Author: Scipione, Giovanni
Title: [Numero 2. Frontespicio e Dedica dell'Opera d' m. sec.] Intavolatura di Cembalo, et Organo Toccate, Capricci, Hinni Sopra il Canto fermo<,>Corrente, Balletti, Ciaccone, e Passacagli diversi Libro Primo Di Don Scipione Giovanni, Organista, e Maestro di Capella in San Pietro di Gubbio
Editor: Massimo Redaelli
Source: Bologna, Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, MS P 124, f.3v-4v

[-f.3r-] [Frontespicio e Dedica dell' m. sec.] Intauolatura di Cembalo, et Organo
Toccate, Capricci, Hinni Sopra il Canto fermo<,>
Corrente, Balletti, Ciaccone, e Passacagli diversi
Libro Primo
Di Don Scipione Giovanni, Organista, e Maestro di Capella in
San Pietro di Gubbio.
All'Illustrissimo e Reverendissimo Signore Monsignor Vescouo di
Fossombrone
Giovanni Battista Zeccadoro.
In Perugia. Per gli eredi del Bartoli, et Angelo Laurenti 1650
Con licenza de Superiori

[-f.3v-] Al Virtuoso Lettore.

La rissolutione, ch'io hò preso di esporre alle Stampe questo mio nuouo Libro di Sonate de Tasti (ò Virtuoso Lettore) è nata più tosto dall'infinite preghiere de Cari Amici professori di questa Virtù di Sonare che me n'hanno supplicato, e consigliato; che da proprio genio di palesarmi al mondo per questo camino, sicuro, che altri rari Soggetti in questa professione si sono immortalati per la medesima strada, il valor de quali osseruo io sempre, stimo, e riuerisco. Ma solamente hò io à tal determinazione acconsentito, vedendomi fauorito non dal merito, ma dalla fortuna, che portando tal volta applausi alle mie fatiche, e stata finalmente basteuole, lusingando il mio debole, disponerlo à simil impresa. Onde se questo mio Libro sarà gradito, e compatito assieme, mi chiamerò felice, e fortunato, quando anco altrimente, mi glorierò almeno d'hauer sodisfatto al proprio debito, mentre hò vbbidito, e servito à chi doveuo; e Vivi felice.
In questo Libro hò cercato quanto più hò potuto d'aggiustarmi al particolare, et all'universale insieme, col facile, e difficile, per corrispondere alla diversità dei genij, mà non so però se in ciò haurò fortuna, il che stimai cosa difficile, et ardua al possibile.
Nelle Toccate hò procurato, che i Passi siano varij d'ogni sorte, à fine, che si possa il sonatore sodisfare come più li farà di gusto, massime per esser i detti passi la maggior parte finiti, e terminati con cadenza, oltre l'esser distinti l'un dall'altro in modo, che si potrà incominciare, e terminare la Toccata à beneplacito di chi suona.
Nei Capricci non mi son curato di fare sravaganze insonabili, cercando solo qualche vaghezza di armonia in essi, e che si possino con ogni facilità da ogni studente praticare nell'Organo, proprio delle fughe, e soggetti tall'Instromento. Il medesimo fine hò hauto negl'Hinni sopra il Canto fermo.
[-f.4r-] Nelle Corrente, e Balletti si dovrà osservare il tempo allegro, accio apparischino di maggior vaghezza, e leggiadria. Il medesimo intendo delle Ciaccone, e Passacagli, rimettendomi finalmente all'ottima intelligenza del sonatore.

Avvertimenti.

  1. In questo stile di sonare non si dovrà star soggetto à battuta, ma portarla [[,]] hor languida, hor veloce, secondo l'occasione de i Passi. Gl'incominciamenti delle Toccate si faranno adagio arpegiando con ordine, senza confusione, battendo le parti separate l'una dall'altra, mà in modo d'unita armonia per non levare la vaghezza al passo, auertendo ancora di non lasciar mai l'instromento voto.
  2. Nell'ultima nota cosi di Trilli, come di passaggio, di salto, ò di grado, si dee fermare alquanto ancorche detta nota sia nera, croma, ò biscroma, ò dissimile alla seguente, à fin che un poco di fermata venghi à separare l'un passo dall'altro senza confusione.
  3. Le cadenze che saranno scritte veloci, ad ogni modo si dovranno sostenere assai, e nell'accostarsi al concluder de passi, ò cadenze s'andrà sostenendo il tempo più adagio.
  4. Quando si troverà vn trillo nella mano destra, overò sinistra, e che nell'istesso tempo passeggierà l'altra mano non si dpvrà compartire à nota per nota, ma solo cercare che il trillo sia veloce, ed il passagio sia portato men velocemente, et affetuoso per sfugire ogni confusione.
  5. Trovandosi alcun passo di crome, e di semicrome assieme à tutte due le mani, portar si deue non troppo veloce, e quella che farà le semicrome, dovrà farle alquanto puntate, cioè non la prima ma la seconda sia col punto e cosi tutte l'una nò, e l'altra sì.
  6. Auanti che si faccino li passi doppi con ambedua le mani di semicrome, dovrassi fermare alla nota precedente ancorche sia nera, poi risolutamente si farà il passaggio per tanto maggiormente far apparire l'agilità della mano.
  7. Trovandosi passi d'affetti cantabili, si dovrà pigliare il tempo largo con le fermate à proposito, e convenienti all'affetto.



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