Author: Martini, Giovanni Battista
Title: Dell’Arte di sonar il Basso sul Organo o Cembalo.
Editor: Massimo Redaelli
Source: Bologna, Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, MS I.39, f.15r-79r
[-f.15r-] Dell' Arte di sonar il Basso sul Organo o Cembalo. Libro Primo Delle Cognizioni necessarie per apprendere tal Arte. Capitolo 1. [[Si definisce]] cosa sia sonar il Basso Continuo o Accompagnare, e cognizioni necessarie per perfettamente [[Capitolo 2. Cognizioni necessari per perfettamente]] impossessarsi di tal Arte. Capitolo 3. Della Tastatura e sua diuisione. Capitolo 4. Dell' Intervalli. Capitolo 5. Divisione de sudetti Intervalli. Capitolo 6. I sudetti Intervalli considerati sopra la Tastatura. Capitolo 7. Intervalli trasportati per mezzo dei # e b. e dimostrati su la Tastatura. Capitolo 8. Equivoci degl' Intervalli. Capitolo 10. Regole et Uso delle Mani. Libro Secondo. Degll' Accompagnamenti. Capitolo 1. Cosa sia Accompagnamento [accompagnamento ante corr.], e del modo d' indicare gll' Accompagnamenti. Capitolo 2. Divisione del Tuono Capitolo 3. Del Tuono di Terza maggiore e sua Scala Capitolo 4. Del Tuono di Terza Minore e sua Scala. Capitolo 5. Accompagnamenti Consonanti di ciascuna Nota della Scala del Tuono di Terza maggiore e di Terza minore. Capitolo 6. Accompagnamenti Dissonanti di ciascuna Nota della Scala del Tuono di Terza maggiore e di Terza minore. Capitolo 7. Altro Modo di usare gll' Accompagnamenti Dissonanti. Capitolo 8. Delle Cadenze Capitolo 9. Delle Note, che non si acompagnano [Vedi una Cantata di Francesco Gasparini: Entrò con dolce inganno: Aria ultima add. in marg.] Capitolo 10. Delle Note Cambiate [Esempi prattici di quello che si contiene nei predetti capitoli con le eccezzioni delle Regole. add.infra lin.] Della Modulazione Capitolo 1. Cosa sia Modulazione Capitolo 2. Delle Modulazione ordinarie del Tuono di Terza maggiore e di Terza minore Capitolo 3. Delle Modulazioni Straordinarie. Capitolo 4. Del Modo di prevenire le Modulazioni Capitolo 5. Delle Modulazioni finte con Varij esempi prattici sopra [tutte add. supra lin.] le Modulazioni Capitolo 6. Dei Bassi ornati, con [o sia ante corr.] Varij Mocimenti, e modo di conoscere [conoscerne ante corr.] la loro sostanza. Capitolo 7. Degli Ornaminti della Mano Destra Capitolo 8. [[Qual modo rich]] Della Varietà delle Composizioni, e modo d' Accompagnarle. Capitolo 9. Dei Recitativi. Capitolo 10. Qual Modo di sonare richiega l' Organo e quale il Cembalo. Libro Quarto. Capitolo1. Cosa sia accompagnare il Canto fermo Capitolo 2. Delli Tuoni Ecclesiastici Capitolo 3. Delle Cantilene Ecclesiastiche. Capitolo 4. Della Necessità di trasportare qualche Cantilena. Capitolo 5. Dei Salmi Capitolo 6. Degll' Inni Capitolo 7. Delle altre Cantilene Capitolo 8. Della Cognizione dei Registri dell' Organo [-f.18r-] libro 1. Capitolo 2. Cognizioni necessarie preuentive per perfettamente impossessarsi di tal Arte. Deve esser impossessato de primi principij [principa
ante corr.] universali della prattica,
che sono le figure, le sillabe, le righe, gll' accidenti, le Chiavi
Deve aver cantato
Deve aver, se non altro, i primi rudimenti dell' Arte del Contrapunto, le quali Notizie sono
communi al Compositore di Musica, ed a chi accompagna.
[-f.20-] Capitolo 4.
Degl' Intervalli
[La distanza che passa tra una cosa ed un' altra si chiama Intervallo così nella Musica add. in
marg.] Intervallo è quella distanza che si trova tra un Tasto ed un altro, tra una Voce [voce
ante corr.] ed un altra di maniera che si come tra C. ed D vi è una [[terza maggiore, così]]
[seconda add. supra lin.] questa [[terza maggiore]] [seconda chiamasi add. supra lin.] si
chiama Intervallo di [[terza maggiore]] [seconda si dividono gll' Intervalli in Semplici[[,]] e
composti; in Maggiori e Minori; in giusti e falsi
[-f.21r-] Libro Secondo
Degll' Accompagnamenti
Cosa sia Accompagnamento, e del modo d' indicare gll' Accompagnamenti
9 # segnata da Domenico Anglesi nelle sue Arie Musicali libro 1. pagina 76. in luogo di
segnar 2 #. quand i Numeri sono 3 in una Nota il primo se la Nota sarà di mezza battuta si
tiene un quarto, e gll' altri due mezzo quarto l' uno. Vedi Laudate Pueri Padre Rivotorto.
[-f.22r-] Libro 4.
Dell' Accompagnare il Canto fermo.
Capitolo1.
Cosa sia Accompagnare il Canto fermo.
[-f.23r-] Capitolo 7.
Delle altre Cantilene
[-f. 24r-] Capitolo 8.
Delle Cognizioni dei Registri dell' Organo
[-f.28r-] [I. N. I. V. M. O. n. [N. ante corr.] N. C. d. f. n d. add. supra lin.]
libro 1.
Capitolo 1.
Delle Cognizioni necessarie per apprendere
l' Arte d' Accompagnare.
L' Organo, Cembalo, e Spinetta, frà tutti gll 'Instrumenti della Musica Armonica, sono
i più considerabili, perchè in essi s' includono sostanzialmente tutte le Parti della Musica (1)
[(1) [[<..> tra di essi]] possono numerarsi [tra questi add. supra lin.] anche la Tiorba [[ed]] il
Liuto, [et cetera add. supra lin.] ma siccome io non prendo a trattar che dell' Organo,
Cembalo, [[de]] [e spinetta add. supra lin.], cosi non li nomino, per altro siccome le Regole
sono communi e agli uni e agli altri, cosi potranno esser di giovamento anche a questi. add. in
marg.]; oltre di che seruono questi di fondamento, e di Regola a tutte le Voci, e a tutti gll'
[[Instru]] altri Instrumenti.
Varj sono i modi, con cui possono sonarsi i sudetti Instrumenti. D' Intavolatura, Di
[Fantasia o add. supra lin.[ Capriccio, o coll' accompagnare il Canto fermo, o col'
accompagnare il Canto figurato. [signum] [[signum] vedi Blasij Rosseti libellus de
Rudimentis Musices al fine. vedi anche le Conclusioni del Organo del Padre Don Adriano
Banchieri conlusione 10. pagina 24 add. in marg.]
Il sonar d' Intauolatura è un Arte, mediante la quale si suonano le quattro Parti
sostanziali della Musica armonica figurata, che sono Canto, Alto, Tenore, e Basso, o almeno
tre delle Sopradette in un' istesso tempo (2) [(2) Quele Sonate, nelle quali la mano destra fà
una sol Parte, accompagnata dalla mano sinistra col [[puro]] [solo add. supra lin.] Basso, non
sono ne possono chiamarsi Sonate d' Intavolatura, ma più tosto Sonate d' Organo, Cembalo et
cetera add. infra lineas], sopra la qual Arte varj Auttori ne anno dato i precetti (3) [(3) Frà
molti Auttori, che anno dato precetti per sonar d' Intavolatura, i più singolari sono il Padre
Girolamo Diruta nel suo Transilvano: Dialogo sopra il vero modo di sonar Organi, e
Instrumenti da penna, e Monsieur Rameau nella sua Opera: Pieces de Clavessin avec una
Methode pour la Mechanique des doigts où l' on enseigne les moyens de se procurer una
parfeite executio sur cet instrument: ma più estesamente Monsieur de Saint Lambert nel suo
[signum] [[signum] Le Principes du Clavecin contenant une Explication exacte de tout ce qui
concerne la Tablature et le Clavier. et cetera add. in marg.], e molti ne anno scritto in prattica
(4) [(4) Sono già note frà gli Auttori antichi le Sonate d' Intavolatura di Andrea e Giovanni
Gabrielli [signum] [[signum] Claudio Merulo add. in marg.], di Luzasco Luzaschi, di
Girolamo Frescobaldi, di Bernardo Pasquini, di Gaspoaro Kerl, di Fabrizio Fontana, e di
Giovanni Maria Casini, tuttavia chi ne desidera degll' Auttori moderni, veda le Sonate del
Cavaliere Bernardino della Ciaia, di Domenico Zipoli, di Sebastiano Bach, di Alessandro
Scarlatti, di Pierre Boyvin [di Fortunato Kelleri add. in marg.] una Raccolta di diuersi Autori
fatta in Amsterdam da Estienne Roger, singolarmente di Georg Friederich Handel, che in
queste, et altre opere è resto veramente eccellente. add. infra lineas]
[-f.28v-] Il Sonar di Capriccio è un' Arte, con la quale, dopo un lungo esercizio d'
Intavolatura, ed una sufficciente cognizione di Contrapunto, si suona di propria invenzione
ciò che piace, e questo non differisce dall' Intavolatura non per altro, che in quella ciò, che si
suona, è già composto, e in questo attualmente, quando si suona, si compone.
L' Accompagnare il Canto fermo non è altro, che un sonare o d' Intavolatura, o di
Capriccio interpolatamente col Canto fermo, come vedremo più sotto a suo luogo.
L' Accompagnare il Canto figurato è un' Arte, con la quale si suona la Parte grave,
che serve per base, e sostenta tutte le altre parti della Musica, con aggiungere alla sudetta
parte gll' Accompagnamenti necessarj, [[secondo che]] [sicome add. supra lin.] siamo per
esporre; ma prima vedremo [vedremmo ante corr.], quali cognizioni siano necessarie per
perfettamente imposessarsi di tal Arte.
Suppongo, che chi vorrà apprender tal Arte, sia instruito perfettamente ne' primi
principj universali della Musica Prattica, che sono le Figure, le Sillabe, i Tempi, gll'
Accidenti, le Chiavi et cetera, e abbenchè in questa mia Opera io parli di qualcuna delle
sopradette cose, ciò non sarà che semplicemente di passaggio, e per maggior chiarezza di ciò,
che sono per dire.
Oltre di ciò dico che [[converra]] sarà di gran vantaggio add. supra lin.] essere
eseritato nel Canto, ed aver appreso se non altri i primi Rudimenti del' Arte del Contrapunto,
e sopra tutto esser esercitato molto nell' Intavolatura.
[-29-] Per ciò, che riguarda il Canto, egli [egl' ante corr.] è certo, che non potrà
[[non]] divenir [che add. supra lin.] eccellente u Sonator d' Organo nell' accompagnare,
quando egli [[non]] sia essercitato nel Canto; primieramente perchè per mezzo di questo si
acquista [aquista ante corr.] e perfeziona la Battuta, cosa tanto necessaria in tutti i Professori
di Musica, ma singolarmente in chi accompagna, e serve di guida agll' altri, come si è l'
Accompagnator d' Organo, Cembalo et cetera. secondariamente [[sempre]] [sempre più corr.
supra lin.] potrà egli accompagnare rettamente un Cantante, quando egli [[non ]] abbia
esercitata tal Arte, anzi per mezzo del Canto si aquistano certe cognizioni, certi [[vezzi]]
[abbellimenti corr. supra lin.], che in altro modo non possono aversi, e difficilmente possono
esprimersi, e spiegarsi con parole, ma che servono a perfezionarsi in quest' Arte, e che sono
[anche add. supra lin.] di grande aiuto ai Cantanti e Sonatori di qualsisia altro Instrumento.
Per [[ciò]] [quello corr. supra lin.] poscia, che concerne al Contrapunto, egli è chiaro,
che molte delle Regole di quest' Arte sono comuni anche agli Accompagnatori medesimi d'
Organo, Cembalo et cetera; mentre questi, eccettuatane la parte fondamentale del Basso,
compongono le altre parti, non nella maniera istessa del Contrapuntista, ne con tanto rigore,
ma addattate al comodo, et uso delle Mani; ciò non ostante il Contrapunto c' insegna [-f.29v-]
più chiaramente il modo, et il luogo per collocare, e disporre le Consonanze, come si passi da
una Consonanza ad un' altra, la maniera di usar le Dissonanze, e molt' altre cose, che
difficilmente possono acquistarsi [aquistarsi ante corr.] senza il Contrapunto. (1) [(1) Vedi
Francesco Gasparini nella sua Introduzione al libro L' Armonico Pratico al Cembalo. add.
infra lineas]
Oltre di ciò dico, che l' essersi esercitato molto nell' Intavolatura, sarà di grandissimo
vantaggio, stantechè per mezzo di questa s' acquista [aquista ante corr.] l' abito d' adoprar le
Mani, e la maniera di disporle sù la Tastatura; e siccome l' Intavolatura non è che un sonare
ornato di varj movimenti sopra di un Basso, che li serve di fondamento, così fà d' uopo alle
volte nell' accompagnare di usar qualche ornamento, per evitare una certa rozezza, per
ottener la qual cosa non v' è mezzo più facile quanto quello dell' Intavolatura. (2) [(2) Egl' è
noto, che ne tempi andati, se non dopo un lungo esercizio d' Intavolatura; si passava all' Arte
dell' accompagnare, abreviandosi in tal modo la strada, anzi non [[si]] permettevassi da bravi
Maestri l' apprendere tal Arte, se non dopo essersi per molto tempo esercitato nell'
Intavolatura, conoscendo essi quanto vantaggio apporti, come chiaramente ci dimostra
Francesco Gasparini loco citato add. infra lineas]
[-f.30r-] Non intendo perciò di disanimare chi, volendo applicarsi all' Arte d'
Accompagnare, non hà tutte le antedette cognizioni preventive, essendo che col lungo
esercizio d' accompagnare si può supplire in qualche modo alla mancanza di tali cognizioni;
solamente hò preteso di parlare di quelli, che aspirano a perfezionarsi molto in quest' Arte;
oltre di che la Natura istessa alle volte dà a taluno doni tali, che sorpassano qualsisia arte, e
diligenza, che possa usarsi; anzi nel pubblicar questo mio Libro, non ho avuta altra mira, che
di procurar il modo, [[che]] [con cui corr. supra lin.], senzatante preventive cognizioni, possa
apprendersi l' Arte d' accompagnare con la minor fatica possibile, a proporzione della
Capacità di chi vuol applicarsi a tal Arte.
Deve bensì usar gran diligenza di non passar da una cosa ad un' altra, da un Capitolo
ad un altro, senza prima essersene bene impossessato; perche il far altrimenti non può portare
che gran pregiudizio, e confusione.
[-f.32r-] [PM. MJNMOm add. supra lin.] libro 1.
Capitolo 2.
Della Tastatura e sua Divisione, e delle chiavi.
Suppongo, che si abbia una sufficiente cognizione della Tastatura; dei Nomi dei Tasti; dei
Tasti Naturali, e accidentali. Che però solamente m' estendo in dare altre cognizioni spettanti
alla Tastatura, che quì pongo delineata per maggior chiarezza.
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 32r; text: C, D, E, F, G, A, B, #, b, [ClefC], [ClefF],
[ClefG], Chiave di F faut, Csol, fa, ut, Gsol, re, ut, Ordine Gravissimo, Grave, Acuto,
Sopracuto, Accutissimo]
[-f.32r-] Qualunque volta fra due Tasti bianchi si rova un Tasto nero, la distanza, che
v' è fra i due bianchi, è di un Tuono. Quando poscia non v' è alcun nero nel mezzo, la
distanza è di mezzo Tuono, quale mezzo Tuono chiamasi Semituono. Così ffra un Tasto
bianco ed un nero, o pure fra un nero, ed un bianco v' è la distanza d' un mezzo Tuono di
modo, che presi tutti i Tasti assieme, e bianchi, e neri l' uno dopo l' altro, o ascendendo, o
discendendo, sempre ui corre un Semituono.
I tasti neri o accidentali servono ora per i #, ed ora per i b. Ogni qual volta che una
Nota del asso continuo averà il #, dovremmo crescerla mezza voce, in tal caso in vece del
Tasto bianco dovremmo servirsi del Tasto nero più vicino verso la parte acuta ed
ogniqualvolta una nota del Basso continuo avrà il b., covremmo calarla mezza Voce, in tal
caso, in vece del Tasto bianco, dovremmo servirsi del Tasto nero più vicino verso la parte
grav. E perche due Tasti bianchi B. C., E. F. non sono tramezati da alcun Tasto nero, che
possa servirli di #, o di b., in tal caso l' uno serve all' altro di #, o di b. in questo Modo.
Quando B. avrà il #, si serviremo di C., [-33r-] bianco prossimo verso l' acuto, e questi sarà il
#. di B.; così quando E. avrà il #, si serviremo [serviremmo ante corr.] di F. bianco prossimo
verso l' acuto, e questi [è add. supra lin.] il # di E. Quando C. avrà il b. si serviremo
[serviremmo ante corr.] di B. bianco prossimo verso il grave, e questi sarà il b. di C.; così
quando F. avrà il b., si serviremo [serviremmo ante corr.] di E. bianco prossimo verso il
grave, e questi sarà il b. di F.
Succede alle volte, che, avendo già dato il #, o il b. ad una Nota, onviene anche
crescere o calare tal Nota altra mezza Voce; in tal caso varj sono gli usi. Perciocche [Perciò,
che ante corr.] riguarda il crescere altra mezza Voce, alcuni usano di aggiungervi
semplicemente un' altro # [(1) add. supra lin.] [(1) Vedi Benedetto marcello nel Salmo XVII.
Diligam te Domine pagina 39. nel Contralto: spavento orribile, e nel Basso Continuo loco
citato Tomo 3. e Salmo 2. Quarte fremuerunt gentes pagina 13. nel Basso sollevansi Tomo 1.
Georg Friderich Handel nel Aria: da Tempeste il legno infranto: nel drama Iulius Caesar e nel
Aria Rendi il sereno al Ciglio in Sosarmes. dello stesso Hendel Francesco Gasparini Cantate
a voce sola stampate in Lucca 1697. pagina 103. add. in marg.], oltre di quello che già
antecedentemente era posto o alla Chiave, o alla Nota stessa; altri usano di porvi questo
[signum.] (2) [(2) vedi la Cantata La gratitudine non corrisposta nel ffinire dell' Aria prima
che incomincia Limpid' onde nel finire dell' Aria alla pagina 36. di Carlo Arrigoni. Sicome la
Cantata di Agostino Tinazzoli intitolata L' Inspiritata nell' Aria prima dove dice Se pensate à
questo mio Core L' Oratorio del Signor Leonardo Leo intitolato l' Abele nel fine il Madrigale
che incomincia Parla l' estinto Abbel su la parola dolor
altri per scnsare tutti i predetti segni, si seruono della Nota indicante il tasto susseguente; che
in raggion di Lettera è contrario, ma in raggion d' Intervallo corre benissimo: Eccone un'
esempio di Gennaro Manna Napolitano nell' Aria Tornate sereni begl' occhi amore in A
#
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 33r; text: e l' ardir]
vedi l' Allegro della XI. Sonata dell' Opera Quinta d' Arcangelo Corelli add. in marg.] [(2)
Qual fosse l' uso di questo segno presso gli Auttori Antichi sì Teorici che Prattici, può vedersi
nelle Istituzioni Armoniche di Gioseffo Zarlino Parte 2. Capitolo 47. particolarmente nell'
Edizione del 1589. siccome in varij Kyrie Eleison di Ascanio Maione posti nella Sambuca
Lincea di Fabio Colonna stampata nel 1618:, Tuttavia diffusamente si parla dell' uso
moderno, ed antico nei Supplimenti al Giornale de' Letterati d' Italia Tomo 3. in una Lettera
di Giovanni Francesco Beccattelli Maestro di Cappella di Prato in Toscana in risposta ad un
quesito fattoli, siccome nel Parere di Auttore innominato sopra tal Lettera [ed altri quest' altro
[signum] [[signum] vedi il Trimerone del Cavaliere Ercole Bottrigari Giornata 3. pagina 139.
e le remarque de Monsieur Rameau nella sua Opera Novelle Suites de Pieces de Clavecin
add. in marg.] [[Questo segno [signum] [[può]] [egl' è corr. supra lin.] stato usato a' nostri
giorni per esprimere che si debbe ascendere un mezzo Tuono, come dal Gasparini nella
Cantata cirene ancora non sai sotto le parole amar perdona[(3) add. supra lin.] [(3) Tomo 3.
de Letterati d' Italia luogo citato leggasi anche le Istitutioni Armoniche Zarlino Parte 3.
Capitolo 72. e Capitolo 77. add. infra lineas], oppure due # # [(4) add. supra lin.] [(4) Vedi la
Cantata [Descrizione add. supra lin.] d' Aurinda A. solo di Agostino Tinazzoli nella Seconda
Aria alle parole Crudo martoro. add. in marg.]; in qualsivoglia modo si trovi segnato, sempre
dovremo [dovremmo ante corr.] servirsi nella Tastatura, non più del Tasto bianco prossimo di
sopra verso l' acuto, di modo che la Nota verrà a crescere due Semituoni, o un Tuono intiero,
che è lo stesso
[-33-] Per calare poscia mezza voce una Nota, che già era calata per causa del b
segnatovi, sogliono alcuni segnarvi semplicemente un altro b. [(6) add. supra lin.], ed altri ma
rari sogliono segnarvi due bemolli così bb. (3) [(3) Vedi nel Tomo 3. del Supplementto de
Letterati d' Italia luogo citato sopra. add. infra lineas]
Vi sono altri modi di segnare, che vedremo [vedremmo ante corr.] nel Capitolo
seguente degll' Intervalli.
Si dividono i Tasti in cinque ordini; Ordine gravissimo, Ordine grave, Ordine acuto,
[[ed]] Ordine Sopracuto, ed Ordine acutissimo.
L' Ordine gravissimo comincia dal primo Tasto della Tastatura dalla parte grave, e
termina nel primo F fa ut, che s' incontra ascendendo verso la parte acuta.
[signum] [[signum] L' Ordine grave comincia da G sol re ut immediatamente sopra il F fa ut
accennati, e termina nel F fa ut susseguente. add. in marg.]
L' Ordine acuto comincia da G sol re ut immediatamente sopra al F fa ut ultimo dell'
Ordine grave, e termina nell' altro F fa ut di sopra.
L' Ordine sopracuto comincia immediatamente sopra questo F fa ut da G sol re ut, e
termina nell' altro F faut, che s' incontra di sopra.
L' Ordine Acutissimo comincia immediatamente sopra questo F faut da G sol re ut, e
termina nell' ultimo Tasto della Tastatura (7)
[questo deve (7) essere nelle Annotazioni add. in marg.] Avvertasi, che non tutti gli
Organi, Cembali e spinette cominciano, e terminano nell' istesso Tasto della Tastatura,
stanteche alcuni cominciano nel Tasto di F fa ut, altri in quello di G sol re ut, ed altri in quello
di C sol fa ut, [-f.34r-] così anche nel terminare della Tastatura molte volte i due primi Tasti
[tasti ante corr.] neri in vece di servir di #, o di b. a suoi Tasti bianchi vicini, sogliono servir d'
ottava grave ad altri due Tasti bianchi acuti in questo modo; se la Tastatura incomincia in F fa
ut, il primo nero sarà G sol re ut, ed il secondo nero sarà A la mi re; se la Tastatura
incomincia in G sol re ut, il primo nero sarà A la mi re, ed il secondo B fa b mi; se la
Tastatura incomincia in C sol fa ut, il primo nero sarà D la sol re, ed il secondo E la mi.
[signum] [[signum] Qualche volta però questi due Tasti neri sono spezzati, e divisi in due
parti, nel qual caso una parte serve per il bianco e corisponde in ottava ad un altro bianco, e l'
altra parte serve per # o per b. del suo Tasto bianco prossimo. Io non parlarò quì di certi
Organi, Cembali, o Spinette che anno nel progresso della Tastatura i Tasti neri spezzati,
perche oggi giorno quasi più non sono in uso. add. in marg.]
Tra tutti i Tasti della Tastatura tre servono per le Chiavi della Musica, e sono F faut,
C sol fa ut, e G sol re ut. Qualla di F faut è la più grave, di C sol fa ut è quella di mezzo, e
quella di G sol re ut è la più acuta.
Il Tasto di C sol faut, che trovasi verso il mezzo della Tastatura, serve alla Chiave di C
sol fa ut; il Tasto di F fa ut sotto una quinta del sopraccennato C sofa ut serve alla Chiave di F
fa ut; e quello di G sol re ut sopra una quinta del sopradetto C sol faut serve alla Chiave di G
sol re ut.
[-f.37r-] [p. p. F. ff. F M I. g. O N. O S. I. Fog. ND. M f. add. supra lin.] libro 1.
Capitolo 3.
Degll' Intervalli
Qualunque distanza, che vi è tra una cosa, ed un altra, chiamasi Intervallo; così nella
Musica quella distanza, che [[dui]] è tra un suono ed un altro, tra una Voce ed un' altra, tra un
Tasto ed un altro, chiamasi Intervallo. Tutte le distanze dei Tasti che sono dentro un' Ottava,
chiamansi Intervalli semplici, e sono: Seconda, Terza, Quarta, Quinta, Sesta, Settima, ed
Ottava [[signum] add. supra lin.] [[signum] e questi sempre si considerano al di sopra come
per esempio [[la]] [presuposta per add. supra lin.] Nota fondamentale C. la sua Seconda sara
D. la sua Terza E. la sua Quarta F. et cetera [[(2)]]. Gll' Intervalli, che sono sopra l' Ottava,
chiamansi Intervalli Composti, e sono: Nona, Decima, Undecima Terzadecima,
Quartadecima, e Quintadecima, chiamansi anche i sopradetti Intervalli Composti Duplicati.
Di sopra la Quintadecima sino alla Vigesima Seconda, chiamansi Intervalli Composti
Triplicati; ma sicome in prattica [(1) Vedi Monsù Rameau libro 4. Capitolo 1. pagina 365.
add. in marg.] tutti gll' Intervalli composti, o Duplicati, o Triplicati che siano, non si
considerano, che per semplici, così in questo Trattato si serviremo [serviremmo ante corr.]
dell' uso comune [commune ante corr.] [(2) add. supra lin.] [(2) Nel principio del secolo
passato [o poco prima add. supra lin.] nel quale cominciò ad introdursi l' Uso d'
Accompagnare usarono però di scegnare anche gll' Intervalli dupllicati come per esempio [[l'
uso]] in luogo di segnare 4. o 3. segnavano undecima e decima come si può vedere nelle
Nuove Musiche di Giulio Caccini detto Romano Firenze 1601. add. in marg.]. Avvertasi
[Avertasi ante corr.] però, che la Nona universalmente si considera per Nona, e non per
Seconda, [[con]] [a corr. supra lin.] cui corrisponde; così anche la Decima da molti si
considera per Decima, come a suo luogo vedremo [vedremmo ante corr.]
Ora, siccome gll' Intervalli Semplici assieme si corrispondono con gll' Intervalli
Composti Dupplicati, e con i Composti Triplicati, ne [-f.37-] porremo l' Esempio, acciò
meglio in prattica si veda la loro corrispondenza
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 37v; text: Intervalli Semplici, Composti Dupplicati,
Triplicati, Seconda. Terza. Quarta. Quinta. Sesta. Settima. Ottava. Nona. Decima. Undecima.
Duodecima. Terzadecima. Quartadecima. Quintadecima. Decimasesta. Decimasettima.
Decimaottava. Decimanona.Vigesima. Vigesima prima. Vigesima Seconda, G. A. B. C. D. E.
F. g. a. b. c. d. e. f. a. a. b. b. c. c. d. d. e. e. f. f. g. g. a. a. a.]
I sudetti Intervalli si dividono in Consonanti, ed in Dissonanti. I Consonanti sono
Ottava, Quinta, Terza, e Sesta. L' Ottava e la Quinta chiamansi Consonanti Perfetti. La Terza,
e la Sesta chiamansi Consonanti Imperfetti. I Dissonanti sono Seconda, Quarta, e Settima. La
Quarta però, quando è accompagnata con la Sesta, si considera come Consonante dai Prattici.
Si dividono gll' Intervalli in maggiori, ed in minori, eccettuatane però l' Ottava, e la
Quinta, che non soggiacciono all' esser maggiori, o minori.
Ora vedremo di quanto sia composto ciascun Intervallo; e per procedere con più
facilità divideremo gll' Intervalli in tanti semituoni, numerando non solamente i Tasti bianchi,
ma anche i Neri. Osservisi però nel numerare i Tasti bianchi [-f.38r-] unitamente con i Neri,
gll' Intervalli saranno sempre uno di meno, verbi grazia, se i Tasti numerati sono cinque, e gll'
Intervalli saranno solamente quattro, e così via discorrendo (1) [(1) Non intendiamo col
dividere e misurare gl' Intervalli con [di ante corr.] [i Semituoni add. in marg.] di slontanarsi
dall' uso degll' Antichi, quali misuravano coll' ordine de' Tuoni, e semituoni secondo l' ordine
naturale de Tasti bianchi, ma essendo presentemente tanto in uso i Tasti bianchi come i neri,
si è stimato più facile il numerare in tal modo add. infra lineas]
La Seconda minore è composta di un Semituono
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 38r,1; text: Esempio, Seconda minore o Semituono]
La Seconda maggiore è composta di due Semituoni
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 38r,2; text: Esempio, Seconda maggiore]
La Terza minore è composta di tre Semituoni
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 38r,3; text: Esempio, Terza minore]
La Terza maggiore è composta di quattro Semituoni
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 38r,4; text Esempio, Terza maggiore]
La Quarta minore è composta di cinque Semituoni
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 38r,5; text: Esempio, Quarta minore]
La Quarta maggiore è composta di sei Semituoni
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 38r,6; text: Quarta maggiore]
[-f.38v-] La Quinta è composta di Sette Semituoni
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 38v,1; text: Esempio, Quinta]
La Sesta minore è composta di otto Semituoni
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 38v,2; text: Esempio, Sesta minore]
La Sesta maggiore è composta di Nove Semituoni
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 38v,3; text: Esempio, Sesta maggiore]
La Settima minore è composta di dieci Semituoni
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 38r,4; text: Esempio, Settima minore]
La Settima maggiore è composta di Undici Semituoni
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 38r,5; text: Esempio, Settima maggiore]
L' Ottava è composta di dodici Semituoni
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 38r,1; text: Esempio, Ottava]
Gll' Intervali Composti Dupplicati, e Triplicati potranno dedursi dai sopradescritti Intervalli
Semplici, che noi [che però ante corr.] tralasciamo per maggior brevità
Per ultimo si dividono gll' Intervalli in veri, ed in falsi [(1) add. supra lin.] [Vedi C.
Masson Nouveau Traitè des Regles pur la Composizion de la Musique. pagina 4.del Capitolo
3. [4. ante corr.] add. infra lin.], i veri sono i sopradescritti, i falsi [-f.39r-] altri sono
mancanti, ed altri superflui, i minori sono i mancanti, i maggiori sono i superflui, e tanto gll'
uni, quanto gll' altri possono anche chiamarsi Intervalli Equivoci, perchè, benche
apparentemente compariscono un Intervallo, tuttavia sostanzialmente sono diversi da quello,
che compariscono, come chiaramente vedremo [vedremo ante corr.] dai loro Esempij.
La Seconda minore mancante è quella, che si trova verbi grazia tra B e C b. e
abbenchè sia composta di due lettere differenti successive, che naturalmente formano una
seconda, tuttavia per causa del b. posto al C. non è Seconda [minore add. supra lin.] perche
non [è ante corr.] è composta di un Semituono, ma Ella è un Unisono
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 39r,1; text: Esempio, Seconda minore mancante o
Unissono]
La Seconda maggiore superflua è quella, che è composta di tre Semituoni, tuttavia
ella è una Terza minore
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 39r,2; text: Esempio, Seconda maggiore superflua o
Terza minore]
La Terza minore mancante è quella, che è composta di due semituoni, ella è però una
Seconda maggiore
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 39r,3; text: Esempio, Terza minore mancante o Seconda
maggiore.]
[-f.39v-] La Terza maggiore superflua è quella, che si trova tra C. e E #. ed è
composta di cinque Semituoni, ella è però una Quarta minore
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 39v,1; text: Esempio, Terza maggiore superflua, o
Quarta]
La Quarta minore mancante è quella, che è composta di quattro Semituoni, e si trova
tra C # e F., ella è però una Terza maggiore
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 39v,2; text: Esempio, Quarta minore mancante, o Terza
maggiore]
La Quarta maggiore superflua è quella, che si trova tra F e B S, ed è composta di sette
Semituoni, ella è però una Quinta Consonanza perfetta.
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 39v,3; text: Esempio, Quarta maggiore Superflua, o
Quinta]
Avertasi, che la Quarta maggiore, che si trova tra F. e B., è il solo Intervallo, che
chiamasi col Nome distintivo di Tritono
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 39v,4; text: Esempio, Tritono]
La Quinta mancante, chiamata communemente Quinta falsa, è quella, che è composta
di sei Semituoni, e si trova tra G. e D b., ella è però una Quarta maggiore.
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 39v,5; text: Esempio, Quinta falsa, o Quarta maggiore]
[-f.40r-] La Quinta superflua è quella, che è composta di otto Semituoni, e si rova tra
E. e B #., ella è però una Sesta minore
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 40r,1; text: Esempio, Quinta alterata o Sesta minore]
La Sesta minore mancante è quella, che è composta di sette Semituoni, e si trova tra
E. e C b. ed è realmente una Quinta Consonanza perfetta.
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 40r,2; text: Esempio, Sesta minore mancante o Quinta.]
La Sesta magiore superflua è quella, che è composta di dieci semituoni, e si trova trà
F. e D #., ed è realmente una Settima minore.
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 40r,3; text: Esempio, Sesta maggiore superflua, o sia
Settima minore.]
La Settima minore mancante è quella, che è composta di Nove Semituoni, e si trova
trà C #. e B b. [D b. ante corr.], ella è però una Sesta maggiore
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 40r,4; text: Esempio, Settima minore mancante o sia
Sesta maggiore]
La Settima maggiore superflua è quella, che è composta di dodici Semituoni, e si
trova tra C. e B #, ella è però un' Ottava Consonanza perfetta.
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 40r,5; text: Esempio, Settima maggiore superflua o sia
Ottava.]
[-f.40v-] L' Ottava mancante è quella, che è composta di undici Semituoni, e si trova
tra B e B b, ella è però una Settima maggiore
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 40v,1; text: Esempio, Ottava mancante, o Settima
maggiore]
L' Ottava superflua è quella, che è composta di tredici semituoni, e si trova tra A. e A
#, ella è però una Nona minore
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 40v,2; text: Esempio, Ottava superflua o Nona minore]
Avertasi, che i sopradetti Intervalli falsi, o mancanti o superflui, che siano, di raro si
adoprano dai Compositori, eccettuatane la Quinta falsa, la Sesta maggiore superflua, e la
Settima minore mancante, quali spesso si trovano particolarmente nelle Composizioni de'
moderni, tutavia siccome qualche volta sono usati anche gll' altri (1) [(1) Vedi la Sinfonia di
Alfonso dal Violino, el Madrigale a 6. O Voi che sospirate di Don Romano Micheli raportati
dal Canonico Don Angelo Berardi ne suoi: Arcani Musicali pagina 14. 15. Miscelanea
musicale parte 2. Capitolo 4. pagina 60. 61. 62. siccome il Motto [a 5 add. supra lin.]: Vobis
datum est di Marco Scacchi [vedine l' Esempio nelle Cantate da Camera a Voce sola Opera 1.
di Francesco Gasparini Cantata Ottava alla pagina 74. 75 et cetera add. in marg.] raportato
dal sudetto Berardi ne suoi: Documenti Armonici pagina 71. libro 1. oltre di ciò potranno
uedersi altri Autori, e particolarmente il Nobile Veneto Benedetto Marcello nella sua Cantata:
Senza gran pena non si giunge al fine: Don Milanta in Varij suoi Canoni, e molti altri add.
infra lineas], oltre i tre accennati, così abbiamo creduto esser bene di darne una suggiciente
cognizione. (2) [(2) Abbenche i sopradetti Intervalli Mancanti e Superflui secondo i veri
Principij Teorici siano diversamente considerati, tuttavi ridotti pratticamente sul Organo o
Cembalo add. infra lineas]
Ora per maggior chiarezza e comodo, porremo [porremmo ante corr.] quì sotto una
Tavola, ove ciascun Tasto della Tastatura si naturale che accidentale avrà i suoi Intervalli
maggiori e minori, tralasciandone qualch' uno per evitare l' oscurità, e la confusione
[-f.42r-] DOPfNMBC. ACADOS. g. g. Fd. B. C. B. J. I. gVtO. add. supra lin.]
Capitolo 4.
Uso delle Dita sopra la Tastatura
Il fare qualsisia operazione con aggiustatezza, e proprietà può dirsi l' Anima istessa
dell' Opera; nell' istesso modo deve regolarsi nel nel suonare d' Organo, Cembalo et cetera, e
per darne qualche distinto metodo, portarò leparole del Padre Diruta (1) [(1) Padre Diruta nel
suo Transilvano Dialogo sopra il vero modo di Sonar Organi, et Istromenti da penna pagina
mihi. 10. vedi ancora Monsieur Rameau nella sua Opera Pieces de Clavessin. Ove egli dà un
Metodo per la Mechanica delle Dita, che è ottimo.add. infra lineas], che in poco ci esprimano
chiaramente tutto ciò, che si deve osservare per rettamente suonare; eccone gll' avvertimenti.
Il primo de' quali è, che l' Organista (o sonator di Cempalo, o Spinetta) deve accomodarsi con
la persona in modo, che stia permezzo la tastatura. Il Secondo che non facci atti, o movimenti
con la persona, ma stia col corpo, e con la destra dritto e grazioso. Terzo deve far sì, che il
braggio guida la Mano, e che la mano stia sempre dritta verso il braccio, e che non sia più
alta ne più bassa di quello, il che sarà quando il collo della mano si terrà allquanto alto,
perche così la mano si pareggerà col braccio, e quel, che io dico d' una, intendo dell' altra
mano ancora. Quarto. che le dita stiano pari sopra li tasti, ma però inarcate alquanto: oltre di
ciò, che la mano stia [-f.42v-] sopra la Tastatura leggiera, e molle, perche altrimenti le dita
non si potrebbono movere con agilità e prontezza; e finalmente, che le dita premano il tasto, e
non lo battano, e levando le dita quanto s' inalza il tasto.
Ora vedremo [vedremmo ante corr.] l' uso particolare delle dita, ed avendo cinque dita
in ciascuna mano, il dito piùgrosso chiamato police nominaremo [nominaremmo ante corr.]
primo dito, quello appresso il Secondo dito, quello di mezzo terzo dito, quello, che siegue,
[[il]] quarto dito, ed il piccolo il quinto dito (1) [(1) Padre Diruta loco citato, Monsieur d'
Saint Lambert nel libro Les Principes du Clavecin Capitolo XIX. Pagina mihi 90. add. infra
lineas]. Tra i sopranominati dita ve ne sono [de' add. supra lin.] chiamati buoni, ed altri
chiamati cattivi, il secondo e quarto dito di ciascuna Mano sono i buoni, il primo, terzo, e
quinto dito sono i cattivi (2) [(2) Padre Diruta loco citato [Avvertassi, che il Padre Don
Adriano Banchieri nel suo Organo suonarino Opera 25. add. supra lin.] Monsieur d' Saint
Lambert loco citato e Monsieur Rameau loco citato con altri Auttori moderni non tengano tal
uso forsi da essi [stimato add. supra lin.] troppo rigoroso, tuttavia da' Professori eccellenti
passati fù sempre stimato per l' ottimo add. infra lineas] se le Note indicate nel Basso, e che
noi, toccando i tasti, dovremo [dovremmo ante corr.] sonare, saranno pari, cioè due, quattro
et cetera, allora la prima si farà col dito buono, la seconda col cattivo, e così per ordine
adoprandosi il dito buono, poscia il cattivo; come dall' Esempio nella Mano sinistra.
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 42v; text: per ascendere di grado, discendere, Esempio
di Note pari, dispari, misto, 2, 3, 4, b. c. per la Mano destra]
[-f.43r-] Veduto l' uso d' un dito solo verremo [verremmo ante corr.] all' uso di due dita, cioè
quando dobbiamo toccar due tasti in un' istesso tempo. Questi possono essere una Seconda, o
una Terza, Quarta, Quinta, Sesta, Settima, o Ottava.
La Seconda si farà con due dita prossime, nella mano sinistra col terzo e secondo dito; nella
Mano destra col secondo e terzo dito. eccone l' esempio
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 43r,1; text: mano sinistra, destra, 3. 2.]
La Terza si farà nella mano sinistra col quarto e col secondo dito; nella mano destra col
secondo e quarto dito,
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 43r,2; text: Esempio. Mano sinistra, destra, 4. 2.]
La Quarta, la Quinta, e la Sesta nella mano sinistra possono farsi col quinto e secondo, o pure
col quinto e primo dito; e nella mano destra col secondo e quinto dito, o pure col primo e
quinto dito
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 43r,3; text: Esempio, Mano sinistra, destra, 2. 5. 1.]
[-f.43v-] La Settima e l' ottava nella Mano sinistra si fanno col quinto e primo dito, e nella
mano destra col primo e quinto dito
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 43v,1; text: Esempio, 1. 5.]
L' uso delle tre dita i ciascuna mano è il seguente: per la mano sinistra se la prima
Nota sarà distante dalla seconda per u Intervallo di terza, e così la seconda sarà distante [dalla
terza add. supra lin.] per un Intervallo di terza, nella prima si adoprerà il quarto dito, nella
seconda il secondo dito, e nella terza il primo dito; e nella mano destra col secondo dito la
prima Nota, col quarto dito la seconda Nota, e si farà col quinto dito la Terza Nota.
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 43v,2; text: Esempio, Mano sinistra, destra 1. 2. 4. 5.]
Per non dilungarmi troppo, darò gll' Esempj [Esempij ante corr dei varj modi di usar
tre dita in ciascuna mano, siccome l' uso delle quattro dita col numero sotto, che indica
ciascun dito.
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 43v,3; text: 1. 2. 5. 4. 3. Mano sinistra. Destra, Esempj
[Esempij ante corr.] per le quattro dita]
[-f.44r-] Ora vengo all' uso d' ambedue le mani, e procedere con tutta la chiarezza posibile
con tutta la chiarezza possibile dividerò le Note del Basso in cinque ordini [(1) add. supra
lin.] [(1) vedi Galeazzo Sabbatini: Regola per sonare sopra il Basso Continuo pagina mihi 8.
e Giovanno Francesco Becatelli: Documenti e Regole per imparare a suonare il Basso
Continuo Mano Scritto add. infra lineas] come dall' Esempio
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 44r,1; text: Primo, Secondo, Terzo, Quarto, Quinto
ordine]
Il primo prdine chiamasi l' ordine delle Ottave, stanteche la Mano sinistra fà sempre l' Ottava,
e la Mano destra gl' accompagnamenti necessarij: avvertasi [avertasi ante corr.], che i Numeri
posti sotto le Note indicano gll' accompagnamenti di Ottava, Quinta, Terza et cetera per la
mano sinistra, i Numeri posti sopra le Nota indicano gll' accompagnamenti di Terza, Quinta
Ottava et cetera per la Mano destra.
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 44r,2; text: Esempio per il primo ordine, Numeri della
Mano destra, sinistra, 5, 3, 8, 6]
Avvertasi {Avertasi ante corr.], che i Numeri segnati per la Mano destra, abbenche siano
segnati coi Numeri semplici, tuttavia si devono per lo più intendere per composti dupplicati
[-f.44vv-] o composti triplicati, verbi grazia per l' Ottava segnata nella mano destra sopra il C
sol fa ut si [[suona]] [intende add. supra lin.] Decimaquinta, per la Terza segnata s' intende
una Decimasettima, e per la Quinta una Decimanona, rimettendomi al Maestro, che spiegar
deve la posizione diei sudetti Numeri.
Il secondo ordine chiamasi l' ordine delle sei dita, stanteche ciascuna delle due Mani
[[ado]] tocca tre tasti
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 44v,1; text: Esempio, Sesta, Terza, Ottava, Quinta]
Il terzo ordine chiamasi l' ordine delle cinque dita, la mano sinistra ne deve toccar
due, e la mano destra tre.
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 44v,2; text: Esempio, Terza, Sesta, Ottava, Quinta]
Il quarto ordine chiamasi l' ordine delle quattro dita, due per la mano sinistra, e due
per la mano destra
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 44v,3; text: Esempio, Ottava, Terza, Quinta, Sesta]
Il quinto ordine chiamasi l' ordine delle [[sinque]] [tre corr. supra lin.] dita, [[due]]
dito solo per la mano sinistra, nel che osservasi ciò che abbiamo detto sopra del uso d' un dito
solo, e per la mano destra due dita.
[-f.45r-] [Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 45r; text: Esempio, Sesta, Terza, Quinta]
E questo basti per l' uso particolare delle [[mani]] [dita corr. supra lin.], e per la disposizione
universale degll' accompagnamenti; e non ostanteche varie siano le Opinioni degll' Auttori in
ciò che riguarda l' [a ante corr.] uso delle dita, particolarmente [Police chiamato anche add.
supra lin.] dito grosso, volendo alcuni [alcuno ante corr.] che non s' adopri il suddetto dito
tanto della mano sinistra che della destra se non per fare l' Ottava o la Settima [(1) add. supra
lin.] [(1) Monsieur Rameau Traitè del Harmonie Livre 4. capitolo 3. dice che il police non si
debba adoprar dalla mano destra che in certe occasioni. add. infra lineas], altri che s' adopri
per dar la Quinta, ed anche la Quarta [(2) add. supra lin.] [(2) Monsieur de Saint Lambert
loco citato add. infra lineas], ed altri che s' adopri in uno modo, e nell' altro come più piace
[(3) add. supra lin.] [(3) Monsieur de Saint Lambert loco citato add. infra lineas] essendovene
anche che permettono l' uso del primo dito nella mano sinistra, ma non mai nella mano destra
[(4) add. supra lin.] fuor che nel caso di far l' Ottava o la Settima, tuttavia mi rimetto al
prudente giudizio del diligente Maestro, tanto più, se, chi desidera d' apprender tal arte, sarà
prima esercitato nell' Intavolatura o Capriccio, avrà in tal modo aquistato [un cert' add. supra
lin.] [[l']] abito d' adoprar le dita, che non così facilmente [-f.45v-] potrà mutare nell'
applicarsi all' Arte d' accompagnare; di più egli [egl' ante corr.] è ben fatto, che il Maestro
servasi del modo, che egli stesso usa nel sonare; oltra di che vi sono dei casi molti, che
necessariamente non può mantenersi [mettercisi ante corr.] rigorosamente qualunque delle
Regole sopradescritte, e conviene aggiustarsi al commodo particolare di ciascuno; conviene
però aver attenzione particolare, acciò le mani, e le dita non facciano movimenti sconci,
stanteche li sopradetti avertimenti unicamente si sono dati per evitare ogni movimento
sconcio, ed improprio.
[-f.46r-] [N F. ff. KrmK. Afi tO. BFF ff. V A d. add. supra lin.]
Regole universali per rettamente accompagnare
Capitolo 5.
Veduto che abbiamo le Regole, che servono per rettamente e con aggiustatezza
adoprar le Mani, e le dita; resta di dare le Regole universali per accompagnare.
L' Ufficio della Mano sinistra di sonare, e toccare su tutti i tasti la Nota, come stà
scritta nella parte del Basso, e questa è sempre la più grave, dovendosi prendere gll'
accompagnamenti sopra di essa verso l' Acuto. (1) [(1) Giovanni Francesco Beccattelli:
Documenti e Regole per imparare a suonare il Basso Continuo de Movimenti delle Mani
Manoscritto Galeazzo Sabbatini: Regola per sonare sopra il Basso capitolo 4. pagina mihi 8.
F. Boyvin [[Traite]] Traitè abrege de l' Accompagnament Pour l' Orgue et cetera Capitolo
3. add. infra lineas]
Potrà la mano sinistra, oltre la Nota scritta, aggiungervi qualche accompagnamento;
quando le riesca comodo, e secondo la qualità della Nota, come abbiamo dimostrato sopra
nel Capitolo terzao trattando dei cinque ordini. (2) [(2) Beccattelli, Sabbatini, Boyvin loco
citato add. infra lineas]
È Ufficio della Mano destra di far gll' Accompagnamenti, che richiede la Nota del
basso cioè di terza, quinta, ottava, e altri (3) [(3) i sudetti Auttori loco citato add. infra lineas],
come dimostreremo [dimostreremmo ante corr.] a suo luogo.
[-f.46v-] Deve la mano destra star in centro, verso il grave non discendere più sotto di
un Tasto della Chiave di C sol faut, e verso l' acuto un' Ottava sopra il C solfaut Chiave, e al
più due, o tre Tasti.<(1)>to [(1) Monsieur d' Saint Lambert: Traitè de l' Accompagnament du
Clavecin. Capitolo 5. e Beccattelli loco citato]
Deve pure star vicina più che sia possibile alla Mano sinistra, non dovendossi
slontanar da essa più d' un Intervallo di quinta, e di raro, e per poco tempo di ottava (2) [(2)
Sabbatini loco citato ed il padre Lodovico Viadana nella Prefazione delli Cento Concerti, che
dice quanto [quanto ante corr.], e quando debba alzarsi la mano destra. add. infra lineas]
La Mano destra deve sempre prendere gll' accompagnamenti in luogo [[in centro il
più vicino]] [più vicino alla mano sinistra, e non far salti add. supra lin.], cioè non far gll'
accompagnamenti d' una Nota in luogo, e quelli d' unaltra in luogo lontano (3) [(3) Monsieur
d' Saint Lambert loco citato: oltre l' esser disaprivata la lontananza delle Mani da tutti i buoni
Autori e Professori, ella fà cattivo sentire, e non produce buona Armonia. add. infra lineas]
dalla prima.
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 46v; text: Esempio, cattivo perche non è in centro, per
esser troppo lontane le mani e, prende un accompagnamento lontano dall' altro, buono, l'
unione delle mani]
Tutti gl' Auttori proibiscono il far di seguito due ottave, o due quinte tra i tasti estremi
delle due Mani unite assieme, cioè che trà il più grave della [-f.47r-] mano sinistra, et il più
acuto [accuto ante corr.] della mano destra non si facciano due Ottave, o due quinte di seguito
immediatamente una sopo l' altra (1) [(1) tutti gll' Auttori convengono in proibire le due
Ottave, e le due Quinte, anzi il Sabbatini loco citato, ed il Boyvin loco citato non vogliono,
che ne meno la mano sinistra le possi fare senza fraporvi un' altro tasto: al contrario il
Beccattelli loco citato, ed il Padre Viadana loco citato vogliono, che non siasi tenuto all'
osservare tal regola; io però persuado a tenere l' opinione comune [commune ante corr.], e
schivarle, quanto mai sia possibile. add. infra lineas]
Per l' osservanza [di add. supra lin.] questa Regola conviene sapere, che in tre modi
possono moversi le Mani rispoettivamente l' una all' altra, per Moto contrario, per Moto
obliquo, e per Moto Retto.
Il Moto contrario è quello, nel quale se una mano ascende, l' altra discende; o al
contrario se una discende, l' altra ascende, e questo è il più perfetto.
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 47r,1; text: Esempio, Mano destra, sinistra, discende,
ascende]
Il Moto obliquo è quello, nel quale se una Mano ascende, o pur discende, l' altra stà
ferma; e questo, benchè non sia tanto perfetto, egl' è però buono.
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 47r,2; text: Mano destra, sinistra, stà ferma, ascende,
discende]
[-f.47v-] Il Moto retto è quello, nel quale ambedue le [[parti]] [mani corr. supra lin]
ascendono, o discendono in un' istesso tempo, e questo è il più inferiore.
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 47v,1; text: Mano destra, sinistra, ascendono,
discendono]
Si considera il Moto retto in due modi; l' uno in cui una Parte ascende, o discende di
grado, e l' altra ascende, o discende di salto, e questo in varj casi si permette
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 47v,3; text: Esempio. Mano destra, sinistra, discende,
ascende, di grado, salto]
L' altro, in cui ambedue le parti ascendano, o discendano di grado, o di salto, e questo
vien tenuto universalmente per cattivo.
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 47v,2; text: Mano destra, sinistra, cattivo per le due
Ottave, Quinte, discendono di salto, ascendono]
Supposta la cognizione dei Movimenti, ora vengo alle Regole.
Che le Mani procedono sempre per movimenti contrari l' una contro l' [altra, perche in
questo modo si schiveranno le due ottave, e le due Quinte. (1) [(1) Don Antonio Filippo
Bruschi: Regole per il Contrappunto, e per l' accompagnatura del Basso Continuo pagina 73.
con tutti gll' altri Auttori, che scrivano d' Accompagnare. add. infra lin.]
[-f.48r-] Alle volte però non si può cosi facilemnte osservar tal Regola, e non
osservandola si verrebbe a cadere nelle due Ottave, o due Quinte; in questo caso deve
dividersi una nota, cioè, [[che]] se la Mano destra col tasto acuto tocca quinta, deve mutarsi l'
Accompagnamento nella seconda metà della Nota, e toccar altro accompagnamento di Terza
o Ottava, come più chiaramente vedrassi dall' [(1) add. supra lin.] [(1) Galeazzo Sabbatini,
loco citato pagina 9. e F. Boyvin. Capitolo 3. loco citato. add. infra lineas]
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 48r,1; text: Esempio, Mano destra, sinistra, per scansar
le due Quinte, Ottave]
In altro modo possono evitarsi le due Ottave; e le due Quinte; et è tralasciando alle
volte una qualche consonanza, come sarebbe l' Ottava, toccando solamente Terza e Quinta,
ed anche solamente la Terza in qualche gran necessità; avvertasi anche, che questo puol farsi
in una delle due metà del valor della Nota del Basso, come più chiaramente dall' [(2) add.
supra lin.] [(2) Autore Citato pagina 9.].
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 48r,2, text: Esempio, Mano destra, sinistra tralascia la
Quinta per evitar le due Quinte, Ottave, Ottave, mezza pausa]
[-f.48v-] Per evitar le due Ottave, e le due Quinte, potrassi anche usar un' altro modo, et è di
trasportar la Nota del Basso,o una Ottava più bassa, o una Ottava più alta (1) [(1) Sabbatini ut
supra add. infra lineas]
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 48,1; text: Esempio, Mano destra, sinistra, per evitar le
due Ottave, Quinte, per moto retto, trasportata una Ottava più bassa, alta, Quinta]
Avvertasi, che le due Ottave, o due Quinte per moto contrario permettonsi secondo l'
opinione [[di tutti]] degll' Auttori ((2)) [(2) Franchinus Gaffurius Practica Musicae libro 3.
Capitolo 3. Zarlino Instituzioni Armoniche Parte 3. Capitolo 32. [[et altri]] Luigi Dentice
Dialoghi della Musica Dialogo 2. Regola 5. Nicolai Wollici Enchiridion Musices libro 6.
Capitolo 5. Vincentio Lusitano Introduttorio Precetto 2. Oratio Tigrini Compendio della
Musica libro 2. Capitolo 5. Padre Angelo da Picitone Friore Ancelico di Musica libro 2.
Capitolo 33. quali siccome con altri Auttori concedono potersi far due 8. e due quinte per
moto Contrario, così molto più potranno farsi nell' Accompagnare non essengo soggetto a
tanto rigore, come il Contrappunto. add. infra lineas]
Io non consiglio però lo Scolaro, massime su il principio, prendersi tal licenza,
sino attanto non sia inoltrato, talmenteche possa distinguere, quando convenga, ò nò,
trasportare, stanteche facilmente può guastarsi il senso della Composizione.
Quando la Mano destra fà un accompagnamento, che possa servire anche per un' altra
Nota susseguente del Basso, deve tenersi su l' istesso accompagnamento la mano destra (3)
senon in tutto, almeno in parte.
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 48v, 3; text: Mano Destra, Sinistra, stà ferma in tutto,
parte]
[-f.49r-] Per evitare le due Ottave o due Quinte potrà la Mano la Mano destra porre la
Terza o Decima nell' acuto (1) [(1) Padre Penna: Albori Musicali libro 3. regola 9. add. infra
lineas]
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 49r, 1; text: Esempio, Mano destra, sinistra]
Quando la Mano [sinistra add. supra lin.] dovrà ascendere molto, la destra deve
prevenirla, siccome quando la destra sarà obbligata far qualche salto, ed anche la Mano
sinistra, in questo case deve pur la destra prevenire la sinistra (2)
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 49r, 2; text: Esempio, Mano destra, sinistra, che
previene, ascende molto, salta]
Sono persuaso, che a tutta prima il Principiante troverassi imbarazzato da tante
Regole, ma con il tempo e l' attenzione particolarmente del Maestro, sempre più s' andaranno
apprendendo massime con la lunga prattica; il fine, che hò avuto collocandole nel fine di
questo primo Libro, è stato, acciocchè sul bel principio si facia un buon abito, e si schivino
certi diffetti, i quali col andar del tempo difficilmente possono levarsi.
[-f.50r-] [[<............> add. supra lin.]]
Capitolo 1.
Nel Capitolo primo del libro Antecedente disso che l' Accompagnare il Canto figurato è un
Arte, con la quale si suona la Parte grave, che serve per base, e sostenta tutte le altre parti
della Musica. Ora prima di cominciar a dimostrare le Regole per apprender tal Arte, convien
sapere che ogni composizione è sempre fondata sopra di un Tuono [[determinato]] [o sia di
corr. supra lin.] un Tasto determinato, verbi grazia sopra di C. solfaut, F. fa ut, Alamire, et
cetera [[(1)<.....>]] ad Arbitrio del compositore [(1) add. supra lin.] [(1) Qualche volta, ma di
raro, i Compositori, particolarmente ne tempi andati, anno cominciato la Composizione in un'
Tuono diverso da quello in cui l' anno terminata, come Giovanni Paolo Colonna nel Confiteor
de Salmi pieni a 8. Opera 1. ma questo è per altre raggioni, cha a suo luogo si diranno add.
infra lineas]. Ciascun' Tuono o è maggiore, o minore. Se la Terza [[del Tuon]] sarà maggiore
il Tuono sarà maggiore, se la Terza sarà minore così egli sarà minore, sicche dalla Terza il
Tuono prende la sua denominazione
(2) [(2) I Teorici prendono in altro senso quasta denominazione di Tuono Maggiore o Minore,
ma qui prendesi il Tuono solamente in quella parte che s' appartiene alla pratica, [[e che
serve]] e di cui si serve l' Accompagnator d' Organo. add. infra lineas] ed è un arbitrio pur del
Compositore a sciegliere o l' uno o l' altro.
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 50r,1; text: Esempio del Tuono Maggiore, Csolfaut, D
la sol re, A la mi re F faut, G sol re ut, minore, B fa [sqb] mi, Elami]
In Ogni Tuono oltre la Terza deve considerarsi la sua Seconda, la Quarta, la Quinta, la
Sesta, e la Settima, [e ne formaremmo la Scala che chiamassi add. in marg.] [[tralasciandosi l'
Ottava perche è sempre simile alla sua fondamentale]].
Scala [[Intervalli]] del Tuono Maggiore.
La Seconda del Tuono maggiore e maggiore verbi grazia
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 50r,2; text: Seconda maggiore]
[-f.50v-] La Terza è maggiore come abbiamo detto di sopra
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 50v,1]
La Quarta è minore
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 50v,2]
La Quinta essendo consonanza perfetta, come abbiamo detto di sopra nel Capitolo del primo
liro non patisce mutazione alcuna
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 50v,3]
La Sesta è maggiore
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 50v,4]
La Settima e maggiore
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 50v,5]
Non si parla dell' Ottava perche in tutto e per tutto ella è simile alla prima Nota della Scala
Scala del Tuono minore
La Seconda è maggiore
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 50v,6]
La Sesta è minore
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 50v,7]
La Settima è maggiore
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 50v,8]
L' Ottava come sopra
La Scala del Tuono minore hà un eccesione, et è [[che]] no ostanteche la Sesta sia
sempre minore [di sua natura add. supra lin.], e la Settima sempre maggiore, tuttavia se la
Scala ascenderà dalla sua fondamentale sino alla Ottava o solamente sino alla Settima, in tal
caso la Sesta [[e la Settima]] deve esser maggiore [(1) add. supra lin.] [(1) La Raggione per la
quale nell' ascendere la Sesta si fà maggiore, benche di sua Natura sia minore, è perche dalla
Sesta minore alla Settima maggiore vi è lo spazio di tre Semituoni add. infra lin.] come dall'
Esempio
[-f.52r-] Capitolo 4. libro 1.
Della Tastatura e sua Divisione
[Tastatura parlando generalmente è la serie di tutti i tuoni ed è nome commune add. in marg
et supra lin.]
[[Tastatura parlando generalmente, è comune [[nome commune add. supra lin.]]]] a
tutti gll' istrumenti [Armonici Musicali add. supra lin.] che [[non]] si suonano per mezzo
delle Mani, e chiamasi anche in Varj istrumenti tastiera. Nel Organo, Clavicembalo, o
Spinetta [di cui noi quì parliamo add. supra lin.] la Tastatura è una certa serie di legni
chiamati Tasti, [[i quali tastati]] [i quali tastati add. supra lin.] o tocati [[muovono al sonar o
mediatamente o immediatamente fanno suonare]] [dalle deta, mediante qualch' altro ordegno
suonano add. supra lin.] o le Canne negll' Organi, o le Corde nei Cembali, o Spinette.
Ciascun Tasto della Tastatura si esprime per una delle sette lettere dell' Alfabetto A. B.
C. D. E. F. G le quali si vanno [[regolatamente add. supra lin.]] [con successiva regola add.
supra lin.] multiplicandole sinanche al numero de Tasti, [[e questi tasti add. in marg.]] [si
dividono [primieramente add. supra lin.] in Naturali, ed in Accidentali; add. in marg.] [[e ciò
s' intende de Tasti bianchi, [[[de]] I Tasti che sono più grandi, e che per lo più sogliono esser
bianchi [sono i Naturali add. supra lin.], in mezo di [de ante corr.] questi [quali ante corr.] ve
ne sono delli altri più piccoli, che per lo più sogiono esser neri, [[e questi sono accidentali
add. supra lin.]] [più corti e più stretti add. supra lin.] [[sono posti nel seguente ordine]] e si
chiamano accidentali perche servono per far crescere la Voce del suo bianco antecedente [per
mezo del # add. supra lin.] o per far calare la Voce del suo susseguente per mezo del b. e sono
porti [porta ante corr.] col [con ante corr.] seguente ordine tre neri, [tramezati dai bianchi,
[[posci]] poscia due bianchi senza alcun nero nel mezo, di poi due neri [[tra]] co in mezo un
bianco, add. infra lineas], [[e due neri alternativamente tramezzati sempre dai bianchi]] add.
in marg.] in mezzo de quali ve ne sono degli altri più piccoli [[che per lo più sogliono essere
neri, e add. supra lin.] che sono posti col seguente ordine ]] tre [neri add. supra lin.]
[[seguitamente tramezati dai bianchi, poscia]] due [neri add. supra lin.] [[separati, indi altri
tre, e così in età discorrendo; il Tasto bianco che stà [[immediatamente add. supra lin.] avanti
i due neri chiamasi C]] [il Tasto bianco che stà add. supra lin.] nel [in ante corr.] mezo dal
secondo e dal terzo tasto nero chiamasi A. il seguente dopo il terzo tasto nero chiamasi B. e
così via discorrendo
Tra tutti questi tasti [bianchi add. supra lin.] tre si chiamano Chiavi e sono la Chiave
di F. di C. e di G. per conoscere le quali osservisi il C. che [[stà nel]] [circa il corr. supra lin.]
mezo [[o verso il mezo]] della Tastatura [tastatura ante corr.], e questo chiamasi la Chiave di
C., sotto di [[qual]] C. una Quinta [cioè verso la mano sinistra add. in marg.] si trova F. e
questo [tasto add. supra lin.] chiamasi la Chiave di F.; sopra una Quinta di C., cioè verso la
mano destra, stà G. e questo chiamasi la chiave di G.
[-f.52v-] [[In tutte le Tastature]]
In tutti gll' Instrumenti di cui parliamo la Tastatura [[hà]] [non add. supra lin.] [[in]]
comincia e termina nello stesso modo, ma questo poco importa
I Tasti si dividono in cinque ordine
Ordine gravissimo, grave, acuto sopracuto, ed acutissimo
[Cominciando a contare dalla parte sinistra l' Ordine gravissimo comincia dal primo Tasto
[tasto ante corr.] sinistro e termina [[in F. che nella chiave di Fa]] nel primo F. che s' incontra
ascendendo alla destra L' Ordine grave comincia da G. [[superiormente prossimo alla chiave
di F. e termina nell' altro F. di sopra]] imediatamente destro sopra l' F. Accennato e termina
nel F. susseguente chiave di F. add. in marg.] [[L' Ordine gravissimo incomincia dal
primo tasto [[verso la Mano da]] [dalla parte corr. supra lin.] sinistra, e termina in F. che vi
L' ordine grave incomincia [tra ante corr.] da G., e termina in F. chiave di Basso
L' Ordine acuto comincia da G. [immediatamente sopra [[a ques]] [alla chiave di F
corr. supra lin.] e termina nel F. [che s' incontra [[ascenden]] di sopra add. infra lin.]
L' Ordine sopracuto [acuto ante corr. Comincia [[da G. [[immediatamente sopra
questo F. corr supra lin.]] chiave di e termina in Alamire]] [incomincia add. supra lin.]
immediatamente sopra questo F. da da G. chiave e termina [[<...>]] nel [[<.>]] F. che di sopra
s' incontra add. in marg.]
L' Ordine Acutissimo comincia [[da G e]] [immediatamente sopra questo F. dal G.
corr. supra lin.] [[immediatamente sopra questo [[da questo F. corr. supra lin.]] corr. supra
lin.]] e termina [[nel fine]] [nell' ultimo tasto add. supra lin.] della Tastatura. Econe l'
Esempio
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 52v; text: Gravissimo, Grave, Acuto, Sopracuto,
Acutissimo]
I Tasti neri ora s' esprimono e servono per i #, ed ora s' esprimono e servono per i b.
Ogni qual volta che noi vogliamo far crescere un Tasto bianco col porvi il # in tal caso sarà il
tasto nero prossimo verso la parte acuta.Ogni qual volta che noi vogliamo far [[crescere]]
calare un Tasto bianco col porvi il b. in tal caso sarà il Tasto nero prossimo verso la parte
grave.
S' eccettuano però i # di Elami, e di B mi, ed i b. di C. e di F. stanteche il # d' E lami è
il tasto [-f.53r-] bianco prossimo verso la parte Acuta, ed il # di B mi è il Tasto bianco
prossimo verso la parte Acuta. Siccome il b. molle di C. è il tasto bianco [prossimo add.
supra lin.] verso la parte grave, ed il b. molle di F. è il tasto prossimo verso la parte Grave
Porremo l' esempio della Tastatura con la quale [[espr]] dimostraremo [[e gl' Ordini di
sopra dimostrati,]] il [el ante corr. Nome di ciascun tasto, e l' uso de Neri [[sia per]] [in
rispetto ai corr. supra lin.] # che [[per] [ai corr. supra lin.] b. siccome [[gl]] [i cinque add.
supra lin.] Ordini [[di sopra espressi]] con le figure delle Note corispondenti a ciascun Tasto,
e la positura delle tre chiavi
[-f.54r-] [I. M. J. add. supra lin.] libro 1.
Capitolo 4.
Della Tastatura e sua divisione
La Tastatura è una certa serie di legni chiamati Tasti, i quali tocati e mossi dalle deta,
mediante qualche altro ordegno dai tasti mosso, fanno suonare le Canne dell' Organo, o le
corde dei Cembali o Spinette
Ciascun Tasto della tastatura si esprime per mezzo d' una delle sette Lettere dell'
Alfabetto A. B> C. D. E. F. G. cioè A la mi re, B fa mi, C sol fa ut, D la sol re, E la mi, F fa
ut, G sol re ut, le quali si [[vanno]] multiplicano con successiva regola repicandole al numero
de Tasti della tastatura, incominciando dalla parte grave, [1. add. in marg.] cioè dalla Mano
sinistra, proseguendo alla parte acuta, cioè verso la mano destra [sin ante corr.].
I Tasti si dividono primieramente in Naturali, ed in Accidentali.
I Tasti [[naturali]] che sono i più grandi, e che per lo più sogliono essere bianchi sono
i Naturali. in mezo di questi ve ne sono de più picoli e che per lo più sogliono esser neri, e
sono gl' Accidentali. I Tasti accidentali [[<.>]] sono distribuiti col seguente ordine; Tre Tasti
neri tramezati [da add. in marg.] due [da ante corr. Bianchi, poscia due bianchi senza alcun
nero nel mezo, indi due Neri tramezati da un bianco, seguono di poi altre due bianchi senza
alcun nero nel mezo, e così proseguiscono sino al dine della Tastatura, come più chiaramente
potrà vedersi qui sotto. [Quì va La Tastatura dissegnata con la lettera [[come]] esprimente il
nome sopra ciascun Tasto add. in marg.]
[-f.54v-] [[[Trovaran]] Qualunque volta fra due Tasti bianchi si trova un Tasto nero tra quei
due bianchi intendessi esservi la distanza d' un Tuono. Quando poscia alcun Tasto nero nel
mezzo, allora chiamasi distanza d;un mezzo Tuono, o Semituono; Cosi tra un Tasto bianco ed
un neor, o pure tra un nero ed un bianco v' è la distanza d' un mezzo Tuono. add. supra lin.]
I Tasti neri o accidentali servono ora per i #. ed ora per i b. Ogni qual volta [che una
Nota del Basso continuo avrà il [un ante corr.]] #, dovremmo crescerla mezza voce; in questo
caso, in vece del Tuasto bianco, dovremmo servirsi del Tasto nero pi vicino verso la parte
acuta corr. in marg.] [[noi vogliamo far crescere un tasto bianco una meza [[righa]] voce col
porvi il # dobbiamo servirsi del suo nero prossimo verso la parte acuta]], ed ogni qualvolta
[una Nota del Basso Continuo avrà il bb. dovremmo calarla mezza Voce [verso la parte grave
add. supra lin.], in questo caso, in vece del Tasto bianco dovremmo servirsi del Tasto nero più
vicino corr. in marg.] [[vogliamo far [fal ante corr.] calare un Tasto bianco una meza voce col
porvi il b. dobbiamo servirsi el suo nero prossimo]] verso la parte grave. E perche i due Tasti
bianchi B. C., E. e F. non sono tramezati da alcun nero [che possa servirli di # o di b. add. in
marg.], in questo caso l' uno serve all' altro [per # e per b.] in questo modo quando [B avrà il
# si serviremmo di C. bianco, [[quale]] [prossimo e questi sara add. supra lin.] il # di B.; così
quando E. avrà il # si serviremmo di F. bianco prossimo [che sarà il suo # add. supra lin.].
Quando C. avrà il b. si serviremmo di B. bianco prossimo che [sarà add. supra lin.] il suo b.;
così quando F. avrà il b. si serviremmo di E bianco prossimo, che sarà il suo b. corr. in marg.]
[[vorremo crescere meza voce [[B mi]] [[B corr. supra lin.]] e che B sarà segnato col # allora
C. [[sarà il]] servirà per #, così volendo dare il # ad E. F sarà il suo #. [[Così]] Quando
vorremo calare meza voce C. e questo sarà segnato col b. allora si serviremo di B [[,]] e
questo servirà per b., così volendo dare il b. a [ad ante corr.] F, si serviremo di E quale sarà il
suo F b [E b ante corr.]. Succede alle volte che]] [Succede alle volte, che, avendo già dato il
#. o b. ad una Nota, conviene [[a dar tal]] [anche add. supra lin.] crescere calare tal Nota
altra mezza voce; in questo caso varj sono gl' usi. Per ciò che riguarda [[il #]] il crescere altra
mezza Voce alcuni [[si sono servito semplicemente d' un]] usano di aggiungervi
semplicemente un #. oltre di quello che gia antecedentemente era posto [o alla Chiave o add.
supra lin] alla Nota [stessa add. supra lin.]; altri d' un [signum], ed altri un [signum]
qualsivoglia di questi tre sia segnato, sempre dovrà servirsi non più del nero più prossimo di
sopra ma del bianco prossimo di sopra, di modo che con l' uno e l' altro # la Nota verrà
crescere un Tuono intiero corr. in marg.] servendosi del # [o add. supra lin.] b di un tasto
[[venia]] dobbiamo calarlo altra meza voce in questo caso varj sono gll' usi]] Alcuni Per [per
ante corr.] calare [poscia add. supra lin.] meza voce un Tasto [che già calato add. supra lin.]
sogliono segnarvi semplicemente [[d]] un altro b. ed altri ma rari sogliono sergnarvi due b
molli così bb. [[Perciò riguardo i # ogni qualvolta che un Tasto [che add. supra lin.] hà già il
# verrà ad usarsi di nuouo ne <......> [-f.55r-] in questo caso altri sogliono servirsi di questo
segno [signum] ed altri di questo [signum] basta il sapere che l' uno o l' altro mostrano che si
deve [[al]] crescere altra meza voce il Tasto.]]
Si dividono i Tasti in cinque ordini.
Ordine gravissimo, Ordine grave, Ordine Acuto, Ordine Sopracuto, ed Ordine
Acutissimo.
L' Ordine gravissimo comincia dal primo Tasto della tastatura dalla parte grave, e
termina nel primo F. faut che s' incontra ascendendo verso [[<.>]] [[la gr]] la parte [[grave]]
Acuta.
L' Ordine grave comincia da G sol re ut immediatamente sopra il F. accennato, e
termina nel F. faut [F. a f ante corr.] susseguente.
L' Ordine acuto comincia da G sol re ut immediatamente sopra al F. faut ultimo dell'
ordine grave, [[e termina]] e termina nell' altro F faut di sopra.
L”Ordine sopracuto comincia immediatamente sopra questo F. da G sol reut, e
termina nel altro F. che s' incontra sopra.
L' Ordine Acutissimo comincia immediatamente sopra questo F faut del G sol re ut e
termina nell' ultimo Tasto della tastatura. [S' avverta che non tutti gli Organi, Cembali, o
Spinette cominciano e terminano nell' istesso Tasto [[,]] stanteche d altri parte di
cominciare in G [[<.>]] [[[<.>]] e ad altri poi corr. supra lin.] [[o <...>]] in E. o F et cetera,
cosi anche nel terminare della Tastatura avvertasi anche che [[[[ch]] Il C. che [[verso il]] [[i
due primi neri corr supra lin.]] trova nel mezo, o verso il mezo della Tastatura sarà la Chiave
di C. [una quinta add. supra lin.] sotto di questo C. [[si]] [[una quinta corr. supra lin.] verso il
grave]] molte volte i due primi Neri in vece di servir di # o b. a suoi bianchi vicini, sogliono
servir d' Ottava in questo modo. se il Primo Tasto della Tastatura sarà C.
il Primo suo Nero vicino sarà D. e l' altro Nero seguente sarà E. add. in marg.]
Tra tutti i Tasti della tastatura tre servono per le Chiavi, e sono [[l]] F. C. G.
Quella di F. è la più grave, Quella di C. è quella di mezzo, e quella di G. è la più
acuta. [[Quella di C. stà [[si trova corr. supra lin.]] verso il mezo della]]
[-f.55v-] Il [Tasto di add. supra lin.] C. che trovassi [nel mezzo o add. supra lin.] verso il
mezzo della Tastatura chiamasi Chiave di C., [[sotto [[una quinta add. supra lin.]] di questo]]
[il quinto Tasto sotto di questo add. in marg.] C. verso il grave [[stà]] [[la]] [[il]] [e quello di
add. supra lin.] [[sarassi]] F. che chiamasi chiave di F. [e il quinto Tasto sopra add. in marg.]
[[e sopra]] [[una quinta add. supra lin.] de sopradetto C. verso l' acuto [[stà il]] [è add. supra
lin.]] [[chiamasi corr. supra lin.] G. quale chiamasi chiave di G.
[-f.56r-] [Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 56r; text: 8, 5, 3, 19, 17, 15, 3, 6]
La mano sinistra dovrà sonar le Note [la Nota ante corr.] [soprascritte add. supra lin.]
poste [posta ante corr.] nella Chiave di basso col detto 5. e l' ottava col detto primo.
La mano destra [[nella prima Nota add. supra lin.]] [per fare gll' accompagnamenti
segnati sopra il C solfaut [Cfa ante corr.] add. in marg.] dovrà toccar l' Ottava [segnata add.
supra lin.] col secondo deto, la Terza segnata col quarto deto, e la Quinta segnata col quinto
deto.
[[Nella seconda Nota]] [Per fare gll' accompagnamenti segnati sopra il D la sol re
add. in marg.] la Sesta col secondo deto, l' Ottava col terzo deto, e la terza col quinto deto.
[[Nella terza Nota]] [Per fare gl' accompagnamenti segnati sopra l' Elami add. in marg.] la
Sesta col primo deto, l' Ottava col quarto deto, e la Terza col quinto deto. [[Nella]] Per fare
gll' accompagnamenti segnati sopra F faut [[l]] toccaremmo la Quinta segnata con il secondo
deto, la Sesta col quarto deto, e la Terza col quinto deto. Per fare gll' accompagnamenti
segnati sopra il Gsolreut, tocaremmo la Terza col secondo deto, la Quinta col terzo deto, e la
[l' ante corr.] Sesta col quinto deto. Per fare gll' accompagnamenti segnati sopra l' Alamire,
toccaremmo la Sesta con il secondo deto, l' Ottava col quarto deto, e la Terza col quinto deto.
[[[signum] add. in marg.] [[Osservisi che gl]] [Hò segnati add. supra lin.] gl' Intervalli
toccati dalla Mano destra [in due Modi cioè 8. o 15., Terza o 17. Quinta o 19. per [[dimostr]]
seguitar l' uso commune di segnare. add. in marg.] abbenchè segnati coi Numeri che indicano
gll' Intervalli semplici, tuttavia altri sono composti [[Semplici]] [Duplicati corr. Supra lin.] ed
altri Composti Triplicati, essendo ciò chiaro stanteche se la Mano sinistra [[fa]] [tocca add.
supra lin.] l' Ottava la Mano destra [[to]] [non add. supra lin.] può toccare se non la
Decimaquinta [[p]] in loco dell' Ottava segnata, ed in loco della Terza la 17., e in loco della
Quinta la 19., ma siccome l' uso è di segnare gll' intervalli [[Sempli]] [[ò corr. Supra lin.]
Semplici per i composti o Duplicati o Triplicati che siano, come abbiamo abbiamo veduto di
sopra nel Capitolo 4. così ciò serva per l' avenire
[-f.56v-] Il secondo Ordine chiamasi l' ordine delle sei [dita add. supra lin. [deta ante corr.]]
[[per]] stanteche ciascuna delle due mani [[tocca]] adopra tre dita come dall' Esempio
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 56v,1; text: 6, 3, 8, 5]
Nella Nota del B fa b mi la Mano [[destra]] [sinistra corr. Supra lin.] tocarà il Bfa bmi
col quarto dito [deto ante corr.], la Terza col secondo dito [deto ante corr.], e la Sesta col
primo dito [deto ante corr.]; la Mano Destra toccarà l' Ottava col secondo dito [deto ante
corr.] la Terza col terzo dito [deto ante corr.], e la Sesta col quinto deto
Nella Nota del Csolfaut la Mano sinistra toccarà il Csolfaut col dito quarto, la Terza
col secondo dito, e la Quinta col primo dito; la Mano Sinistra toccarà l' Ottava col secondo
dito, la Terza col quarto dito, e la quinta col quinto Deto.
Nella Nota di Dlasolre la Mano sinistra tocarà il Dlasolre con il quarto dito, la Terza
col secondo dito, e la Sesta col primo dito [deto ante corr.]; la mano destra toccarà l' Ottava
col dito secondo, la Terza col terzo [secondo ante corr.] dito, e la Sesta col quinto dito.
Il Terzo Ordine chiamassi l' ordine delle cinque dita, stanteche la Mano [[d]] sinistra
tocca due Tasti e la Mano destra terza dita.
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 56v,2; text: Esempio, 3, 8, 6, 5]
Nella Nota d' Elami la mano sinistra tocca l' Elami [Efami ante corr.] col quarto dito, e la
Terza col secondo dito; la mano destra tocca la Sesta col secondo dito, l' Ottava col quarto
dito, e la Terza col quinto dito.
Nella Nota di Ffaut la Mano sinistra tocca il Ffaut col quarto dito, e la Terza col
secondo dito; La Mano destra tocca la Quinta col secondo dito, l' Ottava col quarto dito, e la
Terza col quinto deto.
[-57r-] Il quarto ordine chiamassi l' Ordine delle quarto dita, due con la Mano sinistra,
due con la Mano destra,
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 57r; text: Esempio, 6, 5, 3]
Nella Nota del G sol re ut la mano sinistra toccarà il sudetto G solreut col quarto dito
[deto ante corr.], e la sua terza col secondo dito; la Mano destra toccarà la Quinta col secondo
dito, e l' Ottava col quinto dito
Nella Nota di Alamire la Mano sinistra toccarà l' Alamire col quarto dito, e la sua
terza col secondo dito; la Mano sinistra toccarà la Sesta col secondo dito, e la terza di sopra la
Sesta col quinto dito
Il Quinto ordine chiamassi l' Ordine delle cinque dita, uno con la Mano disnistra, e
gll' altri due con la Mano destra.
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 57r; text: Esempio, 6, 3, 5]
Nella Nota di B fa b mi la Mano sinistra toccarà il sudetto B fa b mi col quarto dito; la
Mano destra toccarà la terza col secondo dito, e la sesta col quinto dito.
Nella Nota di C solfaut la Mano sinistra toccarà la terza col secondo dito, e [-57v-]
[[Che siano ripartite le dette conson, di modo che parte ne soni la mano sinistra, e
parte la destra; ben è vero, che per non sonare talvolta tante note, <.......> : la sinistra e
duplicatamente <.....> <,......>]]
la Quinta col quarto dito.
Nella Nota di D lasolre la Mano sinistra tocara il tasto di D lasolre col secondo dito;
la Mano destra toccarà la terza col secondo dito, e la sesta col quinto dito.
Nella Nota di E lami la Mano sinistra toccarà il tasto di Elami col terzo dito; la Mano
destra toccarà la terza con secondo dito, e la sesta col quinto dito
[[Avvertasi, che, ogniqual volta [[uno del]] la Mano sinistra dovrà toccare [più d' add. supra
lin.] un tasto solo, esse qualessi saranno di grado ascenderanno di grado, la]] [[non resta che
suggerire qualche regola per rettamente e secondo i buoni Maestri adoprar le dita e prima
discoreremo del' uso d' un dito solo [[per]] sia per la mano [[destra]] [sinistra corr. supra lin.]
che per la Mano [[sinistra]] [destra corr. supra lin.] add. in marg.]]
Tra i cinque diti d' ogni mano vene sono di quelli che sono chiamati buoni, e degl'
altri chiamati cattivi il secondo ed il quarto dito d' ogni Mano [[chiamansi]] [sono chiamati
corr. supra lin.] buoni [buono ante corr.] il primo il terzo ed il quonto dito chiamansi cattivi se
le Note che devono suonarsi saranno pari verbi grazia [[sarà]] saranno due, quattro, 6. [[e]] 8.
et cetera e in questo caso per far la prima nota [[si servirà del]] [adopraremmo il add. supra
lin.] dito buono, se ne Note che dovranno suonarsi saranno dispari verbi grazia [[1. 3. ]] uan,
o 3. [o 5. et cetera add. supra lin.] in tal caso [[il primo]] per far la prima Nota [[si s]]
adopraremmo il dito cativo
[-f.62r-] [I. M. J. add. supra lin.] libro 1.
Capitolo 4.
La Tastatura è una certa serie di legni chiamati Tasti, i quali tocati, [e mossi add. supra
lin.] dalle deta, mediante qualche altro ordegno,
[e siccome add. in marg.] L' Intavolatura non è che un sonare ornato di varj
movimenti, [[ma che in sostanza si riduce in un certo modo all' accompagnare sopra di]]
[[levati questi movimenti corr. supra lin.]] [[è corr. supra lin.]] [[sopra di]] [[che stà corr.
supra lin.]] [sopra d' un add. in marg.] un Basso che li serve di fondamento, [[ora sicome egl'
è necessario alle volte]] [così fà d' uopo alle volte add. in marg.] nel accompagnare di usar
certi ornamenti per [[non sonar con]] [evitare corr. supra lin.] una certa rozezza, [[così per
mezzo dell' Intavolatura potremmo prender l' [[abito]] uso degli ornamenti]] [per ottener add.
in marg.] la qual cosa non v' è mezzo più facile quanto quello dell' Intavolatura
Gl' è noto che ne tempi andati se non dopo un lungo esercizio d' Intavolatura, si passava all'
[[accomp]] arte dell' Accompagnare [[<.> senza per tanti]] [anzi questa add. supra lin.] in
poco tempo [[quest]] apprendevasi, [[per] stante l' abito fatto nell' Intavolatura; testimonio ne
sia sopra tutti il sopracitato Francesco Gasparini al luogo sopra citato
[-f.63r-] Delle Cognizioni Necessari per apprendere l' Arte d' Accompagnare
L' Organo, Cembalo, e Spinetta sono gl' Instrumenti più stimabili che siano nella
Musica, perche servono di Regola e di fondamento a tutte le [[Parti]] Voci, e a tutti gl'
Instrumenti, e l' une e gl' altri in se includono sostanzialmente. [L' Organo, Cembalo, e
Spinetta [[sono]] [[sono]] [frà tutti gl' instrumenti add. supra lin.] della Musica sono i più
considerati, prima perche in essi l' inchiudono sostantialmente tutte le parti della Musica;
oltradiche seruono questi di Regola e di fondamento a tutte le Voci e a tutti gl' altri
Instrumenti. add. in marg.]
Io suppongo che chi vorrà apprender tal Arte sia [[impossessato]] [instruito corr.
supra lin.] perfettamente de' primi principj [principi ante corr.] Universali della Musica
Prattica, che sono le figure, le Sillabe, i Tempi, gll' Accidenti, [(1) non posso dirsi sonare d'
Intavolatura quelle nelle quali la Mano destra fà una solamente, e la Mano sinistra il puro
Basso; [[possono]] possono bensì chiamarsi semplicemente Sonate da Organo, da Cembalo et
cetera. add. in marg.] le Chiavi et cetera, e abbenche in questo libro io parli [[di passaggio di
qualcuna delle sopradette cose, tuttavia ciò sarà solamente di passaggio [[<.>]]. [abbiamo nei
tempi andati [de' tempi altri add. supra lin.] un Autore molto celebre, quale si è il Padre
Diruta nel suo Transilvano et cetera ove [dove ante corr.] egli dà precetti molto buoni per
eseguir con perfezione tal arte, e fra i moderni Monsieur Rameau nel Opera ne dà
particolarmente dei precetti prattici [[per gll' O]] add. in marg.] Oltre di ciò io dico che
[[[[se]] se si farà]] [conuiene essere corr. supra lin.] essercitato nel Canto, ed aver veduto se
non altro i primi Rudimenti del Contrappunt; Per ciò che riguarda il Canto, egli è [egl' è ante
corr.] certo che non potrà mai divenir eccelente un Sonator [Sonar ante corr.] d' Organo nel
Accompagnare, quando Egli non [[abbj]] [sufficientemente add. supra lin.] impossessato del
Canto, primo perche per mezzo di questo si aquista e perfeziona [[il Canto]] [la Battuta add.
supra lin.] [cosa tanto necessaria in tutti i Professori di Musica ma singolarmente in chi
Accompagna e serve di fondamente agl' altri add. in marg.], secondo come potrà egli
conoscere come [[e quando]] vadi accompagnato un Cantante quando egli non abbia [[una
perfetta cognizione del Canto]] [essercitata tal Arte corr. supra lin.] anzi per mezo del Canto
si aquistano certe [[notizie, che [[possono]] non si possono esprimere ma che servono molto
a perfezionare l' arte istessa del]] [cognizioni, e certi vezzi ai corr. supra lin.] Cantanti
[Cantante ante corr.] e del Sonatori [Sonatore ante corr.] di qualsisia altro Instrumento.
Perciò che poi [p ante corr.] concerne il Contrapunto, [[essendo]] [abenche corr. supra lin.]
[molte add. in marg.] delle [le ante corr.] Regole di quest' arte [siano add. supra lin.] comuni
[[a]] a Compotori, ed agl' Accompagnatori nell' Organo, nientedimeno v' è questo
divario, che il Compositore è astretto di condur e regolar le Parti [che sono add. supra lin.]
necessarie al detto contraponto, alla quale obligazione non è sempre ne totalmente astretto ed
obligato chi accompagna nell' Organo, dovendo questi cercar di aggiustar le Parti sudette al
comodo delle Mani.
Perciò poscia [che add. supra lin.] concerne [Perciò che riguarda add. supra lin.] il
Contrappunto egli è chiaro che molte delle Regole di quest' Arte sono communi [[e ancora]]
[anche agli corr. supra lin.] Accompagnatori [moderni add. supra lin.] d' Organo, Cembalo, et
cetera, mentre questi, eccettuatane la parte fondamentale del Basso, [in un certo modo add.
supra lin.] compongono le altre parti non [[in quel modo]] [nella maniera corr. supra lin.]
istessa del Contrapuntista, ne con tanto rigore, ma addattate al comodo et uso delle Mani, [ciò
non ostante [[per mezzo del]] il Contrapunto [[si apprendano [apprendeno ante corr.]]] [c'
insegna più chiaramente corr. supra lin.] il modo et il luogo per collocarvi [e disporre add.
supra lin.] le Consonanze, [[il Pas]] [modo corr. supra lin.] [[come pa]] [come corr. supra lin.]
si [[passa]] vada [da add. supra lin.] una [Consonanza add. supra lin.] all' altra, la maniera di
usar le Dissonanze, e molt' altre cose, che per altro mezzo non possono perfettamente
aquistarsi, [[da ciò resta chiaro]] oltre di ciò dico, che, coviene essersi per non poco tempo
essercitato nell' Intavolatura, [[perche]] stanteche con questa [[s' apprende]] [s' aquista l' abito
d' adoprar le mani, e corr. supra lin.] la maniera di disporle [[le mani]] su la Tastatura
Deve bensi usarsi grandissima [diligenza [[in avvertire]] capacità di chi vuol applicarsi a tal
Arte add. supra lin.] di non passar da una cosa ad u latra senza [[aver]] essersene bene
impossessato perche il far altrimenti puo portare gran pregiudizio, e confusione add. infra
lineas], tuttavia le Regole [[poste]] universalmente parlando sono le medesime [anzi per
mezo delle regole del Contrappunto come vedremo add. supra lin.] da ciò resta chiaro quanto
sia di giovamento la cognizione de primi principj [principi ante corr.] del Contrappunto.
Non intendo perciò di disanimare chi volendo applicarsi all' Arte d' Accompagnare, no hà
tutte le antedette cognizioni [cognizione ante corr.] [essendo che col lungo esercizio [d'
accompagnare si può supplire in qualche modo add. supra lineas] [[si supplisce alle volte]]
alla mancanza di tali cognizioni corr. supra lin.], solamente hò preteso di parlare di quelli che
aspirano al sommo di quest Arte, oltre di che la Natura istessa [[[alle volte]] alle volte add.
supra lin.] dà a taluno doli tali, che sorpassano qual si sia Arte e diligenza che possa usarsi
[[[anzi]] [[con questo mio Libro hò procurato]] [[no hò avuta altra mira [avuto altro fine ante
corr.]] [al publicar corr. supra lin.] questo mio libro [non hò avuta altra mira add. supra lin.]
che di [[allegar]] procurar la maniera che senza tante cognizioni preventive possa apprendersi
l' arte d' accompagnare con la minore fatica possibile a progressione della add. infra lineas]
[[suppliscono se non sorpassano [[que]] alla mancanza di tali cognizione, e 'l lungo
esercizio]]
[-f.64-] (2) Quelle sonate nelle quali la mano destra fa una sola Parte, accompagnata dalla
Mano sinistra col solo Basso, non sono, ne possono [posso ante corr.] chimarsi sonate d'
Intavolatura, comepretendono certi moderni, che [[lusingandosi, e]] [[decantandossi]]
[milantandosi corr. supra lin.] per Uonimi eccellenti nell' Arte, lusingano i loro Scolari
decantando le loro Sonate per Intavolatura, quando che sono Sonate a due sole parti,e
qualche volta anche corrisponde la Mano destra alla Sinistra in Ottava.
[signum] Consiglio però i Maestri a non esercitare i loro Scolari in un solo Auttore d'
Intavolatura, ma in diversi, accioche possino assueffarsi [[assuefar le ante corr.] [[mani]] [ai
corr.supra lin.] Varij portamenti, perche [[all']] spesso succede, che un Scolaro esercitato in
un sol Auttre, e per conseguenza abbituat in un solo portament di Mano, subito che vuol
esercitarsi in un' altro Auttore, trovandivi portamento diverso [senza giudizio e senza ragione
add. supra lin.] lo condanna di cattivo portamento [[son]]
[-f.65r-] [D. D. ffd. NNN. O. A. C. F. A. N. f. A. B. D. I. S. S. a. I add. supra lin.]
[Vedute che abbiamo le regole che servono all' uso delle Mani e delle dita [deta ante corr.], in
ciò che riguarda l' aggiustatezza, resta ora di dare le Regole, che [[concernono]] [[riguardano
corr. supra lin.]][concernno corr. infra lin.] l' accompagnare. [[E in primo luogo vedremmo
quali siano i mvimenti delle mani]] È uffizio della Mano sinistra [[nell' accompagnare]] di
sonare la Nota come stà scritta nella Parte del Basso, [[ed aggiun]] e quando le riesca
comodo, aggiungerci qualche accompagnamento. Secondo la qualità della Nota come
abbiamo [[veduto]] [mostrato corr. supra lin.] sopra nel Capitolo [3. add. supra lin.] trattando
dei cinque ordini. È uffizio della Mano destra di far gll' Accompagnamenti che richiede la
Nota del Basso cioè di Terza, Quinta, Ottava o altri come nel progresso dimostraremmo.
Deve avertirsi [che add. supra lin.] la Mano destra stia sempre vicina alla mano sinistra più
che sia possibile, non dovendosi slontanar da essa più di una quinta, o in casi rarissimi e per
poco tempo di Ottava. Non è permesso alla Mano destra il far salti, come sarebbe prender l'
accompagnamento [gli accompagnamenti ante corr.] [[l' un verso il grave, e l' altro verso l'
acuto]] [d' una Nota ora in un luogo, ora in un altro e sopra add. supra lin.] tutto deve star in
centro, [[cioè dentro i due C sol fa ut l' uno che serve alla Chiave]] [verso il grave non
discene più dun tasto della chiave di C sol faut, e verso l' acuto corr. supra lin.] nel [al
ante corr.] Csol faut Ottava di sopra della Chiave dudetta e al più due o 3. [[Csol]] tasti
[[non]] sopra di questo Csofaut add. in marg.] [[Dei Movimenti delle Mani con alcune]]
Regole [[generali]] per accompagnare rettamente
Capitolo 5.
In tre [modi add. supra lin.] pssono moversi le mani rispettivamente l' una all' altra, per Moto
contrario, per Modo Obliquo, e per Moto Retto.
Il Moto contrario è quello nel quale se una Mano ascende l' altra discende, o al
contrario se una discende l' altra ascende, e questo è il più perfetto
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 65r,1; text: Esempio Discende [ascende ante corr.],
ascende, Mano destra, sinistra]
Il Moto obliquo è quello nel quale se una Mano ascende [o discende add. supra lin.] l'
altra stà germa, e questo, benche non sia tanto perfetto egl' è però buono.
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 65r,2; text: Esempio, Mano destra, sinistra, sta ferma,
ascende, discende]
Il Moto Retto è quando le parti ascendono [o discendono add. supra lin.] ambedue in
un istesso tempo e questo è il più inferiore, anzi poco [[<.>]] aprovato da tutti gli Auttori [si
considera il Moto Retto in due Modi; l' uno [[che]] [in cui una Parte [[và di gr]] ascende o [d
ante corr.] discende di grado e l' altra ascende o discende di salto [questo in vari casi si
permette add. supra lineas] [Esempio add. supra lin.], l' altro incui ambedue ascendono o
discendono di salto o ascendono di grado [questo viene universalemnte proibito add. supra
lin.] Esempio add. in marg.]
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 65r,3; text: Mano destra, sinistra, ascendono,
discendono]
[-f.65v-] [[Il moto contrario è il più perfetto [(1) add. supra lin.[ [(1) Agazzari opera 5. Brusc
pagina 72. Sabbatini pagina 19. Boyvin Caputolo 3. Beccattelli pagina 28. Padre Penna
pagina 140 Monsieur de Saint Lambert Capitolo 5. add. in marg.], il motto [[retto è il più
inferiore]] obliquo benche non tanto perfetto, egli è però buono, [(2) add. supra lin.] [(2)
Agazzari opera 5. add. in marg.] [[nel [nell ante corr.] suo op]] il Moto Retto è il più inferiore
[(3) add. supra lin.] [(3) Agazzari Opera 5. add. in marg.] si permette però il [[p]] Moto Retto
[[separato]] [di salto corr. supra lin.] [(4) add. supra lin.] [(4) Boyvin Capitolo 3. Monsieur d'
Saint Lambert. add. in marg.], di quello facciasi il Moto [[congiunto in ambe le mani]] [retto
di grado corr. supra lin.] o il moto retto [[separato]] [di salto corr. supra lin.] in ambedue le
Mani]]
Regole spettanti al Moto Contrario
[Tutti gl' Auttori convengono in proibire di seguito due Ottave [e add. supra lin.] due Quinte
cioè add. in marg.] Che tra i tasti estremi, [[cioè]] [come corr. supra lin.] tra il più grave della
[Tutti convengono in proibire le due Ottave e le due quinte anzi [[il]] Galeazzo Sabbatini
[loco citato add. supra lin.] e Boyvin loco citato non [[permettono]][vogliono corr. supra lin.]
che [nemeno add. supra lin.] la mano sinistra [[faccia]] [le possi fare di seguito corr. supra
lin.] tra i suoi tasti estremi [[due Quinte o due Ottave]] [senza porli in mezzo altro tasto corr.
supra lin.], che cosa molto rigorosa; al contrario il Beccattelli [Beccat ante corr.]loco citato ed
il Padre Lydovico Viadana loco citato [[tengono]] [vogliono corr. supra lin.] non esser
[[necessario]] [obligo corr. supra lin.] astenersi dalle due Ottave e due Quinte. io però
persuado a tenersi con la [[più]] commune opinione [[di [[s]] non farle]] e schivarle quanto
mai sia possibile add. in marg.] mano sinistra, ed il più acuto della mano destra, non si
facciano [[ne]] due Ottave [[ne]] [o add. supra lin.] [due quinte una immediatamente dopo l'
altra add. supra lin.]
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 65v; text: [[questo però]] due Ottave, Quinte proibite]
[-f.66r-] Per sapere poscia quale [[sarà]] debba essere [il dito add. in marg] [[il]] buono che
deve adoprarsi stanteche vene sono due de buoni come abbiamo detto, cosi per sapere quale
debba essere il Cattivo, porrò qui due Scale una per la mano sinistra, l' altra per la mano
destra, dove segnarò il Numero che corrisponde a ciascun Dito, [i Numeri indicano [[il]] il
dito che deve adoprarsi, ed il b. o c. indica buono, [o add. supra lin.] cattivo add. in marg.]
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 66r; text: Esempij per la Mano sinistra, destra, b, c, 2,
3, 4]
vedi sotto [signum]
Ora vediamo come debba farsi due tasti [[in una]] assieme, [[come sarebbe]] questi possono
esser lontani di Seconda, Terza, quarta, quinta, sesta, settima et ottava. [signum] La Seconda
si farà con due [[deti]] [dita corr. supra lin.] prosspmi; nella mano sinistra col terzo e secondo
dito, nella Mano destra col secondo e terzo dito
La Terza [Seconda ante corr.] si farà col quarto e secondo dito della Mano sinistra, e col
secondo quarto dito della Mano destra
La Quarta si farà col quinto e secondo dito, o pure col quarto e secondo dito, o pure col
quarto e primo dito della sinistra, e nella Mano destra col secondo e quinto dito, o col
secondo e quarto dito, opure col primo e quarto dito.
La Quinta si farà col quinto e secondo dito, o col quinto e primo dito della Mano sinistra, e
nella Mano destra col secondo e quinto dito, opure col primo e quinto dito
[-f.66v-] La Sesta la Settima e l' Ottava [[nella]] [colla add. supra lin.] Man [[destra]]
[sinistra add. supra lin.] si toccaranno col quinto e primo dito e colla Mano destra col primo e
quinto dito.
Non si parla della Nona, perche non è in uso, se non in qualche sonata d' Intavolatura
ma di raro. Quando le Mani dovranno toccar tre Tasti se questi sono distanti una terza l' uno
dall' altro il primo [tasto add. in marg.] si toccarà dalla mano sinistra col [[p]] quinto dito, il
secondo Tasto col secondo dito, et il terzo tasto col primo dito così la Mano destra il primo
Tasto col secondo dito, il secondo Tasto col quarto dito, et il terzo Tasto col quinto dito, o
pure il primo Tasto col primo dito il secondo Tasto col secondo dito, il terzo Tasto col quarto
dito
[[N]] Nei
E questo basti per le Note che vanno di grado [(1) add. supra lin.] [(1) Vi sono auttori che
tengono varie opinioni, [[un]] come sono Saint Lambert loco citato pagina 93. add. supra
lineas]; perciò poscia che concerne alle Note di salto, in [[questo]] [tal corr. supra lin.] caso
non si da regola determinata prima [[perche sono]] per la loro [[varietà]] [diversità corr.s upra
lin.], pscia perche ben abbituata la mano nelle note di grado, faccilemente si sapranno far le
Note di salto [e in tal caso secondo la qualità de salti potrà adoprarsi anche il primo e quinto
deto add. supra lin.] basta che si osservi il comodo e la compostezza della mano
Ora vengo all' uso di più dita in un istesso tempo per ciascuna mano [vedi sopra
[signum] nella precedente facciata add. supra lin.]
E questo basti per l' uso [particolar add. supra lin.] delle Mani, e per la disposizione
universale degll' Accompagnamenti rimettendomi però [[sempre à ciò]] [[[sempre]] in [[ciò]]
[tutto corr. supra lin.] a quello corr. supra lin.] che stimarà più proprio il diligente Maestro
[-f.67r-] [MO. MO [A ante corr.] AOM. Off m Pofs. add. supra lin.]
Capitolo 4.
Il far qualsisia operazione con aggiustatezza e proprietà [[si]] può [[quasi]] dirsi l' Anima
istessa del Opera, [[così nel suonare deve aversi attenzione di]] [[deve aversi attenzione di
farlo aggiustatamente, e seguendo al particolare corr. supra lin.]] [nell' istesso modo deve
regolarsi nel suonare d' Organo Cembalo o spinetta e per darne qualche metodo [[generale]]
add. in marg.] come rettamente dice il Padre Diruta (1) [[nella Persona p<...>]] [mi servirò
corr. supra lin.] delle parole del Padre Diruta, che [[riporto esp]] in [[poche parole]] [poco
corr. supra lin.] ce ne porge bellissimi [[avertimenti]] [ducumenti corr. supra lin.]. Il primo
de' quali è che add. in marg.] “[[l]] l' Organista (o sonator di Cembalo o spinetta) deve
accomodarsi con la persona in modo, che sita permezzo la tastatura”. Il secondo: “che non
facci atti, ò movimenti con la persona, ma stia col corpo, con la destra drtitto e gracioso”
Terza: “Deve far sì che il braccio guida la mano, e che la mano stia sempre dritta, verso il
braccio, e che non sia più alta, ne più bassa di quello, il che sarà quando il collo della mano si
terrà alquanto alto, perche così la Mano si pareggerà col braccio, e quel, che io dico d' una,
intendo dell' altra mano ancora” Quarto “che le dita stiano pari sopra li tasti, ma però inarcate
alquanto: oltre di ciò, che la mano stia sopra la Tastatura leggiera e molle, perche altrimenti le
dita non si potrebbono muovere con agilità e prontezza”. e finalmente, “che le dita premano
il tasto, e non lo battano, e levando le dita quanto s' inalza il tasto”. [Ora vedremmo l' uso
particolare delle dita [[ed avendo in ciascuna mano una qualità]] [[ed essendo composta corr.
supra lin.] [il dito più grosso chiamaremmo primo dito, quello appresso il secondo dito,
quello di mezzo il terzo dito, quello che siegue il quarto dito, ed il piccolo il quinto dito
Monsieur d' Saint Lambert nel Trattato Les Principes du Clavecin Capitolo XIX. pagina mihi
90 add. supra lineas.] il dito più grosso chiamaremmo primo dito, [[l' altro secondo dito]] e
così per ordine [[gll']] quello che segue secondo dito, quello di mezzo terzo dito, l' altro che
segue quarto dito, ed il più piccolo quinto dito vedi sotto alla [signum] add. in marg.]
Ma siccome la Viva Voce del maestro potrà più giovare di quello possino far tutte le
Regole, così mi rimetto alla sua attenzione, acciò i Scolari possino rettamente apprendere
[[quelle che abbiam]] [le Regole sopra descritte corr. supra lin.]. Ora vengo al particolar delle
Deta [[e siccome ed essendo composta la Mano di cinque deta, il deto Police [[continuando,
nel deto corr. supra lin.]] chiamar grosso l' averemo [[li nominaremmo corr. supra lin.] primo
deto, csì l' altro secondo detto, e sino terzo detto, quarto deto, e quinto deto il più piccolo.
add. in marg.]], e per quanto ò osservato negll' Auttori, e nei Proffessori [Proffessosi ante
corr.] ritrovo che in ciò [che add. supra lin.] riguarda l' uso del deto grosso o primo deto
[[tre]] [varie add. supra lin.] sono le Opinioni, [[la prima]] [alcuni corr. supra lin.] [Padre
Diruta nel suo Transilvano dialogo sopra il vero modo di sonar Organi et Instrumenti da
penna pagina mihi 10. add. infra lineas] [-f.67r-] vogliono che non s' adoperi il deto grosso o
primo deto tanto della Mano sinistra che della destra se non per far l' Ottava, altri vogliono
che s' adopri per far la quinta ed anche la quarta, ed altri che s' adopri in un modo e nell' altro
come più piace, ve ne sono anche che permettono l' uso del primo detto nella Mano sinistra,
ma non mai nella destra pfuor che nel caso di far l' Ottava [[ io mi rimetto però]] [Io lascio in
libertà [lo Scolaro add. supra lin.] di scieglier qualsivoglia dei sopra detti modi, purche [[in
egli alla lontana d]] [[in qualsisia modo codd. supra lin.]] osservi le regole della
compostezza, [[a cui]] rimettendomi in ciò add. in marg.] al prudente giudizio del Maestro
tanto più [[che se si]] [se add. supra lin.] chi desidera d' apprender l' arte dell' Accompagnare
sarà prima esesercitato nella Intavolatura, o Capriccio, avrà in tal modo acquistato [[un]] l'
abito d' adoprar le deta, che [[dissi]], non così facilmente potrà mutarsi nel appligarsi all' Arte
d' Accompagnare di più egl' è ben fatto che il Maestro si serva di cui [egli stesso add. supra
lin.] si serve nel suonare. [e per [[spiegare]] [dimostrare corr. supra lin.] con facilità tanto [[e
perche si possano facilmente apprendere corr. supra lin.]] [[e per spiegare con corr. supra
lin..]]
gll' accompagnamenti che deve far [[tanto add. supra lin.] la mano sinistra, quanto la mano
destra, [[porrò]] i [di ante corr.] Numeri [segnati add. supra lin.] di sotto le Note del Basso [[a
questi]] dovranno farsi col la Mano sinistra quelli segnati di sopra la Nota del Basso
dovranno farsi con la mano destra add. in marg]
Per procedere con tutta la chiarezza possibile dividerò le Note del Basso in cinque
ordini come da l' Esempio
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 67r,1; text: Primo, secondo, terzo, quarto, quinto
ordine]
[[Il primo ordine chiamassi l' ordine delle cinque Nel primo ordine la Mano [[sinistra fà
sempre]] [[adopra corr. supra lin.]] [adopra due Deta facendo sempre corr. supra lin.] l'
Ottava deta, per la Mano sinistra due, e [[per]] la [[adopra add. supra lin.] e la mano destra 3.
gll' altri accompagnamenti di mano destra 3., e chiamassi anche l' Ordine 5. e 8. e questo
chiamaremmo [chiamas ante corr.] l' Ordine delle ottave. L' Ottavo Esempio
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 67r,2; text: mano]]]
[-f.70r-] [d. F. f. e, I, m. F. I. n. os. N. I. add. supra lin.]
libro 1.
Capitolo 2. [se ante corr.]
Della Tastatura e sua divisione, e delle Chiavi
[Supponga che si sappia dagll' intendenti di quest' arte che add. in marg.] La Tastatura
è una certa serie di legni chiamati Tasti, i quali, toccati e mossi dalle dita, mediante qualche
altro ordegno dai Tasti mosso, fanno suonare le Canne dell' Organo, o le corde dei Cembali, e
Spinette.
Ciascun Tasto della Tastatura si esprime per mezzo d' una delle sette Lettere dell'
Alfabetto: A. B. C. D. E. F. G., cioè: A la mi re, B fa b mi, C sol fa ut, D la sol re, E la mi, F
fa ut, G sol re ut, le quali si multiplicano con successiva regola replicandole al numero de
Tasti della Tastatura, incominciando dalla parte grave, cioè dalla Mano sinistra, proseguendo
alla parte acuta, cioè verso la mano destra.
I Tasti si dividono primieramente in Naturali, ed in Accidentali.
I Tasti, che sono i più grandi, e che per lo più sogliono esser bianchi, sono i Naturali:
in mezzo di questi ve ne sono de più picoli, e che per lo più sogliono esser neri, e sono gli
Accidentali.
I Tasti [tasti ante corr.] accidentali sono distribuiti col seguente ordine; tre Tasti neri
tramezati da due bianchi poscia due bianchi senza alcun nero nel mezzo, indi due neri
tramezati da un bianco, seguono di poi altri due bianchi senza alcun nero nel mezzo, e così
proseguiscono sino al fine della Tastatura, quale porremmo quì sotto con [[il]] la lettera
esprimente il Nome di ciascun Tasto.
[-f.70v-] Qualunque volta fra due Tasti bianchi si trova un Tasto nero, la distanza, che
v' è fra i due bianchi, è di un Tuono. Quando poscia non v' è alcun nero nel mezzo, la
distanza è di mezzo Tuono, quale mezzo Tuono chiamasi Semituono. Così fra un Tasto
bianco, ed un nero, opure fra un nero, ed un bianco v' è la distanza d' un mezzo Tuono [di
modo che presi tutti i tasti assieme e bianchi e neri l' una dopo l' altra [[si ascende o
discende]] [o ascendendo o discendendo [[ha]] sempre vi corre un Semituono [[si mezza
Voce in mezza Voce]] add. in marg.]
I tasti neri o accidentali servono ra per i #, ed ora per i b. Ogni qual volta che una nota
del Basso Continuo avrà il #, [[<.>]]dovremmo crescerla mezza voce, in tal caso, in vece del
Tasto bianco, dovremmo servirsi del Tasto nero più vicino verso la parte acuta. Ed ogni
qualvolta una nota del Basso continuo avrà il b., dovremo [dovremmo ante corr.] calarla
mezza voce, in tal caso, in vece del Tasto bianco dovremo [dovremmo ante corr.] servirsi del
Tasto nero più vicino verso la parte grave. E perche i due Tasti bianchi B. C. E. F. non sono
tramezati da alcun Tasto nero, che possa servirli di #, o di b. in tal caso l' uno serve all' altro
di #, o di b. in questo modo. Quando B. avrà il #, si serviremo [serviremmo ante corr.] di C.
[-f.71r-] Io non intendo dimostrare in questo Capitolo cosa sia la Tastatura, ne di insegnare
Suppongo che sia nota [noto ante corr.] [[cosa sia]] la Tastatura dell' Organi, Cembali, se,
siccome il Nome di ciascun Tasto, [[ma solamente m' estendo in dimostrare sinistra soni i che
la per che]] [[che i Tasti [[<.>]] toccati dalla mano corr. supra lin.]] i Tasti toccati dalla Mano
destra soni [[i Gravi]] nella Parte che è la [[più]] Grave, e i Tasti toccati dalla mano
[[sinistra]] [destra corr. supra lin.] sono [[gll' Acuti]] nella Parte che e l' acuta ciò [[psto]]
suposto vengo alle divisioni [diviseoni ante corr.] dei sudetti Tasti.
Che incominciando [[dallaF]] dal primo dei Tati [[usasi adoprato]] della [dalla ante
corr.] Mano sinistra e proseguendo [[avanti si ascen]] si ascende [dal Grave verso l' Acuto
add. supra lin.], e incominciando dal primo dei Tasti [[adoprato]] della [dalla ante corr.]
Mano destra e proseguendo avanti si discende dall' Acuto al Grave, ciò supposto vengo alle
divisioni dei sudetti Tasti.
I Tasti si dividono in Naturali, ed in Accidentali
I Tasti, che sono i più grandi, e che perlo più sogliono esser bianchi, [[<.>]] sono i
Naturali: i Tasti più picoli, e che per lo più sogliono esser Neri, sono gll' Accidentali.
Qualunque volta et cetera
I tasti neri o accidentali servono [[ora]] per #, e per b. Ogni tasto nero che [[segue
dopo vicino immediatamente]] [si trova verso l' acuto vicino corr. supra lin.] [[verso l' acuto
add. supra lin.]] ad un Tasto bianco [[servons]] è il # del sudetto tasto bianco, ed ogni Tasto
nero, che si trova [[avanti immediatamente verso il grave ad un Tasto]] [verso il grave vicino
ad un Tasto nero add. supra lin.] è il b. del sudetto Tasto bianco. E perche i due Tasti bianchi
B C et cetera
[-f.72r-] Libro 4.,
Principi d' Accompagnamento di Monsieur Rameau
Trattato dell' Armonia a suoi principj Naturali
1722. in 4. pagina 363.
Capitolo 1.
Come si distinguano gll' Intervalli per la Disposizione della Tastatura.
Il primo Capitolo del libro precedente è assolutamente necessario per l' inteligenza di ciò che
segue, sino al Luogo ove si è parlato delle Chiavi, e dell' estensione delle Voci, cosa inutile
per l' Accompagnamento:
Il Clavicembalo o l' Organo contengono tutti li soni che possono entrare nella
Composizione delle Opere di Musica, [[egli basta per]] [ed è facile di corr. Supra lin.]
conoscerne la differenza, toccandone [toccare ante corr.] ciascun Tasto l' uno dopo l' altro;
imperoche se l' uno comincia dalla sinistra verso la destra si troverà che sempre i suoni [vano
add. supra lin.] ascendendo, e se si comincia dalla destra verso la sinistra i suoni [restano add.
supra lin.] discendendo
Figuriamoci che ciascun Tasto della Tastatura ci rapresenti un suono differente, si
conoscerà che la più [di ante corr.] o meno grande distanza che vi è da un Tasto all' altro, ci
dà gll' Intervalli più o meno grandi, e che il più piccolo di tutti, che si chiama [chiamano ante
corr.] Semituono, si trova [trovano ante corr.] entro due Tasti, dal più basso de quali non si
può ascendere, che per una progressione indivisibile nell' Esecuzione, come dal Mi al fà, tra i
quali non [[ui]] si trva tramezzato altro Tasto, nel [[luogo]] [spazio corr. supra lin.] che è tra il
Fa et il sol vi è un Tuono intiero, stanteche vi si trova un diesis tra l' uno e l' altro; ancora tutti
i Tasti della Tastatura, bianchi e Neri, sono lontani [allontani ante corr.] tra di loro, e [[con]]
susseguentemente d' un Semituono
[-f.72v-] Auttori che trattano d' Accompagnare sull' Organo
Ignatio Donati nelle sue Opere
Giovanni Piccioni Concerti Ecclesiastici Opera 17.
Giovanni Battista Fergusio. Motti e Dialoghi a 1. 2. 3. 4. 5. 6. 8. 9.
Padre Don Adriano Banchieri Ecclesiastiche Sinfonie a 4. Opera 16. nella Parte del Organ
Luigi Battiferri Ricercari Opera 3.
Vedi Johann Caspar Kerle Missae ex prefatio
Vedi Madrigali a 5. di Savioni Lettera al Lettore
Vedi Organo sonarino d' Adriano Banchieri edizione in folio
[-f.78r-] Regole per rettamente Accompagnare cavate dal Capitolo 5. di Monsieur d' Saint
Lambert
[Agazzari Opera 5. facciata 3. sista il Moto Contrario delle Mani congionto e
separato Brusco pagina 72. verso il fine Sabbatini pagina 19. Capitolo XIV. Coyun, Capitolo
3. Beccateli pagina 28. Padre Penna pagina 140. quale soggionge che quando sforzato andare
per moto retto, tengasi sempre loco nell' acuto pagina 141. add. in marg.] 1. che le Mani
devono sempre fare movimenti contrarj, cioè che ascendendo il Basso l' acompagnamento
discenda, e al contrario
[Non possono farsi due Ottave ne due Quinte modo facile per scivar le due Ottave e due
Quinte farne una pena, e l' altra Vota. Vedi Sabbatini pagina 20. Padre Penna pagina 141
Boyvin capitolo 3. quale soggiunge non potersi far tra le Parti estreme, ne tra il Basso e
Tenore Beccattelli e sua Opinione circa le due 5. e due 8. pagina 28 vedi anche Ludovico
Viadana cira ciò Cento Concerti prefazione verso il fine add. in marg.] Ciò si osserva per
evitare che una stessa Parte non faccia due volte di seguito [[dell']] [o l' corr. supra lin.]
Ottave [[o delle] [o le corr. supra lin.] contra del Basso, il che è assolutamente proibito.
[che la Mano Destra non deve far salti per stare in centro add. in marg.] 2. che la Mano destra
deve sempre prendere i suoi accompagnamenti in loco il più vicino [[che]] [ove ella corr.
supra lin.] si trova, e non [[slontanarsi giamai per]] [andarsi a corr. supra lin.] cercare lontano
da essa, perche così alcuni accordi sarebbero malamente presi, se fossero come segue
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 78r,1]
Per accompagnar regolarmente bisogna [[farli]] [scieglierli corr. supra lin.] nel modo che
segue
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 78r,2]
[Pigliar sempre con la destra gll' Intervalli più prossimi l' uno all' altro add. in marg.]
[[Ancora]] [Così corr. supra lin.] l' accompagnamento fà sempre nel progresso de suoi
accordi i più piccoli Intervalli che può, anzi non facendone ne meno alcuno, quando il Basso
lo può permettere come vedremmo nel Capitolo seguente
[Quando possa alzarsi la Mano destra vedi Beccatelli che vuole possa alzarsi quanto vole
pagina 27. al fine e quanto possa abbassarsi vedi Beccattelli pagina 27 al fine add. in marg.]
Terzo. La Parte superiore dell' Accompagnamento non deve giamai ascendere più alto del Mi
del ultima Ottava della Tastatura o tutto al più sino al fà in passando, eccettuato quando
[haute-contre add. in marg.] il Basso diviene Contralto [perche add. supra lin.] allora [si add.
supra lin.] ascende [ascendono ante corr.] assai in alto
[se una man fà salto, l' altra può andar di grado anche per moto retto Boyvin Capitolo 3. add.
in marg.] Quarto. Quando il Basso fà un grand' Intervallo nella progressione delle sue Note,
sia nell' ascendere o nel discendere, le due Mani pssono fare movimenti simili.
[-f.78v-] Li grandi Intervalli sono la Quarta la Quinta e tutti [tutte ante corr.] quelli
che oltre passano
Li picoli Intervalli sono la Seconda e la Terza.
[Se il Basso salta, la mano destra potra andar di moto retto purche sia di grado add. in marg.]
5. [[Nel]] In andando [[da]] [ad corr. supra lin.] un accordo doppio, o lasciandolo le due Mani
potranno fare movimenti simili, quando [[nello stesso tempo]] [anche corr. supra lin.] non
[[faccia]] [facesse corr. supra lin.] un piccolo Intervallo
[Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 78v,1; text: Esempio, 6]
6. Nell' penultimo accordo d' una Cadenza, se la Nota che fà terza si trova essere la più alta
delle tre, l' accordo seguente deve ascendere, [[abbenche]] [[sia corr. supra lin.]] [o corr.
supra lin.] il Basso ascenda o discenda
Esempio et cetera di Cadenza
[Si può tralasciar una Consonanza per anrdar di Moto contrario o perche la Mano destra non
faccia salto Beyvin. Capitolo 3. add. in marg.] 7. Quando le due Mani si trovano cossi vicine
l' una all' altra che la destra non può fare il suo accordo di tre Note senza ascendere con le
due mani, [tutt' in una add. in marg.] [volta add. in marg.] allora non si fà che di due Note, e
quella [quelle ante corr.] [[altre]] [delle tre corr. supra lin.] che si tralascia è quella che fà
Ottava contra del Basso
[Padre Penna pagina 139. add. in marg.] [Martini, Dell' Arte di sonar il Basso, 78v, 2]
[Movimenti simili quando possano farsi add. in marg.] [[Veduto]] [Dopo corr. supra lin.]
questi accompagnamenti di due Note solamente le due Mani possono fare movimento simile;
elle sono medemamente qualche volta obligate, come nella seconda parte dell' esempio
sopradetto, [[di modo]] [alla riserva corr. supra lin.] che non si [[facessero]] [[faccia ante
corr.]] [facessero corr. supra lin.] di seguito [[più]] [molti corr. supra lin.] accordi di due
Note; [[questo]] [il che corr. supra lin.] è permesso
Ottavo.
[-f.79r-] Altri Avertimenti d' Altri Autori
[I cinque ordini vedi Sabbatini e Beccattelli Divisione de cinque Ordini nello
accompagnamento vedi Beccattelli pagina 27. add. infra lin.] [modo di distriuire gll'
accompagnamenti Boyvin Capitolo 3. vuole diversamente add. in marg.]Che siano repartite
le dette Consonanze, di modo che parte ne suoni la Mano sinistra, e parte la Destra; ben è
vero, che [Beccattelli pagina 27. presso il fine add. in marg.] per non sonare talvolta tanto
voto, si possono con la sinistra redupplicare. Brusco pagina 72.
[Mani unite Beccatelli pagina 28. e quanto possono slontanarsi le Mani Beccattelli pagina 28.
Viadana Prefazione de Cento Concerti verso il fine add. in marg.] Tener le Mani vicine l' una
all' altra quanto sia possibile. Sabbatini pagina 8.
[La Nota scritta deve considerarsi sempre per la più grave e farvi di sopra gll'
Accompagnamenti. Boyvin Capitolo 3. bisogna [[tutti]] gll' accordi contra del Basso.
Beccatelli pagina mihi 26. e 27. per la mano destra add. in marg.] Tutto il fondamento del
Sonare sopra il Basso sta nella Mano sinistra, la quale dovrà caminare regolatamente
(secondo che stà scritto sul Basso) Sabbatini pagina 8.
[Quando il Basso salta non far due Quinte due 8. ne due 3. add. in marg.] Caminando il
Basso di salto non si dovranno con la sinistra toccare due Ottave, due 5. due Seste ne due
Terze te cetera Sabbatini pagina 9.
[Toccar pochi Tasti [salta ante corr.] quando non torna comodo vedi sotto add. in marg.] Se
non tornasse comodo dar l' Ottava con la Destra, basterà che tocchi la Terza e la Quinta, ed
anche solamente la 3. per spazio di ½ battuta o meno. Sabbatini pagina 9.
[Dividere una Nota per schivar le due Quinte ed Ottave add. in marg.]Per non far due Quinte
dividere una Nota dando [dandol ante corr.] alla parte Quinta e pascia all' altra parte Terza o
Ottava come più torna. Sabbatini pagina 9. in ciò deve avertirsi che [Considerare una Nota e
in quanto l' antecedente e in quanto la susseguente add. in marg.] ogni Nota si considera in
quanto alla sua Antecedente e in quanto alla susseguente Sabbatini ut supra
[Trasportar la Nota del Basso per schivar due Quinte e due Ottave add. in marg.]Per [[qu]
schivar alle volte le difficutà di Quinte e Ottave potrà [[toccarsi]] [sonarsi corr. supra lin.] la
Nota del basso in vece di sonarla come stà, sonarla o all' Ottava alta o Ottava bassa.
Sabbatini ut supra
[Sonar con poche dita add. in marg.] Sonar con poche deta particolarmente quando si
accompagna una Voce sola o due. Pade Penna pagina 190.
[Bello avertimento dell' incrociamento delle mani, e delle licenze permesse add. in marg.]
Può darsi però qualche licenza nel suonare per comodo delle mani Boyvin. Capitolo 3.
Title: Dell’Arte di sonar il Basso sul Organo o Cembalo.
Editor: Massimo Redaelli
Source: Bologna, Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, MS I.39, f.15r-79r
[-f.15r-] Dell' Arte di sonar il Basso sul Organo o Cembalo. Libro Primo Delle Cognizioni necessarie per apprendere tal Arte. Capitolo 1. [[Si definisce]] cosa sia sonar il Basso Continuo o Accompagnare, e cognizioni necessarie per perfettamente [[Capitolo 2. Cognizioni necessari per perfettamente]] impossessarsi di tal Arte. Capitolo 3. Della Tastatura e sua diuisione. Capitolo 4. Dell' Intervalli. Capitolo 5. Divisione de sudetti Intervalli. Capitolo 6. I sudetti Intervalli considerati sopra la Tastatura. Capitolo 7. Intervalli trasportati per mezzo dei # e b. e dimostrati su la Tastatura. Capitolo 8. Equivoci degl' Intervalli. Capitolo 10. Regole et Uso delle Mani. Libro Secondo. Degll' Accompagnamenti. Capitolo 1. Cosa sia Accompagnamento [accompagnamento ante corr.], e del modo d' indicare gll' Accompagnamenti. Capitolo 2. Divisione del Tuono Capitolo 3. Del Tuono di Terza maggiore e sua Scala Capitolo 4. Del Tuono di Terza Minore e sua Scala. Capitolo 5. Accompagnamenti Consonanti di ciascuna Nota della Scala del Tuono di Terza maggiore e di Terza minore. Capitolo 6. Accompagnamenti Dissonanti di ciascuna Nota della Scala del Tuono di Terza maggiore e di Terza minore. Capitolo 7. Altro Modo di usare gll' Accompagnamenti Dissonanti. Capitolo 8. Delle Cadenze Capitolo 9. Delle Note, che non si acompagnano [Vedi una Cantata di Francesco Gasparini: Entrò con dolce inganno: Aria ultima add. in marg.] Capitolo 10. Delle Note Cambiate [Esempi prattici di quello che si contiene nei predetti capitoli con le eccezzioni delle Regole. add.infra lin.] Della Modulazione Capitolo 1. Cosa sia Modulazione Capitolo 2. Delle Modulazione ordinarie del Tuono di Terza maggiore e di Terza minore Capitolo 3. Delle Modulazioni Straordinarie. Capitolo 4. Del Modo di prevenire le Modulazioni Capitolo 5. Delle Modulazioni finte con Varij esempi prattici sopra [tutte add. supra lin.] le Modulazioni Capitolo 6. Dei Bassi ornati, con [o sia ante corr.] Varij Mocimenti, e modo di conoscere [conoscerne ante corr.] la loro sostanza. Capitolo 7. Degli Ornaminti della Mano Destra Capitolo 8. [[Qual modo rich]] Della Varietà delle Composizioni, e modo d' Accompagnarle. Capitolo 9. Dei Recitativi. Capitolo 10. Qual Modo di sonare richiega l' Organo e quale il Cembalo. Libro Quarto. Capitolo1. Cosa sia accompagnare il Canto fermo Capitolo 2. Delli Tuoni Ecclesiastici Capitolo 3. Delle Cantilene Ecclesiastiche. Capitolo 4. Della Necessità di trasportare qualche Cantilena. Capitolo 5. Dei Salmi Capitolo 6. Degll' Inni Capitolo 7. Delle altre Cantilene Capitolo 8. Della Cognizione dei Registri dell' Organo [-f.18r-] libro 1. Capitolo 2. Cognizioni necessarie preuentive per perfettamente impossessarsi di tal Arte. Deve esser impossessato de primi principij [principa
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