Author: Doni, Giovanni Battista
Title: Discorso di Giouanni Battista Doni A Signori Accademici Humoristi Sopra il nuouo instrumento
Editor: Massimo Redaelli
Source: Florence, Biblioteca Marucelliana, MS A.295.10., f.<1r>-<5r>

[--] Discorso di Giouanni Battista Doni A Signori Accademici Humoristi Sopra il nuouo instrumento L’ Instrumento con due tastature inuentato da Giouanni Battista Doni è diretto principalmente alla restauratione de' Tuoni antichi ritrouati da lui felicemente [[con]] mediante l’ accompagnamento [[della]] [di qualche corr. supra lin.] pratica con la Teorica; et [[in]] particolarmente [particolare ante corr.] [[con]] [[per corr. supra lin.] [con corr. supra lin.] la lettura de gl’ auttori Greci di questa professione; che non si leggono quasi da nessuno; per restare come sepolti nelle librerie: doue si trouano solo scritti a mano [e non tradotti. add. supra lin.] Or' di quanta conseguenza et utilità sia nella musica la rinouatione di questi Tuoni antichi è facile comprenderlo a chi ne [può e add. supra lin.] uuol giudicare [[giudicarne corr. supra lin.] [giudicarne ante corr.] oltre il conoscersi non solo per l’ auttorità degl’ antichi; et per la ragione; ma anco per esperienza, che non ui ha cosa alcuna in questa facoltà che rechi maggior' uarietà [e diletto add. supra lin.] di questa; e che serua tanto per l’ espressione de gl’ affetti; e noto a chiunque ha letto i migliori [[auttori]] [scrittori moderni corr. supra lin.] di questa facoltà, come il Gaffurio, il Glareano, il Fgliano, il Zarlino e’ l Salinas, quanta fatica u’ habbino durato intorno i suddetti [[son' autori]] [personaggi corr. supra lin.] sapendo stima [[che g]] grande, che gia se ne faceua et l’ util che se ne poteua riceuere: ma con quanto poco frutto il possono [ben add. supra lin.] comprendere quelli che hanno penetrato ne' [--] [[ne']] [ne più intimi corr. in marg.] segreti di questa professione: onde benche quest’ impresa sia stata come disperata da quei ualo huomini, tuttauia per la Diuina gratia si uede esser' riusci a i tempi nostri; e meglio si conoscerà [[tutta]] alla giornata quando questo nuouo stile comincerà a dilasi: ne [[di]] ciò si deue dubitare [[non est]] [che segua corr. supra lin.] con tutte le contradittioni d’ alcuni inuidiosi pigri et ignoranti che non uorrebbono che s’ introducessero cose nuoue: poiche troppo gran' forza ha la uerità: è di troppa conseguenza un' accrescimento cosi importante, congiunto con tanta chiarezza et bell’ ordine e facilità di praticarlo non sol nel fabricare e sonare gl’ instrumenti fatti [[per ciò]] [a posta corr. supra lin.] ma anco nel cantare et intauolare queste nuoue modulationi. Ne si può dire che l’ intuentione sia poca cosa come pensano alcuni [[che non [[s’ han]] sanno la fatica dataci dall’ autore]] che non considerano altro che la moltip


  • catione [moltip
  • cità ante corr.] delle uoci o corde de gl’ instrumenti; et questi stimano più perfetti doue ne sono in maggior' numero. [[posso]] et pure il fatto sta altrimenti, che la perfettione [[di]] si deue considerare dell’ uso e commodità di praticarli con diuerstà d’ harmonie (massimamente cosi ben fondate) et non dalla moltiplicità delle uoci che [per se stessa add. supra lin.] più tosto reca confsione che alcuno utile. E però non è di marauiglia se gl’ Achicembali o Cembali Enarmonici (come gli dicono costoro<,> introdotti prima dal Vicentino e poi dal Colonna e Stell [[et che]] [e quelli corr. supra lin.] hoggi si fabricano da alcuni con due tastature [--] [220 add. m. sec.] siano stati cosi poco abbracciati e frequentati: già che l’ utile che se ne trae è molto poco; rispetto al gran' perdimento di tempo che richiedono in praticarli, accordarli [e add. in marg.] sonarli [[et cetera]] et la difficoltà d’ intauolare e cantare quelli che ui [[suonano]] [si suona corr. supra lin.]. Et in uero essendo la dottrina di costoro (che diuidono il tuono in cinque parti) una cosa fantastica e chimerica e che non ha fondamenti e principij reali e ueri, poco di buono se ne può aspettare: poiche per praticare la musica non basta il formare una sequela o ordine di moltissime e minutissime uoci, ma bisogna disporle in modo che se ne formino sistemi diuersi, [perfetti add. in marg.], e continuati; e ui si possa scorrere prontamente con le dita. Onde se bene ne gl’ instrumenti [[spetti]] detti Enarmonici o Cromatici ui si troueranno tutte, o la maggior parte delle uoci naturali de' Tuoni Dorio, Frigio, Lidio et cetera tuttauia detti Tuoni difficilmente [[ui]] si possono praticare [[et altrettanto facil]] in [[detti]] [tali corr. supra lin.] strumenti per non trouaruisi le uoci continuatamente disposte, e naturali: come succede nel nostro [e add. supra lin.] come si può conoscere per esperienza<.> Onde il dire che fanno alcuni che [[l']] [[quell’ istessa uarietà che hanno sentito nel Sonetto [[dell]] di Nostro Signore modulato dal Signor Pietro]] questi medesimi Tuoni e uarietà si trouano ne' loro strumenti spezzati o [[Enarmon]] inspessati è come un’ dire che in un pezzo di marmo non lauorato ui sia la statua di Gioue o di Mercurio: perche se bene u’ è in potenza, non è piccola impresa il cauarl fuori, e ridurla in atto. In somma l’ uffizio di questo nuouo Instrumento è di cauar' fuori fra un numero grandissimo di uoci, diuersi Sistemi o Harmonie (per usare d’ un termino antico [--] nel suo uero senso) [[in]] con [[quello]] [quel' bell' corr. supra lin.] ordine e connession tra loro, che richiede la ragione, et la sottigliezza [[de gl']] [di quelli [quegl' ante corr.] corr. in marg.] antichi che inuentarono e stabilirono [cosi bene add. supra lin.] questa coltà. [[Di qui]] Quanto poi a gl’ Instrumenti che facano alcuni con Tuoni diuersi per essempio con qu di Roma di Napoli e di Fiorenza; benche siano [[ancora]] anco [[quelli]] [essi corr. supra lin.] utili, tuttauia sono molto diuersj [diuerso ante corr.] e di gr lunga [[inf meno]] inferiori a questo: perche hann [solo add. in marg.] la diuersità di semplice Tuono, e non del Modo inme; come ha questo; che contiene ueramente diuerse harmonie; et quelli nò. Or' l’ eccellenza di tali harmonie in questo principalmente consiste che quelle ch nel Modo, maniera o aria sono più spiritose, uiuaci et allegre, si cantano anco in Tuono o tensione di uce più acuta e sforzata: e quelle che per natu sono più meste languide, e rimesse si cantano [anco add. supra lin.] in tuono o tensione di uoce [conueniente cioè add. supra lin.] più graue e rimessa [[onde doppiamente nasce l’ efficacia]] Et di qui è che gl’ antich Tuoni erano conosciuti per cosi efficaci a muouere gl’ affetti; e tanto uariati [[d]] tra loro: doue i [Modi e add. supra lin.] Tuoni [[o Modi]] de moderni [[appena hanno alcuna]] pochissima diuersità hanno tra loro, e sono [[come]] [appena un' corr. supra lin.] ombra de' Tuoni antichi e ueri<.> Da questa dottrina e pratica d’ Instrumenti si conosce manifestamente in quanto grande errore siano stati i musici sino adesso; per essersi persuasi che l’ uso di corde e segni accidentali nelle melodie induca uarietà di Genere e non di Tuono: cioè che quei diesi # et b. molli s’ usino come corde Cromatiche, e non come corde naturali [--] [221 add. m. sec.] come s’ è detto et tutti i tre generi: con [[molta facilità]] gran' [[commodità]] [facilità corr. supra lin.] di sonarli, e di far le mutationi. E perciò [[i tasti che comunemente]] le tastature meno principali, che comunemente si fanno nere, in questo instrumento si sono fatte bianche, per [[con]] commodità de' segni e di più le fronti de tasti si sono fatte lisce per poterui segnare sopra le uoci che in un' Tuono sono naturali et nell’ altro accidentali: e si sono anco diuersificate in due modi le sette lettere dell’ alfabeto, che s’ adoprano nella musica; e differentiati i segni delle 4 ottaue; che compongono ciascun sistema; la Grauissima, la Graue, l’ Acuta, et l’ Acutissima. Nel sistema Dorio [[poi]] [poi add. in marg.] ui sono i be molli, et non [[i diesi]] le uoci solleuate col diesi # perche essendosi fatto l’ instrumento co' tanti uicini e bassi; in uece di quelli si possono toccare facilmente i primi tasti del Sistema Frigio; che contengono tutti li quattro diesi delle corde C, D, F, G<.> Onde con mediocre numero i uoci [[e]] [o corr. supra lin.] corde si può far sentire quasi ogni uarietà Musicale; mediante l’ uso di questo Instrumento: [signum] [le perfettioni et utilità del quale si possono ridurre a questi capi:] Primo.Vi si possono sonare compositioni che fanno uscite di Tuoni ueri, che riescono molto affettuose e soaui: et in ogni sorte di modulatione o sia a una uoce, o a più: et in particolare per uso delle Scene e de Teatri Secondo. Si potrà fare l’ istesso nelle, Toccate, Ricercari e Balli e simili sinfonie [[ch]] senza parole; che perciò riusciranno anch’ esse [nuoue e add. supra lin.] più belle [[e nuoue]] delle composte sin ora Terzo. Vi si potranno praticare meglio che ne gl’ altri Instrumenti le melodie Cromatiche et Enarmoniche [--] Quarto. Si potranno con aiuto di esso intonare et intauolare meglio le compositioni segnate con molti segni accidentali, che perciò riescono comunemente difficili e scabrose Quinto. Le compositione anco ordinarie si potranno cantare in no cueniente e proportionato: perche le meste e gra si potranno canta per esempio sù la tastatura Dria et le allegre et uiuaci sù la Frigia Sesto. Sarà attissimo per la comodità delle uoci a segno che [[senza far' il]] Trasportare o Trasferire le chiaui; si potrà far' seruire l’ uno de' due Sistemi: perche non m auuerrà che [[s']] [se corr. supra lin.] uno riesce scommodo alla uoce d’ un canre l’ altro non [gli add. supra lin.] riesca commodo. In somma si potrà suppli alle Trasportationi di terza, che sono difficili; e rispmiare quelle di quarta o quinta che spesso [[non suppliscono ramente alla commodità]] alzano abbassano troppo; et a qule di seconda che [[spesso]] [taluolta corr. supra lin.] alzano o abbassano meno del douut. Settimo. Vi si potrà praticare con grandissima facilità l’ accordo perfe senza hauere a scarseggiare le quinte et alterare tutte le altre consonanze come si fa dall’ ottaue in poi con gran deterioramento della Musica. Il quale Accordo benche in Modernj [Moderno ante corr.] ne habbino trattato solo come cosa in aria o Metafica; tuttauia sendosi ridotto in pratica dall’ Autore, s’ è riconosciuto per esperienza soauissimo, e facilissimo da praticare in segno tale che riesce [anco add. supra lin.] benissimo senza aggiunta d’ un altro D la sol re; et s’ unisce [[anco]] [parimente corr. supra lin.] bene [[con gli]] fra due Instrumenti uno perfetto et l’ altro participato. Ottauo. In un’ medesimo instrumento si potranno far' sentire due Instrumenti differenti di suono di modo che uno rassomigli per esempio il liuto o l' Cembalo comune et l’ altro l’ Harpa: accomodando anco tali differenze alla proprietà et uffizio dell’ una et l’ altra Harmonia [--] Se cosi gli tornerà a grado. Habbiamo poi nella tastatura Doria posto il tasto particolare del B fa: benche si [[potesse]] [potrebbe corr. supra lin.] [sciare add. in marg.] [et add. supra lin.] pigliare in sua uece l’ A la mi re Iastio ch gl’ è unisono et unito di sito. La qual uoce se ad alcuno parrà superflua potrà [far seruire add. supra lin.] detto tasto con alterare di poco l’ accordo [[seruir anco]] per la uoce Enarmonica [[signum] A add. supra lin.] (quando ui s’ aggiungeranno l’ altre due) [[[signum] A]]: [[o pure]] [ouero add. supra lin.] per questa uoce # A Lidia: o pure per il [sqb] puntato nell’ accordo perfetto. Et se ad alcuno [[desse anco fastidio che]] [poi non piacesse di uedere corr. supra lin.] un b molle [[fosse]] nell’ ordine de' diesi [[si]] potrebbe differentiare detto tasto o con farli la fronte circolare o con allungarlo o scortarlo più de gl’ altri [[o]] [ouero corr. supra lin.] con qualche diuersità di colore. Il che s’ intende parimente del B fa del Sistema Iastio. In questa sorte di connessione non è cosi espediente di far' differenza nella qualità del suono tra le tastature principali [[(Doria et Iastia)]] per essere [[dessa questa]] [l’ corr. supra lin.] Armonia [Iastia add. supra lin.] più conformi di [--] natura [[d]] colla Doria che la Frigia et ne meno tra una delle principali et l’ altra sua accessoria cioè de ta neri poiche toccandosi insieme amend come spesso si [[fra]] fà le uoci de ta neri et diesi come più tese et spin se predominerebbono troppo all’ altr [--] [223 add. m. sec.] Componendosi cantilene con l’ osseruanza de' ueri Tuoni proccurisi che l’ estreme uoci cioè la più graue del Basso et la più acuta del Soprano siano le corde principali e cadentiali di ciascun Tuono: e che in esse [essa ante corr.] siano terminate le progressioni continuate: e quanto si può le sillabe principali et accentuate del uerso [e le note più lunghe add. supra lin.] consistino in dette corde Le mezze cadenze (o cadenze di senso imperfetto) si fanno ottimamente nel Tuono Dorio in Mi scendendo: et le perfette in Re scendendo e salendo Ma nel Frigio le cadenze imperfette si fanno commodamente [[<.>]] in Re scendendo: et le perfette in Vt scendendo, e salendo in Sol Deuesj [Deuerà ante corr.] anco osseruare che il concento Frigio sia più altro del Dorio un tuono: et altrettanto il [[Frigi]] Lidio sopra il frigio: et [[il]] l’ Ipolidio un semituono più basso del Dorio il che si giudica dalle note estreme cioè la più graue del Basso et la più acuta del Soprano: di modo che per essempio se le estreme del Dorio saranno queste che seguono [Doni, Discorso a Signori Accademici Humoristi, 5r,1] le estreme del Frigio saranno [Doni, Discorso a Signori Accademici Humoristi, 5r,2] Se l’ estreme del Dorio saranno queste [Doni, Discorso a Signori Accademici Humoristi, 5r,3] del Frigio saranno [Doni, Discorso a Signori Accademici Humoristi, 5r,4] Se l’ estreme del Dorio saranno [Doni, Discorso a Signori Accademici Humoristi, 5r,5] l’ estreme del Frigio saranno [Doni, Discorso a Signori Accademici Humoristi, 5r,6]
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