Author: Doni, Giovanni Battista
Title: De gl' obblighi [et osseruatione add. supra lin.] de Modi Musicali
Editor: Massimo Redaelli
Source: Firenze, Biblioteca Marucelliana, MS A.CCXCV.3., f.<1r>-<8r>

[--] De gl’ obblighi [et osseruatione add. supra lin.] de Modi Musicali Al Signor Pietro Eredia Hauendo io riconosciuto in pratica mediante le uaghe e giuditise moduationi di Vostra Signoria quello che prima teneuo [[di sicuro]] [per certissimo corr. supra lin.], che le musiche composte con la uarietà de Modi antichi fanno ottima riuscita: e non potendo di presente publicare quello che in questa parte ho osseruato o cauato da' buoni et antichi autori (che non sarà di poca importanza per la prattica) ho uoluto nondimeno in questo picciolo discorso raccogliere alcune cose più necessarie a sapersi per regolatamente comporre conforme alla natura e proprietà de Modi [[generali]] più principali; e discorrere alquanto intorno a gl’ obblighi che portano seco: poiche aborrendosi comunemente quei uincoli et osseruanze che ci legano in certo modo le mani, e restringono il campo del comporre; m’ ingegnerò di mostrare (per quanto mi permette un discorso fatto all’ improuiso) che molti [--] buoni effetti ne seguono: et in particolare che le arie di ciascun Modo molto più uariate tra se e diletteuoli con [in ante corr.] questi obblighi riescono. Il che meglio potrà Vostra Signoria riconoscere dall’ esperienza istessa che dalla mia [[mal]] sin’ ora mal diger dottrina. Della qual cosa sapendo ch’ ella s’ appga di ragione al pari d’ ogni altro, non credo ch debba parerli fatica di farne qualche sagg. Primieramente essendo cosa certissima (dicendolo espressamente [[speci]] Boezio) [che i Modi add. supra lin.] si compongono dall uarie specie di quinta e di quarta (come anco affermano i moderni de' loro [[)]] benche [[non l’ os]] in fatto poi non le osseruino) è necessario uedere come ciò si debba intendere, e [[quello] ciò corr. supra lin.] che ragioneuolmente ne segue. Supponendo dunq quello che euidentemente altroue ho prouato, ch i Modi, o Tuoni antichi non si comprendono ne terminand’ una ottaua (come falsamente credeuano gl’ antichimoderni musici, confondendo le Specie della Diapason co' Modi; cioè la form con la Materia) e che si connettono tra di loro conforme l’ ordine delle corde d’ un Sistema Diatonico; ma al rouescio, per esempio se il Tuon [--] Dorio si comprende fra E, e; il Frigio si rinchiuderà, tra D, d un tuono più sù: se il Dorio [[si è si contiene]] [s’ estenderà corr. supra lin.] fra A et a; il Frigio [[l]] procederà tra G et g; se quello fra A et e [(una duodecima) add. in marg.] questo tra G et d [[se tra]] [con egual sistemi e corr. supra lin.] sempre con la medesima distanza di tuono; [[e]] [Dal che si corr. supra lin.] conosce [conoscendosi ante corr.] per esperienza che [[in quella forma guidi]] [[guisa corr. supra lin.]] i Modi più uiuaci di tensione [[di]] [[riescono anco]] s’ accomodano anco ad una specie più uiua; e cosi per il contrario; onde ne riescono più uiuaci e uariati tra loro; e non come i nostri che seguendo l’ ordine d’ un solo Sistema, hanno le specie più uiue in tuono, e [[p]] uoce più rimesse, e le più molli e rimesse in tuono più teso e sforzato; [[onde da questo]] [dal che corr. supra lin.] nasce anco in parte la lor poco diuersità et efficacia. Si deue anco supporre, come prouato anco da noi bastantemente nell’ opera intera, che i tre Tuoni [più add. supra lin.] generali, principali et antichi che sono il Dorio, Frigio e Lidio mancano delle 3 [<4> ante corr.] specie di Diatessaron; et aggiungendoui per quarto il Missolidio dalle quattro [4 ante corr.] della Diapente: e che (parlando de tre) è certo che sono fondati in queste tre uoci Mi, Re, Vt conuenendo la prima al Dorio la seconda al Frigio e la terza al Lidio: o pure che questo ha la specie di quarta Vt, fa [--] il Frigio Re Sol, et il Dorio Mi La. In oltre bisogna supporre che a questo si deue la specie di qui Re La: al Frigio [[<..>]] Vt Sol, et al Lidio fa, fa et aggiungendo a questi il Missolidio [[sene]] gli conuiene la quinta Mi Mi, [[hauendo]] [restandoli corr. supra lin.] per comune col Dorio la quarta Mi La: [[onde perche simbolizza con esso]] [la onde per il simbolizzare che fa con corr. supra lin.] [quello add. in marg.] si chiamaua anco Iperdorio, [[perche gl’ era]] [essendoli corr. supra lin.] subordinato [[(]] per cosi dire una quarta di sopra. Or da questo ne segue che la specie Doria E, e [[è]] uien diuisa dall’ A; la Frigia D d dal G; et la Lidia [[F, f]] [C, c corr. supra lin.] dall’ F si come la Missolidia [sqb] [sqb], [sqb] dall’ E<.> Di qui [[ne segue]] [è corr. supra lin.] che [[le]] [alcune corr. supra lin.] cadenze Dorie terminano (all’ ingiù) in Mi Re, [[le]] [alcune corr. supra lin.] Frigie in Re Vt et [[le]] [altre corr. supra lin.] Lidie in [[Fa, Mi]] [Sol, Fa corr. supra lin.]. E perche qualunque cadenza termina (cosi all’ insù come all’ ingiù) in 4 [[gu]] modi nel Semituono, in un tuono; in due et in tre, che sono le terminationi delle quattro sort di quinta; da questo nasce [[la maggiore]] [quasi tutta la corr. supra lin.] uarietà dell’ arie: [[le quali]] [che corr. supra lin.] si diuersificano massimamente [[dalle]] [per le corr. in marg.] 4. specie di quinta: poiche le clausole separate delle cantilene di rado trapassano [[gl’ estremi]] [più oltre i corr. supra lin.] [termini add. in marg.] di quelle: come si uede ne' Salmi [[et]] di queste specie La Fa, [Fal ante corr.] Sol, re, mi, Fa che ha tre tuoni continuati [[et]] par che sia la più ignobile, e [meno add. supra lin.] praticata di tutti, anzi da i moderni poco o niente si freque [--] si che la diuersità de Tuoni modernj [moderna ante corr.], quando tra loro [[sia]] non fussero totalmente mischiati si potrebberidurre alle tre specie di quarta o alle note Vt Re, Mi ouero Fa Sol La: che come attesta il Glareano, sono li tre modi de Liutisti. È da notare sopra tutto che tra gl’ hodierni Modi i plagij sono più puri e semplici e [[rass]] rassomigliano meglio a gl’ antichi, che gl’ Autentici, poiche questi si compongono d’ una quarta e d’ una quinta dissimili: il che non auuiene ne Plagij e ne gl’ antichi. Per [[il]] essempio il [[primo]] [terzo corr. supra lin.] Tuono si compone della Specie di quinta Vt Sol, et di quarta Vt Fa, che sono se non contrarie almeno dissimili: facendo sentire l’ una il Tuono [tuono ante corr.] nell’ estremo; e l’ altra il Semituono: onde partecipa quel Tuono del Frigio et cetera. Si deue anco considerare ne ueri [[Tuo]] Modi antichi oltre la corda che forma la specie di Diapason e quella che la diuide nella sua Diapente e Diatessaron anco quella che la diuide in quarta e quinta per l’ altro uerso [[per essempio]] [uerbigratia corr. supra lin.] oltrre l’ E et l’ A del Dorio si deue reputare per corda cadentiale anco il [sqb]; se bene non cosi principale: e la [--] ragione è chiara. Imperoche [Peroche ante corr.] se i Modi si compongono delle Specie di [[quinta]] [quinta corr. supra lin.] e di quarta e la diusità del loro procedere che i Greci dicono [ethos] nasce dalle uarie desinenze delle clausole [[a partir dal co' che si contano]] nelle corde estreme di questa [quella ante corr.] o quella sorte di quarta e di quinta; si come il procedere determina cosi la sol fa mi, [[è Dori]] restado in [[A la mi]] E la mi è Dorio, cosi [[anco]] [[terminando]] l’ istessa progressione terminata in [sqb] mi [[è]] [sarà corr. supra lin.] Dorio il che tanto più è uero quanto che [[come io diceuo]] dobbiamo ricordarci che i Tuoni o Armonie antiche non si misurauano [[dunq]] da gl’ estremi dell’ ottaua ma da quella habitudine o relatione che haueuano alla mezzana [[mezzana ante corr.] del Tenore nel Tuono Corista o Dorio. E per l’ istessa ragione il D la sol re sarà corda cadentiale Doria; ma meno principale perche si sente la medesima specie di quinta La sol fa mi re restando in A la mi re e partendosi da e la mi, che [[rest]] terminando in D la sol re [[e partendo]] [con partirsi corr. supra lin.] da A la mi Re: Ma non sarà gia questa corda cardinale all’ in su: perche si sentirebbe la quarta frigia Re Mi fa sol: ne meno il [sqb] mi: perche termina [all’ insu add. supra lin.] la specie di quinta [--] Mi Fa Sol re Mi, non altrimenti Doria ma, Missolidia e ueramente appropriata all’ uffizio [[di quello]] [di quel Modo corr. supra lin.] che seruiua per cantare le cose flebili e dolenti: per la sua crudezza. Ponga dunque per massima certa che le corde cadentiali [[Dorie sia sono]] e principali Dorie sono l’ E et l’ A e secondariamente il [sqb] e [[pure]] il D: onde per questo gl’ antichissimi assegnauano (come c’ insegna Aristide Quintiliano) questa Specie di nona D e alle modulationi Dorie. Di qui ne cauo una conseguenza che se i Moderni hauessero nella constitutione de' loro Modi più tosto alle Diuersità generiche e proprie delle Modulationi, [come dourebbono add. supra lin.] che alla compositione de concenti; sarebbe errore intolerabile il loro di connumerare fra le corde cadentiali e regolari più tosto quella che diuide la quinta nelle due terze che quella che diuide l’ ottaua in quarta e quinta per l’ altro uerso. Se bene poco [[occorreua]] [importaua corr. supra lin.] anco per questo rispetto annouerarle [annouerare ante corr.] tra le candenze: douendosi giudicare la natura e proprietà de modi dal diuerso procedere e terminare le clausole e dall’ estreme e finali cadenze. Il farle [[andare per' quasi]] [poi [[(]] per pratica [[)]] corr. supra lin.] in tutte le corde [[et all’ in sù]] in sù et in giù e far sentire quasi egualmente gl’ Vt, [[come]] il Re, et il Mi, non merita biasimo [purche il soggetto lo richieda add. supra lin.] poiche stimo che modulandosi [modulndo ante corr.] anco i Tuoni [--] antichi si possa e si deua farlo quando [[il soggetto e le parole lo richiedono, e]] [torna a proposito corr. supra lin.] per uariare maggiormente l’ aria: ma è ben necessario per ridurre la musica a migliore ordine e metodo di distinguere [all’ uso antico add. in marg.] le cadenze e progressioni [[de]] [proprie di questo e quel Modo corr. supra lin.] Modo [[tra loro e com]] [per add. in marg.] comprendere la loro natura e proprietà [[per seruirsene a proposito et osseruare il procedere d’ un Modo quando bisogna et uariare altresi con ragione quando si uuole]] [et seruirsene poi con ragione et giuditio corr. supra lin.] [[per usarne corr. supra lin.]. Per il che meglio haurebbe fatto il Zarlino à recare esempi de' suoi Modi un poco più regolati e meno liberi: benche non professaua di rappresentare i Modi antichi [e puri add. supra lin.] E ueramente mi pare che [il portare add. in marg.] gl’ essempij e forme [[che dannosi]] [de Modi all’ uso corr. supra lin.] moderno [[messici da loro Modi]] sia come un [[uolere]] mettere auanti a chi impara a dipingere tutti i colori mescolati e nessuno puro e semplice; a segno che indarno ui si cerchi il Rosso Verde azzurro et cetera ma si bene il pauonazzo, e acqua di mare bigio et cetera. Più presto dunque debbono rappresentare i Modi puri e semplici quasi come tantj [tanto ante corr.] Elementi della musica, per poter poi maneggiarli e mescolarli con buon ordine e regola; Oltre le cadenze debbonsi osseruare alcune altre cose che fanno gran diuersità ne Modi; et in particolare di non far regolarmente salti di quinta e quarta [--] e non tra le corde cardinali di essi Modi poiche se nel Dorio per esempio si sentirà il salto di [[quarta Vt]] [esta quarta Vt corr. supra lin.] fa, o Re Sol; e molto più delle quinte esse conformi perderà assai della sua semplicità e proprietà; e prenderà in parte del procedere o Aria Frigia o Lidia. E che ciò sia uero conoscasi [conoscha ante corr.] da questo che nelle canzoni più naturali, antiche et ariose che si cantano in uarij [[luoghi]] [paesi corr. supra lin.] e cosi ne Balli (che osseruano assai la purità) de' [[Tuoni]] [Modi corr. supra lin.]) poco [poch ante corr.] si sentono quei salti di quinta o di quarta che non conuengono con le cadenze proprie e principali. [Ne uale a dir in contrario che tutti i salti di quinta quarta et cetera risuonano nella stessa maniera nascendo la diuersità loro solo dalle corde di mezzo: poiche hauendo la Serie Harmonica tanta forza nella Memoria et Imaginatiua quanta si sente; non solo ci si rappresentano nelle melodie le uoci terminatiue d’ un salto o interuallo ma anco le comprese potentialmente in esso. add. in marg.] Ma molto più a giuditio mio importa (e mi merauiglio che non se ne parli et [s' add. supra lin.] osserui) di far' sentire ne gl’ estremi delle modulationi le corde cardinali de Modi e non le altre poiche dalle estremità [graui et acute add. supra lin.] senza dubbio nasce la maggior diuersità dell’ arie. Dico dunque [[che]] (per esplicarmi meglio) che nelle progressioni continuate cosi delle corde essentiali (cioè proferite sotto distinte sillabe) come [delle add. supra lin.] accidentali et racluse ne passaggi le estreme nel graue et acuto dourebbero essere le cardinali del Modo. e non solo queste; ma per quanto si può [anco add. supra lin.] quelle [[anco add. supra lin.]] che piegano le modulationi continuate dette da Greci [agogai] [[anco]] nelle uoci mezzane: e che si douerebono [douerebone ante corr.] considerare nelle cadenze non solo le ultime uoci ma [--] anco le penultime. perche se bene la cadenza in Re [[(come nel D]] [per esempio di D la sol re corr. supra lin.] è comune [in qualche parte add. supra lin.] cosi al Dorio come al Frigio, tuttauia non conuiene all’ aria Doria il piegamento nell’ Vt cosi [[ma si bene]] [Doni, De gl’ obblighi et osseruazione de Modi Musicali, 5v,1] ma si bene al Frigio: et per contrario al Frigio non conuiene questa ma si bene al Dorio [Doni, De gl’ obblighi et osseruazione de Modi Musicali, 5v,2] Reputo anco conueneuole [[che]] fuor' delle progressioni continuate che le estreme uoci (graue et acuta) [[del con]] de concenti siano le istesse corde cardinali: non già all’ usanza de' moderni che [[reputeeranno per esempio]] [giudicheranno uerbigratia corr. supra lin.] una modulatione del [secondo il Zarlino add. in marg.] terzo Modo quando sarà compresa tra il d acuto, et il D graue, ancorche forse, in tutto non ui si tocchi o la graue, o l’ acuta se non una uolta o due: imperoche se la denominatione si fa dal più, non quella corda che per una uolta si tocca ma quelle che per la maggior parte termina la cantilena [[si douerà]] sarà regolatrice del Mod, Però non poco mi merauiglio del Zarlino il quale nell’ esempio che pone del terzo Modo fa modulare tutta la prima clausola [[desso add. supra lin.]] ch’ è di 15 battute [[cosi dal Basso come]] dal Soprano fra questa settime D c e parimente il Basso; perche imita quella tra questa [[A]] sesta A F si che la modulatione [--] senza fallo s’ estende tra il Re e’ l fa: e più tosto partecipa del settimo et ottauo che del terzo o altro congenere Et l’ istessa inosseruanza si può conoscere nel secondo che nella [nellap ante corr.] prima parte fà sentire ne gl estremi più il fa che l’ altre uoci [[et in somma add. supra lin.] e ne gl’ altri tutti che sono [ueramente add. supra lin.] malissimo osseruati [Ma perche le compositioni a una Voce et a più non si possono regolare del tutto egualmente, io direi per me che in quelle (le quali molto meglio possono mantenere l’ uniformità d’ un Modo) si douesse usar questa cautela di porre le uoci estreme nelle corde cardinali con questa differenza, che ciò s’ osseruasse nell’ Aria che canta per amendue i uersi di sotto e di sopra: e nel Basso bastasse solo osseruarlo di uerso il graue e nelle compositioni a più Voci bastasse semplicemente seruirsi di questa cautela ne sole due estreme di tutto il concento cioè nel Soprano [[di]] uerso l’ acuto e nel Basso uerso il graue add. in marg.] Vna cosa uoglio soggiungere in questo proposito molto degna d’ osseruatione, e non notata forse da alcuno che per ordinario ogni cantilena ha due cadenze [[(del]] [[da ante corr.]] delle [[due ante corr.]] quali (intendo in ordine alla Melodia e al Concento) una per le desinenze di senso perfetto e l’ altra per quelle che non terminano interamente [[il senso]] [il sentimento delle parole corr. supra lin.]: le quali si troueranno per ordinario in quelle modulationi che sono più [[sem]] semplici et osseruanti d’ un Modo solo lontane fra loro per seconda e però non sarà difficile da questo scoprire la loro specie e Modo uero: o per dir' meglio proprietà di Modo ([ethos]) Per essempio quella soauissima et affettuosissima Melodia dell’ Aue Maris Stella s’ estende fra D et d et ha il procedere o [ethos] in parte Frigio per tal cagione e perche la quarta nota fa spiccare assai l’ ut di G sol re ut, e perche anco fa una cadenza nell’ ut di C sol fa ut, in questa parola Virgo: e con tutto ciò partecipa assai del [--] procedere o Modo Dorio [[per quella]] [come mostra quella corr. supra lin.] Quinta R La, o Re, Re che è la sua principal grat [[Tuttauia perche la cadenza finale e principale]] e la desinenza Re Mi Re che si sente nella parola Alma. Tuttauia perche la cadenza finale e principale è in D la sol re e la mezzana suddetta in C sol fa ut possiamo affermare per certo che la sua specie sia [[questa]] [Frigia corr. supra lin.] in questa forma [Doni, De gl’ obblighi et osseruazione de Modi Musicali, 6v,1] ouero in questa [Doni, De gl’ obblighi et osseruazione de Modi Musicali, 6v,2] ch’ è tutto u mentre non ci può hauer luogo l’ Ipofrigio: cantandosi l’ uno e l’ altro Sistema nella medesima tensione o Tuono. Parimente delle due cadenze in Mi e Re che Vostra Signoria usa a proposito [con garbo add. supra lin.] nella sua modulatione Doria del [[Sonetto]] di Nostro Signore la prima è la imperfetta [[e la seconda]] che cade [[in]] E la mi in quella parola ciglia e la seconda la perfetta in A la mi re nella quale termina in primo Emistichio Passa la uita e l’ ultimo uerso parimente. Ma [[del modo di disc]] [come corr. supra lin.] come si possino e debbino discernere le cantilene di quel Modo (intendendo de’ ueri et antichi) dorio in quell’ opera intera De generi e Modi più sottilmente e diffusamente ho discorso. Hora uoglio aggiugnere una cosa osserua da me ultimamente nel ridurre in pratica le due [[forme]] più celebri forme del Sintono sù le mie uiole [[del Sjn]] [--] la quale m’ è parsa molto degna di riflessione e m’ ha confermato assai nell’ opinione che tengo che gl’ obblighi i quali nascono dalla natura e proprietà particolari dell’ Armonie produchino molto buoni effetti nella Musica. Hauendo dunque la seconda uolta ch’ io mutai la dispositione di esse uiole assegnato al Sistema e Armonia Doria il Sintono di Didimo si come meglio ordinato e più soaue (contra la comune credenza) del Tolemaico, cosi anco più conforme alla natura di esso Dorio; et il Tolemaico [[all’ A]] ch’ è più crudo et allegro all’ Armonia Frigia e parendomi che cosi riuscissero bene; solo bisogn’[bisogno ante corr.] hauer risguardo a quelle corde che nell’ una e l’ altra specie mancano [[di]] d’ alcune consonanza [consonanze ante corr.], per rimediarui o con mutare alcuna parte della sinfonia o pure alzare [o abbassare add. supra lin.] in qualche luogo tutto il concento e l’ aria del canto per sfuggire tali incontri e non hauere a seruirsi di due D e due G con qualche difficoltà de sonatori de quali il D col punto è più necessario alla specie di Tolomeo et il G a quella di Didimo. come il [sqb] puntato è molto utile anzi necessario in tutte le distributioni [[harmo]] Instrumentali nel’ Accordo perfetto. Dico dunque che doue per supplire a qualche cadenza si pone una corda puntata e da essa si uuol far salire o scendere un’ altra per l’ interuallo di quarta o di quinta, se [--] tale interuallo si mouerà accresciuto o diminuito dal comma per l’ offesa che ne sente l’ orecchia e perche cosi richiede la proprietà di tale Armonia dobbiamo in ogni modo astenercene. Per essempio dopo o auanti il [sqb] col punto non porremo [[acuta]] più che per non sentire la quarta aumentata e molto meno la più graue per non sentire la quinta diminuita cosi [Doni, De gl’ obblighi et osseruazione de Modi Musicali, 7v] ma cercheremo di sfuggire tali incontri [[in ogni]] come si può: ancorche nel Missolidio (di cui massimamente è propria la quinta E [sqb] [[)]] è pure che gli siano familiari alcuni interualli dire come il Tritono o Semidiapente) forse non si disdicono per esperienza certe durezze. Ne [è add. supra lin.] difficile sfuggirlo col prendere il [sqb] mi naturale e diatonico (Paramese) in uece del puntato che è Paranete Synemen Cromatica. Ma che faremo de gl’ incontri del D con l’ A e del C con G de quali l’ un forma la quinta diminuita nel Sintono di Tolomeo e l’ altro in quello di Didimo? mentre nelle uiole o altri instrumenti [[si pone un]] si raddoppiano quelle corde. Se noi uorremo usar la regola mentouata di sopra di non [[far per]] [far regolarmente corr. supra lin.] salti di quinta e di quarta nelle modulationi se non tra le corde cardinali del Modo senza alcun auuerre sfuggiremo questo disordine: percioche essendo la Diapente Re Re propria del Dorio non ci uer fatto di scriuere nell’ Armonia Frigia che patisc quell’ incontro: ne di seruirci di questa Vt [[ne Armonia Dori]] [--] familiare del Frigio nell’ Armonia Doria, doue si troua difettosa, per cagione di tal specie di Sintono. Quanto alle terze poco fastidio debbono darci per non offendere l’ udito accresciute o diminuite, almeno di passo e non essere interualli cardinali per cosi dire nelle modulationi: et [[que]] l’ istesso dico di qualche quinta alterata emergente tra una corda naturale del Modo et una Metabolica come tra b E et b (Trite Synemmenon) perche di rado s’ incontrano; e per lo più ne luoghi che contengono qualche uariatione d’ affetto; doue [[fors]] può forse far’ buon’ effetto quella [picciola add. supra lin.] alteratione d’ interuallo. E cosi possiamo credere che questo poco d’ imperfettione che pare habbia l’ Accordo [Accordato ante corr.] perfetto, sia contrapesato non solo da qualche Misterio [[conse]] notabile; ma da qualche obbligo utile a mantenere i Modi nella loro natura e farli molto differenti l’ uno dall’ altro; per poter’ poi sentir melodie di stile et aria molto diuerse: nel che perauuentura consiste la più gran’ perfettione delle musiche.

Comments

Popular posts from this blog