Author: Pontio, Pietro
Title: Dialogo di Musica, Terza Parte
Editor: Massimo Redaelli
Source: Pietro Pontio, Dialogo del Reverendo Monsignor Don Pietro Pontio, oue si tratta della Theoria e Prattica di Musica (Parma, 1595). Copy in Bologna, Museo Internazionale della Musica, MS B.139, annotated by Ercole Bottrigari, 85-152.
[-85-] DIALOGO DI MVSICA, INTERLOCVTORI, Il Signor Conte Giordano Sarego. Il Signor Conte Alessandro Beuilacqua, et Il Signor Conte Marco Verità. Terza Parte. Giordano. Hauendo la breuità del tempo vietato à Vostra Signoria il trattar l' altro giorno della varietà de' Contraponti, et de' Canoni; hora che l' occasione l' inuita, la preghiamo, (che facil cosa à lei, et à noi gratissima sarà) il parlarne alquanto. Alessandro. Ben è ragioni, ch' io non mi opponga alle loro voglie. E così per loro compiacer, farò quanto potrò. Ben desidero, che se da me non restaranno sodisfatte conforme al loro desiderio, accusino solo il mio poco sapere, e scusino me per il gran desiderio, che hò di loro seruire. Giordano. Non possiamo se non esser sodisfatti da lei, come ancho per l' adietro siamo restati sodisfatti. Alessandro. Veramente per l' amor, che mi portano, s' ingannano; posciache grande è la varietà de' contraponti, e de' Canoni fra Compositori. Onde malamente mi conosco atto à far quanto si promettono di me. Nondimeno (piacendo così) darò principio al ragionamento sopra la varietà de' Contraponti. E, perche ciò si faccia con ordine, mostrarò primieramente vn modo, con che i Contrapontisti sogliono far vn Contraponto, che sia ben legato, e ben proportionato di mouimenti commodi, di legitimi interualli, di passaggij buoni, e fatti con ogni ragione senza obligo alcuno di figure, ouer priuatione di consonanze, ò dissonanze, il qual è questo. [-86-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 86,1; text: Contraponto senza obligatione.] Qual contraponto è degno di consideratione, et osseruatione, sì per esser vago, e fatto con bell' ordine di consonanze, e dissonanze, come anche per presente.non hauer difetto di mouimenti incantabili, e discommodo alcuno, et altre qualità, che si conuengano al contrapunto; de' quali non dirò mai parola, già che nel quarto rafionamento, che si fece nel Ridotto del Signor Conte Mario Beuilacqua di ciò fù trattato diffusamente da Pietro Pontio; mà passarò ad vn' altro modo di Contraponto solito à farsi tal' hora da' Contrapontisti per loro diletto, oue non si troua la Consonanza ottaua, che è presente. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 86,2; text: Contraponto senza ottaua.] Et questo si potrà dir vna osseruatione fatta cosi per capriccio. Sognliono pur anco farne vn' altro variato dal sopradetto, in cui non si troua la Consonanza Quinta, come da questo essempio si potrà conoscere. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 87,1; text: Contraponto senza Quinta.] Già hanno veduta la varietà de i predetti duoi Contraponti: hora vedranno la terza diuersità, che fia priuando il Contraponto della consonanza terza, cosi maggiore, come minore, per variarlo dalli sopradetti: et ecco l' essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 87,2; text: Contraponto senza Terza.] Quì veggono nuoua varietà di Contraponti. Marco. Di sommo piacer m' è il veder questi capriccj cosi, come mi sarà; se Vostra Signoria si degnarà di seguire il [-88-] suo ragionamento. Alessandro. Cosi farò. Altri poi formaranno vn Contraponto, oue non si trouarà Sesta cosi maggiore, come minore per dimostraro vario dalli già detti, come è il presente. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 88,1; text: Contraponto senza Seste Altro poscia per lor diletto (acciò non si conformi con li predetti) non faranno nel contraponto dissonanza alcuna, come quiui. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 88, 2 Contraponto senza dissonanze.] Questo si vede pur vario dalli predetti. Altri ancora faranno per diuersità vn solo passaggio di figure sopra del canto Plano, come in questo essempio. [-89-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 89,1; text: Contraponto d' vn solo passaggio.] Quest' altro poscia similmente serà d' vn passaggio solo; mà fatto ad' vn altro modo di figure [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 89,2; text: Contrapotnto d' vn solo passaggio in vn' altro modo.] Hanno di già veduti questi duoi passaggij variati sopra vn' istesso Canto Plano, i quali modi di contrapunto, veramente richiedono osseruationi per esser fatti con bell' ordine di consonanze, e dissonanze, e per hauer in se legitimi interualli, non sentendosi mouimento, che offenda l' orecchia; e, se pur vi fosse qualche interuallo discommodo, deurebbe sopporarsi per l' obligatione osseruata dal Contrapontista; mà essendo il Contraponto commodo, e fatto con ragione, fia degno di maggior lode per esser ingegnoso, e dotto. Et in simili Contraponti fia lecito due, e tre volte far vn' istesso [-90-] passaggio simile di figure, e d' interualli per adempire l' obligatione delle figure; mà, rimossa poi tal' occasione, sarebbe da gli intendenti di questa scienza stimato pouero d' inuentioni. Altri similmente (per variar' i Contraponti) faranno vna parte tutta di figure di semibreui poste per principio di misura sopra d' vn canto figurato, come quì. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 90,1; text: Contraponto di semibreui.] Alcuni altri ancora faranno vn Contraponto fatto di figure di Semibreui in eleuatione della misura sopra il Canto figurato, meriteuole per certo di consideratione, come mostrarò con questo essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 90,2; text: Contraponto di semibreui in eleuatione di misura.] Certa cosa è, che in simili obligationi non si può far modlare il Contraponto cosi per interualli leggiadri, e commode, come si fà essendo priuo [-91-] di simili obligationi, e perciò il Contrapontista sia degno di scusa, se vi si trouaranno alcuni incommode. In oltre si obligaranno à far vn sol passaggio di figure sopra il Canto figurato. E questo è un modo ingegnoso, e degno di osseruatione; poiche è dotto, e bello, come già dissi, ragionando di tal obligatione sopra il Canto Plano, et anche ne mostrarò alcuni essempij. [Pietro Pontio, Dialogo, terza parte, 91; text: Contraponto d’vn sol passaggio. Contraponto d’vn sol passaggio.] Da questi duoi Contraponti si scoprono duoi variati passaggij; mà alle volte per incommodità dell’obligo non si può fare il proposto soggetto, ò passaggio, come dir vogliamo. Et acciò il Contraponto non si riposi oltre di modo; poiche mancarebbe del giudicioso il sentir modulare vna Cantilena sola senza compagnia per spatio div no, ouer duoi tempi di Semibreue: Perciò conuiene far modulare alter figure, che non siano del proprio soggetto, per non cadere in questo errore. Si può variar di più in questa maniera, facendo vn contraponto sopra il Canto Plano, ò figurato, oue si pronuntiano tre minime all’incontro di due, detta proportione Sesquialtra, la qual non è altro, che tre minime, ouer tre semibreui all’incontro di due, come mostra questo essempio. [-92-] [Pietro Pontio, Dialogo, terza parte, 92,1] Queste sono le variationi, che per suo diletto sogniono fare i Contrapontisti sopra il Canto Plano, e ssopra il Figurato. Giordano. Molta varietà per certo hò visto in questi Contrapunti tutti ingegnosi, e degni di memora sì, che conosco, e parmi, che questa prattica di Musica sia di grandissimo valore, e di molto più, che non è la Theorica, come Vostra Signoria mi disse. Alessandro. Crede forsi Vostra Signoria che sia quì il fine, e che non vi resti altra varietà sopra questi Contraponti? Giordano. Ve ne sono dunque dell’altre? Alessandro. Anzi sì, che ve ne rimangono molte. Giordano. Ci fauorisca dunque Vostra Signoria in mostrarmi queste alter varietà; che crescendo i suoi fauori verso di noi, cresceranno anche gli oblighi nostril verso di lei. Alessandro. Farollo volentieri, mà con attentione di ciascun di loro darò qualche essempio. Si farà tal’hora vn Contraponto, che potrà modularsi sotto, e sopra del suo proprio principio, oue sarà formato per Ottaua lontano come il presente. [Pietro Pontio, Dialogo, terza parte, 92,2; text: Contraponto che si può cantare per ottaua alla bassa Guida.] [-93-] [Pietro Pontio, Dialogo, terza parte, 93; text: Replica.] Giordano. Ben veggio cosi ingegnosa varietà. Ma di sommo piacere mi fia, (come ache credo, che sarà al Signor Conte marco) il saper il modo da osseruarsi per far vn simil Contraponto. Alessandro. A questo fine pur anco darò le regole, et le osseruationi, senza le quail giamai non si potrebbe far tal modo di Contraponto, che fosse buono. Volendosi far vn simile Contraponto, conuerrà osseruar questa regola, che non vi sia la consonanza Quinta per alcun modo; mà ben si potrà seruire della Duodecima, et dell’altre consonanze, e dissonanze à suo piacere: e’l tutto riuscirà bene, come certificarà il predetto essempio. E questa sera vna varietà di Contraponto. Marco. Vostra Signoria ci vieta la Quinta, e poi ne concede la Duodecima; non sono forsi elle vna stessa consonanza? Alessandro. E vero; ma fra d’esse si troua la distanza, la qual causa, che il Contraponto poi venga in Quinta sopra il Canto Plano: e la Quinta venga nelle replica sopra il predetto Canto Plano Quarta; oue si può dire, che sia fatto senza regola, et ordine sì, che non deue farsi la consonanza Quinta; come potranno chiarirsene del farne la rpoua. Marco. Mà Vostra Signoria midica: potrò io con questa regola creare per principal vn Contraponto nella parte Bassa, e poi farlo modulare per Ottaua lontano dal suo principio; ouero mi si conuiene osseruar’altra regola. Alessandro. L’istessa regola, et osseruatione serue, cosi per far il Contraponto nella parte Bassa, come nell’Alta. Basta solo l’hauer risguardo; che, facendosi il Contraponto nella parte Bassa, non si faccino due terse seguenti: non già, perche non possino stare; mà, perche, modulando poi il Contraponto per Ottaua lontano, quelle Terze vengono Seste, e rendono il Contraponto alquanto duro, et aspro. E perche egli sia più soaue, più dolce, e più purgato, sera bene il lasciar di far due terse seguenti. Marco. Hò [-94-] di già intesa la ragione. Potrà dunque Vostra Signoria seguire à suo piacere. Alessandro. Si troua ancora vn’altra varietà di Contraponto, qual si potrà modular per decimal sotto al principale, come si scoprirà da questo essempio. [Pietro Pontio, Dialogo, terza parte, 94; text: Contraponto che si può cantare alla decima bassa. Replica.] E volendosi porre in essecutione questo modo di Contraponto, non bisogna seruirsi di due Terze seguenti; poiche sono duoi vnisoni nella replica, e bisogna parimente lasciar di far due sestet; perche verrebbero due Quinte nella replica. Conuien similmente priuarsi del passaggio dalla Quinta in eleuatione della misura alla Terza per principio di misura: e questo sarà all’hora, che ambedue le parti discenderanno; perche, facendosi tal mouimento, si và nella replica dalla Sesta alla Ottaua per mouimento separato, il qual’è senza gratia, e di niun valore. Si possono seruire delle dissonanze d’ogni sorte. E ben vero, che sarà bene lasciar la settima; poiche nella replica, che si fà per Decima, si salua la QUarta con la Quinta: cosi facendo la Quarta nella replica viene la seconda, e poi [-95-] l’Vnisono, auuertendo, che prima della Quarta ci vuole la Quinta, e non la Terza; perche non tornarebbe bene nella replica: e facendosi la Nona riesce bene nella replica; poiche vien la seconda saluata con la Terza; nondimeno per vietare ogni durezza si potrà lasciare la Settima, e la Quarta, che sera più soaue il Contraponto; mi rimetto però sempre al loro giudicio. E sappino ancora, che ditto Contraponto si potrà modulare insieme con tutti duoi i Contraponti sopra, e sotto; e ne risulterà soaue harmonia. Volendosi poi formare il principale di questo Contraponto denna parte Bassa, conuerrà lasciar la Seconda, quando la figura del Canto Plano discende; poiche non può star per Decima nella replica. Ma, quando il Canto predetto haurà la figura, ch’ascenda, si potrà seruirsene degnamente, e seruirsi anche della Settima, e delle consonanze, cosi perfette, come imperfette, guardandosi di non far due terze seguenti, ne due Seste, come fù ditto in quel, che si fà nella parte acuta. Già hanno l’osseruationi d’ambiduoi i modi,e perciò seguirò in mostrar vn’altro modo di Contraponto sopra il Canto Plano, ò Figurato, che potrà modularsi per Decima, e Duodecima sopra l’vno, e l’altro Canto: e ciò faro con questo essempio. [Pietro Pontio, Dialogo, terza parte, 95; text: Contraponto, che si può modulare nell’acuto Duodecima. Replica.] E lecito etiandio modulare ambiduoi i Contraponti co 'l Canto Plano, e seranno di buono effetto. Marco. Gran contento per certo hò dal vedere queste belle varietà, et altrettanto ne haurei dal saper da Vostra Signoria (piacendole) la regola per farne vn simile. Alessandro. Si deue osseruar di non far Quinta, nè Settima in questo Contraponto; perche non ponno stare nella replica, secondo le buone regole. Ben vi si concede il seruirsi della Quarta; auuertendoui però, che la segua la Terza, come è solito, e doppo quella segua la Sesta, che altrimente il passaggio non sarebbe buono nella replica, come da loro stessi potranno considerare, et anco poranno far la Nona, et farà buono effetto. Et queste sono l' osseruationi, e regole da tenersi in formar tal Contraponto, che si possa modular per Decima, e Duodecima sopra i duoi Canti predetti (come dissi) formando il principale per Decima nell' acuto. Marco. Hò inteso il tutto si che ella potrà (volendo) seguir' ad altri nuoui Contraponti. Alessandro. Ne mostrarò vn' altra sorte, che si modularà per Duodecima, lontano dal suo principale nella parte Bassa. E per che sò, che desiderano di saper l' osseruationi di ciascun Contraponto, di cui ragiono, farò conoscere l' osseruationi di questo, che seranno tali, che non si deue far la Sesta; perche nasce la Settima nella replica; et si potranno seruire di tutto il resto delle consonanze, rendendo grato vdire; et ancora di queste dissonanze, ciò è della Quarta, à cui segua la Terza descendendo per mouimento congionto, come è solito. Della settima similmente si potranno seruire, mentre che le succeda la Quinta per mouimento pur congionto d' ambedue le parti. Della Nona ancora; ma meglio fia il lasciarla; poiche ne viene la Quarta nella replica saluata con la Quinta, acciò il Contraponto resti purgato d' ogni macchia. Nè conuiensi far Quintadecima per principio di misura; conciò sia, che nella replica nasce la Quarta fatta fuori d' ogni regola. Queste dunque sono l' osseruationi conuenienti ad vn simil Contraponto; e questo ancora sia l' essempio, che loro assicurerà del tutto. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 96; text: Contraponto che si può cantare per Duodecima nel Basso.] [-97-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 97,1; text: Replica per Duodecima.] Auuertendo, che non si permette, che tal Contraponto nelle sue estremitadi ecceda più, che dodeci voci; e fatto, et adempito tutto ciò, egli serà tutto vago, leggiadro, e cantabile; e per accrescergli maggior leggiadria, e scemargli ogni asprezza, che vi si potesse sentire, si lasciarà di far la settima, et anche la Nona; perche nella replica la Quarta vien saluata con la Quinta (come già dissi); e si potrà (piacendo) formarlo cosi pur ancor nella parte Bassa, non si partendo dall' istesse regole. Volendo poscia far vn Contraponto variato dal sopradetto, ciò è, che si possa cantare per Decima, et Duodecima, lontano dal principale nella parte Bassa, fà dii mestieri lasciar la consonanza sesta; nè vsar due terze seguenti, l' vna doppo l' altra; nè tampoco alcuna dissonanza; e 'l tutto serà di buona riuscita, come potranno conoscere in questo essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 97,2; text: Contraponto, che si può modulare alla Decima, et Duodecima bassa. Replica per decima. Replica per Duodecima.] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 97,1] [-98-] Dubbio non è, che tal' hora cadono nelle repliche alcune relationi di consonanze, onde non è la modulatione di quella soauità, et dolcezza, che si richiederebbe; nondimeno si deuono ammettere in tal occasione per l' obligo del Contraponto. Ilche non sarebbe tolerato fuori di questo obligo. Ne mancarò già di mostrar vn Contraponto, che si modulerà per Ottaua, per Decima, e per Duodecima in acuto, lontano dal suo principale, et lo mostrarò con questo essempio. [ Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 98; text: Replica per Duodecima. Replica per Decima. Replica per Ottaua.] [-99-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 99; text: Contraponto, che si può cantare per Ottaua, per Decima, e Duodecima.] Auuertendo però, di non far consonanza, ne dissonanza nel principale sopra l' vno, ò l' altro Canto già che nella replica, che si canta alla Duodecima, nasce delle dissonanze, essendo fatto il detto Contraponto con la parte Bassa; et auuertendo, che in esso principale per niun modo si troua Quinta, nè Sesta, nè Terze seguenti, nè Quarta, nè Settima; mà fia lecito vsar la dissonanza seconda, e l' altre, come è stato concesso nell' essempio già mostrato. Giordano. Vorrei che Vostra Signoria ci aggiongessi questo altro fauore à mille fattici, che è, se l' osseruationi mostrateci, seruiranno facendo questo Contraponto con la parte superiore. Alessandro. Signor mio nò. Giordano. Vi vogliono dunque altre osseruationi? Alessandro. Anzi sì; poiche nel Contraponto fatto nella parte Bassa già mostrato non si concede per alcun modi il far la Quinta, e in quel, che si fà per Soprano, si può ben seruire della Duodecima. E ben vero, che nella replica fatta per Duodecima dopò la Quarta succede la Quinta; ma nel resto rimangono ferme l' osseruationi predette del primo, che si fà con la parte Bassa osseruandosi di non far quintadecima, et cosi nell' altro. Giordano. Vorrei pur anco sapere, perche in questo, che si fà per Soprano, si può fare la Duodecima, e si vieta la Quinta nella parte Bassa. Alessandro. Perche, facendosi la Quinta nella parte bassa; nasce la Quarta fuori di regola nella replica, che si fà per Ottaua, come la proua dimostrerà. Et à questo fine porgo l' essempio. [-100-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 100; text: Contraponto che si può cantare per Ottaua, per Decima, et per Duodecima. Replica per Ottaua. Replica per Decima. Replica per Duodecima.] Io veggio chiaramente, che vi è varietà dal primo Contraponto, facendo il principale nel graue à quello, che si troua fatto nell' acuto. Ma chi causa questa varietà? Alessandro. I mouimenti della parte acuta; posciache rimane sopra il Canto Plano, e quella del graue sotto d' esso canto. E questa è la causa, che le osseruationi non ponno sodisfar à pieno all' vno, et all' altro Contraponto, come hanno veduto. Giordano. Mi compiaccia Vostra Signoria ancora in quest di dirmi, se le osseruationi di quelli altri Contraponti già mostrati potranno seruir cosi nel graue, come nell' acuto. Alessandro. Alcune d' esse seruiranno all' vno, et all' altro. E cominciando dal Contraponto, che si può modular per Ottaua, e seguendo per ordine (acciò habbiamo notitia di [-101-] tutte l' osseruationi di ciascun Contraponto) mostrarò, quali seruiranno ad ambiduoi. E primieramente parlando di quel Contraponto, che può modularsi per Oottaua in acuto dal suo principale fatto nella parte bassa, non vi si troua differenza alcuna; e l' istessa regola si può vsar, et all' vno, et all' altro, come dissi, e come potranno comprendere da questo essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 101; text: Replica per Ottaua. Contraponto, che si può modulare per Ottaua] Di quì si manifesta, che l' istessa regola serue cosi nell' acuto, come nel graue; benche questo non sia simile al primo, ch' io mostrai in acuto. Giordano. Veramente è cosi, come ella per sua cortesia ne ha dimostrato. Il che ci è stato di gran contento, e d' altre tanto ci serà il dir (piacendo à Vostra Signoria) se nelli altri Contraponti si troua l' istessa regola, et osseruationi, che seruano cosi nel graue come nell' acuto. Così farò.E per dar loro sodisfattione, seguirò ordinatamente. E perciò volendo formare vn Contraponto, che modular si possa per Decima lontano dal suo principale, ò sia formato nella parte graue, ò nella parte acuta, l' istesse regole, et osseruationi seruiranno ad ambedue, come accertarà la proua. La onde non faticarò me, nè stancarò loro con altro essempio, che con l' vltimo dato, per cui del tutto s' assicureranno. Giordano. Potrà dunque Vostra Signoria seguirsene alli altri per ordine. Alessandro. Me ne passo al Contraponto, che si può modular per Duodecima, oue l' istessa regola, che si vsò nel crearlo nella parte acuta, aiutarà anche totalmente nella parte Bassa. E per non vi esser differenza alcuna non dirò altro sopra ciò); ma seguendo al Contraponto, che si può modular pe Decima, e Duodecima, (in cui non cade altra nuoua regola: essendo concesso il poter vsar l' istesse osseruationi in farlo nella parte bassa, [- 102-] come l' isperienza può mostrar nell' essempio già dato) auuertirò questo, che, facendosi il suo principal nel Graue, si hà da schifare ogni mouimento sopra il Canto Plano, ò figurato: perche nella replica, che si fa alla Duodecima, gli vengono molte dissonanze fuori d' ogni regola. Ne troyandouisi differenza alcuna dalla prima regola de' predetti Contraponti, fuorche di questo, che si può modular per Ottaua, per Decima, e per Duodecima; come all' hora, che ne parlai, già dissi farò fine. Giordano. Habbiamo visto vna sol regola per li duoi antecedenti Contraponti fatti, vno nel graue, e l' altro nell' acuto, come anche per gli altri, che di già hà mostrato, composti in diuersi modi; onde da cotal varietà più mi si conferma l' opinione, che la prattica del comporre in Musica sia maggiore in se stessa, e di maggior valore, che la Theorica. Alessandro. E, perche le Signorie vostre non si persuadessero, che quì fosse il fine d' ogni varietà fra Contraponti, ne mostrarò alcuni altri, che si ponno modulare e sotto, e sopra, mutando le parti, ciò è, facendo il Basso Soprano, e 'l Soprano Basso, et alzandosi la parte Bassa per interuallo d' otto voci, distante dal suo originale, et abbassando l' acuta dal suo primo stato per Quinta, come mostrarò hora con l' essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 102; text: Parte mutata per Ottaua [acuta. add. Ercole Bottrigari] [-103-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 103,1; text: Parte mutata per Quinta [graue. add. Ercole Bottrigari] Di quì, mutate le parti, si scopre il Contraponto leggiadro, e bello. Giordano. Poiche è piacciuto à Vostra Signoria di istruirci delli altri, cnon si sdegni anche di darci la regola da osseruarsi in far questo Contraponto, che questo sarà sua maggior cortesia, e più nostra perfettione, et obligo verso di lei. Alessandro. Sì dè priuarsi della Consonanza Sesta, e della Dissonanza Settima, e [Regola add. in marg . Ercole Bottrigari] Seconda. La Dissonanza Quarta poi, e l' altre Consonanze, si potranno vsar à piacimento. Giordano. Fauoriscaci Vostra Signoria di dir la cagione, perr cui si lasciano la Sesta, e aquelle dissonanze. Alessandro. Si lasciano, perche, mutandosi le parti al modo, che si fa, ne sorgerebbero delle dissonanze fuori d' ogni regola, et ordine. Giordano. Già, che hò intesa la causa, potrà Vostra Signoria vn' altro Contraponto, che si può modular, alzando la parte Bassa per Quinta, e la superiore resterà ferma, come quì. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 103,2; text: Parte, che non si muoue. Parte alzata per Quinta.] [-104-] Giordano. Veggiò ciò con ogni chiarezza possibile; mà, se Vostra Signoria non vuol lasciar l' ordine incominciato nell' essercitar la sua cortesia, ci darà il modo di farne vn simile. Alessandro. Il farò volontieri. Leuisi la Consonanza Ottaua, la Sesta [Regola add. in marg. Ercole Bottrigari], e la Settima: vi si concede poi l' vsar la dissonanza Quarta, e tutte le altre consonanze. Auuertendo però, che il Contraponto non vada sotto il Canto Plano, ò figurato, quando si crea detto Contraponto; ma stia sopra; che cosi fia di buona riuscita. Desiderando poscia il far vn' altro variato Contraponto, che si possi alzar la parte Bass aper vna Quinta, et abbassar la Superiore per vna Terza dal suo primo stato, non bisogna far [Regola add. in marg. Ercole Bottrigari] due Terze, nè Sesta; nè Vnisono, nè Ottaua, nè Settima. E ben lecito il seruirsi della Quarta, mà più lodeuole è il lasciarla; posciache nella parte, che si moue per terza, vien saluata la Quarta con la Quinta; stando però, che non ecceda più d' otto voci tra i suoi estremi, e che 'l Contraponto non vadi sotto il Canto Plano; mà tuttauia sopra, et ecco l' essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 104; text: Parte alzata per Quinta. E questa è la superiore abassata per terza.] Hora porgerò vn' altro Contraponto, oue la parte superiore si potrà mutare per Ottaua, e la inferiore per Quinta in acuto dal suo originale; e ne dò l' essempio, ch' è questo. [-105-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 105; text: Ecco la parte Bassa alzata per Quinta. Ecco la superiore fatta per Ottaua lontana dalla prima.] Marco. E cosa veramente ingegnosa; mà ci compiaccia Vostra Signoria in dar il modo per farne vn simile, conforme à quel, che hà fatto nelli passati. Alessandro. Si dè [Regola add. in marg. Ercole Bottrigari] vietar la Settima, la Quintadecima, e la Sesta: adoprar poi si potrà la Dissonanza Quarta, e tutte l' altre consonanze. E ben vero, che l' obligo toglie parte di quella varietà, e leggiadria, che si conuerrebbe; mà l' istesso ancora porra seco scusa, e consideratione. E per esser homai gionto al fine di quanto poteuo dir sopra di questo, me ne passarò ad altri particolari piacendo d' vdirmi. Giordano. Il tutto ci sarà di fauore. Ma pria, che [si add. supra lin. Ercole Bottrigari] ad altro di special gratia ci sarà intendere à che siano state ritrouate [-106-] le pause, et il loro effetto; poiche di quelle si seruono i Compositori in tutte le sue compositioni. Alessandro. Sono state trouate, e l' vsano i Compositori, mossi da più ragioni, e per varij effetti: e prima per dar riposo al Cantore tal volta, che fora impossibile il gionger continuatamente al findella Cantilena senza suo grande incommodo, e stanchezza della voce. Di più per far nuoue inuentioni, et anche per replicarle; e perche siano intese, et osseruate dalli ascoltanti. Se ne seruono ancora per la Conchiusione delle parole; et anche per render la Compositione più ornata, e vaga. Giordano Hò già intese le cause; mà, passando più oltre, saprei volontieri, qual sia il meglio di questi duoi, e qual più ingegnoso; quel, che cominciarà le parti per inuentione del Canto Plano, ò per altra inuentione, e poi darà principio ad esso Canto: ò chi lo cominciarà prima, ouer vna parte con il detto Canto, e seguirà poscia alle altre parti facendole similmente per inuentioni. Alessandro. Fia meglio fuor d' ogni dubbio il cominciar prima il Canto Plano, secondo il mio parere, ouer vna parte insieme con l' istesso Canto, e seguir poi all' altre parti ordinatamente per inuentione; ò sia l' inuentione simile al Canto Plano, ò sia d' altra sorte, che ciò nulla importa. E questo istesso modo hanno osseruato gli Eccellentissimi Compositori; come si può veder nella Messa di Costanzo Porta à sei voci, fatta sopra queste figure la, sol fa, re mi; e nella Messa del Palestina à quattro voci fatta sopra l' Antifona. Ecce sacerdos magnus: e nelli Magnificat di Morales; e finamente nelle Compositioni d' altri fatte sopra i Canti fermi. E tanto meglio sarà, quanto più l' inuentioni si estenderanno in longo, e maggiormente, se fossero inuentioni obligate. Giordano. E, perche io intenda questo più chiaro, non si sdegni Vostra Signoria di dirne, che cosa sia fuga obligata, et fuga sciolta. Alessandro. Fuga obligata fia quella, in che vna parte seguirà l' altra da principio sino al fine con gli medesimi interualli, e figure dalli Musici chiamata Guida. Fuga sciolta, ò non obligata fia poi quella, che seguirà vna parte per alquante figure, et interualli, ma non già sino alla fine. Giordano. Hò benissimo intesa la differenza, che è tra la fuga sciolta, e l' obligata; e ciò ci è stato di tanto fauore, di quanto ci sarà anche il saper la differenza, che si troua fra la fugga, e l' imitatione; se piacerà à Vostra Signoria di dirnela. Alessandro. L' imitatione sarà questa, che imitarà vn Motetto, Madrigale, ò Canzone con gli istessi mouimenti; mà non seruarà il valore delle figure del Motetto, ò Madrigale, of altra cosa, che si sia; nè tampoco alle volte gli stessi Tuoni, et Semituoni. Questo modo adunque si dirà imitatione; e questa è la differenza, che si troua tra la fuga, et l' imitatione. Giordano. Volontieri per restar meglio instrutto di quanto Vostra Signoria mi hà detto della fuga cosi sciolta, come obligata, e dell' imitatione (piacendole) vedrei vn poco d' essempio. Alessandro. Lo farò veder quiui. [-107-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 107; text: Essempio della fuga obligata consequente. Guida per Ottaua. Essempio della fuga sciolta. Essempio dell' imitatione.] Hora da questi essempij potranno conoscer la differenza, che giace fra l' vna, et l' altra. Giordano. Hò benissimo conosciuta la varietà. Laonde per passar più oltre, prego Vvostra Signoria à volermi compiacer ancora di dir, se si possta fare vna Cantilena senza interpositione di pause, che accrescendone gli fauori, maggiormente gli saremo obligati. Alessandro. E vero, che si potrebbe fare; mà dubbio non è, che la Cantilena non saria di buona riuscita; poiche alcune inuentioni non se gli ponno fare senza il mezo del riposo; e se pur [-108-] se gli fanno, riescono confuse, e male intese dalli Ascoltanti; e 'l Cantore non può (se non con grandissima fatica, e difficultà, come già dissi) supplir con la voce sino alla dine. Giordano. Hora ci sarebbe necessario il saper, come s' habbia à finir vn Contraponto, hauendo di già inteso, come si possi formare; poiche non sappiamo, se si habbi à finir vn Contraponto, ò vna Compositione di due voci per altra consonanza, che per l' vnisono, ouer Ottaua. Onde aspettiamo questo dalla cortesia di Vostra Signoria non le sendo incommodo. Alessandro. Non mi sarà mai incommodo (purche possa) il sodisfar ad ogni loro desiderio. E perciò in questo dico, che il Contraponto di due voci, e la Compositione d' altretante, ò di trè voci, si deuono ffinire per Ottaua, sendo quella la più nobile, e prima consonanza creata dalli numerii, che danno le consonanze; ouero per Vnisone, come porta l' occasione della Cantilena. Si potrà pur anche per piacer del Compositore finire in Decima, ouer in Terza; ma fia meglio per Ottaua, ò per Vnisono, come è stato osseruato dalli Musici Antichi, e Moderni, e specialmente nelle compositioni di due, e tre voci. Giordano. Perche dalli Contraponti si passa poi alle Compositioni, di fauor non picciolo ci sarebbe il saper qualche altra cosa sopra di loro; e prima, se facendo vna Compositione di quattro voci, e mancandole qualche consonanza, come la Terza, ouer la Quinta, si potrebbe chiamar error del Musico, ò si permetterebbe. Alessandro. Tal hora fia lecito il priuarsi di quelle Consonanza, ciò è, quando so principiarà qualche inuentione; che allhora per l' obligo, che si tiene si concederà il priuarsene, acciò le parti vadino cantando con più bel modo, e più legittimi interualli. E ciò si permette ancora nel far qualche cadenza, ouer terminatione; come si può veder nelle compositioni di Cipriano, del Palestina, di Morales, e d' altri Autori; mà vietarassi fuori di tali occasioni, perche la Cantilena non resti pouera. Marco. E per mettere insieme quattro, ò cinque parti, che cantino conformi l' osseruationi delli Eccellenti Musici, euui regola, ò modo alcuno da osseruarsi? Alessandro. Vi sono alcune regole formate da qualche Autore, tra quali fù Pietro Aron nel Capitolo vigesimo primo della seconda parte dell' opra sua intitolata il Toscanello, et altri; mà veramente (per quanto io mi giudico) non vi si può trouar regola terminata; poiche tal' hora si trouarà il Tenore per vnisono con la parte Bassa, e tal' hora per Quinta, et anche per Ottaua, doue conuerrà mutar l' altre parti. E perciò non si può dar regola certa per accoppiare insieme le Consona[[o]]ze. Marco. Chi causa questo? Alessandro. Il modular, che fanno le parti, et ancora le inuentionii, che si fanno fra le Compositioni. Siche (come dissi) per mio giudicio non si può darsi regola ferma. Si darà ben questa, che il Compositore auuertisca, che le parti vadino più, che fia possibile, per mouimenti congionti; perche siano più facili, e [-109-] più commodi al Cantore da cantarsi. Che parimente dopò vna consonanza perfetta segua vna imperfetta, per far la Compositione regolata, e con qualche varietà. Si deue ancora osseruare di procedere da vna Consonanza all' altra, con la più propinqua, che si troua. Queste sono cime regole, e commandamenti infallibili, nè di sicura altra per mio giudicio, se ne ritroua. Marco. Le ragioni addotte da Vostra Signoria supra di ciò sono cosi reali, che necessariamente si dè conchiuder seco, et perciò non vi si troua altra regola derma; onde parimente si deue affermare, che cotesta prattica ecceda, e superi di gran longa la Theorica, per le tante diuersità, che in quella si scorgono, e per le molte differenti maniere, che quotidianamente si scoprono nelle Compositioni, che non si ponno intender bene, e meno possedere senza molta fatica, e studio, fuori de' quali non si concede l' acquistar cotesta prattica del comporre. Alessandro. Ne io tengo punto di dubbio in questo, che le Signorie Vostre siano per giudicare altrimente: anzi mi prometto, che maggiormente lo stimaranno allhora, c he haurò mostrate le tante varietà delli Canoni, che si trouano, e si veggono posti ogni giorno dalli Compositori fra le loro Cantilene. E, perche il tempo me 'l concede (se loro dandomi grate orecchie il permetteranno) seguirò in mostrarne quach' vno. Giordano. Grandissima sarà l' vtilità, che noi ne traremo; sommo il fauore, che la ci farà, et infinito l' obligo, che le terremo. Alessandro. Persuadansi adunque, che due sono le varietà delli Canoni, vno fatto conforme all' idea, et all' intelletto del Compositore, che sarà hora à due, hora à trè voci; e tal volta ancora saranno accompagnate à tal Canone, due, e tre parti sciolte, e più, come più piace al Compositore: l' altro tutto diuerso dal precedente vien fatto con alcune osseruationi. Prima farò principio da quei Canoni, che sono fatti à due voci dal Compositore, secondo il suo genio, e poi me ne verrò à questo vltimo. Gli Compositori fanno questi Canoni hora all' Vnisono, hora alla Seconda, hora alla Terza, hora alla Quinta, come più gli piace. Siche infinite sono queste variationi de' Canoni; e 'l volerle mostrar tutte, richiederebbe vn ragionamento fuori di modo longo. Giordano. Vietando dunque à Vostra Signoria il poco tempo, che ci resta, il far questo, lo differisca ad vn' altro giorno, che più le sia di commodità. Alessandro. Mi dò bene ad intendere, che ci auanzi tanto tempo ancora prima, che vengano questi Signori, che ne vederemo la maggior parte. Giordano. Se cosi le piace, seguiti dunque à sua voglia. Alessandro. Seguirò. Sono alcuni Canoni, che si fanno con due parti; et sono accompagnati poi da due, e da tre parti sciolti, come si vede nella Messa di Iosquino. Aue maris stella. In quella di Morales à cinque voci fatta pure anche sopra l' istesso Hinno. Aue maris stella. Nel Palestina sopra la Messa. Ad Coenam agni prouidi, Hinno della Resurrettione, et in altri Scrittori, [-110-], quali tralascio. Altri canoni poi vi sono, che si fanno à sue voci, et altri à trè, et à quattro, cantando tutte le parti sopra vna sol parte. Alcuni altri poi si faranno sopra vna parte, che andranno due parti per contrario delle altre due. Altri compositori daranno due parti per Canone, et altre due ancora similmente per Canone. Siche diuersi sono i Canoni predetti, che si fanno. Giordano. Non mi neghi Vostra Signoria (la prego) di dirci, se questi Canoni sono sempre per Vnisono, ò per Quarta, ò per Quinta, ò se si ponno fare, come piace al Compositore. Alessandro. Si fanno sempre secondo il voler di chi gli forma, come già dissi. Giordano. Mi compiaccio sommamente d' esserle perpetuamente obligato. Laonde non mi sgomento, se per nuoui fauori, che continuamente ella mi fà, si accrescono gli oblighi. Perciò confidatomi nella sua infinita cortesia più sempre ardisco di chiederle (come così hora le chiedo) nuoua gratia, ciò è, che ella ci mostri, doue si possino fare questi Canoni, cominciando dall' Vnisono, e seguendo per ordine. Alessandro. Haurò pur sempre io in somma gratia ogni occasione di compiacer loro, per dimostrare l' animo, che hò di seruirle; e per confermarmi nell' amor, che mi portano. Perilche venendo al particolar, che Vostra Signoria mi chiede, prima che me ne passi più oltre, scoprirò duoi modi principali per far Canoni, de' quali vno è sciolto, l' altro è obligato, come dissi. Lo sciolto fia allhora, che si potrà seruir d' ogni consonanza, e dissonanza; l' altro all' hora serà, quando il Compositore si priuarà d' alcune d' esse. Prima dunque mostrarò quei fatti à due voci senza obligo veruno, cominciando per Vnisono, e seguendo sino all' Ottaua, come si desidera, e questo primo fia per Vnisono. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 110; text: Guida all' Vnisono. Consequente.] Auuertiscasi però, che, oue saranno questi segni [signum] nel primo d' essi, si cominciarà, e si finirà nel secondon; come possono considerar nel Sopra dato essempio. Hora ne formo il secondo fatto per seconda; et ecco l' essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 111,1; text: Guida alla Seconda. Consequente.] Questo altro, di cui dò l' essempio, sarà per Terza minore, come dal considerarlo s' accertaranno, [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 111,2; text: Guida alla Terza. Consequente. Guida aalla Quarta. Consequente.] [-112-] Questo sopraposto chiaramente si mostra lontano dalla Guida per Quarta; ma quel, che segue fia lontano dalla Guida per Quinta. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 112,1; text: Guida alla Quinta. Consequente.] Quest' altro fatto per Sesta minore, vien detto Essacordo minore. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 112,2; text: Guida alla Sesta minore. Consequente.] Dal seguente essempio si dà à conoscere quel che è fatto per Settima detto Eptacordo, che altro non significa, che Settima. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 112,3; text: Guida alla Settima. Consequente.] [-113-] Mi resta il formar l' vltimo fatto per Ottaua, et qui sarà il fine delli Canoni sciolti; dell' vltimo adunque porgo tal essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 113,1; text: Consequente. Guida per Ottaua.] Farò per passaggio al mostrarne alcuni altri fatti à due voci per Vnisono, e per altra consonanza ancora con alcune osseruationi, che non più sciolti, ma obligati saranno. E rpimieramente all' Vnisono verrò, douue vna parte dirà l' istesse figure, non seruando però i medesimi Tuoni, e Semituoni per esser fatto per contrarij moti, di cui offerisco l' essempio presente. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 113,1; text: Guida all' Vnisono per contrarij moti. Consequente.] Potrassi mutar in questo Canone il principale, e far cominciar il Tenore, e dar le pause al Soprano, come nel presente essempio si vede. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 113,2; text: Mutatione delle pause.] [-114-] Ne formarò adesso vn' altro per Seconda, perche si veda la loro varietà. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 114,1; text: Guida per Seconda. Consequente.] Volendo poi, che il Contralto principia, daransi le pause al soprano, conforme à questo essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 114,2; text: Mutatione delle pause.] Dò l' essempio ancora d' vn formato alla Terza, e d' vn altro alla Quarta; acciò del tutto restino benissimo possessori. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 114,3; text: Guida alla Terza. Consequente.] [-115-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 115; text: Mutatione delle pause. Guida alla Quarta. Consequente. Mutatione delle pause.] Io non procacciarò à me stesso noua fatica, et alle Signorie Vostre noia co 'l formar altri essempij, per dimostrar, che i principij di queste altri si ponno mutare; posciache l' istesso modo osseruato nelli duoi primi per sempre seruirà. Marco. Già; che habbiamo hauuti da lei le regole, et le osseruationi per far questi primi Canoni, che ci mostrò, et essendo questi secondi di meno valore delli altri, ci fauorisca di darne pur anco le sue osseruationi, che ci sarà di sommo fauore. Alessandro. Cosi farò. La regola per [Regola add. in marg. Ercole Bottrigari] far simili Canoni è facilissima; prima bisogna procedere per moto contrario [-116-] del principale; et hauer riguardo, che non vi cadino alcune Quinte imperfette fatte senza regola; e non vsar' altro, che le consonanze perfette, et imperfette, lasciando da parte ogni sorte i dissonanze, che nulla vi fanno à proposito. Ilche, se essaminaranno, potranno da lor stesse conoscer perfettamente li sopradetti Canoni. Marco. Degna è veramente di stima, per esser ingegnosa, è la sua osseruatione facile, sopra la quale non occorre, ch' altro dica per nostra intelligenza: e perciò potrà ridursi ad altre varietà. Alessandro. Cosi farò, mostrandone vno pur à due voci, che può modularsi per Quinta, e per Quarta sopra, e sotto il prinicipale di cui formo questo essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 116,1; text: Guida per Quarta, et Quinta sopra, et sotto. Consequente. Guida per Quinta dando le pause alla prima Guida.] habbino però in consideratini, che, volendosi far il Canone per Quinta, (che, come veggono è per Quarta) fia di mestieri, che le due pause di Semibreue vi siano, le quali all' hora si daranno al principale, onde il tutto riuscirà bene. Marco. Habbiamo visto ciò, che ci hà mostrato. Resta solo, che Vostra Signoria (piacendole) ci mostri con l' essempio, come ne fia lecito fare, che questo Canone moduli per Quarta, et Quinta sotto il principale. Alessandro. Ecco l' essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 116,2; text: Guida per Quinta, et Quarta fatto alla Bassa [-117-] Consequente per Quinta. Guida per Quarta dando le pause alla prima Guida.] Di quì scorgono, che volendosi il Canone per Quarta, si dà la pausa di Breue al principale. Et, per non mi partire dall' ordine già cominciato, (e credo, che à loro fia caro) mostrarò la maniera di farne vn simile, la qual per se stessa è cosa facilissima; nè vi si ricera altro, che 'l priuar il Canone d' vna consonanza perfetta, qual fia la Quinta, volendolo far per Quarta, ouer per Quinta; et ei si potrà modular e sotto, e sopra per l' istesse figure, mentreche si diano le pause, à che verranno, come hanno visto. Marco. Grandissime osseruationi mi prometteuo io in questo Canone, già che mi mostrauano quelle parti modulate hora alla Quarta, hora alla Quinta, tanto sopra, quanto sotto, onde da ciascuna d' esse vsciua buona relatione, ma adesso, conoscendo; che 'l tutto prouiene, e si fà solo per la priuatione d' vna Consonanza perfetta, la merauiglia già concetta in me, si è quasi ridotta in riso; pure stimo ciò per cosa notabile, e degna di memoria. Alessandro. Come dice à punto, saputa la regola par cosa di niun momento, e ridicolosa; conciosia che da vna sola consonanza nasce tanta varietà. Marco. Mi dò ad intendere, che resti ancora à Vostra Signoria molto da mostrarci di queste varietà tanto ingegnose, e meriteuoli di ranto studio particolare; e però potrà seguire à suo piacere, che, et l' intenderle ci farà grandissimo fauore, e di sommo vtile. Alessandro. Per hauer sin hor ragionato di quei Canoni, che son fatti à due voci, dirò di quelli, che si fanno à trè voci, parlando prima delli sciolti. Siche sarà il mio principio (come per l' adietro) all' Vnisono, di cui porgo questo essempio. [-118-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 118,1; text: Guida all' Vnisono. Consequente. Consequente.] Questo è fatto perr Vnisono; quest' altro, che formo è per Terza. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 118,2; text: Guida alla Terza. Consequente. Consequente.] Hora mostrarò vno per Quinta, et vn' altro per Ottaua à tre voci. Nè altro dirò sopra simili Canoni, essendo in potestà del Compositore il formargli da se stesso. [-119-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 119; text: Guida alla Quinta. Consequente. Consequente. Guida all' Ottaua. Consequente. Consequente.] Nè già voglio mancar di mostrar altri Canoni fatti con alcune osseruationi di consonanze, e dissonanze à tre voci, che ponno cantarsi vn Tuono, e duoi più alti, e più bassi dalla sua guida, ponendo altretante pause alla seconda rissolutione, quante si trouaranno nella prima, et ecco l' essempio. [-120-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 120,1; text: Guida per Seconda, et per Terza. Consequente. Consequente.] Hora ne scoprirò vn' altro simile, oue si potrà modular la prima rissolutione con la seconda, e tutte l' altre poi insieme co 'l principale et egli fia contrario al primo in questo, che verrà modulato vn Tuono più basso del suo principale, come nell' essempio potranno vedere. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 120,2; text: Guida per Seconda, et per Terza. Consequente. Consequente.] [-121-] Credo, che hora sia manifesto, come questo Canon si può modulare per Seconda, e per Terza dal suo principale, discendendo sempre vna voce dal suo originale; e come anche fia lecito modular le rissolutioni insieme; e 'l pigliar ancora la Guida, e tutte trè le parti. Ilche si concede etiandio nel primo Canone, oue crescono le parti vn Tuono più alto della sua guida, vero è, che nasce per obligatione alle volte alcune relationi non grate alla purgata orecchia. Giordano. Io lo credo, ma veggio questo esser in tutto contrario all' altro. Marco. Cosi è, poiche il primo ascende, et questo discende. Ma in tutto ciò à noi cesserà ogni vvtilità, se in Vostra Signoria cessarà la solita cortesia non ci dando la regola per farlo, come hà data per l' adietro. Alessandro. Dò questa regola. Vi si ricerca ogni studio possibile, perche le [Regola add. in marg. Ercole Bottrigari] parti vengano vnite, cnatando con bel modo, e non eccedano il principale nelle sue estremità al più di otto voci, et se non passarà più di sei voci sarà meglio; mentre però non venga causato disordine alcuno dalle parti. Si deue auuertir di più, che non vi cadino salti inconuenienti, ne quite imperfette fatte fuori d' ogni ordine; e che la Quarta sia fatta con la regola, e secondo le buone osseruationi del comporre; e che si lasci la settima, e la nona. Le consonanze poi si permettono, poiche di loro non si fà riserua alcuna. Giordano. Questa regola nell' esser facile corrisponde all' altre. Alessandro Per passar più oltre mostrarò vn altro Canone, le cui parti modularanno lontane dal principale per Terza crescendo l' vna dall' altra, aggiongendo l' istesse pause all' altra parte, che haurà la prima rissolutine; come quì. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 121; text: Guida alla Terza, et alla Quinta. Consequente. Consequente.] [-122-] Quì veggono, come esse parti van sempre crescendo per Terza, oue, (piacendoui) potranno modular ancora le due rissolutioni insieme con il principale. Si troua vn' altra sorte di Canone, le cui parti si modularanno per Terza, sempre declinando dal suo principale, del qual Canone dò questo essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 122,1; text: Guida alla Terza, et alla Quinta Bassa. Consequente. Consequente.] Questo và modulando per il contrario del primo, e di dette parti due si ponno cantare, et ancor tutte tre insieme con esso principale. E 'l tutto fia di buona riuscita. Di più dico, che è lecito il modular vna sola, ouer due altre parti con il principale, et il medesimo fare per Vnisono con vna di quelle rissolutioni. Ilche fia chiaro considerando le predette rissolutioni delle parti. Vn sol riguardo fia di mestier, che s' habbia, cioè, ch' alla parte, che và prima (parlando delle rissolutioni) si aggiongano alcune figure per dar compimento al fine della Cantilena, come conuiene, e perche meglio il possedino farò questi essempij. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 122,2; text: Guida all' Vnisono. Consequente. [-123-] Consequente] La seconda risolutione fia questa. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 123,1; text: Guida all' Vnisono. Consequente. Consequente.] Ecco la terza rissolutione. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 122,2; text: Guida all' Vnisono. Consequente. Consequente.] [-124-] Conoscono di quì chiaramente, he i Canoni fatti per Vnisono sono di buona riuscita, aggionte alcune figure alla parte principale per finirgli, come si richiede. Giordano. Habbiamo di già visto con nostro sommo piacere questa sì bella varietà; e d' altrettanto ci sarebbbe il saper, se il medesimo si farà nell' altro Canone fatto per Terza, oue le parti ascendono per Terza, che si fà in questo, ciò è, il modular il principale, et le rissolutioni insieme per Vnisono, et ancor l' istesse rissolutioni da se per il medesimo Vnisono. Alessandro. Signor mio nò: perche bisogna seruar la regola, che si osserua in questo, il qual discender per Terza. Giordano. Vostra Signoria dunque non mi si mostri men fauoreuole dell' ordinario per darne il modo da tenersi in farne vn simile, che si possa modular per Terza ascendendo; posciache non si può cantar in questo il principale, nè le rissolutioni parimente per Vnisono; e per darne ancor poi la regola, che osseruar si conuenga in far questi altri, le cui rissolutioni tutte si possono cantar all' Vnisono, come [Regola add. in marg. Ercole Bottrigari] nelli essempij. Alessandro. Volendosi far vn Canone, che si canti per Terza, crescendo le parti lontane per Terza dal principale, si può vsar ogni consonanza cosi perfetta, come imperfetta, et altretanto s' intende delle dissonanze, auertendo, che nelle sue estremità non ecceda più di sei ouer d' otto voci, mentre non vi venga disordine. Questo fia afunque il modo da tenersi nel fare il primo, il quale non sarà buono, mentre che si voglia cantar le rissolutioni per Vnisono. Ma desiderandosi farne vno, che habbia le parti lontane per Terza dal principale, ò guida, (come dir ci piace) ascendendo, ò discendendo le parti, et che si possino modulare le rissolutioni per Vnisono, fia di bisogno l' astringersi à questa regola. Che in detta parte principale, con l' altra creata per Terza lontana non cadino due Terze seguenti l' vna dopo l' altra; nè meno la Quinta in eleuatione della misura, quando l' altra parte hà già cominciato; già che facendosi poi le rissolutioni per Vnisono vi nascono molti inconuenienti. Conuiene ancora il legarsi sotto quest' altra regola. Che non vi sia dissonanza alcuna; et lasciare la Sesta acciò non produca qualche disordine; e nelle sue estremità per il più, che sia, che non ecceda l' Ottaua. Ilche è, quanto si hà d' adempire nella seconda richiesta. Giordano. Aspettauo per certo altre osseruationi; poiche vi si vede tanta varietà. Alessandro. E che cosa veramente facilissima; e però mi trasferirò ad vn' altro, le cui rissolutioni saranno lontane per Quinta l' vna dall' altra, siche vna fia per Quinta, e l' altra per nona co 'l principale; e si potranno anche cantar da se stesse le rissolutioni, come quiui. [dicesi anche per configuratione, attento che non si uaria altro, che le Chiauj nella Scrittura. Et per intiero di ciò, si potrebbe anche aggiunger la quarta parte graue in settima con la parte di mezo, et in undecima co 'l soprano add. Ercole Bottigari] <[-125-]> [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 125,1; text: Guida alla Quinta, et alla Nona. Consequente. Consequente.] Dal precedente essempio hanno conosciuto tutto ciò. Giordano. Nè già per questo mi posso appagare, per non saper la norma da seguirsi in farne vn simile. Alessandro. Questa nell' esser facile eccede tutte l' altre; poiche iui si concede [Regola add. in marg Ercole Bottrigari] ogni consonanza, e dissonanza, e solo si vieta la settima, et nella sua estremità non vada, se non sei voci, ò poco più, et questo sarà nella guida, E perche sin hora hanno visti i Canoni fatti à tre voci, me ne passarò alli altri pure à tre voci, accompagnati però con vna parte sciolta in questo modo. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 125,2; text: Guida all' Vnisono. Consequente. Parte sciolta.] [-126-] In questo non è osseruatione alcuna, nè delle consonanze perfette, et imperfette, ne pur anche delle dissonanze. Solo basta l' accommodar quelle parti, che faccino grato vdire, e producano buona harmonia, come s' accertaranno con gli essempij, che son per darle. Et perche intendano il tutto, ne mostrarò alcuni altri fatti hora alla Terza, hora alla Quarta, et in diuersi modi. Dalche ne traranno il modo, che nel farne delli simili si deue osseruare. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 126,1; text: Guida per Terza. Consequente. Parte sciolta.] Questo altro è fatto per Quarta. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 126,2; text: Guida per Quarta. Consequente. Parte sciolta.] [-127-]E questo seguente per Quinta. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 127,1; text: Guida per Quinta. Consequente. Parte sciolta.] E, perche sono già finiti questi pochi Canoni à tre voci, i quali hò scoperti solo, perche l' istesso ordine l' introducano ad altri, come alla Seconda, e più inanzi, se le piace; hora mostrarò, come si formi vvn Canone con due parti sciolte, e poscia con trè, per dar à conoscere il modo, e la norma, con cui si deue in simili procedere; perche (hauuta la notitioa di questi) potranno aggiongerli trè, e quattro parti sciolte, e più à loro piacere. Et à questo effetto farò questi duoi Canoni, nell' vno de quali due parti, e nell' altro trè saranno sciolte. Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 127,2; text: Guida per quarta. Consequente. Parte sciolta. Parte sciolta.] [-128-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 128,1] In questo essempio hanno viste due parti obligate, fatte per Canoni, et altretante sciolte: et in questo altro trè siano le sciolte, et due l' obligate. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 128,2; text: Parte sciolta. Guida all' Ottaua. [-129-] Parte sciolta. Parte sciolta Consequente.] Dalli duoi predetti essempij si è dato à conoscer il modo, e la via che dè tenersi nel formar vn Canone con vna, con due, e con trè parti sciolte, e con più se cosi piacerà. Ilche solo consiste nella facoltà del giucicio, et nell’intelletto del Compositore, già che non si fà eccettione nè di consonanze, ne di dissonanze; e solo si deue hauer riguardo, che le parti modulino con loggiadri e legitimi interualli; e non vi cadino mouimenti, che cantar non si possino; nè vi sia alcuno altro disordine, conforme à quanto si richiede alle ottime, e d’ogni errore purgate compositioni. Conciosia che sin hora si è vista la varietà sì de’ Contraponti, cme de’ Canoni à due voci, e sciolte, et obligate; et à tre fattin in diuerse maniere; e come ancora si può à due parti, che cantano in conseguenza, accompagnar due, e tre alter, e più parti ad arbitrio del Compositore, mi resta hora il mostrar i Canoni fatti à Quattro voci, i quali son fatti da due parti ad vn [-130-] modo, e da due alter in vn’altro; e le scoprirò di più, che sopra vna parte sola se ne possino modular trèaltre in conseguenza in diuerse maniere. Giordano. Si prometta pur Vostra Signori ache di tanta sua cortesia gli restaremo obligate perpetuamente. Marco. E ben ragione, che se Vostra Signoria hora da se stessa; et hora à nostra richiesta, non hà hauuto riguardo à fatica, et incommode (per grande, che sia stato) in compiacerne mostrandoci tante varietà di questa si nobil scienza, e porgendone (per renderci meglio possessori) infinità d’essempij, i quali tutti ci sono stimuli, e sproni pungenti à maggior fatica, et studio, di quanto sin hora habbiamo fatto; è ben ragione dico, che le restiamo perpetuamente obligati. Alessandro. Si possono ben accertar, che, doue s’impiegheranno i loro affetti (pur che tant’oltre si estendino le mie forze) fatica non sarà, che non mi paia piaceuole, et impresa, che non mi si mostri facile. Che tutto ciò mi causa il gran desiderio, che hò di lor seruire, e perche ne restino più sicure, seguirò in mostrar vn Canone fatto à Quattro voci con due parti in conseguenza per Vnisono, di cui scriuo questo essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 130; text: Guida per Vnisono. Consequente. Guida per Vnisono. [-131-] Consequente.] D’vn altro pur anche fatto per Terza, oue si fanno due parti in Canone, come nel sottoscritto darò questo essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 131; text: Guida alla Terza. Consequente. Guida alla Terza. Consequente.] [-132-] Il Terzo Canone fatto per Quarta si può vedere quiui. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 132, 1; text: Guida per Quarta. Consequente. Guida per Quarta. Consequente.] Ma ne passo al Quarto Canone fatto in questa forma con due parti in conseguenza lontana vna dall’altra per Quinta, il qual è di questa sorte. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 132; text: Guida per Quinta. Consequente. [-133-] Guida per Quinta. Consequente.] Il quinto Canone fatto con le parti per conseguenza in Ottaua sarà con quell modo istessi delli sopradetti, ciò è, due parti in conseguenza, et sia questo l’essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 133; text: Guida per Ottaua. Consequente. Guida per Ottaua. Consequente.] [-134-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 134,1] Ne mostrarò pur anche vn’altro, delle cui parti due si trouaranno per Quarta, et alter due per Quinta tutte in conseguenza; perche conoscano vn’altra varietà delli altri, et ecco l’essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 134,2; text: Guida per Quarta. Consequente. Guida per Quinta. Consequente.] [-135-] Quì si veggono due parti, che sono fugate per Quarta, e due per Quinta. Questo Canone hò voluto proponere acciò sappino come è lecito il far questi Canoni à quattro voci per diuersi modi. Laonde se ne può fare anche vno, oue due per Ottaua, e due alter andranno per Quinta come è questo. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 135; text: Guida per Quinta. Consequente. Guida per Ottaua. Consequente.] Se desiderano poscia altre varietà, se le possono fare da se stesse. Mi rimarrebbe il dir come si possano fare altri Canoni per Seconda, ouer per Settima, per dar qualche notitia di quei, che sono fatti per dissonanza; ma, per non deuiar punto dall’ordine, che hò seruato per l’adietro, prima, che passi più oltre, mostrarò la regola, conforme à cui ne faranno delli simili à quelli, di che si sono dati gli essempij. Marco. Questo sarà pur vn confermar, che la sua cortesia è infinita; e questo pur ci apportarà sommo vtile, e diletto. Alessandro. Per farne dunque vn simile, deuono far prima, ch’vna parte sola comincij (qual più piace) e moduli per lo spatio d’vno, ò due tempi di Breue, e di più anco conforme al volere di chi compone; mà il [-136-] fia per duoi tempi soli; et che principij poi vn’altra parte, et ambedue modulino insieme, sinche le piace: indi segua la Terza, e poi la Quarta parte, la quale poserà tanto doppo, che hauerà cominciato la Terza, quanto la Seconda dopò’l principio della Prima. Come per essempio, se la Seconda haurà fatto pausa di duoi tempi, dopò che haurà principiato la prima per duoi tempio ancora posarà la Quarta dopò il cominciar della Terza, come si può veder dalli essempij che hò dati di sopra, oue dissi del primo fatto all’Vnisono; nel quale principia il Contralto, e poscia il Tenore per spatio d’vn tempo di Breue: et indi hà principio l’altro Contralto, à cui segue l’altro Tenore, che hà posato vn tempo di Breue etiandio dal principio del secondo Contralto, che tanto haueua fatto il primo Tenore, come mostrarono gli essempij. Con tal regola dunque potranno far simili Canoni. Nè vi sono altre osseruationi, sendo in potere del Compositore l’vsar ogni consonanza, e dissonanza, auuertendoui (se possibil fia) che non gli cadino salti, che cantar non si possino, che tuttauia per l’obligo si scusarebbero pur anche. Giordano. Poiche habbiamo inteso, che cosa si ricera per far simili Canoni, Vostra Signoria potrà (piacendole) passari più oltre alli Canoni fatti per Dissonanza, come ci hauea proposto. Alessandro. Cosi faro; e ne formarò vno alla Seconda, che è questo. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 136; text: Guida alla Seconda. Consequente. Guida alla Seconda. Consequente.] [-137-] Ne mostro pur anche vn’altro per Settima, ilche fia con questo essempio [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 137; text: [[[Guida per Settima.]] [Guida per Settima add. Ercole Bottrigari] [Conseguente add. Ercole Bottrigari] [[Guida per Settima.]] [Guida per Settima add. Ercole Bottrigari] Consequente. Consequente.] L’essempio mostra, che’l Canone è fatto per Settima lontano dal suo originale, come promise. Hora mi accingo ad insegnarne alcuni altri fatti à quattro voci, in vno de’ quali due parti modularanno per fuga per contrario moto, e due altre similmente per moto contrario, ma dissimili però di figure, di mouimenti, et interualli, dale due prime parti. Dipoi faro conoscere vn’altro Canone, in cui sopra vna parte sola modularanno [-138-] due parti per Ottaua, et altre due per Terza, ouer per Quinta per contrario moto. In oltre ne mostrarò vn’altro sopra vna parte sola, oue le altre tre modularanno per fuga, hora lontane per Quarta, et hora per Quinta, come l’occasione, e’l voler del Compositore chiederanno. Giordano. Siami benigna Vostra Signoria non men, che per l’adietro sia stata in darmi prima la norma, secondo la quale mi fia lecito farne vno. Alessandro. Darò l’istessa norma pure, quanto al far principiar le parti, che hà luogo anche in questi mostrati per hora, come nelli predetti vltimi Canoni si vede. Delle consonanze, e dissonanze poi si seruiranno à lor piacere in quel, ch’è fatto per Seconda; ma nell’altro, ch’è per Settima lasciaranno tutte le dissonanze nell’obligatione del canone. Del resto poi corrisponde, e si conforma alli altri. Onde me ne andrò ad vna modulatione à quattro voci, due de’ quali modularanno per fuga alla Terza, et altre due parimente alla Terza tutte per contrario moto, di cui dò questo essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 138; text: Guida per Terza per contrario moto. Consequente. Guida per Terza per Contrario moto. Consequente.] [-139-] Da questo altro essempio ne haueranno vn’altro, in cui le parti saran lontane dal suo originale per Quarta seguendosi per moto contrario. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 139, 1; text: Guida per Quarta per contrario moto. Cosequente. Guida per Quarta per contrario moto. Consequente. ] Quest’altro fia per Quarta. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 139, 2; text: Consequente. Consequente. Guida per Quinta. Guida per Quinta. [-140-]] Deuono però sapere, che in simili Canoni non si può veramente dar modular le parti con leggiadri mouimenti, come si farebbe, sendo sciolta la Cantilena da questi oblighi fatti per contrarij mouimenti. Giordano. Il credo. Et, ancorche non vi si troui quella vaghezza, e leggiadria, desidero però, che Vostra Signoria non si scosti dall’ordinario suo; e ci dia ad intendere il modo di fargli. Alessandro. Si osserua, che fra i Canoni non venga dissonanza alcuna; et anche (se sia possible, accioche non vi nasca disordine) che non si troui Quarta tra il Soprano, et il Contralto; e di più ancora, che la parte del principale, ciò è, quella, che và prima, non ecceda al più di otto voci nelle sue estremità; e questo solo, mentre che essa parte modularà per obligo, che cessato poi questo potrà allargarsi à suo piacere, purche si guardi, che le parti vadano per legitimi interualli, e con mouimenti seguenti, quanto si possi; perche riesca la Cantilena più facile al Cantore, e più soaue, e dolce. E questo è quanto vi si ricerca. Ne darò dunque vn’altro fatto per mouimenti contrarij, oue vna parte modularà per Nona, et vn’altra per Terza; come in questo essempio. [-141-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 141; text: Guida per Nona. Guida alla Terza. Consequente. Consequente.] La natura di questo Canone è tale, che si può far cominciare il Tenore, e poscia il Basso, et indi porre le pause del Tenore al Contralto, e quelle del Basso al Soprano. E lecito etiandio far cominciar il Soprano, e dar le pause di quello al Tenore, e quelle del Tenore al Basso, e quelle dell Basso finalmente al Contralto. e’l tutto è di buona riuscita. Vero è, che si mostra impossibile osseruare il Tuono per le contrarietà de mouimenti, [-142-] chef anno le parti. E per farne vn simile, l’istesse regole già mostrate han luogo. Giordano. Mi piace estremamente questa varietà; ma ci fauorisca Vostra Signoria di dir, se il simile si potrà far nelli altri predetti. Alessandro. Signor mio nò, per gli interualli, chef anno le parti, come l’isperienza, che faranno, loro accertarà. Saria ben concesso nel Canone fatto per Quinta il dar principio con la parte Bassa, e suppore poscia il Soprano, et indi far seguire il Contralto; mà il Tenore non si può far cantar per alcun modo. Siche non si può far delli altri, come di questo. Mi resta pur ancora il dar alcuni altri Canoni fatti sopra vna parte, in cui vna parte fugarà per Ottaua, e due poi per Decima per moti contrarij, e di questo loro offro l’essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 142; text: Guida per Terza, et per Decima per contrario moto. Consequente. Consequente per contrario moto. Consequente per contrario moto.] [-143-] Quiui vna parte fuga sopra il principale per Ottaua, e due altre per Decima lontane per moti contrarij. Se vi piacciono poi altre varietà, si darà principio al Contralto, e poi ad vn Tenore, fraposti dall’vno all’altro dui tempi di Breue, e seguirà vn’altro Tenore seruato l’istesso silentio, et indi succederà il Soprano dopò sei tempi pur di Breue dal principio del Contralto, che fia guida. E non contenti di questo cominciaranno convn Tenore, e dopò duoi tempi ancor di Breue seguiranno co’l Contralto, et hauendone interposti Quattro, soggiongeranno il Soprano, à cui succederà l’altro Tenore premesso il riposo di sei tempi simili. E, perche meglio il tutto si affaciliti, porgerò questi essempij. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 143; text: Principale mutare le parti. Consequente. Consequente. Consequente.] [-144-] Ecco l’alto variato. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 144,1; text: Principale muta[[r]]e le parti. Consequente. Consequente. Consequente.] Hora mostrarò come due parti si cantaranno per Ottaua, e due per Quinta per moto contrario in quest’altro essempio, che hora formarò. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 144,2; text: Guida per Ottaua, et per Quinta per contrario moto. Consequente. Consequente. Consequente. [-145-]] Si concederà pur anche (à loro piacere) il far cominciare il Soprano, e soggionta la pausa di due tempi di Breue, seguire il Tenore, et indi, adempita l’istessa distanza, l’altro Tenore, e finalmente doppo lo scorso di sei tempi tali il Contralto, come quiui. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 145; text: Guida mutate le parti. Consequente. Consequente. Consequente.] Nè già ai vietarà (per acquisto di varietà nuoua) il far principio con vn Tenore, succedendogli il Contralto non prima di duoi tempi di Breue, [-146-] et indi allo spario di Quattro tempi si sopporrà il Soprano, che precederà l’altro Tenore di sei tempi dell’istessa sorte. Ilche si appresenta loro questo essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 146, 1; text: Guida mutate le parti. Consequente. Consequente. Consequente.] Tre varietà si sono scoperte in questo Canone da tre varij principij, che se gli sono dati. Vn’altra varietà ancora si permette, ciò è, che si cominci vn Tenore, e passati duoi tempi pur ancor di Breue, vi segua l’altro,et poi il Contralto in Quattro simili, à cui succeda il Soprano dal finir di sei tempi dell’istessa sorte, non meno, che in questo essempio si fà. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 146; text: Guida mutate le parti. [-147-] Consequente. [all’unisuono. add. Ercole Bottrigari] Consequente. [alla Quinta per mouimenti contrarij add. Ercole Bottrigari] Consequente. [alla Duodecima per mouimenti contrarij add. Ercole Bottrigari] [in ottaua add. in marg. Ercole Bottrigari]] Onde quattro sono le differenze tra i principij del predetto Canone; nel quale per l’obligo, che in simili ci astringe, manca qualche parte della leggiadria, e gratia, che si conuerrebbe. E perciò il possible deue sodisfare. Hauendo adunque io dati gli essempi, è ben ragione, che (per non lasciar l’incominciato ordine) appresti il modo per farne delli simili, et è questo. Si lascia ogni dissonanza, e la consonanza sesta che farebbe [Regola add. in marg. Ercole Bottrigari] di disordine non picciolo. Si auuerta, che’l principale, ò guida non ecceda nelle sue estremità più di ottovoci, mercè delle due parti, che vanno per contrario moto; acciò siano commode al Cantore. Et anco auuertiscasi che essa guida vadi con mouimenti cantabili più, che fia possible. Ilche è ciò, che posso dir in questo. Giordano. Perche (al mio parere) son fatto benissimo possessore di queste osseruationi che sono facilissime alla memoria, Vostra Signoria potrà andarsene più oltre sopra questi Canoni, se le piacerà. Alessandro. Cosi faro con l’additarne vn’altro, in cui tre parti modularanno sopra vna sola, e tutte diranno l’istesse figure, e cantaranno con i medemi interualli, tanto nell’ascendere, quanto nel discendere, cosa veramente bella, et ingegnosa, che à loro sarà (per quanto giuduco) di sommo contento. Giordano. Be se lo può permettere Vostra Signoria perche le desideriamo tali; e tali solo escono dalla sua bocca. Alesandro. Ecco adunque l’essempio. [-148-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 148; text: Guida per Quinta, per Ottaua, et per Duodecima. Consequente. Consequente. Consequente.] Qui comincia il Contralto per Quinta, il Tenore per Ottaua, et il Basso per Duodecima. In questo poi, che son per dar loro, principierà il Contralto per Quarta, il Tenore per Ottaua, e’l Basso per Vndecima. [-143-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 143; text: Guida per Quarta, per Ottaua, et per Vndecima. Consequente. Consequente. Consequente.] Ma in quest’altro s’haurà il principio da vn’altra parte; acciò si dia notitia, che si può far caminar la parte, che più aal Compositore piace. [-160-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 160; text: Guida per Ottaua, per Quinta, et per Quarta. Consequente. Consequente. Consequente.] [Questo Tenore guida il Basso: come’l Soprano, e’l Contralto procedono nel modulare preconfiguratione, cambiata solamente la Chiaue di una parte, ò di luoco, ò di forma add. in marg. Ercole Bottrigari] [Regola add. in marg. Ercole Bottrigari] Per guida, e principale hassi il Tenore, et per formarne vn simile, basta, che le due prime parti modulino, quanto piace, e poi cominci la Terza, et indi la Quarta, seruando però vn’istessa pausa tra la prima, e la seconda, e tra la terza, e l’vltima, come si scorge, considerando gli essempij,che hò dati. E lecito vsar la sesta, (cessando ogni disordine) e la dissonanza quarta, e la settima, e tutte l’altre parimente, non si scostando punto in metterle dall’ordine, che si tiene nelle compositioni. E ben vero, che questi oblighi inpossibil è il non far digresso dal bel modo di cantare, e d’accommodare le consonanze. Che per ciò tal hora per far il fine con qualche vago ordine di procedure, vi cadono delli passsaggij non eleganti [-151-] in tutto. Ilche (rimossa tal causa) er alcun modo non si ammetterebbe, e’l Compositore, che vi erase, sarebbe giudicato (e con ragione) di poco giudicio, e di niun valore, poiche il tutto solo si concede, et ottiene per simili oblighi. Giordano. Il veggio per la verità delli mouimenti, chef anno le parti fra di loro. Alessandro. E cosi veramente. E, perche non mi souuiene per adesso altra regola per far Canoni diuersi da quei, che hò mostrati senza estendermi più sopra di loro, stimando d’hauer à bastanza cosi mostrati gli essempij suoi, come date le regola, et osseruationi, faro fine à questo mio ragionamento; posciache da quello le Signorie Vostre per lor stesse (essaminando il tutto à lor piacere) conosceranno la differenza, che è fra la Theorica, e la Prattica; e quanta maggiore difficoltà si troui in questa, che in quella; e come sia pur ella scienza dignissima, ancorche hoggidì sia cosi poco stimata, et hauuta in vile consideratione. Giordano. Ben il conosco, e non meno di quell, che deue vn cieco, à chi gli dona il lume delli occhi (onde sicuramente senza duce, e timore alcune se ne può andare in qual si voglia luogo, fruire il bello, il vago, et i colori di questa machine modiale) sarò per sempre obligato à Vostra Signoria, che mi hà illuminato in quest ascienza, in cui dianzi mi poteuo dir cieco, et hora contemplo, ammiro, e possiedo, tanti, e cosi dotti auueritmenti, e precetti, mercè dell’infinita cortesia di Vostra Signoria, alla quale (se il render la pariglia fosse concesso in parole) mai non potrei rispondere: ancorche hauessi e bocche mille, e lingue mille; mà (doue, e di parole, e più di fatti mi si niega il farlo) procurarò, e sforzarommi di supplier con l’affetto interno del cuore. Marco. E pure ancor io, che quasi inutile, e sterile piñata fui per l’adietro nel colto giardino di scienza così nobile, et hora mi par d’esser diuenuto feconda, e fruttifera alle ruggiade delle dolcissime parole, al Zefiro soaue dell’immensa benignità, et à i raggi del chiarissimo intelletto di Vostra Signoria, sarò tenuto in eterno ad ascriuere à lei, e da quella riconoscere l’honore d’ogni frutto, che son per farci, non già per ricompenza, (che questo sarebbe vn prescriuer fine à chi nemanca, e restringer l’acque tutte del mare in vrna breuissima) mà ssi bene per memoria delli oblighi, che le tengo in tanto numero, che pria l’alma mi si può scioglier dal nodo corporeo,che dal minimo di quelli mi liberi. Alessandro. Miei gli obblighi, miei gli ringratiamenti, e mie deuriano essere le scuse; poiche con tanta attentione, et humanità, spogliati d’ogni noia, mi hanno prestate le orecchie gratissime; e si sono degnate d’essercitar l’amor, che lor porto, e maggiormente dimostrarlo, co’l chiedermi cose, ancorche picciole à paragone del desiderio, che ne tengo. Per terminar, e sopir adunque [-152-] vna tanta lite di gratitudine tra noi (se cosi le piace) altro non sia giudice, alctro non ci sia premio, altro non ci sia obligo, che vn’amore immortale, che tutti trè cci annodi vicendeuolmente d’vna catena per sempre indissolubile. Giordano. Sia lege inuiolabile ciò, che ella propone. Marco. Mi acqueto pure anch’io in tutto, e per tutto alle sue voglie. Il fine della Terza, et vltima parte. REGISTRO ¶ A B C D E F G H I K. Tutti sono quaderni eccetto ¶, et K, che sono duerni. IN PARMA, nella Stamperia di Erasmo Viothi. 1595.
Title: Dialogo di Musica, Terza Parte
Editor: Massimo Redaelli
Source: Pietro Pontio, Dialogo del Reverendo Monsignor Don Pietro Pontio, oue si tratta della Theoria e Prattica di Musica (Parma, 1595). Copy in Bologna, Museo Internazionale della Musica, MS B.139, annotated by Ercole Bottrigari, 85-152.
[-85-] DIALOGO DI MVSICA, INTERLOCVTORI, Il Signor Conte Giordano Sarego. Il Signor Conte Alessandro Beuilacqua, et Il Signor Conte Marco Verità. Terza Parte. Giordano. Hauendo la breuità del tempo vietato à Vostra Signoria il trattar l' altro giorno della varietà de' Contraponti, et de' Canoni; hora che l' occasione l' inuita, la preghiamo, (che facil cosa à lei, et à noi gratissima sarà) il parlarne alquanto. Alessandro. Ben è ragioni, ch' io non mi opponga alle loro voglie. E così per loro compiacer, farò quanto potrò. Ben desidero, che se da me non restaranno sodisfatte conforme al loro desiderio, accusino solo il mio poco sapere, e scusino me per il gran desiderio, che hò di loro seruire. Giordano. Non possiamo se non esser sodisfatti da lei, come ancho per l' adietro siamo restati sodisfatti. Alessandro. Veramente per l' amor, che mi portano, s' ingannano; posciache grande è la varietà de' contraponti, e de' Canoni fra Compositori. Onde malamente mi conosco atto à far quanto si promettono di me. Nondimeno (piacendo così) darò principio al ragionamento sopra la varietà de' Contraponti. E, perche ciò si faccia con ordine, mostrarò primieramente vn modo, con che i Contrapontisti sogliono far vn Contraponto, che sia ben legato, e ben proportionato di mouimenti commodi, di legitimi interualli, di passaggij buoni, e fatti con ogni ragione senza obligo alcuno di figure, ouer priuatione di consonanze, ò dissonanze, il qual è questo. [-86-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 86,1; text: Contraponto senza obligatione.] Qual contraponto è degno di consideratione, et osseruatione, sì per esser vago, e fatto con bell' ordine di consonanze, e dissonanze, come anche per presente.non hauer difetto di mouimenti incantabili, e discommodo alcuno, et altre qualità, che si conuengano al contrapunto; de' quali non dirò mai parola, già che nel quarto rafionamento, che si fece nel Ridotto del Signor Conte Mario Beuilacqua di ciò fù trattato diffusamente da Pietro Pontio; mà passarò ad vn' altro modo di Contraponto solito à farsi tal' hora da' Contrapontisti per loro diletto, oue non si troua la Consonanza ottaua, che è presente. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 86,2; text: Contraponto senza ottaua.] Et questo si potrà dir vna osseruatione fatta cosi per capriccio. Sognliono pur anco farne vn' altro variato dal sopradetto, in cui non si troua la Consonanza Quinta, come da questo essempio si potrà conoscere. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 87,1; text: Contraponto senza Quinta.] Già hanno veduta la varietà de i predetti duoi Contraponti: hora vedranno la terza diuersità, che fia priuando il Contraponto della consonanza terza, cosi maggiore, come minore, per variarlo dalli sopradetti: et ecco l' essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 87,2; text: Contraponto senza Terza.] Quì veggono nuoua varietà di Contraponti. Marco. Di sommo piacer m' è il veder questi capriccj cosi, come mi sarà; se Vostra Signoria si degnarà di seguire il [-88-] suo ragionamento. Alessandro. Cosi farò. Altri poi formaranno vn Contraponto, oue non si trouarà Sesta cosi maggiore, come minore per dimostraro vario dalli già detti, come è il presente. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 88,1; text: Contraponto senza Seste Altro poscia per lor diletto (acciò non si conformi con li predetti) non faranno nel contraponto dissonanza alcuna, come quiui. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 88, 2 Contraponto senza dissonanze.] Questo si vede pur vario dalli predetti. Altri ancora faranno per diuersità vn solo passaggio di figure sopra del canto Plano, come in questo essempio. [-89-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 89,1; text: Contraponto d' vn solo passaggio.] Quest' altro poscia similmente serà d' vn passaggio solo; mà fatto ad' vn altro modo di figure [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 89,2; text: Contrapotnto d' vn solo passaggio in vn' altro modo.] Hanno di già veduti questi duoi passaggij variati sopra vn' istesso Canto Plano, i quali modi di contrapunto, veramente richiedono osseruationi per esser fatti con bell' ordine di consonanze, e dissonanze, e per hauer in se legitimi interualli, non sentendosi mouimento, che offenda l' orecchia; e, se pur vi fosse qualche interuallo discommodo, deurebbe sopporarsi per l' obligatione osseruata dal Contrapontista; mà essendo il Contraponto commodo, e fatto con ragione, fia degno di maggior lode per esser ingegnoso, e dotto. Et in simili Contraponti fia lecito due, e tre volte far vn' istesso [-90-] passaggio simile di figure, e d' interualli per adempire l' obligatione delle figure; mà, rimossa poi tal' occasione, sarebbe da gli intendenti di questa scienza stimato pouero d' inuentioni. Altri similmente (per variar' i Contraponti) faranno vna parte tutta di figure di semibreui poste per principio di misura sopra d' vn canto figurato, come quì. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 90,1; text: Contraponto di semibreui.] Alcuni altri ancora faranno vn Contraponto fatto di figure di Semibreui in eleuatione della misura sopra il Canto figurato, meriteuole per certo di consideratione, come mostrarò con questo essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 90,2; text: Contraponto di semibreui in eleuatione di misura.] Certa cosa è, che in simili obligationi non si può far modlare il Contraponto cosi per interualli leggiadri, e commode, come si fà essendo priuo [-91-] di simili obligationi, e perciò il Contrapontista sia degno di scusa, se vi si trouaranno alcuni incommode. In oltre si obligaranno à far vn sol passaggio di figure sopra il Canto figurato. E questo è un modo ingegnoso, e degno di osseruatione; poiche è dotto, e bello, come già dissi, ragionando di tal obligatione sopra il Canto Plano, et anche ne mostrarò alcuni essempij. [Pietro Pontio, Dialogo, terza parte, 91; text: Contraponto d’vn sol passaggio. Contraponto d’vn sol passaggio.] Da questi duoi Contraponti si scoprono duoi variati passaggij; mà alle volte per incommodità dell’obligo non si può fare il proposto soggetto, ò passaggio, come dir vogliamo. Et acciò il Contraponto non si riposi oltre di modo; poiche mancarebbe del giudicioso il sentir modulare vna Cantilena sola senza compagnia per spatio div no, ouer duoi tempi di Semibreue: Perciò conuiene far modulare alter figure, che non siano del proprio soggetto, per non cadere in questo errore. Si può variar di più in questa maniera, facendo vn contraponto sopra il Canto Plano, ò figurato, oue si pronuntiano tre minime all’incontro di due, detta proportione Sesquialtra, la qual non è altro, che tre minime, ouer tre semibreui all’incontro di due, come mostra questo essempio. [-92-] [Pietro Pontio, Dialogo, terza parte, 92,1] Queste sono le variationi, che per suo diletto sogniono fare i Contrapontisti sopra il Canto Plano, e ssopra il Figurato. Giordano. Molta varietà per certo hò visto in questi Contrapunti tutti ingegnosi, e degni di memora sì, che conosco, e parmi, che questa prattica di Musica sia di grandissimo valore, e di molto più, che non è la Theorica, come Vostra Signoria mi disse. Alessandro. Crede forsi Vostra Signoria che sia quì il fine, e che non vi resti altra varietà sopra questi Contraponti? Giordano. Ve ne sono dunque dell’altre? Alessandro. Anzi sì, che ve ne rimangono molte. Giordano. Ci fauorisca dunque Vostra Signoria in mostrarmi queste alter varietà; che crescendo i suoi fauori verso di noi, cresceranno anche gli oblighi nostril verso di lei. Alessandro. Farollo volentieri, mà con attentione di ciascun di loro darò qualche essempio. Si farà tal’hora vn Contraponto, che potrà modularsi sotto, e sopra del suo proprio principio, oue sarà formato per Ottaua lontano come il presente. [Pietro Pontio, Dialogo, terza parte, 92,2; text: Contraponto che si può cantare per ottaua alla bassa Guida.] [-93-] [Pietro Pontio, Dialogo, terza parte, 93; text: Replica.] Giordano. Ben veggio cosi ingegnosa varietà. Ma di sommo piacere mi fia, (come ache credo, che sarà al Signor Conte marco) il saper il modo da osseruarsi per far vn simil Contraponto. Alessandro. A questo fine pur anco darò le regole, et le osseruationi, senza le quail giamai non si potrebbe far tal modo di Contraponto, che fosse buono. Volendosi far vn simile Contraponto, conuerrà osseruar questa regola, che non vi sia la consonanza Quinta per alcun modo; mà ben si potrà seruire della Duodecima, et dell’altre consonanze, e dissonanze à suo piacere: e’l tutto riuscirà bene, come certificarà il predetto essempio. E questa sera vna varietà di Contraponto. Marco. Vostra Signoria ci vieta la Quinta, e poi ne concede la Duodecima; non sono forsi elle vna stessa consonanza? Alessandro. E vero; ma fra d’esse si troua la distanza, la qual causa, che il Contraponto poi venga in Quinta sopra il Canto Plano: e la Quinta venga nelle replica sopra il predetto Canto Plano Quarta; oue si può dire, che sia fatto senza regola, et ordine sì, che non deue farsi la consonanza Quinta; come potranno chiarirsene del farne la rpoua. Marco. Mà Vostra Signoria midica: potrò io con questa regola creare per principal vn Contraponto nella parte Bassa, e poi farlo modulare per Ottaua lontano dal suo principio; ouero mi si conuiene osseruar’altra regola. Alessandro. L’istessa regola, et osseruatione serue, cosi per far il Contraponto nella parte Bassa, come nell’Alta. Basta solo l’hauer risguardo; che, facendosi il Contraponto nella parte Bassa, non si faccino due terse seguenti: non già, perche non possino stare; mà, perche, modulando poi il Contraponto per Ottaua lontano, quelle Terze vengono Seste, e rendono il Contraponto alquanto duro, et aspro. E perche egli sia più soaue, più dolce, e più purgato, sera bene il lasciar di far due terse seguenti. Marco. Hò [-94-] di già intesa la ragione. Potrà dunque Vostra Signoria seguire à suo piacere. Alessandro. Si troua ancora vn’altra varietà di Contraponto, qual si potrà modular per decimal sotto al principale, come si scoprirà da questo essempio. [Pietro Pontio, Dialogo, terza parte, 94; text: Contraponto che si può cantare alla decima bassa. Replica.] E volendosi porre in essecutione questo modo di Contraponto, non bisogna seruirsi di due Terze seguenti; poiche sono duoi vnisoni nella replica, e bisogna parimente lasciar di far due sestet; perche verrebbero due Quinte nella replica. Conuien similmente priuarsi del passaggio dalla Quinta in eleuatione della misura alla Terza per principio di misura: e questo sarà all’hora, che ambedue le parti discenderanno; perche, facendosi tal mouimento, si và nella replica dalla Sesta alla Ottaua per mouimento separato, il qual’è senza gratia, e di niun valore. Si possono seruire delle dissonanze d’ogni sorte. E ben vero, che sarà bene lasciar la settima; poiche nella replica, che si fà per Decima, si salua la QUarta con la Quinta: cosi facendo la Quarta nella replica viene la seconda, e poi [-95-] l’Vnisono, auuertendo, che prima della Quarta ci vuole la Quinta, e non la Terza; perche non tornarebbe bene nella replica: e facendosi la Nona riesce bene nella replica; poiche vien la seconda saluata con la Terza; nondimeno per vietare ogni durezza si potrà lasciare la Settima, e la Quarta, che sera più soaue il Contraponto; mi rimetto però sempre al loro giudicio. E sappino ancora, che ditto Contraponto si potrà modulare insieme con tutti duoi i Contraponti sopra, e sotto; e ne risulterà soaue harmonia. Volendosi poi formare il principale di questo Contraponto denna parte Bassa, conuerrà lasciar la Seconda, quando la figura del Canto Plano discende; poiche non può star per Decima nella replica. Ma, quando il Canto predetto haurà la figura, ch’ascenda, si potrà seruirsene degnamente, e seruirsi anche della Settima, e delle consonanze, cosi perfette, come imperfette, guardandosi di non far due terze seguenti, ne due Seste, come fù ditto in quel, che si fà nella parte acuta. Già hanno l’osseruationi d’ambiduoi i modi,e perciò seguirò in mostrar vn’altro modo di Contraponto sopra il Canto Plano, ò Figurato, che potrà modularsi per Decima, e Duodecima sopra l’vno, e l’altro Canto: e ciò faro con questo essempio. [Pietro Pontio, Dialogo, terza parte, 95; text: Contraponto, che si può modulare nell’acuto Duodecima. Replica.] E lecito etiandio modulare ambiduoi i Contraponti co 'l Canto Plano, e seranno di buono effetto. Marco. Gran contento per certo hò dal vedere queste belle varietà, et altrettanto ne haurei dal saper da Vostra Signoria (piacendole) la regola per farne vn simile. Alessandro. Si deue osseruar di non far Quinta, nè Settima in questo Contraponto; perche non ponno stare nella replica, secondo le buone regole. Ben vi si concede il seruirsi della Quarta; auuertendoui però, che la segua la Terza, come è solito, e doppo quella segua la Sesta, che altrimente il passaggio non sarebbe buono nella replica, come da loro stessi potranno considerare, et anco poranno far la Nona, et farà buono effetto. Et queste sono l' osseruationi, e regole da tenersi in formar tal Contraponto, che si possa modular per Decima, e Duodecima sopra i duoi Canti predetti (come dissi) formando il principale per Decima nell' acuto. Marco. Hò inteso il tutto si che ella potrà (volendo) seguir' ad altri nuoui Contraponti. Alessandro. Ne mostrarò vn' altra sorte, che si modularà per Duodecima, lontano dal suo principale nella parte Bassa. E per che sò, che desiderano di saper l' osseruationi di ciascun Contraponto, di cui ragiono, farò conoscere l' osseruationi di questo, che seranno tali, che non si deue far la Sesta; perche nasce la Settima nella replica; et si potranno seruire di tutto il resto delle consonanze, rendendo grato vdire; et ancora di queste dissonanze, ciò è della Quarta, à cui segua la Terza descendendo per mouimento congionto, come è solito. Della settima similmente si potranno seruire, mentre che le succeda la Quinta per mouimento pur congionto d' ambedue le parti. Della Nona ancora; ma meglio fia il lasciarla; poiche ne viene la Quarta nella replica saluata con la Quinta, acciò il Contraponto resti purgato d' ogni macchia. Nè conuiensi far Quintadecima per principio di misura; conciò sia, che nella replica nasce la Quarta fatta fuori d' ogni regola. Queste dunque sono l' osseruationi conuenienti ad vn simil Contraponto; e questo ancora sia l' essempio, che loro assicurerà del tutto. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 96; text: Contraponto che si può cantare per Duodecima nel Basso.] [-97-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 97,1; text: Replica per Duodecima.] Auuertendo, che non si permette, che tal Contraponto nelle sue estremitadi ecceda più, che dodeci voci; e fatto, et adempito tutto ciò, egli serà tutto vago, leggiadro, e cantabile; e per accrescergli maggior leggiadria, e scemargli ogni asprezza, che vi si potesse sentire, si lasciarà di far la settima, et anche la Nona; perche nella replica la Quarta vien saluata con la Quinta (come già dissi); e si potrà (piacendo) formarlo cosi pur ancor nella parte Bassa, non si partendo dall' istesse regole. Volendo poscia far vn Contraponto variato dal sopradetto, ciò è, che si possa cantare per Decima, et Duodecima, lontano dal principale nella parte Bassa, fà dii mestieri lasciar la consonanza sesta; nè vsar due terze seguenti, l' vna doppo l' altra; nè tampoco alcuna dissonanza; e 'l tutto serà di buona riuscita, come potranno conoscere in questo essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 97,2; text: Contraponto, che si può modulare alla Decima, et Duodecima bassa. Replica per decima. Replica per Duodecima.] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 97,1] [-98-] Dubbio non è, che tal' hora cadono nelle repliche alcune relationi di consonanze, onde non è la modulatione di quella soauità, et dolcezza, che si richiederebbe; nondimeno si deuono ammettere in tal occasione per l' obligo del Contraponto. Ilche non sarebbe tolerato fuori di questo obligo. Ne mancarò già di mostrar vn Contraponto, che si modulerà per Ottaua, per Decima, e per Duodecima in acuto, lontano dal suo principale, et lo mostrarò con questo essempio. [ Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 98; text: Replica per Duodecima. Replica per Decima. Replica per Ottaua.] [-99-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 99; text: Contraponto, che si può cantare per Ottaua, per Decima, e Duodecima.] Auuertendo però, di non far consonanza, ne dissonanza nel principale sopra l' vno, ò l' altro Canto già che nella replica, che si canta alla Duodecima, nasce delle dissonanze, essendo fatto il detto Contraponto con la parte Bassa; et auuertendo, che in esso principale per niun modo si troua Quinta, nè Sesta, nè Terze seguenti, nè Quarta, nè Settima; mà fia lecito vsar la dissonanza seconda, e l' altre, come è stato concesso nell' essempio già mostrato. Giordano. Vorrei che Vostra Signoria ci aggiongessi questo altro fauore à mille fattici, che è, se l' osseruationi mostrateci, seruiranno facendo questo Contraponto con la parte superiore. Alessandro. Signor mio nò. Giordano. Vi vogliono dunque altre osseruationi? Alessandro. Anzi sì; poiche nel Contraponto fatto nella parte Bassa già mostrato non si concede per alcun modi il far la Quinta, e in quel, che si fà per Soprano, si può ben seruire della Duodecima. E ben vero, che nella replica fatta per Duodecima dopò la Quarta succede la Quinta; ma nel resto rimangono ferme l' osseruationi predette del primo, che si fà con la parte Bassa osseruandosi di non far quintadecima, et cosi nell' altro. Giordano. Vorrei pur anco sapere, perche in questo, che si fà per Soprano, si può fare la Duodecima, e si vieta la Quinta nella parte Bassa. Alessandro. Perche, facendosi la Quinta nella parte bassa; nasce la Quarta fuori di regola nella replica, che si fà per Ottaua, come la proua dimostrerà. Et à questo fine porgo l' essempio. [-100-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 100; text: Contraponto che si può cantare per Ottaua, per Decima, et per Duodecima. Replica per Ottaua. Replica per Decima. Replica per Duodecima.] Io veggio chiaramente, che vi è varietà dal primo Contraponto, facendo il principale nel graue à quello, che si troua fatto nell' acuto. Ma chi causa questa varietà? Alessandro. I mouimenti della parte acuta; posciache rimane sopra il Canto Plano, e quella del graue sotto d' esso canto. E questa è la causa, che le osseruationi non ponno sodisfar à pieno all' vno, et all' altro Contraponto, come hanno veduto. Giordano. Mi compiaccia Vostra Signoria ancora in quest di dirmi, se le osseruationi di quelli altri Contraponti già mostrati potranno seruir cosi nel graue, come nell' acuto. Alessandro. Alcune d' esse seruiranno all' vno, et all' altro. E cominciando dal Contraponto, che si può modular per Ottaua, e seguendo per ordine (acciò habbiamo notitia di [-101-] tutte l' osseruationi di ciascun Contraponto) mostrarò, quali seruiranno ad ambiduoi. E primieramente parlando di quel Contraponto, che può modularsi per Oottaua in acuto dal suo principale fatto nella parte bassa, non vi si troua differenza alcuna; e l' istessa regola si può vsar, et all' vno, et all' altro, come dissi, e come potranno comprendere da questo essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 101; text: Replica per Ottaua. Contraponto, che si può modulare per Ottaua] Di quì si manifesta, che l' istessa regola serue cosi nell' acuto, come nel graue; benche questo non sia simile al primo, ch' io mostrai in acuto. Giordano. Veramente è cosi, come ella per sua cortesia ne ha dimostrato. Il che ci è stato di gran contento, e d' altre tanto ci serà il dir (piacendo à Vostra Signoria) se nelli altri Contraponti si troua l' istessa regola, et osseruationi, che seruano cosi nel graue come nell' acuto. Così farò.E per dar loro sodisfattione, seguirò ordinatamente. E perciò volendo formare vn Contraponto, che modular si possa per Decima lontano dal suo principale, ò sia formato nella parte graue, ò nella parte acuta, l' istesse regole, et osseruationi seruiranno ad ambedue, come accertarà la proua. La onde non faticarò me, nè stancarò loro con altro essempio, che con l' vltimo dato, per cui del tutto s' assicureranno. Giordano. Potrà dunque Vostra Signoria seguirsene alli altri per ordine. Alessandro. Me ne passo al Contraponto, che si può modular per Duodecima, oue l' istessa regola, che si vsò nel crearlo nella parte acuta, aiutarà anche totalmente nella parte Bassa. E per non vi esser differenza alcuna non dirò altro sopra ciò); ma seguendo al Contraponto, che si può modular pe Decima, e Duodecima, (in cui non cade altra nuoua regola: essendo concesso il poter vsar l' istesse osseruationi in farlo nella parte bassa, [- 102-] come l' isperienza può mostrar nell' essempio già dato) auuertirò questo, che, facendosi il suo principal nel Graue, si hà da schifare ogni mouimento sopra il Canto Plano, ò figurato: perche nella replica, che si fa alla Duodecima, gli vengono molte dissonanze fuori d' ogni regola. Ne troyandouisi differenza alcuna dalla prima regola de' predetti Contraponti, fuorche di questo, che si può modular per Ottaua, per Decima, e per Duodecima; come all' hora, che ne parlai, già dissi farò fine. Giordano. Habbiamo visto vna sol regola per li duoi antecedenti Contraponti fatti, vno nel graue, e l' altro nell' acuto, come anche per gli altri, che di già hà mostrato, composti in diuersi modi; onde da cotal varietà più mi si conferma l' opinione, che la prattica del comporre in Musica sia maggiore in se stessa, e di maggior valore, che la Theorica. Alessandro. E, perche le Signorie vostre non si persuadessero, che quì fosse il fine d' ogni varietà fra Contraponti, ne mostrarò alcuni altri, che si ponno modulare e sotto, e sopra, mutando le parti, ciò è, facendo il Basso Soprano, e 'l Soprano Basso, et alzandosi la parte Bassa per interuallo d' otto voci, distante dal suo originale, et abbassando l' acuta dal suo primo stato per Quinta, come mostrarò hora con l' essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 102; text: Parte mutata per Ottaua [acuta. add. Ercole Bottrigari] [-103-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 103,1; text: Parte mutata per Quinta [graue. add. Ercole Bottrigari] Di quì, mutate le parti, si scopre il Contraponto leggiadro, e bello. Giordano. Poiche è piacciuto à Vostra Signoria di istruirci delli altri, cnon si sdegni anche di darci la regola da osseruarsi in far questo Contraponto, che questo sarà sua maggior cortesia, e più nostra perfettione, et obligo verso di lei. Alessandro. Sì dè priuarsi della Consonanza Sesta, e della Dissonanza Settima, e [Regola add. in marg . Ercole Bottrigari] Seconda. La Dissonanza Quarta poi, e l' altre Consonanze, si potranno vsar à piacimento. Giordano. Fauoriscaci Vostra Signoria di dir la cagione, perr cui si lasciano la Sesta, e aquelle dissonanze. Alessandro. Si lasciano, perche, mutandosi le parti al modo, che si fa, ne sorgerebbero delle dissonanze fuori d' ogni regola, et ordine. Giordano. Già, che hò intesa la causa, potrà Vostra Signoria vn' altro Contraponto, che si può modular, alzando la parte Bassa per Quinta, e la superiore resterà ferma, come quì. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 103,2; text: Parte, che non si muoue. Parte alzata per Quinta.] [-104-] Giordano. Veggiò ciò con ogni chiarezza possibile; mà, se Vostra Signoria non vuol lasciar l' ordine incominciato nell' essercitar la sua cortesia, ci darà il modo di farne vn simile. Alessandro. Il farò volontieri. Leuisi la Consonanza Ottaua, la Sesta [Regola add. in marg. Ercole Bottrigari], e la Settima: vi si concede poi l' vsar la dissonanza Quarta, e tutte le altre consonanze. Auuertendo però, che il Contraponto non vada sotto il Canto Plano, ò figurato, quando si crea detto Contraponto; ma stia sopra; che cosi fia di buona riuscita. Desiderando poscia il far vn' altro variato Contraponto, che si possi alzar la parte Bass aper vna Quinta, et abbassar la Superiore per vna Terza dal suo primo stato, non bisogna far [Regola add. in marg. Ercole Bottrigari] due Terze, nè Sesta; nè Vnisono, nè Ottaua, nè Settima. E ben lecito il seruirsi della Quarta, mà più lodeuole è il lasciarla; posciache nella parte, che si moue per terza, vien saluata la Quarta con la Quinta; stando però, che non ecceda più d' otto voci tra i suoi estremi, e che 'l Contraponto non vadi sotto il Canto Plano; mà tuttauia sopra, et ecco l' essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 104; text: Parte alzata per Quinta. E questa è la superiore abassata per terza.] Hora porgerò vn' altro Contraponto, oue la parte superiore si potrà mutare per Ottaua, e la inferiore per Quinta in acuto dal suo originale; e ne dò l' essempio, ch' è questo. [-105-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 105; text: Ecco la parte Bassa alzata per Quinta. Ecco la superiore fatta per Ottaua lontana dalla prima.] Marco. E cosa veramente ingegnosa; mà ci compiaccia Vostra Signoria in dar il modo per farne vn simile, conforme à quel, che hà fatto nelli passati. Alessandro. Si dè [Regola add. in marg. Ercole Bottrigari] vietar la Settima, la Quintadecima, e la Sesta: adoprar poi si potrà la Dissonanza Quarta, e tutte l' altre consonanze. E ben vero, che l' obligo toglie parte di quella varietà, e leggiadria, che si conuerrebbe; mà l' istesso ancora porra seco scusa, e consideratione. E per esser homai gionto al fine di quanto poteuo dir sopra di questo, me ne passarò ad altri particolari piacendo d' vdirmi. Giordano. Il tutto ci sarà di fauore. Ma pria, che [si add. supra lin. Ercole Bottrigari] ad altro di special gratia ci sarà intendere à che siano state ritrouate [-106-] le pause, et il loro effetto; poiche di quelle si seruono i Compositori in tutte le sue compositioni. Alessandro. Sono state trouate, e l' vsano i Compositori, mossi da più ragioni, e per varij effetti: e prima per dar riposo al Cantore tal volta, che fora impossibile il gionger continuatamente al findella Cantilena senza suo grande incommodo, e stanchezza della voce. Di più per far nuoue inuentioni, et anche per replicarle; e perche siano intese, et osseruate dalli ascoltanti. Se ne seruono ancora per la Conchiusione delle parole; et anche per render la Compositione più ornata, e vaga. Giordano Hò già intese le cause; mà, passando più oltre, saprei volontieri, qual sia il meglio di questi duoi, e qual più ingegnoso; quel, che cominciarà le parti per inuentione del Canto Plano, ò per altra inuentione, e poi darà principio ad esso Canto: ò chi lo cominciarà prima, ouer vna parte con il detto Canto, e seguirà poscia alle altre parti facendole similmente per inuentioni. Alessandro. Fia meglio fuor d' ogni dubbio il cominciar prima il Canto Plano, secondo il mio parere, ouer vna parte insieme con l' istesso Canto, e seguir poi all' altre parti ordinatamente per inuentione; ò sia l' inuentione simile al Canto Plano, ò sia d' altra sorte, che ciò nulla importa. E questo istesso modo hanno osseruato gli Eccellentissimi Compositori; come si può veder nella Messa di Costanzo Porta à sei voci, fatta sopra queste figure la, sol fa, re mi; e nella Messa del Palestina à quattro voci fatta sopra l' Antifona. Ecce sacerdos magnus: e nelli Magnificat di Morales; e finamente nelle Compositioni d' altri fatte sopra i Canti fermi. E tanto meglio sarà, quanto più l' inuentioni si estenderanno in longo, e maggiormente, se fossero inuentioni obligate. Giordano. E, perche io intenda questo più chiaro, non si sdegni Vostra Signoria di dirne, che cosa sia fuga obligata, et fuga sciolta. Alessandro. Fuga obligata fia quella, in che vna parte seguirà l' altra da principio sino al fine con gli medesimi interualli, e figure dalli Musici chiamata Guida. Fuga sciolta, ò non obligata fia poi quella, che seguirà vna parte per alquante figure, et interualli, ma non già sino alla fine. Giordano. Hò benissimo intesa la differenza, che è tra la fuga sciolta, e l' obligata; e ciò ci è stato di tanto fauore, di quanto ci sarà anche il saper la differenza, che si troua fra la fugga, e l' imitatione; se piacerà à Vostra Signoria di dirnela. Alessandro. L' imitatione sarà questa, che imitarà vn Motetto, Madrigale, ò Canzone con gli istessi mouimenti; mà non seruarà il valore delle figure del Motetto, ò Madrigale, of altra cosa, che si sia; nè tampoco alle volte gli stessi Tuoni, et Semituoni. Questo modo adunque si dirà imitatione; e questa è la differenza, che si troua tra la fuga, et l' imitatione. Giordano. Volontieri per restar meglio instrutto di quanto Vostra Signoria mi hà detto della fuga cosi sciolta, come obligata, e dell' imitatione (piacendole) vedrei vn poco d' essempio. Alessandro. Lo farò veder quiui. [-107-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 107; text: Essempio della fuga obligata consequente. Guida per Ottaua. Essempio della fuga sciolta. Essempio dell' imitatione.] Hora da questi essempij potranno conoscer la differenza, che giace fra l' vna, et l' altra. Giordano. Hò benissimo conosciuta la varietà. Laonde per passar più oltre, prego Vvostra Signoria à volermi compiacer ancora di dir, se si possta fare vna Cantilena senza interpositione di pause, che accrescendone gli fauori, maggiormente gli saremo obligati. Alessandro. E vero, che si potrebbe fare; mà dubbio non è, che la Cantilena non saria di buona riuscita; poiche alcune inuentioni non se gli ponno fare senza il mezo del riposo; e se pur [-108-] se gli fanno, riescono confuse, e male intese dalli Ascoltanti; e 'l Cantore non può (se non con grandissima fatica, e difficultà, come già dissi) supplir con la voce sino alla dine. Giordano. Hora ci sarebbe necessario il saper, come s' habbia à finir vn Contraponto, hauendo di già inteso, come si possi formare; poiche non sappiamo, se si habbi à finir vn Contraponto, ò vna Compositione di due voci per altra consonanza, che per l' vnisono, ouer Ottaua. Onde aspettiamo questo dalla cortesia di Vostra Signoria non le sendo incommodo. Alessandro. Non mi sarà mai incommodo (purche possa) il sodisfar ad ogni loro desiderio. E perciò in questo dico, che il Contraponto di due voci, e la Compositione d' altretante, ò di trè voci, si deuono ffinire per Ottaua, sendo quella la più nobile, e prima consonanza creata dalli numerii, che danno le consonanze; ouero per Vnisone, come porta l' occasione della Cantilena. Si potrà pur anche per piacer del Compositore finire in Decima, ouer in Terza; ma fia meglio per Ottaua, ò per Vnisono, come è stato osseruato dalli Musici Antichi, e Moderni, e specialmente nelle compositioni di due, e tre voci. Giordano. Perche dalli Contraponti si passa poi alle Compositioni, di fauor non picciolo ci sarebbe il saper qualche altra cosa sopra di loro; e prima, se facendo vna Compositione di quattro voci, e mancandole qualche consonanza, come la Terza, ouer la Quinta, si potrebbe chiamar error del Musico, ò si permetterebbe. Alessandro. Tal hora fia lecito il priuarsi di quelle Consonanza, ciò è, quando so principiarà qualche inuentione; che allhora per l' obligo, che si tiene si concederà il priuarsene, acciò le parti vadino cantando con più bel modo, e più legittimi interualli. E ciò si permette ancora nel far qualche cadenza, ouer terminatione; come si può veder nelle compositioni di Cipriano, del Palestina, di Morales, e d' altri Autori; mà vietarassi fuori di tali occasioni, perche la Cantilena non resti pouera. Marco. E per mettere insieme quattro, ò cinque parti, che cantino conformi l' osseruationi delli Eccellenti Musici, euui regola, ò modo alcuno da osseruarsi? Alessandro. Vi sono alcune regole formate da qualche Autore, tra quali fù Pietro Aron nel Capitolo vigesimo primo della seconda parte dell' opra sua intitolata il Toscanello, et altri; mà veramente (per quanto io mi giudico) non vi si può trouar regola terminata; poiche tal' hora si trouarà il Tenore per vnisono con la parte Bassa, e tal' hora per Quinta, et anche per Ottaua, doue conuerrà mutar l' altre parti. E perciò non si può dar regola certa per accoppiare insieme le Consona[[o]]ze. Marco. Chi causa questo? Alessandro. Il modular, che fanno le parti, et ancora le inuentionii, che si fanno fra le Compositioni. Siche (come dissi) per mio giudicio non si può darsi regola ferma. Si darà ben questa, che il Compositore auuertisca, che le parti vadino più, che fia possibile, per mouimenti congionti; perche siano più facili, e [-109-] più commodi al Cantore da cantarsi. Che parimente dopò vna consonanza perfetta segua vna imperfetta, per far la Compositione regolata, e con qualche varietà. Si deue ancora osseruare di procedere da vna Consonanza all' altra, con la più propinqua, che si troua. Queste sono cime regole, e commandamenti infallibili, nè di sicura altra per mio giudicio, se ne ritroua. Marco. Le ragioni addotte da Vostra Signoria supra di ciò sono cosi reali, che necessariamente si dè conchiuder seco, et perciò non vi si troua altra regola derma; onde parimente si deue affermare, che cotesta prattica ecceda, e superi di gran longa la Theorica, per le tante diuersità, che in quella si scorgono, e per le molte differenti maniere, che quotidianamente si scoprono nelle Compositioni, che non si ponno intender bene, e meno possedere senza molta fatica, e studio, fuori de' quali non si concede l' acquistar cotesta prattica del comporre. Alessandro. Ne io tengo punto di dubbio in questo, che le Signorie Vostre siano per giudicare altrimente: anzi mi prometto, che maggiormente lo stimaranno allhora, c he haurò mostrate le tante varietà delli Canoni, che si trouano, e si veggono posti ogni giorno dalli Compositori fra le loro Cantilene. E, perche il tempo me 'l concede (se loro dandomi grate orecchie il permetteranno) seguirò in mostrarne quach' vno. Giordano. Grandissima sarà l' vtilità, che noi ne traremo; sommo il fauore, che la ci farà, et infinito l' obligo, che le terremo. Alessandro. Persuadansi adunque, che due sono le varietà delli Canoni, vno fatto conforme all' idea, et all' intelletto del Compositore, che sarà hora à due, hora à trè voci; e tal volta ancora saranno accompagnate à tal Canone, due, e tre parti sciolte, e più, come più piace al Compositore: l' altro tutto diuerso dal precedente vien fatto con alcune osseruationi. Prima farò principio da quei Canoni, che sono fatti à due voci dal Compositore, secondo il suo genio, e poi me ne verrò à questo vltimo. Gli Compositori fanno questi Canoni hora all' Vnisono, hora alla Seconda, hora alla Terza, hora alla Quinta, come più gli piace. Siche infinite sono queste variationi de' Canoni; e 'l volerle mostrar tutte, richiederebbe vn ragionamento fuori di modo longo. Giordano. Vietando dunque à Vostra Signoria il poco tempo, che ci resta, il far questo, lo differisca ad vn' altro giorno, che più le sia di commodità. Alessandro. Mi dò bene ad intendere, che ci auanzi tanto tempo ancora prima, che vengano questi Signori, che ne vederemo la maggior parte. Giordano. Se cosi le piace, seguiti dunque à sua voglia. Alessandro. Seguirò. Sono alcuni Canoni, che si fanno con due parti; et sono accompagnati poi da due, e da tre parti sciolti, come si vede nella Messa di Iosquino. Aue maris stella. In quella di Morales à cinque voci fatta pure anche sopra l' istesso Hinno. Aue maris stella. Nel Palestina sopra la Messa. Ad Coenam agni prouidi, Hinno della Resurrettione, et in altri Scrittori, [-110-], quali tralascio. Altri canoni poi vi sono, che si fanno à sue voci, et altri à trè, et à quattro, cantando tutte le parti sopra vna sol parte. Alcuni altri poi si faranno sopra vna parte, che andranno due parti per contrario delle altre due. Altri compositori daranno due parti per Canone, et altre due ancora similmente per Canone. Siche diuersi sono i Canoni predetti, che si fanno. Giordano. Non mi neghi Vostra Signoria (la prego) di dirci, se questi Canoni sono sempre per Vnisono, ò per Quarta, ò per Quinta, ò se si ponno fare, come piace al Compositore. Alessandro. Si fanno sempre secondo il voler di chi gli forma, come già dissi. Giordano. Mi compiaccio sommamente d' esserle perpetuamente obligato. Laonde non mi sgomento, se per nuoui fauori, che continuamente ella mi fà, si accrescono gli oblighi. Perciò confidatomi nella sua infinita cortesia più sempre ardisco di chiederle (come così hora le chiedo) nuoua gratia, ciò è, che ella ci mostri, doue si possino fare questi Canoni, cominciando dall' Vnisono, e seguendo per ordine. Alessandro. Haurò pur sempre io in somma gratia ogni occasione di compiacer loro, per dimostrare l' animo, che hò di seruirle; e per confermarmi nell' amor, che mi portano. Perilche venendo al particolar, che Vostra Signoria mi chiede, prima che me ne passi più oltre, scoprirò duoi modi principali per far Canoni, de' quali vno è sciolto, l' altro è obligato, come dissi. Lo sciolto fia allhora, che si potrà seruir d' ogni consonanza, e dissonanza; l' altro all' hora serà, quando il Compositore si priuarà d' alcune d' esse. Prima dunque mostrarò quei fatti à due voci senza obligo veruno, cominciando per Vnisono, e seguendo sino all' Ottaua, come si desidera, e questo primo fia per Vnisono. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 110; text: Guida all' Vnisono. Consequente.] Auuertiscasi però, che, oue saranno questi segni [signum] nel primo d' essi, si cominciarà, e si finirà nel secondon; come possono considerar nel Sopra dato essempio. Hora ne formo il secondo fatto per seconda; et ecco l' essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 111,1; text: Guida alla Seconda. Consequente.] Questo altro, di cui dò l' essempio, sarà per Terza minore, come dal considerarlo s' accertaranno, [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 111,2; text: Guida alla Terza. Consequente. Guida aalla Quarta. Consequente.] [-112-] Questo sopraposto chiaramente si mostra lontano dalla Guida per Quarta; ma quel, che segue fia lontano dalla Guida per Quinta. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 112,1; text: Guida alla Quinta. Consequente.] Quest' altro fatto per Sesta minore, vien detto Essacordo minore. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 112,2; text: Guida alla Sesta minore. Consequente.] Dal seguente essempio si dà à conoscere quel che è fatto per Settima detto Eptacordo, che altro non significa, che Settima. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 112,3; text: Guida alla Settima. Consequente.] [-113-] Mi resta il formar l' vltimo fatto per Ottaua, et qui sarà il fine delli Canoni sciolti; dell' vltimo adunque porgo tal essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 113,1; text: Consequente. Guida per Ottaua.] Farò per passaggio al mostrarne alcuni altri fatti à due voci per Vnisono, e per altra consonanza ancora con alcune osseruationi, che non più sciolti, ma obligati saranno. E rpimieramente all' Vnisono verrò, douue vna parte dirà l' istesse figure, non seruando però i medesimi Tuoni, e Semituoni per esser fatto per contrarij moti, di cui offerisco l' essempio presente. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 113,1; text: Guida all' Vnisono per contrarij moti. Consequente.] Potrassi mutar in questo Canone il principale, e far cominciar il Tenore, e dar le pause al Soprano, come nel presente essempio si vede. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 113,2; text: Mutatione delle pause.] [-114-] Ne formarò adesso vn' altro per Seconda, perche si veda la loro varietà. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 114,1; text: Guida per Seconda. Consequente.] Volendo poi, che il Contralto principia, daransi le pause al soprano, conforme à questo essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 114,2; text: Mutatione delle pause.] Dò l' essempio ancora d' vn formato alla Terza, e d' vn altro alla Quarta; acciò del tutto restino benissimo possessori. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 114,3; text: Guida alla Terza. Consequente.] [-115-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 115; text: Mutatione delle pause. Guida alla Quarta. Consequente. Mutatione delle pause.] Io non procacciarò à me stesso noua fatica, et alle Signorie Vostre noia co 'l formar altri essempij, per dimostrar, che i principij di queste altri si ponno mutare; posciache l' istesso modo osseruato nelli duoi primi per sempre seruirà. Marco. Già; che habbiamo hauuti da lei le regole, et le osseruationi per far questi primi Canoni, che ci mostrò, et essendo questi secondi di meno valore delli altri, ci fauorisca di darne pur anco le sue osseruationi, che ci sarà di sommo fauore. Alessandro. Cosi farò. La regola per [Regola add. in marg. Ercole Bottrigari] far simili Canoni è facilissima; prima bisogna procedere per moto contrario [-116-] del principale; et hauer riguardo, che non vi cadino alcune Quinte imperfette fatte senza regola; e non vsar' altro, che le consonanze perfette, et imperfette, lasciando da parte ogni sorte i dissonanze, che nulla vi fanno à proposito. Ilche, se essaminaranno, potranno da lor stesse conoscer perfettamente li sopradetti Canoni. Marco. Degna è veramente di stima, per esser ingegnosa, è la sua osseruatione facile, sopra la quale non occorre, ch' altro dica per nostra intelligenza: e perciò potrà ridursi ad altre varietà. Alessandro. Cosi farò, mostrandone vno pur à due voci, che può modularsi per Quinta, e per Quarta sopra, e sotto il prinicipale di cui formo questo essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 116,1; text: Guida per Quarta, et Quinta sopra, et sotto. Consequente. Guida per Quinta dando le pause alla prima Guida.] habbino però in consideratini, che, volendosi far il Canone per Quinta, (che, come veggono è per Quarta) fia di mestieri, che le due pause di Semibreue vi siano, le quali all' hora si daranno al principale, onde il tutto riuscirà bene. Marco. Habbiamo visto ciò, che ci hà mostrato. Resta solo, che Vostra Signoria (piacendole) ci mostri con l' essempio, come ne fia lecito fare, che questo Canone moduli per Quarta, et Quinta sotto il principale. Alessandro. Ecco l' essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 116,2; text: Guida per Quinta, et Quarta fatto alla Bassa [-117-] Consequente per Quinta. Guida per Quarta dando le pause alla prima Guida.] Di quì scorgono, che volendosi il Canone per Quarta, si dà la pausa di Breue al principale. Et, per non mi partire dall' ordine già cominciato, (e credo, che à loro fia caro) mostrarò la maniera di farne vn simile, la qual per se stessa è cosa facilissima; nè vi si ricera altro, che 'l priuar il Canone d' vna consonanza perfetta, qual fia la Quinta, volendolo far per Quarta, ouer per Quinta; et ei si potrà modular e sotto, e sopra per l' istesse figure, mentreche si diano le pause, à che verranno, come hanno visto. Marco. Grandissime osseruationi mi prometteuo io in questo Canone, già che mi mostrauano quelle parti modulate hora alla Quarta, hora alla Quinta, tanto sopra, quanto sotto, onde da ciascuna d' esse vsciua buona relatione, ma adesso, conoscendo; che 'l tutto prouiene, e si fà solo per la priuatione d' vna Consonanza perfetta, la merauiglia già concetta in me, si è quasi ridotta in riso; pure stimo ciò per cosa notabile, e degna di memoria. Alessandro. Come dice à punto, saputa la regola par cosa di niun momento, e ridicolosa; conciosia che da vna sola consonanza nasce tanta varietà. Marco. Mi dò ad intendere, che resti ancora à Vostra Signoria molto da mostrarci di queste varietà tanto ingegnose, e meriteuoli di ranto studio particolare; e però potrà seguire à suo piacere, che, et l' intenderle ci farà grandissimo fauore, e di sommo vtile. Alessandro. Per hauer sin hor ragionato di quei Canoni, che son fatti à due voci, dirò di quelli, che si fanno à trè voci, parlando prima delli sciolti. Siche sarà il mio principio (come per l' adietro) all' Vnisono, di cui porgo questo essempio. [-118-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 118,1; text: Guida all' Vnisono. Consequente. Consequente.] Questo è fatto perr Vnisono; quest' altro, che formo è per Terza. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 118,2; text: Guida alla Terza. Consequente. Consequente.] Hora mostrarò vno per Quinta, et vn' altro per Ottaua à tre voci. Nè altro dirò sopra simili Canoni, essendo in potestà del Compositore il formargli da se stesso. [-119-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 119; text: Guida alla Quinta. Consequente. Consequente. Guida all' Ottaua. Consequente. Consequente.] Nè già voglio mancar di mostrar altri Canoni fatti con alcune osseruationi di consonanze, e dissonanze à tre voci, che ponno cantarsi vn Tuono, e duoi più alti, e più bassi dalla sua guida, ponendo altretante pause alla seconda rissolutione, quante si trouaranno nella prima, et ecco l' essempio. [-120-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 120,1; text: Guida per Seconda, et per Terza. Consequente. Consequente.] Hora ne scoprirò vn' altro simile, oue si potrà modular la prima rissolutione con la seconda, e tutte l' altre poi insieme co 'l principale et egli fia contrario al primo in questo, che verrà modulato vn Tuono più basso del suo principale, come nell' essempio potranno vedere. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 120,2; text: Guida per Seconda, et per Terza. Consequente. Consequente.] [-121-] Credo, che hora sia manifesto, come questo Canon si può modulare per Seconda, e per Terza dal suo principale, discendendo sempre vna voce dal suo originale; e come anche fia lecito modular le rissolutioni insieme; e 'l pigliar ancora la Guida, e tutte trè le parti. Ilche si concede etiandio nel primo Canone, oue crescono le parti vn Tuono più alto della sua guida, vero è, che nasce per obligatione alle volte alcune relationi non grate alla purgata orecchia. Giordano. Io lo credo, ma veggio questo esser in tutto contrario all' altro. Marco. Cosi è, poiche il primo ascende, et questo discende. Ma in tutto ciò à noi cesserà ogni vvtilità, se in Vostra Signoria cessarà la solita cortesia non ci dando la regola per farlo, come hà data per l' adietro. Alessandro. Dò questa regola. Vi si ricerca ogni studio possibile, perche le [Regola add. in marg. Ercole Bottrigari] parti vengano vnite, cnatando con bel modo, e non eccedano il principale nelle sue estremità al più di otto voci, et se non passarà più di sei voci sarà meglio; mentre però non venga causato disordine alcuno dalle parti. Si deue auuertir di più, che non vi cadino salti inconuenienti, ne quite imperfette fatte fuori d' ogni ordine; e che la Quarta sia fatta con la regola, e secondo le buone osseruationi del comporre; e che si lasci la settima, e la nona. Le consonanze poi si permettono, poiche di loro non si fà riserua alcuna. Giordano. Questa regola nell' esser facile corrisponde all' altre. Alessandro Per passar più oltre mostrarò vn altro Canone, le cui parti modularanno lontane dal principale per Terza crescendo l' vna dall' altra, aggiongendo l' istesse pause all' altra parte, che haurà la prima rissolutine; come quì. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 121; text: Guida alla Terza, et alla Quinta. Consequente. Consequente.] [-122-] Quì veggono, come esse parti van sempre crescendo per Terza, oue, (piacendoui) potranno modular ancora le due rissolutioni insieme con il principale. Si troua vn' altra sorte di Canone, le cui parti si modularanno per Terza, sempre declinando dal suo principale, del qual Canone dò questo essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 122,1; text: Guida alla Terza, et alla Quinta Bassa. Consequente. Consequente.] Questo và modulando per il contrario del primo, e di dette parti due si ponno cantare, et ancor tutte tre insieme con esso principale. E 'l tutto fia di buona riuscita. Di più dico, che è lecito il modular vna sola, ouer due altre parti con il principale, et il medesimo fare per Vnisono con vna di quelle rissolutioni. Ilche fia chiaro considerando le predette rissolutioni delle parti. Vn sol riguardo fia di mestier, che s' habbia, cioè, ch' alla parte, che và prima (parlando delle rissolutioni) si aggiongano alcune figure per dar compimento al fine della Cantilena, come conuiene, e perche meglio il possedino farò questi essempij. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 122,2; text: Guida all' Vnisono. Consequente. [-123-] Consequente] La seconda risolutione fia questa. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 123,1; text: Guida all' Vnisono. Consequente. Consequente.] Ecco la terza rissolutione. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 122,2; text: Guida all' Vnisono. Consequente. Consequente.] [-124-] Conoscono di quì chiaramente, he i Canoni fatti per Vnisono sono di buona riuscita, aggionte alcune figure alla parte principale per finirgli, come si richiede. Giordano. Habbiamo di già visto con nostro sommo piacere questa sì bella varietà; e d' altrettanto ci sarebbbe il saper, se il medesimo si farà nell' altro Canone fatto per Terza, oue le parti ascendono per Terza, che si fà in questo, ciò è, il modular il principale, et le rissolutioni insieme per Vnisono, et ancor l' istesse rissolutioni da se per il medesimo Vnisono. Alessandro. Signor mio nò: perche bisogna seruar la regola, che si osserua in questo, il qual discender per Terza. Giordano. Vostra Signoria dunque non mi si mostri men fauoreuole dell' ordinario per darne il modo da tenersi in farne vn simile, che si possa modular per Terza ascendendo; posciache non si può cantar in questo il principale, nè le rissolutioni parimente per Vnisono; e per darne ancor poi la regola, che osseruar si conuenga in far questi altri, le cui rissolutioni tutte si possono cantar all' Vnisono, come [Regola add. in marg. Ercole Bottrigari] nelli essempij. Alessandro. Volendosi far vn Canone, che si canti per Terza, crescendo le parti lontane per Terza dal principale, si può vsar ogni consonanza cosi perfetta, come imperfetta, et altretanto s' intende delle dissonanze, auertendo, che nelle sue estremità non ecceda più di sei ouer d' otto voci, mentre non vi venga disordine. Questo fia afunque il modo da tenersi nel fare il primo, il quale non sarà buono, mentre che si voglia cantar le rissolutioni per Vnisono. Ma desiderandosi farne vno, che habbia le parti lontane per Terza dal principale, ò guida, (come dir ci piace) ascendendo, ò discendendo le parti, et che si possino modulare le rissolutioni per Vnisono, fia di bisogno l' astringersi à questa regola. Che in detta parte principale, con l' altra creata per Terza lontana non cadino due Terze seguenti l' vna dopo l' altra; nè meno la Quinta in eleuatione della misura, quando l' altra parte hà già cominciato; già che facendosi poi le rissolutioni per Vnisono vi nascono molti inconuenienti. Conuiene ancora il legarsi sotto quest' altra regola. Che non vi sia dissonanza alcuna; et lasciare la Sesta acciò non produca qualche disordine; e nelle sue estremità per il più, che sia, che non ecceda l' Ottaua. Ilche è, quanto si hà d' adempire nella seconda richiesta. Giordano. Aspettauo per certo altre osseruationi; poiche vi si vede tanta varietà. Alessandro. E che cosa veramente facilissima; e però mi trasferirò ad vn' altro, le cui rissolutioni saranno lontane per Quinta l' vna dall' altra, siche vna fia per Quinta, e l' altra per nona co 'l principale; e si potranno anche cantar da se stesse le rissolutioni, come quiui. [dicesi anche per configuratione, attento che non si uaria altro, che le Chiauj nella Scrittura. Et per intiero di ciò, si potrebbe anche aggiunger la quarta parte graue in settima con la parte di mezo, et in undecima co 'l soprano add. Ercole Bottigari] <[-125-]> [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 125,1; text: Guida alla Quinta, et alla Nona. Consequente. Consequente.] Dal precedente essempio hanno conosciuto tutto ciò. Giordano. Nè già per questo mi posso appagare, per non saper la norma da seguirsi in farne vn simile. Alessandro. Questa nell' esser facile eccede tutte l' altre; poiche iui si concede [Regola add. in marg Ercole Bottrigari] ogni consonanza, e dissonanza, e solo si vieta la settima, et nella sua estremità non vada, se non sei voci, ò poco più, et questo sarà nella guida, E perche sin hora hanno visti i Canoni fatti à tre voci, me ne passarò alli altri pure à tre voci, accompagnati però con vna parte sciolta in questo modo. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 125,2; text: Guida all' Vnisono. Consequente. Parte sciolta.] [-126-] In questo non è osseruatione alcuna, nè delle consonanze perfette, et imperfette, ne pur anche delle dissonanze. Solo basta l' accommodar quelle parti, che faccino grato vdire, e producano buona harmonia, come s' accertaranno con gli essempij, che son per darle. Et perche intendano il tutto, ne mostrarò alcuni altri fatti hora alla Terza, hora alla Quarta, et in diuersi modi. Dalche ne traranno il modo, che nel farne delli simili si deue osseruare. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 126,1; text: Guida per Terza. Consequente. Parte sciolta.] Questo altro è fatto per Quarta. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 126,2; text: Guida per Quarta. Consequente. Parte sciolta.] [-127-]E questo seguente per Quinta. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 127,1; text: Guida per Quinta. Consequente. Parte sciolta.] E, perche sono già finiti questi pochi Canoni à tre voci, i quali hò scoperti solo, perche l' istesso ordine l' introducano ad altri, come alla Seconda, e più inanzi, se le piace; hora mostrarò, come si formi vvn Canone con due parti sciolte, e poscia con trè, per dar à conoscere il modo, e la norma, con cui si deue in simili procedere; perche (hauuta la notitioa di questi) potranno aggiongerli trè, e quattro parti sciolte, e più à loro piacere. Et à questo effetto farò questi duoi Canoni, nell' vno de quali due parti, e nell' altro trè saranno sciolte. Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 127,2; text: Guida per quarta. Consequente. Parte sciolta. Parte sciolta.] [-128-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 128,1] In questo essempio hanno viste due parti obligate, fatte per Canoni, et altretante sciolte: et in questo altro trè siano le sciolte, et due l' obligate. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 128,2; text: Parte sciolta. Guida all' Ottaua. [-129-] Parte sciolta. Parte sciolta Consequente.] Dalli duoi predetti essempij si è dato à conoscer il modo, e la via che dè tenersi nel formar vn Canone con vna, con due, e con trè parti sciolte, e con più se cosi piacerà. Ilche solo consiste nella facoltà del giucicio, et nell’intelletto del Compositore, già che non si fà eccettione nè di consonanze, ne di dissonanze; e solo si deue hauer riguardo, che le parti modulino con loggiadri e legitimi interualli; e non vi cadino mouimenti, che cantar non si possino; nè vi sia alcuno altro disordine, conforme à quanto si richiede alle ottime, e d’ogni errore purgate compositioni. Conciosia che sin hora si è vista la varietà sì de’ Contraponti, cme de’ Canoni à due voci, e sciolte, et obligate; et à tre fattin in diuerse maniere; e come ancora si può à due parti, che cantano in conseguenza, accompagnar due, e tre alter, e più parti ad arbitrio del Compositore, mi resta hora il mostrar i Canoni fatti à Quattro voci, i quali son fatti da due parti ad vn [-130-] modo, e da due alter in vn’altro; e le scoprirò di più, che sopra vna parte sola se ne possino modular trèaltre in conseguenza in diuerse maniere. Giordano. Si prometta pur Vostra Signori ache di tanta sua cortesia gli restaremo obligate perpetuamente. Marco. E ben ragione, che se Vostra Signoria hora da se stessa; et hora à nostra richiesta, non hà hauuto riguardo à fatica, et incommode (per grande, che sia stato) in compiacerne mostrandoci tante varietà di questa si nobil scienza, e porgendone (per renderci meglio possessori) infinità d’essempij, i quali tutti ci sono stimuli, e sproni pungenti à maggior fatica, et studio, di quanto sin hora habbiamo fatto; è ben ragione dico, che le restiamo perpetuamente obligati. Alessandro. Si possono ben accertar, che, doue s’impiegheranno i loro affetti (pur che tant’oltre si estendino le mie forze) fatica non sarà, che non mi paia piaceuole, et impresa, che non mi si mostri facile. Che tutto ciò mi causa il gran desiderio, che hò di lor seruire, e perche ne restino più sicure, seguirò in mostrar vn Canone fatto à Quattro voci con due parti in conseguenza per Vnisono, di cui scriuo questo essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 130; text: Guida per Vnisono. Consequente. Guida per Vnisono. [-131-] Consequente.] D’vn altro pur anche fatto per Terza, oue si fanno due parti in Canone, come nel sottoscritto darò questo essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 131; text: Guida alla Terza. Consequente. Guida alla Terza. Consequente.] [-132-] Il Terzo Canone fatto per Quarta si può vedere quiui. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 132, 1; text: Guida per Quarta. Consequente. Guida per Quarta. Consequente.] Ma ne passo al Quarto Canone fatto in questa forma con due parti in conseguenza lontana vna dall’altra per Quinta, il qual è di questa sorte. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 132; text: Guida per Quinta. Consequente. [-133-] Guida per Quinta. Consequente.] Il quinto Canone fatto con le parti per conseguenza in Ottaua sarà con quell modo istessi delli sopradetti, ciò è, due parti in conseguenza, et sia questo l’essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 133; text: Guida per Ottaua. Consequente. Guida per Ottaua. Consequente.] [-134-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 134,1] Ne mostrarò pur anche vn’altro, delle cui parti due si trouaranno per Quarta, et alter due per Quinta tutte in conseguenza; perche conoscano vn’altra varietà delli altri, et ecco l’essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 134,2; text: Guida per Quarta. Consequente. Guida per Quinta. Consequente.] [-135-] Quì si veggono due parti, che sono fugate per Quarta, e due per Quinta. Questo Canone hò voluto proponere acciò sappino come è lecito il far questi Canoni à quattro voci per diuersi modi. Laonde se ne può fare anche vno, oue due per Ottaua, e due alter andranno per Quinta come è questo. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 135; text: Guida per Quinta. Consequente. Guida per Ottaua. Consequente.] Se desiderano poscia altre varietà, se le possono fare da se stesse. Mi rimarrebbe il dir come si possano fare altri Canoni per Seconda, ouer per Settima, per dar qualche notitia di quei, che sono fatti per dissonanza; ma, per non deuiar punto dall’ordine, che hò seruato per l’adietro, prima, che passi più oltre, mostrarò la regola, conforme à cui ne faranno delli simili à quelli, di che si sono dati gli essempij. Marco. Questo sarà pur vn confermar, che la sua cortesia è infinita; e questo pur ci apportarà sommo vtile, e diletto. Alessandro. Per farne dunque vn simile, deuono far prima, ch’vna parte sola comincij (qual più piace) e moduli per lo spatio d’vno, ò due tempi di Breue, e di più anco conforme al volere di chi compone; mà il [-136-] fia per duoi tempi soli; et che principij poi vn’altra parte, et ambedue modulino insieme, sinche le piace: indi segua la Terza, e poi la Quarta parte, la quale poserà tanto doppo, che hauerà cominciato la Terza, quanto la Seconda dopò’l principio della Prima. Come per essempio, se la Seconda haurà fatto pausa di duoi tempi, dopò che haurà principiato la prima per duoi tempio ancora posarà la Quarta dopò il cominciar della Terza, come si può veder dalli essempij che hò dati di sopra, oue dissi del primo fatto all’Vnisono; nel quale principia il Contralto, e poscia il Tenore per spatio d’vn tempo di Breue: et indi hà principio l’altro Contralto, à cui segue l’altro Tenore, che hà posato vn tempo di Breue etiandio dal principio del secondo Contralto, che tanto haueua fatto il primo Tenore, come mostrarono gli essempij. Con tal regola dunque potranno far simili Canoni. Nè vi sono altre osseruationi, sendo in potere del Compositore l’vsar ogni consonanza, e dissonanza, auuertendoui (se possibil fia) che non gli cadino salti, che cantar non si possino, che tuttauia per l’obligo si scusarebbero pur anche. Giordano. Poiche habbiamo inteso, che cosa si ricera per far simili Canoni, Vostra Signoria potrà (piacendole) passari più oltre alli Canoni fatti per Dissonanza, come ci hauea proposto. Alessandro. Cosi faro; e ne formarò vno alla Seconda, che è questo. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 136; text: Guida alla Seconda. Consequente. Guida alla Seconda. Consequente.] [-137-] Ne mostro pur anche vn’altro per Settima, ilche fia con questo essempio [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 137; text: [[[Guida per Settima.]] [Guida per Settima add. Ercole Bottrigari] [Conseguente add. Ercole Bottrigari] [[Guida per Settima.]] [Guida per Settima add. Ercole Bottrigari] Consequente. Consequente.] L’essempio mostra, che’l Canone è fatto per Settima lontano dal suo originale, come promise. Hora mi accingo ad insegnarne alcuni altri fatti à quattro voci, in vno de’ quali due parti modularanno per fuga per contrario moto, e due altre similmente per moto contrario, ma dissimili però di figure, di mouimenti, et interualli, dale due prime parti. Dipoi faro conoscere vn’altro Canone, in cui sopra vna parte sola modularanno [-138-] due parti per Ottaua, et altre due per Terza, ouer per Quinta per contrario moto. In oltre ne mostrarò vn’altro sopra vna parte sola, oue le altre tre modularanno per fuga, hora lontane per Quarta, et hora per Quinta, come l’occasione, e’l voler del Compositore chiederanno. Giordano. Siami benigna Vostra Signoria non men, che per l’adietro sia stata in darmi prima la norma, secondo la quale mi fia lecito farne vno. Alessandro. Darò l’istessa norma pure, quanto al far principiar le parti, che hà luogo anche in questi mostrati per hora, come nelli predetti vltimi Canoni si vede. Delle consonanze, e dissonanze poi si seruiranno à lor piacere in quel, ch’è fatto per Seconda; ma nell’altro, ch’è per Settima lasciaranno tutte le dissonanze nell’obligatione del canone. Del resto poi corrisponde, e si conforma alli altri. Onde me ne andrò ad vna modulatione à quattro voci, due de’ quali modularanno per fuga alla Terza, et altre due parimente alla Terza tutte per contrario moto, di cui dò questo essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 138; text: Guida per Terza per contrario moto. Consequente. Guida per Terza per Contrario moto. Consequente.] [-139-] Da questo altro essempio ne haueranno vn’altro, in cui le parti saran lontane dal suo originale per Quarta seguendosi per moto contrario. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 139, 1; text: Guida per Quarta per contrario moto. Cosequente. Guida per Quarta per contrario moto. Consequente. ] Quest’altro fia per Quarta. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 139, 2; text: Consequente. Consequente. Guida per Quinta. Guida per Quinta. [-140-]] Deuono però sapere, che in simili Canoni non si può veramente dar modular le parti con leggiadri mouimenti, come si farebbe, sendo sciolta la Cantilena da questi oblighi fatti per contrarij mouimenti. Giordano. Il credo. Et, ancorche non vi si troui quella vaghezza, e leggiadria, desidero però, che Vostra Signoria non si scosti dall’ordinario suo; e ci dia ad intendere il modo di fargli. Alessandro. Si osserua, che fra i Canoni non venga dissonanza alcuna; et anche (se sia possible, accioche non vi nasca disordine) che non si troui Quarta tra il Soprano, et il Contralto; e di più ancora, che la parte del principale, ciò è, quella, che và prima, non ecceda al più di otto voci nelle sue estremità; e questo solo, mentre che essa parte modularà per obligo, che cessato poi questo potrà allargarsi à suo piacere, purche si guardi, che le parti vadano per legitimi interualli, e con mouimenti seguenti, quanto si possi; perche riesca la Cantilena più facile al Cantore, e più soaue, e dolce. E questo è quanto vi si ricerca. Ne darò dunque vn’altro fatto per mouimenti contrarij, oue vna parte modularà per Nona, et vn’altra per Terza; come in questo essempio. [-141-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 141; text: Guida per Nona. Guida alla Terza. Consequente. Consequente.] La natura di questo Canone è tale, che si può far cominciare il Tenore, e poscia il Basso, et indi porre le pause del Tenore al Contralto, e quelle del Basso al Soprano. E lecito etiandio far cominciar il Soprano, e dar le pause di quello al Tenore, e quelle del Tenore al Basso, e quelle dell Basso finalmente al Contralto. e’l tutto è di buona riuscita. Vero è, che si mostra impossibile osseruare il Tuono per le contrarietà de mouimenti, [-142-] chef anno le parti. E per farne vn simile, l’istesse regole già mostrate han luogo. Giordano. Mi piace estremamente questa varietà; ma ci fauorisca Vostra Signoria di dir, se il simile si potrà far nelli altri predetti. Alessandro. Signor mio nò, per gli interualli, chef anno le parti, come l’isperienza, che faranno, loro accertarà. Saria ben concesso nel Canone fatto per Quinta il dar principio con la parte Bassa, e suppore poscia il Soprano, et indi far seguire il Contralto; mà il Tenore non si può far cantar per alcun modo. Siche non si può far delli altri, come di questo. Mi resta pur ancora il dar alcuni altri Canoni fatti sopra vna parte, in cui vna parte fugarà per Ottaua, e due poi per Decima per moti contrarij, e di questo loro offro l’essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 142; text: Guida per Terza, et per Decima per contrario moto. Consequente. Consequente per contrario moto. Consequente per contrario moto.] [-143-] Quiui vna parte fuga sopra il principale per Ottaua, e due altre per Decima lontane per moti contrarij. Se vi piacciono poi altre varietà, si darà principio al Contralto, e poi ad vn Tenore, fraposti dall’vno all’altro dui tempi di Breue, e seguirà vn’altro Tenore seruato l’istesso silentio, et indi succederà il Soprano dopò sei tempi pur di Breue dal principio del Contralto, che fia guida. E non contenti di questo cominciaranno convn Tenore, e dopò duoi tempi ancor di Breue seguiranno co’l Contralto, et hauendone interposti Quattro, soggiongeranno il Soprano, à cui succederà l’altro Tenore premesso il riposo di sei tempi simili. E, perche meglio il tutto si affaciliti, porgerò questi essempij. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 143; text: Principale mutare le parti. Consequente. Consequente. Consequente.] [-144-] Ecco l’alto variato. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 144,1; text: Principale muta[[r]]e le parti. Consequente. Consequente. Consequente.] Hora mostrarò come due parti si cantaranno per Ottaua, e due per Quinta per moto contrario in quest’altro essempio, che hora formarò. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 144,2; text: Guida per Ottaua, et per Quinta per contrario moto. Consequente. Consequente. Consequente. [-145-]] Si concederà pur anche (à loro piacere) il far cominciare il Soprano, e soggionta la pausa di due tempi di Breue, seguire il Tenore, et indi, adempita l’istessa distanza, l’altro Tenore, e finalmente doppo lo scorso di sei tempi tali il Contralto, come quiui. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 145; text: Guida mutate le parti. Consequente. Consequente. Consequente.] Nè già ai vietarà (per acquisto di varietà nuoua) il far principio con vn Tenore, succedendogli il Contralto non prima di duoi tempi di Breue, [-146-] et indi allo spario di Quattro tempi si sopporrà il Soprano, che precederà l’altro Tenore di sei tempi dell’istessa sorte. Ilche si appresenta loro questo essempio. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 146, 1; text: Guida mutate le parti. Consequente. Consequente. Consequente.] Tre varietà si sono scoperte in questo Canone da tre varij principij, che se gli sono dati. Vn’altra varietà ancora si permette, ciò è, che si cominci vn Tenore, e passati duoi tempi pur ancor di Breue, vi segua l’altro,et poi il Contralto in Quattro simili, à cui succeda il Soprano dal finir di sei tempi dell’istessa sorte, non meno, che in questo essempio si fà. [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 146; text: Guida mutate le parti. [-147-] Consequente. [all’unisuono. add. Ercole Bottrigari] Consequente. [alla Quinta per mouimenti contrarij add. Ercole Bottrigari] Consequente. [alla Duodecima per mouimenti contrarij add. Ercole Bottrigari] [in ottaua add. in marg. Ercole Bottrigari]] Onde quattro sono le differenze tra i principij del predetto Canone; nel quale per l’obligo, che in simili ci astringe, manca qualche parte della leggiadria, e gratia, che si conuerrebbe. E perciò il possible deue sodisfare. Hauendo adunque io dati gli essempi, è ben ragione, che (per non lasciar l’incominciato ordine) appresti il modo per farne delli simili, et è questo. Si lascia ogni dissonanza, e la consonanza sesta che farebbe [Regola add. in marg. Ercole Bottrigari] di disordine non picciolo. Si auuerta, che’l principale, ò guida non ecceda nelle sue estremità più di ottovoci, mercè delle due parti, che vanno per contrario moto; acciò siano commode al Cantore. Et anco auuertiscasi che essa guida vadi con mouimenti cantabili più, che fia possible. Ilche è ciò, che posso dir in questo. Giordano. Perche (al mio parere) son fatto benissimo possessore di queste osseruationi che sono facilissime alla memoria, Vostra Signoria potrà andarsene più oltre sopra questi Canoni, se le piacerà. Alessandro. Cosi faro con l’additarne vn’altro, in cui tre parti modularanno sopra vna sola, e tutte diranno l’istesse figure, e cantaranno con i medemi interualli, tanto nell’ascendere, quanto nel discendere, cosa veramente bella, et ingegnosa, che à loro sarà (per quanto giuduco) di sommo contento. Giordano. Be se lo può permettere Vostra Signoria perche le desideriamo tali; e tali solo escono dalla sua bocca. Alesandro. Ecco adunque l’essempio. [-148-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 148; text: Guida per Quinta, per Ottaua, et per Duodecima. Consequente. Consequente. Consequente.] Qui comincia il Contralto per Quinta, il Tenore per Ottaua, et il Basso per Duodecima. In questo poi, che son per dar loro, principierà il Contralto per Quarta, il Tenore per Ottaua, e’l Basso per Vndecima. [-143-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 143; text: Guida per Quarta, per Ottaua, et per Vndecima. Consequente. Consequente. Consequente.] Ma in quest’altro s’haurà il principio da vn’altra parte; acciò si dia notitia, che si può far caminar la parte, che più aal Compositore piace. [-160-] [Pietro Pontio, Dialogo di Musica, terza parte, 160; text: Guida per Ottaua, per Quinta, et per Quarta. Consequente. Consequente. Consequente.] [Questo Tenore guida il Basso: come’l Soprano, e’l Contralto procedono nel modulare preconfiguratione, cambiata solamente la Chiaue di una parte, ò di luoco, ò di forma add. in marg. Ercole Bottrigari] [Regola add. in marg. Ercole Bottrigari] Per guida, e principale hassi il Tenore, et per formarne vn simile, basta, che le due prime parti modulino, quanto piace, e poi cominci la Terza, et indi la Quarta, seruando però vn’istessa pausa tra la prima, e la seconda, e tra la terza, e l’vltima, come si scorge, considerando gli essempij,che hò dati. E lecito vsar la sesta, (cessando ogni disordine) e la dissonanza quarta, e la settima, e tutte l’altre parimente, non si scostando punto in metterle dall’ordine, che si tiene nelle compositioni. E ben vero, che questi oblighi inpossibil è il non far digresso dal bel modo di cantare, e d’accommodare le consonanze. Che per ciò tal hora per far il fine con qualche vago ordine di procedure, vi cadono delli passsaggij non eleganti [-151-] in tutto. Ilche (rimossa tal causa) er alcun modo non si ammetterebbe, e’l Compositore, che vi erase, sarebbe giudicato (e con ragione) di poco giudicio, e di niun valore, poiche il tutto solo si concede, et ottiene per simili oblighi. Giordano. Il veggio per la verità delli mouimenti, chef anno le parti fra di loro. Alessandro. E cosi veramente. E, perche non mi souuiene per adesso altra regola per far Canoni diuersi da quei, che hò mostrati senza estendermi più sopra di loro, stimando d’hauer à bastanza cosi mostrati gli essempij suoi, come date le regola, et osseruationi, faro fine à questo mio ragionamento; posciache da quello le Signorie Vostre per lor stesse (essaminando il tutto à lor piacere) conosceranno la differenza, che è fra la Theorica, e la Prattica; e quanta maggiore difficoltà si troui in questa, che in quella; e come sia pur ella scienza dignissima, ancorche hoggidì sia cosi poco stimata, et hauuta in vile consideratione. Giordano. Ben il conosco, e non meno di quell, che deue vn cieco, à chi gli dona il lume delli occhi (onde sicuramente senza duce, e timore alcune se ne può andare in qual si voglia luogo, fruire il bello, il vago, et i colori di questa machine modiale) sarò per sempre obligato à Vostra Signoria, che mi hà illuminato in quest ascienza, in cui dianzi mi poteuo dir cieco, et hora contemplo, ammiro, e possiedo, tanti, e cosi dotti auueritmenti, e precetti, mercè dell’infinita cortesia di Vostra Signoria, alla quale (se il render la pariglia fosse concesso in parole) mai non potrei rispondere: ancorche hauessi e bocche mille, e lingue mille; mà (doue, e di parole, e più di fatti mi si niega il farlo) procurarò, e sforzarommi di supplier con l’affetto interno del cuore. Marco. E pure ancor io, che quasi inutile, e sterile piñata fui per l’adietro nel colto giardino di scienza così nobile, et hora mi par d’esser diuenuto feconda, e fruttifera alle ruggiade delle dolcissime parole, al Zefiro soaue dell’immensa benignità, et à i raggi del chiarissimo intelletto di Vostra Signoria, sarò tenuto in eterno ad ascriuere à lei, e da quella riconoscere l’honore d’ogni frutto, che son per farci, non già per ricompenza, (che questo sarebbe vn prescriuer fine à chi nemanca, e restringer l’acque tutte del mare in vrna breuissima) mà ssi bene per memoria delli oblighi, che le tengo in tanto numero, che pria l’alma mi si può scioglier dal nodo corporeo,che dal minimo di quelli mi liberi. Alessandro. Miei gli obblighi, miei gli ringratiamenti, e mie deuriano essere le scuse; poiche con tanta attentione, et humanità, spogliati d’ogni noia, mi hanno prestate le orecchie gratissime; e si sono degnate d’essercitar l’amor, che lor porto, e maggiormente dimostrarlo, co’l chiedermi cose, ancorche picciole à paragone del desiderio, che ne tengo. Per terminar, e sopir adunque [-152-] vna tanta lite di gratitudine tra noi (se cosi le piace) altro non sia giudice, alctro non ci sia premio, altro non ci sia obligo, che vn’amore immortale, che tutti trè cci annodi vicendeuolmente d’vna catena per sempre indissolubile. Giordano. Sia lege inuiolabile ciò, che ella propone. Marco. Mi acqueto pure anch’io in tutto, e per tutto alle sue voglie. Il fine della Terza, et vltima parte. REGISTRO ¶ A B C D E F G H I K. Tutti sono quaderni eccetto ¶, et K, che sono duerni. IN PARMA, nella Stamperia di Erasmo Viothi. 1595.
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