfetto [perfetto ante corr.], uoleuano, che similmente si numerassero le loro pause, secondo la perfettione, et imperfettione degli Tempi, e delle Zifre, quali osseruationi durono con molta diligenza usate per che a loro pareua essere legge duttamente da essi Antichi Musici ritrouata, e che sia la uerità, hoggi di gli Musici intendentj l' usano, e nè fanno conto. Discepolo. In uerita, che quando si considerano queste Regole che deriuano da questo Gener quantitatiuo à primo incontro paiono oscure, e difficili; mà per che uieneno con tanta facilità dichiarate si fanno intelligili, e gia io hò inteso tutta la substantia, e medullo di quanto contiene esseo Genere quantitatiuo. [-<179>-], e perciò potrà seguitare à raggionare del resto. Maestro. [[Adaso]] [Piano corr. supra lin.] Discepol mio, che ancora non habbiamo finito il nostro discorso, come t' accorgerai appresso, e perciò bisogna auuertire, che [[bisogna]] [sarà necessario prima corr. supra lin.] raggionare alcun' altra Regola del Tempo, lo quale è deffinito in nostra Prattica non esser' altro che una certa, e determinata forma, ò uero quantità di figure considerate sotto una Breue, la quale stà sottoposta di due maniere al Tempo perfetto, et imperfetto, come si dimostrano in questo Essempio qui appresso notato, et anco come ci dichiara la sua Ottaua. Eccola qui. Ottaua 86 Felice Tempo già che sei la uia della Figura Breu' è l' altr' ancora con te il Melopeo con l' Armonia finisc' il Tempo e ad te sol honora. Perfetto ò imperfetto che se sia sempre la Breue ui sarà signora, mai lasc' il Tempo non sia Guida è scorta che senz' il Tempo ogn' Armonia è morta. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 179; text: Essempio del Tempo perfetto, et imperfetto mediato, e senza medio. Tempo perfetto, imperfetto, mediato, Breue, perfetta, imperfetta] [-<180>-] Discepolo. Mi disse di sopra si ben si ricorda che le perfettioni, et imperfettioni del Genere quantitatiuo, e suno quattro, insino ad hora non si è raggionato altro che di tre; pertanto non mi manca dire alcuna regola della quarta perfettione, et imperfettione? Maestro. Hauete raggione che il restante, è più importante alla Prattica Musica, e per ciò s' auuerti, che da Musici intendentj cosi antichi, come modernj è stato osseruato intorno la Prolatione, la quale la distingono non esser' altro che una quantità di minime applicate ad una Semibreue, e se dimostra di due maniere, col Segno Circolare, e col Segno Semicircolare, una ne hanno detto perfetta, et un' altra imperfetta, quella che procede col Ternario se dice Prolation perfetta, e quella che procede col Binario se dice Prolation' imperfetta, e si segnano nell' Armonie di due maniere cosi O. C. con li due punti, e senza punti cosi .O. C doue sono i Tempi con gli punti in mezo, sarà detta Prolatione perfetta, e doue non sono gli punti sarà detta Prolatione imperfetta per due minime. Si considera medesimamente che sotto la Prolation perfetta la Pausa di Semibreue è ancora perfetta nel ualor di tre minime, è nella Prolation imperfetta per due minime. Si che Discepol mio mira molto bene à quest' ultima regola delle perfettioni, et imperfettioni che [te add. in marg.] sò dire, e dico il uero, che hoggi ui sono alcuni Musici Compositori, che non sanno che cosa sia prolatione perfetta, et imperfetta, e se ne serueno nelle loro compositioni, e questo basta. farò l' Essempio del tutto, et ancora notarò la sua Ottaua per essere necessaria in questo trattato. [-<181>-] Ottaua 87 Con facilità il tutto uò scoprire della Prolation detta perfetta, e 'l Melopeo non può contradire cosi la nostra Musa l' haue detta. Non uò mancar quì appress' ancora dire con la Prolation dett' imperfetta, la Semibreue si deue cantare come nel principio il tempo appare. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 181; text: Essempio della Prolatione perfetta, et imperfetta, Prolatione perfetta, imperfetta, 3 in 3, 2, Tempo imperfetto, perfetto] Diremo ancora che da Musici Compositori si suole usare di scriuere nelle loro Armonie la Prolatione perfetta negli Circoli cosi O. O. Per il che diremo che detti Circoli mentre sono Tempi perfetti, ò mediato, ò nò, in loro si considera che la Breue sia perfetta, nel ualor di tre Semibreuj, et ogni Simibreue nel ualor di tre minime, tanto col Tempo mediato, quanto con quello senza medio. Ecco l' Essempio con la sua Ottaua. Ottaua 88 Fù detto ancor di sopra molto bene di quant' aspett' alla Prolatione, ò sia perfetta, ò nò quel li conuiene come s' è mostrato con raggione Dire qui appresso quello che contiene qui due tempi, e la perfettione, la Breue, e semibreue, è prefetta perch' il punt' opra quello che l' aspetta. [-<182>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 182, 1; text: Essempio della Prolation perfetta in Tempo perfetto, Prolation perfetta in 3, Tempo perfetto, mediato] Si suole scriuer ancora la detta Prolation perfetta nel Semicircolo mediato cosi C. che la Breue si canta imperfetta nel ualor di de semibreui, e la Semibreue si canta perfetta nel ualor di tre minime. Ecco l' Essempio, et anco la sua Ottaua. Ottaua 89. Nell' imperfetto Tempo mediato col punt' in mezo la sua Symfonia la nostra Musa l' haue dimostrato quanto la Semibreue uuol che sia Siche caro Lettor te l' hò imparato di quel ci tocca per la parte mia, in quant' al Tempo poi ciascun' il uede del suo ualor l' essempio ne fà fede. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 182,2; tempo: Essempio della Prolatione perfetta in Tempo imperfetto mediato. Prolatione perfetta in 2, 3 Tempo imperfetto] Mà acciò s' habbia intelligenza del tutto intorno della Prolation perfetta, che si scriue [scriuera add. supra lin.] negli tempi perfetti, et imperfetti, cosi negli [-<183>-] mediati, come senza medio non uò mancar di notar l' Essempio ma primo l' Ottaua, che raggiona di questo fatto. Ottaua 89 Felice Breue, et anco Semibreue la nostra Musa adesso s' è dignata farui perfette, come farsi deui ch' ogn' un di uoi [[stà]] [riman corr. supra lin.] ben' appoggiata. Dalli Tempi perfetti ogn' un riceue l' altra perfettion già stà appoggiata, l' essempio che qui sotto stà notato con facilità il tutt' hà dimostrato. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 183; text: Essempio della Prolation Perfetta in Tempo perfetto, et imperfetto. Prolation perfetta, 3 semibreui, Due semibreui, In tempo perfetto, imperfetto] Discepolo. Uorrei appresso intendere perche all' altre figure ciò è, alla Minima, alla Semiminima, alla Croma, e Semicroma non l' è stato dato segno uariato, come [[a]] habbiamo ueduto dell' altre quattro figure? Maestro. In risposta dico, che gli Musicisti antichi Inuentori della Teorica, e Prattica musica non hanno uoluto darli, ne costituirli altro segno di quello che l' è stato assignato prima che è il Tempo, ò che sia perfetto, ò imperfetto, lo che non è cosi con l' altre quattro figure di sopra [-<184>-] nominate, che la Massima nel Modo maggior perfetto uale tre lunghe, cosi ancora le sue due pause perfette, e nel Modo maggior' imperfetto la Massima uale due longhe, nel Modo minor perfetto la Lunga uale tre breui, et nel [il ante corr.] Modo minor' imperfetto la lunga uale due breui, cosi ancora le due sue pause, purche l' ultima Zifra sia binaria. Si che la Minima, la Semiminima, la Croma, e la Semicroma non ponno hauere Tempo particulare, ma stanno sottoposte al primo Tempo di Sopra nominato, tanto che sia perfetto, quanto imperfetto. Ben uero che la Minima sotto la Prolation perfetta può essere alterate, et è Figura Aggente, e non patiente, ne anco può essere fatta perfetta, come per contrario si fà con la [[Massi]] Massima, per che non può essere alterata, mà può esse perfetta e si causa, perche [[non hà]] sopra di se, non hà figura maggiore [[sopra di se]: Siche come hò detto del Genere quantitatiuo, tutto è stato osseruato da Musici dotti, cosi Antichi, come Modernj. Dico di più, che si bene habbiamo posto la Minima per Figura essentiale, li conuiene detto nome, perche nella Prolation perfetta Opera qualche cosa, che può essere alterata, come dicemmo di sopra. Discepolo. V' hò inteso bene, mà di gratia resoluiteme quest' altro dubbio, perche causa alcuni Professori della Musica uanno dicendo Che la Prolation perfetta signata nel Tempo perfetto si deue chiamar Prolation maggior perfetta, e quella scritta [-<185>-] nel Tempo imperfetto si deue chiamare Prolation minor perfetta? Maestro. In risposta nè dirò alcuna [cosa add. supra lin.], è buona, perciò che questa opinione che tengono alcuni Musici, non è confirmata da tutti Musici per le raggioni [raggio ante corr.] ch' io ui disse un' altra uolta, quanto di raggionò della Emiolia, che questo nome di maggioranza, e minoranza aspetta solamente al Modo maggior, e minor perfetto, et imperfetto, e non al Tempo come dicono questi tali. Siche è necessario lasciare da canto queste dicirie dee Musici poco intendentj, e che sia la uerità, se questi tali leggessero il Gaffurro nel Capitolo 9. della sua Prattica, ò uero nel Lucidario di Pietro Aron nel 2. libro nell' Oppositione .6. in tali luoghi si scuopre la uerità. Discepolo. M' hauete dato sudisfatione intorno al dubbio propostoui, mà se li piace desidero che mi dica se io hò bisogno d' altra Regola per possere comporre qualche uaga harmonia. Maestro. Non uoglio restar di dir il uero sopra la dimanda adesso fattami, per non te far star melanconico, mà perche t' hò detto più uolte che le regole musicali sono infinite, e perciò bisogna che un Principiante come uoi seti, che non lasci di studiare, e di comporre qualche cosa facile, perche la continuatione, e causa dell' augumento, mà perche ultimamente s' è trattato d' alcune regole del Genere Quantitatiuo, sarà molto à proposito trattare appresso delle perfettioni delle figure cantabili, e per cio diremo che sotto il Modo, [-186-] Tempo, e Prolatione accadeno molti accidenti, che à ciascheduna figura di sopra nominata uieni il suo ualore à uariare secondo che è accompagnata con diuersi accidenti, donde, alcune sono state dette Agenti, et alcune Patientj, come poco inante ui raggionai, che la Minima è figura Agente, per causa che essa non può riceuere perfettione alcuna, mà che può fare l' imperfettione all' altre figure denominate, per essere ella minore d' ogni altro ualore, ancor che sia diuisibile in due Semiminime, et in quattro Crome. Ui disse ancora, che la Massima non potea essere alterata, mà potea essere fatta perfetta, e per ciò si chiama Figura Pariente, perche essa essendo la maggiore di tutte l' altre può patire l' imperfettione. Si dice ancora che le tre altre figure essentiali, che sono la Lunga, la Breue, e la Semibreue sono dette figure agenti, e patienti, per causa che esse si possono fare perfette, et imperfette, la Figura perfetta sarà del ualor tanto, quanto tre delle figure che li sono parti propinque, come la Massima perfetta ualerà tre lunghe, la Lunga perfetta ualera tre breui, la Breue perfetta ualerà tre Semibreui, et la Semibre perfetta ualerà tre minime, [-<187>-] Non però tale perfettione di figure seguirà quando una figura sarà posta inante una simile figura bianca, ò nera come se sia, cioè la Massima nel Modo maggior perfetto, la lunga nel modo minor perfetto, la Breue nel Tempo perfetto, e la Semibreue nella prolatione perfetta, e tutto questo è stato ben considerato cosi dagl' Antichi, come da Moderni musici, per ciò che il Simile non può patire mai alcuna imperfettione dal suo simile, quale similmente se considera in due cose che [siano add. supra lin.] uguali, cio è in uirtu, et in potenza, che l' una non si può superare, nè essere superata dall' altra, e s' intenda [intendo ante corr.] rispetto alla Forma, e non al colore, perche la Forma è quella che dà l' essere alla cosa, onde l' essere la figura nera non si gli toglie la sua forma, come per essempio, Uno Huomo che sia nero, non toglie che non sia raggioneuole, et il colore non è altro che Accidente, con tutto che alle uolte sia inseparabile dal soggetto, e nessuna figura può essere fattta imperfetta da una sua maggiore, ma si bene da una sua minore, perche la figura maggiore rispetto alla minore è sempre patiente, e la figura minore rispetto alla maggiore è sempre agente, e quando la figura perfetta è posta [-<188>-] inante le pause della sua dominatione sotto gli segni di perfettione le dette pause operano l' istessa perfettione come le loro propie figure. Si dice ancora, quando si pone una Massima inante di una ligature, di ualor di due lunghe, ò una lunga inante una ligatura di due breui, ò una Breue inante una ligature di due Semibreui, ò una Semibreue inante di due minime, òuero inante le pause equiualente ad esse figure, purche dette pause siano poste in una stessa linea, quelle figure saranno perfette, perciò che tali legature ò pause in tal maniera poste hanno uirtù di unire, mà se dette pause saranno poste separate, all' horà non hà luogo detta Regola. Discepolo Hauete [detto add. supra lin.] bene, et assai, mà si dice che giouano più l' essempi che le parole, per questo mi fauorirà di notarmi l' Essempio di quanto hauete raggionato? Maestro. Lo farò uolentiero, e notarò due essempij, et anco la sua Ottaua. Ottaua 89 Diremo ancor dell' imperfettioni della Massima tien nell' Armonie, ch' è patiente alle perfettioni, et anco Agente con le Melodie. La massim' ancora hà l' addittionj ch' Agente è sol nelle Symfonie, e ques' è uer che spesso l' han prouati gli Cantor dotti quanto l' han contatj. [-<189>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 189,1; text: La prima figura di ciascuno essempio è perfetta] Si possono far perfette le dette figure con ponere il punto à ciascheduna di esse, purche ui siano li segni di perfettione, senza ponere altra ffigura ò pause inante di loro, qui sotto si mostra il suo Essempio, et anco la sua Ottaua che nè dice alcuna cosa di essa materia. Ottaua 90 O quanta gran potenza tien' il Punto che perficere può ogni figura, ma bisogn' in questo far buon conto che gli segni perfetti n' hanno cura. Questo Punto non sà sempre congiunto ch' alle uolte lor fanno congiura, siche n' hò detto quanto nè sò dire che non ci può la Musa contradire. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 189,2; text:Tutte queste ffigure sono perfette per rispetto del Punto] [-<190>-] Possono le sopradette figure maggiori conseguir perfetion sotto l' istessi segni di perfettione, quando ui saranno collocate mzo di loro due ò tre figure minori parti propinque [[cosi ancora]], cosi ancora può essere delle figure, e delle pause poste insieme di uno stesso ualore, e nell' istessa maniera collocate. E quando si poneno tra due figure maggiori cinque figure minori parti propinque, purche ui siano gli segni di perfettione, la prima figura maggiore sarà perfetta, e l' ultima minore alterata. E quando si collocano sei figure minori parti propinque con l' istessi segni di perfettione, la prima figura maggiore sarà perfetta; mà non si altera l' ultima minore, e nè farò l' Essempio con la sua Ottaua. Ottaua 91 Ecco gli Tempi quanto sanno fare e maggiormente quando sò perfetti che spesso lor figur fanno cantare con la perfettione, e coi precettj. Le figure minor fann' alterare quando bisogna ai [[all ante corr.]] loro concettj, à quest' il Melopeo stia sempr' attento accio perfetto sia il suo Concento. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 190; text: La prima figura di ciascuno essempio è perfetta 3, 2] [-<191>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 191; text: La prima figura di ciascuno essempio è perfetta, è l' ultima minore è alterata, 3, 2] Discepolo. Hò considerato tutte le perfettioni che possono consequire le figure maggiori, et ancora l' alterationi delle figure minore, per questo mi saria molto grato appresso di raggionare dell' imperfettioni dell' istesse figure, acciò habbia raguaglio è dell' uno, e dell' altro; mà lo uorrei supplicare che il raggionare fusse breue, e sustantiale, acciò si ouiasse la sua fatica, e guadagno del tempo. Si che potra cominciare, et io lo starò ad ascoltare. [-<192>-] Maestro. È di conuenienza il trattarne, e per ciò state attento à sentire, e perche fù detto intorno delle imperfettioni Essentiali, diremo hora dell' Imperfettioni delle Quattro figure medesimamente essentiali, quali sono la Massima, la Lunga, la Breue, et la Semibreue, et ancora della Minima, come figura principale, e per ciò bisogna auuertire, che la Massima, è considerata figura imperfetta sotto gli Segni di perfettione, quando è nel ualor di due lunghe, la lunga di [due add. supra lin.] breue, la Breue [Breua ante corr.] di due Semibreui, e la Semibreue di due minime; ma tale imperfettione sarà quando dette Quattro figure non saranno accompagnate, con l' accidenti di sopra mostrati. Ben uero, che quella figura che patisce detta imperfettione sarà, quando esse figura sarà maggiore di quella che fà l' imperfettione, e per contrario quella figura che è causa dell' Imperfettione, sarà figura minore. Dunque l' esser' imperfetto si considera di due maniere, prima in quanto al tutto, e poi in quuanto alle parti, in quanto al tutto s' intende quella figura ch' è fatta imperfetta da una sua parte propinqua, è questa è la maggior imperfettione che si, li può dare, che sarà quando una Massima sarà fatta imperfetta da una lunga, la lunga da una Breue, la Breue da una Semibreue, e la Semibreue da una Minima. Secondariamente è quando una Massima, [-<193>-] è fatta imperfetta da una Breue, la Lunga da una Semibreue, la Breue da una Minima, e la Semibreue da una Semiminima, se dice, che dette figure sono fatte imperfette da una parte remota. Dopoi, quand' una Massima è fatta imperfetta da una Semibreue, la lunga da una minuma, la Breue da una Semiminima, la Semibreue da una Croma, all' hora si dice dette figure sono fatte imperfette da una parte più che remota. Finalmente, quando una Massimo è fatta imperfetta da una Minima, la Lunga da una Semiminima, la Breue da una Croma, e la Semibreue da una Semicroma, all' hora se dice, che dette figure sono fatte imperfette da una parte remotissima. S' auuerte di più, che si bene le pause non sono sottoposte all' imperfettioni, per esserno figure agenti, e non patienti non dimeno hanno forza di fare una figura imperfetta. Il medesimo possono operare gli punti, et il Colore cio è la pienezza delle Notule. Discepolo. Io non pensauo mai che il Genere quantitatiuo si stendesse à tante regole fastidiose, et oscure; mà perche me l' hauete dichiarato con tanta facilità me l' hò impresse nella memoria, del che sol mi resta di hauerne del restante essempio. Maestro. Mentre lo chiedete ad me uiene uolunta di notarlo, anzi ci aggiungero la sua Ottaua, che ui darà consolatione. [-<194>- Ottaua 92 Non uò mancar [Lettor' add. supra lin.] ancora dire del' imperfettion delle figure, qui non ci può la Musa contradire si ben ste cose sono tropp' oscure. Mà per uoler questa raggion spedire e quel che' l canta poco se ne cure, e chi patisc' è la Nota maggiore che [et ante corr.] patire la fà la sua minore. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 194; text: La prima figure di ciascuno essempio è imperfetta. 8, 4, 2, 1] [-<195>-] Per conclusione di quanto appartiene al Genere Quantitatiuo non uò mancare di dire alcun' altra regola intorno al Punto, lo quale è una Parte molto necessaria ad essa Musica, e per ciò si deue auuertire che 'l Punto in nostra prattica è considerato di quella maniera come lo diffinisce il Geometra del quale se dice, che non haue parte alcuna, e che sia indiuisibile, ò uero come lo considerano gli Filosofi, che lo dicono Unità, la quale habbia positione; mà nella Musica se diffinisce non esser' altro che una particella, ò quantità, ò uero un minimo Segno che si pone per accidente alle figure cantabili in diuerse maniere, cio è dopo la Figura, ò di sopra, ò uero si ponerà tra di loro, e gli Musici prattici l' hanno considerato di quattro maniere, cioè in quanto che fà perfetto, in quanto che accresce, in quanto che diuide, et in quanto che radoppia le dette figure, e per fare detto Punto quattro officij, come habbiamo detto di sopra, per questa causa l' hanno chiamato di quattro maniere, cioè Punto di perfettione, Punto di accrescimento, Punto di diuisione, et Punto di alteratione, cio è di Raddoppiamento. Dunque il Punto di perfettione sarà quando si pone immediatamente dopo la figura che può essere perfetta sotto gli segni di perfettione, e si fà à fine, acciò si conserua la perfettione di tal figura, come con maggior facilità si può considerare dall' essempio qui appresso notato, et anco dalla sua Ottaua [-<196>] Ottaua 93 Dimmi ò Musa mina ch' haurò da fare per dimstrare la tua gran potenza tu 'l uedi adesso quel ch' hò da trattare fà che [lo add. supra lin.] spiega con ogn' eccellenza. Del primo Punto haurò da demostrare la sua perfettion in tua presenza, quest' è lo Punto di perfettione perfice le figur con gran raggione. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 196; text: Essempio di Punto di Perfettione] Seque il Punto di Accrescimento è sarà quando si pone dopo la figura; che non può altramente esser fatta perfetta, mà che sottoposta a gli segni di perfettione, e tale Punto tanto opera nelle figure legate, quanto nelle sciolte, quest' è il suo Essempio, et anco la sua Ottaua. Ottaua 94 Grand' arte, gran uirtù conosc' ò Musa che di un punto sol fai tu gran cose, anzi che tutt' il Mondo ancora l' usa et io 'l canto in uersi, e non in prose. Ne poss' in questo ritrouarmi scusa essendo cose à si dsiderose, quest' è lo Punto di Accrescimento c' al buon Cantor fà star sempre contento. [-<197>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 197; text: Essempio del Punto di Accrescimento] E Perche siegue da raggionare del Terzo Punto detto de Diuisione, e sarà quando si pone nell' Harmonie tra due figure simili minore, e che siano propinque, e poste tra due figure maggiori sotto gli Segni di Perfettione, quale Punto opera solamente di diuidere, e fare imerfetta la prima, e l' ultima figura maggiore, mà detto Punto non si deue altramente cantare, che opera sol in quanto che diuide, e si segna nel Canto sopra delle due figure minori, e nel luogo dimezo, anzi che detto Punto sepera l' una figura dall' altra delle due figure minori, e l' unisce con le due maggiori. Il medesimo opera il detto Punto quando si pone tra la Pausa che tieni il primo luogo, et una figura che tieni il Secondo. l' essempio è qui sotto notato, e primo la sua Ottaua. Ottaua 94 O quanto sei pietosa Musa mia mentre diuide le figur minori e diuidendo fai gran cortesia, all' altre due figur che son maggiori. Ascoltami te preg' in cortesia ch' in quest' intrico se fan gran rumorj le Pause ancor uonn' i lor talenti accio che tutti restino contentj. [-<198>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 198; text: Essempio del Punto di Diuisione, 2] Il Quarto Punto detto di Alterazione ò uero di Raddoppiamento sarà quando dal Musico si pone innante de due figure minori che hanno poste innante una figura Maggior propinqua, uieni à alterarsi l’ultima figura minore, che si troua innante l’ultima figura Maggiore [maggiore ante corr.], e questo si fà à fine che si nconosca tra esse figure minori se considera il Tempo perfetto; mà bisogna ponere detto Punto di Alteratione nel Tempo precedente, e nel principio del Tempo seguente, e per ciò si chiama Punto di Alteratione, ò uero di Raddopiamento, lo quale si fa, perche hauendo la prima figura raggione di Unità, e la Seconda di Binario, è bene che’l Binario sia posto dopò tale Unità, e mostraremo l’essemio, come se scriue sopra delle figure minorj, poi che non si canta con la sua Ottaua Ottaua 95 Quest’altro Punto tien’ gran’attenzione che le minor figur puo alterare, ma con gli Segni di Perfettione acciò al doppio si possan cantare. Non u’è in questo contradittione la Musa uuol che s’habbi à osseruare il Punto [punto ante corr.] non si canta, mà si pone per dimostrare l’alteratione. [-<199>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 199; text: 8, 4, 2] Discepolo. Con uostra dottrina m’hauete dimostrato queste proportioni, et alterationi del Punte, et me l’hauete spiegate con tanta facilità che ne sono rimasto sodisfatto, per tanto potrà seguitare à ragionare d’altre regole, che sono necessarie per me, mà dicale con quel modo ch’io ne sia capace. Maestro. Accortamente hauete fatto col dimandarmi ch’io ui dica di quelle cose che hauete bisogno, le quali saranno conclusioni di quanto si può osseruare intorno del Modo maggior, e menor perfetto, del Tempo perfetto, e della Prolation perfetta sotto gli Segni di perfettioni. Diremo ancora che si possono fare l’alterationj, e radoppiamenti alle figure minori, e si faranno senz’il Punto in questa maniera cio è quando si poneno due figure minori parti propinque tra due maggiori, all’hora la prima figura maggiore sarà perfetta, e l’ultima minore alterata. Il simile può accadere, quando si poneno due figure minori tra due pause di ualor delle due figure maggiori, ò uero quando si pone appresso le due figure [-<200>-] minori parti propinque una Pausa di ualor della prima figura maggiore, la prima figura maggior sarà perfetta, e l’ultima figura minor sara alterata, E quando si pone tra due figure maggiuri una Pausa della figura minore [minori ante corr.], similmente la prima figura maggiore sarà perfetta, e l’ultima figura minore sarà alterata, e tutto questo può farsi doue solamente s;intromettono gli segni di perfettione, come dicemmo di sopra un’altra uolta, qui appresso si notarà l’esempio con la sua Ottaua. Ottaua 96 Ecco li tempi quanto sanno fare E maggiormente quando son perfettj, spesso le lor figur fanno Cantare con la perfettion, e coi precettj. Le figure minor fann’alterare quando bisogna à i loro Concetti, à quest’il Melopeo stia sempr’attento accio perfetto sia il suo Concento. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 200; text: La prima figura di ciascuno Essempio è perfetta, e la seconda delle due minori è alterata. 3, 2] [-<201>-] Discepolo. Per quanto hò inteso per regola, et uisto per essempio posso giudicare che il tutto hò capito, mà con tutto questo mi presoppono hauer bisogno d’alcun’altra Regola essentiale, per il che Dolcissimo mio Maestro, se li pare ch’io dica la uerità per sua cortesia non manchi di fauorime, che sarò uolentieri per ascoltarlo. Maestro. Insino ad hora Discepol mio credo che poco più ò meno della metà del Corso della Prattica di musica siamo gionti; mà per che sei curioso nel dimandarmi, uòspedirmi quanto prima, e per cio bisogna auuertire che appresso habbi cognitione delli Toni, con li quali si formano le Compositioni harmoniche, e senza saper questo non può uenire ad un termine perfetto. Dunque gli Toni, ò uer Modi cosi detti dagli Antichi musici li principali non sono più di Otto, benuero che da Moderni si tieni che sieno Dodici, della quale Opinione da me n’è stato [[è stato]] risposto, come chiaramente si può uedere, nel 2. libro della mia Prattica posta in Stampa, però non mi stenderò più oltra à discorrere sopra di detta materia: mà ne diro perhora quel tanto che ui fà bisogno per la Compositione di più uoci, lasciando di raggionare delli Toni Ecclesiastici. Dunque mentre gli Toni sono Otto cominciaremo à raggionar dal Primo. E perche il Primo Tono comincia, e si forma dalla Chorda di D sol re graue insino alla Chorda di D la sol re acuto sua Ottaua, e tutto il suo corpo passa per una Quinta, e per una Quarta cosi ascendendo come discendendo [-<202>-] se se dice Tono Autentico per causa che esso è formato con la Quarta di sopra, come per contrario uedemo che’l Secondo Tono si forma dall’istessa Chorda di D sol re graue, tutta uolta esso haue la Quarta di sotto, e la Quinta di sopra, e per cio da Musici uiene detto Tono Placale, mà ambi dui toni si formano da una Quinta, e da una Quarta cosi ascendendo come discendendo. Di più diremo che cosi il Primo Tono, come il Secondo si formano, con la prima specie del Diapente, e con la prima specie del Diatesseron, che Diapente uuol dire Quinta, e Diatesseron uuol dire Quarta. Il Terzo Tono si forma dalla Chorda di E lami graue, et ascende per una Ottaua in sino à E la mi acuto, che contieni medesimamente una Quinta, et una Quarta,e se dice, Tono Autentico per la medesima raggione di sopra che haue la Quarta di sopra, cio è dalla Chorda di [sqb] fa [sqb] mi insino à E la mi acuto. Il Quarto Tono per essere composto con la medesima Quinta con la qual n’è stato composto il Terzo Tono suo autentico; mà il quarto perche è composto con la Quarta di sotto se dice tono placale, come s’è detto [del add. supra lin.] Secondo Tono. Dico ancora che cosi il Terzo Tono, com’il Quarto sono stati formati dalla Seconda spetie del Diapente, e dalla Seconda Specie del [-<203>-]Diatesseron. Il Quinto Tono siforma dalla Chorda di F faut graue ascendendo per una Ottaua insino alla Chorda di F faut, per essere autentico, perch' è formato con la Quarta di sopra, [[e]] con la Quinta di sotto. Et il Sesto Tono si bene [bena ante corr.] si forma con la medesima quinta, perche è placale si forma con la Quarta di sotto, cio è da F faut graue insino à Cfaut primo. Questo Quinto, e Sesto Tono si formano dalla Terza specie del Diapente, et dalla Terza specie del Diatesseron. Finalmente diciamo che 'l Settimo Tono si troua la sua forma dalla Chorda di G sol re ut acuto ascenendo per una Ottaua insino alla Chorda [di add. supra lin.] G sol re ut sopracuto, e se dice Autentico per hauere la Quarta di sopra, cio è dalla Chorda D la sol re acuto insino à quella di G sol re ut sopracuto, et l' Ottauo Tono sa sua Forma si troua nell' istessa Chorda di G sol re ut acuto, mà perche è placale la sua Quarta si troua da G sol reut acuto, discendendo on la sua Quarta alla Chorda di D sol re graue. Dico di più che quando dal Compositore si componeno l' harmonie di più uoci deue terminarle in quella Chorda doue hanno il principio le loro Ottaue, purche non ui sia Seconda parte nell' harmonie che fanno. Questo Settimo, et Ottauo Tono sono stati formati dalla Quarta specie del Diapente, e dalla prima Specie del Diatesseron. Si che Discepol mio t' hò fatto [il tutto add. supra lin.] intendere con facilità, [-<204>-] e con breui parole; mà accio s' intenda meglio la formatione di tutti detti Otto Toni naturali uò notarne un' Essempio qui appresso, mà prima la sua Ottaua, laquale ne tratta alcuna cosa di frutto. Ottaua 97 Ò grand' error han fatto i melopei che son di opinione che gli Toni dodici sian mà questo sol uorei che si dicesse con uere raggionj. Gli Ton son' Otto, ne Sette, ne Si perche li Quattro han nomi dissoni, la Santa Chiesa sempre codi hà detto cosi dic' io parlando con rispetto. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 204; text: Essempio dell' Otto Toni naturalj, Primo, Secondo, Terzo, Quarto, Quinto, Sesto, Settimo, Ottauo Tono, Autentico, Placale] Discepolo. Non si puo negare Dolcissimo Maestro che con breuità m' hauete dato ad intendere la Forma de Toni, dalla quale chiaramente hò ueduto che 'l numero di essi non possano essere più delli Otto, atteso m' hauete detto che le spetie di essi sono quattro specie di quinte, e tre specie di quarte, peril che mentre le specie sono solamente questi è uero quanto da uoi n' e stato detto? Maestro. Anzi Discepol mio, che appresso uoglio che sappi che quest' altra Forma di Toni detti Toni Trasportati, [[ò Acquisiti]] [ò uero Acquisitj corr. supra lin.] si uederà con più raggione che non possono essere più di Otto, li quali saranno scriti con l' Accidente del b molle, e si trasportano da Musici una Quarta più altra, ò uero una Quinta più sotto, e sono formati con l' istesse quattro quinte, e tre quarte come gli naturali di sopra mostrati, et ancora con l' istesse specie, e ne faró di quest' ancora l' Essempio; mà prima sarà scritta la sua Ottaua, che ne tratta di quanto fatto. Ottaua 98 O Saggio Tolomeo come sapesti trouar di nostra Musa le raggioni ch' il b molle al System' aggiungesti per fare uariare le Canzoni. Con altri nomi gli Toni ponesti con le tue dott' e bell' inuentionj, si che di poi son stati chiamati col nome d' acquisiti, ò Trasportatj [-<206>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 206; text: Essempio degl' Otto Toni Trasportatj, ò uero acquisiti, Primo, Secondo, Terzo, Quarto, Quinto, Sesto, Settimo, Ottauo Tono, Autentico, G sol re ut, A la mi re, B fa, C sol fa ut] Discepolo. Chiaramente conosco car Maestro che questa Prattica musica, nasce dalla Musica Speculatiua, perche le sue raggionj sono guernate per uia di Theorica, la quale non si discosta dal uero, per tanto uoglio ricordarlo se ui è alcun' altra Regola che esso conosca che ne hò bisogno, non mi manca di fauerirmi, ch' io non mancarò con la solita ubidienza stare ad ascoltarlo. Maestro. Uò rispondere adesso di quello che m' haue accindato, che (Theorici, [[uero]] est considerare, Prattici uero essercere) e non è dubbio che quanto di buono tiene la Musica prattica, tutto [-<207>-] dependa dalla Musica Specolatiua chiamata Theorica, e per ciò con questa occasione non uò mancare di trattare appresso alcune raggioni delli Toni Chromatici, tanto più conuieni dirne alcuna cosa che al tempo d' hoggi è usato il comporre l' harmonie Chromatiche, è questo non si puo fare se non si passa per la formatione delli Toni di [del ante corr.] esso Genere Cromatico. Dunque gli Toni di questo Genere si formano ne i luoghi dell' istesse chordi naturali, però con segnarci in quelle l' accidenti de [sqb] quatri ò de Semitoni, o di b molli, mà si scriueno ne i luoghi delle Chorde naturali, che uieneno l' harmonie trasportate [trasformate ante corr.], e questi Tonj saranno composti del Genere Chromatico, perche questa parola (Chroma) in Greco, uuole denotare trasfiguratione di figure, come propriamente è l' officio di questo Genere. Discepolo. Ueramente, che questo Ragionamento che hora mi fate, oltre che mi pare che sia necessario; mà dico che è una delle Regole principali di questa Musica, però non lasci seguire il suo ragionare ch' io starò con molta attentione ad ascoltarlo. Maestro. Non mancarò di farlo del che spero con breuita spedirmi, e per ciò è d' auuertire che detti Toni Cromatici sono medesimamente Otto li principali, quattro Autentici, e quattro Placali, e si formano accidentalmente. Il Primo, et il Secondo si trouano nella corda di D sol re graue, con la sua Quinta, e la sua [-<208>-] Quarta accidentalj [accidentale ante corr.], lequali giont' insieme formano il Primo, e Secondo Tono Cromatico. Il Terzo, et il Quarto si trouano medesimamente per accidente della Chorda di E lami graue, il Quinto, e 'l Sesto si formano dell' istessa maniera per accidente. mà nella Chorda di f faut graue, et il Settimo, e l' Ottauo seguita l' istesso [estesso ante corr.] ordine, con l' aggiungere l' accidenti necessarij per formarli del Geno Cromatico cosi le Quinte, come le Quarte, mà nella Chorda di G sol re ut Cromatico. Si fomrano ancora detti Otto Toni, con le quattro Quinte, e tre quarte, come habbiamo ueduto da primo. Dico ancora che questi Otto Toni Cromatici, quattro ne sono Autentici, e quattro ne sono placali, e se dicono Autentici, cio è il Primo, Terzo, Quinto, et Settimo, perche loro uieneno formati con la Quarta di sopra, et il Secondo [Seconda ante corr.]. Quarto, sesto, et Ottauo [Ottaua ante corr.], uieneno formati con la Quarta di sotto, e per ciò se dicono placali. Auuertendo di più che quando si adoperano questi Otto toni nelle Compositioni harmoniche che le loro finali si deueno fare in quella Chorda doue hanno hauuto il principio il suo Concento, ò sia harmonico, ò che sia composto di Canto fermo, per che cosi conuieni, et in questo osseruando non sifa errore, per essere legge stabilita da dotti Musici, cosi dagli Antichi come Modernj [-<209>-] Discepolo. Resto admirato dotto mio Maestro come è possibile cche si possano fare queste terminationi in altri luogghi di quellj che sono naturali ò di quelli [che add. supra lin.] sono trasportati? Maestro. Se mi concedete il tempo rispondarò à quanto fia necessario intorno al cubbio, non stante che sia diffficile. Dico, che il terminare l' harmonie composte di questo Genere cromatico, quando il Principiante Compositore si troua nel uoler finire il suo Concento, potrà farlo facilmente con seruirse di quelle chorde che sono buone, et atte à tale effetto, perche ui sono i luoghi di tutte le corde della Mano Cromatica, cosi del b molle, come di [sqb] quatrj, e di Semituoni. Discepolo. Oime ch' io resto fuor da me stesso il sentir questa nuoua forma di comporre, e tanto più mi par noua ch' io ueggio che 'l uariare di queste corde non si troua in nessuno strumento harmonico, cio è di quelli che comunemente si usano, cosi flatibili, cosi [come ante corr.] di corde di neruo, [[come]] ò d' acciaio. Maestro. Senti, e non te ramaricare Discepolo che hora te dirò come si possono cantare, e sonar queste tali harmonie, e se non m' inganna la memoria dirò che in questa nostra Città di Napoli ui ni sono fatti con giunta de tasti cromatichi, li quali sono buoni, et atti per sonare queste armonie [che sono li Cimbali à tre ordini add in marg.]. Dirò di più [- <210>-] che ui sono altri strumenti di corde, come Lauti, Arcilauti, Teorbie Lire, et altri simili che sono atti à questo effetto, e quando ne uorrete farne ispirienza, hauerete buona comodità, tanto piu che ui sono Sonatori eccellenti che potranno dare sodisfatione à qualunque desia sentirlo. Si che non ui sarà difficoltà di non potersi usare tali harmonie Discepolo. Me l' hauete dichiarate queste raggioni con facilita, mi manca solo del tutto hauerne un poco di essempio. Maestro. Lo dimostrarò, mà non può farsi con poche notule perche hà bisogno che si nota tutto il Corpo degl' Otto Toni, e primo si notarà [notare ante corr.] quello incitato di [sqb] quatri, e Semitoni, perche ambedui operano l' istesso effetto, ui aggiungerò ancora la sua Ottaua, che ueramente ne hauerà maggior sadisfatione di questa, che dell' altre passate. Ottaua 99 Quanto sei dotta ò dolcissima Musa mia che tien del Croma gran forza è uigore, che fai mutar la dolce Symfonia in nero, in bianco, ò uer d' altro colore. Quest' è la gran uirtù quest' è la uia che mostri [[tu]] [sempre tu corr. supra lin.] con uero amore, in quest' essempio si conosc' il tutto che d' un niente ne fai raccorr' il frutto. [-<211->] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 211; text: Essempio dell' Otto Toni Cromatici incitati per [sqb] quatri e Semituonj, Primo, Secondo, Terzo, Quarto, Quinto, Sesto, Settimo, Ottauo Tono, Autentico, D sol re Cromatico, E la mi Cromatico, F faut Cromatico, G sol reut Cromatico] Discepolo. Già che mi sono essemplato nel sopradetto Essemplo, e considerati che tutte le chorde delle quinte, e delle quarte sono trasportate di un Semitono più alto, le quali si ritrouano inal altri luoghi del loro naturale, per il che credo che quando componerò alcuna Armonia sotto questo Genere sarò necessitato di far caminare tutte le partiche cantano con l' istess' ordine, e si ben ad me pare cosa difficile il saperle ordinare, tutta uolta spero con la lunga prattica fare alcuno frutto, per ciò potrà passare inante d' altre cose necessarie. [-<212>-] Mi piace che siate fatto capace di quanto s' è trattato di sopra, la qual cosa mi dà occasione de dimostraui ancora, come si osserua nel uolere comporre un' harmonia dell' istesso Genere Cromatico mà col b molle, e per ciò state auuertente, che uolendo mostrare la forma di tutti l' Otto Toni Cromatici incitati per b molle bisogna Considerare che mentre il b molle procede per tutte le sue sei chorde che si hà da cantare nel suo luogo fà, chiaro stà, che uolendosi formare il primo, et Secondo Tono nel luogo doue si dice fa, sarà necessario che il fa diuenta re, e cosi in questo modo uiene chiaramente à dimostrarsi, che tutti gl' Otto Toni si hanno da formare per accidente, e ch' il Fa diuenta re, e cosi potrassi formate tutti li Otto Toni incitati per bmolle, e per esser breue uò notarli il suo Essempio, mà che preceda la sua Ottaua, che tratta dell' istessa cosa. assicurando il Lettore che hauerà maggior sodisfatione nel leggere la detta Ottaua, che forsi nell' Essaminare l' Essempio. Ottaua 100 Dissi di sopra se non faccio errore che tu dolce mia Musa ben sai fare, che del tuo pia se ne fà rumore già lo dimostri con il buon' oprare Si che te priego mostr' il tuo uigore per che lo sò che tu lo sai 'mparare, ponn' alli Toni l' accidenti tuoi ch' all' harmonie farai quel che tu uuoj. [-<213>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 213; text: Essempio dell' Otto Toni [nini ante corr.] naturalj, Primo, Secondo, Terzo, Quarto, Quinto, Sesto, Settimo, Ottauo Tono, Autentico, D sol re, E la mi, F fa ut, G sol re ut] Discepolo. Ringratio il Signore che hora sono ridotto ad un termine, che hò capito questo Trattato del Genere Cromatico, e spero di saperlo usare per l' auuenire. Si chhe dolcissimo mio Maestro se cosi li piace potrà seguitare il suo raggionamento e discorre dell' altre regole che mi bisognano, mà il tutto sia detto con umiltà, per ciò che conoscendo la sua amoreuolezza m' ha dato animo ch' io li dimanda molte cose di quest' harmonica facultà, però sempre con rispetto. [-<214>-] Maestro. Non posso hauer maggior consolatione Discepo mio se non quando cominci à parlar con me, con il nominare, e ringratiare il nome del buon Giesu, assicurandoti che all' hora mi cresc' il desio di discorre più a lungo di questa Prattica musica, e per cio st' auuertente ch' adesso uò con questo Discorso [Discor ante corr.] farte capace di quanto hauerai necessario [intorno add. supra lin.] le pause, le quali sono Ottto, cio è Pausa di Massima, di Lunga, di Breue, di Semibre, di Minima, di Semiminima, di Croma, e di Semicroma non però tutte saranno nel ualore delle lorofigure, cio è la Pausa della Massima se numera due pause di lunga, quattro pause di Breue, et otto pause di Semibreuj, e quel che siegue. La Pausa della Lunga si numera quanto due pause di Breue, quattro pause di Smibreui, et otto pause di Minime. La Pausa della Breue si numera quanto due pause di Semibreui, quattro pause di minime, et otto pause di Semiminime. La Pausa della Semibreue si numera quanto due pause di minime, quattro pause di semiminime, et otto pause di croma. la Pausa della Minima se numera quanto due pause di semiminime, quattro pause di croma, et otto pause di Semicrome e questo è quando dette pause cio è la Pausa della Massima, della Lunga, della Breue, e della Semibreue non stanno sotto poste a li segni di perfettione, per che all' hora la Pausa della Massima perfetta si numera per dodici Semibreui, quella della Lunga perfetta per sei Semibreui, quella della [-<215>-] Breue [perfetta add. supra lin.] per tre semibreui, quella [della add. supra lin.] Semibreue [perfetta add. supra lin.] per tre minime, e cosi in questo modo se numerano le dette pause. Discepolo. Fermasi Carissimo mio maestro, perciò che prima che dia fine al suo Raggionamento desidero mi dia contezza per che causa dicesi ella Prattica uostra posta in Stampa che le pause non sono più di Sette, et adesso me ne hauete numerato Otto? Maestro. Già per conclusione di quanto si è trattato nel nostro Discorso, hauete fatto accortamente il dimandarmi di questo fatto, auuertendolo, che non da tutti Prattici Musici è stato inteso, ne considerato la causa perchè; te fò à sapere, che gl' Antichi Musici non uolsero assegnare la Pausa alla massima, perche non ui era luogo che fusse bastante à far conoscere la Quantità che era necessaria à detta Massima, come chiaramente nelle cinque righe del Cnato figurato si può da ciascheduno bene considerare, e che sia la uerità, la Pausa della lunga occupa tre righe, quella della Breue ne occupa due righa, quella della Semibreue una: di modo che hauendosi da signare la Pausa della Massima [perfetta corr. supra lin.] [imperfetta add. supra lin. ante corr.] sarebbe necessario [-<216>-] di signarla che occupasse tutte le cinque righa del Canto figurato, et in questa maniera mostrarebbe tal Segno un finale della Cantilena. Si che signano due pause di Longa per la ualuta della Massima, quand' è perfetta occupa quattro righe, [e quando è imperfetta ne occupa tre. add. in marg.] Discepolo. Dottamente ui siete portato con queste raggionj e ueramente la sua opinione è probabile, e senza contradittione, e non sol dà me è stata approbbata, mà da altri della professione. Si che bastarà hauerne un poco d' essempio per mia intellegenza. Maestro Non sarò ingrato di notarlo, e non lasciarò di notarci la sua Ottaua che darà sodisfatione à chi legge. Ottaua 10j Conuien c' hormai nel fin s' habb' à trattare delle figur' ommisse cosi dette, dal Dotto Melopeo senza fallare che son le Pause, e non son più di Sette. La Massima n' hà per contare per che la Musa ci l' hau' interdette, cosi la Musa uuol, cosi comanda quando lo uuol in presto la dimanda. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 216-217; text: Essempio di tutte le Pause, Pausa di massima, Di lunga., Di breue., di Semibreue., di Minima, Pausa di Semiminima., di Croma., di Semicroma] [-<217>-] Discepolo. Già che m' accendastiuo di sopra che ui sono nella Prattica musica altre pause, che si numerano d' un' altra maniera, mi sari grato darmi contezza di ese. Maestro. Hora mi farò intendere, e le dico che suole accadere, che nell' Harmonie doue sono li segni delle perfettioni, eche in quelle sarà necessario mostrare le perfettioni cosi con le figure di notule, come cosi le pause, all' hora bisogna ch' il Compositore del Concento signare due Uirgole di pause che occupano quattro Righa [Righe ante corr.] cosi nel Modo maggior perfetto, come nel Modo minor perfettto. Siche non ui è
altra maniera di pause, per il che diremo che per questa causa gli Musici cosi Antichi, come Moderni non hanno trouato altri modi di signare [le sue pause add. supra lin.] alla Massima, come con più chiarezza si può ueder nel sotto notato Essempio. [-<218>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 218; text: Pausa di Massima perfetta, Di lunga perfetta, Di Breue perfetta, Di Semibreue perfetta] Discepolo. Con facilità m' hauete dimostrato il tutto intorno delle Pause; mà dicami di gratia resta altro da dirmi? Maestro. Per chiudere il nostro Discorso diremo alcune raggioni delle Pause indiciali, le quali si scriueno nell' Harmonie sotto gli Segni di perfettione, quali mostrano, e dando segno di far perfette le Quattro figure essentiali, cioè la Massima, la Lunga, la Breue, e la Semibreue, mà non si numerano, e se scriueno inante delli Tempi, e quando si scriueno dopò lj [il ante corr.] Tempj [Tempo ante corr.] dette pause si numerano, e mostrano la loro perfettione. Ecco il loro Essempio, con la sua Ottaua che ne tratta alcuna cosa di esse pause indiciali. Ottaua 102 O Dotta Musa già conuien ch' io dica del tuo ualor della perfetione della tua legge al Mondo tanto antica e delle pause la protettione. Sò che di tutte sei cotanto amica, e del Cantor che canta con raggione, le pause dunque sono essentiali dell' Armonie, et anco Inditiali. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 219; text:Essempio delle Pause Indiciali, Che non si numerano Che si numerano] Finalmente deue auuertire il Pruncipiante Compositore quando si uuole seruire delle sopratte pause, e per dimostrare la perfettione alle loro figure, maggiormente alla figura della Breue, e della Semibreue deue scriuere le due pause di Semibreui in Una istessa Riga, cosi ancora uolendo che la Semibreue sia perfetta con la prolation perfetta, per ciò che si sono poste le dette due pause seperate in due righe non può seguire tale perfettione, e cosi uuole la sua Regola, et è osseruata da tutti Musici intendenti L' Essempio è notato di sopra, del che non si dirà altro. per il che Discepol mio statti pur allegramente che hora te dò licenza di comporre l' harmonie à tuo bell' aggio; mà auuerti non lasciare di farci studio, e leggi continuamente altri Libri de dotti Musici, che l' assicuro che sarai annouerato con l' altri buoni che si dilettano di questa Uirtù, e del tutto mi scuso, che se l' essempi miei et anco l regle non sono stati, detti, e posti con quella Eloquenza [-<220>-], e dottrina che conueniua à tal soggetto, sò certo che non sol da noi che mi siete stato Discepolo, mà da altri di sano giudicio se si considera alle mie fatiche, che si non merito lode, ne meno tra gl' altri dottj di tal Scenza tenuto in preggio, starò sicuro che la gentilezza di tutti, più tosto sarò amato, che odiato, Imperoche è di conuenienza che siano amati quelli che insegnano le uirtù, e perche nel fine del nostro Discorso s' è detto delle pause, per ciò daremo fine, e faremo pausa [del tutto. corr. in marg.] [[al raggionare. mà meglio da queste due Ottaue si può comprendere il fine del nostro Discorso _ _ _ _ .] [si che M [m ante corr.] add. in marg.] Ottaua 103 Ringratio il Sommo Dio gentil Lettore che della Musa m' hà donato Luce, che quant' hò detto tutt' è senz' errore è in ogni mio uoler m' è stato Duce. Hor dunque studia tu con uero amore c' ogni cos' a buon frutto si produce, quest' osseruat' [osseruato ante corr.] [hò corr. supra lin.] io, questo [[tu']] [s' corr. supra lin.] osserua Se uoi che 'l sauer tuo si conserua. Ottaua 104 Horsu facciamo fin Discepol mio c' hormai è tempo di ci [[ar]] riposare [repostare ante corr.] Ascolta pur si uuoi quel che dic' io perche trattato [tratto ante corr.] s' è dello pausare. Bisogna render grati' al Sommo Dio che n' hà [ne ante corr.] fatto del tutto raggionare Uniti dunqu' insiemi è di buon core rendiamo gratie à Christo Redentore.
Title: Dialogo Harmonico
Editor: Massimo Redaelli
Source: Bologna, Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, MS C. 131, 1- 220 [Page numbers are given in accordance with the ones marked by Cerreto himself on each page of the treatise proper up until page 20 and continued thereafter. Roman numerals have been supplied for the first page and the Proemio.] [-<i>-] Iesus Hominum Saluator. Dialogo Harmonico. Oue si tratta con un sol Raggionamento di tutte le regole del Contrappunto che si fa sopra Canto Fermo, et sopra Canto Figurato, et anco della Compositione di piu uoci, de Canoni, delle Proportionj, et d' altre cose essentiali ad essa Prattica Musica. Fatto tra il Maestro, et suo Discepolo per Scipione Cerreto Napolitano. Moderata Durant. Musica est discordia concors. [-<ii>-] Il Cerreto al Lettore Lettor gentil à che mirando stai non mirar più, ma leggi assortamente di quel che tratta il Libro che sarai Saggio Melopeo, e intelligente. Et auuerti che si tu questo farai e che capisce il tutto facilmente te fò sicuro, et te ne dò la fede che presto sarai posto il alta sede Il Lettor al Cerreto O Saggio Melopeo chi potrà mai esser della tua Musa intelligente senza gran studio, e con fatica assai perch' il ricerca l' opra certamente. Dico di più, e certo lo uedrai che mai io mancarò d' esser frequente, perche tu detto m' hai, e data fede [[chi ben sà [[sta]] uirtù ch' in alto sede]] che viuo, è già, chi, tal virtù possiede. [-<iii>-] È Cosa certa, che hauendo il Sommo Dio creato il primo nostro Padre Adamo, che lo formò d' ogni bellezza, et perfettione, dotandolo di tutte le uirtù, et scienza: Imperoche hebbe principalmente la Scienza infusa di tutte le cose essentiali, et conosceua molto bene la uirtù dell' herbe, delle pietre, et de i frutti che faceuano per conseruatione di lui stesso, et della sua generatione, et questo andando di uno et un' altro insino al Diluuio. Per il che diremo, che dopò che si persero tutte queste prime prerrogatiue, sono state acquistate in progresso di tempo da Posteri con grandissima fatica, et stento, lequali cose con la lunga prattica l' hanno posto in uso, come chiaramente hoggi si uede intorno la Musical Scienza, et la sua Prattica, del che ne fanno testimonianza diuersi Libri posti in Stampa di tanti dotti Musici, [[et]]] Teorici, et Prattici, come si legge di [Lamech]] Iubal figliuolo di Lamech [[c]] che fù il primo che essercitò la Musica del Canto, et del Suono per uia della natura, mà non fù cosi di Pittagora Filosofo, et Astrologo, che trouò l' interualli musici per uia de martelli. Tolomeo poi can la sua Theorica aggiunsi il Tetrachordo Synemmenon al Sustema Greco. Aristosseno con la sua capricciosa opinione operò, et posi in uso l' interualli del Genere Enarmonico. Didimo facendo poco conto del Genere Cromatico, et dell' harmonio uolse seruirse solamente del Genere Diatonico; mà Boetio Seuerino, et Franchino Gaffurio loro posteri nè hanno dimostrato [-<iv>-] la uerita di tutta la Musica, et che sia la uerità altri Musici che ne hanno trattato dopo di loro, hanno abbracciato, et seguito la loro opinione, quali sono il Toscanelli, il Zarlino, et altri; per non essere lungo non se ne fà mentione. Pertanto dico che hora hauendo questa opinione, anzi questa occasione di ritornare à trattare delle raggioni della Musica, et del Contraponto con breuissime, et facili resposte date dal Maestro al Discepolo à modo di Dialogo, et questo non già in lingua tosca, perche essendo il parlar mio Napolitano, m' apparso ispidiente seruirmi di questa semplice, et materna lingua, in questa Terza Opera, com' altre uolte hò fatto nell' altre opere mie poste in Stampa, quali sono la Prattica Musicale, et l' Arbore Musicale, che ambedue hanno trattato medesimamente della Musica. Siche per non essere più lungo raccomando questo mio Trattato all' Onnipotente Dio fattore, et Creatore del tutto, et non uò mancare di notarui qui appresso una Ottaua, nella quale si dichiara chi fù il Primo che essercitò la Musica. .1. Ottaua E ben chi leggi appresso ch' io li conti Chi fù dell' interualli il primo Autore, io lo dirò, e con raggioni pronti Che fù Iubal il primo Cantatore. La Genesi l' affirma, e lo racconti E l' è pur uero, et io non faccio error: [[e se]] [pur chi corr. supra lin.] nol crede cerca p' altra uia, così [[la]] [si corr. supra lin.] trouarà che n' è buggia. [-1-] Dialogo harmonico, Oue si tratta con un Solo Raggionamento di tutte le regole del Contrapunto, che si fà Sopra Canto fermo, et sopra Canto figurato. della Compositione di più uoci, de Canoni, delle Proportionj, et d' altre cose essentiali a essa Musica. Io per non uoler defraudare l' eccellenza della Musica, della quale ne hò fatto professione dal principio della mia giouentù insino à quest' hora, che sono gionto all' età di anni Ottanta; et perche per gratia del mio Creatore che m' hà dato tempo, et forza tale, che possa ancora scriuere per utile commune delli Giouani curiosi che desiderano hauer cognitione di questa Uirtù, mi son contentato di ritornare à scriuer il presente Dialogo con l' occasione di una richiesta fattami da un nuouo Discepolo (dico nuouo) percioche li mesi passati mi fù tolto nascostamente il simile Trattato in Dialogo, et questo fù mentre nella mia Cademia si cantauano alcuni miei componimenti harmonici, nella quale ui erano molti moderni Musici, et altri della professione, mà buon prode li faccia chi mel' ha tolto, forsi ne hauea bisogno siche per non essermi insino à quest' hora stato restituito, et [-2-] per far conoscere al Mondo che dopò la mia morte uscisse fuor della Stampa sotto il nome d' alcun' altro Autore m' hà spinto la uoluntà ch' io ritornasse di nuouo à comporlo, tanto maggiormente hauendo quest' altra occasione di questo nuouo Discepolo, che li suoi prieghi hanno hauto tanta forza in me, che m' hanno ridutto ch' io tornasse à pigliar questo peso. Horsù Discepol mio poi che hoggi siete uenuto da me per uoler intendere, et imparar le raggioni, et difficoltà che u' impidiscono à non capir di questa Scienza musicale, proponeteli allegramente che io fauorito dalla diuina gratia con facilità, et chiarezza ui farò capace d' ogni cosa. Discepolo. Prima ch' io comincia á dimandarli quello che uoleuo da uoi intendere ui dirò solamente due paroli. la prima é che mi dispiace molto hauendo inteso la perdita del uostro Dialogo ma [più add. supra lin.] a me pensando che la detta Opera era ouiamente della mia fatica, et guadagno di tempo, mà poscia considerando una tal cosa, mi fà star di buono animo, et contento, ch' io auanzarò qualche cosa di buono, che forse in quell' altro Dialogo no u' era? Si che car Signor Maestro lasciate ui priego tanta tristezza d' animo, et Melanconia, et ascoltami con allegro animo à tutto quello ch' io son adesso per dimandarli? Maestro. Certamente Discepol mio resto consolato, con queste uoste di lei parole, et fossi per dirli cosi, hauete indouinato, [-3-] percioche all' hora che m' accorsi del libro person er il mio pensiero uolerci aggiungere un' altro Trattato de Proportioni et altre cose necessarie à detta Prattica Musica. horsù gia io mi son quietato seguitate pur à dimandarmi questo che desidera intendere, perchioche à me sarà caro di sentirlo. Discepolo. Poiche cosi uuole, et cosi comanda, io uo scoprirli ch' io desidero sapere le uere regole di fare un Contraponto sopra Canto fermo, et poscia di quello che stà [si ante corr.] sopra Canto figurato perche appresso me fauorirà di trattare dell' altre regole più graui, si intorno la Compositione di più uoci, come anco di quanto mi bisogna per ridurme à qualche perfettione Maestro Horsù accorto mio Discepolo la uostra dimanda è molto bellissima, et necessaria per un Principiante per saper far Contraponto si intorno del Canto fermo, come ancora sopra al Canto figurato, e necessario hauer cognitione delle Consonanze, et dissonanze, che si dicono Consonanze semplici, et si dicono cosi perche loro nascono da loro stessi, senz' altro numero, come dal seguente essempio, et dalla sua Ottaua più facilmente s' intenderà. Seconda Ottaua Dirò qui appresso, e non uò più tardare di raggionare delle Consonanze, quali son Quattro, e sempre nel cantare rendon dolcezza, e non le dissonanze. Ma se l' accoppi poi co 'l buon oprare saran più dolci tali mescolanze, E quest' è uero, e fanni poi la proua che' l buon' oprar' assai piu molto gioua. [-4-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 4,1; text: Essempio delle prime Consonanze dette semplici.Terza, Quinta, Sesta, Ottaua] Ui sono ancora tre prime Dissonanze semplici, che anco loro sono necessarie per far gli Contraponti, et l' altre Compositioni harmoniche, et sono queste ciò è Seconda, Quarta, et Settima, et si dicono semplici, perche non nascono da altro numero mà da questa seguente Ottaua, et Essempio si dimostra il tutto Terza Ottaua Se acerti gia Lettor' accorto, e caro quali, e quante son le Consonanze [dissonanze ante corr.] Non uò qui appresso dimostrarmi auaro di non trattare delle Dissonanze. E si be queste hanno dell' amaro ponn' esser dolci con le mescolanze, Quest' è l' essempio com' appresso uedi che sono Tre, che sò che tu m' il credi. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 4,2; text: Essempio delle primo Dissonanze dette semplici Seconda, Quarta, Settima] [-5-] Discepolo. Io mi credeuo che questa Prattica del Contraponto fusse difficilissima, mà dalla Regola datami di sopra ueggio che me l' hauete fatta intendere in un battito d' occhi, che ueramente un Risposte ch' à dire il uero ne sono rimasto contento; mà di gratia passate più inante à dire del resto? Maestro. Pian Piano figliuolo mio ch' appresso te faro intendere più cose importanti? Hor senti, Dico che da queste prime Consonanze, et prime Dissonanze semplici ne deriuano l' altre Consonanze, et Dissonanze dette da Musici Consonanze, et dissonanze composte, et lo dicono cosi, perche si formano quando in essi ci se aggiunge à ciascheduna di loro il Numero settinario in questo modo cioè Aggiungendo sette alla Terza se ne compone la Consonanza Composta detta Decima. Aggiungendo sette alla Quinta sene compone la Consonanza Composta detta Duodecima. Aggiungendo sette alla Sesta sene compone la Consonanza composta detta Terzadecima Aggiungengo sette alla Ottaua sene compone la Consonanza composta detta Quintadecima. et poi Aggiungendo Sette alla Seconda sene compone la Dissonanza detta Nona. Aggiungendo sette alla Quarta sene compone la Dissonanza detta Undecima. Aggiungendo Sette alla Settima sene compone la Dissonanza detta Quartadecima, ma meglio si dichiara con l' essempio, et con la sua Ottaua. [-6-] Lettore leggi dotta inuentione c' han ritrouato i Saggi Melopei, et lo dimostra con uera raggione è ben preso il Sette, et han lasciat' il sei. Cossi del tutto han fatto il paragone con le ragioni quali non son mai, e cosi in questo modo hanno formath l' Interualli composti à si chiamatj. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 6,1; text: Essempio delle prime Consonanze Composte Decima, Duodecima, Terzadecima, Quintadecima] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 6, 2; text: Essempio delle prima Dissonanze Composte Nona, Undecima, Quarta decima] Discepolo. Dolce mio Maestro Poi che hauete raggionato delle Quattro Consonanze Composte, et Tre dissonanze [[pure]] Composte. Uorrei sapere se nella Musica facultà ui siano più Interualli delli sopranominati? [-7-] Maestro. In risposta alla dimanda fattami adesso Dico. che li Dotti Scrittori della Musica uuolero che tutte le specie dell' Interualli siano Quattordici cio è Unisono, Semitono, Tuono, Terza minore, Terza maggiore, Quarta Tritono, cio è Quarta maggiore, Quinta, Quinta minore, detta quinta falsa, Sesta minore, Sesta maggiore, Settima minore, Settima maggiore, et Ottaua. Et per maggior intelligenza notarò quì appresso la sua Ottaua, e l' essempio con li nomi dell' Interualli detti cosi da Gregi, come da Latinj. 5. Ottaua Leggi Lettor gentil di quanti modi son detti l' Interualli della Musa, come da Greci, e da Latini s' odi son tti tutti' in quest' ultim' inclusa. Qui non t' inganno, ne commetto errore ch' io dico il uer [uero ante corr.] senza trouaruj scusa, Ecco l' essempio appresso, e ben saprai quali, e quanti son' hor il uedraj [Cerreto, Dialogo Harmonico, 7; text: Cerreto, Dialogo Harmonico, 4, 2; text: Essempio di tuttj l' Interuallj della Musica, Unisono, seconda minore spatio, seconda maggiore Tono, terza minore Semiditono, terza maggiore Ditono, Quarta Diatessaron, Quarta maggiore Tritono, Quinta Diapente, Quinta falsa Diapente falso, Sesta minore Essachordo minore, Sesta maggiore Essachordo maggiore, Settima minore Eptachordo minore, Settima maggiore Eptachordo maggiore, Ottaua Diapason] [-8-] Discepolo. Sono adesso restato sodisfatto della dimostratione dell' Interualli fattami, et perche m' hauete accendato di sopra, che li due Interualli dissonanti non sono buoni per l' harmonie di più uoci? Ditemi quali sono questi due interualli? Maestro. Rispondo adesso alla sua dimanda, dico, che li due Interuali che non [sono add. supra lin.] atti per l' harmonie sono il Tritono, et la Diapente falsa, per ciò che non possano intrare negli Concenti harmonicj poscia che fanno mal sentire nell' orecchie nostre, come cosa più uolte prouata, anzi che da ambi due Interualli non se ne può formare il Diapason giusto, mà più tosto dissonante, e questo è il uero mà t' auuerto Discepol mio che in quanto al Diapente falso si può usare nell' harmonie purche il Compositore Dotto lo faccia battere immediatamente, la qual cosa non può farsi col Tritono, detto Quarta maggiore. per essere Interuallo troppo distonante. Discepolo. Già che me hauete detto che si può usare la Quinta falsa nell' harmonie, et negli Contraponti uorrei uederne un poco di essempio, acciò io mine possa seruire, et usarlo nelle mie compositioni harmoniche Maestro. lo notaro qui appresso mà prima la sua Ottaua. Sesta ottaua. È ben di raggionare qui appresso d' un interuallo falso, e che sia buono già che al Melopeo l' è concesso quando l' adopra [adop ante corr.] faccia dolce il suono. La Musa uuole con ordin' espresso che chi l' adopra saccia farlo buono quest' Interuall' è la Quinta minore ch' usar si puote [puo ante corr.] senza farsi errore. [-9-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 9,1; text: Essempio come si può usare la Quinta falsa. a due uoci.quinta falsa] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 9,2; text: Essempio come si può usare la Quarta falsa a 3 uoci, et a 4. uoci, a 3. uoci, a 4. uoci] Discepolo. Ho capito il tutto quanto di sopra m' hauete ragionate, et mostrato per essempio, mà uorrei Car Maestro se non li fusse impidimento sapere se si possano formare più Interualli Consonanti, et dissonanti di quelli che di sopra m' hauete mostrato? Maestro. Con aggiungere l' istesso numero Settenario formarete quante ne li piacesse? et se diranno puro Consonanze,et dissonanze composte, ò uero deriuate. [-10-] Hor sù non lasci per farmi gratia di raggionare d' altre cose importanti, et necessarie per la pratica del Contraponto? Maestro. Poi che mi uolete dar da fare più che io non mi credeuo non uò mancarli di darli questo contento, et per cio state attento. Dico, che mentre fù detto di sopra che 'l Contraponto si fà con le Consonanze, et con le Dissonanze, è bene uedere appresso quali delle quattro Consonanze sono perfette, et quali imperfette, et perciò diciamo, che la Quinta, et l' Ottaua, et le loro deriuate sono perfette, et la Terza, et la Sesta, e le loro deriuate sono imperfette, et si dicono perfette la Quinta, et l' ottaua et le loro composte, perche in loro non ci se può ne aggiungere, nè mancare, et nascono semplici, come per contrario si considera nelle Consonanze imperfette, che le Terze, et le Seste, et le loro composte, et deriuate possono essere alterate, et diminuite senza che si guasti [guasta ante corr.] il Concento, et anco la natura delle consonanze, et quelle che sono maggiori, se possono far [[maggiori]] [minori corr. supra lin.], et le [[maggiori]] minori maggiori, e tale maggioranze, et minoranza non può accadere alle Consonanze perfette. Si bene alcuni Musici antichi uoleuano che l' Unisono fusse annouerato tra l' altre Consonanze, la quale opinione non è uera, perciòche le Consonanze, et dissonanze si formano dalle Proportioni [Proportio ante corr.] di egualità, et non è Interuallo, mà principio d' Interuallo, come al suo [luogo add. supra lin.] trattando di esse si mostrarà, si che Discepol mio stà attento di quanto io te raggiono, che te bisogna perche le raggioni della Musica sono difficili. Discepolo. E perciò non mi manca de dirmi come le consonanze imperfette maggiori si posseno fare minori, e le minori maggiori? Maestro. Il caso propostomi Figliol mio à prima faccia pare cosi poco difficile, non però uedrò con poco parole l' intendiate con facilità; Onde si ricordi ch' io dissi nel principio che le Consonanze imperfette se possono nel medesimo tempo mutare della loro natura senza che si guasta l' harmonia, anzi che per questa causa gli Prattici Compositori dicono, et uogliono che possiamo dare gradatamente ascendendo, e discendendo infinite consonanze imperfette simili, ò di Terze, ò di Seste, ò con le loro deriuate, à beneplacito del Perito Compositore, lo che non è cosi con le Consonanze perfette, et per questo hora ui farò uedere come le Consonanze Imperfette maggiori si possono fare minori, et le minori maggiore, cosi come le Terze, et Seste naturali, come con l' accidentali. Ecco l' Ottaua sua, et l' Essempio. Settima Ottaua Ò quanto può la dotta Musa mia che in un medesimo tempo può usare l' accorto Melopeo all' harmonia diuerse consonanze e non fallare Dico di più quando la Melodia u' è mistion sarà meglio' l cantare, e quando tu di questo ne fai proua uedrai al fine quanto poi te ne gioua. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 11; text: 3. minore fatta maggiore] [-12-] Appresso farò uedere che le Terze maggiori se possono fare minori dalla parte di sotto, e le minori maggiori [Cerreto, Dialogo Harmonico, 12; text: 3. maggiore fatta minore] Discepolo. Hò inteso bene come si mutano le Consonanze di Terze minori, e maggiori, potrà seguir appresso di mostrarmi come si mutano le Consonanze di Sesta da maggiori, in minori, et da minori in maggiori, mà che siano dimostrate con quella facilità come di sopra haue osseruate? Maestro. La richiesta non è troppo curiosa, essendo cosi facili da [[do]] [-13-] dimostrare, et perciò osseruandosi l' istesso ordine c' habbiamo ueduto con le Terze maggiori, et minori, si può ancora ossaruare con le Consonanze di Seste maggiori, e minori, come qui appresso si può uedere non solo col la sua Ottaua, ma ancora col suo Essempio. Ottaua Ottaua Ē ben ancor trattar dell' Essachordo ò maggior' ò minor com' ello sia, quest' Interuallo sempre stà d' accordo ò con la [[Quinta]] [Terza corr. supra lin.], ò con la Simfonia. Del tutto hò fatto prou' al Monocordo Et hò trouato ciò' l mio cord desia, Si ch' ambi due' nterualli han questa usanza in giù, e in sù fan buona consonanza [Cerreto, Dialogo Harmonico, 13; text: Sesta maggiore fatta minore dalla parte di sotto dalla parte di sopra] [-14-] Siche, mentre hauete ueduto la regola di tramutare li sopradetti Interualli delle Terze, et delle Seste maggiori, et minori, si potrà con più facilità comporre l' harmonie di più uoci, et fargli Contraponti [in add. supra lin.] scritto, et all' improuiso, non solo sopra il Canto fermo, mà etiandio sopra il Canto figurato. Discepolo. Hò inteso il tutto con molta facilità, et per che mi è rimasto un dubbio nella memoria, uorrei prima che si passasse inante à raggionar d' altre cose più importanti, che mi si dichiarasse acciò non resti imperfetto delle raggioni della Musica? Maestro. Scuopra puro il suo intento, ch' io non restarò di darli satisfattione. Discepolo. Quanto si raggionò del numero dell' Interualli mi diceste no che l' Unisono non era Interuallo, nè tampoco era annouerato con le Consonanze? Datime contezza di questo dubbio? Maestro. Con il mio debile ingegno aiutato da Dotti Scrittori mi sforzaro dirli quelli solutioni ch' ad me saranno possibili. Dico [-15-] che l' Unisono nella Musica non si tiene per Consonanza, nè tampoco per Interuallo, mà si bene principio dell' uno, e dell' altro, atteso, tanto uuol dire Unisono nella Musica, quanto il numero uno all' Arithmetico ò all' Abbachista, ò uero diciamo, che tanto importa l' Unisono alla Musica, quanto il Punto al Geometra, come meglio da quest' Ottaua qui appresso notata meglio ci dichiara la sua natura, e proprieta? Nona Ottaua Felice Muse che sè annouerata tra le Scienze, et arti liberali tu sei l’Armonia tanto dotata et anco d' interualli essentiali. Io lo sò ben che sei molto stimata da dotti Melopei, e principali, questo n' è causa solo l' Unisono Che form' ogn' Interuall' ò mist' ò bono. Discepolo. La sopradetta Ottaua dichiara molto duttamente quanto quello c' appartiene all' officio dell' Unisono, mà passiamo un poco più inante. dicami di gratia, poi ch' il Semiuono, et il Tono sono posti al numero dell' altri Interualli, mi danno segno che sono ambi due necessarij nella nostra Prattica musica? Maestro. Respondo adesso al suo quesito, et dico. Ch' el Semitono detto da Musici Teorici Spatio d' Interuallo, et il Tono Uocale è detto Interuallo dissonante ò uero Seconda maggiore à rispetto del Semitono che si dice Seconda minore, per che la prima Consonanza e la Terza, e quando è maggiore è composta da due toni, et quando è minore è composta da un tuono, e da un Semitono. Si che il Spatio detto Semitono è parte del Tono, et il Tono è parte della Consonanza, [-16-] e si bene il Tono è detto ancora esso Interuallo, lo dicono intalmaniera per causa che esso haue la sua Diuisione, et in mezo di esso si troua un Semitono, e contiene la sua Distanza da tre tasti, come facilmente si può uedere con lo Strumento del Monochordo ò nel Grauecimbalo. Si che concludamo che lo Semitono detto Spatio è molto necessario per l' harmonie, tanto per alterare, quanto per diminuire l' Interualli, et il ono uocale detto Seconda maggiore è medesimamente necessario, come da queste due Ottaue si dichiara più facilmente la natura di essi. Del Semituono [Semitono ante corr.] Ottaua decima. Non tacerò del Semitono dire ch' Interuallo non è, ne Consonanza, nessun' in questo ci puo contradire ch' io dic' il uero, e non fo discordanza Mà Spatio è detto è sempre può seruire per alterare com' è sua usanza, E u' assicuro c' ogni dolce Suono maggior si fà con questo Semituono [Semitono ante corr.] Del Tono uocale Ottaua xj [[Ò Melopeo senti, e stai attento [errore add. in marg.] quel che uò dirti intorno all' harmonia, non te seruire mai nel tuo Concento]] Horsù diciamo del Tono uocale detto Interuallo, quale può formare ogn' altra Consonanza in modo tale che può render dolcezza nel Cantare Da [[og]] questo ogn' altro [[ogn']] suono essentiale uiene perfetto dal suo uariare si che Lettor t' ho detto quel ne sento che son raggioni buone, e non di uento [-17-] Discepolo. M' hanno dato grandissima sodisfatione [sodisfatio ante corr.] le sopra dette due Ottaue, le quali m' hanno dichiarato tutto l' effetto che operano nell' harmonie, mà per che resta dirmi alcuna raggione del Tritono, non mi manca per sua cortesia discorre alcuna cosa? Maestro. Non ui sò dir' altro che detto Interuallo non si può, ne si deue usare nelle Compositioni [Compositio ante corr.] harmoniche, nè anco egli Contrapunti à due uoci, perche è uno Interuallo molto distonante et schiuato, da ogni Musico Compositore, ne anco si può usar negli Canti fermi, et per ciò si deue fuggire, et non usarlo, mà che questo sia uero leggi questo Ottaua qui appresso che te dichiara con facilità la natura di esso. Eccola qui Del Tritono Ottaua duodecima O Melopeo senti, e statti attento quel che uò dirti intorno l' Armonia, non te seruire mai nel tuo Concento d' Interuallo la daccia aspra, e ria. Addesso te n' auuerto in un momento che fuggi quanto può sta mala uia, Il Tritono è questo, e non l' usare perche farà dissono il tuo cantare. Discepolo. Addesso mi sono accorto, ch' hauete fatto bene à non farmi essempio, del Semitono, del Tno, et del Tritono, atteso nel Trattato di tutti l' Interualli me l' hauete con facilità mostrati, e dichiarate, mà hora desidero intendere si appresso sono atto à potr cominciare à far Contraponto in Scritto con queste poche regole che m' hauete dichiarate; dicamelo per cortesia senza farmi adulationi, per che mi consente star sempre sotto la sua disciplina, et obidienza, come uero suo creato, et obidiente Discepolo? [-18-] Maestro. Questa licenza per hora non tela posso concedere perche bisogna che prima habbiate bona cognitione della Mano di Guidone Aretino, detta da altri Musici Introduttione musicale perciòche per mezo di quella se uiene à saper cantar perfettamente, per tutte le tre Chiaui, et saper fare le mutationi delle sei note cantabili, Ut Re Mu Fa, Sol, La, Discepolo. Ui ringratio car Maestro che m' hauete auisato di quel tanto che hò bisogno; mà poiche detta Introdutttione m' è necessaria, me sarebbe cara hauerne l' essempio, per mia intelligenza, perciòche il primo mio Maestro non me la diedi in Scritto? Maestro. Non è dubbio che la dichiaratione dell' Introduttione di Guidone è necessaria saperla, mà prima che la notiamo uoglio narrarli alcune cose del detto Guido, per essere egli stato huomo insegno della Musica et del Canto fermo, hauendo lui composto in Canto Ecclesiastico il Graduale, et altri libri necessarij, per la Santa Chiesa [Chisa ante corr.], del che ne hebbe notitia il Santo Papa Giouanni XX essendo desideroso uedere la detta Opera se lo mando à chiamare che uenesse in Roma, ilche ubidì, et presentossi auanti sua Santita, mostrandoli tutte le sue opere che hauea composte per seruitio della Santa Chiesa, del che nè hebbe molta allegrezza il Sommo Pontefice, e l' ordinò che facesse residenza nella sua Corte, per uolerlo gratificare essendo Monaco, perilche il detto Guidone lo ringratiò, dicendoli che esso tenea latre opere da finire per seruitio della Santa Chiesa: mà prima che partisse fe uedere l' Inuentione delle sei Sillabbe al Sommo Pontefice, et à tutta la Corte di Roma? e ueramente tale Inuentione non fù opera humana; mà diuina? [-19-] Discepolo. Desidero intendere il modo, che tende Guidone in formare le sei sillabbe, ciò è le sei note Uut, Re, Mi, Fa, Sol, La? Maestro. Accioche sappi Discepol mio di questo fatto nè ho trattato altre uolte, e preciso nella Prattica mia, che sono Trent' anni che usci fuori della Stampa; mà per esser breue te l' accindarò in breui parole, per ciò che il Dotto Guidone cantando l' Inno della Festiuità di San Giouanni Baptista, per uirtù diuina considerò che le sei sillabbe si poteuano cauare da detto Inno, et cosi fè come [cime ante corr.] chiaramente si può considerare con queste parole, perche dalla prima parola che dice Ut queant lapsis, nè cauò la prima Sillabba. Ut, dalla Seconda parola che dice Resonare fibris, nè cauò la Seconda Sillabba che dice Re, dalla Teza parola che dice Mira gestorum, nè cauò la Quarta Sillabba che dice Fa, dalla Quinta parola che dice Solue polluti, nè cauo la Quinta Sillabba che dice Sol, et dalla Sesta parola che dice Labij reatum Sancte Ioannes, nè cauò la Sesta Sillabba che dice La, e cosi con questo bell' ordine formò tutte le dette Sei Sillabbe, delle quali poi ne formò la Mano detta Introduttione [Introduttio ante corr.] musicale. che insino ad hoggi si dici Mano di guidone, e durarà insino al fine di questa Macchina del Mondo. Anzi aggiungo di più, che Guidone uolendo dimostrare di honorare gl' Antichi Musici Greci [-20-] pose nel principio della sua Introduttione una lettera greca così [gamma], quale in lingua nostra uuol dire G, et dette Gammaut, Are, seguitando poi con l' altre sue lettere, come si può uedere appresso nella sua Dimostratione, signandoci ancora le tre Chiaui, et l' altre cose necessarie per la Prattica si del Canto, come per il Contraponto, et del Comporre à più uoci, auuertendo [auuertendoui ante corr.] che hò uoluto accendare [accendareui ante corr.] di questa dotta Intuentione, acciò per l' auenire si faccia conto, et stima delli Musici uirtuosi, maggiormente di Guidone huomo insegno, [ecco l' essempio add. in marg.] et appresso [[ui]] notarò [prima] l' Ottaua che tratta chi fù l' Inuentore della detta Introduttione, [[e dopo ui notarò la mano dek detto]] Guidone. loco dell' Ottaua xiij [[signum] add. in marg.] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 20; text: Mano di Guidone Aretino, Chiaue, C, A, F, D, B, G, E, la, sol, fa, mi, re ut, [sqb]] [-<21>-] Discepolo. Ueramente dolcissimo mio Maestro fà stupiri chiunche la considera questa Introduttione, che mentre la sono andato essaminando m' ha portato un grandissimo contento al core, la quale m' ha dato animo, che per mezo di essa giungerò al desiato porto di questa Prattica musica? Maestro: Mi piace molto, che di quanto uò detto, e mostrato con l' essempi, nè sete restato appagato, e contento, et percio uoglio appresso che intendiate quest' altre poco parole di essa Introduttione: Dico dunque che dentro di detta Introduttione ui si trouano sette essachordi [essachor ante corr.] uinte, et uno Tetrachordi, tre Chiaui, e sei figure cantabili, che sono queste Ut, Re, Mi, Fa, Sol, La,et ui mostrarò qui appresso l' Essempio con le Tre chiaui, con tutte le mutioni ascendenti, e discendenti per tutte le righe, et gli spatij di essi chiaui, e le sei notule che si cantano per natura, per b molle, et per [sqb] quatro, mà prima uoglio, che leggete quest' Ottaua c' hò fatto in lode [di add, supra lin.] Guidone Autore di detta Introduttione Ottaua xiij Benedetto Guidone che sapesti le raggioni del Canto ritrouare, primieramente la Mano facesti giungendoci le note per cantare. L' Inuention' al Santo Papa desto accio che' l Mondo la potess' usare siche l' Inuention' è dotta, e santa c' ogn' Armonia con facilità si canta [Questa Ottaua si pone sopra l' Introduttione à questo [signum] Mano di Guidone add. in marg.] [-<22>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 22; text: Essempio delle tre Chiaui, e delle mutationi di essi cosi ascendenti come discendenti, Queste sei note si cantano per natura, Queste per [sbq] quatro. Queste per natura, Queste per b molle, Ut, re, mi, fa, sol, la, Chiaue di G sol re ut, Chiaue di C sol fa ut, Chiaue di F fa ut] Discepolo. Poiche habbiamo à raggionare delle Tre Chiaui, et delle sei notule, è bene che io resti sodisfatto del dubbio ch' io tengo nella memoria, per ciò che uorrei intendere, come le Chiaui son tre, e non più, per contenere l' Introduttione di Guidone uinti lettere e sei notule, di gratia datimi contezza del tutto. Maestro. Non sò si cosi presto mi potrò sbrigarmi intorno à cosi fatta materia, laquale è immensa. Non di meno ui dirò alcune cose, rimettendomi quant;al resto ad altri Libri de Dotti Scrittori, [-<23>-] che sopra di ciò nè hanno trattato. Dico dunque, che' l numero delle Chiaui che stanno signati nella sopradetta Introduttione non posseno essere ne più, ne meno di Tre, atteso le lettere sono ancore Tre, ciò è F, C, et G, Quella Chiaue che stà signata in F fa ut ci da ad intendere che l' Ut in F si canta per b molle, et quella Chiaue che sta signata in C sol fa ut ci da ad intendere che le sue sei notule si cantano per natura, et quella Chiaue che sta signate in G sol re ut ci da ad intendere che le sue sei notule si cantano per [sqb] quatro. Non però una sola è la Chiaue del Canto, mà le due sono Chiaui accidentali, perche una si regge dal b molle, et l' altra dal [sqb] quatro, anzi che questo nome di Chiaue è stato ritrouato da Musici poco prattici, che l' hanno detti con tal nome, considerandoli come che una Chiaue che serue per serrare, et aprire una Porta, e senza quella non si può entrare, nè uscire da una Stanza mentre stà chiusa, ò serrata come la uogliamo dire. Cosi à punto nella Prattica musica del Canto, l' hanno detto Chiaue, ciò è ch' è segno di cantare le sei notule ascendendo, e discendendo senza farci errore delle motationi, e gli Musici Theorici hanno dettti le Chiaui, Segni de cantare le sei notule, come u' hò mostrato nel sopradetto Essempio. Si bene alcun' altri musici dicono che sono tante le Chiaui, quante sono le lettere della detta Introduttione, laquale opinione non è uera, mà falsa, per ciò che all' hora potrebbe essere, quando l' istessi tre chiaui si formassero per accidente, ò per mezo del b molle, ò del [sqb] quatro, o uero [delli add. supra lin.] [-<24>-] Semitoni, mà per questo pur saranno l' istesse Chiaui, come l' altre ch' habbiamo mostrato? Discepolo. [Maestro ante corr.] M' hauete consolato con queste dotte raggioni, et ho inteso il tutto con ogni facilità, per tanto potrà discorre d' altre cose più importanti per mio utile? Maestro. Ueggio pur certamente che andate cercando di darmj da fare più ch' io non mi credeuo, mà non per questo uò mancarli dà fare il mio debito, e dirli quelle cose che li sono necessarie per la Prattica del Contrapunto, et della Compositione [Compositio ante corr.] di più uoci. Adunque Dico che uoglio qui appresso notaruj una Tauola numerale per mezo della quale potrete con facilità scriuere ò fare un Contraponto all' improuiso sopra qualsiuoglia Canto, anzi sarà buono à uoler comporre una harmonia à quantesiuoglia uoci in un battito d' occhi? Discepolo. Mi srarà cara il uederla accio ch' io arriui à quanto io desio, etla ringratio poi che considerate il mio bisogno? Maestro. Uoglio che sappiate; che per ciò uo notar ui questa nuoua Figura, detta da me Tabula numerale, perche per mezo di questa farrete profitto in breue tempo, perciòche in essa non hauerete da considerare [-<25>-] altro che una distanza di [tre add. supra lin.] che è tra l' una Chiaue all' altra per tutte le righe, e spatij di esse Chiaui, tanto che [siano add. supra lin.] signati col b molle, ò col [sqb] quatro, ò con quella di Natura. Giouarà ancora à quelli Compositorj [Compositore ante corr.] che non hanno buona cognitione dell' Introduttione della Mano di Guidone? Anzi potrà seruire ad uno che non sappia cantare, pur che osserua la sopradetta regola, et in breue tempo, e con poca fatica farà frutto, et ui notarò qui appresso la detta Figura, mà prima la sua Ottaua in lode dell' Autore, et il frutto che se ne caua da osseruarla. Ottaua xiiij Caro Lettor statti un poco attento Ch' io uò mostrarti appresso una figura la qual di certo te farà contento, e te farà compor senza paura. Di dentro trouarai un documento et te sò dir se tu ci poni cura non sol farai un Contraponto stretto m' ancor sarai [sacai ante corr.] un Musico perfetto. [-<26>-]> [Cerreto, Dialogo Harmonico, 26; text: Figura, detta Tabola numerale Composta dal Cerreto, Terzadecima., Undecima, Nona, Settima, quinta, Terza, Unisono, 1, 2 5, 7, ij, 13] Discepolo. Dolcissimo mio Maestro, ueggio che m' hauete notato una Figura, ò Tabola come la Chiamate, che ueramente non cosi à un tratto la posso intendere senza il suo aiuto ò dichiaratione, [[F]] per tanto la priego di fauorirmi, acciò ne sappia dar conto agli altri della Professione? [-<27>-] Maestro. Veramente ch' à primo incontro par ch' hauete raggione, mà non sarà cosi, quando considerate bene; percioche dalla prima Chiaue di F faut che stà signata ala Quarta riga di sopra da luogo al luogo alla Seconda Chiaue di F fa ut ui è la distanza di una Terza sopra, cosi ancora con l' altre chiauj seguenti, ui sarà una Terza sopra da luogo al luogo, cosi ascendendo, come discendendo: Di più dalla prima Chiaue di F fa ut all' ultima di Cs sol re ut ui è la distanza di Tridici uoci, et à quella di C sol faut nela [nel ante corr.] prima [riga add. supra lin.] ui è la distanza di undici uoci, et à quella di Csolfaut ne la Seconda riga, ui è la distanza di noui uoci, et à uquella di Csolfaut ne la Quarta ria, ui è la distanza di cinque uoci, come facilmente ui potete accorgere nel sporadetto Essempio. Hor dunque accorto Discepolo stà contento, et allegro, che osseruando di quanto t' hò detto, e mostrato della detta Figura, te sarà gioueuole, nel Contraponto, e nol comporre? Discepolo. Cosi à punto mi piace, che con breuità m' hauete resoluto tutti li dubbi, che io haueuo della sopradetta Figura ò Tabola; ma di gratia datimi un poco ad intendere alcun' altra Regola facile, e necessaria per mio bisogno, acciò che possa cominciare à far Contraponto, come proprio è il mio desio, con qesto però che sia atto hora di poterci dare principio, et si nò io mi contento stare sottto la sua obidienza? [-<28>-] Maestro. Veramente, queste son tutte belle, e curiose dimande, e per conseguenza meritano assai belle risposte, e non mancarò di farlo, però col mio debil' ingegno aiutato di quello che ne dicono gli Dotti Scrittori di questa Musica, mi forzarò di darui quelle regole, e solutioni che saranno necessarie, e ad me possibili, mà perche sò di quello i appreso hauete bisogno che sono l' Otto Regole essentiali del Contraponto, et del Comporre à più uoci, cominciarò in questo modo, e per cio auuerti Discepol' accorto che la prima regola per far' il Contraponto in iscritto, ò uero all' improuiso si fà di tre maniere, cio è sciolto, ligato, et Sincopato. Il Contraponto sciolto può farsi di due modi, uno sarà quando le notule caminano solamente da Consonanza in altra consonanza, l' altra maniera sarà quando il Contraponto procede gradatamente ascendendo, e discendendo per consonanze, e dissonanze. Il Contraponto ligato sarà, quando si legano le consonanze, con le dissonanze, che poi uieneno saluate le dissonanze con le loro Consonanze propinque, cio è la Settima uiene saluata dalla Sesta, et la Quarta uiene salua dalla Terza. Il Contraponto Sincopato sarà quando le notule procedeno sempre per Consonanze, mà che uadano contro la Battuta. Auuertendo però, che non è di minor importanza il saper ben ordinare cosi le Consonanze come le dissonanze, perche dicono gli Dotti (che oppisita iuxta seposita magis elucescunt, mà per maggior uostra Sodisfatione ui notarò prima l' Ottaua, e di poi l' Essempio [Essempo ante corr.] [-<29>-] Ottaua [[XI]] Quindicesima. Discepol mio sò che ben' hai inteso quanto del Contraponto te ho detto, uoglio hora dirti quel che n' hai compreso accio far possi un bel Concento stretto. T' ho detto la raggion con uerso steso accio non manchi farlo perfetto. horsù st' attento, e mira quel che fai per non dire che 'l tempo perdut' haj [Cerreto, Dialogo Harmonico, 29; text: Essempio della Prima Regola del Contraponto, Procedere sciolto, Procedere ligato, Procedere sincopato, sciolto, ligato, sincopato] Discepolo. Sia benedetto il Signore, che m' hauete consolato con questi uostri Essempi, e facili documenti, mà si non l' è impidimento desidero alcun' altra facil dimostratione della Seconda Regola del Contraponto, accio si camina per ordine? Maestro. Per sua curiosità li mostrarò, e trattarò della Seconda Regola essentiale del Contraponto, e per ciò dico, che secondo ci hanno insegnato gli nostri Antichi Musici la Seconda Regola del Contraponto è che il Contrapontista deue osseruare nel principio del suo Contraponto di prouuedere con passaggi deboli, facili, e fardi, è tal procedere è approbato non solamente da nostri Antichi Musici, Mà [-<30>-] etiandio da Modernj, et anco da Filosofi, perche dicono (che à facilioribus etst incoandum.) Dico ancora che il Contraponto può principiare per consonanze imperfette, mà finirlo per consonanza perfette, come anco confirma il Dotto Franchino Gaffurio nel fine del 3. Capitolo della sua Prattica musica. Et del tutto ui notarò l' essempio, mà prima ui notarò la sua Ottaua, poiche ella tratta dell' istessa materia. Ottaua [[xv]] xvj Leggi appresso Lettor' e statti attento di quanto deui far nell' osseruare, al primo incontro sij con dolce auento e il Contraponto lento al Caminare. Quest' è 'l precetto ch' al Scolar hà spento Che sia di tardi mot' il tuo cantare, osserua dunque quant' adesso hò detto acciò che 'l Contraponto sia perfetto. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 30; text: Essempio della Seconda Regola del Contraponto, Principiare per Consonanza imperfetta, e finire per Consonanza perfetta] Discepolo. Poi che ho inteso quello che comanda la Seconda Regola del Contraponto, uorrei se cosi li piace intendere alcun' altra Regola del [[secondo]] Terzo Precetto. [-<31>-] Maestro. È cosa certa, che questo u' è molto necessario, per che bisogna stare attento, e sentire quello che ne raggionano gli Dotti Musici. Dunque la Terza Regole è che il Contrapontista nel suo Contraponto, ò uero ad ogn' altra Compositione harmonica non può dare due, ò più consonanze perfette simili gradate ascendendo, e discendendo, cio è due ò più quinte ò uero due, ò più Ottaue, ò uero con le loro Composte, ò deriuate, e si causa che l' Ascoltante che ode tal procedere non ne riceue gusto, ne sodisfatione, perche il gusto dell' harmonie è quando la Compositione procede con diuersi Interualli, la qual cosa non opera cosi quando si batteno delle Consonanza imperfette due ò più gradate ascendendo, e discendendo, percuiche si uà da una imperfetta minore, ad una imperfetta maggiore, ò per contrario dà una imperfetta maggiore ad una imperfetta minore, cosi con le Terze, come con le Seste. Il simile sarà quando si procede del medesimo modo con le loro deriuate ò Composte. Discepolo. Questo è il maggior gusto che hoggi hò sentito, hauendo imparate tante dotte Regole del Contraponto. Si che potrà notarmi l' Essempio, acciò restandoci alcuna cosa che non l' intendesse con l' essemplarmi me restaranno più impresse nella memoria. Maestro. Lo farò uolentieri ma prima ui notarò la sua Ottaua, e dapoi l' Essempio [[8 add. in marg.] perche muoueno più [[le pa]] l' Essempi che le parole. [-<32>-]> Ottaua xvij È pur gran cosa ò Dotti quel ch' io dico che' l buono, è tristo, e non è mai accetto à Saggi Melopei, anz' inimico perche fà sempr' al Canto mal' effetto. Quel che uò dir è gia un bell' intrico ch' il perfetto interuallo stia soggetto la Regola lo dice chiaramente com' ha letto di sopra il buon Studente. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 32; text: Essempio della Terza Regola del Contrapunto. Quinte uietate ò le loro deriuate Ottaue uietate ò loro deriuate] Discepolo. Le raggioni della sopradetta Terza Regola m' hanno dato molta sodisfatione, mà di gratia passate inante à raggionar della Quarta Regola essentiale del Contraponto. Maestro. Assai cesto dimandate, mà non sò come ne uscirò. Dico che la Quarta Regola essentiale del Contraponto è ch' il Contrapontista facendo un Contraponto sopra un Canto Fermo [Contraponto ante corr.], ò sopra ad ogn' altro Soggetto, uolendo lo fare che sia dolce, e diletteuole, sarà molto à proposito farlo caminare al spesso [-<33>-] per contrarij moti, e che sia interposto alcune uolte con due consonanze perfette dissimili, cio è dalla Quinta, all' Ottaua, ò dall' Ottaua alla Quinta; mà sarà meglio quando ascendendo si uà da una Consonanza imperfetta maggiore, ad una perfetta minore, ò à una perfetta maggiore, che sarà da una Terza maggiore alla Quinta, ò da una Sesta maggiore à una Ottaua: Onde poi per contrario sarà meglio, e più osseruato il Contraponto quando discendendo si uà da una Consonanza imperfetta minore à una perfetta minore, [[ò da]] che sara dalla Sesta minore alla Quinta, ò uero dalla Terza minore all' Unisono; il simile sarà [[quad]] quando si procede della medesima maniera con le loro consonanze composte, ò deriuate. Discepolo. Questo è il maggior piacere che hò sentito hoggi hauendo imparato tante dotte refole del Contraponto, delle quali ne sono rimasto sodisfatto. Maestro. Et per ciò uò qui appresso notarni un facile Essempio accio ui resta meglio nella memoria; mà per osseruare l' ordine cominciato si notarà prima la sua Ottaua, acciò con più facilità si intenda il tutto. [-<34>-] Ottaua xviij Non uò mancar de dir Lettore mio come deui comporril tuo Concento, la Regola lo dice il dico anch' io mà stà quand' il componi molto attento. Che facciano le parti un mormorio l' una contro all' altro, e sempre in dolce accento, poni la mistion nel Contraponto in sin che nella fine sarai gionto. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 34; text: Essempio della Quarta Regola del Contraponto. Proceder non troppo uago, Proceder più dolce, e uago] Discepolo. Hauete discorso bene, mà meglio con l' Ottaua, e con l' Essempio m' hauete dato consolatione, che in uero il pensier mio giubila del contento che ne sento, e con questa buona ualunta uoglio pregarlo che uoglia appresso raggionare della Quinta Regola del Contraponto essentiale. Maestro. Il contento è commune car Discepol mio, perche conosco che del mio raggionare prendi alcun frutto, e che non perdi il tempo. Dico breuemente, che la Quinta Regola essentiale del Contraponto, è che il Contrapontista per fare i suoi Contraponti [- <35>-] uaghi, e deletteuoli. deue porre in mezo di due consonanze perfette simili due ò più consonanze imperfette, e questo si fà à fine, che le consonanze imperfette sono dissimili d' Interuallo, et è bene sempre tramezare le consonanza imperfette tra le perfette, la quale opinione uiene confirmata generalmente da Musici dotti, e pricise dal Dotto Franchino Gaffurio nel Capitolo 3. del 3. libro della sua Pratica musica, Ecco qui appresso l' Essempio, et anco la sua Ottaua per maggior facilita. Ottaua xviiij Conuien Letor gentil che te ricordi quel che fù detto delle Consonanze, si son perfette simil son discordi che non saran ccosi le dissoannze Però è ben che sempre tu t' accordi e uadi giusto come le bilanze quando componi in mezo à due perfette fà che sempre ui sian dell' imperfette. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 35; text: Essempio della Quinta Regola del Contraponto. Consonanze imperfette, D' altro modo di Consonanze intramezate con due perfette simili, perfette tramezate] [-<36>-] Discepolo. Hò considerato bene il sopra notato Essempio et anco la sua Ottaua, e l' uno, e l' altro m' hanno dato sodisfacione, non però me farà gratia passare più inante à trattare della Sesta Regola essentia del Contraponto? Maestro. Dichiarano gli Dottti Scrittori di musica, che quest' Otto Regole del Contraponto, e comporre à più uoci, non solamente sono essentiali, mà nè anco nessuno Compositore può preterire di non osseruarle, per esser come legge approuata dagli Antichi, et Moderni musici, et per questo diremo, che la Sesta Regola essentiale del Contrapunto, e del Comporre à più uoci è quando il Contrapontista batterà nel suo Contraponto più Consonanze perfette dissimili, cosi ascendendo, come discendendo, però stante l Parte graue in una medesima riga, ò uero in uno medesimo spatio, cio è andare da una consonanza perfetta minore che è la Quinta ad una perfetta maggiore che è l' Ottaua, questo sarà procedere per ascenso, mà per discenso sarà quando si discende da una perfetta maggiore ad una perfetta minore cio è dall' Ottaua andare alla Quinta. Questa Regola [-<37>-] è più atta per far Canoni, che à far Contraponto, per causa che tale procedere non rende uaghezza che l' Ascoltante nè possa riceuere dilettatione, e che sia cosi [[io] ui notarò l' essempio acciò del tutto u' accorgete della uerità, Mà meglio lo dichiararà la sua Ottaua seguente. Ottaua uentesima. Dirò qui appresso ancor dell' osseruanza che gli Contrapuntisti deuon fare, già che la Legge è come la bilanza che può forzare [farzare ante corr.], et anco commandare. La Regola di sopra è d' importanza che 'l Melopeo non deue mancare, di far quanto di sopra haue inteso nelli miei scritti, e non star più sospeso. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 37; text: Essempio della Sesta Regola del Contrapunto, Note contra note, e non è uago, Et è buono per far Canonj] Discepolo. Hauete fatto bene di auuisarmi del procedere del sopra detto Contraponto, e me ne seruirò ne i Canoni, come di sopra m' hauete accendato, per tanto potrà seguire à raggionare della Settima Regola essentiale del Contraponto. [-<38>-] Maestro. T' hauerto Discepol mio, che la Settima Regola del Contraponto è quando il Contrapontista batte la Sesta maggiore, e che discende, deue andare, e battere la Terza maggiore, e quando ascende deue andare à battere l' Ottaua, conla seguente note, e quando batte la Sesta minore deue andare alla Quinta, come sua Consonanza propinqua, e questa Regola deuesi piu osseruare negli Contraponti, che nell' altre compositioni arminiche, perciòche negli Contraponti à due uoci fatti sopra Cato fermo, ò uero sopra del Canto Figurato bisogna ch' il Contrapontista proceda più regolatamente, e fuggire alcune consonanze che non fanno buono effetto, cio è dou' è la Quinta, non ci deu' essere l' Ottaua, e dou' è l' Ottaua, non ci deu' essere la quinta, mà seruirsi delle consonanze imperfette ò maggiori, ò minori, secondo il bisogno che hauerà il Contrapuntista, e questo è quanto di può trascorre intorno questa Settima Regola, e per uostro documento notarò l' Ottaua, e l' Essempio qui appresso. Ottaua xxj Mentre uò raggionando della Musa tutto m' allegro, e sempre sto contento, mà quando uedo stà Uirtù confusa tutto m' arrabbio, e nè stò malcontento. Che si non fosse che ciascun si scusa che non son degno di tale talento, mà la speranza mia è solo in questo che dall' essempi miei fan frutto presto. [-<39>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 39; text: Essempio della Settima Regola del Contraponto. Come si battono le Consonanze imperfette maggiori, e minorj [minore ante corr.] ascendendo, e discendendo] Discepolo. Questa Settima Regola è importantissima, et essentiale, perche le Seste maggiori, e minori battute nel modo di sopra producano soaue,e dolce effetto? Maestro. Senza duubio dite la uerità, anzi in questo luogo uoglio accendarui, che sempre che prouedete nel fare gli Contrapontj, et anco l' harmonie di più uoci, quando ascendeno le consonanze minori, cosi le terze, come le Seste, sempre se debbano fare maggiorj e quando discendeno le maggiori, si debbano fare minori, e si il Contraponto si farà per sotto al Canto Fermo, ò a; Canto Figurato sidebbano fare minori cosi le terze, come le Seste, ò uero con le loro deriuate, e questa Regola è anco essentiale. Si che pocedendo di questa maniera uiene à farsi il Contraponto, et il Concento, uago, e diletteuole? Discepolo. Bene m' hauete dichiarato la sopradetta Settima Regola [-<40>-] pertanto potra seguire à raggionar dell' Ottaua Regola essentiale del Contraponto? Maestro. Questa Ottaua Regola è la più necessaria di tutti gli Contraponti, e dell' altre harmonie, perche il Contrapontista è obligato finire gli suoi Concenti sempre di Consonanza perfetta, cio è in Ottaua, in Quintadecima, in Uigesima seconda, et alcune uolte all' Unisono, si bene l' Unisono non è Consonanza, come altre uolte dicemmo, et è Regola essentiale, e legge stabilita da tutti gli Musici dotti, atteso ogni fine di qualsiuoglio Concento deue essere perfetto, acciò chi ascolta resta appagato, e sodisfatto, si bene si può anco finire per Quinta, ò con le sue composte, e deruato tutta uolta non è osseruato, ne laudabile, e ne mostraremo l' essempio, et anco la sua Ottaua che tratta di tal Materia? Ottaua xxij Si dice c' ogni fin deue finire d' ogni perfettion con gran contento, cosi è la Musa, et io lo posso dire come per arte, e per quel che ne sento. Questo si prou' ancor con il sentire i suoni, e i cantic' hanno dulce accento, questo l' afferma questa Musa mia che dice c' ogni fin perfetto sia. [-<41>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 41,1; text: Essempio dell' Ottaua Regola del Contraponto, Fine per unisono, per Ottaua, per Quinta decima, per uigesima Seconda] Si ben questo che uò dire appresso non è Regola importante per la Prattica del Comporre, tutta uolta dico che il Contrapontista può osseruare di battere due Ottaue, ò due quinte simili ascendendo, e discendendo, però immediatamente, per che altramente non si potrebbono usare? Discepolo. Hò caro uederne un poco d' Essempio per posserle anch' io nell' occasione usarle? Maestro. Qui appresso ui lo notarò con poco notule, per esser cosa di poco momento? [Cerreto, Dialogo Harmonico, 41,2; text: Come si posseno battere due consonanze perfette simili cosi ascendendo come discendendo] [-<42>-] Discepolo. Già che hò inteso, e capito il tutto intorno dell' Otto Regole del Contraponto, sarò à tempo adesspo potere dar principio ddi fare un Contraponto sopra il Canto fermo? Maestro. In risposta breuemente dico, che si potrà dar principio à quanto desij; mà bisogna sapere, et intendere alcun' altre regole, che sono anco necessarie per fare il Contraponto osseruato, cosi in scritto come ad uidendum, perche deue il Contrapuntista con gli occhi della mente uedere, e considderare quel che uuol dir cantando, non passando più inanti della Quinta [Quarta ante corr.], tanto di sopra, quanto di sotto delle notule del Canto fermo, cio è poneno sopra la prima sette, ne fa l' Ottaua, e la Seconda nè fà la Nona, e la Terza ne fà la decima, e la Quarta nè fà l' Undecima, e calando sotto l' Ottaua [[una Seconda]] una Seconda se nè fà la [[Nona]] [Settima a. supra lin.], e la Terza nè fà la [Decima]] [Sesta ad. Supra lin.], e la Quarta [[nè fà l' Undecima]] ne da la Quinta, e iscendendo sotto all' Unisono giungendici sette nè dà l' Ottaua, e la Seconda nè dà la Nona, la Terza nè dà la Decima, e la Quarta nè dà l' Undecima., e cosi in infinito Discepolo. Ueramente hauete fatto bene auisarmi di quest' altra Regola, mà di gratia car Maestro si resta altra cosa da dirmi non manchi d' auuisarmi? Maestro. Ascoltatemi ch' io concluderò il tutto con le Regole più [-<43>-] uere, e perciò dico, che uolendo il Contrapontista far contraponto in Choro, oue son più Cantori à far contraponto auuuertirà di seruirsi solo delli passaggi sciolti, quali si fanno in due maniera, cio è Nota contra Nota, ò di Minime Semiminime, Crome ò Semicrome, nè anco battere delle Seste tra le Semibreui; e minime, perche incontrandosi con quella Parte che batte la Quinta farrebbe la Dissonanza Seconda, mà nelle Semiminime, Crome, e Semicrome si comportano, perche passano presto; mà questa Regola non se dice per li Contrapontisti dotti, ma per quelli che sono Principianti, e perche gli passagggi sono uarij, e le notule del Canto fermo medesimamente sono uarie, per questo daremo principio à dimostrare alcuni passaggi sopra d' un Canto Fermo ascendente, e discendente, cosi con la Parte di sopra, come con la Parte di sotto, come qui appresso con facilità potrassi considerare; mà prima notarò la sua Ottaua, la quale con belle paroli dichiara il tutto? Ottaua xxiij Adesso è tempo accorto mio Studente alcuna cosa dir del Contraponto che si fà in Choro, et anco allà mente e chi l' ascolta ancor ne faccia conto Non battere la Sesta Intelligente accio la Quinta non li ueng' à fronto, osserua il tutto, e circa il caminare puoi far passaggi, quanti ne uoi fare. [-<44>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 44; text: Essempio el Contraponto che si fa in Choro sopra Canto Fermo senza batter Sesta per consonanza, mà per Dissonanza può usarsi cosi in ascendendo, come discendendo. Tenor, Basso, Saggio Cantore Canta perch' appresso, L' istesso cantarai molto diuerso.] [-<46>-] Discepolo. Ueniamo appresso se non l' è impedimento il Contraponto fatto da sotto il Canto fermo, come m' hauete promesso? Maestro. Ferma Carissimo mio Discepolo, ch' appresso uò notarlo, che sarà riuoltato, che l' istesso Canto Fermo proceda una Ottaua alta, e se potranno cantare gli medesimi passaggi una Quinta bassa, purche la Chiaue che porta il Contraponto Sia signata per b molle in b fa? qui si può uedere la sua forma, e la sua Ottaua. Ottaua xxiiij Di sopra dissi intorno il Contraponto che si fà in Choro sopr' il Canto [[fermo]] [piano add. supra lin.], uoglio qui appresso ancor ne facci conto di questo che dal Canto è più lontano. Ben uedi [[dou']] il Canto fermo dou' è gionto ch' è posto con la Chiaue del Soprano, il Contraponto è tutto riuoltato e il Basso il canta com' è qui notato. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 46; text: Essempio del Contraponto riuoltato per Quinta sotto fatto sopra l' istesso Canto fermo riuoltato per Ottaua sopra. Alto, Basso, uedi Cantor come la Musa dotta. Te fa cantar diuerso in una botta] Discepolo. Mi credo hauer' inteso bene la Regola d' ambi due Contrapontj [Contraponto ante corr.] composti per sopra, e sotto il Canto fermo, et hò trouato che battendoci delle Seste con la Parte che porta il Contraponto per sotto uieni à far dissonanza in uece di Consonanza [dissonanza ante corr.]. Si che uorrei appresso si potesse fare altro Contraponto con la Parte di sotto che riuscisse sopra l' istesso Canto fermo mi sarebbe molto grato il uederlo? Maestro. Senti Discepolo che la Prattica del Contraponto è molto sottile e tiene in se mol' taltre regole nascoste, e per ciò auuerti, che cantandosi l' istesso Canto fermo una Quinta alta potrassi cantare li medesimi passaggi una Ottaua bassa, e anco faranno buona reuscita, come dal seguente Essempio si può il tutto considerare, mà leggete prima la sua Ottaua che ui darà diletto? [-<49>-] Ottaua xxv, Conuien ch' appresso te facci uedere gentil Lettor come la nostra Musa tieni gran forza, e te lo fà sapere di quanti modi il Contraponto s' usa. Te l' hò composto questo in tre maniere come tu ued' in questa terz' inclusa Ecco l' Essempio, e più non dubitare che tu col tempo ancor lo saprai fare. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 49; text: Essempio del primo Contraponto riuoltato per Ottaua sotto sopra l' istesso Canto fermo che canta una Quinta alta del primo Canto fermo. Horsi ch' io dico il uero, e n' è buggia, Mentre che canti st' altra Simfonia.] [<-50->] Discepolo. Ueramente è una Prattica questa del Contraponto che si fà sopra [- <51>-]> del Canto Fermo in Choro, che non tutti gli Prattici Contrapontisti ne sanno dar conto, e l’hò considerato mentre mi sono essaminato negli stessi contraponti. Dunque per cortesia si degna Car Maestro di hora trattare del Contraponto che si fà solo senz’altri Cantori, accio io habbia cognitione del tutto, e non mi manca, che lo starò ad ascoltare? Maestro. Hauete pensato bene, per che n’hauete bisogno, mà bisogna [[prima]] auuertire, che prima che trattamo della richiesta fattami di sopra non è tempo adesso trattarne, perche sappia Discepol mio che nel Cantro fermo si suole scriuere, che habbia più notule cosi nelle righe, come negli Spatij, e per ciò è bene ch’adesso non passiamo inante à dimostrare altri Contraponti sopra l’altri Canti fermi, ma sopra l’istessi, che siano ridoppiati di notule cosi nelle righe, come negli Spatij per il che per sua sodisfatione ne’ notarò uno qui appresso, et che si possano fare gli passaggi, che si possano riuoltare cosi nel Canto fermo riuoltato per Ottaua, come per Quinta, pur che negli stessi passaggi non ci ponete delle Seste cosi ascendendo, come discendendo, perche quando si cantano gli passaggi con la Parte di sotto uiene à far dissonanze. Discepolo. Poi che s’è degnato di uolermi fauorire di notarmi l’istesso Canto fermo che ui siano più notule negli Spatij, et Righe mi sarà sommo diletto uederne [la forma add. supra lin.] et impararlo. Maestro. Ui notarò prima la sua Ottaua, e dopo l’essempio per maggior gusto. [-<52>-] Ottaua xxvj Vedi ancora Lettor questo Contento Che ui sono più note da cantare, in questo Canto u’è maggior talento che ueramente l’Opra è da lodare. Ch’ogni Cantor si ben fussero cento Ogn’uno lo desia di solfizare, dunque t’auuerto, e fa quel che te dico c’habbi lo studio sempre per amico. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 52; text: Essempio del Contraponto [che add. supra lin.] si fa in Choro col Canto fermo raddoppiato di figure, Quanto più aggiungi legna al tuo foco: Tanto più senti caldo nel tuo gioco.] [-<55>-] Discepolo. Dottamente ui siete portato dolcissimo mio Maestro con questo uago Contaponto, e l' hò inteso con grandissima facilità, e mente m' hauete detto che l' istesso Canto fermo, e Contraponto si può riuoltare non manchi di farne la proua? Maestro. Per mia sodisfatione uoglio mostrarne il principio, acciò si conosca la uerità, Ecco c' appresso ui lo notarò, e che il Canto fermo canta una Ottaua supra, et il Contraponto cantarà per Quinta sotto con la Chiaue di F faut per b molle, e per maggior uostro contento uò notarui anco la sua Ottaua. Ottaua xxvij Non bisogna qui appresso raggionare d' altro Concento ò d' altra Armonia, già che qui siegue l' istesso cantare che pur ui è l' istessa Simfonia. Differenza non ui è per quel che pare perche di sotto fa l' istessa uia, dunque canta sicuro, e statti attento che nel cantarlo haurai maggior contento. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 55; text: Essempio del Contraponto, e Canto fermo riuoltato, per Quinta, [[e per Ottaua]] sotto il Contraponto, et il Canto fermo per Ottaua supra,Chi impara stà uirtu può dir di certo. Ch' in breue tempo poi n' haurà il merto] [-<57>-] Maestro. Per non mancare dell' ordine cominciato di sopra non uò [[racontare]] [lasciare add. supra lin.] di notarui un' altro essempio che l' istesso Contraponto si può cantare che il Canto fermo proceda per Quinta sopra, et il Contraponto per Ottaua sotto, come appresso si può considerare, mà sarà con poche notule, per non essere lungo, e ci notarò la sua Ottaua, per maggior diletto del Lettore. Ottaua xxviij Vedi Lettore come chiaramente si mostrano gli dotti contraponti, che si cantan' ancora con la mente e' insiem' con Cantori Saggi, e pronti. Quest' è' l Concento che stà qui presente col Canto fermo, e coi passaggi gionti, horsù Lettore canta se te piace e fà da buon Cantor dotto è audace. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 57; text: Essempio del Contraponto riuoltato, che canta Ottaua sotto, et il Canto fermio riuoltato che canta Quinta Sopra, Te dico il uer Lettor, dhè non lasciade, dè dir de stà Uirtù quel che te pare. qui basta] [-<58>-] Maestro. Come chiaramente hai ueduto Discepol mio gli secreti del Contraponto che si fà il choro sopra del Canto fermo, cosi per supra, come per sotto, e riuoltato, del che credo che gli sopradetti Essempi te bastaranno per tal prattica. Discepolo. La ringratio molto d' hauersi pigliato questa fatica per me e sonostati tutti gli essempi à mia sodisfatione: Per tanto si non l' è impidimento potrà appresso trattare del Contraponto che si fà solo sopra al Canto fermo, et ancora dirmi tutte l' osseruationi, e Regole necessarie di tal materia? Maestro non uò mancare di quanto dimandi, e per maggior uostro contento ui notaro un Contraponto sopra una Antifona che si è del Primo Tono, per essere il primo Contraponto che si fà supra Canto fermo, mà accio ne prendiate maggior diletto, non uò mancar di scriuere ancor di questo la sua Ottaua. e dopo l' Essempio. Ottaua xxviiij Già c' habbiamo finito di trattare del Contraponto che si fà in Choro, è ben c' appresso s' habbia da mostrare di quello che si fà con gran decoro. Gia è composto qui con l' osseruare che sia tutto perfetto in buon lauoro, questo sarà il Contraponto stretto che si fà sol, e poi tutto perfetto. [-<59>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 59; text: Contraponto osseruato [[che si]] tutto sopra l' Antifona del Primo Tono, Deus in nomine tuo Saluum me fac et in uirtute] [-<60>-] Maestro Gia che seguita l' Antifona del Secondo Tono lo notaremo appresso, mà prima la sua Ottaua, la quale ci dichiara molte regole, et osseruationi del Comporre. Ottaua [[3a]] xxx Già fu da prima raggionato, e detto dell' osseruation del Contraponto, quando solo si fà come [che ante corr.] sia [si è ante corr.] perfetto acciò ch' il sente poi nè faccia conto. Cosi uuole la legge et il precetto che hà buon osseruato insin' à un punto, quest' è già fatto del secondo Tono il Primo fù del Primo, e tutto buono [-<61>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 61; text: Contraponto osseruato che si fà sopra il Canto fermo del Secondo tono, e della sua Antifona, del secondo tono. Voce mea ad Dominum clamaui ad Deum et intendit mihi] [-<62>-] Maestro. Insino ad hora u' [hò] notati due essempi de Contraponti, fatti sopra l' Antifona del Primo Tono, et anco sopra l' Antifona del Secondo Tono, per il che non ui dico altro, già che ambi due Contraponti sono stati composti con le debite regole, et osseruationi come ricerca la loro Regola, per non esser piu lungo nel raggionare, e di conuenienza mostar qui appresso un' altro Contraponto, e che sia fatto sopra l' Antifona del terzo Tono, per caminare per ordine per tutte l' Antifone de tutti gli Otto toni. Discepolo Il tutto mi fia grato Car Maestro, mà che la Parte che canta il Contraponto sia dell' istessa maniera di Chiaue, per cio che ad me uieni comoda il cantarlo, mà che non troppo proceda nelle parti graui? Maestro. Io sò molto bene, che ui bastariano li detti due Contraponti che i' hò notato per il uostro intento, mà perche io non uò schifar fatica per uostro utile mi contento di notarli tutti Otto, come dicemmo di sopra, mà prima ch' io ui nota il Terzo Essempio, uò che leggete la sua Ottaua per suo dilettto. [-<63>-] Ottaua xxxj Ascoltami gentil lettor mio caro quanta forza la nostra Musa tieni Che 'l Contraponto sia perfetto, e raro com' al Contrapontista li conuieni. Quand' il componi tu fà che sia raro per ciò che tu l' hai fatto tu 'l sostieni, dunque t' hò detto il tutto, e non mancare fuggir' il tristo, e' l buono osseruuare. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 63; text: Contraponto osseruato sopra l' Antifona del Terzo tono, IN te Domine speraui non confundar in e libera me] [-<65>-] Discepolo. Chi nol sà gentil Maestro che non si può arriuare in questi passaggj [passagge ante corr.], e belle, e dotte osseruationi di questi tre Contraponti che inante m' hauete notato, che non solo in essi hò imparato il modo di comporli, mà etiandio di saperci ponere le parole, per questo la priego à seguire l' ordine cominciato del resto di essi contraponti, et anco le sue Antifone. Maestro. Non è dubbio Discepol mio che dite la uerità, perche con questi pochi potete intendere tutte le regole, et osseruationi che siano [sia ante corr.] compostj [composto ante corr.] osseruati, mà perche il restante mi trouo hauerlo composto non è bene lasciarlo [lasciarli ante corr.], e perciò ui notarò appresso il Contraponto del Quarto Tono fatto sopra la sua Antifona medesimamente del Quarto Tono, non lasciando però di ponere prima la sua Ottaua, dalla quale sò che nè impararete alcuna cosa di buono eccola qui. Ottaua xxxij In questo Quarto discorso te uò dire quando fai gli passaggi, e spezzamenti che le parole faccian bel sentire accio che l' Uditor non si lamenti. Cosi facendo ancor uien' à fuggire che non parlan da dietro i maldicentj, osserua dunque quant' addesso ò detto che sarai dal Cantore benedetto. [-<66>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 66; text: Essempio del Contraponto fatto sopra l' Antifona del Terzo [terzo ante corr.] tono Miserere mei Deus secundum magnam misericordiam tuam] [-<67>-] Discepolo. Questo Contraponto fatto sopra l' Antifona del Quarto Tono hà passato il segno degli altri tre passatj [passato ante corr.], hauendo proceduto con le sue chorde secondo la natura di esso Tono, e per ciò potra seguire, e dimostrarmi il Contraponto sopra l' Antifona del Quinto Tono, essendo cosi di conuenienza? Maestro. Ueramente non sieti allontanato dalla uerità perche il procedere del Quarto Tono haue assai del mesto, et il Compositore, per darli spirito bisogna aiutarlo alle uolte con le Consonanze maggiorj, per contrario si uuederà nel Contraponto qui appresso, che sarà fatto sopra l' Antifona del Quinto Tono, per esser quello ch' è di natura superba, e altera, non però prima ch' io lo nota la sua Ottaua ui dichiarerò alcun' altra cosa di esso. Ottaua xxxiij Dic' il precetto della nostra Musa quando si compon del Quinto tono, che si proceda dolce insin' alla Chiusa accio che sia 'l Concento tutto buono. Mà questo Contraponto non uuol scusa ch' è fatto sopr' al Tuon [tuon ante corr.] ch' haue giun suono, il tutto si conosci facilmente quando dal buon Cantor cantar si sente. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 67; text: Conttraponto Osseruato fatto sopra l' Antifona del Quinto Tono. Laudate dominum omnes gentes laudate eum omnes populi Alleluya] [-<69>-] Discepolo. Ben uedo chiaramente, che questa Compositione di questi Contraponti dà da marauigliare à qualunche Musico di autorità, non solo nel procedere; mà etiandio nelle imitationi, e reditte, che ui entrano. mà potrà sequitare al resto? Maestro Non mancarò per essere debito mio, e perche siegue l' Antifona del Sesto Tono uedrò farci un Contraponto che habbia unpoco più del dolce del suo Autentico, non lasciando di ponere la sua Ottaua, dalla quale sò certo che ne sentireti delettione, e spasso, eccola qui appresso notata. [-<70>-] Ottaua xxxiiij Ricordati Lettor quando fù dettto delli passaggi fatti al Quarto Tuono, che siano dolci, e faccian buono effetto quest' è la lode del Scolaro buono. Quest' ordine in quest' altro Suggetto che s' osserua l' istesso al Sesto tuono, cosi conuiem e questo dee farsi dalla Natura del Tuono mai discostarsi. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 70; text: Contraponto osseruato fatto sopra l' Antifona del Sesto Tono.Laudate pueri dominum laudate nomen domini.] [-<71>-] Discepolo. Hò considerato bene il sopradetto Contraponto, e uisto il suo procedere, dal quale nè hò imparate molte osseruationi, e regole, per il che potra notare il Contraponto sopra l' Antifona del Settimo Tono, e che la Parte che fà il Contraponto sia segnata con la Chiaue di G sol re ut, per essere l' Antifona autentica? Maestro. Accortamente hauete pensato che la Chiaue che porti il Contraponto sia Scritta autentica, accio che gli passaggi possano procedere comodamente, si come appresso in essi si può considerare, mà auuerti che la sua Ottaua dichiararà alcune cose essentriali di esso Contraponto. Ottaua xxxv. È ben qui appresso dir Lettore mio come deui comperr' il [comporre ante corr.] tuo Concento la Regola lo dice il dico anch' io mà stà quand' il componi molto attento. Che facciono le note un mormorio l' un contro l' altro [sempre add. supra lin.] in dolce accento e fà la mistion nel Contraponto insin che nella fine sarai gionto. [-<72>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 72; text: Contraponto osseruato fatto sopra l' Antifona del Settimo Tono. Beati quorum remisse sunt iniquitates quorum recta sunt peccata] [-<73>-] Discepolo. Ò quanto m' hauete dato sodisfatione con quest' altro Contraponto, maggiormente con gli passaggi che sono proceduti allegri, si che per restar da farsi il Contraponto sopra l' Anttifona dell' Ottauo Tuono [Tono ante corr.], la priego uoler si dignare di compiacermi, e non mi manca? Maestro. Lo farò, e sarò breue, che ueramente per hauersi mostrato molti essempi di Contraponti sariano bastanti al suo bisogno; mà per compire il restante non mancarò di farlo come dal seguente essempio si potrà con facilità considerare, mà prima notarò la sua Ottaua, per essere curiosa à leggersi. Ottaua xxxuj Poiche mi resta sol di raggionare del Contraponto Ottauo è ben ch' io dica di quanto il buon Lettor haurà da fare anzi ch' ognun in questo s' affatica. Hora l' auuerto adesso à non mancare chi uuol che stà uirtù li sia amica, attend' al Contraponto, e nel auuerto che della sua fatica haurà il merto. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 73; text: Contraponto osseruato fatto sopra l' Antifona dell' Ottauo Tono. O Uirgo Uirginum Maria stella maris succurre cadenti] [-<75>-] Discepolo. Sia benedetto il Signore, che m' hà fatto giungere à questo termine d' hauere inteso con facilità le regole del Contraponto osseruato sopra al Canto fermo, per tanto uoglio adesso se non è impidimento al mio car Signor Maestro intendere le Regole, e uederne anco l' essempi del Contraponto che si fà sopra il Canto figurato, conoscendo che di questi ne hò ancora bisogno? Maestro. Sete stato molto sollicito à dimandarmi quello ch' io haueuo nell' animo di mostrarui, e dichiararuj; percio si deue auuertire, che questi Contraponti che si fanno sopra del Canto figurato, la sua Regola non è meno differente da quelli à questi che hauete ueduto fatti sopra al Canto fermo, come nel Contraponto, mà io per darli maggior contento uò cominciar il primo Contraponto sopra la Parte del Basso del Madrigale Fammi pur guerra Amor dell' Archadelt, del che la sua Ottaua seruirà per dichiarare alcuna cosa curiosa di tal materia. Eccola qui appresso. Ottaua xxxvij Se ben inante s' è trattato, e detto dell' obligo che tien' il Contraponto tutta uolta quest' altri hann' il precetto come gli essempi ch' hò mostrat' in pronto. Però quest' altri fann' un' altro effetto di fughe, e di parol di punto in punto, questi son fatti di Canto figurato che fa 'l Compositor star' obligato. [-<76>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 76 text: Contraponto osseruato fatto sopra Canto figurato con la Parte del Soprano, Fammi pur guerr' amor quanto tu uuoi Che gli occhi di costei pace mi danno come ueder tu puoi Che stimo poco di tuoi lacci' il danno] [-<77>-] Discepolo. Io mi auedo car Maestro, che questa Prattica di far contraponto osseruato è molto sottile, e ci uuo molto sapere per conoscere il modo come si farà, si bene in sino ad hora ne hò capito alcune regole, mà parte di essi, tutt auolta non manca notarmi appresso un' altro Contraponto, ma che lo facci la Parte del Basso sopra l' istesso Madrigale, accio non ci discostiamo dall' Opera stessa. Maestro. Tutta uia u' andate accomodando nel dimandare alcuni dubbj necessarij per uostro utile, e giouamento intorno di essa prattica Musica, per questo mi forzarò darle sodisfatione [con add. supra lin.] notarli uno Essempio, con la sua Ottaua? Ottaua xxxuiij Direm qui appresso delli Contrapontj [Contraponto ante corr.] Che si fan con il basso col Soggetto che canto col soprano ambi gionti chi meglio effetto fà chi meglio hà detto. Però uoglio mostrar con raggion pronti che 'l Basso hà più gran peso al suo soggetto perche la grauità [sua add. supra lin.] ha forza tale che sostenere può peso mortale. [-<78>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 78; text: Contraponto osseruato fatto sopra Canto figurato con la Parte del Basso. Occhi benigni il cui ualor eccede ogn' altro uiuo raggio uiuete lieti si di me curate lumi santi, e diuini la cui alta beltate mi mostra sù dal Ciel qual sia il uiaggio Uoi hauete mercede cosi di me nel mio intenso ardore Che poco curo le fiamme d' amore] [-<81>-] Discepolo. Questo Contraponto fatto con il basso è stato di stupore, e ci hauete mostrato molta maestria, si intorno gli passaggi, come nelle ridette, e fughe, che s' io non pensasse ch' a uoi dolce mio Maestro l' e facile il dimostrarmi infiniti Essempi, direi che questi due Contraponti sarebbono bastanza per quanto noi bisogna in questa materia; dunque se non l' è noia potrà notarmi un' altro Contraponto oseruato, e che lo facci la Parte del Contralto sopra à quella del Tenore, del medesimo Madrigale; mà sopratutto che ui siano belli passaggi, et imitationi de fughe, e riditte? Maestro. Ben m' accorgo adesso che sete pronto nel dimandare, e non pensate, nè considerate, che per la mia Età Senile non sempre mi trouo disposto di possere trattare, e scriuere tante regole di musica, mà perche le tue parole sono tanto dolci, che mi forzano oltremodo ch' io poni in esequtione à quanto mi dimanda, mà prima desidero che leggiate la sua Ottaua, accio ui sia più facile l' intendere la Regola del detto Contraponto. Ottaua xxxviiij Vediamo quest' altre parti c' hanno fatto col bello uagheggiar de contraponti, poscia che 'l Tenor ha fatt' il patto Chi prima deue sanzir chi tale cantj. Gia che sono aggiustati con il patto chi fà il Contraponto canti pronto, hor uederemo appresso con la proua sel fine è fatto con la Musa noua. [-<82>-] [Cerreto, Dialogo, 82; text: Contraponto osseruato fatto sopra Canto figurato, con la Parte del Contralto sopra q quel del Tenore, dell' istesso madrigale. Fammi pur guerr' Amore quanto tu puoi Che gli occhi di costej pace mi danno Come ueder tu puoi Che stimo poco di tuoi lacc' il danno] [-<83>-] Discepolo. Mi manca appresso di notarmi il Contraponto osseruato che tocca à fare il Tenore sopra la Parte del Contralto? Maestro. Cosi è non altrimente, mà che credi Discepol mio, che uò mancare di non notarlo, anzi, che essendo quell' [quest' ante corr.] ultimo Contraponto farò ogni mio forzo che habbia del uago, e del deletteuole, e che ui siano delle fughe, e reditte, come qui appresso si può meglio considerare, mà non lasciarò di notarci anco in questo la sua Ottaua, per trouarmela composta. Pttaua xxxx. Mirate bell' intrico che si uede con l' Alto, e col Tenor nello cantare e nello far passaggi ogn' un si crede d' hauer il uanto per lo uariare. Questo mi piace che nessuno cede che ambidue son dotti al caminare, e fanno ben, perche i lor Concentj rendon dolcezza à quelli che li senti [Cerreto, Dialogo Harmonico, 83; text: Contraponto osseruato fatto sopra Canto figurato con la Parte del Tenore con il Contralto. seconda parte, Occhi benigni il cui ualor eccede ogn' altro uiuo raggio uiuete lieti si di me curate lumi santi,e diuini la cui alta beltatemi mostra sù dal Ciel Uoi hauete mercede cosi nel mio intens' ardore Che poco curo le fiamme d' Amore] [-<87>-] Discepolo. Con quanta dottrina ui siete portato Saggio Maestro in questi quattro Contraponti, dalli quali n' hò preso molta utilita, e sapere, per il che spero di potere passare inante, et intendere il modo, e regole della Compositione di più uoci. Maestro. Tieni bisogno di risposta questa dimanda fattami cosi all' improuiso, la quale mi dà non so che di sospetto, mostrandoti cosi coraggiosi, credendoti forse d' essere gionto alla perfettione di far Contraponto osseruato, senza accorgersi che questa Prattica del Contraponto osseruato, e perfetto, ci uuol molto tempo, e continuatione di studio, mà non per questo uoglio disanimati, e che hoggi staj à tempo d' intendere le regole della Compositione di più uoci, ma pian piano, perche uò cominciare dalle più facili, accio con più facilità apprend' il tutto, e sarà un Duo, e lo farò con obligo sopra l' istesso suo Madrigale Che più foco al mio foco dell' Archadelt, acciò per ouiare che gli Musici Intendenti non mormorassero che 'l Duo l' hauesse composto senzobligo, e lo notarò qui appresso. ma principalmente la sua Ottaua per meglio uostra dichiaratione. Ottaua 41 Ò quanto è ben di raggionar qui appresso di qual si deue del compor perfetto, e quanto dalla Musa l' è concesso acciò che facci gli Concenti effetto Dice la Musa con precetto espresso che 'l comporr' a due uoci è molto stretto Mà con il tramezar dell' interualli saran più dolci, e facili di farli. [-<88>-][Cerreto, Dialogo Harmonico, 88; text: Madrigale à 2 uoci, fatto à imitatione, Fammi pur guerr' Amor quanto tu uuoi che gli occhi di costei pace mi danno come ueder tu puoi Che stimo poco di tuoi lacc' il danno] [-<90>-] Discepolo. Hò essaminato molto accortamente il uostro Duo, ò Madrigale come lo uogliamo dire, è ueramente l' hauete composto con gran dottrina e sapere non solo nella Imitatione, ma ancora delle fughe del Madrigale dell' Archadelt, non partendosi dal suo Tuono proprio, si con la Parte del Soprano, come quella del Contralto, per tanto ui priego appresso trattare come m' ho da regolare di comporre un Terzo non solo ad imitatione, mà libero? Maestro. Cerchi molto Car Discepolo, e non pensi ch' io hormai son stanco, e lassi, si per la uecchiezza, come ancho che te douriano bastare tanti essempi, e regole che t' ho dimostrate, mà per no uenirte manco, uo notarlo qui appresso, e che sia composto il restante sopra l'istesso Madrigale, non lasciandoci punto della sua imitatione, come habbiamo proceduto nella sopradetta Compositione à due uoci; mà prima ch' io lo nota, uò che leggiate la sua Ottaua, dalla quale spero ne prenderete utile, e diletto. Ottaua 42. Se ben fù detto nella prima Stanza che 'l comporre a due uoci, è molto stretto, per ciò uoglio che quì ancor s' auanza de dire quel ch' inante non fù detto. T' hauiso appresso, e pon la tua speranza a gl' essempi, e dottrina c' hai tu letto, cosi dirò che quand' osseruerai quel che t' ho detto il tutto ben farai. [-<91>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 91; text: Madrigale à 3 uoci, fatto ad imitatione. seconda parte, Occhi benigni il cui ualor eccede ogn' altro uiuo raggio uiuete siete lieti si di me curate Lumi santi, e diuini la cui alta beltate Mi mostra sù dal Ciel qual sia il uiaggio Uoi hauete mercede Cosi di me nel mio intenso ardore, Che poco curo le fiamme d' Amore] [-<93>-] Discepolo. Quest' Essempio fatto à 3. uoci, per quanto io ne posso dire dico che non si può migliorare, cosi nel procedere delle fughe, come anco nell'imitatione del Madrigale dell' Archadelt, anzi che mi sono accorto, che nell' osseruatione delle Consonanze, hò trouato che fuggite sempre di battere la Quinta, soue s' interpone l' Ottaua [-<94>-] tramezando tra di loro delle Consonanze imperfette cosi con le maggiori, come con le minori? Maestro. Se ben te ricordi Discepol mio t' hò detto più uolte che la buona harmonia nasce doue sono gli tramezamenti delle consonanze imperfette, ò che siano maggiori, ò minori la qual cosa non riesci cosi, quando il Compositore trameza gli suoi Concenti solamente di Consonanze perfette, che si ben non discorda il Concento, tutta uolta non rende soaue, i dolce effetto, e perciò dicono bene à questo proposito gli Musici dotto, che le Consonanze imperfette sono condimento dell' harmonie, et anco le Dissonanze: anzi aggiungo di più ch' è più facile il comporre un Concento à quattro, et à più uoci, che à comporre un Duo ò uero un Terzetto, per le raggioni addutte di sopra. Discepolo. Poi che m' hauete accindato del Comporre à quattro, et à più uoci; mi sarebbe caro hauerne anco di questo essempio. Maestro. Questa Prattica non è molto difficile per causa che il Compositore ordina le quattro consonanze à suo beneplacito, cosi in ascenso, come in discenso facendo le consonanze minori maggiori, e le maggiori minori secondo la Regola datoui nel principio. Non lasciarò di auuertire il Compositore che in tutte le sue Compositioni habbia da osseruare il Tono, con il quale hauerà cominciato il suo Concerto, e sia à quante si uoglia uoci, e da [di ante corr.] quello non uscirne se non sarà [-<95>-] forzato da qualche Concetto di parole, et accio da uoi sia tuttj [tutto ante corr.] queti auuertimenti osseruato ui notarò appresso uno facile essempio à quattro uoci, che sarà composto ad imitatione dell' istesso Madrigale Fammi pur guerr' Amore, mà solamente il principio di esso, Et acciòui sia più facile il comporre, notarò qui appresso la sua Ottaua, e appresso l' Esempio. Ottaua 43. Horsù Lettore statt' un poco attento di quello che uò dire in questo loco, per far ch' alfine nè stij contento intend' il parlar mio à poco à poco. Quando componi a quattr' il tuo Concento fa che le parti ogn' un facc' il suo gioco, ogn' Interuall' ancor sia posto giusto acciò che gl' intendenti sentan gusto. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 95; text: Madrigale à quattro uoci fatto ad imitatione, Fammi pur guerr' Amor quanto tu uuoi Che gli occhi di costej pace mi danno Come ueder puoi Che stimo poco di tuoi lacc' il danno.] [-<98>-] Discepolo. Mi sarebbe molto caro di sapere si potrò adesso comporre un Conceto à cinque uoci, gia che hò inteso la Regola del Comporre à quattro uoci, [[tanto più]], tanto maggiormente che le consonanze sono quattro, e le dissonanze sono trè? Dunque alla Quarta Parte che Consonanza ci hò da porre, et in questo sto confuso? Hora te rispondo Discepol mio, che questo dubbio che me hauete mosso adesso, sarà à uoi di molto utile, ad me dimostra fatica di daruelo ad intendere, e per ciò attendete, et auuertite [auuerte ante corr.], che la Regola che hauete da osseruare è questa. Quando ui uiene pensiero [-<99>-] di uolere comporre un Concento à più di Quattro uoci, si ricorda, che nel principio del nostro Discorso fù detto, che uolendo un Compositore seruirse di più Consonanze delle prime quattro, ò uero più delle prime tre dissonanze, che aggiungendo à ciascheduna di loro il Numero Settinario, nè potrà formare quante ad esso piacerà, che saranno l' istesse Consonanze, e dissonanze dette composte ò deriuate: si che, mentre uolete aggiungere una Quinta Parte, bisogna seruirse delle Consonanze composte e dissonanze pure composte, e con questo bell' ordine si potrà comporre un Concento à più di quattro uoci, ò ad quante di uoglia uogi; Ben uero, quando una Quinta parte sarà un' altro Tenore, ò uero un' altro Contralto, potranno dette due parti procedere per contrarij moti, senza seruirse delle consonanze, dissonanze compostj [composto ante corr.], e cosi in questo modo si potrà comporre à quante si uoglia uoci, et anco à due, ò à più Choriii del che se ue ne uolete l' Essempio ui lo notarò facilmente? Discepolo. Non bisogna pigliarsi questo fastidio [fastid ante corr.] di farne l' essempio perche lo studiarò da me, per tuanto se cosi li piacerà potrà discorre appresso alcune facili regole sopra la materia degli Canoni, per esserno cose importanti della Prattica Musica, et ad me tanto desiderosi di saperlo, et il tutto lo riciuerò à gratia, et fauore particulare. [-<100>-] Maestro. Discepolo mio sete stato molto sollecito à dimandarmi altre regole della Prattica musica, e preciso de Canonj, e perciò in risposta dico, che sono infinite le loro regole, e per dar principio da quelli che si fanno all' Unisono, è necessario auuertire, che mentre la Parte Conseguente pausarà una, due ò qualsiuoglia pause, con l' istessa quantità di figure di notule hauerà da terminare l' istessa Parte Conseguente, e s' il finale si farà nella Chorda propia del Tono con lo quale s' è cominciato il Canone, sarà detto Canone più osseruato, tanto maggiormente che 'l Canone procede con l' istessi mouimenti di chorde, e per li medesimi Interualli. Si deue anco fuggire in questi Canoni di non pausare al più di meza battuta per lo mezo, nè anco procedere con la Guida ne tropp' alto, ne troppo basso; ma facendosi Canoni all' Unisono in una Messa, ò in altro Concento Ecclesiastico, si possono usare delle pause quante nè piacerà al Compositore, hauendosi riguardo alle fughe, e procedere dell' altre Parti che Cantano. Sarà buona osseruatione ancor quando la Guida batte alcuna Chorda maggiore, ò minore far di modo, che l' istessa Conseguete faccia l' istesso accio uaria il procedere di ambi due parti. [-<101>-] Discepolo. La ringratio delli dotti auuertimenti, e regole che m' hauuete dato, mà acciò io resti del tutto sodisfatto, ne uorrebbe uno Essempio per maggior mia intelligenza acciò possa in quello con più facilità essemplar mi uolendo comporre delli simili? Maestro. Accortamente hauete fatto nel dimandarmi l' Essempio, che conosco ch n' hauete bisogno, tanto maggiormente che sono gli canoni difficili nel comporre, e più à uoi che sete Principiante e lo notarò qui appresso, che si possa ritornar dal principio quante uolte sarà à gusto de Cantori. Scriuerò anco la sua Ottaua. Ottaua 44. Conuien c' appresso dica alcuna cosa dello comporre Canoni perfettj e lo dirò in uersi, e non in prosa con le raggioni c' altri non l' hà detti. La regola non è tanto nascosa che non ui siano essempi più perfetti quest' è il primo Canone c' hò fatto Che si cant' all' Unisono in un tratto. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 101; text: Canone all' Unisono.Guida, Conseguente] [-<102>-] Discepolo. Hò essaminato il sopradetto Canone et ueramente hò trouato in esso più osseruatione di quello mi credeuo per essere riuscito molto diletteuole nel Cantarlo, per il che potrà seguire, e trattare delli Canoni che si fanno alla seconda alta, accio si siegue l' ordine cominciato? Maestro. Il comporre de Canoni alla Seconda alta hanno regole differente di quelli che si fanno all' Unisono, per ciòche gli mouimenti che da la Parte Conseguente sono diuersi di quelli che fà la sua Guida, e per questo prima ch' io [-<103>-] noti l' Essempio bisogna auuertire s' il Canone sarà composto per [sqb] quatro che la Guida non habbia da discendere gradatamente dalla Chorda di A la mi re insino à E la mi dicendo queste notule la, sol, fa, mi, ò uero la, mi, perche mentre la sua Conseguente canta una Seconda alta farà un duro Tritono cosi per grado, come per salto, del che ne nascerebbe uno tristo procedere, et anco uiene à ferirsi il Senso di chi ascolta, et accio del tutto u' essemplate notarò qui appresso il suo facile essempio, et anco la sua Ottaua, per maggior contento del Lettore. Ottaua. 45. Lettor' ascolta questo bel pensiero quando la Guida canta il suo Contento La conseguente sua fà il suo mistiero per esser' obligat' al Suo talento. Mentr' ella segu' un Tono alto intiero non solo fà per una mà per cento, quest' è l' essempio, come qui si uede ch' ogn' un che 'l canta sò che me lo crede. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 103; text: Canone alla Seconda alta. Guida, Conseguente] [-<105>-] Discepolo. Veramente che in uedere le sue Compositionj danno merauiglia à chiun che fa professione di musica, e particularmente à quelli ce si dilettano di comporre Canonj. Già mi [sono add. supra lin.] accorto quanto hauete [[contezza add. supra lin.]] osseruato nel sopradetto Canone, resta appresso di darmi [[regola]] [contezza corr. supra lin.] come m' hò da regolare uolendo comporre un Canone alla Terza alta? Maestro. In breui parole ui farò intendere quanto ui bisogna, e perciò douete auuertire che uolendo comporre un Canone alla Terza alta, principalmente douete signare la Chiaue de la Parte Conseguente una Terza alta, acciò si proceda regolatamente per tutte le righe, e spatij di essi canti, [[anco]] [et anco corr. supra lin.] il Cantore possa cantare comodamente [[cia]] ciascheduno la sua parte. Di più si deue osseruare che le fughe siano fatte della specie del Tono con la quale è stato cominciato esso Concento, e tale osseruatione tocca alla Guida, e non alla Conseguente, perche non è obligato à questo, et ui noterò l' essempio, et principalmente la sua Ottaua. Ottaua 46. Non uò uietar ancor che si raggioni dell' osseruationi, e del precetto e ueder com' un Canon si componi acciò sia tutto buon tutto perfetto. La Regola che ne tratta già l' esposij come si farn [far ante corr.] e l' hà più uolte detto, dunque è già fatto, e 'l Canon che sia una Terz' altra in della Symphonia. [-<106>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 106; text: Canone alla Terza alta, Guida, Conseguente] Discepolo. Per essere stato composto breue il sopradetto Canone alla Terz' alta ci hò considerato molta dottrina si nelle fughe, [-<107>-] come della uaghezza che ui è nel cantarlo, e tanto più miconuien lodarlo, perche l' hauete composto in mia presenza in un battito d' occhi, e percio potrà seguire à darmi contezza come si compone Un Canone alla quart' alta. Maestro. Il Comporre un Canone alla Quart' alta la sua Regula non hà del difficile poi lche la sua Conseguente procede quasi per li medesimi interualli della sua Guida, mà in questo sol si deue stare auuertente che la Chiaue della Conseguente sia signata una Quinta più alta di quella della sua Guida acciò che ambi due parti possano cantare aggeuolmente per tutte le righe e Spatij, non lasciandosi mai di non osseruasi il Tono, maggiormente in questo che procede per li medesimi interualli, e che sia la uerità si conoscerà dalla Compositione di questo essempio qui appresso notato; mà non lasciarò per questo do non notarci prima la sua Ottaua, sapendo certo che darà sodisfatione à chiunche la legge. Ottaua 47. Io stò ammirato, e sempre mi pauento quando raggion di questa Musa mia, che da gli suoi precetti à cento à cento de Canoni, e d' ogn' altra Melodia. Uoglio parlar, e gia ne stò contento, ch' adesso scopro la mia fantasia, dirò del Quarto Canone già fatto e chi lo uuol Cantar lo Cant' a un tratto. [-<108>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 108; text: Canone alla Quarta alta.Guida, Conseguente] [-<109>-] Discepolo. Tra l' altre cose notabili che sono nel sopradetto Canone, dico che hauete fatto il finale nella Corda stessa doue hà cominciato la Guida, lascio da canto le dotte osseruationi si intorno le fughe, comeanco del Tono.Si chhe non uoglio lasciare di pregarlo ch' appresso darmi Regola, come possa comporre un Canone alla Quinta alta? Maestro. Sono ueramente tanto dolci le sue parole che mi forzano oltramodo ch' io ui comiaccia, à quanto mi commanda. Ecco che qui apresso ui notarò un facile Essempio da doue si potrà regolare di comporre delli simili; mà prima ui notarò la sua Ottaua acciò del tutto s' habbia intelligenza. Ottaua 48. Il Canone che siegue è già composto con arte, con raggion, e col sauere quanto la nostra Musa haue disposto come si può qui sotto ben uedere. E lo dirò perche l' hò qui proposto perche la Conseguente puote hauere tutte le chorde sue equiualente acciò si canta poi [piu add. supra lin.] facilmente. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 109; text: Canone alla Quinta alta, Guida, Conseguente] [-<110>-] Discepolo. Caro e dolcissimo mio Maestro, io mi sgomento à dirli la uerità, mentre per lo passato hò conosciuto che sia sdegnato con me, mà ui fò sicuro che tutti questi Cinco Canoni m' hanno fatto stupiri si delle fughe, come [-<111>-] anco delle finali, et di altre osseruationi importantissime che io hò scorto in essi, mà non per questo uoglio lasciare di non pregarlo di notarmi appresso la Regola, et l' Essempio del Canone che si fà alla Sesta alta. Maestro. Io uò detto più uolte, che non ui mancarò di darli sodisfatione di quanto mi dimanda delle raggioni della Prattica Musica, e per ciò qui di sotto uò notarli un Canone alla Sesta [sesta ante corr.] alta, e che ui sia facile il farne delli simile, si ben questi hanno un poco dello fastidioso circa delli tramezamenti tra essi due parti, per causa che l' interuualli loro non caminano, nè procedono cun una istessa maniera di notule, come s' è ueduto degli altri fatti all' Unisono, alla Quarta et alla Quinta, e che sia la uerità dell' Essempio che qui appresso notarò si può conoscere la uariatione che è tra di loro, mà conuiene prima notarui l' Ottaua che tratta di questa materia, e dopò di quel che segue. Ottaua 49. Si poi l' arà qui appresso d' altro modo perch' il precetto uà d' altra maniera, erò bisogna star qui molto sodo mentre camin la Conseguent' altiera; Et io de sta raggion molto regardo per che sò molto ben che non è fiera questo si scorge al Canone presente ch' in Sesta canta la sua Conseguente. [-<112>-] [Cerreto, Canone in Sesta alta, Dialogo Harmonico, 112] [-<113>-] Discepolo. Già che siegue di notarmi l' essempio del Canone alla Settima alta, non uò mancare di pregarlo mi uoglia fauorire, mà che sia fatto, con quella facilita, e dottrina, come gli altri Canoni passati. Maestro. E perche tutto l' ordine di far Canoni consiste insino all' Ottaua alta, ò discendere dall' Ottaua alta insino alla Settima bassa, per questo è di conuenienza componere appresso il [[comporre]] Canone alla Settima alta, e perche la sua Conseguente procede per contrarij interualli della sua Guoda, [si add. supra lin.] deue auuertire [[il Compositore]] di non battere delle Tritoni, ò quinte false, et notarò l' Essempio, e prima la sua Ottaua. Ottaua 50. Horsù conuien' appresso raggionare del proceder che fà la Conseguente, che uuole alla Settima cantare per far dello Cantare intelligente. Del tutto il Melopeio lo può fare comporr' il suo Concento dottamente, acciò la Guida e la Seguent' ancora Cantino dolce con uoce sonora. [-<114>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 114; text: Canone alla Settima alta, Guida, Conseguente] Discepolo. Questo Canone alla Settima alta m' è stato di gran giouamento per la mia Prattica, nel quale ci hò considerato molte [-<115>-] molte buone osseruationi si intorno delle fughe, e reditte, com' ancora della specie del tono, che hà cominciato la sua Guida nella Chorda di G sol re ut, e con l' istessa chorda hà finito, per tanto potrà appresso norarmi l' ultimo Canone all' Ottaua alta, acciò habbia intelligenza di tutte le regole di Canoni, che si fanno sopra della Guida? Maestro. Non mancarò di compiacerli essendo debito mio acciò habbia sadisfatione di quanto li bisogna, si ben questa maniera di Canonj [Canone ante corr.] ch' adimandate adesso non ui è troppa difficulta di Comporlj [Comporlo ante corr.] mentre ambi due parti procedono per li medesimi interualli cosi accidentali, come naturali, et hanno del simile delli Canoni che si fanno all' Unisono, e non li dico altro, lasciando di ricordarli intorno l' osseruatione del Tono perche la sicuro che non di farrete errore; mentre il Canone procedera per una Ottaua alta, et ui notarò l' Essempio e prima la sua Ottaua. Ottaua 51 Te uò pregar ò dolce Musa mia che dello Canto porti la corona, e che sei Madre della Simfonia e di che canta, et anco di chi sona: Già c' hò composto questa fantasia acciò la uedi si è mista, ò bona quest' è l' Essempio, e poi qua la mente c' Ottaua sopra canta la Seguente. [-<116>-]> [Cerreto, Dialogo Harmonico, 116; text: Canone all' Ottaua alta. Guida., Conseguente.] [-<117>-]> Discepolo. Dolcissimo mio Maestro, già che hò considerato, et essaminato il Canone sopradetto fatto all' Ottaua alta, hò trouato che l' hauete composto con molta dottrina, come nel mezo, e meglio nel fine, et anco che l' hauete composto dell' Ottauo Tono, si non m' ingannano le Spetie di essi Tonj. Maestro. Poiche caro mio Discepolo m' haue accendato delle specie de toni, uuò notificarli adesso che tutti gli retroscritti Otto Canoni l' hò composti con l'Otto Tonj: il Primo con il Primo, il Secondo col Secondo, e cosi gli altri toni,e mi piace dire ch' adesso ue ne siete accorto: Discepolo. Con questo accorto raggionare m' è souuenuto nella memoria un' altra curiosità, e desiderio, che hauendo inteso con facilità tutte le regole de comporre canoni per sopra insino all' Ottaua alta nonmi sarebbe à discaro sel si potesse intender l' altre regole di comporre gli altri Canoni che si componeno per sotta la sua Guida [-<118>-] e a insino all' Ottaua bassa, e non mi manca per quanto tiene cara la mia seruitù. già sto aspettando che incominci. Maestro. Io mi credeuo Discepol mio che gli Otto Canoni notatoui ui bastassero per la Prattica di essi; mà perche cosi uoi desiderate non uoglio uenirle manco, anzi per maggior sua sadisfatione li componerò con diuerse spetie di toni, come hhabbiamo osseruato nelli Canoni passati,e cominciarò da quelli che si fanno la seconda bassa, quest' è l' essempio con la sua Ottaua. Ottaua 52 Uoi Parti già che seti due sorelle, E che cantate adesso si uicino, poiche la Musa hà fatto cose belle cantatele la sera, ò lo matino. Di dentro son le fughe tanto snelle che le porria cantare lo Torino, dunque cantate, e fate dolce accento acciò chi ascolta poi ne stia contento. Canone alla seconda bassa. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 118; text: [[Conseguente]], Guida, Conseguente] [-<119>-] Discepolo. Ueramente son cose d' ammirationi questi uostri Componimenti, che hauuendomi essemplato nel sopradetto Canone alla Seconda bassa, hò ritrouato che l' hauete composto con grandissimo arteficio maggiormente hauendole [hauendo ante corr.] composto con due Canti, per il che potrà appresso notarmi il Canone che si fà alla Terza bassa, accio si siegue l' ordine cominciato? [-<120>-] Maestro. Lo farò uolentiero, e che sia del Terzo Tono con la Parte ce porti la Guida, perche la Conseguente procede con altri interualli, come qui appresso si può meglio considerare, e meglio dalla sua Ottaua. Ottaua 53 Veramente conuien' ancora dire della dolcezza, e del suaue suono Che [ques ante corr.] fanno questi Canoni all' udire perche le parti gli cantano buono. E ben che hor cerchiamo di gioire del Canto che sarà del Terzo Tuono [tuono ante corr.], il dotto Melopeio l' hà promesso farlo dolce, e soaue, e qui l' hà messo. Canone alla Terza bassa [Cerreto, Dialogo Harmonico, 120; text: Guida, Conseguente] [-<121>-] Discepolo. Giache mi sono essemplato nel sopradetto Canone, e considerato bene quanto in esso si contiene in intorno della Regola come si compone, come anco del procedere delle fughe, e dell' osseruatione del tono, per tanto potrà sequitare e raggionare, e darmi regola come si compone un Canone alla quinta bassa, [-<122>-] ma l' essempio uorrei che fusse composto per b molle, et che la Compositione fusse del Quinto Tono? Maestro. Mi piace, che quel che adesso dimandate sono cose raggioneuoli, e sostantiali, et per questo non uò mancarli; anzi è bene che tutto il restante de Canoni sia composto per b molle, acciò da tal uariatione s' impara di comporre sopra tutti gli toni trasportati, e ui notarò qui appresso il canone alla Quinta bassa, mà principalmente la sua Ottaua Ottaua 54 mi piace molto che dal uariare il nostro senso più si pasce, e gode e maggiormente quando nel cantare se fan belli capricci senza prode: Cosi conuien c' appresso se dia lode à chi la Musà sà ben' operare, tutto questo si scorge in questo Canto Che conuien all'Autore dar il uanto. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 122; text: Canone alla Quinta bassa. Guida, Conseguente] [-<123>-] Discepolo. Giache hò ueduto, e considerato bene il Sopradetto Canone alla Quinta bassa, e m' hà piaciuto molto il suo procedere, per tanto mi sarà summo piacere notarmi il Canone alla Sesta bassa, mà che sia composto medesimamente per b molle? Maestro. Poiche m' hauuete detto che u' hà piaciuto il Canone alla Sesta bassa, et anco il procedere di esso, componerò il Sesto Canone alla Sesta bassa, e che sia del medesimo stile, e che sia breue, hauertendo però, che mentre la suà Conseguente procede per diuersi interualli, bisogna stare attento non batterci delle quinte false ò uero tritoni, come u' hò detto altre uolte degli altri Canonj che si fanno alla Seconda ò terza, o alla Settima cosi alta, come bassa et per essere breue ui notarò l' essempio, mà prima la sua Ottaua che tratta di esso. [-<124>-] Ottaua 55 Questo Concento, come qui si uede è fatto con grand' arte, e con raggione, per quest' il dico, e sò c' ogn' un mel crede che 'l Canone può star al paragone. E la mia Musa nè potrà far fede ch' è tutto uer quanto da me s' espone, quest' è la forma della Symfonia chi siegue, in Sesta sotto, è la sua uia. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 124; text: Canone alla Sesta [Settima ante corr.] bassa. Guida., Conseguente.] [-<125>-] Discepolo. Caro Maestro. Questi uostri Componimenti de Canoni sono [[sono]] di gran merauiglia, e stupore on solo ad me, che sono principiante della Prattica musica mà agli Dotti [[da questa Prattica musica]] di essa, maggiormente [quanto alla Sesta bassa add. in marg.] hauendolo fatto [[terminare]] [in un battito d' occhi et anco terminare corr. supra lin.] nella Chorda propria doue haue cominciato esso Canone, et per ciò potrà notarmi appresso il Canone alla settima bassa, acciò mi possa essemplare in quello per possere fare delli simili? Maestro. Non solamente uò notarui il Canone, che dicete ma mill' altri pur che non mancate uoi di farci studio, perche n' hauete bisogno; anzi uò ancora notarui l' Ottaua che ci hò fatto sopra di questa materia, della quale sò che ne hauerete gusto, e sodisfatione. Ottaua 56 Quando ch' io penso di quant' ho promesso acciò non sia buggiardo m' hò proposto, di far' un Canon con un nuouo eccesso mà che sia tutto buon è ben composto. Gia che la Musa mia m' haue concesso che i all' uso commun ne stia già che l' hò fatto, e quest' è 'l suo Concento Chi siegue con un Sette stà contento [-<126>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 126; text: Canone alla Settima bassa. Guida, Conseguente] Discepolo. Resta da farsi Essempio dell' ultimo Canone all' Ottaua bassa, mà che sia composto dell' Ottauo tono incitato per b molle, e non mi manca per quanto io li sono obidiente Discepolo. Maestro U' ho inteso à primo cenno et non mancarò qui appresso notarle et che sia dell' Ottauo tono trasportato, tanto più che 'l Canone sopradetto è del settimo tono. et in questo ultimo Canone uò notarci ancora la sua Ottaua. [-<127>-] Ottaua 57 Hora posso parlar come per arte perche uò dire della Simfonia, Che del suo corpo se ne fà la parte all' interualli minimo che sia. Quest' è l' Ottaua, e tutta si sconparte insin ch' arriu' il Sette alla sua uia cosi è composto st' ultimo Concento accio che l' Otto habbia il suo talento. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 127; text: Canone all' Ottaua bassa, Guida, Conseguente] Discepolo. Caro mio Maestro. è bene ch' hora diciamo insieme [-<128>-] (Benedicta sit Sancta Trinitas) Poscia che habbiano dato fine al Trattato de Canoni, et ancora diciamo (Benedicta sit Sancta Trinitas) per hauere considerato in quest' ultimo Canone tre perfettioni cio è nelle fughe, nell' osseruatione del Tono, e del finale dottamente terminato. Maestro. Discepol mio ben se dice per prouerbio chi poco hà assai stima uò dire à questo proposito, tu che sei principiante in questa Pratica Musica non può sapere quanto artificio ui è nella Regola de Canoni, per ciò che [tutti add. supra lin.] quelli Canoni che insino ad hora hai ueduti, et pratticati, non sono nulla à [[paraggio]] [paragone corr. supra lin.] di quelli che gli Dotti musici sanno comporre. Discepolo.In cortesia dicami. ui sono altre regole de Canoni, si è cosi, non mi [[nega]] [manca corr. supra lin.] farmi intendere la sua regola, et il modo come si componeno, acciò non resti imperfetto intorno questa materia. Maestro. Troppo inante passate e dimandate cose fastidiose, e difficili che sono il comporre un' [[altro]] Canone sopra un' altro Canone, e non tutti gli Musici del Mondo nè sono esperti, e pratici di simili cose. Discepolo. E per ciò io ardisco con confidenza di pregarlo uoglia dignarsi darmente contezza, et che sò che n' hauete composti infiniti, e posti in stampa, e non ui sono difficili à notarmi essempio d' alcuni d' essi? Maestro. Horsù per che non posso mancarli farò un' Sopra Canone al Canone composto all' Unisono, mà prima ui notaro a sua Ottaua che tratta dell' istessa materia. [-<129>-] Ottaua 58 [[Del Canone Sopra Canone all' Unisono]] Senti Lettor quanta forza la Musa tien nello comporre l' armonia, non può il Melopeo trouarsi scusa che non sà del compor qual meglio sia. Questa Regola qui non è confusa per che tratta, di uer, non di buggia, uedi questo Concento doppio fatto che t' impara di farlo in un tratto. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 129; text: Canone all' Unisono fatto sopra al sotto Canone all' Unisono. Guida, Conseguente, Canone all' Unisono] [-<130>-] Discepolo. Io son rimasto dolce, e car mio Maestro fuor di me stesso hbauendo essaminato il sopra Canone all' Unisono, che l' hauete composto con tanto arteficio, che fà merauiglare ogni Musico eccellente, e maggiormente ad me che in presentia mia l' hauete composto? Maestro. Ueramente sono cose difficultose, et oscure à chi non e buon Prattico, perciò che non tutti gli musici ci fanno studio intorno di questa materia; mà questo mi [te add. supra lin.] sò dire, che in questa nostra Città di Napoli Città principalissima del Mondo ui sono infiniti Musici di conto, non però non si attengono in queste regole faticose, et importanti, mà solamente à quelle che ne peruiene il ritratto del guadagno, non passando più oltre, basta à loro, che compongano un semplice Motetto, ò uero una Uillanella ariosa, ad imitanione d' alcuna Canzonetta alla Spagnola, lassando à fare l' uso degli anni dietro, che [-<131>-] sempre si è sentito, et osseruato, tanto per il uulgo quanto per l' Ecclesie Catratali cantare opere di musica con stile graue, e di dottrina compiuta da uarij eccellentissimi Musici come è chiaro senza nominare Autori delle Opere musicali. Discepolo Hò inteso il tutto, et è la uerita quanto da uoi uien detto. Uorrei appresso si non li fusse impedimento in rendere alcun' altra Regola intorno de questa stessa materia dii fare un Canone sopra un' altro Canone. ma che sia diuerso dal primo? Maestro. È carico mio di farlo, per che sò che n' hauete bisogno saperlo, et ui sò dire che (Nemo dat qui non habet) et ad me sono facili queste cose. Ecco qui appresso ui notarò un Sopra Canone sopra al Canone [sotto add. supra lin.] all' Ottaua bassa, e che cantarà Ello stesso una Ottaua bassa, et acciò ne siate più presto capace uò notarui la sua Ottaua dalla quale ne impararete alcuna cosa di bello. Ottaua 59 Non son di merauiglia questi Essempi Come li pingi tu Lettore mio, perche un ricco facilmente adempi à quanto uò cosi com' hò fatt' io Bisogna qui ancor che tu contemplj che pochi son che han questo desio, ma si lor andassero alla Scola porriàn cantar sto uerso [-<132>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 132; text: Canone all' Ottaua bassa, sopr' al Canone all' Ottaua bassa. Guida, Conseguente] [-<133>-] Discepolo Sia lodato il Signore che m' ha fatto giungere à un termine di potere essemplarmi in queste compositioni di musica cosi difficili, e ben conosco che non da tutti Professori di questa Uirtù sono intesi, e se non m' inganno, che nel finale ui sia il maggiore artefficio. Per tanto non uò lasciare appresso di pregarlo si u' è altra regola di tre Canoni non uoglia lasciare di mandarmene contezza Maestro. T' ho detto più uolte Discepol mio, che in questa materia di Canoni sono infinite le sue regole, come con infiniti essempi u' è stato dimostrato e per ciò farò ch' appresso intendiate come si componano altri Canoni che procedono per contrarij moti i Regola anco [-<134>-] difficile. auuertendoti che nella Guida che non si deue fare ligature di dissonanze, perche mentre la sua Conseguente procede per contrarij moti fanno tristo procedere. Di più non si deue con la Parte della guida ne troppo ascendere, ne discendere, ma procedere per tutte li cinque righe, e spacij, acciò ambe due parti possano cantare comodamente, come dal sotto notato essempio potrai meglio considerare, et anco dalla sua Ottaua. Ottaua 60 Bisogna qui Lettore d' auuertire con la Guida non dar n' anco ligare la Dissonanza, che fà mal sentire con la seguente quanto uuol cantare. Di più con la tua Guida non salire nè passar le righe nel calare; questo uuol la raggion questo commanda è il bel capriccio si lascia da banda. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 134; text: Canone per contrarij moti, Guida, Conseguente] [-<135>-] Discepolo. Resto admirato Caro mio Maestro di questo Canone che m' hauete notato adesso che procede per contrarij moti, nel quale mi sonoaccorto che la sua Regola habbia del difficile, non per questo restarà di non passare più inante di non raggionare d' alcun' altre regole sostantialj [sostantiale ante corr.] accertandolo [accertando ante corr.] che tutte mi sono care il saperle, per ciò che spero col continuo studio far profitto intorno di essj [esse ante corr.]? Maestro. Sappi Discepolo, ch' io prima che passi più inante à ragigonar d' altri Canoni uò scoprirti un secreto forsi nascosto ad altri Musici de nostri tempi, per ciò che il sopradetto Canone può farsi che la Parte Conseguente diuenta, Guida, e la Guida conseguente pausando però l' istesse pause che pausò la Consequente [-<136>-] come con facilità si potra considerare nel seguente Essempio, mà meglio con leggere la sua Ottaua qui sotto notata.. Ottaua 61 Mira lettor, è stà un poco attento perche la nostra Musa ha fatto un gioco tutto il contrario del primo Concento come si uede appresso nel suo loco. Et io di questo non mi ne pauento nè à scoprir 'l uer nessun c' inuoco, e se pur hai desio ueder' il tratto la Conseguent' alla Guida hà dato un matto. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 136; text: Canone per contrarij moti riuoltato con ambi due parti del Canone superiore. Guida, Conseguente] [-<137>-] Discepolo. Veramente è da stopire questa Regola datami di sopra in uedere che una Parte Conseguente possa deuenir Guida, e la Guida Conseguente, e l' assicuro che posso parlar liberamente per il Mondo che di quanti Libri hanno trattato di quest' harmonica facultà non hò trouato tanti dotti secreti, come questi, et in questo caso non mi tenga per Discepolo losinghiero, per che dico la uerità, mà non passamo più inante acciò non mi dimentichi di quello uolea pregarlo, et è questo, per ciò che hieri ritrouandomi in una Conuersatione di Uirtuosi Musici, e Cantori fù detto che ancora si trouano certi Canoni che li Chiamano Cancorizando [-<138>-] uorrei si non li fusse à discaro darmi contezza di quest' altra Regola, acciò non resti ombroso di questa materia. Maestro. Con dolci parole mi uai tirando al tuo desiderio, mà non per questo uò uenirte [[manco]] [meno corr. supra lin.] delle cose necessarie per la Prattica musica, e te ne uò compiacere non stimando fatica: non per questo uoglio restare di non d' auuertire che non lasci il Continuo Studio, maggiormente intorno de Canoni. Dunque uò notare qui appresso un Canone, che si canta cancarizando, chesarà breue, e sustantiale, mà statti attento che nel comporre di questi Canoni non ci se può far passaggi, ne per ascenso, ne per discenso, perche la Parte Conseguente mentre hauerà da Cantare che comincia nel fine della Guida gli passaggi uienono falsi, il che sarebbe contro la Regola del buon Comporre, e pr accertarti di quanto t' hò auuertito uoglio notarti ancora l' Ottaua che tratta di questa materia. Canone 62 Senti caro lettor hora che parlo di questo bell' intrico della Musa, il Caso è molto degno d' ascoltarlo si bene la Raggion nè stà confusa. Al melopeo conuieni d' impararlo accio nel Modo non ritroui Scusa, l' Essempio scritto, è Cancorizando e da primo, e dal fin sen uà cantando. <[-139-]> [Cerreto, Dialogo Harmonico, 139; text: Canon Cancorizando à due Uoci] Discepolo. Caro mio Maestro hò trouato la uerità di quanto m' hauete auisato che il comporre di questa maniera di Canoni ui sono proibite le diminutioni, e passaggi ascendenti, e discendenti, cio è in quanto al procedere che fà la Conseguente, per causa ch' ella procede al contrario della sua Guida. Siche mentre io son curioso di sapere il tutto di questa Prattica di far Canoni uorrà sapere se nel sopradetto canone sol si puo fare il sopra Canone loche ad me pare impossibile il potersi fare. U' hò inteso di quanto m' hauete richiesto, e per non mancarli mi forzarò seruirlo, ma prima uò auertirlo, Che nel comporre il Sopra Canone si osserua l' istessa Regola ch' habbiamo detti di sopra, che non si deue procedere con passaggi ascendenti, nè discendenti, per ciò che quando si cantano, ò si sonano fanno mal sentire ambi due parti, come dal sotto essempio si può considerare, et anco dall' auuertimento che ui da la sua Ottaua, come qui si può leggere. [-<140>-] Canone 63 L' Intrico già non è finito ancora perche la Musa sempre uà cercando, e la Raggione ua crescend' ogn' hora e 'l Melopeo sempre uà mancando. Per questo dico che [già add. supra lin.] meglio fora più della Musa andare raggiondo, per che gli Melopei son pigri, e lentj e uonn' il tutto sapere senza stentj. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 140,1; text: Sopra Canone al Canone Cancorizando a 2. Uocj] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 140,2; text: Canone Principale Cancorizando a 2 Uoci] Discepolo. Non si può negare dolcissimo mio Maestro che non ui sieti portato dottamente in questa aggiuntion di Canone, per il [-<141>-] che io mi credeuo che fusse stato impossibile a potersi comporre, ma dicami di gratia nella Prattica musica possono comporsi d' altra maniera di Canoni, acciò si degna darmine contezza? Maestro Hò detto più uolte si ben si ricorda che le regole de Canoni sono infinite, per ciò che oltre di quelli che hò mostrati ui sono li Canoni detti Enimmatici, che sono più oscuri degli altri tanto quelli che ui si scriueno parole latine, quanto quelli dj parole uulgari, ma però se desideri hauer cognitione del modo come si componeno, e come si risolueno potrai essemplarti negli miei Canoni che sono posti in stampa nel Libro della mia Prattica nel fine del 3. libro; ouero nel mio 2. libro a 2. uoci Intitulato Canoni Enitmatici. Discepolo. In risposta dico, che se piacesse al Signore ch' io mi trouasse in stato che potesse studiare che potesse studiare, e bene intendere ciò da Musici è stato scritto, assicurandolo che pur' non ardirei di darli fastidio intorno à detta, e perciò non uoglio lasciare di tornarlo à pregare di fauorirme di quelli altrj [altro ante corr.] Essempi [Essempio ante corr.]. Maestro. Per contentarti non uò mancar di notarlo, non pero bisogna auuertire che dal Concetto delle parole si caua la Resolutione del Canone, e come l' altre parti conseguente haueranno da Cantare, senza farci dimostratione alcuna ò altro Segno,comesi suole fare ad altri Canoni, e per questa causa gli Musici l' hanno dato il nome di Enimmatico. ma per maggior intelligenza uò notarci ancora la sua Ottaua. [-<142>-] Ottaua 64. Più uolte hò detto à te Letttore mio che lungo fora di uoler trattare de Canoni mà senti quel dic' io sarebbe meglio più non ne parlare. Maà perche sempro hò questo gran desio che non m' incresce di ne raggionare, gli Canoni Ennmatici son questi più oscuri assai degl' altri che uedesti. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 142; text: Canone Ennimmatico, Sequere me] Discepolo. Sono mirabili queste inuentioni de Canoni, de quali io nè sono rimasto attonito, tanto più che questa Prattica musica tieni e si gouerna da tante sorti di regole, maggiormente in questa cosa de Canoni, perciò che essendomi essaminato nel sopradetto Canone et letto le parole dell' Ennimma, si ben parlano chiaro in quanto al Concetto delle parole che dicono che la Parte Conseguente habbia da seguitare la sua Guida, mà non dice il modo, perche, bisogna che ciascuno che lo uuole Cantare che sia Cantore intelligente, accio sappia risoluere tale difficultà [[da Cantarsj]], tanto maggiormente che non ui sono posti segni doue la sua Conseguente possa cominciare il suo Canto, ne tampoco detto Canone è stato diuiso in Caselle, come hauete fatto con l' altri Canoni passati. [-<143>-] Maestro. È uero, che questi Canoni Enimmatici non cosi facilmente si risoluono, maggiormente che [si add. supra lin.] scriuono con una Parte sola, senza segni, liquali danno notitia alla Conseguento doue ella hauerà da cominciare à cantare, lo che un Musico poco pratico, e non dotto non se sapeua ritrouare, mà la Guida dice alla sua Conseguente seguere me, cio è che l' hauera da seguitare dopò pausati un tempo di Semibreue, e l' istessa Conseguente hà il suo finale una battuta di Semibreue prima del finale della sua Guida, e tornatene à far la proua, che trouarete la uerità Discepolo. Veramente tutto questo che hora m' hauete hauisato me l' hò imaginato, essere cosi, mà perche hò inteso il tutto del sopradetto Canone, non saria male sel ci potesse comporre un' altro Canone Ennimmatico sempre, e mi sarebbe molto caro hauero. Maestro. Molte cose dimandate, le quale non sono tanto necessarie da un principiante Compositore, e per ciò lasciatele da banda queste difficoltà, mà attendete à quello che più u' importa, perche col tempo, et col continuo studio aggiungerete alla perfettione di quanto ui bisogna: non però non uoglio lasciarlo discostato, uò notarli un' altro Canone Ennimmatico, e che sia composto sopra del sopradetto Canone Ennimmatico, e che le pausa siano in risposta delle parole del primo Canone, non lasciando di notare prima la sua Ottaua, dalla quale si nè auarà frutto, e piacere. Ottaua 65 Hora te uò dar' ogni contento caro Lettor di quanto tu m' hai detto, acciò che sapp' il uer questo Concento snodare non si può essendo stretto? E la fatica se la port' il uento Sel Melopeo non sà di quel c' hò detto, però te uo auuertir di tutto il fatto che nello studio stij sempre ratto. [-<144>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 144,1; text: Sopra Canone Ennitmatico, fatto sopra al sotto scritto Canone Ennitmatico Sequere me. Si legis me obserua mandata] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 144,2; text: Canone Principale Enimmatico, Sequere me] Discepolo Hora si ch' io posso dire liberamente che sono sodisfatto di quanto mi bisogna sapere intorno la materia de Canoni, assicurando il mio Car Maestro, che un Discepolo per ignorante ch' egli sia, che leggendo, è studiando le sopradette Regole, et essempi non può far, che non ne sappia dar conto à qualunche della professione. Si che uoglio hora pregarlo à uolersi dignare appresso, raggionare d' alcune dotte raggioni intorno le Proportioni, mà di quelle che si usano nelli Canti harmonici, conoscendo anch' ella [- <145>-] sono necessarie per la Prattica musica, et anco per che al tempo d' hoggi sono usate quasi da tutti gli Musici in qualsiuoglia Concento che componeno? Maestro. Mi piace che raggionate accortamente, e mi allegro che hauete fatto frutto di quanto si è trattato, per il che mi date occasione che mi compiaccia ch' io passi inante à raggionar di ciò mi dimanda, e principalmente delle Proportioni che ne nè hà richiesto: auertendolo che non sono da tutti intesi queste specolationi, essendo appresso de Prattici nomi incogniti [incognoti ante corr.], e quasi forastieri, e questo non per altro solo perche serueno à quelle cose che tendono, et uersano intorno le considerationi, e speculationi sottile, le quali più tosto si richiedeno à buono Aritmetico, che a Semplice Musico, che hà bisogno d' hauer le cose sue facili, domestichi, et fiamiliari? Discepolo Per risposta di quello che horà m' hà raggionato. Dico, che si ben le speculationi appartengono alli Musici speculatiuj, tutta uolta io non desidero altro che intendere la semplice Prattica di esse, perche appresso col tempo, e con il studio spero intendere il tutto? Maestro. Poiche cosi te contenti, non uoglio mancare di darti questo contento. Dunque si deue auuertire che un Principiate per hhauer buona cognitione delle specie, e generi delle proportioni harmoniche, cominciaremo prima à trattare che [-<146>-] cosa sia Dupla, Tripla, Quadrupla, et [signum] et principalmente ueniremo à trattare nella cognitione di alcune uoci uocale, quali non sono da tutti cosi bene intesi, nè meno il dir spetie, ò genere, perche l' uno, e l' altro nome per se stessi, per l' uso intelligibile, perche raggionando di queste specie conuerò alle uolte nominare col nome di genere, e li primi tre generi semplici sono questi, cio è il Genere semplice, Superparticulare e Superpartiente, e da questi nè sortiscono due altri generi composti cio è il Genere moltiplice superparticolare, et il Genere moltiplice superpartiente. per tanto si auuertisce che non si troua specie, la uale non sia da qualche particulare genere contenuta? e però che essendo poste la Dupla, la Tripla, et l' altre nelle Cantilene, se dice, che tutte le comparationi, et oppositioni de numeri che si fanno all' uso, tutte contengono ad essere abbracciate ad un particular genere, che si chiama Genere moltiplice, il cui essere, et essenza non è altro che contenere, et abbracciare tutti gli oppositi, e comparati numeri che si fanno ann' uno, se sino à Mille i Musici il uolessero comparare. Discepolo. E per ciò se cosi li piace ueniamo al fatto per maggior mia intelligenza? [-<147>-] Maestro. Poiche tu ne sei cosi curioso bisogna auuertire, che Proportione nella nostra Prattica musica non è altro che una conuenienza, ò uero una abitudine de numeri comparati insieme, una è detta di equalità hà li suoi numeri l' uno contra l' altro equali, mà quella di inequalità hà i numeri inequali, come per maggiore chiarezza potrassi da questo sotto notato Essempio considerare. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 147; text: Proportione di Equalità 2, 3, 4, Proportione di Inequalità] Discepolo. Di gratia datemi ad intendere che differenza è fra la Proportione di Equalità con quella di inequalità. Maestro. In risposta dico, che la differenza è questa, che mentre si fà la comparatione dall' una eguale all' altra genera una Specie detta Proportion Rationale di Equalità, la quale non fà al proposito de la Pratica musica: mà facendo comparatione di unqeual numero ne nasce la seconda speci detta Proportione Reale de inequalita, dalla quale ne nascono cinque generi, ò uero cinque specie cosi chiamati, come di sopra un' altra uolta dicemmo. S' auuerte ancora che da questa Proportione di maggiore inequalità ne deriuano cinque altri generi di minore inequalità cosi [-<148>-] chiamati con questa addittione Sub, come è Sub Moltiplice, Sub Super particulare, et Sub Super partiente, cosi ancora con l' altri due generi composti. Bisgona ancora auuertire, che nelle proportioni di maggior inequalità sempre il magggior numero si pone di sopra, et il minor di sotto,e poi in le proportioni di minore inequalità il minor numero si pone di sopra, et il maggior di sotto. E per che fù detto che la Proportione haue cinque generi, cio è ccinque specie, per questo sarà bene cominciare dalla prima specie, che è la Moltiplice. Di modo che la prima Specie sarà la Proportion Dupla, che sarà quando dua uieneno comparati all' Uno, il che si fà per uia di questa comparatione cosi. 2/1. la qual ne dimostra che quella Figura per prima solea andare, et intrare intera sotto un tempo di Battuta, per quel numero dua, dua di quella sorte ne habbiamo in esso Tempo di Battuta da essere contenute. Di modo che, si come ordinariamente una Semibre suole ualere un tempo di Battuta per l' oppositione del dua nè uenerà à ualer mezo, come dal suo Essempio di può meglio considerare, et ancora per quelllo che ni dice la sua Ottaua. Ottaua 66 È ben dunque qui appresso raggionare intorno le sonor proportionj, mi sarà meglio assai di lasciare le lor sottili specolationi. Perche ste cose le deueno usare l' Aritmetici sol con lor raggionj poscia che quiui d' altro non si tratta di Par, e in Paro, e qui la Forma è fatta. [-<149>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 149; text: Essempio della Dupla] Discepolo. Già mi sono accorto nel sopra notato Essempio che 'l Numero superiore sempre dimpstra l' attion presente, et l' inferiore della passata? Maestro. L' hauete inteso bene questo passo, perciò che quando entrano i numeri opposti, il numero superiore dimostra la quantità delle figure che hanno d' andare sotto il Tempo di una Battuta. Anzi che similmente ancora tutte l' oppositioni che si fanno si fanno sempre alla Figura della Battuta, perche l' altre figure possino in qualche quantità conuenire, come il Quattro, e con l' Otto, che formano medesimamente una Proportion Dupla che non per altro sono state ritrouate queste Specie di oppositi numeri, solo perche si come naturalmente si suol porre una Figura per battuta per i Segni, e per gl' inditij denumerise ne habbiamo à ponere dua, tre, et quattro, et incomma quante nè dimostra i detti numeri? Discepolo. Hò inteso bene quanto alla formatione della Dupla, mà uorrei intendere appresso della formatione della sub dupla, acciò me ne possa seruire nelle mie Compositioni harmoniche. [-<150>-] Maestro. Con facilità si può uedere, con il riuoltar i numeri per contrario ci è il dua di sotto, et l' Uno di sopra cosi; 1 2. come da quest' altro essempio si può facilmente capire. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 150; text: Essempio della Sub Dupla] Discepolo. Con facilità hò capito la formation della Subdupla per il che può passare più inante à raggionar dell' altre proportioni che sequitano? Maestro. Per non fraudare il primo Geno Semplice di inegualità conuieni di trattar della Proporiton Tripla. dirò che si osserua il simile come l' altre proportioni che nascono dall' istesso Genere moltiplice, per ciò che dalla cognotione della Dupla si può facilmente intendere della Tripla, e della Quadrupla, e la Tripla e la più propinqua specie della Dupla, e per non preterire dalle specie della Tripla, la qual si forma con questi numeri comparati insieme cosi . 3 1. [[<..>]] nè mostraremo un poco d' Essempio per maggiore intelligenza, et ancora la sua Ottaua. [-<151>-] Ottaua 67 Auuerti ben Lettor, e statti attento c' appresso uò mostrare un' altro Essempio del stesso Gen che te farà contento cosi conoscerai ch' io non son' empio. Questa Proportion questo Concento Tripla uera sarà senz' altro scempio, notato è qui di sotto, e la uedraj che da lei il tutto impareraj. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 151,1; text: Essempio della Tripla. Tripla] Discepolo. Resta appresso mostrarmi l' essempio della sub Tripla, acciò mi imprima meglio nella memoria? Maestro. Dicono gli Dotti Scrittori che (cognito de uno cognoscitur de reliquis) e per ciò con facilità si mostrarà, et il tutto si può conoscere dall' Essempio della Sub Dupla, che opponendo il numero minore di sopra, et il maggiore di sotto cosi 1 3. uedrete che si farà la Sub Tripla. Ecco la proua. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 151,2; text: Essempio della Sub Tripla. Tripla, Subtripla] [-<152>-] Discepolo. Potrà sequitare appresso, et trattare delle formationi della Quadrupla se cosi li piace? Maestro. Stà auuertente, che in un momento te farò uedere la formation della Quadrupla, poiche anch' ella si forma con l' istesso ordine, e con l' istessa [prima add. supra lin.] Specie c' habbiamo ueduto della Dupla, e della Tripla, e anco del primo Genere moltiplice di Ineuqalità. Anzi non uoglio restare di porui nel sotto notato Essempio la Tripla, acciò quello che forsi non è inteso s' intenda con più facilità. Di più diremo che i numeri che formano la Quadrupla s' opponeno l' uno contro l' altro di questa maniera cosi [. add. supra lin.] Ecco il suo Essempio, et anco la sua Ottaua, che dimostrano la natura, e qualita di detta Proportione. Ottaua 68 Resta scoprirsi appresso car Lettore La Forma uer della Proportione Quadrupla detta senza farci errore qui appresso stà formata la raggione Uedrai ancor sua forza, el suo uigore che stare può con l' altre al paragone gia che l' hò scritta co' l' Essempio chiaro per mostrarmi cortese, e non auaro. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 152; text: Essempio della Quadrupla. Tripla Sub Tripla Quadrupla] [-<153>-] Discepolo. Con breui, e dotte dimostrationi m' hauete fatto intendere come si forma la Proportione [[sub add. supra lin.]] Quadrupla, mi manca udire la forma della Subquadrupla. Maestro. Con breui parole ui farò capace del tutto, per ciò hauete d' auuertire che la Proportion Sub Quadrupla si forma medesimamente con la prima Specie della Proportione di maggiore inequalità che è il Genere Moltiplice di inequalità, e sarà quand' il Numero minore contieni il maggiore quattro uolte, e che detto minore sia posto sopra al maggiore con questa addittione Sub, all' hora diremo Proportion Subquadrpla con questi numeri comparati insieme cosi . 1 4. et ui notarò il suo Essempio. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 153; text: Essempio della Sub Quadrupla, Sub Quadrupla] Discepolo. Hauendo inteso molto bene come si formano, e scriuono le proportioni che nascono dal primo Genere Semplice detto Molteplice di inequalita, per tanto potrà seguire à raggionare del Secondo genere di inqualità, purche sia comodo di fauorirmi? [-<154>-] Maestro. Disse di sopra che dalla Specie della Dupla, Tripla, e Quadrupla sono deriuate l' altre proportioni uarie con uarie oppositioni di numeri, e per ciò st' attento, e senti questa sottile speculationi. Ricordati ch' io [[dissi di sopra, et anco]] hò mostrato con l' essempij alcune cose del primo Genere moltiplice, diremo appresso del [secondo add. supra lin.] Genere Superparticulare. Per tanto dico che la comparatione de numeri semplice, quantunque di sopra l' habbiamo ueduti, et assai con diligenza essaminatj, non per questo io restarò qui di porli per ordine, e de dire Che 'l Genere moltiplice si forma con la comparatione delli numeri semplici all' unità particolare, comparando il secondo, il terzo et cetera. mà perche comparando qualsiuoglia numero semplice ad altro composto numero si entra di un genere in un' altro: Se dice, che quelle comparationi non siano più del Genere moltiplice, ma del Genere superparticulare, perche i numeri non si comparano più all' Unità, come si comparauano prima, et però tutta uolta, che le coparationi si faranno giusto al modo di superiore, se entra con esse comparationi in altrj diuersi generi, e perche queste due comparationi prime per la simplicità loro sono ben chiare, et intelligibili per questo ueneremo à discorre delle composte. Donde [[hà]] [-<155>-] s' hà da sapere che uolendosi formare altre sorti de comparationi le specie saranno diuerse, et anco saranno i generi, questo si fà col sottrarre del numero maggiore quante uolte compararanno il numero minore facendosi le denominationi di dette specie del numero minore, e la numeratione del numero superiore. Si che per uenire alla prattica del Secondo genere, che se dice Genere superparticulare che è la Proportione di maggiore inequalità, e s' intende quando il numero maggiore contiene al minore una uolta, e l' altra minor parte che si chiama aliquota; di maniera che queste due parti, la parte minor sarà di egual numero con la maggiore, come due à tre, e quattro à tre in questa maniera consi opposti 3 2 et 4 3 Discepolo. Hò inteso bene quanto alla Raggione speculatiua, resta hora uederne uno Essempio in Prattica. Maestro. MI piace la richiesta fattami, perche rimoue piu l' intelletto l' essempio, che le parole, e lo noterò qui appresso, et che ue sia ancora l' Essempio della [Sesquiottaua e add. supra lin.] Sesquiterza, per esser dell' istesso Genere composta non lasciando di ponerci la sua Ottaua. Ottaua 68 Leggete ò Melopei, e non mancate Che ui conuien saper tutte le cose, che uuol la nostra Musa, e non tardate che qui ui stan scouerte, e non nascose. E le Proportion è ben che 'l fate perche son dotte, e disiderose, questa Proportion qui sotto, è posta, che del Geno Secondo è composta. [-<156>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 156,1; text: Essempio della Sesquialtera, e sesquiterza. Sesquialtera, Sesquiterza] Anzi Discepol mio per non tediarti, e per non essere lungo nel dire ui notarò qui appresso l' Essempio della Subsesquiatera, e Sub Sesquiterza. Discepolo. Caro mi sarà il uederlo, per che sò certo che dandoci una occhiata con più facilità intenderò la sua Regola. Maestro. Ma prima uò ricordarli il modo, e la Regola come si formano ambe due proportioni, e sarà quando si ponerà il numero maggior di sotto, et il minor di sopra in questo modo cosi 2 3 che si farà la Proportion Sub Sesquialtera, ò uero cosi 3 4. che si farà la Proportion Subsesquiterza. Ecco qui appresso il suo Essempio. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 156,2; text: Essempio della Subsesuiqltera, et Subsesquiterza, Sesquialtera, Sub Sesquialtera, Sub Sesquiterza] [-<157>-] Discepolo. Non posso negare, che per hauermi [hauer ante corr.] notato il Sopradetto essempio con molta facilità m' hà dato occasione che in un battito d' occhi hò capito il tutto, e perciò potrà appresso trattare dell' altre proportioni? Maestro. Dirò intorno della Proportione Superpartiente, che nasce dal terzo Genere semplice, ò dalla Terza spetie della Proportione di maggiore inequalità il quale ne mostra i numeri differentj, e sarà quand' il maggior numero contien' il minore una uolta il tutto, e di più li soprauanza due di più cosi 5 3., e tale Proportione si chiama Superbipartiente terza, esel maggior numero contien' il minore una uolta, e tre parti di più, sarà dettta Proportione Superbipartiente quarta cosi . 7 4. come in Prattica con questo facile essempio stò sicuro che del tutto sarai capace. tanto più, mentre si notarà la sua Ottaua che tratta dell' istessa materia. Ottaua 69 Gia ch' ad te Lettore fù mostrato quant ' al Geno secondo s' appartienj, poscia che nulla cosa u' è mancato e il tutto hò fatto che cosi conuienj. Perciò Lettore mio stà preparato quest' è l' Essempio acciò che tu 'l sostienj con gli altri Melopei, e quant' hò detto è tutto uer, e quest' el suo precetto? [-<158>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 158,1; text: Essempio della Proportion Superbipartiente terza, Super bi partiente terza] Discepolo. Mi manca uedere appresso l' Essempio della Proportione Sub superbipartiente Terza? Maestro. Con poche note ui lo notarò l' Essempio, et si forma di questa maniera, e sarà quand' il numero minore si pone di sopra al numero maggiore con aggiungere l' additione Sub. con questi numeri comparati insiemi cosi . 2 5. sarà detto tale proportione Sub superbipartiente Terza. Et ancora opponendo quest' altri numeri comparati insieme cosi 4 7. tale Proportione sarà detta sub super tripartiente quarta. Ecco qui la sua forma. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 158,2; text: Essempio della Proportione Sub superbipartiente terza. Sub superbipartiente Terza] [-<159>-] Discepolo. Con breuissimi discorsi m' hauete fattto intendere il tutto intorno del Terzo Genere Superpartiente, per il che mi sarà molto grato passare più inante, e trattare del Quarto Genere Composto, mà con quella breuità che sia possibile. Maestro. Bisogna auuertire che il Quarto Genere Composto, cio è la Quarta specie della Proportione di maggiore inequalità è il Genere moltiplice Superparticulare, il quale nè mostra i numeri differenti, e sarà quando il maggior numero contiene Il minore più uolte, e questo s' intende quanto al Molteplice, mà in quanto al Superparticulare, è quando sarà una parte aliquota del minor numero, e però è da uedere prima, quanteuolte come Molteplice il maggior numero contiene il minore, di poi come superparticulare, si quella parte aliquota è manco del minore due uolte tal Proportione gli Musici Theorici l' hanno detta Dupla Sesquialtera cosi 5 2 10 4 si due uolte, e la Terza parte la dicono dupla Sesquiquarta cosi 9 4. et cosi in questo modo procedendo si possono fare dell' altre proportioni dell' istesso Genere, et anco quella della Proportione sub moltiplice superparticulare [superparticula ante corr.]. Ecco ui appresso un facile essempio, e dell' uno, e dell' altro; mà non uò lasciare di scriuere la sua Ottaua, che ueramente anch' ella ne tratta direttamente di tal Proportione. [-<160>-] Ottaua 70 O Saggio Melopeo qui uò narrare la gran difficultà c' hora si uede in questo Quarto Gen ch' habbia da fare mà quel che non lo proua non m' il crede. E questo Geno s' hà da mescolare cosi dic' il Precetto, e lo concedi, dunque st' allegro, e quest' è la sua Forma che dalla sua Raggion non è difforma. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 160; text: Essempio della Proportion dupla, e sub dupla Sesquialtera. Dupla sesquialtera Sub Dupla sesquialtera] Discepolo. Con dotte raggioni, e facili essempi hò capito tutte le sopradette Regole intorno delli quattro generi delle Proportioni, e perche resta di trattare del Quinto, et ultimo Genere composto uoglio pregarlo che sia breue, e sustantiale? [-<161>-] Maestro. In quento ch' io sia breue nel discorre, questa Parte, per raggion di natura conuiene più ad me che son di età senile, che à uoi che sete Giouanetto, mà lo farò per obligo di amoreuolezza tanto più che uoj ne hauete bisogno il sapere tutte le raggioni essentiali della Prattica musica. Dunque è d' auuertire che il Quinto genere composto, cio è la Quinta Specie della Proportione di maggiore inequalità è il genere moltiplice Superpartiente, il quale nè mostra i numeri differenti, e sarà ogni uol uolta che 'l maggior numero contiene il minore più uolte in quanto Moltiplice, mà in quanto Superpartiente quando ui sono due, ò tre, ò quattro ò cinque parti di più di esso minor numero, tale Proportione si chiama Dupla superbipartiente terza 8 3. [[quindecim uerba]] Ma quando il minor numero sarà posto sopra et il maggior di sotto se dira Sub moltiplice superpartiente terza, e cosi in infinito. e ne mostrarò l' essempio d' ambe due proportionj ma notarò la sua Ottaua, dalla quale se ne receue utile, e piacere. Ottaua 71 Conuienc' adesso non s' habbi à lasciare di dir' il tutto, e non resta sospeso questo Discorrso intorno all' osseruare quanto la nostra Musa haue conceso. Pero del Quinto Gen, è ben trattare ciò che di lui il suo Precett' ha steso, la sua Proportio qui è notata con le sue zifre, e ben' essaminata. [-<162>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 162; text: Essempio della Dupla, et Sub Dupla Superbipartiente Terza, Sesquialtera, Dupla superbipartiente terza, Sub dupla Superpartiente Terza] Discepolo. Dolcissimo mio Maestro io mi ricordo, che nel principio di questo Trattato delle Proportioni, che bisognaua discorre con sottili speculationi, che ueramente ho ritrouato più di quello ch' io m' imaginauo; mà ringratio il Ciel che capito il tutto, senza intricarmi nella Theorica; non per questo restarò di pregarlo uoglia dignarse di sbrigarmi d' un altro dubbio che m' è rimasto nella memoria, che è questo? Maestro. O Discepol mio auuerti che uolendosi andar cercando saper tutti gli dubbij di quest' armonica facultà, e discorre di tutte quelle cose, che non sono cosi necessarie, sarebbe à punto [-<163>-] come uolere dal principio tornare à raggionar di quelle cose che non sono essentiali ad essa musica; mà scopra il suo pensiero ch' io uolentiero starò ad ascoltarlo. Discipolo. Quelo che uoleuo è questo che poco giorni sono, ritrouandomi in una conuersatione di Musici, e Cantori, et hauendosi cantata alcune opere di musica à cinque, e sei uoci, tra le quali si cantò un Madrigale à cinque uoci, bellissimo che non uoglio nominare l' Autore, doue ui erano scritte alcune Triple ò Meolie come le uogliamo dire, per il che per la difficoltà che ui era in quella nel cantare, ci nacque tra di loro una baruffa, che non si poteuano in conto nessuno accordardi, chi dicea d' un modo, e chi di un' altro chi uolea che fusse Emiolia maggiore, e chi minore. Maestro. A dir il uero Discepol mio, che il contrasto haue del simile di quello che diceuano gli Antichi (chi fusse prima l' Ouo, ò la Gallina, per il che io con breui parole te ne farò capace del dubbio. Dico, che alcuni Musici sono d' opinione quando una Opera Armonica è composta con notule di breui, e semibreui nere, uuoleno, e dicono che sia Emiolia maggiore, e quella scritta con semibreui, e minime uuoleno che sia Emiolia minore, e tutto questo dicono, perche hanno solamente mira, alla qualità, e quantità delle figure, mà non al Tempo, e non dicono bene? Perche gli Dotti Scrittori di musica sono di opinione che una Emiolia sia composta con figure di breui, e semibreui, ò di semibreui e minime fatte tutte [-<164>-] nere si cantarà cosi l' una, come l' altra con un medesimo Tempo di battuta, per che tanto si considera la emiolia quanto che si cantasse sotto la Proportione Sesquialtera, ò sotto la Tripla ò uero sotto la Prolatione perfetta, e siano di qualsiuoglia maniera le figure cantabili, ben uero, che tra di loro ui è alcuna differenza, perche la Emiolia si scriue sempre di color nero, e sempre le figure sono imperfette, per causa della negrezza: Si ben dicete che alcuni Musici moderni la Emiolia, una nè chiamano [[una]] Maggiore, et un' altra Minore [minore ante corr.], cio è quella ch' è posta col Semicircolo la dicono minore, e quella ch' è posta col Semicircolo mediato la dicono Emiolia maggiore, non dimeno cosi l' una, come l' altra, come di sopra dicemmo sono di una stessa ualuta, per causa di quel segno corrotto, qualle ch' era maggiore di figure si è pariggiata à quella ch' era di figure minore, talche è una stessa cosa, perche tanto pesa un Cantai di piombo, quato un Cantaio di bammace che occupa maggior luogo. Si che per darti maggior satisfatione nè farò appresso un facile essempio, mà prima la sua Ottaua. Ottaua 72 Ò mio Saggio Cantor non dubitare di quel c' appresso te uoglio scoprire, che differenza fai nello cantare che sia Tripla, ò Meolia allo sentire. Uò risponder' in pronto, e non fallare che son l' istessa cosa, e non mentire, fuggi l' opinion di maggioranza ch' a contradir al uer poco s' auanza. [-<165>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 165; text: Essempio della Emiolia] [[Per il che accorto]] [Si che corr. supra lin.] Discepolo [mio add. supra lin.] hai [ben add. supra lin.] ueduto come non u' è differenza tra l' una, e l' altra emiolia, perche si cantano ambe due sotto un Tempo di battuta. Siche falsamente si dice questo nome di maggioranza, e minoranza, posciache tal nome aspetta solamente al Modo magiore, ett la Modo minore, li quali serueno per perficere, et inperficere le loro figure, come nel suo [luogo add. supra lin.] si uederà, e di questa maniera l' hanno inteso gli [dotti add. supra lin.] Musici Antichi, e Modernj. Di più si eue auuertire che negli Canti Armonici si scriueno di figure nere, li quali medesimamente si cantano come le emiolie, come qui per essere breue le notarò con unpoco di Essempio, et acciò habbi maggior sodisfatione m' hò proposto di scriuere ancora la sua Ottaua, che ueramente è degna di leggere, eccola qui appresso. Ottaua 73 Per far buon fin del nostro raggionare ò che sia Melopeio ò uer Cantore, delle Triple ò d' altro più cercare che se n' è detto assai, di gran stupore. Però è ben d' altra cosa trattare e delle Triple non far più rumore, bastarà sol di mostarn' essempio acciò che dica ogn' un che non son empio. [-<166>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 166; Essempio delle Triple ] Discepolo. Sono restato appagato Carissimo Maestro di quanto m' hauete rattionato, e mostrato con l' essempi, e principalmente intorno delli cinque generi delle Proportioni Maestro. Non è poco hauere inteso insino ad hora buona parte della Prattica musica, et principalmente delle Proportioni, perciò che ui sono al tempo d' hoggi alcuni Musici c' appena sanno scriuere nelle loro Compositioni una semplice Tripla, ò Sesquialtera, anzi che nè fanno poco conto dell' altre Regole di esse proportioni, credendo che non sia necessario il saperlo; che sia come si uoglia, basta ad me che uoi ne siate intelligente. Per il che hò considerato che appresso bisogna hauer cognitione del Genere Quantitatiuo, cheè quello che contiene quasi tutta la Prattica di essa musica, anzi che per esso, et per mezo di esso il Musico Compositore di regge, et Gouerna intorno tutte l' harmoniche compositionj et senza saper questo nessuno Compositore può comporre cosa di ualuta. [-167-] Discepolo. Oime che sento hora car maestro. mi fate restar fuor di me stesso hauuendomi accendato di quest' altra Regola di gratia non manchi raggionarne essendo cosi necessaria. Maestro. Mi farò intendere à poco à poco, e per ciò dico che il Genere quantitatiuo non è altro, che nè mostra tutte le perfettioni, et imperfettioni delle cinque figure essentiali quali sono la Massima, la Lunga, la Breue, la Semibreue, e la Minima, per comodita del Canto figurato, si bene gli Musici cosi Antichi, come Moderni hanno uoluto che alcune di esse s' hauessero à cantare, et alcuno che si contenessero in pause, le quali non d' altronde nascono solo che dalla Figura Breue constituendoli il nome di tempo al quale loro hanno ordinato, [dj add. supra lin.] due numeri, uno detto perfetto, et un' altro imperfetto, e da questi saranno [misurate add. supra lin.] ciascheduna di loro con due differenti segni, cio è perfetto, et imperfetto, il perfetto del Ternario ualore, e l' imperfetto del Binario, i ualori de quali, e all' uno e all' altro è stato dato solamente à tre figure, cio è alla Lunga, alla Breue, et alla Semibreue, perciòche alla Massima li sono state dati proprij Segni, per cognitione del suo numero Ternario, e Binario, acciò quando bisognaua fusse stata intesa perfetta, et imperfetta, e questo nasce dal Genere quantitatiuo, del che ne fa testimonianza questa Ottaua. [-<168>-] Ottaua 74 O quant' autorità felice Musa tu tieni con gli dotti Melopeii, che nessun più si può trouare scusa che quello pur non sia ciò c' esser dei. Con questo Geno s' è fatta l' inclusa poi che ciascuno hà quel che uorrej, si che ogn' un dirà con uoce altera. Che della Musa portan la Bandiera. Discepolo. Veramente, che in leggere la soprascritta Ottaua nè hò capito molte cose utli [[della]] per la mia Prattica musica, anzi hà distinto dottamente della qualita che deue hauere il buon Compositore, e tra l' altre [cose add. supra lin.] importante dice, che l' è necessario hauer cognitione quanto contieni il Genere quantitiuo [quantiuo ante corr.], siche non manchi notarmi un poco d' essempio di questo fatto. Maestro. Uò darti sodisfatione di quanto comandi, e cominciarò dalla prima perfettione che è il Modo [maggior add. supra lin.] perfetto, ma prima dell' essempio noterò la sua Ottaua. Dalla quale ne senterete consolatione leggendola. Ottaua 75 Hor sù parliamo del Modo maggiore non sol Maggiore [[<..>]] mà ancor Perfetto, con il suo Segno tieni gran rigore che la Massima perfice com' è detto. E perciò dico senza fare errore che con la lunga opra molto effetto, si che sto Modo è di tal portata che puote [può ante corr.] far la Lunga alterata. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 168; text: Essempio del Modo maggior perfetto, Modo maggior perfetto 12, 4, 8] [-<169>-] Discepolo. È di conuenienza che appresso mi mostrate l' Essempio del Modo minor perfetto, acciò che io la sappia scriuere quando mi bisogna Maestro. Lo notarò uolentieri, e per che il Modo maggior perfetto si dimostra con signare nel Canto il Circolo, e due Zifre ternarie, come di sopra si è ueduto, per questa causa notaremo qui appresso il Modo minor perfetto solamente con il Circolo con una Zifra Ternaria, per che tali segni dimostrano la perfettione alla Lunga, et l' alteratione alla [ultima add. supra lin.] Breue, et notarò l' Essempio, ma che preceda la sua Ottaua per che da essa sene hauera utilità, e dottrina. Ottaua 76 Uò dir' ancora del Modo minore quand' è perfetto tieni gran potenza, e della Breue sua si fà Signora pur che s' accosti nella sua presenza. Di quel ch' io parl' il dico di buon core che questo Modo hà la sua eccellenza che può fare la Breue alterare quando mezo di sua maggior compare. Discepolo. Hò inteso di quanto tratta la sopradetta Ottaua, mà non dice quando, e doue si hà da fare la perfettione, alla Lunga, nè l' alteratione alla Breue. Maestro. Pian piano Discepol mio, che non si può dire, [[.]] e fare ogni cosa in un tratto, perche con l' occasione intenderai il tutto, e per ciò uedi bene l' essempio di tutti questi segni perfetti, acciò uedendolj, appresso con più facilita ne sarai capace. Ecco l' essempio. [-<170>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 170,1; text: Essempio del Modo minor perfetto. Modo minor perfetto, 6, 2, 4] Diremo appresso che il medesimo si dice, e può accadere nel Tempo perfetto, come habbiamo ueduto della Massima e della Lunga che sotto il Tempo perfetto può essere perfetta la Breue, et alterare la Semibreue. Ecco il suo Essempio, ma ancora la sua Ottaua che tratta del detto Tempo perfetto Ottaua 77 Già che fù detto del Modo minore quand' è perfetto quant' è il suo potere, direm' del Tempo di quant' è signore e di quanto può far il suo uolere. Quand' è perfetto tieni gran ualore che fà ualer la Breue al suo uedere, questo l' ha dichiarato il suo precettto quando suggiace al suo Tempo perfetto. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 170,2; text: Essempio del Tempo perfetto, Tempo perfetto, 3, 1, 2] Resta appresso mostrare la Quarta perfettione del Genere quantitatiuo che saral la Prolatione perfetta la quale si segna in Prattica ò con il Circolo, ò semicidcolo con punto mezo, lo quale dimostra la perfettione alla Semibreue, e l' alteratione alla Minima, [-<171>-] come appresso con l' occasione, et al suo luogo si mostrarà, mà di questo me n' assicura la sua Ottaua che leggendola sò certo che ne prenderete alcun frutto. Ottaua 78 Senti Lettor gentil quel che uò dire hora che siegue la perfettione della Semibreue uò compire di dir' ancor della Prolatione. Nessun' in questo ci può contradire Il Punto, e ' l Tempo mostran la Raggione Che tal Proportione è perfetta [[cosi da <.....>]] [[dallj co]] cosi dal' Intendenti è stata detta. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 171; text: Essempio della Prolatione perfetta, [[Prolatione perfetta, 3, 1, 2]] Prolatione perfetta 3, 2] Discepolo. Già che hò inteso le Quattro perfettio, che nascono dal Genere Quantitatiuo sarà bene appresso darmi raggione e mostrarmi l' Essempi delle quattro imperfettioni di esso Genere. Maestro. Chi nol sà, che accortamente m' hauete richiesto di quelche ui fà bisogno della Prattica musica, maggiormente di cose importati. e per cio state attento, e se ricorda, che fù detto di sopra, quando siraggionò del Modo mattior perfetto che la Massima potea essere perfetta, e la Longa alterata, e che sotto al Modo minor perfetto la Lunga puo essere perfetta, e la Breue alterata, e sotto il Tempo perfetto la Breue può essere perfetta, con la semibreue alterata, et sotto la Prolatione perfetta la [<-172>-] Semibreue può esser perfetta, e la Minima alterata; tutta uolta s' hà da prosopporre quando nel principio di una Cantilena si segna un Semicircolo se da intendere che quella Cantilena si canta col Tempo imperfetto, e tale imperfettione ancora può nascere il Modo maggior' e minor perfetto, con ponere un Semicircolo ò che sia mediato ò nò inante delle Zifre, come facilmente si può uedere nel sotto Essempio, cominciando dal Modo maggior imperfetto, et ancora dalla sua Ottaua che nè dice alcuna cosa di bello. Ottaua 79 Conuien parlar di te Modo maggiore hor ch' imperfetto sei te uoglio dire che della lunga non sei più signore n' all' imperfetto puoi contradire Per che [tu' add. supra lin.] hai pers' il proprio uigor te puoi co 'l altri canti tu spedire, la Massima, e la lunga gli conuieni cantar con quello Tempo che 'l sostienj [Cerreto, Dialogo Harmonico, 172; text: Essempio del Modo maggior' imperfetto. Modo maggior' imperfetto, 8, 4, 4] Il Modo minor perfetto può diuenire imperfetto con ponere uno semicircolo auante della Cantilena, quale imperfettione opera che la Lunga nonè perfetta, nè la Breue può essere alterata, e si cantano le figure iusta la natura di essi: come dal sottonotato essempio si potrà meglio considerare, et anco dalla sua Ottaua. [-<173>-] Ottaua 80 la Dotta Musa uuole, et anco dice che nel Modo minore, et imperfetto all' accorto Cantor cantar li lice imperfetta la Lunga cosi hà detto. Il dotto melopeo non contradice à qual uuol la Raggion' anch' il precetto, tutto questo confirma è uuol che sia quant' è qui scritt' è uero, e non buggia [Cerreto, Dialogo Harmonico, 173; text: Essempio del Modo minor imperfetto. Modo minor imperfetto, 4, 2, 2] Discepolo. Uediamo appresso, come si scriue nel principio della Cantilea il tempo imperfetto. Maestro. Non solamente nel principio della Cantilena si può scriuere il Tempo imperfetto, ma ancora in qualsiuoglia luogo del Concento, perche questo modo di ponere uariati segni stà in arbitrio del Compositore, ma però hora si tratta assolutamente della regola, e Raggione delle perfettioni, et imperfettioni delle figure cantabili, et essentiali. Per subito diremo, quando nel principio d' una Cantilena si pone un Semicircolo all' hora la Breue si canta imperfetta nel ualore di due Semibreui; come meglio con l' Essempio si mostra maggiormente con eggersi la sua Ottaua, che ueramente anco da essa se ne caua alcun frutto. Discepolo. M' è caro non solamente l' essempio che è augumento della mia Prattica, ma ancora l' Ottaua per trattare dell' istessa Regola. Maestro. qui appresso la notarò per darui maggior sodisfattione. [-<174>-] Ottaua 81 Diremo ancora del Tempo imperfetto Che la sua Breue si deue Cantare, cue Semibreu' il dico il suo precetto e quest' il buon Cantore deu' osseruare. Il Dotto Melopeo anch' è costretto con la Raggione di non contrastare, quest' è l' essempio, e chi l' hà qui notato l' hà molto bene prima essaminato. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 174; text: Essempio del Tempo Imperfetto. Tempo Imperfetto, 2, 1] Per non esser lungo intorno questa matera delle perfettioni, et imperfettioni uoglio mostrare l' Essempio come si scriue il Tempo che dimostra la imperfettione della Prolatione imperfetta che sarà quando si segna nella Cantilena un Semicircolo senza punto in mezo, et all' hora si canta la Semibreue nel ualore di due minime. Discepolo. M' hauete dato somma consolatione, non solo per che hauete detto con breuita la sustantia della Regola della Prolatione imperfetta, mà anco che me l' hauete fatta intendere, con facilità. E per cio potrà si l' è comodo farne un punto d' esempio, quanto sol pasta ch' io possa intendere la sustantia di essa Regola. Maestro. Senza che ui stendete à tanto la farò con poche notule, mà sarà posto prima la sua Ottaua,e dipoi l' essempio, come qui si può considerare. [-<175>-] Ottaua 82 Horsù finiam con l' imperfettionj che nascono dal Gen quantitatiuo e non mancamo dj dir d' altre raggionj acciò 'l Discorso sia più speditiuo. La Prolation' imperfett' ancor ci spronj acciò d' essa finisca il suo motiuo, la Semibreue sua s' hà da cantare due minime sole senz' alterare. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 175,1; text: Essempio della Prolatione imperfetta, Prolatione imperfetta 2 minime] S' auuerte che alle uolte suole accadere, che si rimoue il nome di del Tempo perfetto in nome detto Modo minore, per causa [[che]] che si li pone una Zifra ternaria inate del Tempo perfetto all' hora si dice, che quelle notule si cantano sotto il Modo minor perfetto, e Tempo perfetto, come qui appresso si considera con l' Essempio, e con la sua Ottaua. Ottaua 83 Già che la Musa uuole dimostrare la gran potenza tien con l' Armonie, hò uoluto qui appresso ancor notare due Tempi con diuerse fantasie. Non sol fanno diuers' il lor cantare e lor perfettion fann' altre uie, una è già del Modo minor perfetto, l' altr' è del Tempo, com' inant' hò detto. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 175,2; text: Essempio del Minor perfetto, et Tempo perfetto, Modo minor perfetto, et Tempo perfetto., 3] [-<176>-] Dirò ancora, che da Compositori si suole scriuere nelle loro Cantilene il Tempo imperfetto con una Zifra binaria, quali di dimostrano che la Cantilena si canta sotto il Modo minor imperfetto, e con il Tempo imperfetto, per il che la Lunga, e la Breue si cantano imperfette, no stante che il Tempo sia mediato e ne notarò un breue Essempio, e anco la sua Ottaua che ne dice alcuna cosa di buono. Ottaua 84 Diremo ancor dell' imperfettioni del Tempo, et anco del Modo minore, il Tempo canta con le sue raggioni e 'l Modo minor con il suo rigore. S' auuerte gia quanto da me s' esponj che tutt' è uer senza far rumore, siche l' Essempio più lo mostra chiaro che le sue note si cantan da paro. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 176; text: Essempio del Modo minor imperfetto, e Tempo imperfetto, Modo minor' imperfetto, Tempo imperfetto, 4, 2, 2] Con questa occasione d' hauer mostrato il sopradetto Essempio del modo minor Imperfetto [perfetto ante corr.], e del Tempo Imperfetto [perfetto ante corr.] m’è souenuto nella memoria che non è bene lasciare di trattare intorno del Modo maggior, e minor [perfetto add. su[ra lin.] et Imperfetto, usato con molta dottrina dalli nostri Antichi Musici, ueramente fonte della Theorica, e prattica musica, cio è in loco di ponere nel principio della Cantilena il [-177-] Circolo, e le due Zifre ternarie, per dimostrare il Modo Maggior perfetto, e quel che siegue dell' altre perfettioni, et imperfettionj ci segnauano due pause di Circolo, e le due Zifre ternarie, per dimostrare il Modo maggior perfetto, e qualche seigne dell' altre perfettioni, et imperfettionj ci segnauano due pause di Longhe perfette, et al Modo minor perfetto ci segnauano una pausa di Lunga perfetta, e quando uoleuano [uoleua ante corr.] che 'l Modo Maggior fusse inteso imperfetto segnauano due pause di lunghe imperfette, et al Modo minor accio fusse stato inteso imperfetto ci segnauano una pausa di lunga imperfetta, in questa maniera, come qui sotto si uedeno notati; mà accio s' intendano tutte queste cose con facilità ci ho notato prima l' Ottaua, dalla quale se ne raccorre alcun frutto. Eccola qui. Ottaua 85 La nostra Musa uuol ancor mostrare nel Modo [[maggior]] [s' è corr. supra lin.] perfett' il suo ualore, e uuol' ancor le pause possan fare perfetta la figur' s' e la Maggiore. Non uò mancar' ancora di trattare che gli Modi' imperfetti n' han uigore se la Pausa imperfetta innant' è posta cosi la sua Raggion l' hà disposta. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 177; text: Essempio del Modo Maggior, e minor perfetto, e del Modo maggior, e minor imperfetto usato dagli Antichi musici, Modo maggior perfetto ò uero cosi Modo maggior imperfetto Modo minor perfetto Modo minor imperfetto 12, 4, 8, 2, et Tempo perfetto, et Tempo imperfetto] [-<178>-] Discepolo. Hò receuuto un grandissimo contento dolcissimo mio Maestro con hauermi dato ad intendere questa nuoua prattica, che le pause habbiano forza, e uigore de perficere, et imperficere le due figure della Massima, e la Lunga, et anco di alterare la Breue nel Modo minor' perfetto? Maestro. Anzi uoglio passare più inante, e che sappi ancora che gl' Antichi Musici soleuano scriuere nel principio delle loro Cantilene due segni cosi C 2. uoleuano che si cantasse le loro Armonie sotto il Tempo imperfetto, e sotto il modo minor' imperfetto, si cosi C 3. uoleuano che si cantasse sotto il Tempo imperfettto, e sotto il Modo minor' perfetto, si cosi O 2. si cantasse sotto il Tempo perfetto, e sotto il modo minor imperfetto [perfetto ante corr.], uoleuano, che similmente si numerassero le loro pause, secondo la perfettione, et imperfettione degli Tempi, e delle Zifre, quali osseruationi durono con molta diligenza usate per che a loro pareua essere legge duttamente da essi Antichi Musici ritrouata, e che sia la uerità, hoggi di gli Musici intendentj l' usano, e nè fanno conto. Discepolo. In uerita, che quando si considerano queste Regole che deriuano da questo Gener quantitatiuo à primo incontro paiono oscure, e difficili; mà per che uieneno con tanta facilità dichiarate si fanno intelligili, e gia io hò inteso tutta la substantia, e medullo di quanto contiene esseo Genere quantitatiuo. [-<179>-], e perciò potrà seguitare à raggionare del resto. Maestro. [[Adaso]] [Piano corr. supra lin.] Discepol mio, che ancora non habbiamo finito il nostro discorso, come t' accorgerai appresso, e perciò bisogna auuertire, che [[bisogna]] [sarà necessario prima corr. supra lin.] raggionare alcun' altra Regola del Tempo, lo quale è deffinito in nostra Prattica non esser' altro che una certa, e determinata forma, ò uero quantità di figure considerate sotto una Breue, la quale stà sottoposta di due maniere al Tempo perfetto, et imperfetto, come si dimostrano in questo Essempio qui appresso notato, et anco come ci dichiara la sua Ottaua. Eccola qui. Ottaua 86 Felice Tempo già che sei la uia della Figura Breu' è l' altr' ancora con te il Melopeo con l' Armonia finisc' il Tempo e ad te sol honora. Perfetto ò imperfetto che se sia sempre la Breue ui sarà signora, mai lasc' il Tempo non sia Guida è scorta che senz' il Tempo ogn' Armonia è morta. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 179; text: Essempio del Tempo perfetto, et imperfetto mediato, e senza medio. Tempo perfetto, imperfetto, mediato, Breue, perfetta, imperfetta] [-<180>-] Discepolo. Mi disse di sopra si ben si ricorda che le perfettioni, et imperfettioni del Genere quantitatiuo, e suno quattro, insino ad hora non si è raggionato altro che di tre; pertanto non mi manca dire alcuna regola della quarta perfettione, et imperfettione? Maestro. Hauete raggione che il restante, è più importante alla Prattica Musica, e per ciò s' auuerti, che da Musici intendentj cosi antichi, come modernj è stato osseruato intorno la Prolatione, la quale la distingono non esser' altro che una quantità di minime applicate ad una Semibreue, e se dimostra di due maniere, col Segno Circolare, e col Segno Semicircolare, una ne hanno detto perfetta, et un' altra imperfetta, quella che procede col Ternario se dice Prolation perfetta, e quella che procede col Binario se dice Prolation' imperfetta, e si segnano nell' Armonie di due maniere cosi O. C. con li due punti, e senza punti cosi .O. C doue sono i Tempi con gli punti in mezo, sarà detta Prolatione perfetta, e doue non sono gli punti sarà detta Prolatione imperfetta per due minime. Si considera medesimamente che sotto la Prolation perfetta la Pausa di Semibreue è ancora perfetta nel ualor di tre minime, è nella Prolation imperfetta per due minime. Si che Discepol mio mira molto bene à quest' ultima regola delle perfettioni, et imperfettioni che [te add. in marg.] sò dire, e dico il uero, che hoggi ui sono alcuni Musici Compositori, che non sanno che cosa sia prolatione perfetta, et imperfetta, e se ne serueno nelle loro compositioni, e questo basta. farò l' Essempio del tutto, et ancora notarò la sua Ottaua per essere necessaria in questo trattato. [-<181>-] Ottaua 87 Con facilità il tutto uò scoprire della Prolation detta perfetta, e 'l Melopeo non può contradire cosi la nostra Musa l' haue detta. Non uò mancar quì appress' ancora dire con la Prolation dett' imperfetta, la Semibreue si deue cantare come nel principio il tempo appare. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 181; text: Essempio della Prolatione perfetta, et imperfetta, Prolatione perfetta, imperfetta, 3 in 3, 2, Tempo imperfetto, perfetto] Diremo ancora che da Musici Compositori si suole usare di scriuere nelle loro Armonie la Prolatione perfetta negli Circoli cosi O. O. Per il che diremo che detti Circoli mentre sono Tempi perfetti, ò mediato, ò nò, in loro si considera che la Breue sia perfetta, nel ualor di tre Semibreuj, et ogni Simibreue nel ualor di tre minime, tanto col Tempo mediato, quanto con quello senza medio. Ecco l' Essempio con la sua Ottaua. Ottaua 88 Fù detto ancor di sopra molto bene di quant' aspett' alla Prolatione, ò sia perfetta, ò nò quel li conuiene come s' è mostrato con raggione Dire qui appresso quello che contiene qui due tempi, e la perfettione, la Breue, e semibreue, è prefetta perch' il punt' opra quello che l' aspetta. [-<182>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 182, 1; text: Essempio della Prolation perfetta in Tempo perfetto, Prolation perfetta in 3, Tempo perfetto, mediato] Si suole scriuer ancora la detta Prolation perfetta nel Semicircolo mediato cosi C. che la Breue si canta imperfetta nel ualor di de semibreui, e la Semibreue si canta perfetta nel ualor di tre minime. Ecco l' Essempio, et anco la sua Ottaua. Ottaua 89. Nell' imperfetto Tempo mediato col punt' in mezo la sua Symfonia la nostra Musa l' haue dimostrato quanto la Semibreue uuol che sia Siche caro Lettor te l' hò imparato di quel ci tocca per la parte mia, in quant' al Tempo poi ciascun' il uede del suo ualor l' essempio ne fà fede. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 182,2; tempo: Essempio della Prolatione perfetta in Tempo imperfetto mediato. Prolatione perfetta in 2, 3 Tempo imperfetto] Mà acciò s' habbia intelligenza del tutto intorno della Prolation perfetta, che si scriue [scriuera add. supra lin.] negli tempi perfetti, et imperfetti, cosi negli [-<183>-] mediati, come senza medio non uò mancar di notar l' Essempio ma primo l' Ottaua, che raggiona di questo fatto. Ottaua 89 Felice Breue, et anco Semibreue la nostra Musa adesso s' è dignata farui perfette, come farsi deui ch' ogn' un di uoi [[stà]] [riman corr. supra lin.] ben' appoggiata. Dalli Tempi perfetti ogn' un riceue l' altra perfettion già stà appoggiata, l' essempio che qui sotto stà notato con facilità il tutt' hà dimostrato. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 183; text: Essempio della Prolation Perfetta in Tempo perfetto, et imperfetto. Prolation perfetta, 3 semibreui, Due semibreui, In tempo perfetto, imperfetto] Discepolo. Uorrei appresso intendere perche all' altre figure ciò è, alla Minima, alla Semiminima, alla Croma, e Semicroma non l' è stato dato segno uariato, come [[a]] habbiamo ueduto dell' altre quattro figure? Maestro. In risposta dico, che gli Musicisti antichi Inuentori della Teorica, e Prattica musica non hanno uoluto darli, ne costituirli altro segno di quello che l' è stato assignato prima che è il Tempo, ò che sia perfetto, ò imperfetto, lo che non è cosi con l' altre quattro figure di sopra [-<184>-] nominate, che la Massima nel Modo maggior perfetto uale tre lunghe, cosi ancora le sue due pause perfette, e nel Modo maggior' imperfetto la Massima uale due longhe, nel Modo minor perfetto la Lunga uale tre breui, et nel [il ante corr.] Modo minor' imperfetto la lunga uale due breui, cosi ancora le due sue pause, purche l' ultima Zifra sia binaria. Si che la Minima, la Semiminima, la Croma, e la Semicroma non ponno hauere Tempo particulare, ma stanno sottoposte al primo Tempo di Sopra nominato, tanto che sia perfetto, quanto imperfetto. Ben uero che la Minima sotto la Prolation perfetta può essere alterate, et è Figura Aggente, e non patiente, ne anco può essere fatta perfetta, come per contrario si fà con la [[Massi]] Massima, per che non può essere alterata, mà può esse perfetta e si causa, perche [[non hà]] sopra di se, non hà figura maggiore [[sopra di se]: Siche come hò detto del Genere quantitatiuo, tutto è stato osseruato da Musici dotti, cosi Antichi, come Modernj. Dico di più, che si bene habbiamo posto la Minima per Figura essentiale, li conuiene detto nome, perche nella Prolation perfetta Opera qualche cosa, che può essere alterata, come dicemmo di sopra. Discepolo. V' hò inteso bene, mà di gratia resoluiteme quest' altro dubbio, perche causa alcuni Professori della Musica uanno dicendo Che la Prolation perfetta signata nel Tempo perfetto si deue chiamar Prolation maggior perfetta, e quella scritta [-<185>-] nel Tempo imperfetto si deue chiamare Prolation minor perfetta? Maestro. In risposta nè dirò alcuna [cosa add. supra lin.], è buona, perciò che questa opinione che tengono alcuni Musici, non è confirmata da tutti Musici per le raggioni [raggio ante corr.] ch' io ui disse un' altra uolta, quanto di raggionò della Emiolia, che questo nome di maggioranza, e minoranza aspetta solamente al Modo maggior, e minor perfetto, et imperfetto, e non al Tempo come dicono questi tali. Siche è necessario lasciare da canto queste dicirie dee Musici poco intendentj, e che sia la uerità, se questi tali leggessero il Gaffurro nel Capitolo 9. della sua Prattica, ò uero nel Lucidario di Pietro Aron nel 2. libro nell' Oppositione .6. in tali luoghi si scuopre la uerità. Discepolo. M' hauete dato sudisfatione intorno al dubbio propostoui, mà se li piace desidero che mi dica se io hò bisogno d' altra Regola per possere comporre qualche uaga harmonia. Maestro. Non uoglio restar di dir il uero sopra la dimanda adesso fattami, per non te far star melanconico, mà perche t' hò detto più uolte che le regole musicali sono infinite, e perciò bisogna che un Principiante come uoi seti, che non lasci di studiare, e di comporre qualche cosa facile, perche la continuatione, e causa dell' augumento, mà perche ultimamente s' è trattato d' alcune regole del Genere Quantitatiuo, sarà molto à proposito trattare appresso delle perfettioni delle figure cantabili, e per cio diremo che sotto il Modo, [-186-] Tempo, e Prolatione accadeno molti accidenti, che à ciascheduna figura di sopra nominata uieni il suo ualore à uariare secondo che è accompagnata con diuersi accidenti, donde, alcune sono state dette Agenti, et alcune Patientj, come poco inante ui raggionai, che la Minima è figura Agente, per causa che essa non può riceuere perfettione alcuna, mà che può fare l' imperfettione all' altre figure denominate, per essere ella minore d' ogni altro ualore, ancor che sia diuisibile in due Semiminime, et in quattro Crome. Ui disse ancora, che la Massima non potea essere alterata, mà potea essere fatta perfetta, e per ciò si chiama Figura Pariente, perche essa essendo la maggiore di tutte l' altre può patire l' imperfettione. Si dice ancora che le tre altre figure essentiali, che sono la Lunga, la Breue, e la Semibreue sono dette figure agenti, e patienti, per causa che esse si possono fare perfette, et imperfette, la Figura perfetta sarà del ualor tanto, quanto tre delle figure che li sono parti propinque, come la Massima perfetta ualerà tre lunghe, la Lunga perfetta ualera tre breui, la Breue perfetta ualerà tre Semibreui, et la Semibre perfetta ualerà tre minime, [-<187>-] Non però tale perfettione di figure seguirà quando una figura sarà posta inante una simile figura bianca, ò nera come se sia, cioè la Massima nel Modo maggior perfetto, la lunga nel modo minor perfetto, la Breue nel Tempo perfetto, e la Semibreue nella prolatione perfetta, e tutto questo è stato ben considerato cosi dagl' Antichi, come da Moderni musici, per ciò che il Simile non può patire mai alcuna imperfettione dal suo simile, quale similmente se considera in due cose che [siano add. supra lin.] uguali, cio è in uirtu, et in potenza, che l' una non si può superare, nè essere superata dall' altra, e s' intenda [intendo ante corr.] rispetto alla Forma, e non al colore, perche la Forma è quella che dà l' essere alla cosa, onde l' essere la figura nera non si gli toglie la sua forma, come per essempio, Uno Huomo che sia nero, non toglie che non sia raggioneuole, et il colore non è altro che Accidente, con tutto che alle uolte sia inseparabile dal soggetto, e nessuna figura può essere fattta imperfetta da una sua maggiore, ma si bene da una sua minore, perche la figura maggiore rispetto alla minore è sempre patiente, e la figura minore rispetto alla maggiore è sempre agente, e quando la figura perfetta è posta [-<188>-] inante le pause della sua dominatione sotto gli segni di perfettione le dette pause operano l' istessa perfettione come le loro propie figure. Si dice ancora, quando si pone una Massima inante di una ligature, di ualor di due lunghe, ò una lunga inante una ligatura di due breui, ò una Breue inante una ligature di due Semibreui, ò una Semibreue inante di due minime, òuero inante le pause equiualente ad esse figure, purche dette pause siano poste in una stessa linea, quelle figure saranno perfette, perciò che tali legature ò pause in tal maniera poste hanno uirtù di unire, mà se dette pause saranno poste separate, all' horà non hà luogo detta Regola. Discepolo Hauete [detto add. supra lin.] bene, et assai, mà si dice che giouano più l' essempi che le parole, per questo mi fauorirà di notarmi l' Essempio di quanto hauete raggionato? Maestro. Lo farò uolentiero, e notarò due essempij, et anco la sua Ottaua. Ottaua 89 Diremo ancor dell' imperfettioni della Massima tien nell' Armonie, ch' è patiente alle perfettioni, et anco Agente con le Melodie. La massim' ancora hà l' addittionj ch' Agente è sol nelle Symfonie, e ques' è uer che spesso l' han prouati gli Cantor dotti quanto l' han contatj. [-<189>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 189,1; text: La prima figura di ciascuno essempio è perfetta] Si possono far perfette le dette figure con ponere il punto à ciascheduna di esse, purche ui siano li segni di perfettione, senza ponere altra ffigura ò pause inante di loro, qui sotto si mostra il suo Essempio, et anco la sua Ottaua che nè dice alcuna cosa di essa materia. Ottaua 90 O quanta gran potenza tien' il Punto che perficere può ogni figura, ma bisogn' in questo far buon conto che gli segni perfetti n' hanno cura. Questo Punto non sà sempre congiunto ch' alle uolte lor fanno congiura, siche n' hò detto quanto nè sò dire che non ci può la Musa contradire. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 189,2; text:Tutte queste ffigure sono perfette per rispetto del Punto] [-<190>-] Possono le sopradette figure maggiori conseguir perfetion sotto l' istessi segni di perfettione, quando ui saranno collocate mzo di loro due ò tre figure minori parti propinque [[cosi ancora]], cosi ancora può essere delle figure, e delle pause poste insieme di uno stesso ualore, e nell' istessa maniera collocate. E quando si poneno tra due figure maggiori cinque figure minori parti propinque, purche ui siano gli segni di perfettione, la prima figura maggiore sarà perfetta, e l' ultima minore alterata. E quando si collocano sei figure minori parti propinque con l' istessi segni di perfettione, la prima figura maggiore sarà perfetta; mà non si altera l' ultima minore, e nè farò l' Essempio con la sua Ottaua. Ottaua 91 Ecco gli Tempi quanto sanno fare e maggiormente quando sò perfetti che spesso lor figur fanno cantare con la perfettione, e coi precettj. Le figure minor fann' alterare quando bisogna ai [[all ante corr.]] loro concettj, à quest' il Melopeo stia sempr' attento accio perfetto sia il suo Concento. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 190; text: La prima figura di ciascuno essempio è perfetta 3, 2] [-<191>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 191; text: La prima figura di ciascuno essempio è perfetta, è l' ultima minore è alterata, 3, 2] Discepolo. Hò considerato tutte le perfettioni che possono consequire le figure maggiori, et ancora l' alterationi delle figure minore, per questo mi saria molto grato appresso di raggionare dell' imperfettioni dell' istesse figure, acciò habbia raguaglio è dell' uno, e dell' altro; mà lo uorrei supplicare che il raggionare fusse breue, e sustantiale, acciò si ouiasse la sua fatica, e guadagno del tempo. Si che potra cominciare, et io lo starò ad ascoltare. [-<192>-] Maestro. È di conuenienza il trattarne, e per ciò state attento à sentire, e perche fù detto intorno delle imperfettioni Essentiali, diremo hora dell' Imperfettioni delle Quattro figure medesimamente essentiali, quali sono la Massima, la Lunga, la Breue, et la Semibreue, et ancora della Minima, come figura principale, e per ciò bisogna auuertire, che la Massima, è considerata figura imperfetta sotto gli Segni di perfettione, quando è nel ualor di due lunghe, la lunga di [due add. supra lin.] breue, la Breue [Breua ante corr.] di due Semibreui, e la Semibreue di due minime; ma tale imperfettione sarà quando dette Quattro figure non saranno accompagnate, con l' accidenti di sopra mostrati. Ben uero, che quella figura che patisce detta imperfettione sarà, quando esse figura sarà maggiore di quella che fà l' imperfettione, e per contrario quella figura che è causa dell' Imperfettione, sarà figura minore. Dunque l' esser' imperfetto si considera di due maniere, prima in quanto al tutto, e poi in quuanto alle parti, in quanto al tutto s' intende quella figura ch' è fatta imperfetta da una sua parte propinqua, è questa è la maggior imperfettione che si, li può dare, che sarà quando una Massima sarà fatta imperfetta da una lunga, la lunga da una Breue, la Breue da una Semibreue, e la Semibreue da una Minima. Secondariamente è quando una Massima, [-<193>-] è fatta imperfetta da una Breue, la Lunga da una Semibreue, la Breue da una Minima, e la Semibreue da una Semiminima, se dice, che dette figure sono fatte imperfette da una parte remota. Dopoi, quand' una Massima è fatta imperfetta da una Semibreue, la lunga da una minuma, la Breue da una Semiminima, la Semibreue da una Croma, all' hora si dice dette figure sono fatte imperfette da una parte più che remota. Finalmente, quando una Massimo è fatta imperfetta da una Minima, la Lunga da una Semiminima, la Breue da una Croma, e la Semibreue da una Semicroma, all' hora se dice, che dette figure sono fatte imperfette da una parte remotissima. S' auuerte di più, che si bene le pause non sono sottoposte all' imperfettioni, per esserno figure agenti, e non patienti non dimeno hanno forza di fare una figura imperfetta. Il medesimo possono operare gli punti, et il Colore cio è la pienezza delle Notule. Discepolo. Io non pensauo mai che il Genere quantitatiuo si stendesse à tante regole fastidiose, et oscure; mà perche me l' hauete dichiarato con tanta facilità me l' hò impresse nella memoria, del che sol mi resta di hauerne del restante essempio. Maestro. Mentre lo chiedete ad me uiene uolunta di notarlo, anzi ci aggiungero la sua Ottaua, che ui darà consolatione. [-<194>- Ottaua 92 Non uò mancar [Lettor' add. supra lin.] ancora dire del' imperfettion delle figure, qui non ci può la Musa contradire si ben ste cose sono tropp' oscure. Mà per uoler questa raggion spedire e quel che' l canta poco se ne cure, e chi patisc' è la Nota maggiore che [et ante corr.] patire la fà la sua minore. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 194; text: La prima figure di ciascuno essempio è imperfetta. 8, 4, 2, 1] [-<195>-] Per conclusione di quanto appartiene al Genere Quantitatiuo non uò mancare di dire alcun' altra regola intorno al Punto, lo quale è una Parte molto necessaria ad essa Musica, e per ciò si deue auuertire che 'l Punto in nostra prattica è considerato di quella maniera come lo diffinisce il Geometra del quale se dice, che non haue parte alcuna, e che sia indiuisibile, ò uero come lo considerano gli Filosofi, che lo dicono Unità, la quale habbia positione; mà nella Musica se diffinisce non esser' altro che una particella, ò quantità, ò uero un minimo Segno che si pone per accidente alle figure cantabili in diuerse maniere, cio è dopo la Figura, ò di sopra, ò uero si ponerà tra di loro, e gli Musici prattici l' hanno considerato di quattro maniere, cioè in quanto che fà perfetto, in quanto che accresce, in quanto che diuide, et in quanto che radoppia le dette figure, e per fare detto Punto quattro officij, come habbiamo detto di sopra, per questa causa l' hanno chiamato di quattro maniere, cioè Punto di perfettione, Punto di accrescimento, Punto di diuisione, et Punto di alteratione, cio è di Raddoppiamento. Dunque il Punto di perfettione sarà quando si pone immediatamente dopo la figura che può essere perfetta sotto gli segni di perfettione, e si fà à fine, acciò si conserua la perfettione di tal figura, come con maggior facilità si può considerare dall' essempio qui appresso notato, et anco dalla sua Ottaua [-<196>] Ottaua 93 Dimmi ò Musa mina ch' haurò da fare per dimstrare la tua gran potenza tu 'l uedi adesso quel ch' hò da trattare fà che [lo add. supra lin.] spiega con ogn' eccellenza. Del primo Punto haurò da demostrare la sua perfettion in tua presenza, quest' è lo Punto di perfettione perfice le figur con gran raggione. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 196; text: Essempio di Punto di Perfettione] Seque il Punto di Accrescimento è sarà quando si pone dopo la figura; che non può altramente esser fatta perfetta, mà che sottoposta a gli segni di perfettione, e tale Punto tanto opera nelle figure legate, quanto nelle sciolte, quest' è il suo Essempio, et anco la sua Ottaua. Ottaua 94 Grand' arte, gran uirtù conosc' ò Musa che di un punto sol fai tu gran cose, anzi che tutt' il Mondo ancora l' usa et io 'l canto in uersi, e non in prose. Ne poss' in questo ritrouarmi scusa essendo cose à si dsiderose, quest' è lo Punto di Accrescimento c' al buon Cantor fà star sempre contento. [-<197>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 197; text: Essempio del Punto di Accrescimento] E Perche siegue da raggionare del Terzo Punto detto de Diuisione, e sarà quando si pone nell' Harmonie tra due figure simili minore, e che siano propinque, e poste tra due figure maggiori sotto gli Segni di Perfettione, quale Punto opera solamente di diuidere, e fare imerfetta la prima, e l' ultima figura maggiore, mà detto Punto non si deue altramente cantare, che opera sol in quanto che diuide, e si segna nel Canto sopra delle due figure minori, e nel luogo dimezo, anzi che detto Punto sepera l' una figura dall' altra delle due figure minori, e l' unisce con le due maggiori. Il medesimo opera il detto Punto quando si pone tra la Pausa che tieni il primo luogo, et una figura che tieni il Secondo. l' essempio è qui sotto notato, e primo la sua Ottaua. Ottaua 94 O quanto sei pietosa Musa mia mentre diuide le figur minori e diuidendo fai gran cortesia, all' altre due figur che son maggiori. Ascoltami te preg' in cortesia ch' in quest' intrico se fan gran rumorj le Pause ancor uonn' i lor talenti accio che tutti restino contentj. [-<198>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 198; text: Essempio del Punto di Diuisione, 2] Il Quarto Punto detto di Alterazione ò uero di Raddoppiamento sarà quando dal Musico si pone innante de due figure minori che hanno poste innante una figura Maggior propinqua, uieni à alterarsi l’ultima figura minore, che si troua innante l’ultima figura Maggiore [maggiore ante corr.], e questo si fà à fine che si nconosca tra esse figure minori se considera il Tempo perfetto; mà bisogna ponere detto Punto di Alteratione nel Tempo precedente, e nel principio del Tempo seguente, e per ciò si chiama Punto di Alteratione, ò uero di Raddopiamento, lo quale si fa, perche hauendo la prima figura raggione di Unità, e la Seconda di Binario, è bene che’l Binario sia posto dopò tale Unità, e mostraremo l’essemio, come se scriue sopra delle figure minorj, poi che non si canta con la sua Ottaua Ottaua 95 Quest’altro Punto tien’ gran’attenzione che le minor figur puo alterare, ma con gli Segni di Perfettione acciò al doppio si possan cantare. Non u’è in questo contradittione la Musa uuol che s’habbi à osseruare il Punto [punto ante corr.] non si canta, mà si pone per dimostrare l’alteratione. [-<199>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 199; text: 8, 4, 2] Discepolo. Con uostra dottrina m’hauete dimostrato queste proportioni, et alterationi del Punte, et me l’hauete spiegate con tanta facilità che ne sono rimasto sodisfatto, per tanto potrà seguitare à ragionare d’altre regole, che sono necessarie per me, mà dicale con quel modo ch’io ne sia capace. Maestro. Accortamente hauete fatto col dimandarmi ch’io ui dica di quelle cose che hauete bisogno, le quali saranno conclusioni di quanto si può osseruare intorno del Modo maggior, e menor perfetto, del Tempo perfetto, e della Prolation perfetta sotto gli Segni di perfettioni. Diremo ancora che si possono fare l’alterationj, e radoppiamenti alle figure minori, e si faranno senz’il Punto in questa maniera cio è quando si poneno due figure minori parti propinque tra due maggiori, all’hora la prima figura maggiore sarà perfetta, e l’ultima minore alterata. Il simile può accadere, quando si poneno due figure minori tra due pause di ualor delle due figure maggiori, ò uero quando si pone appresso le due figure [-<200>-] minori parti propinque una Pausa di ualor della prima figura maggiore, la prima figura maggior sarà perfetta, e l’ultima figura minor sara alterata, E quando si pone tra due figure maggiuri una Pausa della figura minore [minori ante corr.], similmente la prima figura maggiore sarà perfetta, e l’ultima figura minore sarà alterata, e tutto questo può farsi doue solamente s;intromettono gli segni di perfettione, come dicemmo di sopra un’altra uolta, qui appresso si notarà l’esempio con la sua Ottaua. Ottaua 96 Ecco li tempi quanto sanno fare E maggiormente quando son perfettj, spesso le lor figur fanno Cantare con la perfettion, e coi precettj. Le figure minor fann’alterare quando bisogna à i loro Concetti, à quest’il Melopeo stia sempr’attento accio perfetto sia il suo Concento. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 200; text: La prima figura di ciascuno Essempio è perfetta, e la seconda delle due minori è alterata. 3, 2] [-<201>-] Discepolo. Per quanto hò inteso per regola, et uisto per essempio posso giudicare che il tutto hò capito, mà con tutto questo mi presoppono hauer bisogno d’alcun’altra Regola essentiale, per il che Dolcissimo mio Maestro, se li pare ch’io dica la uerità per sua cortesia non manchi di fauorime, che sarò uolentieri per ascoltarlo. Maestro. Insino ad hora Discepol mio credo che poco più ò meno della metà del Corso della Prattica di musica siamo gionti; mà per che sei curioso nel dimandarmi, uòspedirmi quanto prima, e per cio bisogna auuertire che appresso habbi cognitione delli Toni, con li quali si formano le Compositioni harmoniche, e senza saper questo non può uenire ad un termine perfetto. Dunque gli Toni, ò uer Modi cosi detti dagli Antichi musici li principali non sono più di Otto, benuero che da Moderni si tieni che sieno Dodici, della quale Opinione da me n’è stato [[è stato]] risposto, come chiaramente si può uedere, nel 2. libro della mia Prattica posta in Stampa, però non mi stenderò più oltra à discorrere sopra di detta materia: mà ne diro perhora quel tanto che ui fà bisogno per la Compositione di più uoci, lasciando di raggionare delli Toni Ecclesiastici. Dunque mentre gli Toni sono Otto cominciaremo à raggionar dal Primo. E perche il Primo Tono comincia, e si forma dalla Chorda di D sol re graue insino alla Chorda di D la sol re acuto sua Ottaua, e tutto il suo corpo passa per una Quinta, e per una Quarta cosi ascendendo come discendendo [-<202>-] se se dice Tono Autentico per causa che esso è formato con la Quarta di sopra, come per contrario uedemo che’l Secondo Tono si forma dall’istessa Chorda di D sol re graue, tutta uolta esso haue la Quarta di sotto, e la Quinta di sopra, e per cio da Musici uiene detto Tono Placale, mà ambi dui toni si formano da una Quinta, e da una Quarta cosi ascendendo come discendendo. Di più diremo che cosi il Primo Tono, come il Secondo si formano, con la prima specie del Diapente, e con la prima specie del Diatesseron, che Diapente uuol dire Quinta, e Diatesseron uuol dire Quarta. Il Terzo Tono si forma dalla Chorda di E lami graue, et ascende per una Ottaua in sino à E la mi acuto, che contieni medesimamente una Quinta, et una Quarta,e se dice, Tono Autentico per la medesima raggione di sopra che haue la Quarta di sopra, cio è dalla Chorda di [sqb] fa [sqb] mi insino à E la mi acuto. Il Quarto Tono per essere composto con la medesima Quinta con la qual n’è stato composto il Terzo Tono suo autentico; mà il quarto perche è composto con la Quarta di sotto se dice tono placale, come s’è detto [del add. supra lin.] Secondo Tono. Dico ancora che cosi il Terzo Tono, com’il Quarto sono stati formati dalla Seconda spetie del Diapente, e dalla Seconda Specie del [-<203>-]Diatesseron. Il Quinto Tono siforma dalla Chorda di F faut graue ascendendo per una Ottaua insino alla Chorda di F faut, per essere autentico, perch' è formato con la Quarta di sopra, [[e]] con la Quinta di sotto. Et il Sesto Tono si bene [bena ante corr.] si forma con la medesima quinta, perche è placale si forma con la Quarta di sotto, cio è da F faut graue insino à Cfaut primo. Questo Quinto, e Sesto Tono si formano dalla Terza specie del Diapente, et dalla Terza specie del Diatesseron. Finalmente diciamo che 'l Settimo Tono si troua la sua forma dalla Chorda di G sol re ut acuto ascenendo per una Ottaua insino alla Chorda [di add. supra lin.] G sol re ut sopracuto, e se dice Autentico per hauere la Quarta di sopra, cio è dalla Chorda D la sol re acuto insino à quella di G sol re ut sopracuto, et l' Ottauo Tono sa sua Forma si troua nell' istessa Chorda di G sol re ut acuto, mà perche è placale la sua Quarta si troua da G sol reut acuto, discendendo on la sua Quarta alla Chorda di D sol re graue. Dico di più che quando dal Compositore si componeno l' harmonie di più uoci deue terminarle in quella Chorda doue hanno il principio le loro Ottaue, purche non ui sia Seconda parte nell' harmonie che fanno. Questo Settimo, et Ottauo Tono sono stati formati dalla Quarta specie del Diapente, e dalla prima Specie del Diatesseron. Si che Discepol mio t' hò fatto [il tutto add. supra lin.] intendere con facilità, [-<204>-] e con breui parole; mà accio s' intenda meglio la formatione di tutti detti Otto Toni naturali uò notarne un' Essempio qui appresso, mà prima la sua Ottaua, laquale ne tratta alcuna cosa di frutto. Ottaua 97 Ò grand' error han fatto i melopei che son di opinione che gli Toni dodici sian mà questo sol uorei che si dicesse con uere raggionj. Gli Ton son' Otto, ne Sette, ne Si perche li Quattro han nomi dissoni, la Santa Chiesa sempre codi hà detto cosi dic' io parlando con rispetto. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 204; text: Essempio dell' Otto Toni naturalj, Primo, Secondo, Terzo, Quarto, Quinto, Sesto, Settimo, Ottauo Tono, Autentico, Placale] Discepolo. Non si puo negare Dolcissimo Maestro che con breuità m' hauete dato ad intendere la Forma de Toni, dalla quale chiaramente hò ueduto che 'l numero di essi non possano essere più delli Otto, atteso m' hauete detto che le spetie di essi sono quattro specie di quinte, e tre specie di quarte, peril che mentre le specie sono solamente questi è uero quanto da uoi n' e stato detto? Maestro. Anzi Discepol mio, che appresso uoglio che sappi che quest' altra Forma di Toni detti Toni Trasportati, [[ò Acquisiti]] [ò uero Acquisitj corr. supra lin.] si uederà con più raggione che non possono essere più di Otto, li quali saranno scriti con l' Accidente del b molle, e si trasportano da Musici una Quarta più altra, ò uero una Quinta più sotto, e sono formati con l' istesse quattro quinte, e tre quarte come gli naturali di sopra mostrati, et ancora con l' istesse specie, e ne faró di quest' ancora l' Essempio; mà prima sarà scritta la sua Ottaua, che ne tratta di quanto fatto. Ottaua 98 O Saggio Tolomeo come sapesti trouar di nostra Musa le raggioni ch' il b molle al System' aggiungesti per fare uariare le Canzoni. Con altri nomi gli Toni ponesti con le tue dott' e bell' inuentionj, si che di poi son stati chiamati col nome d' acquisiti, ò Trasportatj [-<206>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 206; text: Essempio degl' Otto Toni Trasportatj, ò uero acquisiti, Primo, Secondo, Terzo, Quarto, Quinto, Sesto, Settimo, Ottauo Tono, Autentico, G sol re ut, A la mi re, B fa, C sol fa ut] Discepolo. Chiaramente conosco car Maestro che questa Prattica musica, nasce dalla Musica Speculatiua, perche le sue raggionj sono guernate per uia di Theorica, la quale non si discosta dal uero, per tanto uoglio ricordarlo se ui è alcun' altra Regola che esso conosca che ne hò bisogno, non mi manca di fauerirmi, ch' io non mancarò con la solita ubidienza stare ad ascoltarlo. Maestro. Uò rispondere adesso di quello che m' haue accindato, che (Theorici, [[uero]] est considerare, Prattici uero essercere) e non è dubbio che quanto di buono tiene la Musica prattica, tutto [-<207>-] dependa dalla Musica Specolatiua chiamata Theorica, e per ciò con questa occasione non uò mancare di trattare appresso alcune raggioni delli Toni Chromatici, tanto più conuieni dirne alcuna cosa che al tempo d' hoggi è usato il comporre l' harmonie Chromatiche, è questo non si puo fare se non si passa per la formatione delli Toni di [del ante corr.] esso Genere Cromatico. Dunque gli Toni di questo Genere si formano ne i luoghi dell' istesse chordi naturali, però con segnarci in quelle l' accidenti de [sqb] quatri ò de Semitoni, o di b molli, mà si scriueno ne i luoghi delle Chorde naturali, che uieneno l' harmonie trasportate [trasformate ante corr.], e questi Tonj saranno composti del Genere Chromatico, perche questa parola (Chroma) in Greco, uuole denotare trasfiguratione di figure, come propriamente è l' officio di questo Genere. Discepolo. Ueramente, che questo Ragionamento che hora mi fate, oltre che mi pare che sia necessario; mà dico che è una delle Regole principali di questa Musica, però non lasci seguire il suo ragionare ch' io starò con molta attentione ad ascoltarlo. Maestro. Non mancarò di farlo del che spero con breuita spedirmi, e per ciò è d' auuertire che detti Toni Cromatici sono medesimamente Otto li principali, quattro Autentici, e quattro Placali, e si formano accidentalmente. Il Primo, et il Secondo si trouano nella corda di D sol re graue, con la sua Quinta, e la sua [-<208>-] Quarta accidentalj [accidentale ante corr.], lequali giont' insieme formano il Primo, e Secondo Tono Cromatico. Il Terzo, et il Quarto si trouano medesimamente per accidente della Chorda di E lami graue, il Quinto, e 'l Sesto si formano dell' istessa maniera per accidente. mà nella Chorda di f faut graue, et il Settimo, e l' Ottauo seguita l' istesso [estesso ante corr.] ordine, con l' aggiungere l' accidenti necessarij per formarli del Geno Cromatico cosi le Quinte, come le Quarte, mà nella Chorda di G sol re ut Cromatico. Si fomrano ancora detti Otto Toni, con le quattro Quinte, e tre quarte, come habbiamo ueduto da primo. Dico ancora che questi Otto Toni Cromatici, quattro ne sono Autentici, e quattro ne sono placali, e se dicono Autentici, cio è il Primo, Terzo, Quinto, et Settimo, perche loro uieneno formati con la Quarta di sopra, et il Secondo [Seconda ante corr.]. Quarto, sesto, et Ottauo [Ottaua ante corr.], uieneno formati con la Quarta di sotto, e per ciò se dicono placali. Auuertendo di più che quando si adoperano questi Otto toni nelle Compositioni harmoniche che le loro finali si deueno fare in quella Chorda doue hanno hauuto il principio il suo Concento, ò sia harmonico, ò che sia composto di Canto fermo, per che cosi conuieni, et in questo osseruando non sifa errore, per essere legge stabilita da dotti Musici, cosi dagli Antichi come Modernj [-<209>-] Discepolo. Resto admirato dotto mio Maestro come è possibile cche si possano fare queste terminationi in altri luogghi di quellj che sono naturali ò di quelli [che add. supra lin.] sono trasportati? Maestro. Se mi concedete il tempo rispondarò à quanto fia necessario intorno al cubbio, non stante che sia diffficile. Dico, che il terminare l' harmonie composte di questo Genere cromatico, quando il Principiante Compositore si troua nel uoler finire il suo Concento, potrà farlo facilmente con seruirse di quelle chorde che sono buone, et atte à tale effetto, perche ui sono i luoghi di tutte le corde della Mano Cromatica, cosi del b molle, come di [sqb] quatrj, e di Semituoni. Discepolo. Oime ch' io resto fuor da me stesso il sentir questa nuoua forma di comporre, e tanto più mi par noua ch' io ueggio che 'l uariare di queste corde non si troua in nessuno strumento harmonico, cio è di quelli che comunemente si usano, cosi flatibili, cosi [come ante corr.] di corde di neruo, [[come]] ò d' acciaio. Maestro. Senti, e non te ramaricare Discepolo che hora te dirò come si possono cantare, e sonar queste tali harmonie, e se non m' inganna la memoria dirò che in questa nostra Città di Napoli ui ni sono fatti con giunta de tasti cromatichi, li quali sono buoni, et atti per sonare queste armonie [che sono li Cimbali à tre ordini add in marg.]. Dirò di più [- <210>-] che ui sono altri strumenti di corde, come Lauti, Arcilauti, Teorbie Lire, et altri simili che sono atti à questo effetto, e quando ne uorrete farne ispirienza, hauerete buona comodità, tanto piu che ui sono Sonatori eccellenti che potranno dare sodisfatione à qualunque desia sentirlo. Si che non ui sarà difficoltà di non potersi usare tali harmonie Discepolo. Me l' hauete dichiarate queste raggioni con facilita, mi manca solo del tutto hauerne un poco di essempio. Maestro. Lo dimostrarò, mà non può farsi con poche notule perche hà bisogno che si nota tutto il Corpo degl' Otto Toni, e primo si notarà [notare ante corr.] quello incitato di [sqb] quatri, e Semitoni, perche ambedui operano l' istesso effetto, ui aggiungerò ancora la sua Ottaua, che ueramente ne hauerà maggior sadisfatione di questa, che dell' altre passate. Ottaua 99 Quanto sei dotta ò dolcissima Musa mia che tien del Croma gran forza è uigore, che fai mutar la dolce Symfonia in nero, in bianco, ò uer d' altro colore. Quest' è la gran uirtù quest' è la uia che mostri [[tu]] [sempre tu corr. supra lin.] con uero amore, in quest' essempio si conosc' il tutto che d' un niente ne fai raccorr' il frutto. [-<211->] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 211; text: Essempio dell' Otto Toni Cromatici incitati per [sqb] quatri e Semituonj, Primo, Secondo, Terzo, Quarto, Quinto, Sesto, Settimo, Ottauo Tono, Autentico, D sol re Cromatico, E la mi Cromatico, F faut Cromatico, G sol reut Cromatico] Discepolo. Già che mi sono essemplato nel sopradetto Essemplo, e considerati che tutte le chorde delle quinte, e delle quarte sono trasportate di un Semitono più alto, le quali si ritrouano inal altri luoghi del loro naturale, per il che credo che quando componerò alcuna Armonia sotto questo Genere sarò necessitato di far caminare tutte le partiche cantano con l' istess' ordine, e si ben ad me pare cosa difficile il saperle ordinare, tutta uolta spero con la lunga prattica fare alcuno frutto, per ciò potrà passare inante d' altre cose necessarie. [-<212>-] Mi piace che siate fatto capace di quanto s' è trattato di sopra, la qual cosa mi dà occasione de dimostraui ancora, come si osserua nel uolere comporre un' harmonia dell' istesso Genere Cromatico mà col b molle, e per ciò state auuertente, che uolendo mostrare la forma di tutti l' Otto Toni Cromatici incitati per b molle bisogna Considerare che mentre il b molle procede per tutte le sue sei chorde che si hà da cantare nel suo luogo fà, chiaro stà, che uolendosi formare il primo, et Secondo Tono nel luogo doue si dice fa, sarà necessario che il fa diuenta re, e cosi in questo modo uiene chiaramente à dimostrarsi, che tutti gl' Otto Toni si hanno da formare per accidente, e ch' il Fa diuenta re, e cosi potrassi formate tutti li Otto Toni incitati per bmolle, e per esser breue uò notarli il suo Essempio, mà che preceda la sua Ottaua, che tratta dell' istessa cosa. assicurando il Lettore che hauerà maggior sodisfatione nel leggere la detta Ottaua, che forsi nell' Essaminare l' Essempio. Ottaua 100 Dissi di sopra se non faccio errore che tu dolce mia Musa ben sai fare, che del tuo pia se ne fà rumore già lo dimostri con il buon' oprare Si che te priego mostr' il tuo uigore per che lo sò che tu lo sai 'mparare, ponn' alli Toni l' accidenti tuoi ch' all' harmonie farai quel che tu uuoj. [-<213>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 213; text: Essempio dell' Otto Toni [nini ante corr.] naturalj, Primo, Secondo, Terzo, Quarto, Quinto, Sesto, Settimo, Ottauo Tono, Autentico, D sol re, E la mi, F fa ut, G sol re ut] Discepolo. Ringratio il Signore che hora sono ridotto ad un termine, che hò capito questo Trattato del Genere Cromatico, e spero di saperlo usare per l' auuenire. Si chhe dolcissimo mio Maestro se cosi li piace potrà seguitare il suo raggionamento e discorre dell' altre regole che mi bisognano, mà il tutto sia detto con umiltà, per ciò che conoscendo la sua amoreuolezza m' ha dato animo ch' io li dimanda molte cose di quest' harmonica facultà, però sempre con rispetto. [-<214>-] Maestro. Non posso hauer maggior consolatione Discepo mio se non quando cominci à parlar con me, con il nominare, e ringratiare il nome del buon Giesu, assicurandoti che all' hora mi cresc' il desio di discorre più a lungo di questa Prattica musica, e per cio st' auuertente ch' adesso uò con questo Discorso [Discor ante corr.] farte capace di quanto hauerai necessario [intorno add. supra lin.] le pause, le quali sono Ottto, cio è Pausa di Massima, di Lunga, di Breue, di Semibre, di Minima, di Semiminima, di Croma, e di Semicroma non però tutte saranno nel ualore delle lorofigure, cio è la Pausa della Massima se numera due pause di lunga, quattro pause di Breue, et otto pause di Semibreuj, e quel che siegue. La Pausa della Lunga si numera quanto due pause di Breue, quattro pause di Smibreui, et otto pause di Minime. La Pausa della Breue si numera quanto due pause di Semibreui, quattro pause di minime, et otto pause di Semiminime. La Pausa della Semibreue si numera quanto due pause di minime, quattro pause di semiminime, et otto pause di croma. la Pausa della Minima se numera quanto due pause di semiminime, quattro pause di croma, et otto pause di Semicrome e questo è quando dette pause cio è la Pausa della Massima, della Lunga, della Breue, e della Semibreue non stanno sotto poste a li segni di perfettione, per che all' hora la Pausa della Massima perfetta si numera per dodici Semibreui, quella della Lunga perfetta per sei Semibreui, quella della [-<215>-] Breue [perfetta add. supra lin.] per tre semibreui, quella [della add. supra lin.] Semibreue [perfetta add. supra lin.] per tre minime, e cosi in questo modo se numerano le dette pause. Discepolo. Fermasi Carissimo mio maestro, perciò che prima che dia fine al suo Raggionamento desidero mi dia contezza per che causa dicesi ella Prattica uostra posta in Stampa che le pause non sono più di Sette, et adesso me ne hauete numerato Otto? Maestro. Già per conclusione di quanto si è trattato nel nostro Discorso, hauete fatto accortamente il dimandarmi di questo fatto, auuertendolo, che non da tutti Prattici Musici è stato inteso, ne considerato la causa perchè; te fò à sapere, che gl' Antichi Musici non uolsero assegnare la Pausa alla massima, perche non ui era luogo che fusse bastante à far conoscere la Quantità che era necessaria à detta Massima, come chiaramente nelle cinque righe del Cnato figurato si può da ciascheduno bene considerare, e che sia la uerità, la Pausa della lunga occupa tre righe, quella della Breue ne occupa due righa, quella della Semibreue una: di modo che hauendosi da signare la Pausa della Massima [perfetta corr. supra lin.] [imperfetta add. supra lin. ante corr.] sarebbe necessario [-<216>-] di signarla che occupasse tutte le cinque righa del Canto figurato, et in questa maniera mostrarebbe tal Segno un finale della Cantilena. Si che signano due pause di Longa per la ualuta della Massima, quand' è perfetta occupa quattro righe, [e quando è imperfetta ne occupa tre. add. in marg.] Discepolo. Dottamente ui siete portato con queste raggionj e ueramente la sua opinione è probabile, e senza contradittione, e non sol dà me è stata approbbata, mà da altri della professione. Si che bastarà hauerne un poco d' essempio per mia intellegenza. Maestro Non sarò ingrato di notarlo, e non lasciarò di notarci la sua Ottaua che darà sodisfatione à chi legge. Ottaua 10j Conuien c' hormai nel fin s' habb' à trattare delle figur' ommisse cosi dette, dal Dotto Melopeo senza fallare che son le Pause, e non son più di Sette. La Massima n' hà per contare per che la Musa ci l' hau' interdette, cosi la Musa uuol, cosi comanda quando lo uuol in presto la dimanda. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 216-217; text: Essempio di tutte le Pause, Pausa di massima, Di lunga., Di breue., di Semibreue., di Minima, Pausa di Semiminima., di Croma., di Semicroma] [-<217>-] Discepolo. Già che m' accendastiuo di sopra che ui sono nella Prattica musica altre pause, che si numerano d' un' altra maniera, mi sari grato darmi contezza di ese. Maestro. Hora mi farò intendere, e le dico che suole accadere, che nell' Harmonie doue sono li segni delle perfettioni, eche in quelle sarà necessario mostrare le perfettioni cosi con le figure di notule, come cosi le pause, all' hora bisogna ch' il Compositore del Concento signare due Uirgole di pause che occupano quattro Righa [Righe ante corr.] cosi nel Modo maggior perfetto, come nel Modo minor perfettto. Siche non ui è
altra maniera di pause, per il che diremo che per questa causa gli Musici cosi Antichi, come Moderni non hanno trouato altri modi di signare [le sue pause add. supra lin.] alla Massima, come con più chiarezza si può ueder nel sotto notato Essempio. [-<218>-] [Cerreto, Dialogo Harmonico, 218; text: Pausa di Massima perfetta, Di lunga perfetta, Di Breue perfetta, Di Semibreue perfetta] Discepolo. Con facilità m' hauete dimostrato il tutto intorno delle Pause; mà dicami di gratia resta altro da dirmi? Maestro. Per chiudere il nostro Discorso diremo alcune raggioni delle Pause indiciali, le quali si scriueno nell' Harmonie sotto gli Segni di perfettione, quali mostrano, e dando segno di far perfette le Quattro figure essentiali, cioè la Massima, la Lunga, la Breue, e la Semibreue, mà non si numerano, e se scriueno inante delli Tempi, e quando si scriueno dopò lj [il ante corr.] Tempj [Tempo ante corr.] dette pause si numerano, e mostrano la loro perfettione. Ecco il loro Essempio, con la sua Ottaua che ne tratta alcuna cosa di esse pause indiciali. Ottaua 102 O Dotta Musa già conuien ch' io dica del tuo ualor della perfetione della tua legge al Mondo tanto antica e delle pause la protettione. Sò che di tutte sei cotanto amica, e del Cantor che canta con raggione, le pause dunque sono essentiali dell' Armonie, et anco Inditiali. [Cerreto, Dialogo Harmonico, 219; text:Essempio delle Pause Indiciali, Che non si numerano Che si numerano] Finalmente deue auuertire il Pruncipiante Compositore quando si uuole seruire delle sopratte pause, e per dimostrare la perfettione alle loro figure, maggiormente alla figura della Breue, e della Semibreue deue scriuere le due pause di Semibreui in Una istessa Riga, cosi ancora uolendo che la Semibreue sia perfetta con la prolation perfetta, per ciò che si sono poste le dette due pause seperate in due righe non può seguire tale perfettione, e cosi uuole la sua Regola, et è osseruata da tutti Musici intendenti L' Essempio è notato di sopra, del che non si dirà altro. per il che Discepol mio statti pur allegramente che hora te dò licenza di comporre l' harmonie à tuo bell' aggio; mà auuerti non lasciare di farci studio, e leggi continuamente altri Libri de dotti Musici, che l' assicuro che sarai annouerato con l' altri buoni che si dilettano di questa Uirtù, e del tutto mi scuso, che se l' essempi miei et anco l regle non sono stati, detti, e posti con quella Eloquenza [-<220>-], e dottrina che conueniua à tal soggetto, sò certo che non sol da noi che mi siete stato Discepolo, mà da altri di sano giudicio se si considera alle mie fatiche, che si non merito lode, ne meno tra gl' altri dottj di tal Scenza tenuto in preggio, starò sicuro che la gentilezza di tutti, più tosto sarò amato, che odiato, Imperoche è di conuenienza che siano amati quelli che insegnano le uirtù, e perche nel fine del nostro Discorso s' è detto delle pause, per ciò daremo fine, e faremo pausa [del tutto. corr. in marg.] [[al raggionare. mà meglio da queste due Ottaue si può comprendere il fine del nostro Discorso _ _ _ _ .] [si che M [m ante corr.] add. in marg.] Ottaua 103 Ringratio il Sommo Dio gentil Lettore che della Musa m' hà donato Luce, che quant' hò detto tutt' è senz' errore è in ogni mio uoler m' è stato Duce. Hor dunque studia tu con uero amore c' ogni cos' a buon frutto si produce, quest' osseruat' [osseruato ante corr.] [hò corr. supra lin.] io, questo [[tu']] [s' corr. supra lin.] osserua Se uoi che 'l sauer tuo si conserua. Ottaua 104 Horsu facciamo fin Discepol mio c' hormai è tempo di ci [[ar]] riposare [repostare ante corr.] Ascolta pur si uuoi quel che dic' io perche trattato [tratto ante corr.] s' è dello pausare. Bisogna render grati' al Sommo Dio che n' hà [ne ante corr.] fatto del tutto raggionare Uniti dunqu' insiemi è di buon core rendiamo gratie à Christo Redentore.
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