Author: Prandi, Giovanni Francesco
Title: Compendio della Musica di Giovanni Francesco Prandi Bolognese
Editor: Massimo Redaelli
Source: Bologna, Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, MS E. 19, - f. <53v>

[Page numbers are given in accordance with the ones marked by Prandi himself on each page of the treatise proper. Roman numerals have been supplied for the table of contents.] COMPENDIO Della Musica di Giouanni Francesco Prandi Bolognese. ASPIRAT PRIMO FORTUNA LABORI. 1606. 1606. [--] Tauola del Compendio. Lodi della Musica à Carte 4. Proemio à Carte 10. Diuisione della Musica Uniuersale à Carte 11. Che cosa sia la Musica Capitolo 1. à Carte 12. Della Musica Humana Capitolo 2. à Carte 12. Della Musica Mondana Capitolo 3. à Carte 12. Della Musica Plana Capitolo 4. à Carte 12. Della Musica figurata Capitolo 5. à Carte 12. Della Musica stromentale Capitolo 6. à Carte 12. Del Musico speculatiuo Capitolo 7. à Carte 13. Del Musico Pratico Capitolo 8. à Carte 13. Del Cantore Capitolo 9. à Carte 13. Mano In disegno à Carte 14. Dichiaratione della Mano Capitolo 10. à Carte 15. Parole per Imparar la Mano Capitolo 11. à Carte 15. Chi fù Inuentor della Mano [[C]] à Carte 15. Pratica sopra la Mano à Carte 17. Basso à Carte 18. Tenore à Carte 19. Canto à Carte 20. Alto à Carte 22. Seconda Mano à Carte 23. Quello, che sia chiaue, et effetti di lei Capitolo 12. à Carte 23. Quello che sia Battuta, et effetti di lei Capitolo 13. à Carte 23. Quello che sia Contrapunto Capitolo 14. à Carte 23. Inuentione, et praticamento delle Note Capitolo 12. à Carte 25. Delle Note Antiche, et del ualor loro Capitolo 16. à Carte 26. Delli Pause, et lor Ualori Capitolo 17. à Carte 26. Del Punto d' Aumentatione, ò accrescimento. Capitolo 18. à Carte 26. Quello, che sia Sincopa Capitolo 19. à Carte 27. Della Mostra Capitolo 20. à Carte 27. Delli duoi Tempi Musicali perfetto, et Imperfetto. Capitolo 21. à Carte 27. Delle Proportioni Ingenerale Capitolo 22. à Carte 27. Della Proportione d' Egualità Capitolo 23. à Carte 28. Della Proportione sesquialtera d' Inegualità Capitolo 24. à Carte 28. Essempio d' Egualità. à Carte 29. Essempio d' Inegualità. à Carte 29. [[D]] Della Tripla Capitolo 25. à Carte 29. Della Hemiolia Maggior, et minore à Carte 30. De gli Accidenti di B. Molle et b quadro Capitolo 27. à Carte 32. De Gli Accidenti Diesis Capitolo 26. à Carte 31. Essempi del Punto Capitolo 28. à Carte 32. Delle ligature, ouer Note Inordinarie Capitolo 29. à Carte 32. Della Gorga, et suoi effetti. Capitolo 30. à Carte 34. Delli fioretti In Gorga sopra le Cadenze Capitolo 31. à Carte 34. [<-ii->] Degli Accidenti Musicali Capitolo 32. à Carte 36. Degli Salti ordinari, et Modi di Praticargli Capitolo 34. à Carte 36. Regola di Pigliar le Uoci, In compagnia Capitolo 33. à Carte 36. Delli salti Straordinari à Capitolo 35. à Carte 37. Degli salti Prohibiti à Capitolo 36. à Carte 39. Modo di Cantar le Parole sotto le Note à Capitolo 37. à Carte 39. Differenza dal Cantare parole latine alle Uolgari à Capitolo 38. à Carte 40. Del Modo di Cantare con Gratia à Capitolo 39. à Carte 42. Essempio per cominciar Canto figurato à Carte 42. Essempio generale per far le Mutationi per tutte le Chiaui. à Carte 43. Auuertimenti per Cominciar à leggere. Capitolo 40. à Carte 45. Delle Mutationi. Capitolo 41. à Carte 45. Mutationi della parte del Canto à Carte 47. Modo per principiar à cantare, E alcuni auuertimenti Capitolo 42. à Carte 48. Essempio di portar la Uoce per Terza, Quarta, Quinta, Sesta, et Ottaua à Carte 49. Essempio delle Mutationi della parte del Alto à Carte 50. Essempio di portar la Uoce per Terza, Quarta, Quinta, Sesta, et Ottaua à Carte 50. Essempio delle Mutationi della parte del Tenore à Carte 51. Essempio di portar la Uoce per Terza, Quarta, Quinta, Sesta, et Ottaua à Carte 52. Essempio delle Mutationi della parte del Basso à Carte 53. Essempio di portar la Uoce per Terza, Quarta, Quinta, Sesta, et Ottaua à Carte 54. Essempio di far le Mutationi per tutte le Chiaui à Carte 55. Auuertimento del Tener le pause Capitolo 43. à Carte 56. Della Sesquialtera Capitolo 44. à Carte 57. Essempio della Sesquialtera Maggiore, et della Minore à Carte 57. Del dar gli Accenti à Capitolo 45 à Carte. à Carte 50. Del Canto Fermo à Carte 60. Delli Tuoni Capitolo 2. Regole per conoscere gli Tuoni à Carte 60. Capitolo 3. Essempio della Tuoni à Carte 61. Mutationij à Carte 62. Tempo della Musica, con quello del Suono à Carte 63. Accordatura del lauto à Carte 63. SINE FLORE FRUCTUS [-4r-] Discorso in laude della Musica. Benche benissimo sappia (Cortesissimi lettori) ch' à lodare la Musica non si troui alta, e accomodata una lingua palustre e roza, quale è questa mia, et che non deue presumere mortale ingegno di poggiar tant' alto; poi che ella istessa, come uedremo da mille parti, e mille senza che roco stile uenghi presentuoso à celebrarla, si rende illustrissima: Nondimeno qualhora Io uò considerando l'affition grande, ch' io porto à tanta Disciplina, sentendomi infiammato il Cuore dalle sue egreggie lodi, non posso fare, che in qualche parte, et in qualche modo Io non sfoghi questo cocente ardore, che si mi abbruggia il petto. Sarà dunque questo mio breue discorso, non isquisita lode per la Musica, che rica di mille glorie, non ha bisogno delle mie basse lodi: Ma pouerissimo parto, nato però da fecondissima uena, d' indicibil affetto, et per questo ricchissimo, se bene riguardando uedremo il seluaggio Stile, i colori, à cui si troua inetta questa mia roza penna, à fregi, che non sà lodando donare il mio basso ingegno. Uedremo (dico) andar carca di mille Gloriosi Trofei la Musica, fregiata di più famosi pregi, e celebrati honori, se prima considerando l' origine la uedremo diuina: Se ammirando il seguito, che ella hà sempre hauuto, ui si scoprirà infinito: se contemplando gli effetti suoi gli uedremo merauigliiosi: se narrando l' oppositioni, che temerariamente da' Zoili, e da maldicenti gli sono fatte: le scopriremo [-4v-] nulle: se rimirando i celebrati, e più famosi Auttori: che con parole, e con sentenze loro l' hanno illustrata, gli ammiraremo senza fine: Et se finalmente, salutando col capo nudo, e col ginocchio chino gli Illustri Auttori, di quella, gli uedremo Gloriosi, e tali, che mai più non si uedrà l' ultima sera. Hora, per cominciar dall' origini dico, Nobilli lettorij, ch' ella è diuina; si come il Beroaldo, sponendo le Questioni Tuscolane, et Horatio Flacco, dicono; Cuius origo coelestis memoratur ipsiusque ratione Mundum esse compositum Pitagorici uulgauerunt.per lo appunto i Cieli (come affermano Tullio, et Macrobio) naturalmente s' aggirano: Et gli storici anch' essi dissero; che 'l mondo era stato fatto con naturale et armonico artificio. Onde per altro forse disse Timagene, che la Musica era sopra tutti i studii delle lettere antichissima: per che la Natura in produrre questa Machina Mondana non ritrouò cosa più accommodata dell' armonia; come ben dicono (e l' afferma Francesco Giorgio [Girgio ante corr.] nel Proemio della sua Armonia, Iamblico, Porfirio, Calcidio, Proculo, e Syriano. Diuina è dunque l' origine della Musica. Quanto poi all' Inuentione sua Douersi diuersamente à diuersi l' attributione; I Greci uogliono, seguendo Eusebio nel undecimo di preparatione Euangelica, che la ritrouasse Dionisio. Ma esso nel 10 dell' opera predetta, uuole, che Zetho, et Amphione , che furno al tempo di Cadmo di tanta Disciplina fussero ueramente gl' Inuentori. Solone crede, che quest' arte del cantare traesse l' origine sua di Candia. Diodoro nel primo uuole, che Mercurio il primo trouasse le uoci dell' Armonia. Si come filostrato nel libro dell' Imagini, e Gregorio Giraldi de Dijs Gentium nel sintagma nono attestano. Polibio nel 4. libro afferma l' Inuentione delle uoci à gli Arcadi, Chamalione [- 5r-] Pontico giudica poi (lo riferisce Atheneo nel 9. de suoi Dipnosofisti, che ella traesse l' origine sua dal dolce canto di Musici Angioletti: Ma Isidoro nel 3. delle sue Etimologie, conformandosi col parer d' alcuni afferma, che Pitagora foss' il primo, che la trouasse al suono de' Martelli, e dalla percussione delle corde distente; Nondimeno il Mosè nel 4. Capitolo del Genesis, ne fà Inuentore Iubal, dicendo, che ipse fuit Pater cantionum cithara, et organo, Et per consenso uniuersale (Godo à una tanta Gloria) le sue note cantabili furono trouata da Guidon da Arezzo, huomo per questa inuentione meriteuolissimo d' ogni intenso pregio, e d' infinito honore. Ma che dirò del seguito grande, che sempre gloriosamente ha hauuto la Musica. Appresso à gli Antichi tutti (lo dice Philocoro) fù costume di soauemente cantare, mentre in sacrifici adorauano Dionisio, ed Apollo; che però Archiloco scriue queste Parole: sic, Regis Dionijsij pulchrum cantum Dithyrambicum incipere noui, uini fulmine mentem percussus. Gli Arcadi (scriue Atheneo nel 13. libro della Cena di sette sapienti) per legge uniuersale la doueuano imparare sin da fanciulli per indi con musicali uoci cantar gli Inni, ordinati in honore de' lor falsi Dei reputando cosa brutissima, il non saper snodar la lingua al canto. Appresso à Greci Temistocle Atheniese (come narra Marco Tullio nelle sue Tuscolane) fù reputato persona indotta perche conuersando haueua ricusato la lira, e 'l canto insieme sprezzator del suo bene, e del suo honore: Et pe ’l contrario Qual laude, qual gloria non s' acquistò il Thebano Epaminonda per esser erudito si nell' uno come nell'altro. Quindi narra il dotto Quintiliano nel primo delle sue institutioni; che fù un prouerbio[-5v-] celebre appresso de' Greci; che gli Ignoranti genti à cui si fa notte inanzi sera, stanno lontani delle Gratie et dalle Muse, e si dilettano della Musica appunto come l' Asino di sonar di lira. Cosa degna di marauiglia, che i Lacedemoni cosi l' accarezzassero, e tenessero cara, se lo perche Licurgo Auttore delle durissime leggi nel proporglila, disse, ch' essa era stata mandata dal Cielo per sopportare più ageuolmeente le continue fatiche. Ma se passando a rimirar gli effetti della Musica gli uedremo merauigliosi, e miracolosi, sò che non cesseremo per merauiglia stringer le labra, ed inarcar le ciglia: Riferiscono Cicerone, e Boetio per dar principio [[ad]] al dire, che Pitagora filosofo raffrenò l’infellonita pazzia d' un Giouane insano, e furibondo, non con altra medicina, che con la mutatione della Uoce. Damone anch' egli testifica Galeno nel 5. libro de Hippocratis, et Platonis decretis. E di Peone Medico non si legge, che un' infermo disperato della sua sanità, e della Uita raccomandato à lui, lo sanò con la sua Musica Uoce. D' Empedocle si narra, che ingiuriato un suo ospite da un' altro, et per questo infiamato di grandissima ira, con la dolce melodia del canto, gli fece passare la colera affatto. Gioua molto il cantare, et sonar dolcemente à frenetici, scriue Asclepiade. la Musica quieta il dolore della sciatica, e della gotta, Auttori Teofrasto, et Aulo Gellio. Ismeria Thebano (racconta Boetio) guarì molti Beoti; i quali haueuano grauissimi dolori nelle coscie, con le melodie. Ma che dirò Io? Ecco, Timeo Musico; (se dicono il uero Plutarco, e Dione) ad ogni suo piacere col frigio canto, infiammaua cosi l' Animo d' Alessandro, che tutto bellicoso, e fiero correua à prender l' Armi. [-6r-] Lo dice Plutarco, che Talete Milesio leuò le porte di Candia col mezo Solamente di questa armonia Diuina. Non celebra Ouidio il lesbio Arione, che scoperta farsi contro di se da Marinari una congiura, prima addolcendo l' onde con la sua cetra, e col suo dolce canto, si saltò nell' acque, e postosi à sedere su' l tergo d' un Delfino, fù cantando Egli sempre portato in Licaonia, con que' uersi: Ille sedet, citharamque tenet pretiumque uehendi Cantate et equoreas carmine mulcet aquas. Et in oltre non gli fù poi (Uirtù del canto) eretta una statua, con un Epigramma in Greco cosi tradotto da Rafael Uolterrano Cernis amatorem, qui rexit Ariona Delphin[[.]] A siculo subiens pondera grata mari. E quel che segue? Merauigliosi effetti ueramente dell' Honoratissima Disciplina della Musica, che però uaneggiano i Zoili, i maldicenti apponendosi con mille friuole raggioni, à prouare, che non amare, ma sprezzare si deue la Musica, e hauer in odio: perche (dicono questi homi) intendendo una uolta filippo (Cosi riferisce Plutarco) che 'l suo figlio Alessandro haueua in uno loco soauemente cantato, aspramente lo riprese, dicendogli, non ti uergogni, di saper cosi ben cantare? assai è bene, che un Principe habbi tanto d' otio, che possi prender l' onore, quand' altri canta; Et dell' istesso si dice, et suonando, e cantando una uolta, Antigono suo [sueo ante corr.] pedagogo, adirato per questo suo cantare, gli ruppe, e fracassò la Cethera, dicendogli, che all' [[[ett]] età sua hormai conueniua il regnare, e nò il cantare. Stimò Alcibiade tanto poco la Musica, et cosi l' hebbe à schiffo; che giudicò non essere arte da persona libera. [-6v-] S' accordano tutte l' Historie de' Romani, e congiurano contro alla Musica, et l' hanno in sommo dispreggio, ed Ecco, Scipione Emiliano, et Catone particolarmente gli diedero ripulsa; Onde narra Suetonio nella Uita di Nerone, ch' essendo Egli dato troppo al canto, e alle dolci delitie dell' Armonia, uisse in tanta poca stima à Romani, et in tanta poca riputatione appresso tutti, che fino Giuuenale gli scrisse contro quei uersi. Haec opera, atque haec sunt Generosa Principis artes Gaudentis foedo peregrina ad publica saltu. Poi che non hebbe uergogna di comparire in Scena, e cantando, e suonando, eccitare ne gli Animi della Plebe, e l' allegrezza, e 'l gaudio. Ma, perche trattenermi in queste cose? altre cose uanno dicendo questi persecutori della Musica, che son nulle in fine, come fra poco ancora uedremo queste che hò dette: ma prima; uoglio seguire quelle, che à giudicio mio, sono maggiori. Dicono Questi, non deuiando punto dalla lor maligna natura, et non considerando ponderatamente i sensi delle scritture: che San Girolamo scriuendo à gli Efesij dice, In Ecclesia theatralis moduli non audiantur et cantica. Et Gregorio Pontefice parimente alla dissentione nonagesima al capitolo In Sancta Romana Ecclesia, forma un decreto di questo tenore. Qua de re praesenti decreto constituo ut in hac sede Sancti Altaris ministri cantare non debeant, solum qui euangelicae lectionis officium intra missarum solemnia exoluet. Queste sono le più ferme ([[ragg]] loro) et le più stabili ragioni, c' habbiano costoro; per impugnar la Musica, et per disuadere il non apprenderla: Cosa ueramente da ignorante: Ma uediamo di gratia, se queste lor ragioni adotte sono di tal forza, ed habbino tanto fondamento, che disperata [-7r-] sia la speranza di sbatterle, et atterarle. Hora (cortesissimi lettori) à queste ragioni arditamente si risponde; prima; filippo Rè di Macedonia, e Antigono; Se l' uno riprende Alessandro, e l' altro gli rompe la Cetera; questo non auuiene perche uogliono in lui riprendere la Musica, ma si bene il consumarui tanto tempo; come forsi doueua fare disuiandosi da maneggi importantissimi dell' Imperio. Et conoscendo questo forsi Alcibiade biasmò la Musica; deuendosi Ella usare per diporto, et per passatempo, e non consumarui tutto il giorno: perche hauendo questi Giouani l' Animo riuolto ad Heroichi fatti, ed à magnanime Imprese, non disprezzo la Musica, come Musica, ch' è cosa Diuina, ma come quella che gli poteua impedire l' Illustre fine de' suoi magnanimi pensieri. Et se i Romani la disprezzarono questo auuenne, per che scendo loro di natura bellicosissimi, e di costumi più presto seueri, che piaceuoli, non se gli confacea nulla la Musica, come quella, ch' era cosa dolcissima: Et questo cagionò, che dannassero in Nerone, come dissimile da' suoi costumi, in questa parte, et ancora perche egli con grandissima indignità sua l' abusaua sia nelle publiche scene alla presenza della plebe per riportare una gloria mediocre in comparatione di quella, che per Uirtù dell' armi haueuano acquistati gli Imperadori antecedenti. Oltre che potrebesi rispondere, che gli essempi d' huomini Barbari, che non sanno,che cosa sia Uirtù non deue derogare alla gloria Illustre di tanta Uirtù quale è la Musica, la quale per mille altri essempi si proua essere cosi honorata et illustre. Et finalmente al passo di Girolamo santo si risponde, che egli non proibisce, ne danna la Musica nelle Chiese, ma quel modo di cantare particolare, che aueuano gli antichi Traghedi dentro de’ Teatri assumendo soggetti cantabili alla guisa loro. E Gregorio Pontefice intende come dice la Chiosa di quel decreto di proibire à' ministri Diaconi apparati all' altare per cantare l' Euangelio [-7v-] Santo, l' occuparsi in altra sorte di canto fuori dell' altare. Hor ecco confutate l' oppositioni de' Zoili, e maldicenti: La odano un' poco questi si insipidi, questi ignoranti, che si sforzano d' auilire Disciplina cosi Illustre Arte cosi nobile, odino (dico) le Sentenze d' oro con mille Illustri Auttori, che col aurea penna loro inalzano sino alle stelle l' Illustre Disciplina della Musica. Eccoui il diuin Platone, (che come attesta Quintiliano nel primo delle sue institutioni) la stimò Scienza necessaria all' huomo Ciuile, che egli Politico chiama. Eccoui Homero, che dice d' Achille, che egli cantaua le lodi, e i pregi che de gli Illustri Heroi musicalmente. E di Plemio canta ancor i figurati uersi tradotti da Natale de' conti. Plurima norat enim, oblectamenta uirosque facta Diuumque hominumque canit quae plurima cantor. Non disse l' Ateniese Damone in honor della Musica; che l' Anime liberali, e buone si dilettino di cantar uolontieri, ma l' inique, e scellerate sono solite d' oprar tutto il contrario? Ecco Eupoli Comico cantò in lode della Musica. Res cum profunda Musica, atque flexibilis Inuenit, et semper nouum uolentibus Considerare. Il Padre de' Peripatetici nella sua Politica disse, che la Musica era collocata frà le Discipline Illustri. Ma che non dice il Beroaldi in una sua Oratione in lodando la Musica? Musica adeo delectabilis est, [[et]] ut eius dulcedinem cuncta capiant. Et l' Elegante filostrato quali merauigliosi effetti non conta, e non celeebra di questa Disciplina Musica maerentibus adimit maerorem (dice questo grand' huomo) hilares efficit illariores, amatorem calidiorem, relegiosum ad Deos laudandos paratorem [-8r-] eademque uariis modis accomodata animos auditorum quocumque uult sensim trahit. Ma che? Ecco Theofilo Citaredo, Magnus, stabilisque Thesaurus Musica est mores nam instituit, comperitque, atque molit irae ardores. Et Quintiliano, che non dice in honore della Musica? Quis ignorat Musicam tantum illis iam antiquis temporibus non studij modo, uerum et uenerationis habuisse, ut ijdem Musici, et uates, et sapientes iudicarent? E 'l dotto Isidoro nel 3 delle sue Etimologie; disse, Itaque sine Musica nulla Disciplina potest esse perfecta; nihil nam est sine illa. Non riferisce l' Astrologo Tolomeo in honor della Musica, che gli Antichi placauano i Sacri Numi con la Musica, e 'l canto? Ma qual honore non gli rende il Profeta, cantando; Cantate Domino canticum nouum? et di nuouo Psallite Domino in Cithara, in Cithara, et uoce Psalmi? Inumerabili sono gli Auttori Illustri che l' hanno celebrata; et però meglio fia, che uolgendo lo sgua[[a]]rdo nelle antiche fronti de gli Autori di [[quest]] questa Honoratissima Disciplina della Musica, e facendogli segno di riuerenza, me gli' inchino. Ma saria più ageuole il numerare le minutissime arene del Mare, le stelle del Cielo, le foglie, che arrichiscono Primauera, che poterne dir minima parte di quelli, però meglio fia, che Io taccia Caso Herminio, qual (conforme al parer di molti) è stato il primo che n' habbi[[a]] composto; taccio d' Aristoseno Tarentio, che (come afferma Plinio) fù cognominate il [[Massimo]] Music; Taccio dell' altro Aristosseno Greco, che appresso loro fù il primo inuentore delle ragione musicale, e [- 8v-] degl' istromenti Musicali. Passo sotto silentio il Papo, Theone, Alipio, Gaudentio, Isacio, Apuleio, Boetio dottissimo commentatore di quella. Non occorre, che io fauelli di tanti moderni Maestri d' Adriano, di Cipriano, di Giachetto, di Iusquino, d' Orlando Lasso, di Costantio Porta, d' Alessandro Strigio, di Matteo Asolano, e del tanto celebratissimo Zerlino Illustrissimo Teorico, e pratico insieme, qual hà composto tant' opere uueramente singolare della Teorica della Musica, si come hanno fatto molti altri come Henorico Glareano, franchino Gaffurio il fabro Stapulense, Emanuele Brienni, e Giouanni de Tintore, et della pratica Hermano finckio in questa professione molto lodato. Taccio (dico) di tutti quanti, mi ardisco con la mia palustre uoce osseruare la fama, e l' Illustre Gloria loro, e solo uoltati i miei siluestri accenti, e le mie roche uoci, uolgho il pensiero, e 'l sguardo à' Duci, che in uerità pur sono nostri ueri dell' arte, e di natura. Questi cosi con la Uoce, come in ogni sorte d' Istromenti s' acquistano Gloria immortale, che mai non torpe, e langue; Questi si preparano con la loro singolar Uirtude con nouo giorno, che sempiterno fia; Questi sono: ma perche nominarli se 'l nome loro s' ode glorioso dal Borea à l' austro, e del mar indo al Mauro? Questi sono (lo dirò pur, che si mi sforza Amore;) Questi sono Camillo Cortellini, cognominato il Uiolino, ed Alessandro detto il Cornetto, che questi sono gli duoi istromenti, nè' quali essi sono frà tutti eccelentissimi onde se gli Antichi Romani hoggi uolessero, si come dice [-9r-] Quintiliano nel primo libro delle sue Institutioni; che ne conuiti tanto austeri nel resto si dilettauano del suono; Sicut ueterum (dice egli) quoque Romanorum epulis fides, ac tibias adhiberi moris fuit. Essendo certo, che 'l Uiolino, e che 'l Cornetto sariano senza dubio de' primi. Ma qual laude, qual uanto non è attribuito al suono, che non possi essere proprissimo di questa? Se consideriamo, appresso à' Greci ueggiamo, che anticamente il suono era in tanta stima, et riputatione, che Cimone, dall' uniuersale consenso fù in un solennissimo Conuito preferito à Temistocle solo, perche egli cantò molto dolcemente in sù la lira. Ma che sarebbe hoggi, se un Uiolino, un Cornetto si facesse udire? Stimo che sarebbe preferito sino all' istesso Apollo. Ma oltre à molti merauigliosi essempi, ch' io potrei raccontare, merauiglioso è quello, che in laude del suono Io son per dire de' Lacedemoni: Erano questi, allora che douean fare, anzi faceuano la Giornata co’ Massenj erano (dico) per 'l ualor dell' inimico uolti in fuga: Quando, ecco Tirteo co 'l flauto mutando il suono, portò tant' allegrezza alla sua parte, che coraggiosamente inuestendo l' Inimico, di uinti questi , et fugari, diuentarono i uincitori: Ma qual merauiglia haurian fatti questi se tanto puote un lauto, con la Uiola, ò col Cornetto? haurian certo ottenuta, senza armi anco adoprar degna Uittoria con l' opra loro, e Uirtuosa, e degna. Ma che occorre più far paragoni tra quelli, e questi, se questi pur lo sdegnano? E questi non l' amano? Se questi non lo gradiscono? Homero il gran Poeta nel principio dell' Iliade induce i Dei suonare, dicendo [-9v-] formosam Citharam manibus tenebat Apollo Musarum uocem uariantes haeque canebant. Ma sai perche non dice la Uiola, ò il cornetto, perche questi duoi famosi, e Gloriosi Heroi sono ambi un altro Apollo, si che non cedano col cornetto, e con la uiola alla sua Cetra d' oro: Ma [[per]] che non possono fare questi che cosa non gli è concesso? Tutto gli è concesso. Et se Philamone è illustre da Ouidio in qua Uedi Nascitur e Phoebo (nam quae est enixa gemellos) Carmine uocali clarus, citaraque Philamon. Et se Martiano Capella celebra Orfeo, Arione, et Amphione Orpheus, (dice questi) Amphion, Arionque doctissimi aurata omnes testudinem consonantes flexanimum pariter reddidere concentum. Et se l' istesso Apollo è celebrato da Ualerio flacco. Musarum Chorus, et Citharae pulsator Apollo. Qual ragion uorrà che questi duo soli della nostra Età non siano illustri e magnificati? Ma qual laude se gli può attribuire, che non sembri un' nulla à paragon di quella, che il merto lor uorria? fia meglio dunque de merti lor [[lor] tacere, che dieui pocho. Ma qual Gloria daremo noi, qual uanto all' Illustre Signore Don Girolamo Giacobbi Maestro di Capella di San Petronio? ogni laude, ogni uanto quiui si colmerà ogni gloria con quanto s' esprimerà dà un rozo ingegno quale è il mio; se diremo ch' egli è Maestro di Capella dignissimo in San Petronio dell' Illustrissima Citta di Bologna. Questo è [-10r-] (Nobilissimi lettori) l' Encomio della Musica, parte felicissima dell' affetion, che gli porto. Non altrimente, per fare un Compendio, anzi un lunghissimo Discorso, anzi una Eloquentissima Oratione delle sue Egreggie lodi. l' Origine sua dunque è diuina, gli effetti merauigliosi, l' oppositioni temerarie, poiche ageuolmente si confutano, gli Autori famosi, che l' Illustrano, innumerabili, et finalmente gli propri Assertori, gli istessi professori illustri da mille, e mille carte. Chi sarà dunque quello, che non s’innamori? Che non ardi di desiderio e apprendere, e non si dilattare di tanta Disciplina? S' apprendendola, haurà cosa diuina? S' imparandola, ed essercitandola produrrà effetti non pur merauigliosi: ma miraccolosi, se considerandola la uedrà più illustri spargere i suoi bei raggi fra mille Zoili, che la perseguitano ogn' hora: Et se finalmente conuersando fra chi l' illustra e chi l' essercita diuerrà tale quale esser deue una persona Nobile. L' accetti dunque la Musica, et la gradischi. Ho detto. [-10v-] Proemio. Ed ecco (la Dio gratia) sodisfatto ad un mio particolar desio, ed ecco hoggi mai adempito quello, che tanto, con tanto affetto ansiosamente bramai; Questo è (cortesissimi Lettori) il Compendio della Musica, da me, et con mia grandissima sodisfattione raccolto, per appagare se non in tutto, almeno in parte il desiderio mio, che è di mostrare, in qual concetto quello habbia l' Honoratissma Disciplina della Musica, come quella, et donatrice dal Ciel benigno per appogio nelle anguste, per soleuamento nelle miserie, et ne' trauagli, mirabilmente rapisce gli Animi nostri alle Celeste contemplationi, Dolce mente commoue i rafredati Spiriti nelle magnanime proprietà, amicheuolmente raffrena i desiderij uani nelle passioni, con uehemenza accende, et innamora i Cuori ne suoi dilettosi piaceri, con leggiadre maniere raddolcisce, et intenerisce gli affetti, e ne soleua da ciò che di male, e di dannoso, ne sourasta, come quella finalmente, et oltre à mille ricchezze, sempre ci rallegra, ci consola, sempre ne deue esser scilpita nella Mente nostra. Io dunque, per scoprirmegli affetionatissimo, ho uoluto raccogliere insieme queste poche cose, poche sono, rispetto alle molte, che fà mestieri intendere per giungere alla somma perfettione; facendo appunto un Compendio di ciò che è necessario per arriuare à qualche termine in questa disciplina, et di ciò che é accessorio ancora. Poi che non esattamente se ne tratta, et per giouamento uniuersalmente [-11r-], ma solo per giouare à me solo, essendo che per me solo, et non per altri è fatto, ed è da me composto: Però non fia merauiglia se questa non sarà opra perfetta, essendo d' uno che è pieno d' imperfettioni, che quel son' io, et che non aspiro à fare (quanto però è il mio potere) se non opera che s' auuicini alla perfettione. Appreso, non apporti ad alcuno, merauiglia questo mio primitiuo; per che l' oggetto mio in questo fatto non è il fare del Compositore de' precetti della Musica, ma è solo con deponere molte, et diuerse cose pertinenti à quella, come si puol uedere. Non cercherò adunque l' altrui sodisfattioni in questa opera mia, poi che non per altri ma per me solo è fatto; ma hauer l' occhio se piacia in quanto sia perfetto, sapendo molto bene; che essendo tale, quale la debolezza dell' intelleto mio, hà saputo formare molto bene, mi è noto, che i pellegrini ingegni non si compiaceranno, [[li ha non [[non]] diuino, che trouandoui]] riguardarci. Et se pure in tutto non ui si compiaceranno, chi sà non dimeno, che trouandoui cose à loro note, et spiegate da me con facil modo, non siano per goderui? [-11v-] Diuisioni della Musica in uniuersale [Prandi, Compendio della Musica, 11v; text: La Musica in uniuersale è una discordia concordia, cioè concordia di uarie cose, le quali si possono insieme congiungere et è di due parti. Naturale che si diuide in Mondana questa si considera ne Cieli, nel riuolgimento delle distanxe, nelle parti delle Sfere Celesti, ne li Aspetti de pianeti, come dimostra Tolomeo nel libro 3. capitolo 8. nel Seguente de gli Elementi insieme, che partiscono questa cosi bella uarietà dell' anno. Humana, e consiste ancora dalle parti dell' anima che sono tre alle quali è attribuito tre interualli il Duplo, il Sesquialtero et il Sesquiterzo. Intelletto, à cui il Duplo corrisponde, che ha sette interualli. Mente Imaginatione Memoria Cogitatione Opinione Ragione Scienza Senzo à cui il Sesquialtero, c' ha quattro interualli corrisponde Uedere Udire odorare Gustare Il tatto è senso comune, per esser ad altri sensi comune Habito à cui il sesquiterzo serue che ha tre interualli. Augmento Somità Discernimento. Artificiale Organica da instrumenti causata, che di tre sorti si ritrouano essere Da fiato e sono Organi Tromboni flauti Da corde e sono Uiole Arpicordi lauti Arpe Dolcimele Cetra Baldose Da battere e sono Tamburi Gnacchere Tabali Campane Harmonica, questa considera mediante il senso e la ragione le differenze de suoni; le modulationi; le consonanze; e dissonanze; et è causata da instromenti naturali che sono Gola Palato lingua labra Denti Polmone] Molti sono le opinioni, intorno al per che la Musica sia cosi detta, tuttauia Sant' Agostino, che con Platone nello Alcibiade s' affronta; dice che ella è cosi detta dalle Muse alle quali è concesso il Cantare per una certa loro omnipotenza. [-12r-] Che cosa sia la Musica Capitolo Primo. La Musica non è altro, che una Modulatione della uoce fatta con ragione, ouero come dice Giouanni Maria lanfranco Musica è la Maestra di tutte le modulationi, che nascono da suoni, e canti. Et franchino nel primo Capitolo del primo libro scoprendo, che cosa fosse Musica disse. Est igitur Musica actio motus sonorum consonantias; ac melodiam efficiens. lo mostrò parimente il Reuerendo Don Blasio quando disse Musica est scientia quae in numeris, proportionibus, consonantijs, mensuris, et qualitatibus consistit. E con bellissima ragione ha detto questo; per che se la uoce non fosse gouernata con proportioni, et misura; alle uolte, et quasi sempre ella uerrebbe cosi sconciamente mandata fuori, et darebbe più presto noia, che diletto; ma guidata dalla ragione, et dal giuditio fà un' concento soaue, et dolce: et s' altrimente ciò fosse, naturalmente tutti saprebbono cantare; la qual cosa si uede esser falsa. Della Musica Humana Capitolo 2. Questa non è altro, che l' unità, et conformità, che si troua frà l' anima, et il corpo, che proporitionatamente sono insieme composti: dalle quali proportioni si uiene questa Musica Humana. lo mostra il Padre angelo nel primo libro nel 5 Capitolo dicendo la Musica Humana, è uan concordanza di diuersi elementi in una compositione, mediante la quale la natura spirituale si congiunge col corpo; et la ragioneuole natura con la irragioneuole concoruolmente si congiunge, la qual concordia procede dalla connessione dell' anima, et del corpo. Et Angelo Politiano parlando di questa istessa disse. Musica Humana tribus animi partibus intellectu, sensibus, habitu tres efficit, et rationes, Diapason, Diapente, Diatessaron. Tanto, che la Musica Humana è quella, che si troua frà l' anima, et il Corpo, cosi affermano luigi Dentice nel primo et Celio Reggino nel 9. libro al 6. Capitolo. Della Musica Mondana Capitolo 3. Gli Antichi filosofi, et Astrologhi col giuditio loro, et esperienza, giudicarono cosa alcuna non potere esser fatta, ne longamente durare, se non con qualità di [-12v-] misura, et proportione. La onde considerando questa machina mondana, trouarono con longa esperienza, et osseruatione, i Pianeti, e Stelle esser in moto continuo, et frà loro essere distanza di tempo, et parimente dall' una all' altra essenza di proportioni. Non considerando loro sottilmente [[gi]] et hauendo già per scienza, che dalle proportioni ueniuano le consonantie, giudicarono frà quelle stelle ouer suoi cieli, et circoli essere una quantità di consonantie bene et proportionatamente unite; onde chiamarono poi quelle consonantie Musica Mondana, pigliando il nome dalla machina mondana; di modo, che la Musica Mondana si troua frà quelle sfere celesti; Onde dice Margherita filosofica nel 5. di Principijs Musicorum, nel 5. Capitolo oue dice Mondana Musica est, quae de harmonia totius, et partium mundi supercoelestis, et elementaris considerat. Et seguendo sopra tal ragionamento dice, Non enim sine maxima proportione et harmonia orbes coelestes adinuicem locati sunt; ob id et dulcissimam motu suo concinentiam faciunt. Uuedete che dice, non possono essere collocate dette sfere celesti, se non con proportioni, et harmonia. Della Musica Plana Capitolo 4 Musica Plana non è altro, ch' una quantità di figure cantate, et propontiate sotto ad uno medesimo tempo, et misura. Giouanni Maria lanfranco nel primo delle sue Scintille chiaramente denota la proprietà ddi questa Musica, oue dice. Musica Plana è la prolatione delle note semplici, et uniforme. Et Stefano Uaneo nel primo al 5 Capitolo l' hà dimostrato dicendo Musica Plana est illa, cuius notae uel figurae, et mensura [mensurae ante corr.], et tempore pari pronuntiantur. Della Musica figurata. Capitolo 5. Musica figurata è una quantità di figure cantate hor con moto tardo, hor con moto ueloce, et uelocissimo secondo la forma delle figure. Di questa ne parlò Giouanni Maria lanfranco nel primo delle sue Scintille, dicendo la Musica misurata è la diuersa quantità delle note, che crescano per multiplicatione, et dicrescano per diuisione. Della Musica Istromentale Capitolo 6. La Musica Istromentale non è altro, se non quella, che nasce da tutti gl' istromenti, che si possano accompagnare col canto. Il Reuerendo Padre Angelo nel primo libro al 6. Capitolo mostrò, che cosa sia questa Musica, dicendo la Musica Istromentale è quella quale è produtta, ouer causata da gl' Istromenti artificiali. [-13r-] Del Musico Speculatiuo Capitolo 7 Lo Speculatiuo è quello, che solamente attende alla cognitione delle proportioni, et proportionalità, et da che proportioni uengano le consonantie, affaticandosi con diuerse proportioni per trouare la uerità, et hauer intelligenza della Musica Humana, et Mondana. Il Reuerendo Padre Angelo nel primo al decimo Capitolo parlaua del Musico Speculatiuo dicendo Musico è quello, che giunge alla facultà della Musica con l' ingegno specolatiuo. Del Musico Pratico Capitolo 8. Il Pratico è quello, che s' affatica di accomodare le consonantie, et dissonantie insieme, si, che dalle persone di giuditio siano giudicate buone, et à gli ascoltanti rendano dolcezza. Di questo Musico Pratico Il Reuerendo Padre Angelo nell' istesso capo cosi ragionaua. Musico è quello, che insegna la Scienza del canto con uera ragione. Del Cantore Capitolo 9. Il Cantore all' incontro s' intende quello, che solamente è gionto alla facultà, et alla cognitione del cantare le cantilene con una soaue uoce, et quanto tale sarà detto Cantore non sapendo altro. Monsignor Guglielmo Durante nel libro 2. mostrò qual fosse Cantore, quando disse Cantor itaque uocatur, qui uocem modulatur in cantu. Parimente Stefano Uaneo nel primo al 7. Capitolo insegnò qual si douesse chiamar Cantore, in tal forma parlando. Cantor est autem, qui cantando diutina exercitationes Musicae praecepta capescit, uocisque sino promit, et ad actum diducit. Mostrollo parimente il Reuerendo Padre Angelo nel 14. Capitolo del primo libro dicendo. Il cantore è quello, che si essercita nel canto con gli Musici precetti, et uiene à condurre quelli in atto con la uoce, ouer col Suono. <[-13v-], [-14r-], [-14v-], [-15r-]. [-15v-] desunt> [-16r-] delli Graduali in canto fermo ad instanza di Papa benedetto Ottauo, faceua per questo Studio particolare nella Musica, e per che in cantando queste sue lettere erano difficili alla pronuntia, et al particolare ricercauasi lungo tempo, andaua (per ciò facilitare) speculando nuoua maniera, et più facile alla pronuntia. Et quando à Iddio piacque, essendo egli in Choro al Uespro il giorno della Sollenità assignata al Precursore San Giouanni Battista, mentre cantaua l' Hinno inuentò da sei primi capi uersi delle sei noute Ut, re, mi, fa, sol, la. 1 Ut queant laxis 2 Resonare fibris 3 Mira gestorum 4 famuli tuorum 5 Solue polluti 6 labij reatum Sancte Joannes. Hauendo il detto Monaco inuestigato le sei noet, et praticate, s' immaginò con queste, et le lettere pria in uso, tutte unite insieme, cioè a dire pigliò la lettera G. et aggiunse Ut, et questo non ad altro effetto solo per honorare gli Greci primi inuentori, poi per seguitare l' honoranza, seguitò la lettera A. pronuntiando A re, et per ordine alla lettera B. [[d]] dissegli B. mi, C fa, D. sol, et E la. À che fine si duplica, et triplica le giunture della mano le dette lettioni, et sillabe, come al dire, f. faut, G. sol re ut, A. la mi re, et simili. Questo mi riserbo a dire à suo luogo: non satio il Monaco di tal congiuntione, per ridurre la Musica in perfettione, s' industriò fabricare sopra le giunture della mano una distanza [-16v-] doue potessero aggiungere uoce humana, et sopra detta mano formare tre chiaui, l' una di F. fa ut, la seconda di C. sol fa ut, et la terza di G. sol re ut, utili à gli Bassi, Parte medie, et Soprani; et questa mano è quella, che dicono alcuni diuisa in tre ordini, Graue, Acuto, et Sopr' acuto, composta da uenti lettere, et sillabe, Semplici, Duplicate, et Triplicate. E perche alcuni la fanno essa mano di uenti una lettera, la realtà del fatto è, che la mano è composta di uenti una, principiando al nodo doppo il dito grosso, pronunciando F. fa ut; et benche il Monaco lasciar [[lasciando]] tal lettera F. potriamo realmente dire ciò facesse per honorare gli Greci, primi inuentori (si come di sopra detto habbiamo) aggiungnere ancora ciò facesse per seguitare l' ordine di quelle sue lettere uolte la sillabe Ut, sia come più piace, à chi tiene opinione contraria, sappia, che in quei tempi non erano in pratica gli Dodici Tuoni, Sei Autentici, et altri Sei Placali del Dottissimo, e non mai abastanza laudato Zerlino. Ueggasi adunque la Tastatura dell' Arpicordo, con gli tre tasti aggiunti Mi, si, ut, che scorgerà realmente la Mano Musicale Chorista hà il uero principio in F fa ut Graue, diuisa in tre ordini di sette lettere per ciascuno, et sarà uero ancora, che secondo gli dodici modi sudetti, la mano può hauere principio per ordini di natura naturali, alla spalla, dicendo C. ut, poi al Gomito, dicendo D. Re, et alla giontura della mano E. mi, quiui attaccando l' F. Fa ut Graue sudetto come nella seguente facciata si può uedere. [-17r-] Pratica Sopra la Mano Manca Diuisa In tre Ordini Graue, Acuto, et Sopr' acuto, con le tre Chiaui Naturali F. C. et G. Ordine sopr' acuto. C. [Prandi, Compendio della Musica, 17r; text: 21. E. la mi 20. D. la sol re. 19. C. sol fa ut. 18. B fa [sbq] mi. 17 A. la mi re. 16 G sol re ut. Per Natura di [sbq] quadro 15 F fa ut 14. E. la mi. 13. D. la sol re. 12. C. sol fa ut. Per Natura naturale, et Indiferente. 11 B. fa [sbq] mi. 10 A. la mi re. 9 G. sol re ut. 8. F. fa ut] [-17v-] [Prandi, Compendio della Musica, 17v; text: Ordine Graue Per natura di b mole 7. E. la mi. 6. D la sol re. 5. C. sol fa. 4. B. fa [sbq] mi. 3 A. la mi re. 2. G. sol re ut 1. F. fa ut.] Si confronta questa Prattica con la mano in disegno, à re lettera, dalle quali comprenderte chiaro quanto s' è detto. [-18r-] [Prandi, Compendio della Musica, 18r; text: BASSO.ut re mi fa sol la fa sol la sol fa mi la sol fa mi re ut Cc sol fa ut. bi fa bi mi. A la mi re G sol re ut. E fa ut. E la mi. D e la sol re. C sol fa ut. B fa b mi. A la mi re. G sol re ut. E fa ut.] [-18v-] [Prandi, Compendio della Musica, 18v; text: BASSO. fa finto. O 20 E la. Finto fa. la. N 19 D ela. Sol. la. Sol. M 18 C sol fa. Sol. fa.L 17 B fa b mi. fa. fa. mi. fa. finto K 16 A la mi re. la. mi. re. la. I 15 G sol re ut. sol. re. ut. sol. H 14 E fa ut. fa. ut. fa. G 13 E la mi. mi. mi. la. F 12 D la sol re. re. la. re. Sol. E 11 C sol fa ut. ut. sol. ut. fa. D 10 B fa b mi. fa. mi. C 9 A la mi re. la. mi. la. re. B 8 G sol re ut. sol. re. sol. ut. A 7 E fa ut. fa. ut. fa. 6 E la mi. mi. mi. 5 D sol re. re. re. 4 C fa ut. ut. ut.3 Be mi Simile à C sol fa ut di sopra per b quadro. Questo è solo. 2 A re. 1 Gama ut. H. 14. E fa ut. 02320 310] [-19r-] [Prandi, Compendio della Musica, 18v; text: BASSO. O 20 E la. finto fa. la. N 19 D la. Sol. re la. sol.M 18 C sol fa. Sol. fa.L 17 B fa b mi. fa. fa. Finto. fa. mi. K 16 A la mi re. la. mi. la. la. re. la. I 15 G sol re ut. sol. re. sol. sol. sol. sol. H 14 E fa fa. fa. fa. fa. G 13 E la mi. mi. mi. mi. mi. mi. la. F 12 D la sol re. re. la. re. re. sol. E 11 C sol fa ut. ut. ut. ut. sol. ut. ut. fa. D 10 B fa b mi. fa. mi. mi. C 9 A la mi re. mi. re. la. B 8 G sol re ut. re. ut. sol. A 7 E fa ut. ut. fa. 6 E la mi. mi. 5 D sol re. re. 4 C fa ut. Simile à C sol fa ut di Meggio per b quadro. ut. 3 B mi. Simile à G sol re ut. per b mole. 2 A re. 1 Gamaut.] [-19v-] [Prandi, Compendio della Musica, 18v; text: TENORE. X 20 E la. V 19. D la sol re T 18 C sol fa utS 17 B fa b mi finto fa. fa finto. R 16 A la mi re la. la. Q 15 G sol re ut sol. sol. P 14 E fa ut fa. fa. fa. O 13. E la mi mi. fa. [la. ante corr.] mi. la. N 12. D la sol re re. la. re. Sol. M 11 C sol fa ut ut. sol. fa. fa. L 10 B fa b mi fa. mi. mi. K 9 A la mi re mi. la. r. re. la. I 8 G sol re ut re. sol. ut. ut. sol. H 7 E fa ut ut. fa. fa. G 6 E la mi la. mi. la. mi. f 5 D sol re sol. re. Sol. re. E 4 C fa ut. fa. ut. fa. ut. D 3 B mi mi. mi. C 2 A re re. re. B 1 Gama ut ut. ut. Simile à C sol fa ut. alla seconda riga per b quadro. Simile à E fa ut di sopra per b mole. 7 7 5 5 6 5 3 3] [-20r-] [Prandi, Compendio della Musica, 20r; text: TENORE. X 20 E la. V 19. D la sol re T 18 C sol fa ut S 17 B fa b mi finto fa. fa finto. R 16 A la mi re la. la. Q 15 G sol re ut sol. sol. P 14 E fa ut fa. fa. fa. Finto. O 13. E la mi mi. fa. finto mi. la. la. N 12. D la sol re re. la. la. re. sol. sol. M 11 C sol fa ut ut. sol. sol. sol. ut. fa. fa. L 10 B fa b mi fa. fa. fa. mi. mi. K 9 A la mi re mi. mi. la. re. la. I 8 G sol re ut re. re. sol. ut. sol. H 7 E fa ut. ut. fa. fa. fa. G 6 E la mi mi. mi. 5 D sol re re. re. E 4 C fa ut. Simile à C sol fa ut il più basso per b quadro per legere solo. ut. ut. D 3 B mi Simile à E fa ut di Meggio b mole. C 2 A re re. B 1 Gama ut] [-20v-] [Prandi, Compendio della Musica, 20v; text: CANTO. finto fa. X 20 E la. finto fa. la. V 19. D la sol re la. sol. T 18 C sol fa ut sol. fa. S 17 B fa b mi fa. fa. finto fa. mi. R 16 A la mi re la. mi. la. la. re. la. Q 15 G sol re ut sol. re. sol. sol. sol. sol. P 14 E fa ut fa. fa. fa. fa. fa. fa. O 13. E la mi mi. mi. mi. mi. mi. la. N 12. D la sol re re. la. re. re. sol. M 11 C sol fa ut ut. ut. sol. ut. ut. fa. L 10 B fa b mi fa. mi. K 9 A la mi re mi. re. I 8 G sol re ut re. ut. H 7 E fa ut. G 6 E la mi Questo è solo. Simile à C sol fa ut. di Meggio per b mole. f 5 D la sol re E 4 C fa ut. D 3 B mi C 2 A re B 1 Gama ut] [-21r-] [Prandi, Compendio della Musica, 20v; text: CANTO. 20 E la. l 19. D la sol re 18 C sol fa ut I 17 B fa b mi finto fa. finto fa. h 16 A la mi re la. la. Z 15 G sol re ut sol. sol. Y 14. E fa ut la. fa. la. X 13 E la mi finto. fa. mi. la. mi. la. U 12 D la sol re la. re. la. sol. re. Sol. T 11 C sol fa ut sol. sol. sol. fa. fa. fa. S 10 B fa b mi fa. la. la. mi. mi. mi. R 9 A la mi re mi. mi. la. re. re. la. Q G sol re ut re. re. sol. ut. ut. sol. P 7 E fa ut ut. ut. fa. fa. O 6 E la mi H 5 D sol re M 4 C fa ut L 3 B mi Questo è simile à E fa ut di Meggio per b quadro. Questa è simile à C sol fa ut alla undecima riga per b mole. K 2 Are H 1 Gamaut Q G sol re ut. 7655 57875] [-21v-] [Prandi, Compendio della Musica, 21v; text: ALTO. Finto, fa, E, la, fa. la D la sol re la sol 20 C sol fa ut sol fa 19 B fa b mi la mi la re la la 17 G sol re ut sol re sol sol sol sol 16 E fa ut. fa fa fa fa fa fa 15 E la mi mi mi mi mi mi la 14 D la sol re re re la re re sol 13 G sol fa ut. ut ut sol ut ut la 12 D la sol re fa mi 11 G sol fa ut mi re 10 B fa b mi re ut. 9 fa la mi re ut 8 G sol re ut Questo è simile à G sol re ut per b quadro nel legger solo, C sol fa ut di sopra per b molle per leggerli. 7 E fa ut 6 E la mi 5 D la sol re 4 C fa ut 3 B mi. 2 A re 1 Gama ut] [-22r-] [Prandi, Compendio della Musica, 20v; text: ALTO. simile nel leggere solo. Simile. Simile. Simile. Simile. Simile.] Queste Chieue sono simili nel leggere in quanto hà i nomi delle notte; ma non in quanto alla mano, et in consequenza dissimili di Uoci. Tutte le Chiaui senza Mutatione si possono leggere cosi ut, re, mi, fa, sol, la, fa, il qual fa Ultimo per lo più serrà finto, principiando sempre l' ut doue serrà segnato su la regola, et nel medesimo modo si dirà nel discendere senza mutatione, cioè fa, la, sol, fa, mi, re, ut. et essendoui le mutationi si diranno come sono scritte. [-22v-] [Prandi, Compendio della Musica, 22v; text: Altro Modo. Sopracuta ee la, dd la sol, cc sol, fa bb, fa [sbq] mi, aa la mi re, gg sol re ut, f fa ut Acuta, e la mi, d la sol re, c sol fa ut, a la mi re, Graue, G sol re ut, F fa ut, E la mi, D sol re, C fa ut, B mi, A re, G ut, quadro, sopr' acuto. b molle acuto. Natura acuta] Se bene di sopra habbiamo mostra la dichiaratione della Mano; nondimeno ancor per questo modo si mostra. E per che s' habbi la compita notitia del tutto, sarà bene figurare [[da]] Un' Altra mano, adimandata la Seconda. <[-23r-] deest> [-23v-] Quello, che sia Chiaue, et Effetti di lei. Capitolo 12. Questo nome di Chiaue, altro non significa, che uno aprimento al cantare se la parte sia graue, mezzana, ouero acuta, se la modulatione ha per b molle, ouero [sbq] quadro, et uiene in tre maniere significata se bene in corde diuerse collocata, auertendo, che sempre ritrouati in righi di F. fa ue, C. sol fa ut, et G. sol re ut, come qui si scorge in atto. [Prandi, Compendio della Musica, 23v,1] Quello che sia Battuta, et Effetti di lei. Capitolo 13 Battuta altro non significa, che una percussione di mano, bacchetta, ouero fazzoletto, la quale diuidesi in dui capi, primo nel battere, et secondo nel leuare, nè per altro dicesi il tale batte la battuta, se non perche antecede alla leuata: battuta ancora potreimo [potremo ante corr.] dire sia una strada sicura, che rettamente ne guida al fine della modulatione. Ecco l' essempio. [Prandi, Compendio della Musica, 23v,2; text: Batte in giù, lieua sù] Quello, che sia contrapunto Capitolo 14. Quando il Padre Guido Aretino inuentò la Mano Musicale, con tal lume si diede principio nuouo modo di componere le modulationi in Canto Figurato, senza però le note da noi praticate, mà in uece di queste usarono punti di tre sorte [-24r-] et ualeuano [[una]] [dui add. supra lin.] battute per ciascuno, mezzani, et ualeuano una battuta, in fine piccoli, quali seruiuano per gli # diesis, che hora usiamo noi per solleuare le note, nè altri caratteri notati erano da loro, et componeuano gli anti loro in tal guisa; [Prandi, Compendio della Musica, 24r,1] all' hora quando gli ascoltanti udiuano una compositione ò che uago contrapunto, et ciò perche poneuano punti contro punti; il qual uocabolo à memoria de gli antichi usati ancora, se bene uocabolo improprio alle musiche ne' nostri tempi, et in uero dourebbe dirsi in uece di contrapunti contranote, componendo note contro altre note, tutta uia essendo così in uso [[per]] par che piu risuoni questa anticha tradittione di contrapunti all' orecchio. [Prandi, Compendio della Musica, 24r,2] <[-24v-] et [-25r-] desunt> [-25v-] Funtione, et praticamento delle Note. Capitolo 15. Douendosi In questo nostro Compendio trattare semplicemente del canto figurato, parerà forse una uania il preterito documento, ouer' capitolo, mà non è cosi, atteso che douendosi trattere delle otto note musicali parti principali di esso canto figurate, fia bene saperne l' inuentori et loro origine. Afferma per traditione Nicola Uicentino, che l' anno salutare 1353. si ritrouò in Parigi un filosofo buonissimo speculatiuo nomato Giouanni de Muris francese, il quale tra l' altre sue speculationi desideraua inuentare un nuouo modo, acciò il cantare potesse uariarsi dal moto di quei punti così pochi, et lenti, e tanto andò speculando, che ritrouò sei note che hora da noi uengono praticate, et queste produsse dal b mole, et dal [sbq] quadro hauendoui poste nella corda di b fa [sbq] mi sopra la mano Musicale, et per procedere ordinatamente tre note produsse dalla forma del [sbq] quadro, et leuandogli la uirgola superiore l' allungò all' inferiore chiamandola longa [L] tagliò amedue le uirgole et abreuiatollo disse Breue [B] poi riuoltò in forma contrariò li disse semibreue [S] formati qusti prime tre note, si seruì del b. molle et à quello ponendo la uirgola in meza et formato più materiale à differenza di detto b. molle lo nominò Minima, [M] tese poi il detto b. molle negro et formò la Semiminima [Mb] Similmente aggiunsegli oltre il negro una uirgola, et formò la Croma [SM] : Sono poi state aggiunte dui altre note l' una maggiore alle sei chiamatta Massima [MX] et l' altra Semicroma cioè, Meza Croma alle sei inferiore. [-20r-] Delle Note Musicali, et del ualor loro. Capitolo 16. Le note del canto figurato sono al numero di otto, et si compartono in due ordini, le prime uengono detti di perfettione et le seconde d' Imperfettione, et quiui uedranno il di lor ualore. Note di perfettione. 1 Massima, et uale otto batture intiere. 2 Longa, uale quattro battute intiere. 3 Breue, uale due battute intiere 4 Semibreue, et uale una battuta intiera. [Prandi, Compendio della Musica, 26,1; text: Maxima 8. longa 4. Breue 2. Semibreue 1.] Note d' imperfettione 5 Minima uale meza battuta, cioè ne uanno due alla battuta. 6 Semiminima uale un quarto, ne uanno 4 alla battuta 7 Croma uale [[un sedicesimo, ne ual]] [ottauo, ne uanno 8 alla battuta add. infra lin.] 8 Semicroma uale un sedicesimo, ne uanno 16 alla battuta. [Prandi, Compendio della Musica, 26r,2; text: Minima meza. Semiminima un' quarto, Croma, ottauo Semicroma, sedicesimo. 1. 1. 1. 1. 1. ] [-26v-] Delle Pause, et lor ualore. Capitolo 17. Per longo abuso conuerso in uso non si fà [[l]] differenza, da battute à pause, niente di meno apresso gl' intelligenti ui scorre differenza. Battute s' intendolo il ualore delle note cantabili, ualendo elle battute pause; poi s' intendono quelle di silentio, per che tacendo pausano: e ben uero che le potiamo chiamare come più piace, eccone [[...]] esempio. [Prandi, Compendio della Musica, 26v,1; text Otto. Quatro. Dui. Una. Meza. Un' quarto, ottauo, sedicesimo] Del Punto d' Augumentatione, o accrescimento. Capitolo 18. È Regola geneerale che le otto note cantabili dette di sopra, accompagnate con il punto quelle augumentano, ò per dir piu chiaro, uagliono la metà più che uagliono semplicamente, cioè à dire, la Massima semplice uale otto battute, apuntata ualerà dodeci. La longa apuntata ualerà sei. la Breue tre. la Semibreue una , e meza. la Minima tre quarti. a Semiminima tre ottaui. la Croma, et Semicroma nelle compositioni, apuntate non uengono usate, et tanto più nel Canto di uoce humana. [Prandi, Compendio della Musica, 26v,2; text: 12. 6. 3. una e meza. tre quarti. ottaui. Sono poco in uso.] [-27r-] Che cosa sia sincopa. Capitolo 19. Appresso gli Grammatici sincopa uien detta un leuamento di sillaba alla parola, dicendo amarunt per amauerunt, et similmente: così nella Musica sincopa s' intende un' leuamento di ualore alle note che cagiona un' modo di cantare alterato, ò per meglio dire forzato, et dette sincope sono maggiori cadente sopra le semibreui, et sono ancora minori cadente sopra le minime per leuamenti di meze pause, et sospori come qui scorgiamo in atto. [Prandi, Compendio della Musica, 27r, 1; text: Sincope Maggiori. Sincope minori.] Della Mostra del Canto. Capitolo 20 Mostra s' intende quella uirgoletta posta in capo alle rigate, et dicesi tal nome per che mostra la ote della rigata, antecedente alla seguente, infrontando amedui le quì [[l]] rigate insieme. [Prandi, Compendio della Musica, 27r,1; text: Mostra Uista.] [-27v-] De Gli dui Tempi Musicali perfetto, et Imperfetto. Capitolo 21. Dagli Musici antichi, uarjj [uarij] et diuersamente ffurono praticati gli tempi, et sotto quelli componeuansi infinite poporrtioni di Tripli, Quadrupli, Quintupli, Sestupli, e ua discorrendo; tutta uia perche rendeuano molte defficultà al praticargli, gli Musici moderni per maggiore docilità ridotti à dui, l' uno detto Tempo perfetto, et il secondo imperfetto. Sotto il perfetto simandano il ualore [[due]] di dui semibreue alla battuta come di note, come di pause, et sotto l' imperfetto una semibreue solamente; Uero è che al giorno d' hoggi (per modo di abuso) uengono amedui praticati sotti il ualor d' una semibreue. [Prandi, Compendio della Musica, 27v,1; text: Tempo Perfetto, Imperfetto.] In questi tempo però si farà differenza nelle proportioni di equalità, et inequalità Triple, Sesquiatere, et Hemiolie. Delle Proportioni in Generale. Capitolo 22. Sotto gli dui Tempi Perfetto, et Imperfetto, ui scorono dui modi di cantare alterato, l' uno detto Proportione di equalità, il secondo Proportione sesquialtra d' inequalità, et perche questa uoce Proportione altro non significa, che una corispondenza di quantità finite, simili ò differenti, prima mostreremo la Proportione di Equalità, et appresso la Proportione sesquialtra d' inequalità, et ben che da gli Cantori poco pratici per abuso, uenghino amendui chiamati sotto nome di Sesquialtra ui scorre però grandissima differenza. [-28r-] Della Proportione di Equalità. Capitolo 23. La Proportione di Equalità nel tempo perfetto segnasi con dui numeri 3. et 2. et in tal occasione si cantano tre semibreui alla battuta, et gli numeri manifestano, che nell' alterate si cantano tre semibreui, doue se non fossero numeri se ne cantariano diu; le battute ò pause si cantano quando sono intiere dui per una, quando sono separate tre per una. Nel tempo imperfetto ui scorre l' istessa proportione di equalità con gli numeri 3. et 2. che manifestano si deuono cantare tre minime alla battuta in uece di dui battute si cantano una per ciascuna, et separati, tre meze alla battuta. [Prandi, Compendio della Musica, 28r; text: Tempo perfetto et sue proportioni di Equalità, imperfetto, sua proportione] [-28v-] Della Proportione sesquialtera d' Inequalità. Capitolo 24. Proportione d' inequalità sesquialtera uien detta quando una ò più parti cantano sotto il Tempo perfetto dui semibreui alla battuta, et altri ne cantano tre, similmente nelle imperfette quando una ò più uoci cantano dui minime, et altri tre, sotto l' istesso uualore, questi si segnano ancor loro con gli numeri 3. et 2. che uogliono inferire una uoce canta trensemibreui, ouero minime, anco altra uoce, che ne canta dui solamente, et quiui si conosce la differenza di questi numeri 3. et 2. nelle proportioni di equalità et sesquialtre proportioni d' Inequalità, si come scopriamo qui in numeeri aritmetici. [Prandi, Compendio della Musica, 28v,1; text: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, Proportione di Equalità. d' Inequalità.] [-29r-] [Prandi, Compendio della Musica, 29r,1; text: Essempio di Equalità, Inequalità.] [-29v-] La Tripla da Molti musici moderni uiene praticata et questa ancor che lei è proportione di equalità, et segnasi nel tempo imperfetto con dui numeri 3. et 1. cioè si mandano tre semibreui alla battuta, come per essempio. [Prandi, Compendio della Musica, 29v] [-30r-] Della Hemiolia maggiore, et Minore. Sotto gli dui Tempi Terfetto, et Imperfetto, si pratica un modo di cantare alterato, detto Hemiolia, la maggiore si pone sotto il tempo perfetto, et la minore sotto l' imperfetto, et senza altra mostra di numeri si mandano tre semibreui negre, ouero tre minime alla battuta come si praticano amendue. [Prandi, Compendio della Musica, 30r] Usasi modernamente un' Hemiolia di Crome bianche, sotto il Tempo imperfetto, delle quali ne uanno tre alla battuta, et la ragione è questa si come due semiminime negre fanno una minima biancha, cosi per consequenza dui Crome negre fanno una biancha detta Biscroma. <[-30v-] deest> [-31r-] De Gli Accidenti # Diesis. Capitolo 26. Questi accidenti # # ne gli tre ordini della Mano Musicale uengono collocati sopra le tre corde naturali alle Chiaui i C. F. et G. et questi hanno potestà cangiare le Terze, et seste di minori in maggiori, quando le parti superiore haurà l' accidente; et parimente di maggiori in minori, quando l' accidente sarà nella parte inferiore, come quì appare [Prandi, Compendio della Musica, 31r; text: Terze minori cangiate in maggiori con l' accidente sopra. maggiori, sotto] [-31v-] Tali accidenti # in due maniere uengono intesi, l' uno Maggiore; [[il Mag minore è quando]] l' altro minore; il maggiore è quando à due notte seguenti uiene applicato alla superiore; il minore è quando à due notte seguenti uiene applicato alla inferiore. Il maggiore si pronuncia discendendo, una uoce in luogo [luego ante corr.] di meza, et il minore meza [mezi ante corr.] uoce seguita doppo il # deue ascendere come sanno li compositori periti, ricercandosi doppo l' imperfetto il consonante perfetto; et quando si ritroua altrimenti, sarà semptre per accomodamento alle parti. [Prandi, Compendio della Musica, 31v; text: Meze uoci cangiate in uoci intiere con dolcezza cantate] L' Arpicordo, ouero Organo sarà fidelissimo insegnatore circa questo. [-32r-] Delli Accidenti di B molli [sbq] quadri et #. Capitolo 27. Gli accidenti di b. molle ne gli tre ordini della mano si trouano accidentalmente sopra le due corde di E la mi, et [sbq] mi; questi fanno effetto, che le terze di maggiori si cangiano in minori, et al cantarle si pronunciano meza uoce, da gli Musici detta semituono, et tali b. molli accidentali fanno contrario effetto de gli # diesis, atteso che la nota seguente per lo più ricerca la discendenza, et tali b accidentali quelli di E. la mi si ritrouano (se bene di rado in contrario) nelle chiaui naturali di b molle, et quelli di [sbq] mi, sembre nelle chiaui di [sbq] quadro. Appunto è da sapersi,che l' accidenti # diesis fanno dui altri effetti, differenti da gli effetti cagionati del preterito Capitolo, il primo quando sopra le sei note naturali Ut re mi fa sol la, ui ha una nota solamente, che il Compositore uole se egli dica mi, in luoco di fa; ancora sudetto # per abuso uiene posto nelli canti di b. molle, quando sopra la corda B. fa occore pronuntiare [sbq] mi, ponendo questo accidente # in luogo di questo [sbq], si come di tutto occorre gli essempi in pratica. [Prandi, Compendio della Musica, 32; text: fa, mi] [-32v-] Effetti del Punto Nel Canto figurato. Capitolo 28. Il punto nel Canto figurato fa tre effetti, primo augmenta, secondo produce perfettione, et per ultimo diuide. Del primo ueggasi il Capitolo del secondo ueggasi il Capitolo et del terzo ueggasi il Capitolo et ancora per maggior sicurezza eccone piu chiaro essempio; il primo augumenta la nota, il seconda dà perfettione alla breue, et l' ultimo diuide la battuta nelle proportioni Maggiori, et minori. [Prandi, Compendio della Musica, 32v,1; text: Punto di augumento. 2. di perfettione. 3. diuisione. 1. augumenta la metà. 2. fà perfetta. 3. et diuide, battuta.] Delle legature, ouero note in ordinarie. Capitolo 29 Oratio Tigrini nel suo Compendio Musicale libro 4. capitolo 19. fa discorso particolare sopra le legature, ò per meglio nominarle node, quasi uolendo dire, che gli par superfluo l' hauer discorso sopra tal materia, atteso che à tempi nostri poco uengono praticate. Ui sono libri antichi, che pongono molte legature che à uolerli conoscere dagli moderni saria neccessario spostile compositioni, et nel metterle à memoria più fatica saria del studio, che si pone nell' imparare fondatamente tutto il canto figurato, et quello, che più importa non si ritroua mai una à proposito [-33r-], atteso che ogni compositore antico le intende à suo gusto, à me piace l' humore de moderni, che quelli hanno dimesse, atteso, che il più delle uolte trouandone di strauagante, cagionano più tosto scandalo che altro, con poca sodisfattione del Compositore, Cantori, et auditori, à tal che concludo non uolerne trattare, essendo una confusione di ceruello, mostrarò bene le ordinarie, et più usate, le quali per trasoportate le parole sotto la Musica sono necessarie, come per eessempio. [Prandi, Compendio della Musica, 33r; text: Una et una, meza. tre quarti. Due, 2. ciascheduna. 2. quatro. 4. e due] <[-34r-] [-34v-] desunt> [-35r-] Regola In Pigliar le uoci in Compagnia. Capitolo 33 Tra le infinite utilità che apporta la Mano Musicale, a chi desidera esser fondato sopra il canto figurato, à quella di pigliar le uoci al principio delle cantilene è necessaria particolarmente, habbiamo inteso in questo nostro Compendio che tre ordini ritrouansi sopra la mano, Graue, che s' appartiene al Basso; Acuto al Tenore, et Alto, et sopr' acuto al Soprano, hora uolendo pigliar le uoci fondamentali per termini Musicali, questa sarà regola infallibile. E da sapersi che tutte le compositioni si cantano per tre ordini naturali; primo per b. molle in F. fa ut; secondo per [sbq] quadro in G sol re ut; terzo naturale per eccellenza in C. sol fa ut; hora uolendo pigliar le uoci, primo sarà il Basso, come base, et fondamento di tutto il composito, il quale si uedrà se il canto sia per natura di b. molle, di [sbq] quadro ouero naturale essendo per b. tocherà et pronuntiarà la uoce in F. fa ut. Acuto, Essendo per [sbq] quadro canterà G. sol re ut. Acuto, se naturale, C sol fa ut Acuto e dalle uoci pronunciate tutte altre parte facilmente pigliano le uoci. [Prandi, Compendio della Musica, 36r] Hauute tal uoci il prudente Cantore andrà scorrendo con l' occhio, et mente sopra quelle doue al sicuro trouerà la sua uoce reale alla Terza, Quinta, ouero Ottaua, auertendo però in quelli di C. solfa ut, che essendo gli Soprani per le Chiaui di G. sol re ut, se per b. molle, come per [sbq] quadro seruirsi dell' auuertimento hauuto nella prima parte in materia di trasportationi, alla Quinta, quando sono per [sbq] quadro et Quarta per b. molle. [-36v-] De Gli salti ordinarij, et Modo di praticargli. Capitolo 34. Gli salti ordinari, et communi nel Canto figurato cosi ascendenti, come discendenti sono cinque, cioè di Terza, Quarta, Quinta. Sesta minore, et Ottaua, in uolergli praticare, potrà caminare al bambino, prima tenendolo lui acciò uada sicuro lo guida dui, tre, et più passi piccolini, poi gli fa leuar un salto di detta distanza, et cosi praticate più uolte il bambino assicurasi per sestesso animosamente; hora uediamo questi salti prima con la guida poi liberi ordinatamente. [Prandi, Compendio della Musica, 36v; text: Di Terza, Quarta. Di Quinta, Sesta minore. ottaua.] [-37v-] Delli salti straordinarij. Capitolo 35. Gli salti straordinarij sono quatro da molti moderni praticati, di settima maggiore, di settima seguente, et interposta, di Decima, et Undecima; et prima procediamo auanti per non tralasciare cosa che non generi confusione al principante Cantore, fia bene conoscere quando le seste sono maggiori, et minori le maggiori sono quelle doue entra solamente una uolta seguentemente mi fa, et le minori dui, come qui [Prandi, Compendio della Musica, 37v; text: Sesta maggiore Sesta minore, et simili in altre occasioni.] Hora uediamo gli altri tre salti straordinarj di Settima, et con questa la Nona. Appresso la Decima, et Undecima, à questi bisogna praticargli con memoria locale pa prima uediamo gli essempi. [-38r-] Seguente 7. <[-38v-] [-39r] desunt> [-39v-] De Gli Salti prohibiti. Capitolo 36 Gli salti prohibiti sono di Quinta falsa, et Quarta Tritona, gli quali amendui cadono ne gli loro estremi da mi al fa, ouero dal fa al mi così ascendenti, come discendenti, et ogni uolta che il cantore ritroua tali salti senza di b. molle, se gli intendono, come quì. [Prandi, Compendio della Musica, 39v; text: Cattiuo Cattiuo catiuo catiuo Buono buono buono buono.] Modo di Cantar le Parole sotto le Note. Capitolo 37 Quando il cantore sarà pratico in legger bene le note, et mutationi, solfizando solfizzando con buona pratica canti facili, et difficili potrà introdursi alla pratica delle parole; alle quali bisogna seruirsi dell' occhio, in fissar bene le note, della mente in imaginarsi la nota, et pronuntiarne la sillaba, et della bocca in pronuntiare bene le parole, et per sopra questo alcuno essempio uolendo cantare le parole sotto le notte [-40v-] prima si canteranno bene quattro, ò sei note, et praticate, sotto l' istesso tuono proferire le sillabe, doue per longa consuetudine si riduce à perfettione. [Prandi, Compendio della Musica, 40r; text: sol, la, Il bianco e dolce Cigno, ut, re, mi, fa, cantando more.] Differenza del cantare parole latine alle uolgari. Capitolo 38. Scorre differenza nel cantare le parole latine, alle uolgari in questo dalle cinque lettere uocali a, e, i, o, u, quando la parola latina termina in uocale, et il principio della seguente principia similmente uocale, ciascuna ricerca la sua nota. Quando poi sono le parole uolgari, se il fine di una parole è uocale, et similmente il principio della seguente, una nota serue ad amedui, come quì scorgiamo l' uno, et, l' altro. [-40v-] la lettera a con la u, et parimente la o con la u una nota serue; è ben uero, che in queste parole uolgari quando una sillaba termina uocale, et la seguente habbia principio in dui (che sono sillaba consonante appresso gli Grammatici) in tal caso si canta come il latino ogni uocale la sua nota come quì. [Prandi, Compendio della Musica, 40v; text: Uergine uiua et santa [[uol]] [uoi infra lin.] sol sete quel la] <[-41r-] [-41v-] desunt> [-42r-] Del Modo di Cantare gon Gratia. Capitolo 39. Molte cose si ricercano; ma in particolare cantando in compagnia cercare con ogni modestia fuggendo i mouimenti di fronte, d' occhi, di bocca, et di uita. Diaspirito sì alle note, come alle parole, Non pigli fiato sù le note sincopate, ne sù quelle ch' hanno il punto; Quando ancora s' hà d' aspettar le pause, si deuono più tosto con la mente numerare, che con la bocca; et se però con la bocca, al meno frà i denti senza mouer le labra, perche il numerarle potrebbe falar il compagno. Auuertiscasi à non far gorga (se però dal Sommo Iddio non gli fosse concesso un tanto dono) è, se pur quella con molta modestia, come hauertIre mentre una parte gorgheggia, gli altri cantar la parte sua come stà, et cosi subentrar lo uno all' altro con belli, et uariati passaggi, che questo à gli ascoltanti sarà di grandissimo diletto. Dipiù, se nelle compositioni si troueranno parole, asprezze, ò simili, in niuna maniera si dourà gorgheggiare, mà si bene far ogni sforzo per esprimere con ogni affetto, et delicatezza il tutto; come se (come dissi) saranno di Dolore, mar: affanni et cetera si douranno cantare con uoci languida, e somissa; se di allegrezza, ò di gioia, cantarsi uiue, allegre, e spiritose; secondo il loro senso, e significato, acciò sijno in quell' istesso modo cantate come stanno scritte, e non altrimente; non porta il douere, che il cantante, per far sentir la sua bella gorga, faccia torto all' opera che canta; et non auertendo a questo darebbe inditio non saper cantare, per che il cantante, è in obligo di attendere, et intedere ciò che canta, per esprimere con la sua uoce gli affetti delle parole. Mi piaceria, che chi canta il Basso lo cantasse sodo, dolce, con affetti, et con qualche accento, mà gorga à dir il uero ne scorre pochissma, mà nelle cadenze mai, essendo basso, et fondamento di tutte le parti; onde bisogna che stia sempre saldo. Dourà, chi canta in compagnia ascoltar tutte le pari, non cantando ne più piano, ne più forte degli altri; ma sempre unitamente: e questo basti. Ricordisi ogni uno che Initium sapientiae est timor Domini; et chi non temerà Iddio non imparara tanta uirtù, essendo ella angelica, et diuina. Il fuggire la uuanagloria, ambitione, et inuidia, ricordandosi quel ciuil precetto di Horatio. Non tua laudabis studia, haud aliena reprehedes. [-42v-] Ma tutto à lode d' Iddio benedetto, et nel cantare esser ben composti d' animo, acciò non gli interuenga come una uolta interuenne à certi cantori, ascoltati da Diogene; che mentre cantauano, egli rideua, et interrogato [interogato ante corr.] da che procedeua, rispose, Costoro cantano con la bocca, ma son mal disposti d' animo. Essempio facile per cominciar Canto figurato. [Prandi, Compendio della Musica, 42v; text: Dirige Domine Deus Rex celi et terrae uocem uocem meam ut semper canam laudes tuas] [-43r-] Essempio generale per far le mutationi per tutte le chiaiu ascendendo e discendendo per b. mole, et per [sbq] quadro. [Prandi, Compendio della Musica, 43r; text: 1, 2 Basso. Canto. re, la, 3, 4, Alto. 5, 6 Basso,7, 8, 9, 10, 11, 12 Basso, 13, 14, Tenore] [-43v-] Modo per imparare di sonare sopra tutte le Chiaui del Tenore con il Trombone. [Prandi, Compendio della Musica, 43v; text: In tuono m, t, m [l add. supra lin.], m [t add. supra lin.], Un tuono più basso, Alto, Alla quinta Bassa] <[-44r-] [-44v-] desunt> [-45r-] Auuertimenti per cominciar à leggere. Capitolo 40. Deue lo scolare dopo l' essersi fatto ben pratico nelle sopradette cose imparar à leggere benissimo le Notte: et laudo che impari à mente queste sei uoci inanti, et indietro, cioè Ut, Tre, Mi, fa sol la, acciò sij pronto à saper che uoce seguiti doppo al Ut, al Re, al Mi, al fa, et doppo al la, doppo al sol, al fa, al Mi, et doppo il Re. Et quando dietro la uoce fa, seguita il Mi, per salto di quarta, ò di quinta, cosi ascendendo, come discendendo, quello Mi diuenterà fa, et questo per [[fuggirre] fuggire il tritono, ò la quinta falsa. Di più bisogna farsi prontissimo neelle mutationi, quando ascendono, e quando discendono. Et uolendo dar principio al leggere, deue prima dar dell' occhio in che riga sia posta la Chiaue, che sorte di chiaue sij, se si canti per b. molle, ò b. quadro: et ciò facilmente conoscerassi, se si uedrà nel principio delle righe doppo la Chiaue il b, molle, perche se il canto sarà segnato con il b. si canterà per b. molle; et se non sarà segnato con il sudetto b. si canterà per b. quadro: scorrendo poi con l' occhio sempre inanti per antiuedere se occorresse far la mutatione, ò nò; poscia che con questa pratica conoscerà prontamente, et con facilità grande ogni notta per distante che sia una dall' altra. [-45v-] Delle Mutationi. Capitolo 41. Sono necessarissime al scolare, et deuono eseer con ogni diligenza imparate, poscia che [[fi]] si fanno ò per che il canto ascende sopra la uoce la, ouero perche discende sotto la uoce Ut: et ciò s' impara con ogni facilità, poiche con la uoce Re, ascendendo, et con la uoce la, discendendo si sanno si per b. molle, come per b. quadro. per b. molle dunque ascendendo si faranno in D la sol re, mutando la in Re, et in G sol re ut, mutando sol in Re: et discendendo si faranno in A la mi re, mutando Mi in la, et in D. la sol re, mutando Re in la. Per b. quadro poi ascendendo la in Te, et discendendo si faranno in E lami, nutando Mi in la, et in Ala mi re; mutando Re in la. <[-46r-] [-46v-] [-47r-] desunt> [-47v-] Essempio di tutte le mutationi, che nella parte del Canto si fanno, tanto per b molli, come per b quadro, ascendendo, e di scendendo. [Prandi, Compendio della Musica, 47v; text; C sol fa ut, sù la prima riga per b quadro. Re la, solfa ut, sù, b molle. Gsol re] [-48r-] Modo per principiar a cantar con alcuni auuerimenti. Capitolo 42. Imparato ch' haurà il Scolaro le sopradette cose, dourà essercitarsi al cantare primieramente li sotto scritti essempij, portando la uoce giusta, allegra, spiritosa, et con ogni gratia, si nel ascendere, come nel discendere non facendo mouimenti brutti d' occhi, di fronte, di bocca, ne di uita . Onde per auuezzarsi à questo con facilità doppò l' essersi assicurato à portar la uoce giusta ascendendo, et discendendo del primo et secondo sottoposto essempio. Potrà essercitarsi nelle altre seguenti lettioni, cioè imparar ad improntar le uoci di Terza con la sua guida, et senza, et cosi di Quarta, di Quinta, di Sesta, et di ottaua, come gli Essempij dimostreranno, replicando tre, quattro, ò più uolte sì la scala, come li seguenti essempij, una uoce, ò due più alta, ouero più bassa, per assicurarsi meglio à portar la detta uoce da un luoco all' altro. [-48v-] Scala duplicata per prima Introduttione, di portar le uoci ascendendo, et discendendo. [Prandi, Compendio della Musica, 48v] Scala delle uoci semplici ascendendo, et disccendendo. [-49r-] Essempio di Portar la uoce ascendendo, et discendendo per Terza, Quarta, Quinta, Sesta, et ottaua con la sua guida, et senza. Per Terza con la guida ascendendo. [Prandi, Compendio della Musica, 49r,1; text: Per Terza con la guida ascendendo. discendendo. Senza] [Prandi, Compendio della Musica, 49r,2] [-49v-] [Prandi, Compendio della Musica, 49v; text: Per quinta con la guida Ascendendo. Descendendo. Senza, sesta, ottaua con la guida ascendendo, et descendendo. Senza guida.] [-50r-] Essempio di tutte le Mutationi, che si fanno nella Chiaue, che serue alla parte del Alto, per b. molle, et per b. quadro, ascendendo, et discendendo. Et la notta, che uedrete nera dimostra il luoco oue si fa la mutatione. [Prandi, Compendio della Musica, 50r; text: C. sol fa ut, sù la seconda riga per b molle. Prima, quadro, terza riga] [-50v-] Essempio di portar la uoce ascendendo, et discendendo, per Terza, Quarta, Quinta, Sesta, et ottaua, con la sua guida, et senza. [Prandi, Compendio della Musica, 50v; text: Per Terza con la guida ascendendo. Descendendo. Senza guida, Quarta, Quinta, Sesta, Ottaua] [-51v-] Essempio di tutte le mutationi, che si fanno nella chiaue, che serue alla parte del Tenore, per b. molle, et per [sbq] quadro, ascendendo, et descendendo. [Prandi, Compendio della Musica, 51v; text: C sol fa ut sù la terza riga per b. quarta] [-52r-] Essempio di portar la uoce ascendendo, et descendendo, per Terza, Quarta, Quinta, Sesta, et Ottaua, con la sua guida, et senza. [Prandi, Compendio della Musica, 52r; text: Per Terza con la guida ascendendo. Descendendo. Senza, Per Quinta, ottaua] [-53r-] Essempio di tutte le mutationi, che si fanno nella Schiaue, che serue alla parte del Basso, per b. molle, per [sbq] quadro, ascendendo, et descendendo: [Prandi, Compendio della Musica, 53r; text: F fa ut, sù la terza riga, per b. molle, [[ch]] b quadro, quarta riga, quinta riga per b molle] [-53v-] Notte da fare ne' Uioloni del Basso. [Prandi, Compendio della Musica, 53v; text: Tenore. 0, 2, 3, 5, 4] Soprano.]

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