Author: Furio, Angelo
Title: Armonica Cultura del Divino Officio, a Beneficio del Clero secolare, e Regolare. Composta, et ordinata da fra Angelo Furio da Todi Minorita Conuentuale, e Dottore in Sacra Teologia. Trattato Secondo di Musica circa la Teorica. Terza parte.
Editor: Massimo Redaelli
Source: Bologna, Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, MS D.52, f.92v-<112v>

[-f.92v-] TERZA PARTE

Del Contrapunto, e Compositione Figurata.

Nella Musica si considerano due sorti di Canto, cioè fermo, e figurato, e l'uno e l'altro hanno per sogetto la Compositione musicale. Questa Compositione è di due generi, l'una si dice Compositione piana, e l'altra figurata; dalla prima si donomina il Canto piano, ch'è l'istesso che Canto fermo, perche communemente cosìuien chiamato; dalla seconda si denomina il Canto figurato, il di cui sogetto è la Compositione figurata, detta propriamente Contrapunto. E benche il Canto fermo sia musicale in quanto uien regolato co' debiti interualli competenti a i dodici Modi o Tuoni: nella sua Com<p>ositione<,> però per esser unisona, non u'interuiene l'unione di diuersi suoni delle Note tra se contraposte come in quella del Canto figurato, la quale non solo uien similmente regolata, ma anco contrapuntizata con regole proportionate alla concorrenza de diuersi interualli sonori in produr l'Armonia.

Che cosa sia Contrapunto, e quali siano i suoi Elementi.

Capitolo 1.

Il Contrapunto secondo's nome significa un punto contra l'altro, perche deriua dalla maniera di comporre le Cantilene co'punti, de quali gl'Antichi si ualeuano in luogo delle Note moderne, ponendo un punto contra l'altro cifrato, disponendoli come noi le medeme Note. In sostanza poi il Contrapunto, e un artificiosa concorrenza di più suoni Consonanti, e dissonanti ordinati con debita misura all'Armonia.
Gl'Elementi del Contrapunto sono le Consonanze, e Dissonanze. Euclide nell'Introdutione e Boetio nella sua Musica dicono, che la Consonanza èuna mistura de suoni, cioè graue, [-f.93r-] et acuto quando insieme s'uniscono, che soauemente arriua all'Udito. Consonantia est acuti, grauisque soni mixtura, suauiter, uniformiterque auribus peruenines. La Dissonanza parimente dicono ch'è una mistura di suoni quando fuggono d'unirsi insieme, che aspramente percuote l'Udito. Dissonantia est duorum sonorum sibimet permixtorum ad aurem ueniens aspera, atque iniucunda percussio. Le diffinitioni, e diuisioni delle particolari Consonanze, e Dissonanze si possono uedere nel nostro libretto d'Intauolatura tra gl'altri Interualli dell'Ottaua al Capitolo 9. circal le quali diuisioni restano alcune cose da esser quì notate. Prima. Che le semplici Consonanze si ponno replicare nelle loro deriuate anco quando uengono alterate col b molle, o col diesis, aggiugendo à ciascuna il numero sette. Seconda. Per conoscere distintamente per uia di Note le perfette, et imperfette Consonanze deuesi osseruare, che nelle perfette non concorre mai il Mi con il Fa: e tra l'imperfette nella Terza maggiore non u'entra il Mi fa com'accade nella minore. Nella Sesta maggiore il Mi Fa u'entra una uolta sola, ma nella minore due uolte. Il medemo s'intende de' loro equiualente trasportati. Terzo. Tra le perfette Consonanze l'Ottaua considerata uota nelle sole suecorde estreme è meno perfetta della Quinta, perche in essa si sente una sola specie di suono diuerso, e diuiso in graue, et acuto: ma nel;a Quinta se ne sentono due per le due corde essnetialmente ben misurate in determinata distanza. Considerata poi l'Ottaua ripiena d'altre Consonanze di mezzo uien ad esser per tal ripienezza più perfetta della Quinta. Quarto. Anco le Dissonanze si diuidono nel proprio genere in maggiori e minori. Le maggiori sono quelle con le quali le Consonanze sono incompossibili per la buona Armonia, et inutili nel Contrapunto, perche né sole né unite con le Consonanze in qualisiuoglia resolutione si rendono punto grate all'Udito. Tali sono il Semituono minore di quattro Comme, la Quarta [-f.93v-] falsa per difetto, che costa di Semituono, Tuono, e Semituono; la Quinta falsa per eccesso, che costa di quattro Tuoni; e l'Ottaua falsa o per difetto, o per eccesso, cioè alterata nel graue, o nell'acuto col Semituono minore, o con altro più minuto interuallo. Le Dissonanze minori poi sono quelle con le quali esse Consonanze nelle Legature ben risolute sono compossibili. Tali sono il Semituono maggiore, il Tuono, il Tritono, la Semidiapente, e le due Settime, cioè maggiore,e minore. Quinto. La Quarta buona detta Diatessaron, per se stessa non è assolutamente perfetta Consonanza, ne dissonanza, ne anco imperfetta, benche con l'uno e con l'altra sia compossibile. La raggione, è perche se fosse Consonanza perfetta si dourebbe usare nel principio e fine delle Cantilene, il che repugna all'Udito; se fosse poi Consonanza imperfetta si dourebbe diuidere in maggiore e minore, come si fa della Terza e della Sesta. Uero è che si come uiene numerata tra le Consonanze perfette quando ha la Quinta sotto, e con l'imperfette quando ha sotto la Terza, così si può anco riporre tra le Dissonanze minori per esser come quelle compossibile con le Consonanze, e risolubile nelle legature, et ha questo di più, che s'unisce senza discrepanza con le Consonanze in stato quieto (come s'è accennato) senza risolutione, il che non conuiene alle pure dissonanze.

[Furio, Armonica Cultura, 93v; text: Figura delle Consonanze, e Dissonanze semplici, deriuate. Perfette, Imperfette. 0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9,10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 119, 20, 21, 22, 23, 24,25, 26,27, 28, 29]

Di più, tra le perfette Consonanze alcune sono semplici, et altre composte. Le semplici sono la Quarta, Quinta, et Ottaua, dette in Greco [-f.94r-] Diatessaron, Diapente, e Diapason. Le composte sono il Diapason con la Diapente, e'l Disdiapason. Delle quali la prima deta Duodecima è posta in Proportione Tripla, perche nasca da una Dupla, e da una Sesquialtera. L'altra detta Quintadecima è posta in Proportione Quadrupla fatta di due Doppie. Tutte dette Consonanze si trouano collocate in quelle Proportioni, o comparationi di grauità et acutezza ch'hanno manifesta la loro commune misura; come nelle Molteplici la Doppia, poiche quella parte è misura, che tra due termini èposta per differenza, uerbi gratia tra'l due e quattro il due misura l'uno e l'altro: così tral noue, e'l otto l'unità è misura; nelle Sopraparticolari la Sesquialtera, doue tra quettro e sei il due è commune misura dell'uno e dell'altro numero; il simile accade del sei e dell'otto,che sono in Proportione Sesquiterza. Ciò non di fa nelle Soprapartienti, come tra cinque e tre, doue il due ch'è la loro differenza non misura ne l'uno ne l'altro: poiche pigliando il due una uolta, non arriua al tre, e pigliato due uolte lo passa, ma non arriua al cinque, e se si piglia tre uolte passa il cinque. Il simile si uede nel restante delle Soprapartienti. Al nostro proposito saranno dunque Consonanze la Diatessaron per esser posta in Proportione Sesquiterza: la Diapente per ritrouarsi nella Proportione Sesquialtera e'l Diapason nella Proportione doppia, che nasce dalla Sesquiterza, [Seiquiterza, ante corr.] e dalla Sesquialtera<.> Nota, che quì s'esclude l'Unisono dalle Proportioni delle perfette Consonanze, conforme uien escluso da gl'Interualli sonori, per non hauer quì diuersità di suono, né iui di corde. Onde rimane nella Proportione d'eguaglianza, come 1 à 1.
Né due Diatessaron, né due Diapenti, né il Diapason con Diatessaron sono Consonanze, perche non sono in Proporitone molteplice, o in Sopraparticolare, ma in Soprapartiente. Del Diapason con Diatessaron si proua così. Sia a per 1, e b per 2. minimi numeri del Diapason. Sia c per 4, e d per 3. minimi numeri della Diatessaron. Moltiplico c in e, cioè quattro in due, ne uiene 8, e sia questo e. Moltiplico b in d, cioè tre in uno; il prodotto è 3. Sia questo f. Certo è che e ad f contiene [-f.94v-] una Doppia, et una Sesquiterza: perche se una Proportione aggiugnerà tanto sopra un'altra quanto la Terza sopra la Quarta ne nascerà, che la composta della prima, e della Quarta sarà eguale alle composte dl''altre. Sia dunque che quanto la Proportione tra 1 e 2. aggiugne sopra la Proportione tra 3 e 4. tanto aggiunga la Proportione ch'è 2 e 4. alla Proportione ch'è tra 8 e 6. Dico che la Proportione composta delle Proportioni di 1 à 2. e di 6 à 8 sarà eguale alla Proportione dell'altre composte, cioè del 3 e 4. e del 2 e 4. come si proua nell'Arithmetica. Non essendo dunque l'e ch'è 8. molteplce all'F c'è 3. né meno Sopraparticolare, come si uede, il Diapason con la Diatessaron non sarà Consonanza.
Niuna semplice Consonanza (parlando delle tre perfette sudette) si può partire in due parti eguali con certo, e determinato numero.Non la Diatessaron, e na Diapente, perche queste sono in Proportione Sopraparticolare, quale non si può egualmente partire. Né meno il Diapason hauendo i minimi numeri 1 2. e non essendo il due numero quadrato, e consistendo il Diapason nella Proportione di due ad uno, ne segue che non si possa egualmente diuidere: ne anco in piùdi due, perche tra due quadrati numeri proportionalmente ui cade un mezzo: e dal moltiplicare d'un numero non quadrato in un quadrato, il prodotto non essendo quadrato non si trouerà mezzo proportionato tra quei due numeri. D'onde segue, che niuna Proportione si troui di mezzo tra le Molteplici, perche la medietà nonè altro ch'un legamento de gl'estremi per la comparatione ch'ha e l'uno e l'altro al mezzo.
Tutte le dette Consonanze si possono ponere ordinatamente sopra la data corde nella guisa che segue. Sia partita la corda a b in [-f.95r-] spatij eguali. Segna lo spatio quarto c: e da quello partedoti uerso b tanto che troui il terzo spatio della corda, e sia iui d; d'indi partendoti pur uerso b troua la metà della corda, e segna e; d'indi poi alli due terzi segna f. Et in somma alli tre quarti segna g. Dico c'haurai partita la corda secondo le dette Consonanze, perche a b, e c b suonerà la Diatessaron; a b, e d b la Diapente; a b, et e b il Diapason: a b, et f b il Diapasondiapente: a b, e g b il Disdiapason. Se uoi dimostrare con numeri questo compartimento diuiderai la corda in uentiquattro spatij, ponendo questi numeri al luogo suo 6, 8, 12, 16, 18. e trouerai queste Consonanze, come ti mostra la figura, lasciando le lettere, in luogo delle quali sono i numeri così 6 inluogo di c. 8 in luogo di d. 12 in luogo di e. 16 in luogo di f. 18 in luogo di g. e gl'estremi in luogo di a, e di b.

[Furio, Armonica Cultura, 95r; text: 6, 8, 12, 16, 18, 24, Diatessaron, Diapente, Diapason, Diapason con Diapente, Disdiapason]

[-f.96r-] Tanto delle Consonanze quanto delle Dissonanze alcune sono diuisibili in più specie secondo la uarietà del sito del Semituoni contenuto in esse, er altre che son priue di tal uarietà nonhanno ch'una sola specie<.> Circa le perfette Consonanze, le specie dell'Unisono e dell'Ottaua sono sette conforme alle sette corde, o lettere del Monocordo. Quelle della Quarta sono tre, e della Quinta sono quattro. Circa le Consonanze imperfette, la Terza maggiore ha una sola specie, e la minore due. La Sesta maggiore ha tre specie, e similmente la minore. In quanto alle Dissonanze, tra le maggiori il Semituono minore in ciascuna corda ha la sua specie, fuori che doue cade il Mi, perche iui con la corda del fa contiguo si forma il Semitono maggiore; il simile accade dell'Ottaua falsa corrispondente, stante che con l'Ottaua l'unisono si conforma in sostanza, in bontà, et in malitia. La Quata falsa per difetto ha una sola specie, e similmente la Quinta falsa per eccesso. Tra le minori Dissonanze, il Semituono maggiore ha una specie, il Tuono due, il Tritono una, così anco la Semidiapente: la Settima maggiore n'ha due, la minore n'ha cinque. Ui s'aggiunge la Nona corrispondente al Semituono maggiore, perche questa ancora èc ompatibile con le Consonanze nelle legature ben risolute, come quella, et ha due specie.

[Furio, Armonica Cultura, 96r; text: Esempio, Consonanze perfette. Specie dell'unisono, e dell'Ottaua, Quarta. Quinta. imperfette. Terza maggiore, minore. Sesta, 4, 3, 1, Dissonanze, Semituono, Quarta falsa per difetto. eccesso. Tuono. Tritono. Semidiapente. Settima, 5, 2, Nona.]

[-f.97r-] Deuesi sapere, che per uia del b molle, e del diesis le Consonanze imperfette in alcune corde si ponno si ponno commutare tra di loro di maggiori in minori, e di minori in maggiori così.

[Furio, Armonica Cultura, 97v; text: Esempio, Terza per uia del b molle, Di maggiore in minore, diesis, Sesta]

Gl'Esempij assegnati non solo seruono per le corde naturali, ma anco per le trasportate, doue le Chiaui nelle Cantilene uengono specificate con uno, o più b molli, o diesis nel principio delle rigate, osseruando i Tetracordi conformi.

[-f.98r-] Della dispositione delle Consonanze nel Contrapunto.

Capitolo 2.

In due maniere le Consonanze si ponno nel Contrapunto disporre, et ordinare, cioè o separatamente le sole perfette tra loro, e similmente l'imperfette solo, o uero le perfette con l'imperfette accompagnate. Intorno alla prima maniera, tiensi per regola generale, che da una Consonanza perfetta non si uada ad un altra perfetta, né per grado né per salto; d'onde segue, che non si deuono fare due Unisoni, ne due Quinte, né due Ottaue: ne anco si deue andare dall'Unisono alla Quinta et all'Ottaua, né dalla Quinta all'Ottaua, et all'Unisono, e dall'Ottaua all'Unisono, et alla Quinta. Alle uolte però per necessità si permettono detti passaggi con le seguenti conditioni. Dall'unisono, si può passare all'unisono solamente ne i pieni, e non altrimente, perche più unisoni non fanno Armonia. Si può anco passare alla Quinta stando una pausa ferma nel moto dell'altra: o uero mouendosi ambe le parti con moto contrario una di grado, e l'altra di salto. Si può passare anco all'Ottaua quando una delle parti stàferma, et anco ne' Bassi a più Chori. 2. Dalla Quinta, si può passare alla Quinta, mouendosi una delle parti per grado, o per salto con la Semidiapente, et anco nell'istesso luogo. All'Unisono si può passare quanto una parte si moue di grado, e l'altra di salto, et anco se una parte stà ferma. Al'Ottaua si può andare quando una parte sta ferma,o uero ambe si mouono con moto contrario, e se una si moue di grado, e l'altra di salto. 3. Dall'Ottaua si permette passare all'Ottaua nel medesimo luogo, e non altrimente, perche non fa Armonia. All'Unisono si può andare quando una parte sta ferma: ma mouendosi ambi le parti non si permette che alli due Bassi ne' pieni. Alla Quinta si può passare quando una parte sta ferma, ouero mouendosi ambi due con moto contrario. Segue l'Esempio d' passaggi permessi e proibiti tra le Consonanze perfette.

[-f.98v-] [Furio, Armonica Cultura, 98v; text: Permessi, Dall'Unisono, Dalla Quinta, Ottaua. Proibiti]

Circa le Consonanze imperfette, regola generalmente è che di esse se ne posson fare più e più una doppo l'altra, o siano maggiori, o minori o caminino per grado, o per salto, o descendendo, o ascendendo, con l'osseruanza delle seguenti regole particolari, cominciando dalla Terza. Nell'ascendere si deue dalla maggiore passare alla minore, seguitando così à uicenda: ma nel descendere si farà al contrario. Dalla Terza maggiore alla Sesta sempre si può passare, o che questa sia maggiore, o minore, perche la Terza maggiore richiede allontanarsi. Dalla Terza minore si deue passare all'Unisono, perche detta Terza richiede accostarsi. Segue la Sesta. Nell'ascendere deuesi dalla maggiore passare alla minore, seguitando così à uicenda, ma descendendo si faràal contrario. Deuesi anco dalla maggiore passare all'Ottaua, perche questa Sesta richiede allontanarsi. Dalla minore poi si deue passare alla Quinta, o ala Terza, o all'Unisono perche detta Sesta richiede accostarsi.

[Furio, Armonica Cultura, 99r; text: Esempio, Dalla Terza, Sesta]

La seconda maniera di disporre le Consonanze è delle perfette, et imperfette insieme. Di queste dunque la regola generale è che dall'Unisono si può passare à tutte le Consonanze fuori ch'alle Seste [-f.99v-] se non per necessità; così ancora da tutte le Consonanze si può andare all'Unisono, ma dalle Seste solo per necessità, e ne' pieni, e ciò s'intende quando una delle parti stà ferma.
Le regole particolari sono le seguenti. Prima. Dall'Unisono meglio è passare alla Terza minore ch'alla maggiore: così è anco meglio passare all'Unisono dalla Terza minore che dalla maggiore, e ciò s'intende quando si mouono ambe le parti. Per moto contrario meglio è passare dall'Unisono alla Sesta minore ch'alla maggiore: così anco dalla Sesta minore si passa meglio all'Unisono che dalla maggiore. 2. Dalla Terza maggiore si può andare alla Quinta, alla Sesta, et all'Ottaua quando una parte sta ferma: ma quando una si moue per grado, e l'altra per salto nel descendere è meglio andare alla Quinta; all'Ottaua poi si deue andare con moto contrario quando una sola parte si moue per grado, et anco quando ambedue si mouono per salto. 3 Dalla Terza minore si può andare non solo all'Unisono, ma se ambedue le parti ascendono, o descendono, o uero una camina per grado, e l'altra per salto, si può andare anco alla Quinta; ascendendo poi ambedue per salto, o col medemo moto in sù, o in giù è prohibito, e similmente l'andar così all'Ottaua, 4. Dalla Quinta douendo passare alla Terza, o alla Sesta è meglio andare alla minore ch'alla maggiore quando si mouono di grado, fuori che quando la mossa douesse cader nell'Ottaua, perche all'hora sarebbe meglio andar alla Sesta maggiore; e se le due parti si mouono di salto nel descendere non si deue andare à ueruna Sesta, ma nell'ascendere si può andare solo alla Sesta maggiore. Se dalla Quinta s'ha d'andare all'Ottaua, deue una parte andar per grado, e l'altra per salto, ma ch'ambi le parti ascendino o descendino. Quando una parte sta ferma si può dalla Quinta passare all'Unisono et ad ogni serte di Terza, e di Sesta, et anco all'Ottaua si descendendo [-f.100r-] come ascendendo. 5. Dalla Sesta maggiore non si deue andare all'Ottaua, ne dalla minore alla Quinta nel medemo moto delle parti: ma quando una parte stà ferma si può dalla Sesta maggiore passare all'Ottaua, et anco alla Quinta, e che poi ambi le parti cadino in una Terza o maggiore o minore che sia. 6. Dalla Decima, e dalla Terzadecima, che sono le figlie della Terza, e Sesta non si può con alcuna di queste maggiori andar all'Ottaua, come si puòcon le madri, ma si deue andar con la minore, di maniera che le parti s'incontrino insieme. Nell'Esempio che segue si distinguono i passaggi in tre gradi, cioe buoni, tolerati, e proibiti, intendendo per tolerati per necessità.

[Furio, Armonica Cultura, 100r; text: Tolerati. 2. 3. Proibiti. 4, Buoni. 5. Tolerabili.]

[-f.100v-] [[Li]] Delli mouimenti obligati, e liberi tra le Consonanze.

Capitolo 3.

Oltre i descritti passaggi delle Consonanze buoni, tolerati, e proibiti, si danno tra i buoni alcuni mouimenti, che richiedono l'obligo del moto contrario, e del Semituono, et alcuni altri liberi da quest'obligo. Questi mouimenti sono di quattro sorti: poiche o si moue la Consonanza perfetta uerso l'altra perfetta, e questo mouimento si deue fare con moto contrario: o si moue l'imperfetta uerso l'altra imperfetta, e questo è libero: o si moue la Consonanza perfetta uerso l'imperfetta, e questo similmente è libero: o si moue la Consonanza imperfetta uerso [-f.101r-] la perfetta, e questo mouimento deue farsi con moo contrario, e Semituono, come quì sotto si uede> auuertendo che per moto contrario s'intende non solo ch'una parte ascenda, e l'altra descenda, ma anco quando una parte sta ferma, e l'altra si moue. Per il Semituono s'intende l'interuallo tra il Mi et il Fa, e tra il Fa et il Mi, e basta ch'una parte sola faccia il Semituono o tacito o espresso, come quando sarà salto di Terza che dirà re fa, o uero mi sol, doue u'entra il Semituono tacito, il quale si ricerca solo in detto salto di Terza, perche ne gl'altri salti ui si troua espresso.

[Furio, Armonica Cultura, 101r,1; text: Esempio. Primo. Secondo, Terzo. Quarto]

Le raggioni di detti moimenti sono queste. Nel primo, senza moto contrario non si può andare, perche si dourebbe fare un salto di Quinta, nel quale nasce sospetto di due Quinte, e di due Ottaue in Note negre in una delle due parti, come dall'Ut al Sol, e dal Sol all'Ut, come quì.

[Furio, Armonica Cultura, 101r,2]

[-f.101v-] Nel secondo e terzo mouimento u'è l'obligo sudetto, perche senza esso non segue alcun' inconueniente, come quì.

[Furio, Armonica Cultura, 101v,1; text: 2, 3]

Nel quarto mouimento, andando dall'imperfetta alla perfetta senza moto contrario, e senza Semituono nascono gl'istessi errori, e sospetti di due Quinte, e di due Ottaue, come s'è detto nel primo, come quì.

[Furio, Armonica Cultura, 101v,2; text: 4]

Auuertimenti regolatiui sopra detti Mouimenti.

Sopra il primo

1. Non si deuono fare due Consonanze simili di specie, come due Unisoni, due Quinte, o due Ottaue, e similmente le loro deriuate: ne anco con ponerui di mezzo una pausa di minima, o uero una dissonanza, le quali non saluano da due Quinte, né da due Ottaue.
[Furio, Armonica Cultura, 101v,13; text: Esempio]

[-f.102r-] Se poi due Quinte, e due Ottaue saranno ribattute si potranno fare, eccetto che nel Contrapunto osseruato. L'Ottaua ribattuta però per esser troppo continuata non si concede. Quando le parti si cambiano non s'intendono due Quinte ne due Ottaue, e però i cambi si concedono.

[Furio, Armonica Cultura, 102r,1; text: Quinte ribattute, Ottaue, Cambiate.]

2. Si deuono fuggir gl'Unisoni più che sia possibile, perche non fanno Armonia; né anco si deue porre il mi contra il Fa in Ottaua, in Quinta, et in Quarta né à due né a più uoci, eccetto che quando nella battuta la Quinta falsa detta Semidiapente sarà la seconda Minima, e che le parti uadino per contrario moto, cioè, che una dica fa mi, e l'altra mi fa.

[Furio, Armonica Cultura, 102r,2; text: Pribiti. Concessi.]

3.Non si deue fare il mouimento di salto con ambedue le parti dall'Unisono alla Quinta, ne dalla Quinta all'Unisono, e similmente nelle loro deriuate, massime nel Contrapunto osseruato; quando poi una parte andrà di grado, e l'altra di salto starà bene.

[Furio, Armonica Cultura, 102r,3; text: Proibiti, Concessi.]

Sopra il secondo.

1. Quando si porrà la Sesta doppo la Terza mouendosi ambedue le parti, l'una deue esser maggiore, e l'altra minore; ma quando una parte starà ferma, e l'altra farà mouimento staranno bene ambe due le minori, et anco le maggiori.

[Furio, Armonica Cultura, 102v,1; text: Esempio.]

2. Facendosi due Terze, o uero due Seste una appresso l'altra, deue una esser maggiore, e l'altra minore; et in questa guisa se ne posson fare quante uno uuole con ogni sicurezza, perche non s'incorrerà né in Tritoni, ne in Quarte, o Ottaue false. Auuertendo, che nel Contrapunto osseruato, né due Terze minori una appresso l'altra di grado, né due Seste maggiori si deuono fare per l'istessa cause per la quale non si posson fare due Quinte, ne due Ottaue, cioè, perche non u'è uarietà d'Armonia. Quando poi si facessero di maggiori minori, o di minori maggiori saria lecito à farne due, et anco più una appresso l'altra, come si fanno le Consonanze imperfette, perche la bellezza del Contrapunto consiste nella uarietà delle Consonanze.
[Furio, Armonica Cultura, 102v,2; text: Esempio]

[-f.103r.-] 3. Facendo due Terze, o due Seste ambi maggiori, una appresso l'altra, <o> di grado, o di salto, nasceranno Tritoni, Unisoni, Quinte, et Ottaue false, come quì si uede.

[Furio, Armonica Cultura, 103r,1; text: Esempio]

Sopra il Terzo

1. Non si deue andare dalla Quinta alla Terza, ne dalla Quinta alla Sesta, di modo possa nascere il Tritono auanti, o doppo.

[Furio, Armonica Cultura, 103r,2; text: Esempio]

2. Per fuggir il Tritono et Ottaua falsa bisogna ualersi delle diesis o b molli accidentali, per non incorrere in tali errori in dette Consonanze.

[Furio, Armonica Cultura, 103r,3; text: Esempio]

3. Non si deue andare dall'Unisono alla Sesta maggiore per esser Consonanza troppo dura; ma dall'Unisono alla Sesta minore non [-f.103v-] sarà tanto aspra: ne anco quando seguitarà doppo essa Sesta la Terza maggiore.

[Furio, Armonica Cultura, 103v,1; text: Esempio]

Sopra il Quarto

Si potrà andare dalla Terza alla Quinta con ambidue le parti di grado senza Semituono. 2. Sipotrà anco andare dalla Sesta alla Quinta pur senza Semituono quando doppo la Sesta seguitarà la Quinta falsa. 3. Similmente si potrà andare dalla Sesta alla Quinta buona senza Semituono quando la Sesta sarà legata.

[Furio, Armonica Cultura, 103v,2; text: Esempio]

Tutti i sudetti mouimenti delle Consonanze, e loro regole trouansi epilogati nel seguente Esempio.

[Furio, Armonica Cultura, 103v,3; text: 1, 3, 5, 6, 8, 10, 13, 15, 12]

In questo Esempio si scorgono le regole di tutti quattro li Mouimenti, [-f.104r-] poiche se s'esaminano tutte le Consonanze ritrouate in esso, si uede che nella prima doue si passa dall'Unisono alla Terza apparisce il terzo mouimento doue si uà come si uuole; nella seconda dalla Terza alla Quinta u'è il quarto mouimento col moto contrario, e Semituono, doue in luogo del Semituono le parti uanno di grado; nella terza dalla Quinta alla Sesta u'è il terzo mouimento come si uuole; nella quarta dalla Sesta all'Ottaua u'è il quarto mouimento col moto contrario, e Semituono quale lo fa la parte del Canto; nella quinta dall'Ottaua alla decima u'è il terzo mouimento come si uuole; nella Sesta dalla Decima alla Duodecima u'è il quarto mouimento come dalla Terza alla Quinta detto di sopra; nella Settima dalla Duodecima alla Terzadecima u'è il terzo mouimento come si uuole; nell'Ottaua dalla Terzadecima alla Quintadecima u'èil quarto mouimento co'l Semituono, e moto contrario. Le seguenti otto altre Consonanze, coue partendosi dalla Quintadecima s'arriua sino all'Unisono per contrario mouimento con la Consonanza più uicina, si possono facilmente esaminare con la ricordanze de' quattro detti mouimenti, e loro regole. Le medesime regole si douranno osseruare nelli mouimenti di più Note contra una. E questo basti per il Contrapunto di sole Consonanze. Doue deuesi auuertire che i megliori, e più proprij passaggi dall'una e l'altra Consonanza sono i seguenti.
Dall'Unisono si uà alla Terza o minore o maggiore, ma meglio alla minore per moto contrario. Dalla Terza maggiore si uà alla Quinta per moto contrario, o all'Ottaua, ascendendo una parte per grado, e l'altra escendendo per salto di Quinta. Dalla Quinta si uà alla Sesta maggiore inuiata all'Ottaua, o alla minore inuiata all'Unisono. Dalla Sessta maggiore succedente alla Quinta si passa all'Ottaua per moto contrario, e dalla Sesta minore si uà alla Quinta per grado ascendente, o descendente stanno ferma l'altra parte.

[Furio, Armonica Cultura, 104r; text: Esempio. Dall'Unisono, Terza, Quinta. Sesta.]

[-f.104v-] Come uadino accompagnate le Dissonanze con le Consonanze.

Capitolo 4.

In due maniere le Dissonanze uanno disposte, et accompagnate nel Contrapunto assieme con le Consonanze. Prima situandole per grado in mezzo a due prossime Consonanze ascendendo, o descenendo. Secondo ponendo legate le proprie figure con una parte del ualore con quelle delle Consonanze.

[Furio, Armonica Cultura, 104v; text: Esempio, Prima maniera. Seconda]

Per ambidue queste maniere ui sono le seguenti regole particolari. Per la prima. Che nelle Note di mezza battuta l'una le dissonanze si pongono nella seconda parte di tal ualore si nell'alzare come nell'abbatter della mano, o che dette Note siano nella parte acuta o nella graue. Secondo, che doppo la dissonanza nonsi deue tornar indietro, ne caminar con salti, per si deue proseguir per grado si [-f.105-] l'ascenso come il descenso. Terzo, che quando una delle parti comincia <c>on salti di Terza, di Quarta, o di Quinta, l'altra parte nel diminuire <p>er grado deue guardarsi dal sospetto di due Quinte, e di due Ottaue. <Q>uarto, che nella parte inferiore quando ad una Minima seguitano <i>mmediatamente per grado due Semiminime, la prima di queste deue <e>sser dissonanza, e la seconda Consonanza; parimente quando nella <p>arte superiore, alla minima seguono due Semiminime per grado, deue la prima di queste esser Dissonanza, e la seconda Consonanza, eccetto che quando ambi le parti cominciano in unisono deue la seconda Semiminima esser Dissonanza, e la prima Consonanza.

[Furio, Armonica Cultura, 105r; text: Esempio, Proibiti. Permessi.1, 2, 3, 4]

[-f.105v-] Per la seconda maniera, deuesi supporre, che la Legatura delle Note musicali nel Contrapunto è differente da quella che s'e spiegata sopra nella Pratica, poiche quella risguarda l'unione di più Note sopra una medema sillaba delle sottoposto parole, [[<..>]] questa l'unione d'una dissonanza con una Consonanza, ben risoluta in fine di battuta, o di qualche sua parte. Il che si fa quando con la dissonanza uiene interrotta una Consonanza, continuando, o uero durando il suono d'ambedue sino alla resolutione, o disciogliemento con una nuoua Consonanza. In sei foggie detta legatura suol praticarsi conforme alle sei Dissonanze minori e risolubili che u'interuengono, che sono il Semituono maggiore, o seconda minore: Tuono, o seoconda maggiore: Quarta o Diatessaron: Tritono: e Settima o Eptacordo maggiore, e minore. Auuertendo che tra gl'Interualli risolutiui u'interuiene anco la Semidiapente, non come Consonanza; né come dissonanza, ma come guida di mezzo che conduce alla nuoua Consonanza, o cadenza.
La legatura del Semituono maggiore si risolue con la Treza minore, e con la Semidiapente.

[-f.106r-] [Furio, Armonica Cultura, 106r,1; text: Esempio. Terza minore, Semidiapente]

La legatura della Seconda maggiore si risolue coll'Unisono, con Terza maggiore o minore, e con la Sesta parimente maggiore, o <m>inore, et anco con la Semidiapente.

[Furio, Armonica Cultura, 106r,2; text: Esempio. Uunisono. Terza minore, maggiore, Sesta, Semidiapente]

La legatura della Quarta si risolua con la Terza maggiore, con la minore, e con la Semidiapente.

[Furio, Armonica Cultura, 106r,3; text: Esempio. Terza maggiore, Semidiapente]

Del Tritono si risolue con la Terza maggiore con la Sesta maggiore e minore

[Furio, Armonica Cultura, 106r,4; text: Esempio. Terza maggiore, minore, Sesta]

[-f.107-] La legatura della Settima maggiore si risolue con la Terza maggiore con la Sesta maggiore con l'Ottaua e con la Decima.

[Furio, Armonica Cultura, 106v,1; text: Esempio. Terza maggiore, Sesta, Ottaua. Decima.]

La legatura della Settima minore si risolue con la Sesta maggiore con la minore e con la Decima.

[Furio, Armonica Cultura, 106v,2; text: Esempio. Sesta maggiore, minore, Decima.]

Come uadino disposte in battuta più Note contra una.

Capitolo 5.

Doppo hauer intese le regole del semplice Contrapunto, cioè di Nota contra Nota, prima con semplici Consonanze, poi con le medeme miste con le Dissonanze, resta di uedere come passino in battuta più Note contra una. Doue deuesi abbadare di non principiar mai con dissonanza in capo di battuta, eccetto nelle legature, come sopra. Secondariamente, che si schiuino i salti sconci, come Tritoni, Settime, e simili, e che le parti caminino più che sia possibile col moto contrario.

[-f.107r-] [Furio, Armonica Cultura, 107r; text: Esempio, Due Note contra una. Tre, Quattro]

[-f.107v-] Delle parti musicali ch'entrano nel Contrapunto.

Capitolo 6.

È cosa chiara appresso tutti i Musici, che quattro sono le parti ch'entrano nel Contrapunto richieste ad una perfetta Armonia, cioè Canto, Alto, Tenore, e Basso. Uero è che si suol tal uolta formare una parte detta Mezzo Soprano, che pizzica dell'Alto, si come un'altra detta Baritono, e come mezzo Basso, che pizzica di Tenore, pur con processo e cadenze di Basso: ma ciò non importa, [-f.108r-] magis et minus non uariant speciem, e sempre la parte inferiore <ti>ene il luogo del Basso. Si può dunque comporre à una uoce sola, à due, à tre, e àquattro; poi raddoppiando qualche parte a tutte si può comporre a più uoci, et à più Chori. Il comporre a uoce <s>ola è il medemo ch'il comporre à due, perche con la uoce uà accompagnato l'Organo, o simile Istrumento per rendere il Canto armonioso. Per comporre à tre uoci deuesi osseruar il moto contrario più ch'in altre compositioni. Per comporre à quattro bisogna prima aggiustare il Canto con il Tenore, poi accomodare il Basso sotto il Tenore: et in ultimo l'Alto, perche questa parte à pixù numeri, e consonanze, che hanno l'altre. Il Toscanello per le quattro parti pone dieci regole da osseruarsi nel Contrapunto. Prima regola. Quando il Tenore, et il Canto faranno insieme unisono si può accomodar il Basso in Quinta sotto al Tenore, o in Ottaua, o in decima, o duodecima, o in quintadecima. Se lo uorrai accomodar in Quinta, all'hora l'Alto deue esser porto in Terza, o in Ottua, o in Decima sopra'l Basso. Se l'accomodarai in Ottaua, all'hora l'Alto deue esser posto in Terza, o in Quinta, o in decima, o in duodecima sopra'l Basso. Se l'accomodorai in decima, all'hora l'Alto deue esser posto in Terza, in Quinta, in Ottaua, o in duodecima sopra'l Basso. Ma s'accomodarai il Basso sotto al Tenore in duodecima all'hora l'Alto deue hauere il terzo, quinto, ottauo, o decimo luogo sopra'l Basso. Se finalmente l'aggiustarai in quintadecima, l'Alto deue esser collocato in Terza, Quinta, Ottaua, decima, o duodecima sopra'l Basso, sempre però che tornarà più comodo, o con le Consonanze più uicine l'una all'altra che sia possibile.
Seconda regola. Quando il Tenore et il Canto formano insieme una Terza, il Basso si può accomodare una Terza sotto al Tenore [-f.108v-] o un Ottaua, o una decima. Se l'accomodarai nel primo modo, po<ni> l'Alto in Ottaua, o in decima sopra'l Basso, Se nel secondo modo poini l'Alto in Terza, o in Quinta sopra'l Basso. Se poi nel terzo modo, l'Alto si potrà porre in Terza, Quinta, o Ottaua sopra'l Bass<o.> T
Terza regola. Quando il Tenore et il Canto formano insieme una Quarta, si può il Basso porre sotto il Tenore in terza, o in quinta; se sarà posto in terza, dourà l'Alto esser posto in terza sotto del Basso, perche la Quarta nonè grata senza la Quinta sotto. Sa sarà posto in quinta, all'hora l'Alto deue esser posto in terza, o in decima sopra'l Basso.
Quarta regola. Quando il Tenore, et il Canto fanno insieme una Quint,a il Basso deue esser posto una Terza sopra del Tenore, e l'Alto una Sesta, o un' Ottaua sopra'l Basso: o uero il Basso sia un Ottaua sotto esso Tenore, e l'Alto una Terza, o Quinta, o decima sopra'l Basso.
Quinta regola. Quando il Tenore, et il Canto fanno insieme la Sesta, il Basso deue far Quinta sotto col Tenore, e l'Alto Terza, o duodecima sopra'l Basso: o uero il Basso faccia Terza sopra il Tenore, e l'Alto sia in quinta sotto del Basso, o uero Sesta sopra: o finalmente il basso faccia Terza sotto del Tenore, e l'Alto Quinta sopra del Basso.
Sesta regola. Quando il Tenore fa Ottaua sotto col Canto, il Basso può stare in quinta sotto del Tenore, o in terza sopra'l medemo o in quinta: o uero faccia Unisono col Tenore. Accomodato il Basso nel primo modo, l'Alto deuesi collocar l'Ottaua sopra esso Basso. Nel secondo modo, in quinta, o in terza sotto del medesimo<.> Nel terzo modo, in terza sotto, o in Sesta sopra. Nel quarto modo, si dourà porre l'Alto in quinta, o decima, o duodecima sopra.
Settima regola. Se il Tenore èposto in decima sotto'l Canto, all'hora [-f.109r-] il Basso può esser posto una Terza sotto del Tenore, o una Terza sopra, o una Sesta sopra, o un'Ottaua sopra. Nel primo modo l'Alto <si> deue porre in quinta, o in Ottaua, o in decima sopra'l Basso. Nel <se>condo modo si disponga in quinta sotto, o uero in quinta sopra esso <B>asso, o uero in Sesta sopra, ma non fà grata Armonia. Nel quarto Modo <si> disponga in quarta sotto, o uero in decima: o uero in Sesta sotto, ma con <po>co grata Armonia.
<Ot>taua regola. Quando il Tenore èin undecima sotto'l Canto, all'hora <i>l Basso può esser posto una Terza, o una Quinta sotto'l Tenore. Nel primo modo l'Alto si potia porre in sesta, ottaua, o decima sopra'l Basso, ma con poca soauità. Nel secondo modo, un'Ottaua, o una decima, o <u>na duodecima sopra'l Basso: o uero una Terza sotto'l Tenore.
Nona regola. Quando il Tenore farà duodecima inferiore al Canto, il Basso può esser posto una Quinta, o una Terza sopra, ouero un Ottaua sopra. Nel primo modo l'Alto saràin quarta, o sesta <s>opra, o in terza sotto del Basso. Nel secondo modo, in terza, Sesta, <o> ottaua sopra del Passo. Nel terzo modo in quarta o sesta sotto, o in terza sopra esso Basso.
Decima regola. Quando il Tenore è in terzadecima inferiore al Canto, all'hora il Basso sia posto o in quarta, o in quinta, o in terza sotto, o uero in terza sopra, o in sesta sopra. Nel primo modo l'Alto sarà in terza, ottaua, decima, o duodecima sopra'l Basso. Nel secondo modo sarà in quinta, o ottaua sopra il medemo Basso, o uero in decima, o duodecima. Nel terzo modo, in quarta, sesta, o ottaua sopra. Nel quarto modo in quarta sotto, o pure in terza, o quinta sopra, ma con poca Armonia, perche la terzadecima manca della quinta di sotto, quale richiede come la Sesta. La figura di detta regola si può uedere appo il citato Toscanello.

[-f.109v-] Auuertimenti speciali sopra ciascun ordine di Compositione
Nelle Compositioni a due uoci deuonsi schiuare i salti di Terza, e Seste maggiori, e minori, si ascendendo come descendendo con ambedue le parti, e le cadenze non deuon farsi fuori del tuono della Cantilena, né in altre Consonanze che in Unisono, o in Ottaua. Nelle Compositioni a tre uoci deuonsi frequentare le Tre Consonanze principali Unisono, Terza, e Quinta con le loro deriuate, et anco la Sesta in luogo della Quinta, fuggendo la frequenza dell'Ottaua, perche non rende l'Armonia intiera, mancandoui qualche corda di mezzo. Nelle Compositioni à quattro uoci non si deue mancare, che di necessità per far riposar<e> le parti, alcuna delle Consonanze che concorrono alla perfetta Armonia, cioè Terza, Quinta, o Sesta, et Ottaua, o loro deriuate. Nelle Compositioni à cinque uoci, la quinta parte si può introdurre senza imitatione del sogetto, o fuga proposta: ma meglio sarà farl aentrare con noua fuga da imitarsi poi dall'altre parti intrecciandoui l'antecedente, di modo che ambe le fughe si possino distinguere coll'udito. Nelle Compositioni à sei, et à sette, et à più uoci basta che le parti estreme, cioè Canto, e Basso come più spiccate, e risonanti all'udito uadino continuando il sogetto o fuga: e cessando queste l'altre due di mezzo, cioè Anto, e Tenore le uadino con debita proportione ripigliando. Nelle Compiositioni à più Chori, le parti d'un Choro deuono nell'imitatione corrispondere all'altre dell'altro Choro, cioè il Canto all'altro Canto, il Contralto all'altro Contralto etcetera e l'entrata del seguente si faccia nella cadenza del antecedente, o ad essa cadenza uicino. Quando due Chori cantano insieme li due Bassi si quadino communicando con moto contrario, [-f.110r-] hora in Unisono, hora in Ottaua. Cantando insieme tre Chori <il t>erzo Basso potrà fare, o Terza, o Quinta inferiore o superiore col <B>asso de gl'altri due, fuggendo però la Terza senza necessità. Finalmente cantando insieme quattro Chori, il quarto Basso differentemente dal terzo Basso dourà fare o Terza o Quinta con in Basso <in>feriore. Ma perche si rende impossibile à tanti Chori differen<tia>re i Bassi, sarà lecito di quando in quando nelli pieni, che gl'interi<o>ri Bassi caminino in Unisono, di modo che il terzo Basso faccia <Un>isono con il primo, et il quarto Basso con il secondo.
Esempij di quanto s'è detto si ponno cauare dalle Compositioni <di> molti famosi Autori antichi, e moderni, ponendole in Cartella <co'> debiti spartimenti. Chi uorrà poi uedere le differenze de' Contra<pu>nti con Fughe, Canoni, e bizzarie industriose, potrà ualersi delle fati<ghe> de' Moderni, lasciatesi alle stampe, come sono Don Angelo Berardi <nel> suo libro intitolato: Documenti Armonici. Giouanni Maria Bononcini <ne>lla sua opera ottaua. Fra Lorenzo Penna ne' suoi primi Albori <Mu>sicali, et altri che uanno comparendo alla giornata. Dallo studio de' <qua>li, acuendosi l'ingegno dello Studioso potrà ageuolmente auanzarsi il possesso dell'Antiche, e moderne Compositioni e [a supra lin.] produrne delle <su>e.

[-f.11r-] TAUOLA
generale delle cose piùnotabili in tutta l'Opra.

Della Musica pratica.

Differenza tra il Canto fermo, e figurato. foglio 2.
Chiaui, e Note del Canto figurato. foglio 3.
Sonorità delle Note. foglio 8.
Note della Scala adattate alle sette lettere del'Monocordo. Foglio 18.
Trasporationi delle Chiaui ed interualli sonori foglio 1j
Battuta, e figure musicali foglio12 [<.>2 ante corr.]
Accidenti uariattiui del natural ualore delle figure. foglio 13 [<.>3 ante corr.]
Legature delle figure foglio 15. [25. ante corr.]
Tre prime Misure [Figure ante corr.] Musicali, Modo, Tempo, e Prolatione. foglio 18. [<.>8 ante corr.]
Segni antichi delle tre prime Misure {F,igure ante corr.] foglio 32.
Proportioni matematicali, e musicali. foglio 46.
Significato della cifra binaria, e ternaria posta doppo il Segno della Misura. foglio 51.

[-f.111v-] Proportioni musicali moderne. 54.

Della Musica Teorica.

Come la Musica sia scienza ed arte liberale, e uenga comparata alla Logica foglio 60.
Inuentione della Musica. foglio 62.
Sistemi diuersi sopra il Monocordo foglio 63.
Tre generi d'Armonia, Diatonico, Cromatico, ed Enarmonico. foglio 64.
Opinioni diuerse de gl'interualli sonori, é loro Sistemi. foglio 68.
Proporitoni de gl'interualli sonori. foglio 74.
Modo, Tropo, e Tuono foglio 76.
Cantilene, e loro misture. foglio 91.
Contrapunto foglio 92.
Consonanze e loro proportioni foglio 93. 94.
Specie delle Consonanze, e dissonanze. foglio 96.
Regole e mouimenti delle Consonanze, e dissonanze, e loro Misture nel Contrapunto. foglio 98.

Delli tre Libretti.

Libretto primo.

Autori del Monocordo, e sua dichiaratione. foglio 1.

[-f.112r-] Esacordo, o Scala delle Noti, Chiaui, processi etceter. foglio 3.
Applicatione dell'Essacordo al Monocordo. foglio 5.
Quantità sonora delle Note nel Canto fermo. foglio 7
Tuoni o Modi del Canto fermo. foglio 8.
Perfettione, imperfettione, e mistione de' Tuoni. foglio 12.
Differenza tra'l Tuono Autentico, e Plagale, perfetto, ed imperfetto, Semplice, e Misto. 12. 13.
Cognitione de' Tuoni più dubbiosi. foglio 14.
Cognitione speciale de' Tuoni inogni Cantilena Ecclesiastica. foglio 15.
Residenza, o Tenore di ciascun Tuono. foglio 16.

Libretto secondo.

Nomi ed ordine de' Tasti. foglio i.
Scala della Tastatura conferita coll'Intauolatura. foglio 2.
Uarietà de' suoni tra i Tasti. foglio 2.
Interualli consonanti, e dissonanti. foglio 4.
Tuono, o Modo, sua deffinitione e diuisione. foglio 6.
Trasportatione de' Tuoni. foglio 8.
Proprij Tuoni delle principali Cantilene Ecclesiastiche. foglio 9.
Come si deuono intauolare le compositioni poste in partitura. foglio 11.
Mouimenti de' deti come deuonsi regolare sopra i Tasti foglio 13.
Regola per accordar l'Istrumento di Tasto cordato. foglio 15.

[-f.112v-] Libretto terzo.

Consonanze, e dissonanze, e loro diuisioni. foglio1.
Li due segni diesis #, e b molle b, come uadino usati dall'Organista. foglio 3
Applicatione delle Consonanze sopra le Note del Basso foglio34.
Tasti uuoti, e pieni, e loro Scala foglio 4.
Accompagnamento semplice delle Note del Basso foglio <7.>
Accompagnamento diuiso delle Note del Basso. foglio 9.
Delle cadenze. foglio 10.
Trasportationi delle Chiaui, e de' Modi nel Basso foglio 14.

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