Author: Penna, Lorenzo
Title: Direttorio del Canto Fermo, libro primo
Editor: Massimo Redaelli
Source: Bologna, Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, MS E. 39, <i>-49
[Page numbers are given in concordance with the ones in the manuscript. The Roman numeral [-<i>-] has been supplied for the title-page] [-<i>-] Direttorio del Padre Penna Carmelitano Magister optimus Canto Fermo [-1-] [[2493.]] [400 add. supra lin.] Libro Primo Direttorio del Canto Fermo, Direzione prima Per fondamento del Canto Fermo apprender si deve le sette Lettere G. A. B. C. D. E. F. le quali repplicate poco meno dj trè volte nelli trè Ordini Graue, Acuto, e Sopracuto. formano li20. Segni della Mano di Guido Aretino [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 1; text: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, Gammaut, A re, B mi, C faut, D sol re, E la mi, F faut, G sol re ut, A la mi re, B fa [sqb] mi, C sol fa ut, D la sol re, C sol fa, D la sol, E la] Nell’ ordine Grave seruono le seguenti note Gammaut – A re – B mi – C fa ut – D sol re – E la mi – F fa ut nell’ ordine Acuto g solreut – alamire – b fa [sqb] mi – c sol fa ut – dla solre nel Sopracuto g sol re ut: a: b: c. d: e. [15 – 16. 17. 18. 19. 20 add. infra lin.] [-2-] Dalle predette vénti Note ò segni ne nasce la seguente scala cioè [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 2,1; text: Ordine graue, Acuto, Sopracuto, G, A, B, C, D, E, F, g, a, b, c, d, e, f, gg, aa, bb, cc, dd, ee] Le Chiaui del Canto sono tre [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 2,2; text: F fa ut, C sol fa ut, G sol re ut] La Chiave di Gsolreut nel Canto fermo hà poco luogo per essere le sue Note tropo alte, et incantabili. Le sudette Chiaui di sua natura sno di [sqb] quadrto come più auuanti diremo, mà si fanno b mole col mettere il segno b. nella Riga ò spaccio bfabemi, e con tal segno la nota che diceua [sqb] mi ora dice b fa, e come spiegarò auuanto Direzione II: Sopra quattro Righe, e quattro spaci si pongono li sudetti segni, ò note cioè diuisi in Note le quali sono Sei cioè Vt ò Do – re – mi – fa – sol – la – [G, A, [sqb] C, d, E add. infra lin.] Da vna Nota all’ altra corre vna Voce intiera [detta tuono graduelè add. supra lin.] ma dal mi al fà non ui è che mezza Voce, detto semituono, o mezzo tuono [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 2,3; text: Scaletta per la Chiaue di F faut per [sqb], Do, re, mi, fa, sol, la, C, D, E, F, G, A, della C sol fa ut, ascende, discende, [sqb]] Si osserui pertanto dalli sudetti essempi che sono le chiaui che danno in nome ale Righe, et alli spaccij mentre essendo la Chiaue di F faut in terza Riga detta Riga è F il spacio sotto è E. la seconda Riga è D. lo spaccio è C – come si vede quì de contro E così per la chiaue di Cesolfaut che essendo in terza Riga la medesima sarà C lo spaccio sotto sarà B [[sqb] ante corr.] - la seconda riga sarà A. e lo spaccio sarà G. come sopra si vede [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 3; text: Salti di terza per la Chiaue di C sol fa ut, quarta, quinta, sesta, settima, ottaua, con guida Do, re, mi, fa, sol, la] [-4-] Direzione III. E perchè il Canto fermo non stà ristretto entro i limiti delle predette sei note Do – re – mi – fa – sol – la – mà si alza trè, ò quattro Note sopra il là, e si abbassa tal volta più note sotto il Do – ne nascono da ciò le mutazioni si nell’ ascendere che nel discendere per tutte le Chiaui, e rispetto a quella di [ClefF2] Ffaut [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 4; text: Do, re, mi, fa, sol, la, C, D, e, f, g, A, c, d, la prima mutazione, seconda, in discendere, G, F, E, D, B, vedasi l’ effetto che fà il bmole] [-5-] Direzione IV. Dalle de contro scale composte si vede che le mutazioni sono varie cioè vna di quinta, et una di quarta, e cioè per [sqb] quadro in ascendere cadono in Alamire, et in Dlasolre e nel discendere per [sqb] cadono in Elami, et Alamire All’ incontro per bmole le mutazioni cadono in ascendere nelli Gsolreut, e nelliDelasolre e nel discendere per b mole cadono nelli Dlasolre: e Alamire Si osserui che per longhe che esser possano le Scale: le mutazioni sono sempre vna di quarta l’ altra di quinta: et tanto nell’ ascendere come nel discendere Dalle decontro Scale si vede come si dispongono li Segni della Mano dall’ Arettino ora ci resta di distinguere in esse scale come siano composti li detti segni Alamire – Bfa [sqb] mi – csolfaut Dlasolre Elami FaVt GsolreVt La Ragione si è che se bene le Righe, e spacij si deuono leggere con le letture che loro porta quella Chiaue, che in esse Righe è posta cioè [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 5,1; text: Ffaut, f, g, A, B, ò pure, Csolfaut, C, d, e] detti Segni però, ò lettere mutano le note che éssi Segni dinotano verbi grazia A la mi re quasto segno tal volta dice la. Tal volta mi, e tal volta re: Quei Segni che contengono in sè tre note, ne hanno sempre due note, che caminano di grado: la prima Nota s’ spettarà alla Chiaue per bmole, l’ altra Nota alla Chiaue per [sqb] quadro, e l’ altra nota gli conuiene per natura, è comune ad’ ogni Chiaue Per Natura vuol dire [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 5,2; text: Do, re, mi, la, sol, fa, in ascendere, per natura, discendere] [-6-] Per veniré alla prattica, e cognizione comé detti Segni contengano in sè le note, eccone gl’ esempi. [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 6, 1; text: Ala mi re, in ascendere et discendere, per natura, b mole, [sqb] quadro, Csolfaut, Fa, Re, Befa b mi] Le Lettere che hanno due nomi di Note che pare saltino di quarta come E la – mi – F fa Vt la prima nota serue in discendere per [sqb]. e la seconda serue in ascendere per b mole [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 6,2; text: E la mi, per [sqb], b mole, Faut, Vt, in discendere, ascendere] Direzione V Mà per maggior Chiarezza del detto intorno alle Sette Letteré eccouene per disteso gl’ Esempi di tutte per ordine [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 6,3; text: 1: G sol re ut, Sol, Re, Vt, per natura, in discendere, ascendere, b mole, [sqb] quadro, 2: Alamire, la, mi, 3: B fa b mi, fa, Mi, 4. C sol fa Vt, Sol, Fa, Vt, 5 D la sol re, Re, 6: E la mi, mi, 7. F fa Vt, Fa, Vt, do.] Figure del Canto fermo Direzione VI [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 7,1; text: longa, Breue, Semibreue, semiminima, Croma, Semicroma, vale 2. tempi, 1. 1/2, 1/4, 1/8, 1/16] Punto fà crescere metà del valore della nota [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 7,2; text: Breue col punto vale un tempo e mezzo, Semibreue ¾ d’ un] [-8-] Altre Figure vi sono, che si vedono nel Canto Fermo, e sono le seguenti [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 8; text: Diesis, fa crescere mezza voce, b mole fà calar mezza voce, [sqb] quadro, tornar la al tuono naturale, Ritornello ritornare da capo la Cantata, Rigata, Respiro, Fine del periodo, mostra nel mezzo, fine] Direzione VII Delli Tuoni del canto Fermo quanti siano, e suoi Nomi Tuono è un Nome che si può prendere in due modi primo: il Tuono graduale: e questo uuol dire quando due Voci vanno per grado con forza come dal Dò al Re dal Re al mi: che se andaranno con voce dimezzata e debile come dal Mi al Fà si dirà Semituono, o mezzo Tuono [Avvertendo che da vna nota all’ altra vi è vna Voce intiera, mà dal mi al fà vi è mezza Voce: Vedi al 2. Secondo: il Tuono armoniale, e questo s’ intende per quell’ armonia che con regolato passeggiamento uien formata da più Note Variando fà di loro: Del Tuono graduale se n’ è data cognizione nella direzione seconda, e del Tuono Armonialé parlaremo quì auuanti Questo Tuono armoniale forma [[otto tuoni, cioè]] Otto modi di Cantare che sono quelli che Noi chiamiamo gli Otto Tuoni, cioè primo – secondo – terzo – quarto – quinto – sesto – settimo, - ed Ottauo Di questi Otto uoni li dispari cioè primo, terzo; quinto; e settimo – sono detti autentici ò principali, ò signori Li pari cioè Secondo: quarto: sesto – ed Ottauo sono detti placali, ò collaterali, ò subiugali tutti questi tuoni si accompagnano a due, a due nella nota finale della loro Cantata, ò sia Antifona, ò Responsorio, od Offertorio, ò altro: con tal ordiné, che il primo Autenticò uà col primo Placale, e così gli altri: si che il primo tuono và col Secondo il terzo col quarto, il quinto col sesto, ed il settimo con l’ ottauo nell’ ultima nota dell’ Antifona, ed in tal modo si vedtrà che Il primo Tuono termina in D la sol re dunque anche il secondo Il terzo termina in Elami dunque anche il quarto Il quinto tuono hà la sua finale in F fa Ut, e csì anche il Sesto Il Settimo tuono termina in g sol re ut, dunque anche l’ Ottauo. Concludiamo dunque che il primo, e secondo tuono finiscono in D: la sol in Re il terzo, e quarto in Mi d’ Elami il Quinto, e Sesto in fa di Ffaut il Settimo, e Ottauo in Do di Gesolreut [-10-] Direzione VIII. Modo di conoscere il proprio Tuono di qualsivoglia Antifona Stante l’ auer detto che quando la Cantata terminerà in Re di Delasolre sarà ò del primo tuono, ò pure del secondo, e, così se terminerà in mi d’ Elami sarà del terzo ò quarto tuono, Ci resta da distinguere quando la Cantilena sia del primo, e quando del Secondo tuono, e così quando del terzo, e quando del quarto. Si deue perciò sapere che doppo l’ ultima nota d’ Antifona troeuerete sei Note, sotto le quali sono poste sei vocali, cioè EVOVAE che dicono Sécúlórúm Ámén fine del Gloria Patri con cui si termina ogni salmo, e pérò sù tali note và terminato ogn’ altro verso del Salmo: Vedasi pertanto qual sia la nota ultima dell’ Antifona, e quale sia la prima nota che stà sopra il primo E dell’ EVOVAE: é da tali due Note si conosce di quale de i due tuoni binati sia l’ Antifona,ed il Salmo Verbi grazia: suposto l’ Vltima nota dell’ Antifona è vn Re in Delasolre, e la prima nota, che stà sopra l’ E primo dell’ Euouae si è un la in Alamire perciò l’ Antifona sarà del primo tuono et il salmo sarà del primo tuono, e non del secondo. e così se l’ vltima Nota dell’ Antifona sarà vn Re in Dlasolre e che la nota prima sopra l’ Euouae sia un Fà, in Ffaut perciò l’ Antifona sarà del Secondo tuono, et il Salmo sarà del seconso tuono: e così dicasi degli altri tuoni Mà veniamo ora alla distinzione delle chiamate di ciascun Tuono per via delle due Note cioè l’ ultima dell’ Antifona, e la prima dell’ Euouae, che sono le seguenti [[le seguenti]] [-11-] Autentici Ré – la – primo tuono mi – fa – terzo tuono Fa – fa – quinto tuono Vt Do. Sol – Settimo tuono Placali Re – fa – Secondo tuono mi – la – quarto tuono fa – la – sesto tuono [Vt add. in marg.] Do – fa – Ottauo tuono [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 11; text: Primo tuono, Secondo, terzo, quarto, quinto, sesto, settimo Ottauo, Tuono, Re, la, da, mi, Mi, Do, Sol, Fa, nota finale dell’ Antifona, prima dell’ Euouae] dunque: Re – la primo: Re – fa secondo: Mi – fa terzo: Mi – la quarto Fa – la quinto: Fa – la Sesto: Do Sol Settimo: Do fà Ottauo E queste saranno le Chiamate de i tuoni. [-12-] Direzione IX. De i principij e fini delle intuonazioni degli Otto Tuoni Ora che habbiam vedute le chiamate degli Otto Tuoni passaremo ad apprendere le intuonazioni de i sudetti Tuoni tanto per le prime Note della Intuonazione, quanto per le ultime della medéma Quanto alle prime note del primo tuono sono Fa – Sol – la del secondo Do – re – fa slegate del terzo parimente Do – re – fa ma legate assieme la nota seconda, e terza del quarto la – sol – sol – la del quinto Fa – re – fa del Sesto Fa – sol – la – come nel primo tuono del Settimo Fa – mi – fa – Sol dell’ Ottauo Do – re – fa – slegate come nel secondo tuono Si ricordi dunque che il primo col Sesto Fa sol la il terzo l’ ottauo, ed il Secondo Do re fa la – sol – la il quarto fa – Re – Fa il quinto il Settimo Fa – mi – fa – Sol Il tutto s’ intende quando l’ Officio sia Doppio, semidoppio, ò ancor semplice, ma non già quando sia semplicissimo ò feria auuertendo di tener le Note tanto più, quanto l’ Officio è più sollenne Nelle Intonazioni poi de semplicissimi e di Feriali si lasciano le prime trè Note Fa – Sol – la, e s’ incomincia l’ Intuonazione sù la prima corda, ò nota dell’ Euouae [-13-] Direzione X Modo di pigliar la prima voce dell’ Intuonazione de Salmi per ciaschedu Tuono Per pigliar con facilità la primo voce dell’ Intuonazioni per i Tuoni, occorre stabilirsi in mente questa Regola cioè primus ad terziam supra secundus ad secundam infra Tertius ad terziam supram quartus ad quartam supra quintus ibi unissonus sextus ibi unissonus septimus ad quartam supra Octauus ibi vnissonus La Spiegazione de sudetti versi è questa Primus ad tertiam supra: cioè la prima voce della intuonazione del primo tuono deu’ essere vna terza sopra alla Nota finale dell’ Antifona: Et essendo la Nota finale dellAntifona vn Re in Dela – sol – re – dunque la terza sopra sarà un Fa: in Ffavt Secundus ad secundam infra, cioè la voce della Intuonazione deue essere vna voce più bassa della nota finale dell’ Antifona, che è un RE in D la sol re, e perciò l’ Intonazione sarà Do: in C sol fa Vt Tertius ad tertiam supra: vuol dire Una terza più alta della nota finale dell’ Antifona che è Mi: in E la mi, e la terza soprà è Do in Gesolreut Quartus ad quartam supra: la nota finale dell’ Antifona è Mi in Elami, e la sua quarta di sopra sarà La in Alamire Quintus ibi unissonus cioè l’ Intuonazione sarà nella stessa nota finale dell’ Antifona che è Fa – in F fa ut Sextus ibi vnissonus: La medesima Nota finale dell’ antifona che è Fa in Ffaut serue per prima voce della Intuonazione [-f.14-] Septimus ad quartam supra: La nota finale dell’ Antifona sarà Do in G sol re ut dunque l’ Intuonazione sarà nella quarta sopra che è Fa in C sol fa vt. Octauus ibi vnissonus: e vuol dire che l’ Intuonazione si farà nella stessa nota finale dell’ Antifona che è Do in G sol re vt Direzione XI. Seguono gl’ Esempj in note per la prattica delle Intuonazioni per gli Otto tuoni cioè l’ vltima nota dell’ Antifonae la prima dell’ Intuonazione, con due, e trè EVOVAE per ciaschun Tuono per i doppi semidopij semplici semplicissimi; é Feriali [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 14; text: Per i doppj del Primo tuono ad tertiam supra: intuonazione Fa – Sol – la, Re – la Evouae, nota finale dell’ Antifona, Re, tre note, di mezzo, la, Dixit Dominus Domino meo sede a dextris meis, 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. EVOVAE, i semidoppi e semplici, Semplicissimi e Feriali si lasciano le prime trè, il Benedictus: et altro solenne, Benedictus Deus Israel, Magnificat, Et exultauit Spiritus meus, Feriale, Secondo, ad Sécundum infra Do – re – fa -, vna voce più bassa della finale, Semidoppj, feriali, li, Terzo, mi fa, Romano, Mi, Quarto, quartam, la Sol la, mi la, quarta alta, quattro, quinto, ibi Vnissonus, Fa – re – fa, Fa – fa, voce medesima della, sesto, stessa, fà – sol – la, fa – la, ouero, settimo, Fa – mi – fa, Do – Sol -, Vt, Do, Do – re – fà, Do fà] [-22-] Direzione XII Alli predetti Otto tuoni vi si aggiunge il Nono chiamato Iregolare, ò Pellegrino; mà communemente vien detto misto; cosi nomato per esser misto, e composto di trè Tuoni, cioè del Terzo, quarto, e sesto, e nel suo fine del terzo. La sua intuonazione è la seguente ne si suol pratticare se non quando s’ intuona l’ Antifona nos qui [[qui]] viuimus La qual Antifona hà l’ ultima sua nota Re in D é la prima Nota dell’ EVOVAE è La in Alamire, le trè prime note dell’ Intuonazione sono La, Fa, la é la prima nota della sua Intuonazione è una quinta più alta della Nota finale dell’ Antigona: E quì ne segue la prattica. [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 22,1; text: Prattica del tuono Misto, che è il Nono. nota finale dell’ Antifona, Re, Le [le ante corr.] trè note principio dell’ Intuonazione, In exitu Israel de Aegipto Dominus Iacob de populo barbaro] Si auuerta che li Nomi Ebraici, e le Monosilabe nelli Tuoni secondo quarto, e quinto, et Ottauo per il loro accento acut si soleuano nell’ viltima Nota della loro Intuonazione, e secondo si vede sotto: cioè [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 22,1; text: Esempio del secondo, quarto, quinto, ottauo tuono, Credidi propter quod locutus sum, Memento Domine David, probasti me et cognouisti me, clamaui ad te, exaudi me] [-23-] Direzione XIII. Del modo di conoscere li tuoni de Responsorij Ad ogni Responsorio ne segue il suo verso; Per conoscere di qual tuono sia il Responsorio si deuono osseruare: l’ vltima nota del Responsorio, e le prime note del, verso. quanto all’ vltima nota del Responsorio ci dà indizio di qual Tuono sia, mentre se sarà in Rè in D la sol re denota essere del primo; ò el secondo tuono Se sarà un Mi, in Elami denotarà essere del terzo, ò quarto tuono Se sara un Fà di F faut dinotarà essere del quinto, ò sesto e se sara vn Do in Gesolreut dimostrerà essere del Settimo, ò dell’ ottauo Mà per determinare se sia del primo; ò del secondo conuiene osseruare le prime note del verso cioè Supposto ce la nota finale del Responsorio sia in Re: di Delasolre e che la prima Nota del Verso sia in La di ala mire ò pur anche che la prima nota del Verso sia in Re di Delasolre e che con la seconda nota s’ alzi alla quinta di La in Alamire sarà il primo tuono. [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 23,1; text: nota finale del Responsorio, principio del Verso, Primo Tuono, altro, Re in D, la] Ma sé poi il Responsorio terminarà in Re di Delasolre e che il Verso comincj in Re di De la sol re e poi calli con la seconda nota in Do di Cesolfaut, e che poi con la terza Nota s’ alzi su’ l Re di Delasolre e che dippoi con la quarta nota si alzi alla Fa di Ffaut sarà del Secondo tuono: Ouero anche sarà del secondo tuono se doppo il primo Re di Delasolre salterà al Fa terza alta di Ffaut [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 23,2; text: Esempio del Secondo Tuono de Responsorj, nota finale del Responsorio, principio del Verso, altro, Re, Do, Fa, re, fa] [-24-] Li Responsorij del terzo, e quarto tuono finiscono in Mi d’ elami la prima Nota del Verso essendo in Fa. di Csolfaut vna sesta sopra srà del Terzo tuono Mà se la prima nota sarà vna quarta sopra alla nota finale del Responsorio cioè in la sarà del quarto Tuono. [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 24,1; text: Terzo tuono, nota finale del Responsorio, principio Verso, mi in E. Quarto, Elami, la, Alamire] Li Responsorij del quinto e Sesto Tuono terminano in Fa di Ffaut La prima nota del Verso del Quinto tuono sarà vna quinta sopra cioè in Cesolfaut ouero anche il verso principiarà in F Fa ut et ascenderà di terza in Alamire, e dipoi in Csolfaut Mà se la prima nota del Verso sarà in Bfa b: ò pur anche principierà in Ffaut ascenderà di grado in gsolreut, e dipoi ascenderà in Bfa: sarà del sesto tuono [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 24,2; text: Quinto tuono, nota finale del Responsorio, principio, Verso, altro, Fa in Ffaut, F, re, Sesto, Sol] [-25-] li Responsorij del Settimo, e Ottauo tuono terminano in Vt di Gsolreut mà quando la prima nota sarà vna quinta sopra cioè in Sol di Dlasolre ò pure il Verso principiarà in Gsolreut, e con diuerse note ascenderà in Dlasolre, e discenderà con diuerse note in Gsolreut sarà del Settimo tuono Ma se il principio del Verso sarà in detto Gsolreut, e farà vn salto di quarta in Fa di Csolfaut sarà dell’ Ottauo tuono [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 25,1; text: Settimo tuono, nota finale del Responsorio, principio, Verso, altro, Vt in g, Sol, ut, re, mi, fa, Do, Ottauo, Fa] Le stesse regole seruono per conoscere li Tuono degl’ Introiti, mentre all’ Introito segue il Verso, e per conoscere di qual tuono sia l’ Introito. et il Verso: si dourà osseruare l’ Vltima Nota dell’ Introito, e le prime Note del Verso, ò sia Salmo e con ciò si conoscerà di qual Tuono sia eccone l’ esempio in: [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 25,2; text: Terzo Tuono, nota finale dell’ Introito, principio del Verso, mi in Elami, Iubilate Deo omnis, Esempio, Quarto, E, Domine probasti me] E così si discorra degli altri Introiti osseruando sempre le intuonazioni de i Salmi per gli Otto Tuoni [-26-] Modo di conoscere li Tuoni de Graduali, Tratti, Alleluia Si conosce di qual Tuono siano li Graduali, Tratti, Alleluia et cetera: dalla Nota finale del Graduale, ò del Tratto, o dell’ Alleluia, et dalle prime Note del loro Verso seguente, e conforme alla regola delle Intuonazioni de Salmi, degli 8. Tuoni, et alla regola de Responsorj a Carta 14., et a Carta 22. e come all’ Esempio seguente in [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 26, 1; text: quinto Tuono, nota finale del Graduale, principio, Verso, Da in F faut, Benedicite] E cosí discorrasi de i tratti, Alleluia. et cetera Se poi questa Regola variassi, come potrà accadere, si osserui quanto dirò nella seguente Direziòne, e seruirà di regola uniuérsale anche per le Antifone in caso di mancanza dell’ EVOVAE ò altro accidente che possa occorrere: Direzione XIIII Abbiamo già veduto che li Tuoni sono parte Autentici, e parte Placali cioè li dispari Primo, terzo, quinto, e Settimo li Autentici e l’ Secondo quarto Sesto, e Ottauo li Placali Li Canti Autentici di loro natura nella sua composizione deuono arriuare all’ Ottaua alta sopra la loro Nota finale, et hanno priuileggio di vna Nota sotto la detta loro Nota finale Li Canti Placali discendono nelle sue composizioni vna terza, ò pure anche vna quarta sotto la loro Nota finale et ascendono vna quinta, et vna Sesta sopra la detta nota finale e per chiaramente ciò intendere se ne danno qui decontro gl’ Esempi in note [-27-] [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 27, 1; text: Esempio per li tuoni autentici del primo tuono, Offertorio, Ascendit Deus in Iubilatione Dominus in uoce Tubae Alleluia] Dal sudetto Offertorio si vede che la nota finale è D la solre: e che la seconda nota nel principio dell’ Offertorio è C sol fa ut nota pruileggiata, cioè vna nota sotto la nota finale, e la decima nota essere l’ ottaua di detta nota finale, e perciò si vede detto Offertorio essere del primo tuono, e non del secondo. Segue l’ Essempio de i tuoni Placali nel quarto Tuono [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 27,2; text: Postcomunio in Diminica infra Octaua Ascensionis, Pater cum essem cum eis ego seruabam eos quos dedisti mihi Alleluia nunc autem ad te venio non rogo ut tolles eos de mundo sed ut serves eos a malo] [-28-] Dal sudetto Postcommunio si vede la nota finale essere E la mi la quarantesima nota essere vna terza sotto detta Nota finale; la Nona nota essere la quinta di sopra la nota finale: la decimaquarta Nota vna sesta sopra alla nota finale, e da ciò si scorge che tal canto non è del terzo tuono mà bensì del quarto Tuono Placale: et ecco la buona Regola de i Tuoni Placali Direzione XV. Della Perfezione, imperfezione e mistione de sudetti Tuoni Quando nelle Composizioni de tuoni Placali non ui sarà la nota che fà quarta di sotto alla nota finale, mà solamente vi sia la terza, come nella sopra espressa composizione di Tuono Placale: si dirà tuono Placale imperfetto come lo stesso si dirà se vi mancarà la sua quinta di sopra alla nota finale Lo stesso s’ intende de i Tuoni Autentici, che se saranno mancanti, ò della seconda sotto la nota finale, dell’ Ottaua sopra detta nota finale si dirà Tuono Autentico imperfetto: Di quante note più sarà mancante la Composizione sì d’ Autentico, che di Placale sempre più l’ uno, e l’ altro si dirà imperfetto E solamente si dirà Tuono Autentico perfetto quella Composizione che aurà la seconda sotto alla nota finale, e l’ Ottaua sopra alla nota finale. Come parimente sarà Composizione di Tuono placale perfetto quella che aurà la quarta sotto alla nota finale, e la sesta sopra della nota finale Direzione XVI. Modo di conoscere li Tuoni da poche note. Già si è inteso che li Tuoni vanno a due a due, cioè il Primo col secondo: il terzo con quarto: il quinto col sesto – il settimo coll’ Ottauo in ragione della nota finale d’ essi Tuoni: Ora aggiungo che ogni due Tuoni accompagnati hanno vna Quinta detta Diapente comune ad ambedue per ascesa, la qual quinta è sopra la nota finale: questa Quinta ò Diapente è diuisa dalla sua Nota di mezzo in due terze [-29-] cioè vna terza maggiore chiamata Dittono et in una terza minore detta Semidittono: La terza minore, ò Semidittono, e quella che dentro di se include le due note mi fa, e la terza maggiore, ò Dittono, è quella che le esclude vedasi nel seguente Esempio del Primo Tuono, e del secondo [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 29,1; text: nota finale, terza minore, corda di mezzo, maggiore, re, mi, fa, Fa, sol, 5:] Il detto esempio vale anco pér gl altri Tuoni accompagnati a due, a due cioè il Terzo con Quarto, il Quinto col Sesto et cetera: auuertento che: La terza che stà sotto alla nota di mezzo, viene detta terza di sotto e si appartiene alli Tuoni Placali: E la terza di sopra della corda di mezzo si appartiene alli Tuoni Autentici: Eccone gli Esempi in Note [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 28; text: Primo, e Secondo, nota finale de Tuoni 1, e 2: terza di sotto, sopra, 3 minore, corda di mezo, maggiore, 3; 4, 5; 6. 7; 8. Terzo, quarto, Quinto, Sesto, Settimo, Ottauo] Per conoscer dunque da poche note di qual Tuono sia il Canto si osserui la nota finale comune alli due Tuoni verbi grazia primo, e secondo dopoi noti le due terze di sotto, e di sopra alla Corda di mezzo; veda la Corda di mezzo: osserui possia il Canto quale delle due terza percuota, e tocchi la corda dj mezzo più spesso la terza di sopra il Tuono sarà Autentico: E così se la Corda di mezzo sarà percossa più spesso dalla terza di sotto il Tuono sarà Placale, ma se sarà [-30-] più spesso toccata dalla Terza di sopra il tuono sara Autentico: Ma dandosi il caso che la Corda di mezzo venga egualmente percossa tanto dalla terza di sotto (verbi grazia Fa: in F.faut corda di mezzo comune al Primo e Secondo Tuono): che dalla terza di sopra allora si dourà giudicare il tuono essere Autentico per la maggioranza, e dignità del tuono Autentico, sopra il Tuono Placalé. Direzione XVII. Dué Altri modj di conoscere li Tuoni da poche note Per trouare il modo di conoscere li Tuoni da poche note, si osserui la nota finale comune alli Tuoni Autentici, e Placali, che comé già deto per il Primo, e Secondo tuono è Re in D la sol re del Terzo, e Quarto è mi in Elami del Quinto, e Sesto è fa in Ffaut e dél Settimo, et Ottauo è Vt: o Do in Gsolreut possia veda le quinte, e quarte del Tuono piene, ò vuote che siano, mentre se queste saranno di Tuono Autentico Autentico sarà il Canto, se di tuono Placale, Placale sarà il Canto. Ciò supposto è da sapersi che ogni tuono occupa lo spazio di otto Note per grado e questo spazio d’ otto Note si chiama Ottaua ò Diapason questa Diapason è composta di vna Quinta detta Diapente, et di Vna quarta detta Diatessaron Da sudette Diapente, ò quinte, e da queste Diatessaron ò quarte seminate qui ne Canti di poche Note, e che seruono anc ne i Canti di molte Note danno esatta cognizione di qual Tuono sia il Canto mediante la seguente osseruazione: cioè Il Primo ed il Secondo Tuono hanno la loro Ottaua composta del Diapente, e del Diatessaron: Mà il Primo tuono l’ hà in ascesa, ed il Secondo tuono in discesa, e così tutti gl’ altri: con che li tuoni Autentici hanno la loro Ottaua ò Diapason in assesa, e cosi la Diapente, o quinta, come pure la Diatessaron, o Quarta tutte in assesa e li tuoni Placali hanno la loro Diapason in discesa, e cosí la Diapente, e Diatessaron in discesa: ma per intender ciòsi danno li seguenti esemj in Note [-31-] [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 31; text: Esempio del primo Tuono, uuote, piene, Re, 5. 4. dalla Diapente in ascesa del primo tuono nasce l’ Ottaua del secondo tuono, ò sia nota finale, Sécondo, discesa, la Nota finale, Primo, Terzo, quarto, Quarto, delli Quinto é Sesto, Vuote, Piene, in Ascesa, Finale, Settimo, Ottauo, sù, discesa] Segué altro Modo di conoscere li Tuoni di poche Note: Per lo più né Canti di poche Note si vedono certi andamenti di note simili alle Intuonazioni de Salmi, e però sù’ la Regola di quelle come da Carta 4. a Carta 2i si facci osseruazione e si conoscerà chiàramente il Canto di qual Tuono sia [-32-] Direzione XVIII. Modo di pigliar la Voce giusta e comoda per il Coro tanto sù’ l principio, quanto sù le Antifone, et altro per tutto l’ Officio per comodità de Coristi. Per prender la Voce giusta per cominciar il Canto in Coro si deue in primo luoco stabilir in mente la Voce Corale. La qual Voce Corale deue esser ordinata in tal altezza di Voce che sia comoda ad intuonare il principio del Coro, cioè il Deus in adiutorium meum intende, perche preso questo nella sua altezza propria hà forza d’ incaminare tutto il resto dell’ Vfficio ottimamente. Questa Voce Corale è quella che riesce più atta al Coro, e che si sente più fréquentemente dell’ altre, et è sù la Corda di Alamire, ò di Gsolreut, quindi è che l’ Organo nell’ Vscire gli Apparati lascia il suono in una di sudette due Corde dj Alamire, ò di gsolreut. Fondatosi bene sù la Voce Corale per dar principio all’ Antifona, et alla prima Nota dell’ EVOVAE, e conforme alla Direzione VIII a Carta 10. pér conoscere di qual tuono sia l’ Antifona, doppo di che deues trouare il Tenore del Tuono di quell’ Antifona perche si deue sapere che ogni tuono hà una Corda principale che è più frequentata dell’ altre, e questa Corda, ò nota si chiama Residenza ò Tenore del tuono. Ben osseruate dunque queste dué cose, cioè Voce corale, e Tenore del tuono si può con esse ben indirizzare, e prosseguir il Coroper tutto l’ Officio. Vediamo ora li Tenori degli Otto tuoni Questi tenori sono la Nota prima dell’ EVOVAE di ciascun tuono come si disse nella Direzione VIII. a Carta i0: cioè, [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 32; text: Tuoni Autentici, tuoni placali, Re la, primo, mi fa, terzo, Fa fa, quinto, Do sol settimo, Re Fa, Secondo, mi la quarto, Fa la sesto, Do Fa Ottauo, del, la – in Alamire, F faut, Csolfaut, Dlasolre, fa, sol, li Tenori de Tuoni sono, tenor del Tuono, 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. tuono, a, F, C, a, d] [-33-] Ora che habbiamo conosciuto la Voce Corale; ed i Tenori de i Tuoni che sono le cose più essenziali a ben incaminare il Coro nel suo Canto auuertir si deue che la Voce Corale, in quanto alla sua Altezza, hà da esser inuariabile, ferma, ed immobilé, mentre pérò sia giusta a proporzione delle Voci de Cantanti in Coro, cioè: supposto che néll’ intuonare il Déus in adiutorium méum inténde ponga la Voce in Alamire, e la troui troppo alta, é scomoda, potrà abbassarla, ponendola in Gsolreut: E se per il contrario intuonando il Deus in adiutorium nella Voce di Gsolreut riuscisse bassa, dourà alzarla in Alamire: E in tal modo régolata la voce si dourà tenér ferma per tutto l’ Vfficio Quanto poi al Tenore del tuono, se noi volessimo intonare le Antifone, ò il resto dell’ Officio sù l’ altezza, o bassezza del sito proprio dé Tenori de i Tuoni, ci riuscirebbe cosa ascomoda, ed il Canto impratticabile verbi grazia: intuonando su’ l tenore del Secondo tuono che camina con Note basse riuscirebbe il canto ingrato per la sua bassezza: E così il Settimo Tuono per l’ altezza del suo Tenore si réndérebbe incomodo, e però per leuare tali inconuenienti si deuono: Li Tenori trasportare nel sito della Voce Corale, cioè n Alamirè, o in G sol re ut, é siccomé li Tenori del Primo, del Quarto, e del Sesto Tuono sono in Alamire sito stesso della Voce Corale, cosi questi non si muouono; bensì il Tenore del terzo Tuono, del quinto, e dell’ Ottauo Tuono per essere in Csolfaut si deuono portare vna terza sotto, collocandoli in Alamire, sito della Voce Corale Il Tenore del Secondo Tuono essendo in Ffaut deue portarsi vna terza più alta cioè in Alamire Voce Corale Il Tenore del Settimo Tuono che è Dlasolre si dourà portare vna quarta più bassa, che è Alamire sito della Voce Corale Véniamo pér tanto a porre in esecuzione quanto abbiamo detto di sopra [-34-] Supposto che il Deus in adiutorium sia intuonato in vocé giusta corale e per ben intuonare la prima Antifona scorro con l’ occhio all’ vltima sua Nota per vedere di qual Tuono sia l’ Antifona, poscia guardj se l’ Antifona comincia nella Còrda del suo Tenore, sé così è intuoni la detta Antifona nella medesima Voce del Deus in adiutorium: e tutto andarà bene Se poi la prima nota dell’ Antifona sarà più bassa del suo Tenore, dourà vedere quante note sia più bassa del Tenore, e prenda la Voce del Deus in Adiutorium come Tenore del Tuono dell’ Antifona, e poi con la mente discenda tante Note, quante sono quelle che comincia l’ [la ante corr] Antifona più bassa del suo Tenore. Non accadrà mai, che l’ Antifona sia incominciata più alta del suo Tenore non essendoui Tuono che incominci più alto del suo Tenore doppo intuoni il Salmo con la Regola data nella Direzione X., et XI. da Carta 13. [a Carta 21 add. supra lin.] Nell’ Intuonare poi la Seconda Antifona: si faccia come segué. Essendo che il Coro non abbia altérata la Voce Corale nel Cantare il Deus in adiutorium meum intende ne la prima Antifona nel cantarla, mà che sia la detta Voca Corale nel suo sito di Alamire ò pure di Gsolreut che se fosse diuersamente si deue aggiustare, lo che fatto: Osserui se la prima Nota della Seconda Antifona principij nela Corda del suo Tenore, ò sotto di essa E se comincierà sù la Corda del suo Tenore osserui due Cose: cioè La nota vltima dell’ Antifona precedente: supponiamola per esempio del Secondo Tuono, cioè Re: in Dlasolre sotto il suo Tenore fa in Ffaut terza minore é la prima Nota dell’ Antifona seguénte, é la supporremo del Settimo Tuono, e che la sua prima Nota sia sù la corda del suo Tenore che è Sol in Dlasolre Ora questa nota Sol del Settimo Tuono dourà collocarsi in Fa ut tenore dél sécondo Tuono, e in questa Voce Fa intuoni l’ Antifona, prosséguendo ne suoi andamenti trasportandoli tutti nel secondo Tuono, e tutto andarà per bene [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 34; text: Tenore del Secondo Tuono, Nota finale della prima Antifona, Second’ , si porta in F faut, Fa, re: in Delasolre, 7.] [-35-] Mà se la prima Nota dell’ Antifona sarà sotto il suo Tenore parlando sopra li predetti due Tuoni Secondo, e Settimo si osseruino due cose primo l’ Antifona seguente: supponiamola del Settimo Tuono il Tenor del quale è Sol in Dlasolre: e ci figurerémo che detta Antifona comincij vna quarta sotto detto Tenore, cioè in Re d’ Alamire: e che l’ Antifona antecedente sia [del Secondo Tuono add. infra lin.] Volendo dunque trasportare detta Antifona in Secondo Tuono, cioè Vna quarta sotto il Tenore d’ esso Secondo Tuono il quale è Fa in Ffaut: sicche l’ Antifona dourà principiare vna quarta sotto che è Csolfaut [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 35; text: Esempio, Secondo Tuono, suo Tenore, nota finale della prima Antifona, Delasolre, Alamire, seconda, si porta in Csolfaut] Li Capitoli degl’ Inni, le Orazioni, e Lezioni si deuono intuonare nella Voce del Deus in adiutorium Quanto agl’ Inni si porti il Tenore del suo Tuono ad aggiustarsi con la Voce Corale: In alcuni però si può riusciranno bene con la seguente Regola del primo: quarto, e Sesto Tuono camineranno bené se auranno per lor Tenore il Sol di Gsolreut del Secondo, e Quinto Tuono riusciranno bene stando il lor Tenore nella loro Corda natturale del Terzo Tuono in vece del Fa in Csolfaut stanno meglio portati in Alamire del Settimo Tuono i cambio del Sol di D. si portaranno in Fa di Cesolfaut. Gl’ Inni dell’ Ottauo Tuono staranno béne nel suo Tenore Fa di Cesolfaut trasportato però nella altezza della Voce corale: Mà supposto che discenda sino al Cefaut allora si piglierà per suo Tenore il Sol di Gsolreut Intorno alle Antifone del magnificat, et anche al Magnificat si deue gouernare nel prender la Voce col modo detto per le Antifone, e Salmi Dixit, e Confitebor [-36-] Direzione XIX. Del modo da ténersi nel comporre li Canti del Canto Férmo È necessario il sapere la natura de i Tuoni, affine di appropriare bene i sénsi, ò dell’ Antifoné, ò i Résponsorij, o altro alla natura de i tuoni, non esséndo proprio il comporre parole di letizia in Tuono di natura mésto, ò pur parole dolenti in vn Tuono di qualità allegro: é però sappiasi che tutti li Tuoni sono di qualità differenti, e di variate Noté, é con ciò Il Primo Tuono è di natura soaue, e giouiale; à questo però stanno bené le parole che trattano di bellezze, di contenti, di giuochi, di burle e simili Il Secondo Tuono è di qualità dolente, ma soaue, induce al pianto, al sonno a questo però s’ aspéttano le parole di sensi mésti, d’ vmiltà, di morte et cetera. È il Terzo Tuono di natura sdégnoso, seuero, et a questo stanno bene séns di sdegno, seuerità, di comando, di guerra et cetera. Il quarto Tuono è di qualità amoroso, e precatiuo, atto placar gli anim, a muouérli a conténti; é però le parole di quiéte di doglianze, e di placar é quarta all’ ingiù di Dlasore nota finale del Secondo tuono. Tali Regole seruono Per tutti li Tuoni, cioè l’ esempio dato del Primo Tuo vale per tutti li Tuoni Autentici, ét il detto sopra il secondo Tuo erue pér tutti li Tuoni Placali Si auerta che non si niega il caminare ancora pér le altre Note corispondenti agl’ altri Numeri, ò salendo, ò discendendo, sino all’ Ottaua, mà sappia che lé Note nominate sono le proprie del Tuono deliberato massimé nél far pausa, nel fermarsi, e nel far le cadénze Nel Comporre: tal volta imitérà la Intuonazioné del Tuono elétto, é gli EVOVAE, prendéndo in parte, ò in tutto tali Note con bella maniera Per finire le Composizioni del Canto Férmo già si è detto douersi terminare sù la Nota finale del Tuono intrapreso – cioè del Primo e Secondo del primo, e del secondo in Dlasolre del Terzo, e del quarto in Elami del Quinto, e del Sesto in Ffaut del Settimo, e dell’ Ottauo in Gsolreut Direzione XXI. del modo di comporré a più Cori Abbenché il Comporre a più Cori s’ aspetta più tosto a Compositori di Canto figurato che a Professori di Canto Férmo, non ostanté quì se ne dàno alcune Régole pér lume del studénté Il Canto Férmo non si estende sopra le Otto Voci della musica Figurata cioè Canto primo canto secondo – Alto primo – Alto secondo – Tenor primo – Tenor secondo Basso primo, e Basso secondo: Mà bensì sino a due, e trè Voci, et essèndov molti Cantanti si diuideranno frà di loro, et alcuni canteranno tutti in Vnisono la parte inferiore: altri unitamente canteranno la parte superiore <:> et altri canteranno in unisono la parte terza: di modo che non ogni Canto farà vna voce differénte, mà bensì saranno tante Voci, quanti sarann le Vnioni, ò Cori de Cantanti, non douendo quelli supposto, del terzo coro insérirsi nella parte di quei del Coro che cantano la parte superiore, ò infério mà ogn’ vno attenderà a cantare quella sola delle trè parti [parte ante corr.] che si sarà éllétt [41-] Il fondamento e la base del Comporre in Canto Fermo, e Figurato lo diremo essere li sette numeri cantabili seguenti, chiamati principali cioè 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, é loto ottaue, che si dicono numeri repplicati, é questi si formano coll’ aggiungere a detti numeri il Sette, e come più chiaramente si vede quì sotto cioè [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 41,1; text: Numéri principali, Replicati, 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, Vnisono, Seconda, Terza, quarta, quinta, Sesta, Settima, Ottaua, Nona; Decima, Vndecima, duodecima; decimaterza, decimaquarta] Per più chiara intelligenza sapiasi, che li sudetti numeri: Vnisono; Seconda, Terza et cetera nascono dalla relazione ò distanza che hanno tra di loro due Parti cantanti Inferiore, e sSuperiore: Verbi grazia la parte Inferiore tuene la Nota Do in [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 41,2] Césolfaut, É la Parte superiore anch’ essa canta la stessa Nota questo sarà cantare in Vnisono: Mà tenendo la parte Inferiore la Nota Do. é la Parte superiore se dica Re ecco nascere la Seconda, e nello stesso modo la terza la quarta, e come si vede dall’ esempio in Note [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 41,3; text: Parte Superiore, Vnissono, Inferiore, 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15.] Nel Canto Férmo non si può praticare tale altezza di Note, ma si è posto sudetto Ésempio per chiarezza di sudetti numeri Principali; e Replicati, e più auanti non darò esempj che passino l’ ottaua, ò al più la nona, e questo pér stare sù la Regola del Canto Fermo che non uuol che le Composizione sorpassino l’ Ottaua, ét alli Tuoni Placali concedé vna nota sopra l’ Ottaua della sua Nota finale, et alli Tuoni Autentici concede vna Nota sotta la loro Nota finale In’ occasione però di comporre a trè Voci, e volendosi per terza parte valere d’ vna Voce acuta, per esempio del Soprano, conuiene in tal caso seruirsi de i Numeri Repplicati per i quali si deuono osseruare le stesse Regole de i Numeri principali, [-42-] Trattiamo ora de i Numeri Principali: Questi sono di due sorte, cioè Consonanti, e Dissonanti. Li Numeri Consonanti, cioè che accordano assieme sono [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 42,1; text: L’ Vnisono. Terza. Quinta. Sesta. Ottaua. 3. 5. 6. 8.] Li Numeri Dissonanti sono [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 42,2; text: La Seconda, Quarta, Settima, Nona, 2. 4. 7. 9.] Li Numeri Consonanti sono alcuni Perfetti, altri Imperfetti Le Consonanze Perfette sono l’ Vnisono; la Quinta; e l’ Ottaua Le Consonanze Imperfette sono la terza; e la Sesta: e la Decima Osseruazioni sopra il Modo di seruirsi delle Consonanze perfette, ed imperfette Ne i Canti che caminano per [sqb] si dà la sesta alli [sqb] mi, et alli Elami Ne i Canti delle Chiaui di b molle i convengono le seste alli Alamire, e Dlasolre Abbenche le Consonanze perfette, ed imperfette compongono il Canto Fermo, stan che consonano, e s’ addattano all’ vdito, tuttauia il seruirsene confusamente é senza le débite Osseruazioni, sarebbe errore, Ondè necessario l’ osseruar le seguenti Regole, ché si hanno qui auuanti [-43-] Direzione XXII. Prima Regola intorno alle Consonanze Perfette quinta, e Ottaua, e Vnissono Delle Consonanze Pérfette non se ne faccino due seguenti in note che vadino per grado, ò per salto: sicche sono proibiti dué Vnisoni, Due Quinte, e due Ottau come al seguente esempio in Note [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 43,1; text: I. 5. 8.] Si permettono due Vnissoni, due Quinte, e due Ottaue alle note che stanno nel medesimo luogo, e cioè [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 43,2; text: I. 5. 8.] Sono ancor proibiti Vnisono, e doppo Quinta; Vnisono, e doppo Ottaua quinta e doppo Vnissono, quinta e doppo Ottaua Ottaua e doppo Unissono. Ottaua, dopo quinta [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 43,3; text: I. 5. 8.] Si permettono li detti passi, quando vna delle due Parti stà ferma [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 43,4; text: I. 5. 8.] Così è concesso il passare dall’ Vnissono alla quinta dalla quinta all’ Unissono dalla quinta all’ Ottaua dall’ Ottaua alla 5. quando vna d’ esse parti si muoua per grado [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 43,5; text: I. 5. 8.] [-44-] Direzione XXIII. Regole intorno alle Consonanze imperfette Delle Consonanze imperfette se ne possono fare quante si uuole, e per gr e per salto, sicche si potran fare più Terze seguenti e più Seseste seguenti, siccome Terza, e doppo sesta e così sesta, e doppo Terza comé alli quì sotto esempi [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 44, 1; text: 3. 6. 8.] Casi ne i quali puonno mischiarsi assieme Consonanze Perfette e Consonanze Imperfette, cioè all’ Vnissono può seguir la terza, la quinta<,> la sesta, e l’ Ottaua, così quando alla Terza, alla quinta alla sesta, all’ Ottaua può seguire l’ Vnissono: Et è allorche l’ Vnissono stà nel medesimo luogo [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 44,2; text: I. 3. 5. 6. 8.] Le altre Consonanze si faccino a piacere perfette ed imperfette, e le impérfétte con le Perfette Stando Vna pare ferma, e Volendo far muouer l’ altra parte per grado la prima Nota deue éssér Consonante, la Seconda Dissonante essendo quattro le Note che vanno per grado, onde nell’ ascendere si cominciarà in Vnisono, e nel discendere si principiarà in Quinta [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 44,3; text: 1. 2. 3. 4. 5.] Delle Cadenze che si pongono nel fine de i Canti, e nel fine de i Periodi queste sono molté mà queste sono le più vsate: la prima è quando la parte inf fà salto di Quintain giù, ò di quarta in sù (che tutt’ è vno) La Seconda Cadenza è quando la Parte inferiore fà salto di quarta ingiù, e di qu [in sù add. supra lin.] La terza Cadenza è quando la Parte Inferiore calando fà cadenza con due Note segu in giù per grado La quarta Cadenza è quando la Parte Inferiore crescendo fà cadenza con due Note in sù per s [-45-] [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 45,1; text: Prima Cadenza, Seconda, Terza, quarta di 5. 4. in giù, sù, per grado] Prima di formar la Parte Superiore che accompagni l’ Inferiore si deue ben apprendere che cosa siano terza Maggiore; Terza minore Sesta maggiore, e sesta minore: La terza Minore è quella in cui entra il mi fà vniti assieme, La Terza maggiore è quella in cui non entrano il mi, e fa di grado La Sesta Maggiore è quella nella quale il mi fa entrano vna volta sola La Sesta Minore è quella nella quale il Mifa entra due volte: all’ esempio [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 45,2; text: terza Maggiore, 3. minore, Sesta, 6. Do, re, mi, fa, sol, la, mi fa] Conosciute pertanto le terze, e seste maggiori, e Minori potrà nell’ accompagnaré la Parte inferiore con la parte superiore contenersi in tal maniera cioè alla prima cadenza darà terza maggiore ò Quinta alla prima nota, et alla seconda l’ Ottaua, ò l’ Vnissono alla seconda cadenza darà terza minore, ò sesta maggiore términando in Ottaua ò Vunissono alla Quarta Cadenza darà terza Minore, ò sesta minoré, le quali Terze, quinte, ò seste si fomrano con la Parte Superiore alla Parte Inferiore: [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 45,3; text: 3 #, 8, 5, I, minore, maggiore, 8, 6, Prima Cadenza, Seconda, Terza, quarta] [-46-] Direzione XXIV Regole per formar canti fermi a tre cori Prima Regola sia il guardarsi da Due Consonanze perfétte segu per grado, ò per salto. Il poter far Consonanze Imperfette per grado, ò per salto, già si è detto esser concesso; e si osseruerà il dettosi nelle Direzioni XI., e XII La Parte Inferiore è la base, e Fondamento del Canto, e sopra di queste deuono formarsi le Terze, quinte, seste et cetera con le altre Parti superiori Seconda Regola intorno alle Cadenze per le quali si Repplica il dettosi per le Cadenze a dué Cori, come agl’ Ésempi seguenti [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 46; text: Prima, Seconda, Terza, quarta Cadenza, Quinta, quinta, Terza, terza, Vnissono, maggiore, minore, 8, I. 3. 6. in giù, sù, per grado, seguité] [-47-] Terza Regola sia che le predette quattro Cadenze si fanno per tutti li Tuoni, variando il sito delle Note, ponendole nel luogo proprio del suo Tuono. e tali Cadenze si fanno nel finé de Periodj e delle Composizioni Quarta Regola dourà esser il far campeggiare il Contrapunto quanto più potrà con la Vera Armonia dellé trè Consonanze Principali Vnissono Terza, e Quinta, ò Sesta, ò loro Repplicate, stando benè in qualche occasioné gl’ Vnissoni, e le Ottaue massime in finé delle Composizioni [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 47,1; text: Esempi del detto in sudetta quarta Regola, 5. 8. 6. I. 3] Non mi dilungarò maggiormente sopra il Canto férmo é solo darò la seguénte Composizione a Vno, a due, é trè cori, e ui aggiungerò l’ Organo, e con ciò potrà il Dilettante restar appagato, e prender lume, e con attento studio ben fondarsi nél Canto fermo a gloria di Dio della Santissima Vergine, e suoi Santi [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 47,2; text: Esempio a Coro solo, quém terra Puntus sÿdera colunt, adorant praedicant Trinam régéntém machinam claustrum Mariae baiulat] lo stésso Inno a dué Voci a cui si aggiunge la Parte Inferiore come si vede quì auuanti E si fà poi a trè Cori, e con l’ Organo [-48-] [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 48,1; text: Esempio a due Cori, parte superiore, Inferiore, Quem terra Puntus Sÿdera colunt adorant prédicant Trinam regentem machinam claustrum mariae baiulat, 5. 3. 1. 8. 10. 12. 6.] Volendoui aggiungere la parte dell’ Organo sia a voce sola, ò a due, ò a trè Cori si darà copia della parte Inferiore all’ Organista con li Numeri, et altri segni come quì sotto [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 48,2; text: Parte dell’ Organo, quem terra pontus sÿdéra colunt adorant predicant Trinam regentem machinam claustrum Mariae baiulat, 6.] [-49-] [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 49; text: Esempio a trè Cori con Organo,Parte <t>erza, <s>uperiore, <in>feriore, Organo, 1, 2, 3, Quem terra Pontus sÿdera colunt adorant praedicant Trinam regentem machinam claustrum Mariae baiulat, 5. I, 10. 8. 6.]
Title: Direttorio del Canto Fermo, libro primo
Editor: Massimo Redaelli
Source: Bologna, Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, MS E. 39, <i>-49
[Page numbers are given in concordance with the ones in the manuscript. The Roman numeral [-<i>-] has been supplied for the title-page] [-<i>-] Direttorio del Padre Penna Carmelitano Magister optimus Canto Fermo [-1-] [[2493.]] [400 add. supra lin.] Libro Primo Direttorio del Canto Fermo, Direzione prima Per fondamento del Canto Fermo apprender si deve le sette Lettere G. A. B. C. D. E. F. le quali repplicate poco meno dj trè volte nelli trè Ordini Graue, Acuto, e Sopracuto. formano li20. Segni della Mano di Guido Aretino [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 1; text: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, Gammaut, A re, B mi, C faut, D sol re, E la mi, F faut, G sol re ut, A la mi re, B fa [sqb] mi, C sol fa ut, D la sol re, C sol fa, D la sol, E la] Nell’ ordine Grave seruono le seguenti note Gammaut – A re – B mi – C fa ut – D sol re – E la mi – F fa ut nell’ ordine Acuto g solreut – alamire – b fa [sqb] mi – c sol fa ut – dla solre nel Sopracuto g sol re ut: a: b: c. d: e. [15 – 16. 17. 18. 19. 20 add. infra lin.] [-2-] Dalle predette vénti Note ò segni ne nasce la seguente scala cioè [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 2,1; text: Ordine graue, Acuto, Sopracuto, G, A, B, C, D, E, F, g, a, b, c, d, e, f, gg, aa, bb, cc, dd, ee] Le Chiaui del Canto sono tre [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 2,2; text: F fa ut, C sol fa ut, G sol re ut] La Chiave di Gsolreut nel Canto fermo hà poco luogo per essere le sue Note tropo alte, et incantabili. Le sudette Chiaui di sua natura sno di [sqb] quadrto come più auuanti diremo, mà si fanno b mole col mettere il segno b. nella Riga ò spaccio bfabemi, e con tal segno la nota che diceua [sqb] mi ora dice b fa, e come spiegarò auuanto Direzione II: Sopra quattro Righe, e quattro spaci si pongono li sudetti segni, ò note cioè diuisi in Note le quali sono Sei cioè Vt ò Do – re – mi – fa – sol – la – [G, A, [sqb] C, d, E add. infra lin.] Da vna Nota all’ altra corre vna Voce intiera [detta tuono graduelè add. supra lin.] ma dal mi al fà non ui è che mezza Voce, detto semituono, o mezzo tuono [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 2,3; text: Scaletta per la Chiaue di F faut per [sqb], Do, re, mi, fa, sol, la, C, D, E, F, G, A, della C sol fa ut, ascende, discende, [sqb]] Si osserui pertanto dalli sudetti essempi che sono le chiaui che danno in nome ale Righe, et alli spaccij mentre essendo la Chiaue di F faut in terza Riga detta Riga è F il spacio sotto è E. la seconda Riga è D. lo spaccio è C – come si vede quì de contro E così per la chiaue di Cesolfaut che essendo in terza Riga la medesima sarà C lo spaccio sotto sarà B [[sqb] ante corr.] - la seconda riga sarà A. e lo spaccio sarà G. come sopra si vede [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 3; text: Salti di terza per la Chiaue di C sol fa ut, quarta, quinta, sesta, settima, ottaua, con guida Do, re, mi, fa, sol, la] [-4-] Direzione III. E perchè il Canto fermo non stà ristretto entro i limiti delle predette sei note Do – re – mi – fa – sol – la – mà si alza trè, ò quattro Note sopra il là, e si abbassa tal volta più note sotto il Do – ne nascono da ciò le mutazioni si nell’ ascendere che nel discendere per tutte le Chiaui, e rispetto a quella di [ClefF2] Ffaut [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 4; text: Do, re, mi, fa, sol, la, C, D, e, f, g, A, c, d, la prima mutazione, seconda, in discendere, G, F, E, D, B, vedasi l’ effetto che fà il bmole] [-5-] Direzione IV. Dalle de contro scale composte si vede che le mutazioni sono varie cioè vna di quinta, et una di quarta, e cioè per [sqb] quadro in ascendere cadono in Alamire, et in Dlasolre e nel discendere per [sqb] cadono in Elami, et Alamire All’ incontro per bmole le mutazioni cadono in ascendere nelli Gsolreut, e nelliDelasolre e nel discendere per b mole cadono nelli Dlasolre: e Alamire Si osserui che per longhe che esser possano le Scale: le mutazioni sono sempre vna di quarta l’ altra di quinta: et tanto nell’ ascendere come nel discendere Dalle decontro Scale si vede come si dispongono li Segni della Mano dall’ Arettino ora ci resta di distinguere in esse scale come siano composti li detti segni Alamire – Bfa [sqb] mi – csolfaut Dlasolre Elami FaVt GsolreVt La Ragione si è che se bene le Righe, e spacij si deuono leggere con le letture che loro porta quella Chiaue, che in esse Righe è posta cioè [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 5,1; text: Ffaut, f, g, A, B, ò pure, Csolfaut, C, d, e] detti Segni però, ò lettere mutano le note che éssi Segni dinotano verbi grazia A la mi re quasto segno tal volta dice la. Tal volta mi, e tal volta re: Quei Segni che contengono in sè tre note, ne hanno sempre due note, che caminano di grado: la prima Nota s’ spettarà alla Chiaue per bmole, l’ altra Nota alla Chiaue per [sqb] quadro, e l’ altra nota gli conuiene per natura, è comune ad’ ogni Chiaue Per Natura vuol dire [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 5,2; text: Do, re, mi, la, sol, fa, in ascendere, per natura, discendere] [-6-] Per veniré alla prattica, e cognizione comé detti Segni contengano in sè le note, eccone gl’ esempi. [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 6, 1; text: Ala mi re, in ascendere et discendere, per natura, b mole, [sqb] quadro, Csolfaut, Fa, Re, Befa b mi] Le Lettere che hanno due nomi di Note che pare saltino di quarta come E la – mi – F fa Vt la prima nota serue in discendere per [sqb]. e la seconda serue in ascendere per b mole [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 6,2; text: E la mi, per [sqb], b mole, Faut, Vt, in discendere, ascendere] Direzione V Mà per maggior Chiarezza del detto intorno alle Sette Letteré eccouene per disteso gl’ Esempi di tutte per ordine [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 6,3; text: 1: G sol re ut, Sol, Re, Vt, per natura, in discendere, ascendere, b mole, [sqb] quadro, 2: Alamire, la, mi, 3: B fa b mi, fa, Mi, 4. C sol fa Vt, Sol, Fa, Vt, 5 D la sol re, Re, 6: E la mi, mi, 7. F fa Vt, Fa, Vt, do.] Figure del Canto fermo Direzione VI [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 7,1; text: longa, Breue, Semibreue, semiminima, Croma, Semicroma, vale 2. tempi, 1. 1/2, 1/4, 1/8, 1/16] Punto fà crescere metà del valore della nota [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 7,2; text: Breue col punto vale un tempo e mezzo, Semibreue ¾ d’ un] [-8-] Altre Figure vi sono, che si vedono nel Canto Fermo, e sono le seguenti [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 8; text: Diesis, fa crescere mezza voce, b mole fà calar mezza voce, [sqb] quadro, tornar la al tuono naturale, Ritornello ritornare da capo la Cantata, Rigata, Respiro, Fine del periodo, mostra nel mezzo, fine] Direzione VII Delli Tuoni del canto Fermo quanti siano, e suoi Nomi Tuono è un Nome che si può prendere in due modi primo: il Tuono graduale: e questo uuol dire quando due Voci vanno per grado con forza come dal Dò al Re dal Re al mi: che se andaranno con voce dimezzata e debile come dal Mi al Fà si dirà Semituono, o mezzo Tuono [Avvertendo che da vna nota all’ altra vi è vna Voce intiera, mà dal mi al fà vi è mezza Voce: Vedi al 2. Secondo: il Tuono armoniale, e questo s’ intende per quell’ armonia che con regolato passeggiamento uien formata da più Note Variando fà di loro: Del Tuono graduale se n’ è data cognizione nella direzione seconda, e del Tuono Armonialé parlaremo quì auuanti Questo Tuono armoniale forma [[otto tuoni, cioè]] Otto modi di Cantare che sono quelli che Noi chiamiamo gli Otto Tuoni, cioè primo – secondo – terzo – quarto – quinto – sesto – settimo, - ed Ottauo Di questi Otto uoni li dispari cioè primo, terzo; quinto; e settimo – sono detti autentici ò principali, ò signori Li pari cioè Secondo: quarto: sesto – ed Ottauo sono detti placali, ò collaterali, ò subiugali tutti questi tuoni si accompagnano a due, a due nella nota finale della loro Cantata, ò sia Antifona, ò Responsorio, od Offertorio, ò altro: con tal ordiné, che il primo Autenticò uà col primo Placale, e così gli altri: si che il primo tuono và col Secondo il terzo col quarto, il quinto col sesto, ed il settimo con l’ ottauo nell’ ultima nota dell’ Antifona, ed in tal modo si vedtrà che Il primo Tuono termina in D la sol re dunque anche il secondo Il terzo termina in Elami dunque anche il quarto Il quinto tuono hà la sua finale in F fa Ut, e csì anche il Sesto Il Settimo tuono termina in g sol re ut, dunque anche l’ Ottauo. Concludiamo dunque che il primo, e secondo tuono finiscono in D: la sol in Re il terzo, e quarto in Mi d’ Elami il Quinto, e Sesto in fa di Ffaut il Settimo, e Ottauo in Do di Gesolreut [-10-] Direzione VIII. Modo di conoscere il proprio Tuono di qualsivoglia Antifona Stante l’ auer detto che quando la Cantata terminerà in Re di Delasolre sarà ò del primo tuono, ò pure del secondo, e, così se terminerà in mi d’ Elami sarà del terzo ò quarto tuono, Ci resta da distinguere quando la Cantilena sia del primo, e quando del Secondo tuono, e così quando del terzo, e quando del quarto. Si deue perciò sapere che doppo l’ ultima nota d’ Antifona troeuerete sei Note, sotto le quali sono poste sei vocali, cioè EVOVAE che dicono Sécúlórúm Ámén fine del Gloria Patri con cui si termina ogni salmo, e pérò sù tali note và terminato ogn’ altro verso del Salmo: Vedasi pertanto qual sia la nota ultima dell’ Antifona, e quale sia la prima nota che stà sopra il primo E dell’ EVOVAE: é da tali due Note si conosce di quale de i due tuoni binati sia l’ Antifona,ed il Salmo Verbi grazia: suposto l’ Vltima nota dell’ Antifona è vn Re in Delasolre, e la prima nota, che stà sopra l’ E primo dell’ Euouae si è un la in Alamire perciò l’ Antifona sarà del primo tuono et il salmo sarà del primo tuono, e non del secondo. e così se l’ vltima Nota dell’ Antifona sarà vn Re in Dlasolre e che la nota prima sopra l’ Euouae sia un Fà, in Ffaut perciò l’ Antifona sarà del Secondo tuono, et il Salmo sarà del seconso tuono: e così dicasi degli altri tuoni Mà veniamo ora alla distinzione delle chiamate di ciascun Tuono per via delle due Note cioè l’ ultima dell’ Antifona, e la prima dell’ Euouae, che sono le seguenti [[le seguenti]] [-11-] Autentici Ré – la – primo tuono mi – fa – terzo tuono Fa – fa – quinto tuono Vt Do. Sol – Settimo tuono Placali Re – fa – Secondo tuono mi – la – quarto tuono fa – la – sesto tuono [Vt add. in marg.] Do – fa – Ottauo tuono [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 11; text: Primo tuono, Secondo, terzo, quarto, quinto, sesto, settimo Ottauo, Tuono, Re, la, da, mi, Mi, Do, Sol, Fa, nota finale dell’ Antifona, prima dell’ Euouae] dunque: Re – la primo: Re – fa secondo: Mi – fa terzo: Mi – la quarto Fa – la quinto: Fa – la Sesto: Do Sol Settimo: Do fà Ottauo E queste saranno le Chiamate de i tuoni. [-12-] Direzione IX. De i principij e fini delle intuonazioni degli Otto Tuoni Ora che habbiam vedute le chiamate degli Otto Tuoni passaremo ad apprendere le intuonazioni de i sudetti Tuoni tanto per le prime Note della Intuonazione, quanto per le ultime della medéma Quanto alle prime note del primo tuono sono Fa – Sol – la del secondo Do – re – fa slegate del terzo parimente Do – re – fa ma legate assieme la nota seconda, e terza del quarto la – sol – sol – la del quinto Fa – re – fa del Sesto Fa – sol – la – come nel primo tuono del Settimo Fa – mi – fa – Sol dell’ Ottauo Do – re – fa – slegate come nel secondo tuono Si ricordi dunque che il primo col Sesto Fa sol la il terzo l’ ottauo, ed il Secondo Do re fa la – sol – la il quarto fa – Re – Fa il quinto il Settimo Fa – mi – fa – Sol Il tutto s’ intende quando l’ Officio sia Doppio, semidoppio, ò ancor semplice, ma non già quando sia semplicissimo ò feria auuertendo di tener le Note tanto più, quanto l’ Officio è più sollenne Nelle Intonazioni poi de semplicissimi e di Feriali si lasciano le prime trè Note Fa – Sol – la, e s’ incomincia l’ Intuonazione sù la prima corda, ò nota dell’ Euouae [-13-] Direzione X Modo di pigliar la prima voce dell’ Intuonazione de Salmi per ciaschedu Tuono Per pigliar con facilità la primo voce dell’ Intuonazioni per i Tuoni, occorre stabilirsi in mente questa Regola cioè primus ad terziam supra secundus ad secundam infra Tertius ad terziam supram quartus ad quartam supra quintus ibi unissonus sextus ibi unissonus septimus ad quartam supra Octauus ibi vnissonus La Spiegazione de sudetti versi è questa Primus ad tertiam supra: cioè la prima voce della intuonazione del primo tuono deu’ essere vna terza sopra alla Nota finale dell’ Antifona: Et essendo la Nota finale dellAntifona vn Re in Dela – sol – re – dunque la terza sopra sarà un Fa: in Ffavt Secundus ad secundam infra, cioè la voce della Intuonazione deue essere vna voce più bassa della nota finale dell’ Antifona, che è un RE in D la sol re, e perciò l’ Intonazione sarà Do: in C sol fa Vt Tertius ad tertiam supra: vuol dire Una terza più alta della nota finale dell’ Antifona che è Mi: in E la mi, e la terza soprà è Do in Gesolreut Quartus ad quartam supra: la nota finale dell’ Antifona è Mi in Elami, e la sua quarta di sopra sarà La in Alamire Quintus ibi unissonus cioè l’ Intuonazione sarà nella stessa nota finale dell’ Antifona che è Fa – in F fa ut Sextus ibi vnissonus: La medesima Nota finale dell’ antifona che è Fa in Ffaut serue per prima voce della Intuonazione [-f.14-] Septimus ad quartam supra: La nota finale dell’ Antifona sarà Do in G sol re ut dunque l’ Intuonazione sarà nella quarta sopra che è Fa in C sol fa vt. Octauus ibi vnissonus: e vuol dire che l’ Intuonazione si farà nella stessa nota finale dell’ Antifona che è Do in G sol re vt Direzione XI. Seguono gl’ Esempj in note per la prattica delle Intuonazioni per gli Otto tuoni cioè l’ vltima nota dell’ Antifonae la prima dell’ Intuonazione, con due, e trè EVOVAE per ciaschun Tuono per i doppi semidopij semplici semplicissimi; é Feriali [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 14; text: Per i doppj del Primo tuono ad tertiam supra: intuonazione Fa – Sol – la, Re – la Evouae, nota finale dell’ Antifona, Re, tre note, di mezzo, la, Dixit Dominus Domino meo sede a dextris meis, 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. EVOVAE, i semidoppi e semplici, Semplicissimi e Feriali si lasciano le prime trè, il Benedictus: et altro solenne, Benedictus Deus Israel, Magnificat, Et exultauit Spiritus meus, Feriale, Secondo, ad Sécundum infra Do – re – fa -, vna voce più bassa della finale, Semidoppj, feriali, li, Terzo, mi fa, Romano, Mi, Quarto, quartam, la Sol la, mi la, quarta alta, quattro, quinto, ibi Vnissonus, Fa – re – fa, Fa – fa, voce medesima della, sesto, stessa, fà – sol – la, fa – la, ouero, settimo, Fa – mi – fa, Do – Sol -, Vt, Do, Do – re – fà, Do fà] [-22-] Direzione XII Alli predetti Otto tuoni vi si aggiunge il Nono chiamato Iregolare, ò Pellegrino; mà communemente vien detto misto; cosi nomato per esser misto, e composto di trè Tuoni, cioè del Terzo, quarto, e sesto, e nel suo fine del terzo. La sua intuonazione è la seguente ne si suol pratticare se non quando s’ intuona l’ Antifona nos qui [[qui]] viuimus La qual Antifona hà l’ ultima sua nota Re in D é la prima Nota dell’ EVOVAE è La in Alamire, le trè prime note dell’ Intuonazione sono La, Fa, la é la prima nota della sua Intuonazione è una quinta più alta della Nota finale dell’ Antigona: E quì ne segue la prattica. [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 22,1; text: Prattica del tuono Misto, che è il Nono. nota finale dell’ Antifona, Re, Le [le ante corr.] trè note principio dell’ Intuonazione, In exitu Israel de Aegipto Dominus Iacob de populo barbaro] Si auuerta che li Nomi Ebraici, e le Monosilabe nelli Tuoni secondo quarto, e quinto, et Ottauo per il loro accento acut si soleuano nell’ viltima Nota della loro Intuonazione, e secondo si vede sotto: cioè [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 22,1; text: Esempio del secondo, quarto, quinto, ottauo tuono, Credidi propter quod locutus sum, Memento Domine David, probasti me et cognouisti me, clamaui ad te, exaudi me] [-23-] Direzione XIII. Del modo di conoscere li tuoni de Responsorij Ad ogni Responsorio ne segue il suo verso; Per conoscere di qual tuono sia il Responsorio si deuono osseruare: l’ vltima nota del Responsorio, e le prime note del, verso. quanto all’ vltima nota del Responsorio ci dà indizio di qual Tuono sia, mentre se sarà in Rè in D la sol re denota essere del primo; ò el secondo tuono Se sarà un Mi, in Elami denotarà essere del terzo, ò quarto tuono Se sara un Fà di F faut dinotarà essere del quinto, ò sesto e se sara vn Do in Gesolreut dimostrerà essere del Settimo, ò dell’ ottauo Mà per determinare se sia del primo; ò del secondo conuiene osseruare le prime note del verso cioè Supposto ce la nota finale del Responsorio sia in Re: di Delasolre e che la prima Nota del Verso sia in La di ala mire ò pur anche che la prima nota del Verso sia in Re di Delasolre e che con la seconda nota s’ alzi alla quinta di La in Alamire sarà il primo tuono. [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 23,1; text: nota finale del Responsorio, principio del Verso, Primo Tuono, altro, Re in D, la] Ma sé poi il Responsorio terminarà in Re di Delasolre e che il Verso comincj in Re di De la sol re e poi calli con la seconda nota in Do di Cesolfaut, e che poi con la terza Nota s’ alzi su’ l Re di Delasolre e che dippoi con la quarta nota si alzi alla Fa di Ffaut sarà del Secondo tuono: Ouero anche sarà del secondo tuono se doppo il primo Re di Delasolre salterà al Fa terza alta di Ffaut [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 23,2; text: Esempio del Secondo Tuono de Responsorj, nota finale del Responsorio, principio del Verso, altro, Re, Do, Fa, re, fa] [-24-] Li Responsorij del terzo, e quarto tuono finiscono in Mi d’ elami la prima Nota del Verso essendo in Fa. di Csolfaut vna sesta sopra srà del Terzo tuono Mà se la prima nota sarà vna quarta sopra alla nota finale del Responsorio cioè in la sarà del quarto Tuono. [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 24,1; text: Terzo tuono, nota finale del Responsorio, principio Verso, mi in E. Quarto, Elami, la, Alamire] Li Responsorij del quinto e Sesto Tuono terminano in Fa di Ffaut La prima nota del Verso del Quinto tuono sarà vna quinta sopra cioè in Cesolfaut ouero anche il verso principiarà in F Fa ut et ascenderà di terza in Alamire, e dipoi in Csolfaut Mà se la prima nota del Verso sarà in Bfa b: ò pur anche principierà in Ffaut ascenderà di grado in gsolreut, e dipoi ascenderà in Bfa: sarà del sesto tuono [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 24,2; text: Quinto tuono, nota finale del Responsorio, principio, Verso, altro, Fa in Ffaut, F, re, Sesto, Sol] [-25-] li Responsorij del Settimo, e Ottauo tuono terminano in Vt di Gsolreut mà quando la prima nota sarà vna quinta sopra cioè in Sol di Dlasolre ò pure il Verso principiarà in Gsolreut, e con diuerse note ascenderà in Dlasolre, e discenderà con diuerse note in Gsolreut sarà del Settimo tuono Ma se il principio del Verso sarà in detto Gsolreut, e farà vn salto di quarta in Fa di Csolfaut sarà dell’ Ottauo tuono [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 25,1; text: Settimo tuono, nota finale del Responsorio, principio, Verso, altro, Vt in g, Sol, ut, re, mi, fa, Do, Ottauo, Fa] Le stesse regole seruono per conoscere li Tuono degl’ Introiti, mentre all’ Introito segue il Verso, e per conoscere di qual tuono sia l’ Introito. et il Verso: si dourà osseruare l’ Vltima Nota dell’ Introito, e le prime Note del Verso, ò sia Salmo e con ciò si conoscerà di qual Tuono sia eccone l’ esempio in: [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 25,2; text: Terzo Tuono, nota finale dell’ Introito, principio del Verso, mi in Elami, Iubilate Deo omnis, Esempio, Quarto, E, Domine probasti me] E così si discorra degli altri Introiti osseruando sempre le intuonazioni de i Salmi per gli Otto Tuoni [-26-] Modo di conoscere li Tuoni de Graduali, Tratti, Alleluia Si conosce di qual Tuono siano li Graduali, Tratti, Alleluia et cetera: dalla Nota finale del Graduale, ò del Tratto, o dell’ Alleluia, et dalle prime Note del loro Verso seguente, e conforme alla regola delle Intuonazioni de Salmi, degli 8. Tuoni, et alla regola de Responsorj a Carta 14., et a Carta 22. e come all’ Esempio seguente in [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 26, 1; text: quinto Tuono, nota finale del Graduale, principio, Verso, Da in F faut, Benedicite] E cosí discorrasi de i tratti, Alleluia. et cetera Se poi questa Regola variassi, come potrà accadere, si osserui quanto dirò nella seguente Direziòne, e seruirà di regola uniuérsale anche per le Antifone in caso di mancanza dell’ EVOVAE ò altro accidente che possa occorrere: Direzione XIIII Abbiamo già veduto che li Tuoni sono parte Autentici, e parte Placali cioè li dispari Primo, terzo, quinto, e Settimo li Autentici e l’ Secondo quarto Sesto, e Ottauo li Placali Li Canti Autentici di loro natura nella sua composizione deuono arriuare all’ Ottaua alta sopra la loro Nota finale, et hanno priuileggio di vna Nota sotto la detta loro Nota finale Li Canti Placali discendono nelle sue composizioni vna terza, ò pure anche vna quarta sotto la loro Nota finale et ascendono vna quinta, et vna Sesta sopra la detta nota finale e per chiaramente ciò intendere se ne danno qui decontro gl’ Esempi in note [-27-] [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 27, 1; text: Esempio per li tuoni autentici del primo tuono, Offertorio, Ascendit Deus in Iubilatione Dominus in uoce Tubae Alleluia] Dal sudetto Offertorio si vede che la nota finale è D la solre: e che la seconda nota nel principio dell’ Offertorio è C sol fa ut nota pruileggiata, cioè vna nota sotto la nota finale, e la decima nota essere l’ ottaua di detta nota finale, e perciò si vede detto Offertorio essere del primo tuono, e non del secondo. Segue l’ Essempio de i tuoni Placali nel quarto Tuono [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 27,2; text: Postcomunio in Diminica infra Octaua Ascensionis, Pater cum essem cum eis ego seruabam eos quos dedisti mihi Alleluia nunc autem ad te venio non rogo ut tolles eos de mundo sed ut serves eos a malo] [-28-] Dal sudetto Postcommunio si vede la nota finale essere E la mi la quarantesima nota essere vna terza sotto detta Nota finale; la Nona nota essere la quinta di sopra la nota finale: la decimaquarta Nota vna sesta sopra alla nota finale, e da ciò si scorge che tal canto non è del terzo tuono mà bensì del quarto Tuono Placale: et ecco la buona Regola de i Tuoni Placali Direzione XV. Della Perfezione, imperfezione e mistione de sudetti Tuoni Quando nelle Composizioni de tuoni Placali non ui sarà la nota che fà quarta di sotto alla nota finale, mà solamente vi sia la terza, come nella sopra espressa composizione di Tuono Placale: si dirà tuono Placale imperfetto come lo stesso si dirà se vi mancarà la sua quinta di sopra alla nota finale Lo stesso s’ intende de i Tuoni Autentici, che se saranno mancanti, ò della seconda sotto la nota finale, dell’ Ottaua sopra detta nota finale si dirà Tuono Autentico imperfetto: Di quante note più sarà mancante la Composizione sì d’ Autentico, che di Placale sempre più l’ uno, e l’ altro si dirà imperfetto E solamente si dirà Tuono Autentico perfetto quella Composizione che aurà la seconda sotto alla nota finale, e l’ Ottaua sopra alla nota finale. Come parimente sarà Composizione di Tuono placale perfetto quella che aurà la quarta sotto alla nota finale, e la sesta sopra della nota finale Direzione XVI. Modo di conoscere li Tuoni da poche note. Già si è inteso che li Tuoni vanno a due a due, cioè il Primo col secondo: il terzo con quarto: il quinto col sesto – il settimo coll’ Ottauo in ragione della nota finale d’ essi Tuoni: Ora aggiungo che ogni due Tuoni accompagnati hanno vna Quinta detta Diapente comune ad ambedue per ascesa, la qual quinta è sopra la nota finale: questa Quinta ò Diapente è diuisa dalla sua Nota di mezzo in due terze [-29-] cioè vna terza maggiore chiamata Dittono et in una terza minore detta Semidittono: La terza minore, ò Semidittono, e quella che dentro di se include le due note mi fa, e la terza maggiore, ò Dittono, è quella che le esclude vedasi nel seguente Esempio del Primo Tuono, e del secondo [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 29,1; text: nota finale, terza minore, corda di mezzo, maggiore, re, mi, fa, Fa, sol, 5:] Il detto esempio vale anco pér gl altri Tuoni accompagnati a due, a due cioè il Terzo con Quarto, il Quinto col Sesto et cetera: auuertento che: La terza che stà sotto alla nota di mezzo, viene detta terza di sotto e si appartiene alli Tuoni Placali: E la terza di sopra della corda di mezzo si appartiene alli Tuoni Autentici: Eccone gli Esempi in Note [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 28; text: Primo, e Secondo, nota finale de Tuoni 1, e 2: terza di sotto, sopra, 3 minore, corda di mezo, maggiore, 3; 4, 5; 6. 7; 8. Terzo, quarto, Quinto, Sesto, Settimo, Ottauo] Per conoscer dunque da poche note di qual Tuono sia il Canto si osserui la nota finale comune alli due Tuoni verbi grazia primo, e secondo dopoi noti le due terze di sotto, e di sopra alla Corda di mezzo; veda la Corda di mezzo: osserui possia il Canto quale delle due terza percuota, e tocchi la corda dj mezzo più spesso la terza di sopra il Tuono sarà Autentico: E così se la Corda di mezzo sarà percossa più spesso dalla terza di sotto il Tuono sarà Placale, ma se sarà [-30-] più spesso toccata dalla Terza di sopra il tuono sara Autentico: Ma dandosi il caso che la Corda di mezzo venga egualmente percossa tanto dalla terza di sotto (verbi grazia Fa: in F.faut corda di mezzo comune al Primo e Secondo Tuono): che dalla terza di sopra allora si dourà giudicare il tuono essere Autentico per la maggioranza, e dignità del tuono Autentico, sopra il Tuono Placalé. Direzione XVII. Dué Altri modj di conoscere li Tuoni da poche note Per trouare il modo di conoscere li Tuoni da poche note, si osserui la nota finale comune alli Tuoni Autentici, e Placali, che comé già deto per il Primo, e Secondo tuono è Re in D la sol re del Terzo, e Quarto è mi in Elami del Quinto, e Sesto è fa in Ffaut e dél Settimo, et Ottauo è Vt: o Do in Gsolreut possia veda le quinte, e quarte del Tuono piene, ò vuote che siano, mentre se queste saranno di Tuono Autentico Autentico sarà il Canto, se di tuono Placale, Placale sarà il Canto. Ciò supposto è da sapersi che ogni tuono occupa lo spazio di otto Note per grado e questo spazio d’ otto Note si chiama Ottaua ò Diapason questa Diapason è composta di vna Quinta detta Diapente, et di Vna quarta detta Diatessaron Da sudette Diapente, ò quinte, e da queste Diatessaron ò quarte seminate qui ne Canti di poche Note, e che seruono anc ne i Canti di molte Note danno esatta cognizione di qual Tuono sia il Canto mediante la seguente osseruazione: cioè Il Primo ed il Secondo Tuono hanno la loro Ottaua composta del Diapente, e del Diatessaron: Mà il Primo tuono l’ hà in ascesa, ed il Secondo tuono in discesa, e così tutti gl’ altri: con che li tuoni Autentici hanno la loro Ottaua ò Diapason in assesa, e cosi la Diapente, o quinta, come pure la Diatessaron, o Quarta tutte in assesa e li tuoni Placali hanno la loro Diapason in discesa, e cosí la Diapente, e Diatessaron in discesa: ma per intender ciòsi danno li seguenti esemj in Note [-31-] [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 31; text: Esempio del primo Tuono, uuote, piene, Re, 5. 4. dalla Diapente in ascesa del primo tuono nasce l’ Ottaua del secondo tuono, ò sia nota finale, Sécondo, discesa, la Nota finale, Primo, Terzo, quarto, Quarto, delli Quinto é Sesto, Vuote, Piene, in Ascesa, Finale, Settimo, Ottauo, sù, discesa] Segué altro Modo di conoscere li Tuoni di poche Note: Per lo più né Canti di poche Note si vedono certi andamenti di note simili alle Intuonazioni de Salmi, e però sù’ la Regola di quelle come da Carta 4. a Carta 2i si facci osseruazione e si conoscerà chiàramente il Canto di qual Tuono sia [-32-] Direzione XVIII. Modo di pigliar la Voce giusta e comoda per il Coro tanto sù’ l principio, quanto sù le Antifone, et altro per tutto l’ Officio per comodità de Coristi. Per prender la Voce giusta per cominciar il Canto in Coro si deue in primo luoco stabilir in mente la Voce Corale. La qual Voce Corale deue esser ordinata in tal altezza di Voce che sia comoda ad intuonare il principio del Coro, cioè il Deus in adiutorium meum intende, perche preso questo nella sua altezza propria hà forza d’ incaminare tutto il resto dell’ Vfficio ottimamente. Questa Voce Corale è quella che riesce più atta al Coro, e che si sente più fréquentemente dell’ altre, et è sù la Corda di Alamire, ò di Gsolreut, quindi è che l’ Organo nell’ Vscire gli Apparati lascia il suono in una di sudette due Corde dj Alamire, ò di gsolreut. Fondatosi bene sù la Voce Corale per dar principio all’ Antifona, et alla prima Nota dell’ EVOVAE, e conforme alla Direzione VIII a Carta 10. pér conoscere di qual tuono sia l’ Antifona, doppo di che deues trouare il Tenore del Tuono di quell’ Antifona perche si deue sapere che ogni tuono hà una Corda principale che è più frequentata dell’ altre, e questa Corda, ò nota si chiama Residenza ò Tenore del tuono. Ben osseruate dunque queste dué cose, cioè Voce corale, e Tenore del tuono si può con esse ben indirizzare, e prosseguir il Coroper tutto l’ Officio. Vediamo ora li Tenori degli Otto tuoni Questi tenori sono la Nota prima dell’ EVOVAE di ciascun tuono come si disse nella Direzione VIII. a Carta i0: cioè, [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 32; text: Tuoni Autentici, tuoni placali, Re la, primo, mi fa, terzo, Fa fa, quinto, Do sol settimo, Re Fa, Secondo, mi la quarto, Fa la sesto, Do Fa Ottauo, del, la – in Alamire, F faut, Csolfaut, Dlasolre, fa, sol, li Tenori de Tuoni sono, tenor del Tuono, 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. tuono, a, F, C, a, d] [-33-] Ora che habbiamo conosciuto la Voce Corale; ed i Tenori de i Tuoni che sono le cose più essenziali a ben incaminare il Coro nel suo Canto auuertir si deue che la Voce Corale, in quanto alla sua Altezza, hà da esser inuariabile, ferma, ed immobilé, mentre pérò sia giusta a proporzione delle Voci de Cantanti in Coro, cioè: supposto che néll’ intuonare il Déus in adiutorium méum inténde ponga la Voce in Alamire, e la troui troppo alta, é scomoda, potrà abbassarla, ponendola in Gsolreut: E se per il contrario intuonando il Deus in adiutorium nella Voce di Gsolreut riuscisse bassa, dourà alzarla in Alamire: E in tal modo régolata la voce si dourà tenér ferma per tutto l’ Vfficio Quanto poi al Tenore del tuono, se noi volessimo intonare le Antifone, ò il resto dell’ Officio sù l’ altezza, o bassezza del sito proprio dé Tenori de i Tuoni, ci riuscirebbe cosa ascomoda, ed il Canto impratticabile verbi grazia: intuonando su’ l tenore del Secondo tuono che camina con Note basse riuscirebbe il canto ingrato per la sua bassezza: E così il Settimo Tuono per l’ altezza del suo Tenore si réndérebbe incomodo, e però per leuare tali inconuenienti si deuono: Li Tenori trasportare nel sito della Voce Corale, cioè n Alamirè, o in G sol re ut, é siccomé li Tenori del Primo, del Quarto, e del Sesto Tuono sono in Alamire sito stesso della Voce Corale, cosi questi non si muouono; bensì il Tenore del terzo Tuono, del quinto, e dell’ Ottauo Tuono per essere in Csolfaut si deuono portare vna terza sotto, collocandoli in Alamire, sito della Voce Corale Il Tenore del Secondo Tuono essendo in Ffaut deue portarsi vna terza più alta cioè in Alamire Voce Corale Il Tenore del Settimo Tuono che è Dlasolre si dourà portare vna quarta più bassa, che è Alamire sito della Voce Corale Véniamo pér tanto a porre in esecuzione quanto abbiamo detto di sopra [-34-] Supposto che il Deus in adiutorium sia intuonato in vocé giusta corale e per ben intuonare la prima Antifona scorro con l’ occhio all’ vltima sua Nota per vedere di qual Tuono sia l’ Antifona, poscia guardj se l’ Antifona comincia nella Còrda del suo Tenore, sé così è intuoni la detta Antifona nella medesima Voce del Deus in adiutorium: e tutto andarà bene Se poi la prima nota dell’ Antifona sarà più bassa del suo Tenore, dourà vedere quante note sia più bassa del Tenore, e prenda la Voce del Deus in Adiutorium come Tenore del Tuono dell’ Antifona, e poi con la mente discenda tante Note, quante sono quelle che comincia l’ [la ante corr] Antifona più bassa del suo Tenore. Non accadrà mai, che l’ Antifona sia incominciata più alta del suo Tenore non essendoui Tuono che incominci più alto del suo Tenore doppo intuoni il Salmo con la Regola data nella Direzione X., et XI. da Carta 13. [a Carta 21 add. supra lin.] Nell’ Intuonare poi la Seconda Antifona: si faccia come segué. Essendo che il Coro non abbia altérata la Voce Corale nel Cantare il Deus in adiutorium meum intende ne la prima Antifona nel cantarla, mà che sia la detta Voca Corale nel suo sito di Alamire ò pure di Gsolreut che se fosse diuersamente si deue aggiustare, lo che fatto: Osserui se la prima Nota della Seconda Antifona principij nela Corda del suo Tenore, ò sotto di essa E se comincierà sù la Corda del suo Tenore osserui due Cose: cioè La nota vltima dell’ Antifona precedente: supponiamola per esempio del Secondo Tuono, cioè Re: in Dlasolre sotto il suo Tenore fa in Ffaut terza minore é la prima Nota dell’ Antifona seguénte, é la supporremo del Settimo Tuono, e che la sua prima Nota sia sù la corda del suo Tenore che è Sol in Dlasolre Ora questa nota Sol del Settimo Tuono dourà collocarsi in Fa ut tenore dél sécondo Tuono, e in questa Voce Fa intuoni l’ Antifona, prosséguendo ne suoi andamenti trasportandoli tutti nel secondo Tuono, e tutto andarà per bene [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 34; text: Tenore del Secondo Tuono, Nota finale della prima Antifona, Second’ , si porta in F faut, Fa, re: in Delasolre, 7.] [-35-] Mà se la prima Nota dell’ Antifona sarà sotto il suo Tenore parlando sopra li predetti due Tuoni Secondo, e Settimo si osseruino due cose primo l’ Antifona seguente: supponiamola del Settimo Tuono il Tenor del quale è Sol in Dlasolre: e ci figurerémo che detta Antifona comincij vna quarta sotto detto Tenore, cioè in Re d’ Alamire: e che l’ Antifona antecedente sia [del Secondo Tuono add. infra lin.] Volendo dunque trasportare detta Antifona in Secondo Tuono, cioè Vna quarta sotto il Tenore d’ esso Secondo Tuono il quale è Fa in Ffaut: sicche l’ Antifona dourà principiare vna quarta sotto che è Csolfaut [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 35; text: Esempio, Secondo Tuono, suo Tenore, nota finale della prima Antifona, Delasolre, Alamire, seconda, si porta in Csolfaut] Li Capitoli degl’ Inni, le Orazioni, e Lezioni si deuono intuonare nella Voce del Deus in adiutorium Quanto agl’ Inni si porti il Tenore del suo Tuono ad aggiustarsi con la Voce Corale: In alcuni però si può riusciranno bene con la seguente Regola del primo: quarto, e Sesto Tuono camineranno bené se auranno per lor Tenore il Sol di Gsolreut del Secondo, e Quinto Tuono riusciranno bene stando il lor Tenore nella loro Corda natturale del Terzo Tuono in vece del Fa in Csolfaut stanno meglio portati in Alamire del Settimo Tuono i cambio del Sol di D. si portaranno in Fa di Cesolfaut. Gl’ Inni dell’ Ottauo Tuono staranno béne nel suo Tenore Fa di Cesolfaut trasportato però nella altezza della Voce corale: Mà supposto che discenda sino al Cefaut allora si piglierà per suo Tenore il Sol di Gsolreut Intorno alle Antifone del magnificat, et anche al Magnificat si deue gouernare nel prender la Voce col modo detto per le Antifone, e Salmi Dixit, e Confitebor [-36-] Direzione XIX. Del modo da ténersi nel comporre li Canti del Canto Férmo È necessario il sapere la natura de i Tuoni, affine di appropriare bene i sénsi, ò dell’ Antifoné, ò i Résponsorij, o altro alla natura de i tuoni, non esséndo proprio il comporre parole di letizia in Tuono di natura mésto, ò pur parole dolenti in vn Tuono di qualità allegro: é però sappiasi che tutti li Tuoni sono di qualità differenti, e di variate Noté, é con ciò Il Primo Tuono è di natura soaue, e giouiale; à questo però stanno bené le parole che trattano di bellezze, di contenti, di giuochi, di burle e simili Il Secondo Tuono è di qualità dolente, ma soaue, induce al pianto, al sonno a questo però s’ aspéttano le parole di sensi mésti, d’ vmiltà, di morte et cetera. È il Terzo Tuono di natura sdégnoso, seuero, et a questo stanno bene séns di sdegno, seuerità, di comando, di guerra et cetera. Il quarto Tuono è di qualità amoroso, e precatiuo, atto placar gli anim, a muouérli a conténti; é però le parole di quiéte di doglianze, e di placar é quarta all’ ingiù di Dlasore nota finale del Secondo tuono. Tali Regole seruono Per tutti li Tuoni, cioè l’ esempio dato del Primo Tuo vale per tutti li Tuoni Autentici, ét il detto sopra il secondo Tuo erue pér tutti li Tuoni Placali Si auerta che non si niega il caminare ancora pér le altre Note corispondenti agl’ altri Numeri, ò salendo, ò discendendo, sino all’ Ottaua, mà sappia che lé Note nominate sono le proprie del Tuono deliberato massimé nél far pausa, nel fermarsi, e nel far le cadénze Nel Comporre: tal volta imitérà la Intuonazioné del Tuono elétto, é gli EVOVAE, prendéndo in parte, ò in tutto tali Note con bella maniera Per finire le Composizioni del Canto Férmo già si è detto douersi terminare sù la Nota finale del Tuono intrapreso – cioè del Primo e Secondo del primo, e del secondo in Dlasolre del Terzo, e del quarto in Elami del Quinto, e del Sesto in Ffaut del Settimo, e dell’ Ottauo in Gsolreut Direzione XXI. del modo di comporré a più Cori Abbenché il Comporre a più Cori s’ aspetta più tosto a Compositori di Canto figurato che a Professori di Canto Férmo, non ostanté quì se ne dàno alcune Régole pér lume del studénté Il Canto Férmo non si estende sopra le Otto Voci della musica Figurata cioè Canto primo canto secondo – Alto primo – Alto secondo – Tenor primo – Tenor secondo Basso primo, e Basso secondo: Mà bensì sino a due, e trè Voci, et essèndov molti Cantanti si diuideranno frà di loro, et alcuni canteranno tutti in Vnisono la parte inferiore: altri unitamente canteranno la parte superiore <:> et altri canteranno in unisono la parte terza: di modo che non ogni Canto farà vna voce differénte, mà bensì saranno tante Voci, quanti sarann le Vnioni, ò Cori de Cantanti, non douendo quelli supposto, del terzo coro insérirsi nella parte di quei del Coro che cantano la parte superiore, ò infério mà ogn’ vno attenderà a cantare quella sola delle trè parti [parte ante corr.] che si sarà éllétt [41-] Il fondamento e la base del Comporre in Canto Fermo, e Figurato lo diremo essere li sette numeri cantabili seguenti, chiamati principali cioè 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, é loto ottaue, che si dicono numeri repplicati, é questi si formano coll’ aggiungere a detti numeri il Sette, e come più chiaramente si vede quì sotto cioè [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 41,1; text: Numéri principali, Replicati, 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, Vnisono, Seconda, Terza, quarta, quinta, Sesta, Settima, Ottaua, Nona; Decima, Vndecima, duodecima; decimaterza, decimaquarta] Per più chiara intelligenza sapiasi, che li sudetti numeri: Vnisono; Seconda, Terza et cetera nascono dalla relazione ò distanza che hanno tra di loro due Parti cantanti Inferiore, e sSuperiore: Verbi grazia la parte Inferiore tuene la Nota Do in [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 41,2] Césolfaut, É la Parte superiore anch’ essa canta la stessa Nota questo sarà cantare in Vnisono: Mà tenendo la parte Inferiore la Nota Do. é la Parte superiore se dica Re ecco nascere la Seconda, e nello stesso modo la terza la quarta, e come si vede dall’ esempio in Note [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 41,3; text: Parte Superiore, Vnissono, Inferiore, 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15.] Nel Canto Férmo non si può praticare tale altezza di Note, ma si è posto sudetto Ésempio per chiarezza di sudetti numeri Principali; e Replicati, e più auanti non darò esempj che passino l’ ottaua, ò al più la nona, e questo pér stare sù la Regola del Canto Fermo che non uuol che le Composizione sorpassino l’ Ottaua, ét alli Tuoni Placali concedé vna nota sopra l’ Ottaua della sua Nota finale, et alli Tuoni Autentici concede vna Nota sotta la loro Nota finale In’ occasione però di comporre a trè Voci, e volendosi per terza parte valere d’ vna Voce acuta, per esempio del Soprano, conuiene in tal caso seruirsi de i Numeri Repplicati per i quali si deuono osseruare le stesse Regole de i Numeri principali, [-42-] Trattiamo ora de i Numeri Principali: Questi sono di due sorte, cioè Consonanti, e Dissonanti. Li Numeri Consonanti, cioè che accordano assieme sono [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 42,1; text: L’ Vnisono. Terza. Quinta. Sesta. Ottaua. 3. 5. 6. 8.] Li Numeri Dissonanti sono [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 42,2; text: La Seconda, Quarta, Settima, Nona, 2. 4. 7. 9.] Li Numeri Consonanti sono alcuni Perfetti, altri Imperfetti Le Consonanze Perfette sono l’ Vnisono; la Quinta; e l’ Ottaua Le Consonanze Imperfette sono la terza; e la Sesta: e la Decima Osseruazioni sopra il Modo di seruirsi delle Consonanze perfette, ed imperfette Ne i Canti che caminano per [sqb] si dà la sesta alli [sqb] mi, et alli Elami Ne i Canti delle Chiaui di b molle i convengono le seste alli Alamire, e Dlasolre Abbenche le Consonanze perfette, ed imperfette compongono il Canto Fermo, stan che consonano, e s’ addattano all’ vdito, tuttauia il seruirsene confusamente é senza le débite Osseruazioni, sarebbe errore, Ondè necessario l’ osseruar le seguenti Regole, ché si hanno qui auuanti [-43-] Direzione XXII. Prima Regola intorno alle Consonanze Perfette quinta, e Ottaua, e Vnissono Delle Consonanze Pérfette non se ne faccino due seguenti in note che vadino per grado, ò per salto: sicche sono proibiti dué Vnisoni, Due Quinte, e due Ottau come al seguente esempio in Note [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 43,1; text: I. 5. 8.] Si permettono due Vnissoni, due Quinte, e due Ottaue alle note che stanno nel medesimo luogo, e cioè [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 43,2; text: I. 5. 8.] Sono ancor proibiti Vnisono, e doppo Quinta; Vnisono, e doppo Ottaua quinta e doppo Vnissono, quinta e doppo Ottaua Ottaua e doppo Unissono. Ottaua, dopo quinta [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 43,3; text: I. 5. 8.] Si permettono li detti passi, quando vna delle due Parti stà ferma [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 43,4; text: I. 5. 8.] Così è concesso il passare dall’ Vnissono alla quinta dalla quinta all’ Unissono dalla quinta all’ Ottaua dall’ Ottaua alla 5. quando vna d’ esse parti si muoua per grado [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 43,5; text: I. 5. 8.] [-44-] Direzione XXIII. Regole intorno alle Consonanze imperfette Delle Consonanze imperfette se ne possono fare quante si uuole, e per gr e per salto, sicche si potran fare più Terze seguenti e più Seseste seguenti, siccome Terza, e doppo sesta e così sesta, e doppo Terza comé alli quì sotto esempi [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 44, 1; text: 3. 6. 8.] Casi ne i quali puonno mischiarsi assieme Consonanze Perfette e Consonanze Imperfette, cioè all’ Vnissono può seguir la terza, la quinta<,> la sesta, e l’ Ottaua, così quando alla Terza, alla quinta alla sesta, all’ Ottaua può seguire l’ Vnissono: Et è allorche l’ Vnissono stà nel medesimo luogo [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 44,2; text: I. 3. 5. 6. 8.] Le altre Consonanze si faccino a piacere perfette ed imperfette, e le impérfétte con le Perfette Stando Vna pare ferma, e Volendo far muouer l’ altra parte per grado la prima Nota deue éssér Consonante, la Seconda Dissonante essendo quattro le Note che vanno per grado, onde nell’ ascendere si cominciarà in Vnisono, e nel discendere si principiarà in Quinta [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 44,3; text: 1. 2. 3. 4. 5.] Delle Cadenze che si pongono nel fine de i Canti, e nel fine de i Periodi queste sono molté mà queste sono le più vsate: la prima è quando la parte inf fà salto di Quintain giù, ò di quarta in sù (che tutt’ è vno) La Seconda Cadenza è quando la Parte inferiore fà salto di quarta ingiù, e di qu [in sù add. supra lin.] La terza Cadenza è quando la Parte Inferiore calando fà cadenza con due Note segu in giù per grado La quarta Cadenza è quando la Parte Inferiore crescendo fà cadenza con due Note in sù per s [-45-] [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 45,1; text: Prima Cadenza, Seconda, Terza, quarta di 5. 4. in giù, sù, per grado] Prima di formar la Parte Superiore che accompagni l’ Inferiore si deue ben apprendere che cosa siano terza Maggiore; Terza minore Sesta maggiore, e sesta minore: La terza Minore è quella in cui entra il mi fà vniti assieme, La Terza maggiore è quella in cui non entrano il mi, e fa di grado La Sesta Maggiore è quella nella quale il mi fa entrano vna volta sola La Sesta Minore è quella nella quale il Mifa entra due volte: all’ esempio [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 45,2; text: terza Maggiore, 3. minore, Sesta, 6. Do, re, mi, fa, sol, la, mi fa] Conosciute pertanto le terze, e seste maggiori, e Minori potrà nell’ accompagnaré la Parte inferiore con la parte superiore contenersi in tal maniera cioè alla prima cadenza darà terza maggiore ò Quinta alla prima nota, et alla seconda l’ Ottaua, ò l’ Vnissono alla seconda cadenza darà terza minore, ò sesta maggiore términando in Ottaua ò Vunissono alla Quarta Cadenza darà terza Minore, ò sesta minoré, le quali Terze, quinte, ò seste si fomrano con la Parte Superiore alla Parte Inferiore: [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 45,3; text: 3 #, 8, 5, I, minore, maggiore, 8, 6, Prima Cadenza, Seconda, Terza, quarta] [-46-] Direzione XXIV Regole per formar canti fermi a tre cori Prima Regola sia il guardarsi da Due Consonanze perfétte segu per grado, ò per salto. Il poter far Consonanze Imperfette per grado, ò per salto, già si è detto esser concesso; e si osseruerà il dettosi nelle Direzioni XI., e XII La Parte Inferiore è la base, e Fondamento del Canto, e sopra di queste deuono formarsi le Terze, quinte, seste et cetera con le altre Parti superiori Seconda Regola intorno alle Cadenze per le quali si Repplica il dettosi per le Cadenze a dué Cori, come agl’ Ésempi seguenti [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 46; text: Prima, Seconda, Terza, quarta Cadenza, Quinta, quinta, Terza, terza, Vnissono, maggiore, minore, 8, I. 3. 6. in giù, sù, per grado, seguité] [-47-] Terza Regola sia che le predette quattro Cadenze si fanno per tutti li Tuoni, variando il sito delle Note, ponendole nel luogo proprio del suo Tuono. e tali Cadenze si fanno nel finé de Periodj e delle Composizioni Quarta Regola dourà esser il far campeggiare il Contrapunto quanto più potrà con la Vera Armonia dellé trè Consonanze Principali Vnissono Terza, e Quinta, ò Sesta, ò loro Repplicate, stando benè in qualche occasioné gl’ Vnissoni, e le Ottaue massime in finé delle Composizioni [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 47,1; text: Esempi del detto in sudetta quarta Regola, 5. 8. 6. I. 3] Non mi dilungarò maggiormente sopra il Canto férmo é solo darò la seguénte Composizione a Vno, a due, é trè cori, e ui aggiungerò l’ Organo, e con ciò potrà il Dilettante restar appagato, e prender lume, e con attento studio ben fondarsi nél Canto fermo a gloria di Dio della Santissima Vergine, e suoi Santi [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 47,2; text: Esempio a Coro solo, quém terra Puntus sÿdera colunt, adorant praedicant Trinam régéntém machinam claustrum Mariae baiulat] lo stésso Inno a dué Voci a cui si aggiunge la Parte Inferiore come si vede quì auuanti E si fà poi a trè Cori, e con l’ Organo [-48-] [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 48,1; text: Esempio a due Cori, parte superiore, Inferiore, Quem terra Puntus Sÿdera colunt adorant prédicant Trinam regentem machinam claustrum mariae baiulat, 5. 3. 1. 8. 10. 12. 6.] Volendoui aggiungere la parte dell’ Organo sia a voce sola, ò a due, ò a trè Cori si darà copia della parte Inferiore all’ Organista con li Numeri, et altri segni come quì sotto [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 48,2; text: Parte dell’ Organo, quem terra pontus sÿdéra colunt adorant predicant Trinam regentem machinam claustrum Mariae baiulat, 6.] [-49-] [Penna, Direttorio del Canto Fermo, libro primo, 49; text: Esempio a trè Cori con Organo,Parte <t>erza, <s>uperiore, <in>feriore, Organo, 1, 2, 3, Quem terra Pontus sÿdera colunt adorant praedicant Trinam regentem machinam claustrum Mariae baiulat, 5. I, 10. 8. 6.]
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